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TIZIANA GRANDE
Conservatorio di Musica «Domenico Cimarosa» di Avellino

RISORSE WEB PER L’ALTA FORMAZIONE MUSICALE

Grazie ai programmi di mobilità degli studenti e di sostegno ai progetti di


innovazione da parte della Comunità Europea, si è costruito, negli ultimi
anni, uno spazio comune europeo che ha fatto crescere i sistemi di istruzione
dei diversi Paesi. L’avvento di Internet ha contribuito a rivoluzionare le
metodologie di studio, di ricerca e di insegnamento, favorendo la
cooperazione a distanza. «Oggi è possibile avere accesso, attraverso la rete,
non solo ad un libro in formato elettronico, ma a veri e propri progetti
didattici completi. Oggi si sviluppano vere e proprie forme di cooperazione
virtuale che prefigurano vie nuove per realizzare comunità di studio e di
ricerca».1 In questo processo di globalizzazione del sapere, il mondo della
scuola, dell’Università e della cultura in generale si trova ad affrontare una
fase delicata e impegnativa: il passaggio da un’organizzazione della
conoscenza di tipo tradizionale a una del tutto nuova, basata sull’integrazione
di diversi linguaggi e su nuovi modi di produzione e trasmissione del sapere.
Anche i Conservatori di musica italiani, cui il nuovo assetto giuridico dato
dalla legge di riforma 508 del 1999 riconosce lo status di istituzioni di alta
cultura per la formazione superiore degli studi musicali, devono operare per
inserirsi a pieno titolo nella società della conoscenza, utilizzando sempre più
le nuove tecnologie nel campo della formazione, ricerca e specializzazione,
senza rinunciare a continuare a rappresentare lo spazio fisico reale in cui
l’insegnamento della musica viene trasmesso da maestro ad allievo secondo
gli schemi artigianali più collaudati che ci provengono da un’antica
tradizione didattico-musicale.
Il ruolo delle biblioteche di questi istituti e la capacità dei bibliotecari di
adeguarsi alle nuove tecnologie e alle esigenze di un’utenza sempre più
qualificata, sono fondamentali in questa fase di evoluzione e di crescita dei
nostri Conservatori. Le biblioteche non si qualificano più solo in base al
numero e alla tipologia di documenti che conservano, ma anche in base alla
capacità che hanno di rendere visibile il proprio patrimonio attraverso la rete,

                                                        
1
SILVIA SELVAGGI – GENNARO SICIGNANO – ENRICO VOLLONO, e-Learning. Nuovi strumenti
per insegnare, apprendere, comunicare on line, Milano, Springer, 2007, p. 3.

 
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al numero di postazioni collegate a internet di cui dispongono, alla capacità


di orientare l’utenza verso le diverse risorse elettroniche e digitali utili alle
proprie ricerche, al numero di risorse elettroniche a pagamento che riescono
ad acquistare per i propri utenti.
I bibliotecari – che nei Conservatori di musica italiani appartengono al
corpo docente – possono potenziare la loro funzione didattica all’interno
dell’istituto divenendo figure di riferimento per l’elaborazione di progetti
didattici complessi e di percorsi formativi innovativi che utilizzino le infinite
risorse messe a disposizione dalla Rete, accanto a quelle tradizionali.
Internet contiene miliardi di informazioni, ma affinché esso diventi
veramente uno strumento qualificato della nostra attività didattica,
professionale e di ricerca, è necessario conoscere le diverse tipologie di risorse,
imparare a organizzarle per sfruttarne tutte le potenzialità, essere in grado di
valutare il livello di autorevolezza delle informazioni. 2 «Una ricerca
bibliografica, per risultare completa, deve essere condotta necessariamente sia
in rete che su fonti bibliografiche tradizionali. Infatti, bisogna essere coscienti
che in rete non si trova tutto e non sempre quello che si trova ne costituisce
la parte più autorevole e rappresentativa. Inoltre, dobbiamo sempre tenere
presente che in rete si possono trovare risorse organizzate, secondo i
tradizionali schemi usati per gli strumenti cartacei, oppure informazioni
eterogenee sparse o comunque organizzate con criteri diversi».3 Il ruolo del
bibliotecario dei Conservatori, così profondamente mutato dall’avvento di
internet, entra in gioco proprio in questa fase di ricerca e organizzazione delle
informazioni ed è determinante nella valutazione della qualità delle risorse
per la specifica preparazione musicale e bibliografica che il docente-
bibliotecario possiede.
Questo breve intervento nasce dalla consapevolezza che molti studenti e
docenti di musica utilizzano abitualmente internet per cercare documenti o
informazioni in campo musicale, ma la metodologia di ricerca ‘fai-da-te’, che
frequentemente utilizzano, non consente loro di sfruttare appieno le tante
risorse disponibili in rete. Una migliore conoscenza delle diverse tipologie di

