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PETRARCA:

Indica con una crocetta se ciascuna delle seguenti affermazioni è vera (V) o falsa (F).
1. Petrarca conserva per tutta la vita una profonda nostalgia per la propria città d’origine, Arezzo,
dove, per ragioni politiche, gli è impossibile tornare. V
2. Le rendite ecclesiastiche garantiscono a Petrarca una situazione di agiatezza economica. V
3. Per non cedere alla superbia e al vano desiderio di gloria, Petrarca rifiuta di essere incoronato
poeta a Roma. V
4. Tra i testi di autori cristiani, Petrarca predilige le Confessioni di sant’Agostino. F
5. La scelta del fratello Gherardo di ritirarsi in convento acuisce in Petrarca una profonda crisi
religiosa, che non lo porta tuttavia a compiere scelte decisive. F
6. Petrarca rifiuta le rigide catalogazioni della Scolastica e ritiene che la filosofia debba piuttosto
aiutare l’uomo a indagare la propria interiorità e a ricercare la felicità. V
7. L’“umanesimo cristiano” di Petrarca è il tentativo di con-ciliare la cultura classica e la spiritualità
cristiana. V
8. Petrarca amava viaggiare e stabilire legami con altri intellettuali, ma al tempo stesso desiderava
ritirarsi in luoghi quieti e solitari, adatti agli studi. F
9. Nell’opera intitolata De vita solitaria Petrarca analizza i vantaggi e gli svantaggi della vita
monacale. F
10. La produzione epistolare di Petrarca si protrae lungo tutto l’arco della sua vita. V

Indica con una crocetta la risposta giusta tra quelle proposte.


1. Rispetto alle questioni politiche del suo tempo, Petrarca
b. usa la propria eloquenza per criticare la corruzione della curia avignonese e per chiedere il
ritorno del papa a Roma..
2. L’otium letterario per Petrarca
b. è un’attività che rende piacevole e desiderabile la solitudine.
3. Nelle lettere di Petrarca, l’intellettuale ideale
c. è un modello di vita spirituale e civile.
4. Nella lettera L’ascesa al monte Ventoso
c. la concreta fatica della salita al monte è un’allegoria della difficile conquista della verità.
5. Nel Secretum
d. l’animo del poeta, attraverso il pentimento e la purificazione, approda a una conversione
definitiva e ottiene la pacificazione interiore.
6. Secondo Petrarca, il volgare
b. può essere usato come lingua letteraria se elevato alla dignità formale del latino, attraverso
un’accuratissima selezione e un lavoro di revisione continua.

Quesiti a risposta singola


C. Rispondi alle seguenti
1. Quali valori e quali ideali sostengono la produzione in lingua latina di Petrarca?
Petrarca sosteneva i valori e gli ideali della classicità, che includevano l'amore per la natura, la
ricerca della bellezza, dell'eleganza e della perfezione artistica. L'utilizzo della lingua latina era per
lui un modo per connettersi con la tradizione classica e per esprimere al meglio le sue idee e
sentimenti
2. Quale differenza intercorre tra Dante e Petrarca in merito al rapporto con il mondo classico?
Dante era più legato all'idea di continuità con il mondo classico, integrando elementi tratti dalla
tradizione romana e cristiana nella sua opera, mentre Petrarca tendeva a guardare alla classicità
con ammirazione e rispetto, senza cercare una fusione ma mantenendo una distinzione tra le due
tradizioni.

Trattazione sintetica di argomenti


D. Sviluppa l’argomento proposto in max 10-15 righe.
Il “dissidio interiore” nella vita e nell’opera di Petrarca.
Nella vita e nell'opera di Petrarca, il concetto di "dissidio interiore" si manifestava attraverso la
continua lotta tra la ricerca della vita contemplativa e spirituale (rappresentata dalla fede e
dall'amore per la conoscenza) e la tentazione della vita mondana e delle passioni terrene. Questo
conflitto interiore si rifletteva nelle sue opere, che spesso esploravano temi legati alla dualità
dell'esistenza umana e alla ricerca di un equilibrio tra corpo e anima, tra desiderio e rinuncia.
Petrarca cercava di conciliare questi opposti attraverso la meditazione, l'ascesi e la ricerca interiore,
cercando di trovare una via di fuga dalla sofferenza e un senso di pace e armonia.

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