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BRASCHI Gianluca

IDEE E MATERIALI PER UN PROGETTO DI PORTALE ARCHIVISTICO DELLA RO-


MAGNA

L’era della valorizzazione

Oltre alle ben note conservazione e tutela una delle funzioni e quella che maggior-
mente caratterizza un Archivio di Stato come Istituto Culturale è la valorizzazione. Che col
passare degli anni a livello nazionale sia una delle esigenze più sentite lo testimonia anche
l istituzione fin dal presso il Ministero dei ”eni, delle “ttività Culturali e del Turismo
di un apposita Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale a sua volta di-
visa in due servizi: Valorizzazione del patrimonio culturale, programmazione e bilancio e Comuni-
cazione e promozione del patrimonio culturale. Quando si parla di valorizzazione, poi, si hanno
in mente due diversi obiettivi che, purtroppo, non sempre coincidono: quello di una valo-
rizzazione economica – quando si parla di beni culturali il pensiero corre subito alle possibili
ricadute di uno sfruttamento più intensivo in termini soprattutto turistici di uno dei più
grandi patrimoni culturali del mondo – e quello di una valorizzazione culturale dell im-
menso patrimonio storico, artistico e monumentale Italiano, mentre è oggetto di consenso
universale che una vasta opera di comunicazione e promozione del patrimonio non può
precedere e porsi alla base di ogni campagna di valorizzazione così come non può non com-
prendere innanzitutto la didattica e i servizi educativi.
La recente nuova denominazione del Ministero dovuta al passaggio del Dipartimento
del Turismo alle sue dipendenze va, se ci fosse bisogno di ripeterlo, in questa direzione.
D altronde colpisce che un paese tanto vicino quanto simile all Italia come la Francia ricavi
inesplicabilmente dal turismo culturale profitti incommensurabili con quelli Italiani a fronte
di un patrimonio non certo superiore né quantitativamente né qualitativamente. Bisogna,
però, ricordarsi che l ascesa della Francia come potenza turistica e culturale a livello mon-
diale ha una lunga storia e, per di più, ha subito un accelerazione incredibile fin dal primo
settennato mitterandiano, quando l allora Presidente della Repubblica con un tratto di
penna moltiplicò semplicemente per due il bilancio già pingue del Ministère de la Culture:
ovvero per ottenere certi risultati bisogna partire da lontano con una lunga serie di investi-
menti significativi in termini di quantità e di costanza nel tempo. Già il nome del ministero
francese Ministero della Cultura suggerisce un enfasi diversa rispetto a quello Italiano
dei ”eni e delle “ttività Culturali che porta in primo piano l aspetto conservativo ri-
spetto a quello produttivo di cultura e che sottolinea il possesso piuttosto che l uso. Dal
nostro punto di vista, per esempio, risultano aberrazioni totali le recenti decisioni di delo-
calizzare alcune opere del Louvre fra cui la celeberrima La libertà che guida il popolo di
Delacroix) a Lens, creando una sorta di succursale del Museo, o addirittura dare inizio a una
sorta di franchising del marchio Louvre creando un museo del Louvre ad “bu Dhabi. Sono
esiti inimmaginabili nella situazione Italiana.
Del resto l attivismo e gli investimenti francesi non si riversano esclusivamente come
sembrerebbe plausibile sul settore dei Musei, ma anche su quello delle Biblioteche (vedi la
costruzione dell imponente Bibliothèque de France ora significativamente dedicata proprio a
François Mitterand) e degli Archivi: proprio recentemente con una discussa decisione la
gran parte degli Archivi Nazionali sono state trasferiti in un nuovo moderno edificio appena
fuori Parigi, lasciando la tradizionale sede del Marais per quella di Pierrefitte per lasciare
posto al Museo della Storia di Francia. C è, poi, un aspetto della politica culturale francese
che non finisce di meravigliare noi Italiani: gli investimenti non hanno riguardato solo i
monumenti, i musei, gli archivi e le biblioteche più famose e frequentate, ma si sono tal-
mente diffuse capillarmente sul territorio da comprendere anche gli Istituti minori e, per
esempio, gli “rchivi Dipartimentali che sono l equivalente più immediato dei nostri “rchivi
di Stato.
Si può, forse, fissare all inizio degli anni il definitivo passaggio dalla cosiddetta
Era della Custodia all Era della Valorizzazione . Nell era della custodia il documento
d archivio era semplicemente un oggetto da custodire e, possibilmente, preservare dall uso
nell era successiva il documento è un punto di partenza a cui si aggiunge, quasi un valore
aggiunto, il suo valore d uso. La capacità, cioè, tramite la comunicazione e la promozione
del bene culturale di generare cultura. Ecco che l archivista, oltre ad essere un conservatore
diventa un operatore culturale a tutto tondo. Non importa più solo sapere dove sono e che
cosa sono i documenti, ma anche e di più che cosa coi documenti stessi si può fare. La con-
servazione dei documenti d archivio diventa un attività culturale, una produzione di nuova
cultura. Si tratta ora di vedere come un bene culturale archivistico possa essere valorizzato
e qui le strade che si aprono sono parecchie e divergono in tutte le direzioni a riprova
dell aspetto creativo insito in quest attività culturale.
Innanzi tutto – come è ovvio che la conservazione preceda tutela e valorizzazione –
senz altro un restauro può essere considerato un primo e importante passo per la valorizza-
zione del bene e, in effetti, lo è anche dal punto di vista meramente contabile; si tratta di
aumentare il valore economico di un bene in consegna a un amministrazione, destinando
ad esso un investimento e spesso molto cospicuo: dal punto di vista tecnico lo si potrebbe
definire un risconto. Del resto, i restauri documentali per loro delicatezza e particolarità
coinvolgono professionalità ormai così poco diffuse e tanto specialistiche da essere difficili
da reperire sul mercato del lavoro; di più, il restauro di imponenti masse documentali quali
sono quelle conservate presso qualsiasi Archivio di Stato Italiano non possono che preve-
dere tempi lunghi e impiegare notevoli risorse di tempo e di personale. Non stupisce, dun-
que, che si abbia sempre a che fare con cifre molto elevate.
Quando, poi, dalla valorizzazione dei beni archivisti per restauro si passa a quello che
dovrebbe essere il proprium dell archivista ovvero l inventariazione e la descrizione archivi-
stica si apre in campo immenso e in buona parte inesplorato all opera dei lavoratori del
settore – specialmente negli archivi medi e piccoli. I complessi archivistici da valorizzare
per inventariazione, descrizione ed eventuale pubblicazione in linea sono tantissimi e molto
estesi. Si manifesta immediatamente la necessità di operare delle scelte, di delineare un pro-
gramma, di organizzare squadre di lavoro di nuovo emerge la figura dell archivista come
gestore del patrimonio culturale a tutto campo. Le opere di inventariazione, di descrizione
e di divulgazione sono talmente estese e capillari che impongono il lavoro coordinato e par-
tecipato di parecchi operatori e implicano, di conseguenza, coordinamento ed elaborazione
collettiva. Non più immaginabile che, come nell Ottocento, un singolo erudito possa sche-
dare un intero archivio in tempi ragionevoli. È il motto del Ministero di qualche tempo fa:
fare sistema. Tra l altro e giustamente, quando il Ministero invitava a fare sistema non pen-
sava solo agli Archivi, ma a una collaborazione fattiva e sinergica di Musei, Archivi e Bi-
blioteche (di qui la sigla MAB che accompagna a mo di logo molte pubblicazioni del pe-
riodo).
Oltre al fatto che la documentazione contemporanea si è sviluppata per ovvie ragioni
burocratiche e culturali in maniera esponenziale rispetto al passato e non è più possibile
gestirla, se non seguendo la produzione passo passo ecco che, dunque, l archivista si fonde
col gestore documentale e si inserisce nel processo produttivo stesso del documento), anche
le grandi opere di inventariazione e descrizione dei tempi precedenti la rivoluzione infor-
matica sono da trascrivere cogli strumenti attuali e secondo gli attuali corrente standard
internazionali. Siamo di fronte, con l adozione generalizzata degli strumenti informatici, a
una vera e propria nuova alfabetizzazione o, se vogliamo, a un radicale cambio di para-
digma nella storia della trasmissione culturale un po come quando dal papiro si passò alla
pergamena, dalla pergamena alla carta e dalla tradizione manoscritta alla riproduzione a
mezzo stampa.