                                                        
2
Per approfondire l’argomento si consulti il contributo di ELENA BORETTI, Valutare Internet.
La valutazione di fonti di documentazione (web: http://www.aib.it/aib/contr/boretti1.htm;
URL consultato il 15.2.2013).
3
VINCENZO VERNITI, La ricerca bibliografica in storia della cartografia. Una guida a strumenti
e risorse nel contesto bolognese, «Storicamente», n. 1, 2005,
(http://www.storicamente.org/02_tecnostoria/risorse_online/verniti_primo.htm; URL
consultato il 15.2.2013).

 
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risorse e dei principali siti dedicati alla musica potrà senza dubbio giovare,
stimolando in loro nuovi interessi, nuovi percorsi di studio e di ricerca e
potrà, auspicabilmente, dare spunti per nuove collaborazioni e partnership
tra i conservatori italiani e stranieri.
Questo intervento non tratterà delle numerose risorse musicali a pagamento
presenti nella rete, non perché non ne riconosca l’importanza e l’utilità ma, al
contrario, perché ritenendo alcune di esse strumenti indispensabili per la
didattica e la ricerca, non può che costatare la difficoltà di reperire queste
risorse nelle biblioteche italiane, e in particolare nelle biblioteche dei
Conservatori di musica, a causa dell’alto costo di queste pubblicazioni web.
Duole rilevare che il passaggio dal Conservatorio pre-riforma al nuovo
Conservatorio descritto dall’art. 2 comma 4 della legge di riforma come «sede
primaria di alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore
artistico e musicale», non è stato accompagnato da appositi finanziamenti,
minando sul nascere le possibilità di crescita di istituzioni costrette a
districarsi tra le maglie di bilanci sempre più poveri, in un Paese che destina
sempre minori stanziamenti all’istruzione e alla ricerca. Val la pena di
ricordare che, per le straordinarie possibilità di aggiornamento delle
informazioni che il web offre rispetto alle pubblicazioni cartacee, anche
importanti enciclopedie musicali – strumenti di prima consultazione, come il
New Grove Dictionary of Music – sono da tempo pubblicate on-line, offrendo
agli studiosi possibilità di ricerca notevolmente ampliate
(http://www.oxfordmusiconline.com/public/). I bibliotecari ben conoscono i
principali sussidi on-line a pagamento che un’istituto di alta formazione
musicale dovrebbe offrire ai propri studenti e docenti – enciclopedie,
repertori bibliografici, periodici – ma quasi mai riescono ad ottenerne
l’acquisto per i costi francamente inaffrontabili per istituzioni come i
Conservatori (solo alcune Università riescono a sostenerne la spesa). Solo il
tentativo di proporre forme consorziali (più Conservatori e istituti di
formazione riuniti in consorzio) potrebbe consentire l’abbattimento dei costi
di sottoscrizione, favorendo in tal modo la crescita della qualità delle attività
svolte nei Conservatori.
Questo contributo si soffermerà, invece, su alcune importanti risorse
musicali libere presenti nella rete, evidenziando come la differenza tra risorse
a pagamento e risorse gratuite non sia una differenza qualitativa, ma
soprattutto una differenza concettuale, come dimostrato dagli straordinari
risultati ottenuti negli ultimi anni dalla filosofia dell’open source e dell’open

 
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content in termini di diffusione e condivisione della conoscenza.4 Nell’ultimo


