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ESERCIZIO XV

« All things must pass


All things must pass away».
— George Harrison

A Milano Marittima un parcheggio


c’era un po’ fuori mano a cui nessuno
(che, poi, non era vero: anche qualcun
altro) pensava
e lì parcheggiavamo nelle notti
bolse d’estate — gonfie mongolfiere,
bolle di caldo in riva al mare in una
spiaggia (a me ignota
ed incredibilmente) —, lì nel buio
a volte sopra un cordolo in piazzole
inesistenti oppure improvvisate
oppure fuori
del tutto da ogni regola noi quattro
complicemente lasciavamo l’auto
modesti e divertiti moschettieri
all’avventura,
ma, poi, sono finite le trasferte
a Milano Marittima in notturna
con tutti quegli abbagli clamorosi,
sono cambiate
le auto, le occasioni, le persone
la voglia di serate come quelle,
sono disperse in cielo tutte quante
le mongolfiere,
si sono congedati i moschettieri
e, alla fine, hanno chiuso anche il parcheggio.

Tutte le cose passano e con esse


passiamo noi.

A San Bartolo c’era una cabina


del telefono al fianco della chiesa
da cui ti ho fatto la mia prima
chiamata. Timido,
ho esitato anche troppo col mio invito
e la mia voce era del timbro lieve
del miele d’asfodelo, del colore
del fiordaliso
aggiunto ad un mannello di frumento
(i miei colori preferiti il giallo,
sono e l’azzurro, il viola, il nero, sì,
ma non per forza
in quest’ordine: inevitabilmente,
la mia stagione preferita è sempre
stata l’estate) ed in pellegrinaggio
sono passato
a rivedere non sai quante volte
la cabina per me santa reliquia
di un’era primitiva e passionale,
quando era tutto
più elementare e, forse, sconvolgente;
perfino qualche volta ti ho pensata
nel punto esatto in cui scoppiano tutti
i palloncini,
(poi, — chi lo sa perché? — tutto è finito):
ho finito i gettoni ed ho cambiato
non so più quanti numeri e apparecchi
ed alla fine
(ma chi usa più il fisso al giorno d’oggi?)
hanno rimosso pure le cabine.

Tutte le cose passano e con esse


passiamo noi.

4 aprile-14 agosto 2023

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