Il Sistema Informativo degli Archivi di Stato

In quest ottica la prima opera di inventariazione sistematica e per di più pubblicata sul
WWW e liberamente accessibile in Italia data dal 2003 ed è il Sistema Informativo degli Ar-
chivi di Stato d ora in poi SI“S raggiungibile all indirizzo http://www.archivi-sias.it . Tutti
gli Archivi di Stato che hanno aderito al progetto fra cui segnatamente l “rchivio di Stato
di Rimini e quello di Forlì-Cesena) hanno pubblicato sul sito i loro inventari: là dove è stato
possibile hanno redatto nuovi inventari in formato elettronico , là dove per motivi di
tempo e di disponibilità economica non è stato possibile hanno pubblicato indicazioni su
dove e come e quali inventari tradizionali si possono consultare del complesso archivi-
stico su cui si fanno le ricerche. “ titolo di esempio l “rchivio di Stato di Rimini ha pubbli-
cato parecchi inventari elettronici, mentre l “rchivio di Stato di Forlì-Cesena ha aderito solo
alla prima fase che richiedeva la pubblicazione degli strumenti di ricerca e la descrizione a
grandi linee delle principali serie archivistiche.
Il progetto è descritto compiutamente in Dal labirinto alla piazza. Il progetto Sistema
Informativo degli Archivi di Stato da PierLuigi Feliciati e Daniela Grana1. L idea di base è
stata quella di permettere ad ogni Istituto, per quanto piccolo o periferico, di pubblicare i
propri inventari, avvalendosi dello stesso software e, soprattutto, in maniera assolutamente
omogenea grazie all adozione generalizzata degli standard ISAD(G) e ISAAR(CFP). È, poi,
stato possibile in alcuni casi pubblicare riproduzioni ad alta definizione di documenti di
pregio come le pergamene, rendendole così facilmente accessibili da remoto.

1 Scrinia, a. II, n 2-3 (luglio/novembre 2005), pp. 9-18


Il grande impegno profuso dell amministrazione e, soprattutto, dai singoli istituti ha
prodotto risultati ragguardevoli soprattutto, quando sono stati pubblicati inventari in for-
mato elettronico o dove sono stati trascritti in formato elettronico inventari tradizionali che
sono così finalmente stati resi consultabili da remoto. Certo, un grande studio resta ancora
da fare su come gli utenti (specie quelli da remoto) utilizzano effettivamente il sistema. Tra-
dizionalmente questo è un aspetto non troppo curato nella prospettiva Italiana, mentre l at-
tenzione agli utenti customer’s king è, comunque, o dovrebbe essere l elemento portante
della costruzione di sistema tanto complessi.