quarto di secolo si è assistito a un progresso significativo delle campagne in
favore del libero accesso all’informazione. Queste campagne non hanno
trovato insensibili i governi nazionali che in Europa, come in America e in
altri Paesi del mondo, hanno abbracciato questa filosofia non solo per motivi
economici, ma anche per diffondere la cultura della trasparenza, della
partecipazione e del libero accesso ai dati e alle informazioni delle Pubbliche
Amministrazioni.5 In quest’ambito si sono sviluppati anche i grandi sistemi
bibliotecari nazionali che, grazie alla collaborazione di più parti, hanno
raggiunto livelli di complessità e ricchezza informativa inimmaginabili fino a
qualche anno fa.
Negli ultimi venticinque anni l’informatizzazione delle biblioteche ha dato
notevole impulso alle attività di censimento e catalogazione dei patrimoni
librari conservati nei diversi Paesi e ha contribuito in modo determinante a
diffonderne ed ampliarne la conoscenza. L’Italia ha investito forse più di altre
nazioni sul censimento e la catalogazione del proprio patrimonio musicale
manoscritto e a stampa – tra i più significativi al mondo – e il Servizio
Bibliotecario Nazionale (SBN), la rete delle biblioteche italiane promossa dal
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, contiene oggi circa un milione di
notizie bibliografiche relative a manoscritti musicali, edizioni di musica,
libretti d’opera e registrazioni sonore.
SBN è un catalogo collettivo al quale partecipano circa 4900 biblioteche
italiane appartenenti a diversi enti, ministeri e istituzioni. Ad oggi contiene
complessivamente oltre 12 milioni di records bibliografici ai quali si ha
accesso attraverso l’OPAC SBN (http://opac.sbn.it), ovvero un’interfaccia
web che consente agili ricerche nel catalogo attraverso una maschera di
ricerca ‘libera’ o attraverso moduli di ricerca ‘base’ o ‘avanzata’. L’OPAC
SBN consente anche la ricerca su tipologie specifiche di documenti, che
costituiscono sottoinsiemi del catalogo SBN, ai quali si può accedere anche
attraverso maschere di ricerca specialistiche, come quella per il materiale
musicale [Fig. 1].

                                                        
4
Per saperne di più si consulti: GIULIO CONCAS – GIULIO DE PETRA – GIOVANNI BATTISTA
GALLUS – GIAIME GINESU – MICHELE MARCHESI – FLAVIA MARZANO, Contenuti aperti, beni
comuni, McGraw-Hill, 2009.
(http://www.flosslab.it/flossLab/resources/cms/documents/completo.pdf; URL consultato il
18.2.2013).
5
Per saperne di più si consulti: FRANCESCA DI DONATO, Lo stato trasparente. Linked open data
e cittadinanza attiva (http://www.linkedopendata.it/wp-content/uploads/statotrasparente.pdf;
URL consultato il 18.2.2013).

 
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Fig. 1 – Maschera di ricerca del materiale musicale nell’OPAC SBN

OPAC SBN - Istituto centrale per il catalogo unico


Legenda: Lista per voci complete Lista delle parole Usare * come carattere di troncamento
Musica

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Nome: parole in AND
Relazione
Titolo: parole in AND
Presentazione:
Luogo di pubblicazione: parole in AND
Editore: parole in AND
Anno di pubblicazione da: a:
Segnatura: parole in AND
Numeri documento ISBN
Collezione: parole in AND

Soggetto: parole in AND


Classificazione Dewey
Numero:
Descrizione: parole in AND

Composizione
Titolo uniforme: parole in AND
Forma:
Tonalità:
Numeri composizione Numero d'opera
Organico sint. compos.: parole in AND
Organico anal. compos.: parole in AND

Tipo elaborazione:
Organico sintetico elab.: parole in AND
Organico analitico elab.: parole in AND

Incipit: parole in AND


Rappresentazione
Personaggio: parole in AND
Parole chiave: parole in AND

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Copyright © 2010 ICCU |Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e
per le informazioni bibliografiche - Realizzato da Inera s.r.l.

La maschera di ricerca del materiale musicale è particolarmente completa e


consente ricerche incrociate oltre che per autore, titolo, editore, luogo e anno
di pubblicazione, anche per tipologia di presentazione della musica

 
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(partitura, spartito, intavolatura, etc.), per numero di lastra o numero


