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BIBLIOTECONOMIA LEZ 8

LE BIBLIOTECHE SECONDO GLI ENTI DI APPARTENENZA

In passato era usato il parametro della dimensione della biblioteca

Criterio superato, quello che conta è la capacità complessiva di radicarsi nella realtà e non la dimensione.

Esistono però altri criteri per caratterizzare le biblioteche:

- PERSONALI, FAMILIARI: non sono biblioteche ovviamente aperte al pubblico, ma al servizio delle
esigenze che ritroviamo all’interno di nuclei familiari. sulle biblioteche personale si sta aprendo un
filone di ricerca (biblioteche cosiddette di autore appartenenti a personaggi importanti della
cultura, dello spettacolo etc.) dove si individua uno strumento di ricerca importante per studiare la
figura del possessore. Spesso poi le biblioteche personali finiscono nelle biblioteche pubbliche,
statali, universitarie per lascito o dono.
La BIBLIOTECA FAMILIARE è una biblioteca che mette insieme interessi di più componenti della
famiglia o di una generazione all’altra. Quando si parla invece di BIBLIOTECA PERSONALE, si parla di
una biblioteca messa in piedi, costruita ed usata da una singola persona.
- STATALI: gestite, finanziate rette dello stato, in particolare il MIBAC. Molte di queste biblioteche
hanno un profilo storico-conservativo.
- ENTI LOCALI
- UNIVERSITÀ
- SCOLASTICHE
- ACCADEMIE, FONDAZIONI O ISTITUZIONI CULTURALI
- ENTI AMMINISTRATIVI
- ENTI POLITICI\SINDACALI
- ENTI DI RICERCA
- DI AZIENDE
- COMUNITA’ RELIGIOSE

BIBLIOTECHE SECONDO L’UTENZA E LE FINALITÀ DI SERVIZIO

Criterio più mirato e preciso, trasversale al precedente. La storia istituzionale delle biblioteche è
importante, però è opportuno capire a chi si rivolgono queste biblioteche (che non possono essere
destinate a tutti: ES. una biblioteca comunale deve svolgere gli interessi di tutte le fasce di età , cosa
che invece non deve necessariamente fare una biblioteca universitaria, destinata perlopiù a docenti e
studenti)

- STORICO\CONSERVATIVE E DI DOCUMENTAZIONE NAZIONALE: biblioteche che hanno un duplice


compito – tutela di memorie librarie e documentarie, memorizzare il patrimonio librario nazionale.
Biblioteche molto grandi che hanno accumulato nel tempo tesori bibliografici, anche di enorme
fragilità. (le più antiche: BNC DI Firenze E DI Roma). In linea di massima sono Biblioteche Statali.
- PUBBLICHE: biblioteche radicate all’interno di una comunità locale, che svolgono una funzione
informativa, di formazione, promozione lettura, soddisfacimento di accesso alla conoscenza per
motivi di lavoro o di tempo libero. L’utente è il CITTADINO, non una categoria in particolare, ma
tutti i cittadini. N.B. Non parliamo di biblioteche appartenenti allo stato, sono pubbliche perché
perseguono l’interesse generale dei cittadini.
- DI RICERCA: non hanno una diretta connotazione storica, ma svolgono una funzione di supporto
alle attività di ricerca o apprendimento.
- PER LA DIDATTICA E L’APPRENDIMENTO: IDEM. A volte troviamo sistemi ibridi, tra biblioteche di
ricerca e per la didattica.
- SPECIALIZZATE E PROFESSIONALI: più rare, spesso sono le biblioteche delle università a svolgere
questa funzione. Es avvocati o giudici trovano un’offerta documentare all’interno del tribunale ma
l’area giuridica di una biblioteca di ateneo è molto più fornita anche per l’aggiornamento dei giuristi
- CENTRI DI DOCUMENTAZIONE AZIENDALI: in alcuni casi vengono allestite biblioteche e c di
documentazione e che raccolgono materiali per l’azienda stessa e per chi ci lavora. Utenza molto
ristretta e particolare.