Il Sistema Archivistico Nazionale

“ccessibile all indirizzo http://san.beniculturali.it ecco allora il nuovo Sistema Archi-


vistico Nazionale d ora in poi S“N in cui dovrebbero confluire tutti i sistemi archivistici
precedenti o autonomi fare sistema in particolare il SI“S e il Sistema Informativo Unificato
per le Soprintendenze Archivistiche (SIUSA) nonché i vari Sistemi Informativi di singoli grandi
“rchivi di Stato Nazionali o quelli sviluppati da Enti “utonomi Territoriali come la
Sovrintendenza ai ”eni “rchivistici e Librari in senso all Istituto per i ”eni Culturali della
Regione Emilia-Romagna). Allo sviluppo del SAN dovrebbe affiancarsi quello del Sistema
Archivistico Statale (SAS) in cui confluisce il SIAS in seguito a una completa reingegnerizza-
zione del software. La nuova formulazione del SIAS in SAS è un passo avanti notevole dal
punto di vista teorico. Spiegato in termini di archivistica per archivisti ovvero per gli ad-
detti ai lavori lo schema di inventariazione e descrizione si complica ulteriormente nella
direzione di quello che si ama chiamare web semantico ovvero la formalizzazione delle
cosiddette ontologie, l adozione della filosofia dei Linked Open Data, l uso di protocolli di in-
terscambio come OAI-PMH (Open Archives Initiative: Protocol for Metadata Harvesting) e la
conformità ai vari e nuovi standard internazionali di descrizione archivistica come ISAD(G)
(International Standard Archival Description (General)), ISAAR (CPF) (International Standard
Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families) e la loro traduzione in
termini di un linguaggio a marcatura ovviamente un applicazione dell XML ovvero E“D
(Encoded Archival Description) e EAC-CPF (Encoded Archival Context: Corporate Bodies, Persons
and Families) e così via.
Spiegato, invece, in termini di archivistica per gli utenti e non in termini di archi-
vistica per gli archivisti , il concetto ispiratore che sta dietro al S“N inteso come portale di
accesso a tutte le informazioni archivistiche presenti nella realtà Italiana) potrebbe essere
proprio quello di un motore di ricerca. Tanto per intenderci potrebbe essere Google ovve-
rossia un punto di partenza unico e, al contempo, globale per tutte le informazioni prodotte
dagli archivi (di ogni tipo) Italiani al momento presente.
Fra i vari sistemi aderenti dalla cui integrazione nasce il Sistema “rchivistico Nazio-
nale (e il relativo Portale Archivistico Nazionale: PAN) è da ricordare, innanzitutto, la
Guida generale degli “rchivi di Stato italiani che descrive in maniera organica e secondo
criteri uniformi tutti i fondi archivistici conservati presso l'Archivio centrale dello Stato e gli
“rchivi di Stato Italiani. È la versione informatica in formato XML della gloriosa Guida
Generale pubblicata dal Ministero consultabile on line all indirizzo http://www.guidagene-
ralearchivistato.beniculturali.it/
È da ricordare, poi, IBC Archivi http://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ibc-cms/ ,
un iniziativa dell Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, sviluppata dal
servizio di Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna. Ba-
sato sul software xDams (ora disponibile anche in versione gratuita) riguarda gli archivi
comunali o semplicemente non statali della Regione Emilia-Romagna e raccoglie i dati del
progetto CastER (Censimento archivi storici dell’Emilia-Romagna). Il progetto IBC Archivi si
affianca al già citato SIUSA (il Sistema Informativo delle Soprintendenze Archivistiche) per
quanto riguarda l Emilia-Romagna.
Il progetto Antenati. Gli archivi per la ricerca anagrafica , nato in origine come struttura
a se stante, dovrebbe diventare un grande contenitore per le ricerche genealogiche in Italia.
Un altro grande progetto nazionale analogo è il Portale della Storia degli Italiani che ha
come capofila l “rchivio di Stato di Cosenza.
Tra i sistemi aderenti ecco anche, per esempio, l Archivio Spot Politici (http://www.ar-
chivispotpolitici.it/) che, particolarmente innovativo e interessante, raccoglie Filmati, Slo-
gan Campagne Elettorali e Referendarie, Elezioni Politiche, Referendum, Video Messaggi
di Propaganda Elettorale, prodotti da Partiti, Liste Civiche, Leader Politici, Circoli e Sezioni
di Partito, Movimenti, Associazioni, Comitati e costituisce una delle fonti di quella che sarà
la ricerca storiografica futura; tanto più che il suo formato multimediale costituisce un esem-
pio per analoghe iniziative.
“ll indirizzo http://www.aspi.unimib.it troviamo gli Archivi storici della psicologia ita-
liana , un progetto tematico che prende le mosse dal Censimento degli archivi storici degli psi-
cologi italiani. È un progetto che vede coinvolti il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali
e del Turismo e il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e l Università
degli Studi di Milano Bicocca. Il progetto ha punti contatto col progetto Carte da legare
(http://cartedalegare.filosofia.sns.it/), che, invece, è un progetto della Direzione generale
per gli archivi promosso per salvaguardare il patrimonio archivistico degli ex ospedali psi-
chiatrici dopo la loro definitiva chiusura e per valorizzarne il contenuto culturale sotto il
profilo medico-psichiatrico e sociale. Il progetto è anche una occasione di sintesi tra le di-
verse iniziative locali già in atto per la salvaguardia del complesso di beni degli ospedali
psichiatrici - strutture architettoniche, archivi, biblioteche, collezioni, strumentari, suppel-
lettili sanitarie ed è parte integrante di SIUS“.
Un altro progetto simile è quello denominato Spazi della follia http://www.spazi-
dellafollia.eu/it . Nasce nell ambito del progetto PRIN da una collaborazione fra il
mondo universitario e il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo.
Di ambito circoscritto e strettamente locale è ”Ohisto - Bozen-Bolzano's History On-
line , consultabile all indirizzo (http://stadtarchiv-archiviostorico.gemeinde.bozen.it/bohi-
sto/archivio) è un interessante caso di un archivio di un Ente Autonomo Territoriale (la Città
di Bolzano) che si dota di un sistema di consultazione liberamente accessibile on line.
Sempre relativo a un Ente Autonomo Territoriale (in questo caso la Regione Toscana)
è CASTORE (http://web.rete.toscana.it/castoreapp/), presentato come un sistema WEB di
ricerca, visualizzazione e navigazione geografica su un archivio di oltre 12.000 mappe cata-
stali ottocentesche conservate presso gli Archivi di Stato toscani .
Data la rilevanza e la diffusione delle fonti catastali all interno del patrimonio archivi-
stico nazionale, non poteva non nascere un progetto Territori. Portale dei catasti e della carto-
grafia storica dedicato espressamente a questo genere di documentazione che neanche a
farlo apposta è una delle più consultate da studiosi e utenti fra quelle normalmente deposi-
tate o versate presso un Archivio di Stato Italiano.
La Fondazione Istituto Gramsci aderisce al Sistema Archivistico Nazionale con la sua
Guida agli archivi della Fondazione Gramsci, pubblicata sul WWW all indirizzo
http://www.fondazionegramsci.org/3_archivi/guida_gramsci/index_ok.htm
L Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) è autore
di un sistema di reperimento di informazioni archivistiche e bibliografiche messo a disposi-
zione all indirizzo http://www.italia-resistenza.it/risorse-on-line/servizi-archivistici/ che
permette ricerche estensive e sugli archivi e sulle biblioteche del sistema INSMLI nonché
sugli archivi fotografici dell Istituto e sulla raccolta delle cartoline. Sono documenti preziosi
per tracciare le vicende di un periodo tanto travagliato quanto fondamentale della storia
Italiana.
La Regione Lombardia è sempre stata in prima fila nella partecipazione a progetti di
censimento, inventariazione e valorizzazione degli archivi. Dal suo impegno sono nati di-
versi progetti fra cui, ovviamente, Lombardia “rchivi consultabile all indirizzo
http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/ in collaborazione coll “rchivio di Stato di
Milano, la Soprintendenza Archivistica della Lombardia, ma anche il software di descri-
zione e inventariazione archivistica SESAMO e ora un software particolarmente innovativo:
Archimista.
Un progetto di valorizzazione delle fonti e della documentazione archivistica in un
settore affine a quello degli “rchivi d Impresa e a cui sono state dedicate parecchie risorse
sia da parte del Ministero che dell “ssociazione Nazionale “rchivisti Italiani e che ha potuto
attrarre in parte anche investimenti privati è quello sugli Archivi della Moda del Novecento
L obiettivo era ed è quello di scoprire, valorizzare e rendere fruibile un ampio spettro di
fonti, finora inesplorate, del patrimonio archivistico, bibliografico, iconografico, audiovisivo
relativo alla moda italiana. Il Progetto è stato presentato a Firenze il 12 gennaio 2009, nella
Sala Bianca di Palazzo Pitti, in occasione di Pitti Immagine Uomo 75 alla presenza non solo
dei Dirigenti Generali per gli archivi e per i beni librari, ma anche di esponenti del mondo
della moda. Il progetto si articola nel censimento delle fonti, nella catalogazione e digitaliz-
zazione dei materiali contenuti negli archivi di alcune tra le più importanti Case di moda
italiane, nonché nell organizzazione di seminari e convegni di studio.
Al Sistema Archivistico Nazionale aderiscono poi i Sistemi Informativi di grossi Ar-
chivi di Stato Italiani che avevano cominciato quest opera di inventariazione partecipata e
diffusa addirittura prima dell istituzione del Sistema Informativo degli “rchivi di Stato,
data l importanza e l estensione del loro patrimonio archivistico. Non bisogna dimenticare
che l idea originale sottostante all istituzione del SI“S era anche quella di consentire agli
Archivi di Stato medi e piccoli di disporre di uno strumento di inventariazione informatica
e di disseminazione delle relative informazioni archivistiche.
Uno dei primi e senz altro uno dei più importanti è il Sistema Informatico dell’“rchivio
di Stato di Firenze (SIASFI accessibile direttamente da remoto all indirizzo http://www.ar-
chiviodistato.firenze.it/siasfi/, pubblicato e messo a disposizione degli utenti fin dal 2002
(precedentemente, quindi, ai lavori per il SIAS iniziati a partire dal 2003). Data la rilevanza
delle fonti conservate presso l “rchivio di Stato di Firenze per la storia nazionale non è dif-
ficile immaginare quanto sia utile e quanto sia consultato questo sistema.
Altrettanto importante è ovviamente il Sistema Informativo dell’“rchivio di Stato di Vene-
zia SI“SVe che pure aderisce al S“N come per altro quello dell “rchivio di Stato di Milano
(Sistema Informativo Archivio di Stato di Milano (SIASMI)); più recente, ma certo non meno
interessante è il Sistema Informativo dell “rchivio di Stato di Perugia (http://www.archi-
viodistatoperugia.it/risorse-digitali).
Del Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, noto con l'acronimo
SIUSA, che si propone come punto di accesso primario per la consultazione e la ricerca del
patrimonio archivistico non conservato presso gli Archivi di Stato, ma presso gli altri Ar-
chivi pubblici o di Enti pubblici, ma anche presso i privati, i cui documenti abbiano ricevuto
la certificazione di documenti di notevole interesse.