editoriale di un’edizione a stampa, per forma, per tonalità, per titolo
uniforme, per numero d’opera o di catalogo tematico, per organico, per
luogo e data di prima rappresentazione. La ricerca sui nomi può, inoltre,
essere raffinata selezionando il tipo di ‘relazione’ che il nome ha rispetto al
documento, consentendo ricerche di grande interesse per lo studioso di
musica come quelle sui compositori, librettisti, copisti, ballerini, cantanti,
strumentisti, direttori d’orchestra, etc. Per fare un facile esempio delle tante
possibilità di ricerca selettiva del materiale musicale possibile in SBN, si può
provare a inserire nel campo ‘Autore’ il nome ‘Giuseppe Verdi’ e a
selezionare nel campo ‘Relazione’ la scritta ‘Compositore della musica
parafrasata’; si ottengono così i soli record bibliografici relativi a
composizioni scritte da altri compositori su temi verdiani (parafrasi, fantasie,
pot-pourris) e non i record relativi alle composizioni di Giuseppe Verdi.
È importante conoscere i cataloghi nazionali disponibili on-line perché i
comuni motori di ricerca spesso non arrivano (o almeno non ancora
arrivano) a scandagliare quello che viene definito il web profondo (deep web)
e dunque se vogliamo sapere dove reperire un documento è indispensabile
consultare un opac, ovvero un catalogo on-line (opac = on-line public access
catalogue). Esistono anche dei Meta-opac, ovvero motori di ricerca che
interrogano simultaneamente diversi opac. In Italia non tutte le biblioteche
aderiscono a SBN e, ad esempio, molti atenei hanno preferito organizzarsi in
sistemi bibliotecari autonomi, consultabili via web attraverso un proprio
OPAC. Di tutti gli OPAC italiani esiste un repertorio
(http://www.aib.it/aib/opac/repertorio.htm) attraverso il quale tutti i
cataloghi in linea sono interrogabili singolarmente, ma è possibile anche
effettuare una ricerca cumulativa e simultanea attraverso un Meta-opac come
il MAI, Metaopac Azalai Italiano (http://azalai.cilea.it/mai/) che consente
l’interrogazione simultanea di centinaia di cataloghi in linea di biblioteche e
di sistemi bibliotecari italiani. Naturalmente, come indicato anche sul sito del
MAI, un Meta-opac produce risultati sovrabbondanti e non è opportuno
usarlo come strumento di ricerca primario; il suo utilizzo è consigliabile per
la ricerca di documenti poco comuni, non trovati nei principali cataloghi on-
line.
Di notevole interesse dal punto di vista musicale sono anche alcuni
importanti cataloghi collettivi stranieri disponibili on-line. Si pensi, solo per
citarne qualcuno, al catalogo della British Library (http://www.bl.uk/) - che
include oltre un milione e mezzo di notizie musicali, comprese quelle
pubblicate negli anni ‘80 nei 62 volumi a stampa del The Catalogue of Printed

 
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Music in the British Library to 1980 (CPM) – o a quello della Bibliothéque


Nationale de France (http://www.bnf.fr/) con oltre due milioni di opere
musicali catalogate. Per la consultazione simultanea di molte basi dati
bibliografiche del mondo si possono utilizzare Meta-opac internazionali
come il Karlsruhe Virtueller Katalog (http://www.ubka.uni-
karlsruhe.de/kvk_en.html) [Fig. 2].
La tecnologia digitale ha favorito enormemente la possibilità di accesso ai
documenti (a stampa, manoscritti, sonori, audiovisivi) e ha consentito la
creazione di biblioteche virtuali, con documenti conservati anche in aree
geografiche molto distanti, permettendone la visualizzazione, il confronto, lo
studio comparato e stimolando le collaborazioni scientifiche a distanza e le
partnership tra istituzioni.
Al pari di altre nazioni, il nostro Paese ha iniziato nel 2001 a elaborare il
progetto di una Biblioteca Digitale Italiana finalizzata alla valorizzazione del
patrimonio culturale e scientifico nazionale e alla sua diffusione via internet.
Si è dato così avvio a una vasta campagna di digitalizzazione di documenti
cartacei appartenenti a diverse tipologie di biblioteche, i cui progetti,
raccordati a livello centrale dal MIBAC, hanno fatto riferimento a standard e
tecnologie comuni per essere consultabili attraverso un unico portale.
Internet Culturale (www.internetculturale.it) è il portale che integra
cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche italiane, consentendo la
visualizzazione del patrimonio digitalizzato accanto ad alcune risorse
multimediali (ipertesti, mostre virtuali, animazioni 3D) dedicati a luoghi e
eventi di interesse culturale. Le collezioni musicali ad oggi presenti in Internet
Culturale sono 32 e tutte di grande importanza. Per visualizzare le biblioteche
e gli istituti culturali che hanno digitalizzato fondi musicali è sufficiente,
nella homepage, selezionare tra i temi ‘Arte’ e poi ‘Musica’. Tra tante
collezioni straordinarie si segnalano i manoscritti dei fondi musicali della
Biblioteca Marciana di Venezia, quelli del Museo Internazionale e Biblioteca
della musica di Bologna, i manoscritti vivaldiani della Biblioteca Nazionale di
Torino, alcune delle musiche sacre della Biblioteca dei Girolamini di Napoli.
Tra i progetti di digitalizzazione più ampi merita attenzione quello che ha
riguardato il patrimonio musicale della Biblioteca del Conservatorio «San
Pietro a Majella» di Napoli, che ha messo a disposizione degli studiosi, via

 
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Fig. 2 – Maschera di ricerca del Meta-opac KVK-Karlsruhe Virtuellen Katalog