In questo caso quello che conta non è l’appartenenza istituzionale. Quando parliamo di utenza
pensiamo sempre ad una istituzione in particolare, le biblioteche però tendono sempre di più ad aprirsi
alle richieste di altri soggetti appartenenti ad altre istituzioni (ISTITUZIONE: la totalità delle persone che
formano la comunità di riferimento della biblioteca – es: biblioteca universitaria: utenza istituzionale

 tutti gli studenti e i docenti di quella università, biblioteca comunale tutti i cittadini di quel comune
sono l’utenza istituzionale)

BIBLIOTECHE SECONDO LE SPECIE DOCUMENTARIE E FISICHE

- BIBLIOTECHE DI TAVOLETTE DI ARGILLA: es Assiri


- DI MANOSCRITTI: es. ellenistiche
- DI INCUNABOLI: le prime produzioni della stampa a caratteri mobili. Parliamo di libri pubblicati a
stampa nel periodo che va dalla metà del 400 all’anno 1500. Dal 1501 fino al 1600: cinquecentine.
1601 al 1700: settecentine.
- MONOGRAFIE A STAMPA: i libri
- PERIODICI: es. riviste scientifiche
- MULTIMEDIALI (MEDIATECHE): troviamo con pari dignità sia prodotti a stampa sia audiovisivi e
digitali. In Italia biblioteche di questo tipo nascevano come biblioteche pubbliche locali e hanno
subito nel corso del tempo una trasformazione, acquisendo via via nuovi materiali e prendendo una
forma più articolata. Molto frequente la denominazione in Francia di mediateque. In Italia si usa
perlopiù la definizione di Biblioteca multimediale (a FANO c’è una mediateca)
- DIGITALI: è un campo un po’ confuso, in quanto si usa anche in contesti non prettamente
biblioteconomici. Nel campo biblioteconomico la Biblioteca digitale è una biblioteca che sviluppa le
proprie attività di acquisizione organizzazione dei materiali documentari e fornitura di servizi
esclusivamente in ambiente digitale. Se parliamo di B. DIGITALE non parliamo di uno spazio fisico,
ma di un ambiente interamente digitale, dove si svolgono tutte le fasi che si svolgono in una
normale biblioteca. La maggior parte delle biblioteche attive oggi sono biblioteche in transizione
verso il digitale, non interamente digitali (sono soggetti ibridi: esiste ancora un’offerta
documentaria e di servizi attivi all’interno dello spazio fisico ma con tutta un’altra serie di attività-
cataloghi, digitalizzazione, etc.- che segnalano un interesse e trasferimenti verso il digitale).
Il rischio di innescare processi di distanziamento con la comunità è tangibile. Deve essere “brava” a
costruire, dentro gli spazi digitali, questi legami su nuove basi.

MODELLI CONCETTUALI, SPAZIO BIBLIOTECARIO E PRESENTAZIONE DEI MATERIALI

Pezzo di ricostruzione storica, non riguarda la biblioteconomia ma le biblioteche stesse.

- Biblioteche orientali: si sviluppano all’interno delle prime civiltà che hanno fatto usa della scrittura,
parliamo quindi di Mesopotamia, Egitto. 5000 a.C., sono arrivate fino a noi biblioteca che
conservano tavolette di argille incise, che veicolano documenti prettamente di carattere
amministrativo. Diciamo che le prime biblioteche sono perlopiù ARCHIVI: conservano documenti di
carattere amministrativo, a scopo di consultazione, e rappresentano una delle forme
dell’esercitazione del potere. Molto tempo dopo, a partire dal 2500 a.C., le tavolette ospiteranno
anche testi letterari. Più avanti ancora gli egizi sostituiscono la tavella di argilla al rotolo di papiro,
che si mostra più efficace ed economico delle tavolette, nascono nuove tecniche scrittorie (calamo,
inchiostro) anche se il papiro si conserva meno facilmente rispetto alle tavolette di argilla
- Biblioteca di Alessandria: 280 a.C. periodo in cui la dinastia dei Tolomei fonda la B. di Alessandria
(ispirata da Demetrio Falereo), che arriverà ad ospitare qualcosa come dai 500 ai 700 mila papiri. A
tutti gli effetti assomiglia ad una biblioteca, anche se è uno spazio nel quale non solo si conservano
questi papiri, ma ci si lavora anche. Si sviluppano nella biblioteca di Alessandria delle attività che poi
caratterizzeranno anche le altre biblioteche nel corso del tempo (attività filologica, di traduzione e
catalogazione). L’obiettivo è quello di conservare almeno un esemplare di tutte le opere esistenti
scritte o tradotte in greco: in parte i papiri venivano acquistati, un’altra parta veniva sequestrata
alle navi che facevano scalo. Esistono molti saggi che narrano la storia della B di Alessandria, passò
attraverso varie distruzioni (una pare anche ad opera di Giulio Cesare) fino alla conquista araba del
642 d.C. qui finisce la storia gloriosa di questa biblioteca. Nel 2002 è stata inaugurata la nuova
biblioteca Alessandrina, ed è importante sia dal punto di vista architettonico e perché è una
biblioteca che punta molto sulla conservazione del digitale.
- Biblioteche romane
- Lo sciptorium
- Biblioteca umanistica
- Il Vaso librario

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