L’epoca d’oro dei portali tematici

Proprio quando è stato annunciato lo slogan fare sistema nell ambito del S“N si è
cominciato a lavorare, giustamente per lo più cercando di immettere nel Sistema Archivi-
stico Nazionale i tanti sistemi che si erano andati evolvendo per conto loro. L idea dei portali
tematici nella sua più intima essenza – bisogna pur dirlo – non è di estrazione archivistica,
bensì bibliotecaria. L ordinamento per materie è per definizione anti-archivistico, mentre
è essenziale alla ricerca bibliografica. Bisogna, tuttavia, riconoscere che la predisposizione
di percorsi tematici è quello che gli studiosi cercano maggiormente e la possibilità di indi-
viduare velocemente tutte le possibili fonti archivistiche e i relativi percorsi non solo, ma
anche avervi rapidamente accesso eventualmente tramite riproduzione digitale sembra es-
sere a tutt oggi la modalità preferita di consultazione degli archivi specialmente per via te-
lematica. Certo, il parallelo col Sistema Bibliotecario Nazionale e, soprattutto, con iniziative
come, per esempio, ScopriRete (http://scoprirete.bibliotecheromagna.it).
Attualmente quelli realizzati sono dodici, cinque dei quali basati su un modello co-
mune, che si articola in diverse sezioni, tra le quali: il Portale (presentazione del progetto,
dei suoi obiettivi e delle sue caratteristiche); Partner (elenco e breve descrizione degli Enti
che hanno contribuito alla realizzazione del Portale); Cronologia; Protagonisti (biografie di
alcuni personaggi di spicco del settore); Percorsi (mostre, convegni, seminari, conferenze,
presentazioni di libri ed altri approfondimenti su specifici argomenti); Galleria multime-
diale (galleria di immagini); Trovarchivi (ricerca tramite i soggetti conservatori); Biblioteca
e Strumenti di ricerca (fonti bibliografiche e archivistiche collegate).