 
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internet, oltre un milione e mezzo di immagini relative a circa 10.000 volumi


manoscritti e a stampa tra i più preziosi delle sue collezioni.
La ricerca delle opere digitalizzate presenti in Internet Culturale è possibile
attraverso un campo di interrogazione libero presente sulla homepage, ma è
anche possibile effettuare una ricerca ‘avanzata’. Nella stringa di ricerca libera
è possibile inserire più di un parametro. Se ad esempio scriviamo “Donizetti
Elisir d’amore autografo” e lanciamo la ricerca nella ‘Biblioteca digitale’
selezionando con un pallino la relativa scritta a destra della stringa, otterremo
due risposte relative ai due volumi autografi del primo e secondo atto
dell’opera donizettiana, conservati in due diverse biblioteche italiane (il
primo nella biblioteca del Conservatorio «San Pietro a Majella» di Napoli e il
secondo nella biblioteca del Museo Donizettiano di Bergamo), virtualmente
ricongiunti grazie alla tecnologia digitale e interamente consultabili con un
semplice click sulla scritta ‘Vedi’ [Fig. 3].6

Fig. 3 – Risultato di una ricerca nel portale Internet Culturale

                                                        
6
In Internet Culturale è anche possibile fare il download parziale o totale delle immagini
relative a ogni manoscritto cliccando sull’icona ‘PDF’ che compare in alto a destra di ciascuna
immagine.

 
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Questo è solo un esempio delle possibilità consentite da Internet Culturale,


un portale che rende possibili ricerche integrate su diverse tipologie di
materiali la cui consultazione era difficile, se non impossibile, fino a qualche
tempo fa per motivi di tutela e conservazione degli originali. Grazie al
progetto di digitalizzazione dell’Archivio Storico Ricordi di Milano è
possibile, ad esempio, consultare non solo parte consistente dei manoscritti
originali di compositori come Giuseppe Verdi o Giacomo Puccini, ma anche
stampe musicali, libretti d’opera, fotografie, figurini teatrali, bozzetti e
scenografie relative alle opere di questi autori e di altri importanti musicisti.
Non tutti i progetti di digitalizzazione condotti da biblioteche o istituzioni
italiane sono confluiti in Internet Culturale; esistono, in Italia come all’estero,
molte altre iniziative che fanno riferimento a progetti scientifici di ampio
respiro e che offrono riproduzioni di documenti cartacei. È importante
distinguere questi siti dai numerosi siti di tipo amatoriale che contengono
musica o documenti musicali digitalizzati spesso incompleti o mancanti di
ogni riferimento editoriale. Lo studioso o il musicista pratico deve
preferibilmente rivolgersi a siti istituzionali come quelli sinteticamente
elencati di seguito (un elenco più completo è riportato in
http://www.muspe.unibo.it/wwcat/biblio/links/linmus.htm):

• Collezioni digitali della Facoltà di Musicologia dell'Università degli


Studi di Pavia (http://musicologia.unipv.it/collezionidigitali/)
• Collezioni digitali della Biblioteca del Conservatorio di Milano
(http://www.consmilano.it/index.php?id=biblioteca_digitale)
• Biblioteca Digitale del Dipartimento di musica e spettacolo
dell’Università di Bologna
(http://www.muspe.unibo.it/wwcat/biblio/bibl_dig/bibl_dig.htm)
• Museo Internazionale e Biblioteca della musica di Bologna
(http://badigit.comune.bologna.it)
• Bibliomediateca dell’Accademia di Santa Cecilia
(bibliomediateca.santacecilia.it/bibliomediateca/)
• The British Library music on line
(http://www.bl.uk/reshelp/bldept/music/index.html)
• Gallica - Bibliothèque nationale de France (http://gallica.bnf.fr/)
• Münchner DigitalisierungsZentrum. Digitale Bibliothek - Bayerische
Staatsbibliothek (http://www.digitale-sammlungen.de/)
• Variations Prototype: Online Musical Scores - William and Gayle Cook
Music Library, Indiana University, Bloomington
(http://www.dlib.indiana.edu/variations/scores/)

 
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• The Danish National Digital Sheet Music Archive : digital facsimiles of


printed and manuscript music - Det Kongelige Bibliotek, København
(http://www.kb.dk/en/nb/samling/ma/digmus/index.html)
• Collection of Musical Scores - Sibley Music Library, University of
Rochester (https://urresearch.rochester.edu/)
• Virtual Music Rare Book Room- The University of North Texas Music
Library (http://digital.library.unt.edu/explore/collections/vrbr/browse/)
• The Düben Collection Database Catalogue - Uppsala Universitet,
Department of Musicology
(http://digital.library.unt.edu/explore/collections/vrbr/browse/)
• New York Philharmonic Digital Archives
(http://archives.nyphil.org/index.php)
• Images of manuscripts - Bodleian Library, Oxford
(http://www.bodley.ox.ac.uk/dept/scwmss/wmss/medieval/browse.htm)

La ricerca delle musiche digitalizzate presenti nella rete non è possibile, ad


oggi, senza conoscere gli indirizzi web dei diversi siti o portali che danno
accesso alle singole biblioteche o collezioni virtuali. La digitalizzazione delle
partiture musicali a stampa e manoscritte presenti nelle biblioteche di tutto il
mondo è in corso da alcuni anni, ma non ha seguito uno standard unico che
consenta una ricerca unificata della musica on-line. Sebbene alcune università
stiano lavorando all’elaborazione di un software per il riconoscimento ottico
dei caratteri musicali (OMR optical music recognition) sulla scia del sistema
elaborato per il riconoscimento dei caratteri testuali (OCR),7 non è ad oggi
possibile ricercare e localizzare una partitura musicale presente nella rete così
come è possibile fare per un libro nella Open Library dell’Internet Archive
(http://archive.org) o in Google Libri (http://books.google.it).
Alcune importanti istituzioni culturali si sono perciò consorziate o hanno
creato portali tematici per convogliare le risorse informative e digitali
riguardanti la musica esistente sulla rete:
– The Music Treasures Consortium Project
(http://lcweb2.loc.gov/diglib/ihas/html/treasures/treasures-home.html) è un
progetto che mira a unificare l’accesso alle collezioni digitali di alcune tra le
più importanti biblioteche musicali del mondo, in particolare di area anglo-
sassone, come la Library of Congress di Washington, la Bayerische
Staatsbibliothek di Monaco di Baviera, la British Library di Londra, la
                                                        
7
Si veda il progetto SIMSSA - Single Interface for Music Score Searching and Analysis
condotto dalla McGill University di Montreal e dalla University of Victoria (http://simssa.ca;
URL consultato il 22 febbraio 2013).

 
70 Tiziana Grande
 

Harvard University di Cambridge (U.S.A.), la Morgan Library di New York


e la New York Public Library;
– il portale della musica e della musicologia VifaMusik
(http://www.vifamusik.de/) è invece un progetto della Società tedesca di
Musicologia che dà accesso a un ampio numero di risorse musicali, compresa
una selezione di risorse musicali digitalizzate utili al musicista e allo studioso.
Dalla biblioteca digitale di questo sito si accede a collezioni musicali
raggruppate per aree tematiche (per tipologia di fonti, per aree geografiche) o
anche dedicate a singoli compositori. Da questo portale è possibile consultare
le collezioni musicali di alcune importanti biblioteche digitali europee come
il Servizio Bibliotecario Nazionale italiano, la Biblioteca Nacional de España
(http://bibliotecadigitalhispanica.bne.es) o la Biblioteca Nazionale Polacca
(http://www.polona.pl/dlibra/), avere accesso alle immagini di lettere,
documenti e manoscritti autografi di autori come Bach, Mozart, Beethoven,
Schubert, Schönberg, consultare e stampare gli opera omnia di autori come
Beethoven, Händel, Liszt, Mendelssohn, Schumann, Schubert pubblicati a
cavallo tra Otto e Novecento e anche la Neue Mozart Ausgabe pubblicata
dall’editore Bärenreiter a partire dal 1954.

Accanto ai siti che consentono l’accesso alle immagini di documenti


cartacei realmente posseduti da biblioteche, in anni recenti si sono sviluppate
sul web alcune piattaforme che mirano a creare delle biblioteche virtuali
universali di musica ad accesso libero.
L’International Music Score Library Project (IMSLP), noto anche come
Biblioteca Musicale Petrucci (http://imslp.org), è un progetto nato col fine di
raccogliere la più grande raccolta di musica ad accesso libero del mondo.
Basato su un principio wiki, 8 il sito si alimenta giornalmente in maniera
collaborativa, raccogliendo immagini di musiche manoscritte o a stampa di
pubblico dominio provenienti da biblioteche pubbliche o da utilizzatori
privati, e anche musiche di compositori contemporanei che decidono di non
cedere i propri diritti ad alcun editore e di condividere la propria musica con
il mondo intero pubblicandola direttamente su IMSLP.
Grazie ad accordi e convenzioni stretti con altri grandi progetti di

                                                        
8
Un wiki è uno spazio web che consente di pubblicare in modo semplice, e senza richiedere
particolari competenze informatiche, qualsiasi tipo di file sulla rete. In pratica è uno spazio che
si alimenta con la collaborazione degli stessi utenti, che possono non solo aggiungere
contenuti, ma anche modificare contenuti caricati da altri. Per le caratteristiche su cui si basa
(semplicità e lavoro collaborativo) è riconosciuto come un validissimo strumento didattico e si
sta diffondendo rapidamente anche nel mondo della scuola e dell’università.