Territori. Il portale Italiano dei catasti e della cartografia storica


http://www.territori.san.beniculturali.it/
Il portale offre uno strumento unitario che consenta di accedere via web, contempora-
neamente, alla documentazione catastale e cartografica conservata negli Archivi di Stato di
Genova, Milano, Trieste e Venezia. Senz altro la ricerca sulle fonti catastali è una delle più
effettuate presso le Sale di Studio degli “rchivi di Stato Italiani e, forse, d Europa. Le mappe
e la documentazione catastali sono uno dei primi documenti che ci viene in mente di cercare,
quando vogliamo

Antenati. Gli Archivi per la ricerca anagrafica.


http://www.antenati.san.beniculturali.it/

Come per i fondi catastali gli archivi anagrafici sono fra i più consultati in assoluto,
tanto più che in questo caso la loro tipologia è sempre stata profondamente normata e i dati
raccolti e contenuti sono fortemente serializzati. Per tradizione ininterrotta le serie dello
Stato Civile Italiano sono, per esempio: Nascita, Morte, Matrimonio e Cittadinanza.
In linea con altri portali di carattere nazionale sulla storia familiare, promossi in nu-
merosi paesi, il Portale SAN-“ntenati nasce dall esigenza di organizzare e rendere disponi-
bile l enorme patrimonio documentario degli atti di stato civile esistente negli “rchivi di
Stato per condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della
storia di famiglie e di persone, ma anche alla storia sociale in senso lato. Grazie a una con-
venzione stipulata con FamilySearch International nel 2011 da Luciano Scala, Direttore Ge-
nerale per gli Archivi, obiettivo del Portale è quello di pubblicare progressivamente milioni
e milioni di immagini di registri di stato civile (parte delle quali sono convertite da microfilm
eseguiti negli Archivi di Stato dalla Genealogical Society of Utah a partire dalla metà degli
anni Settanta del secolo scorso, e parte sono di nuova acquisizione), per fare ricerche sfo-
gliando gli atti a video, nella sezione Sfoglia i registri. Ciascuna immagine è corredata dalla
rispettiva descrizione archivistica che riporta il nome dell istituto che conserva la fonte, il
fondo, la tipologia dell atto nati, matrimoni, morti e relativi allegati , la località, la data, il
numero progressivo di registro o di busta quando esistente.
Parallelamente il Portale prevede la progressiva indicizzazione dei nomi di persona
presenti sui singoli atti nella sezione Trova i nomi.

Portale della Storia degli Italiani


http://www.poster.beniculturali.it/poster/action.do

Con evidenti punti di contatto col portale degli Antenati il progetto Portale della Storia
degli Italiani si pone l'obiettivo di realizzare un portale che consenta la ricerca, la visualiz-
zazione e il rilascio in linea di informazioni e di immagini di documenti, fra loro opportu-
namente collegate, relative alla popolazione e tratte da una pluralità di fonti documentarie
demografiche conservate negli archivi storici. È un progetto cui partecipa anche l “rchivio
di Stato di Rimini e prevede l acquisizione secondo un tracciato record molto elaborato
dell immensa di dati anagrafici presenti presso gli “rchivi di Stato Italiani. Una difficoltà
praticamente insormontabile per la creazione di questi portali è la mole gigantesca di dati
da acquisire. Certo, sarebbe utilissimo creare una sorta di Anagrafe Storica Italiana a decor-
rere dal ad oggi o addirittura acquisire dati precedenti all Unità d Italia. Senza consi-
derare che le ricerche genealogiche sono le più seguite a livello sia di studiosi sia di comuni
cittadini.

Archivi degli Architetti


http://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/

Il Portale degli Archivi degli architetti vuole essere il punto di accesso di facile e pia-
cevole consultazione alle migliaia di informazioni contenute negli archivi storici, conservati
in luoghi differenti su tutto il territorio nazionale. Il racconto delle vite dei protagonisti
dell'architettura nazionale e non solo, l'illustrazione dei principali progetti, alcuni percorsi
guidati, una cronologia, le news introducono l'utente al mondo degli archivi. Numerose
immagini illustrano i testi e restituiscono il sapore e l'emozione degli originali. Gli archivi
degli architetti e degli ingegneri costituiscono un particolare punto di accesso alla storia
dell'architettura, del paesaggio, delle città e delle infrastrutture, che oggi caratterizzano il
nostro Paese. Sono la lente di ingrandimento attraverso cui osservare, con informazioni di
prima mano, le trasformazioni e le vicende del passato ma permettono anche di ripensare e
riprogettare un futuro prossimo o lontano. Le sezioni partner, protagonisti, progetti, crono-
logia, percorsi tematici sono tra loro correlate da link che configurano diverse piste di ri-
cerca. La ricca Galleria offre immagini digitali e prodotti multimediali corredati da metadati
con informazioni su proprietari e dati tecnici. Trasversale a tutte le sezioni è il collegamento
alle risorse archivistiche (archivio, architetto-produttore, conservatore) che risiedono nel
SAN (Sistema Archivistico Nazionale), aperto anche a sistemi afferenti come quelli delle
Regioni.