 
Risorse web per l’alta formazione musicale 71
 

digitalizzazione della musica, IMSLP consente oggi l’accesso gratuito a oltre


230.000 documenti musicali, 23.000 registrazioni sonore, 65.000 testi di
argomento musicale e musicologico [Fig. 4].
Avendo i server fisicamente collocati in Canada, IMSLP fa riferimento alla
legge sul copyright canadese e dunque considera di pubblico dominio le
musiche di autori morti fino a cinquant’anni fa (per la legge italiana devono
invece passare settan’anni perché un’opera sia di dominio pubblico).9 Il sito
IMSLP è alimentato dai suoi stessi utilizzatori, ossia dai musicisti che
quotidianamente lo consultano; per tale motivo ha raggiunto, dal 2006 ad
oggi, dimensioni inimmaginabili e un’organizzazione delle informazioni assai
pratica e utile per il musicista.10 Per ogni compositore offre la possibilità di
consultare le singole composizioni ricercandole per titolo, organico, numero
d’opera, numero di catalogo tematico o genere musicale; per i compositori
maggiori, inoltre, dà accesso alla consultazione delle immagini digitalizzate
del rispettivo catalogo tematico e dell’intera opera omnia di pubblico
dominio eventualmente disponibile.
L’organizzazione delle informazioni per le singole composizioni è
particolarmente curata. Per ogni ricerca compare un indice di tutte le
informazioni reperite così organizzato:
1) registrazioni audio della composizione (con suoni reali e con suoni
sintetizzati);
2) file musicali (nell’ordine: partiture, parti, arrangiamenti e trascrizioni);
3) eventuali commenti o collegamenti a registrazioni audio e video presenti
nella rete;
4) informazioni generali sulla composizione (tonalità, data di
composizione, data di prima pubblicazione, numero dei movimenti,
organico, durata).
A titolo di esempio, se si prova a fare una ricerca per il Lied op. 1 Erlkönig
di Franz Schubert, il risultato ci prospetta (dopo la registrazione audio del
brano) la possibilità di visualizzare:

                                                        
9
Per saperne di più si legga: Pubblico dominio (http://imslp.org/wiki/Pubblico_dominio; URL
consultato il 2 marzo 2013).
10
Come suggerisce Gabriele Sbaiz nel suo testo Economia collaborativa: origine ed evoluzione
dell'approccio wiki e sua adozione nelle imprese, diss., Università degli Studi di Udine:
«L’adozione di una piattaforma wiki consente la creazione di un clima positivo che facilita
l’iniziativa individuale inserita in un contesto collettivo con conseguenti benefici per tutta
l’organizzazione» (http://it.wikisource.org/wiki/Economia_collaborativa:_origine_
ed__evoluzione_ dell%27approccio_wiki_ e_sua_adozione_nelle_imprese; URL consultato il
2 marzo 2013).

 
72 Tiziana Grande
 

Fig. 4 – Homepage della Biblioteca Musicale Petrucci

IMSLP
Biblioteca Musicale Petrucci
65,760 testi · 232,869 partiture · 23,135 registrazioni · 7,730
compositori · 215 esecutori

Català In evidenza:
Čeština
Dansk The first edition of MacDowell’s
Deutsch Sea Pieces, Op.55, published by
Ελληνικά P.L. Jung.
English Tallis’s Lamentations of
Español Jeremiah, published by Oxford
Français University Press.
The autograph manuscript of
Hrvatski
Schumann’s contributions to
Bahasa Indonesia
the F-A-E Sonata.
Condividi la musica Italiano Hortus Musarum, published by
Magyar Pierre Phalèse.
di pubblico 日本語
" !
The full score of Dvořák’s
Stabat Mater, Op.58, published
dominio in tutto il Македонски
Nederlands
as Volume 1 of Series 2 of
Souborné vydání díla by
SNKLHU. Edited by Antonín
mondo. Polski
Português
Čubr.

Русский
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d'autore. Se ritieni che 22 feb 2013 - una A maiuscola, presa dal
questo sito abbia violato 64 000 opere primissimo libro di musica
tale legge, per favore musicali sono pubblicato, l'Harmonice
contattaci. Gentilmente, disponibili nella Musices Odhecaton,
leggi anche la pagina della Biblioteca Petrucci. pubblicato nel 1501. Al suo
DMCA Policy page per 22 feb 2013 - autore, Ottaviano Petrucci,
invocare le leggi 22.000 Aufnahmen si deve il nome di questa
statunitensi del diritto bei IMSLP. biblioteca.
d'autore. [Notizie precedenti...]

 
Risorse web per l’alta formazione musicale 73
 

1) la partitura manoscritta delle due versioni autografe sopravvissute


(riferibili alla seconda e terza versione del Lied) conservate rispettivamente
presso la Staatsbibliothek di Berlino e presso la Morgan Library di New York;
2) la prima edizione a stampa (riferibile alla quarta versione pubblicata a
Vienna nel 1821 da Diabelli & Cappi come op. 1);
3) l’edizione a stampa delle prime tre versioni pubblicate per la prima volta
a Lipsia nel 1895 dall’editore Breikopf & Härtel in Franz Peter Schuberts
Werke;
4) un’edizione Peters del 1910 circa della quarta versione;
5) un’edizione Peters del 1910 circa della quarta versione trasportata per
voce grave;
6) tre nuove edizioni per voce e pianoforte ‘digital born’, ovvero edizioni
musicali nate e pubblicate solo in formato elettronico;11
7) le parti orchestrali della trascrizione per voce e orchestra di Hector
Berlioz (Paris, Leguix, circa 1860);
8) la partitura della trascrizione per voce e orchestra di Franz Liszt (Leipzig,
Forberg, circa 1860);
9) una trascrizione per pianoforte a quattro mani (St. Petersburg, Bureau
Central de musique, s.d.);
10) Una parafrasi per violino solo di Heinrich Wilhelm Ernst (Moscow,
Muzyka, circa 1970?);
11) la trascrizione per pianoforte solo di Franz Liszt (Vienna, Diabelli,
1838).

Una tale ricchezza di informazioni e di documenti manoscritti e a stampa,


sparsi in diverse biblioteche mondo, consultabili e confrontabili sul proprio
computer, dà l’idea delle enormi possibilità che il web offre agli studenti e
agli studiosi e delle nuove prospettive che esso apre alle istituzioni di
formazione e di ricerca musicale. Esplorare repertori inconsueti e poco noti,
riportare alla luce musiche inedite del passato attraverso nuove edizioni ed
esecuzioni, studiare e analizzare le fonti di una composizione non
necessariamente con scopi filologici, ma col fine di un approccio più
consapevole all’esecuzione e all’interpretazione, sono solo alcuni dei possibili
percorsi di studio suggeriti dalle numerose risorse disponibili attraverso

                                                        
11
Le edizioni ‘digital born’ o ‘documenti digitali nativi’ non sono riproduzioni di documenti
cartacei prodotti dall’editoria tradizionale, ma nuove edizioni pubblicate direttamente sul web.
Nel caso ci si imbatta in uno di questi documenti, è importante verificare la paternità
dell'edizione e la preparazione scientifica del curatore (anche con ricerche su altri siti). La loro
affidabilità è legata, infatti, alle competenze di chi li ha prodotti.

 
74 Tiziana Grande
 

internet.
La prospettiva di poter intraprendere collaborazioni con altre istituzioni di
formazione musicale nazionali ed estere, di condividere programmi di studio
e contenuti (anche attraverso piattaforme di formazione a distanza), di
collaudare ‘buone pratiche’ nel settore della didattica musicale trasferibili
anche ad altre istituzioni, potrà rappresentare la compiuta realizzazione di
programmi di cooperazione internazionale nel settore dell’istruzione e della
formazione come Erasmus o Socrates, migliorando la qualità delle conoscenze
anche nel nostro settore e ampliando la consapevolezza delle singole
istituzioni di non rappresentare più microcosmi autosufficienti e
autoreferenziali, ma parti attive e aperte di un più vasto spazio comune della
formazione musicale.12

                                                        
12
Tutti gli attuali programmi dell'UE nel settore dell'istruzione e della formazione
confluiranno, dal 1° gennaio 2014, in un unico programma denominato ‘Erasmus per tutti’.
Principali priorità operative del nuovo programma, che sarà attivo fino al 2020, sono la
semplificazione delle procedure, l’assegnazione dei fondi basata sulle prestazioni e la creazione
di legami più stretti tra i settori dell'istruzione e dell'apprendimento. In particolare come
«azione fondamentale n. 2», il nuovo programma individua espressamente la «cooperazione
istituzionale tra istituzioni educative, organizzazioni giovanili, aziende, autorità locali e
regionali per incoraggiare lo sviluppo di prassi innovative nel campo dell’istruzione, della
formazione e delle attività giovanili». Cfr. http://www.programmallp.it/.

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