Archivi d'impresa
http://www.imprese.san.beniculturali.it

Il Portale consente di accedere a un'ampia gamma di fonti archivistiche e bibliografi-


che messe a disposizione dagli archivi delle grandi, medie e piccole imprese italiane. Il set-
tore dell archivistica di impresa è uno dei più interessanti e più promettenti dell archivistica
contemporanea e punta anche a un interessante integrazione delle fonti tradizionali e mul-
timediali. La documentazione degli archivi d'impresa conservata negli Archivi di Stato va a
integrare i documenti cartacei, le fotografie, le testimonianze audio e video custoditi negli
Archivi storici d'impresa, vigilati dalle Soprintendenze archivistiche, che sono impegnate
nel censimento di queste fonti, anche in collaborazione con le Regioni e gli Enti locali.

Archivi della moda del Novecento


http://www.moda.san.beniculturali.it/wordpress/
Dalla storia travagliata e originato da una collaborazione tra pubblico e privato il Por-
tale degli Archivi della moda del Novecento nasce nell ambito del S“N, Sistema “rchivi-
stico Nazionale, per rendere fruibili a un vasto pubblico, anche di non specialisti, i risultati
del progetto “rchivi della moda del . La vicinanza con l ambito degli “rchivi di Impresa
è evidente. L importanza del settore della moda nel panorama industriale, ma anche cultu-
rale Italiano è innegabile altrettanto innegabile è l importanza delle aziende che operano
nel settore fra tutte le aziende italiane.

Archivi della musica


http://www.musica.san.beniculturali.it/

Il Portale presenta le schede descrittive dei soggetti conservatori, dei soggetti produt-
tori e dei complessi archivistici relativi alla musica del Novecento, derivanti dal prezioso e
capillare lavoro di censimento avviato e curato dalle Soprintendenze archivistiche.

Archivio Storico Multimediale del Mediterraneo


http://www.archividelmediterraneo.org/

L' @SMM propone e promuove la rilettura della Storia del Mediterraneo del secondo
Millennio attraverso una vastissima mole di documenti e collezioni cartografiche conservati
negli archivi storici dell Italia e dei Paesi del Mediterraneo opportunamente digitalizzati,
schedati e organizzati in banca dati in un unico archivio multimediale fruibile on-line attra-
verso un portale multilingue dotato di innovative funzioni di ricerca di Knowledge Mana-
gement (gestione della conoscenza).

Archivi del Novecento - La memoria in rete


http://www.archividelnovecento.it/

Le istituzioni in rete sono 83 e oltre 750 i fondi archivistici descritti, di cui circa 280 con
inventario analitico a livello di fascicolo o di documento; in alcuni casi i documenti sono
interamente scansionati e fruibili on line come immagine digitale. Le schede biografiche di-
sponibili on line sono alcune centinaia.

Portale "Verdi on line"


http://www.verdi.san.beniculturali.it

Il Portale Verdi on line è stato realizzato dalla Direzione generale per gli archivi
grazie a un finanziamento erogato dal Comitato per le celebrazioni del bicentenario della
nascita del compositore, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Come at-
testa il logo Verdi , il Portale rientra pertanto tra le iniziative promosse dal Comitato
e intende presentarsi in primo luogo come uno strumento di aggregazione delle principali
fonti verdiane. È un portale rigorosamente tematico, mirando a raccogliere tutte le informa-
zioni archivistiche e bibliografiche o semplicemente documentali relative a un personaggio
storico e artistico ben determinato. Sono generalmente i portali di maggior successo e di
maggiore interesse da parte degli utenti

Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte


http://pascoli.archivi.beniculturali.it/

Pur considerato a livello un tipico rappresentante della Romagna, l “rchivio Pascoli,


che raccoglie sia le carte del Poeta che della sorella Maria, è conservato nella casa di Castel-
vecchio di ”arga, dove i due scelsero di abitare dal , tentando di ricostruire quel nido
familiare distrutto dopo l assassinio del padre. Dopo la morte del Poeta, nel 1912, Maria
volle che la casa rimanesse intatta, facendone una sorta di sacrario dedicato alla memoria
del fratello, benché ella vi continuasse a vivere fino alla sua morte, avvenuta il 5 dicembre
1953. L archivio Pascoli, composto di oltre . documenti, è stato interamente digitaliz-
zato grazie ad un progetto sviluppato e diretto dalla Soprintendenza Archivistica per la To-
scana, a diretta gestione statale e realizzato con il supporto tecnico informatico della Scuola
Normale Superiore. Dato il crescente interesse per gli archivi personali un tempo questi
complessi documentali trovavano collocazione presso le ”iblioteche e la fama e l impor-
tanza del personaggio nella storia non solo letteraria Italiana anche di questo portale si pre-
vede un grande successo tanto più che permette davvero la consultazione di tutto l archivio
pascoli direttamente da Internet.

Carte da legare
http://cartedalegare.filosofia.sns.it/

È il portale che immette nel S“N il progetto Carte da legare sugli archivi degli ospe-
dali psichiatrici Italiani.

Rete degli archivi "Per non dimenticare"


http://www.memoria.san.beniculturali.it

Con un primo simbolico click il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha


inaugurato il progetto "Rete archivi per non dimenticare", nato dalla collaborazione fra di-
versi archivi italiani con l'obiettivo di raccogliere e rendere facilmente consultabile il mate-
riale legato alla stagione del terrorismo ed alle stragi della criminalità organizzata. Il portale
Rete degli archivi per non dimenticare è stato inaugurato il 9 maggio 2011, nel corso della ceri-
monia del Giorno della memoria, tenutasi al Quirinale. L'idea di realizzare il portale all'in-
terno del Sistema Archivistico Nazionale (SAN) nasce dalla volontà di valorizzare e rendere
disponibili per un ampio pubblico le fonti documentali esistenti sui temi legati al terrorismo,
alla violenza politica e alla criminalità organizzata.
Idee per un portale archivistico

La lunga rassegna dei portali e dei sistemi archivistici che afferiscono al Sistema Ar-
chivistico Nazionale è stata introdotta per dare un idea delle tendenze correnti nell ambito
della ricerca archivistica e documentale, ma soprattutto per servire modello e trama concet-
tuale per disegnare quello che potrebbe essere un portale archivistico per la Romagna.
A questo viene spontaneo pensare che la modalità più naturale per dare inizio al pro-
getto sia quello di partire da alcuni progetti già presenti sul territorio e vedere come possano
integrarsi e soprattutto secondo quali prospettive.

Lo schedario di don Giacomo Zaccaria presso l’Archivio di Stato di Forlì

Potrebbe risultare comico a questo punto citare come esempio di operazione prelimi-
nare alla creazione di un portale archivistico l acquisizione da parte dell “rchivio di Stato
di Forlì (nel 1992) e la successiva pubblicazione2 dello schede di lavoro di don Giacomo
Zaccaria, benemerito studioso ed erudito di Meldola. Niente sembrerebbe più anacronistico
che riproporre schedine ed appunti manoscritto in un era come quella di Internet che ci ha
abituato a tecnologie avanzatissime, ma di uso e consumo quotidiano. In realtà, la prepara-
zione dell autore e la sua meticolosa ricerca dell autore ne fanno un ottima base di ricerca
che, una volta immessa in una base di dati facilmente consultabile da remoto, diventa un
patrimonio imprescindibile. In fondo, i portali che altro sono se non ricerche preimpostate
volte a facilitare la nostra ricerca? È la loro forza e, insieme, il loro punto critico: fino a che
punto ci si può fidare degli estensori materiali delle schede di ricerca e/o dei record di un
portale d archivio? Come si è avuto modo di ribadire anche altrove: la vera risorsa degli
archivi sono gli archivisti.

Censimento degli Archivi del Comprensorio Cesenate

Il Censimento degli Archivi del Comprensorio Cesenate è stato come progetto un


primo tentativo di costruire un portale di descrizioni archivistiche in Romagna limitato,
però, (come dal titolo) al territorio del comprensorio di Cesena. Si tratta di un progetto fi-
nanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e svolto in collaborazione e sotto
la supervisione della Soprintendenza “rchivistica per l Emilia-Romagna (nel sistema Ita-
liano di ripartizione delle competenze gli Archivi di Stato si occupano della conservazione
di diritto della documentazione prodotta dagli uffici territoriali dello Stato presenti nella
provincia in cui hanno sede, mentre le Soprintendenze si occupano della tutela e della vigi-
lanza su tutti gli altri archivi – pubblici, ma non statali e privati – su base regionale).
L idea era quella di proporre di uno strumento di consultazione online relativo sia alla
dislocazione dei depositi archivistici sia a quello delle istituzioni conservatrici di archivi

2 Lo Schedario di mons. Giacomo Zaccaria conservato nellʼArchivio di Stato di Forlì. Elenco alfabetico dei topo-
nimi e dei cognomi , a cura di Simona Dall'“ra e di Emanuela ”ottoni, Forlì, Modulgrafica Forlivese, .
presenti nel cesenate, ma anche quello di rilevare quali fondi archivistici ogni singolo isti-
tuto conservasse o amministrasse a livello di complesso archivistico o di serie. Si potrebbe
dire che sotto il primo aspetto il progetto sia un implementazione locale dell International
Standard for Describing Institutions with Archival Holdings (ISDIAH), lo standard internazio-
nale approvato dall IC“ proprio nel per descrivere le istituzioni che a qualunque titolo
conservino o detengano depositi archivistici, mentre la seconda parte è piuttosto un appli-
cazione dell International Standard for Archival Descriptions IS“D G dove G sta per Gene-
ral e dell International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Fa-
milies (ISAAR (CPF)): gli standard per descrivere i complessi archivistici e i soggetti produt-
tori d archivi sia Enti, che Persone o Famiglie.
Un portale che funga da punto d accesso e al contempo individui, elenchi e rappre-
senti le istituzioni archivistiche o che, comunque, si occupino o detengano archivi a vario
titolo non solo è un servizio ovviamente per gli studiosi, ma anche e soprattutto per i citta-
dini. Non è raro nel panorama Italiano (e non solo) che molti fondi archivistici siano conser-
vati da istituzioni, uffici od enti che non hanno come fine istituzionale la conservazione di
documenti d archivio o, tipicamente, i documenti siano rimasti là dove sono stati prodotti.
Individuare dove fisicamente i documenti siano conservati, descrivendo una sorta di mappa
tematica (un sorta di Geographic Information System (GIS)) che orienti la ricerca e il reperi-
mento del documento fisico costituisce un ausilio essenziale tanto per lo studioso quanto
per l utente comune degli archivi.
In effetti, anche all interno del S“N è compreso l importantissimo Atlante Storico Isti-
tuzionale che identifica e localizza sul territorio nazionale le Istituzioni storiche e gli Organi-
smi politici e istituzionali che si sono succeduti nell intricata storia politica e amministrativa
dell Italia e, soprattutto, individua e rileva l “rchivio di Stato che in seguito a precisi per-
corsi storico-archivistici ne conserva i documenti prodotti.

Il Sistema Informativo Territoriale, Urbanistico ed Ambientale (SITUA) della Pro-


vincia di Rimini

Il SITU“ è un progetto della Provincia di Rimini particolarmente ambizioso l acro-


nimo sta per Sistema Informativo Territoriale, Urbanistico ed Ambientale. Il portale di accesso
(http://www.provincia.rimini.it/territorio/situa/index.htm) è contemporaneamente un CMS
(Content Management System) e un GIS (Geographic Information System): ovvero un sistema di
gestione di contenuti e un sistema informativo territoriale. L ente promotore è infatti la Pro-
vincia di Rimini, Settore Territorio che, per i propri fini istituzionali, ha curato l acquisizione
digitale – sia in formato raster che, successivamente, in quello vettoriale – delle basi carto-
grafiche a cui fa riferimento per il compimento dei suoi compiti.

Patrimonio Culturale a Rimini e in Romagna: Archivi per il Fashion e per la Moda


tra Ottocento e Novecento
Il progetto degli Archivi della Moda e del Costume per la Romagna è un progetto che
vede come capofila il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell Università di
Bologna Polo Riminese e l “rchivio di Stato di Rimini, ma a cui collaborano anche la cat-
tedra Unesco/Unitwin Culture Tourism and Development , l “rchivio di Stato di Forlì-
Cesena, la ”iblioteca Comunale Gambalunga di Rimini, la ”iblioteca Centralizzata di
Polo, la Confartigianato e la Confindustria di Rimini. In questo progetto di ricerca viene
affrontato, in prospettiva interdisciplinare, il tema della moda nei termini di patrimonio
culturale e patrimonio sociale. In particolare: la relazione tra archivi e moda; le città e gli
archivi della moda; creatività, innovazione e sviluppo territoriale.
È un progetto fortemente innovativo ed in fieri che si muove per lo più sulle tracce
della ricerca relativa agli archivi di impresa , ma che affonda le sue radici nel materiale
conservato presso gli Archivi di Stato

Conclusioni

Come dovrebbe o potrebbe essere un portale archivistico della Romagna? Innanzi-


tutto, è bene sempre partire dalla realtà esistente: in questo caso da una parte il grande com-
plesso dei portali archivistici del Sistema Archivistico Nazionale e, soprattutto, dei prototipi
ed esempi già presenti come il SITUA della Provincia di Rimini. Poi, bisogna mettersi nei
panni di un comune utente d archivio e creare una struttura informativa ricca di contenuti
sì, ma trasparente e facilmente accessibile. A questo punto si profila la tipica difficoltà di
rendere accessibile il ricorso alle fonti archivistiche: gli utenti tendono a confondere biblio-
teche e archivi e a ricercare in un archivio la stessa disposizione informativa di una biblio-
teca. Pensano, cioè, i vari documenti come una serie anche abbastanza estesa di singoli te-
stimoni raggruppati per argomento e, in effetti, la ricerca per argomento (qualunque cosa
significhi) sembra essere la più tipica per un esempio: la domanda che viene posta più
spesso dai non addetti ai lavori in una Sala di Studio di un “rchivio di Stato è Cerco/“vete
documenti su … Se esaminiamo, però, un po più da vicino queste richieste pur nella loro
estrema genericità, notiamo, comunque, una tendenza: quella di focalizzare la ricerca at-
torno a un punti di interesse dalla tipologia molto più specifica rispetto a quelle usuali in
un biblioteca. È, per ciò, che chiamarle ricerche per argomento risulta a volte leggermente
fuorviante, perché le ricerche in realtà si indirizzano verso determinati punti che potremmo
addirittura definire come ganci esistenziali la definizione ganci esistenziali in logica
viene comunemente adoperata per indicare i nomi propri) che sono naturalmente perso-
naggi (storici), luoghi ed eventi (storici).
Si potrebbe anche dire che la curiosità del ricercatore comune non specialistico è tipi-
camente – come direbbero i Francesi – evenemenziale : si dirige naturalmente e in maniera
circoscritta verso eventi, personaggi e luoghi specifici. Sembrerebbe, quindi, opportuno as-
secondare questa predisposizione naturale e sviluppare uno strumento di ricerca che si com-
porti a tutti gli effetti come un motore di ricerca o, per farla, breve come Google. Da notare
che storicamente l archivistica per archivistica va in direzione diametralmente opposta de-
dicando i suoi sforzi allo sviluppo di una semantica del web e alla definizione delle più
corrette e opportune ontologie . Per un utente comune quello che è dato all analisi è la
realtà dei fatti e dei reperti storici e da questa parte per strutturare la ricerca: come dire che
la realtà storica attuale è il piano del significato, mentre la documentazione archivistica di
cui va cercando le tracce è il piano del significante. Si cercano i documenti per inserire nel
giusto contesto storico i reperti. Un progetto recentemente seguito presso la Sezione di Ar-
chivio di Stato di Cesena, per esempio, è consistito in una sorta di mappatura documentaria
degli edifici storici monumentali di Cesena. Ovvero, data per esempio questa chiesa, quali
sono i documenti che la riguardano e che servano a ricostruirne la storia? Oppure data la
conoscenza vaga che si ha dell esistenza di un palio di Cesena, come si fa a tracciarne la
storia per vedere come abbia avuto origine e come sia stato organizzato nel tempo?
L idea di cominciare a lavorare sul progetto e lavorare inizialmente più sui contenuti
documentari che sugli strumenti tecnici per la loro pubblicazione sul web è venuta proprio
dalla partecipazione da parte dell “rchivio di Stato di Forlì-Cesena ai convegni della Società
di Studi Romagnoli. Dal momento che la sede del convegno annuale cambia ogni anno e
tocca i vari comuni della Romagna, si è pensato di raccogliere e presentare ad ogni convegno
le fonti archivistiche relative alla località in cui ha sede il convegno.
Ma una fonte di ispirazione è stata ed è tuttora La Romagna. Geografia e storia di Emi-
lio Rosetti, che pubblicata per la prima volta nel 1894 e ripubblicata anche nel 1995 a cura
della Fondazione Italo-Argentina Rosetti, che resta tuttora un punto di partenza eccezionale
per ogni ricerca archivistica sul territorio della Romagna e tuttora è consultatissima dai fre-
quentatori delle Sale di Studio degli Archivi di Stato di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna. Il
punto è riprendere e superare queste esperienze, trasponendo un testo in forma lineare
(quale nonostante la struttura sottostante sono sempre stati fino ad ora i cataloghi o i dizio-
nari enciclopedici cartacei nella forma dell ipertesto e della base di dati.
Altri due aspetti essenziali che dovrebbe avere un portale documentario e che discen-
dono naturalmente dalla sua struttura aperta e ipertestuale sono la capacità di assorbire e
coordinare altri portali tematici precedenti o successivi (ancora un volta viene utile il riferi-
mento al motto fare sistema e la possibilità di arricchirsi delle ricerche dei singoli utenti
adottando la struttura di una wiki (come Wikipedia, per intenderci): in altre parole di una
raccolta di documenti ipertestuali che viene aggiornata dai suoi stessi utilizzatori e i cui
contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso.

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