Sei sulla pagina 1di 21

42 CHAPTER 3 n Shock

3 SHOCK

Il primo passo nel trattamento dello shock consiste nel riconoscimento della sua presenza.
Capitolo 3: schema
Obiettivi • Autotrasfusioni
• Trasfusioni massive
Introduzione • Coagulopatia
• Somministrazione di calcio
Fisiopatologia dello shock
• Fisiologia cardiaca elementare Considerazioni particolari
• Fisiopatologia dell’emorragia • Equiparazione tra pressione arteriosa e
gittata cardiaca
Valutazione iniziale • Età avanzata
• Riconoscimento dello shock • Atleti
• Gravidanza
• Classificazione clinica dello shock
• Farmaci
• Ipotermia
Shock emorragico
• Pacemaker o defibrillatore impiantabile
• Definizione di emorragia
• Classificazione fisiologica Rivalutare il paziente ed evitare
• Fattori confondenti complicanze
• Alterazioni dei liquidi corporei • Emorragia persistente
secondarie a lesioni dei tessuti molli
• Monitoraggio
• Individuazione di altri problemi
Trattamento iniziale dello
shock emorragico
Lavoro in team
• Esame obiettivo
• Accessi vascolari Riassunto
• Terapia infusionale iniziale
Risorse aggiuntive
Emotrasfusioni
• Sangue con prove crociate, Bibliografia
tipo-specifico e gruppo 0
• Prevenzione dell’ipotermia

OBIETTIVI

Dopo la lettura di questo Capitolo e la comprensione dei 5. Descrivere il corretto trattamento iniziale dello
princìpi del Corso ATLS Provider, sarete in grado di: shock emorragico.

1. definire lo shock. 6. Comprendere il razionale della rivalutazione


continua dei liquidi infusi, della perfusione
2. Descrivere le principali cause di shock nel paziente d’organo e dell’ossigenazione tissutale.
traumatizzato.
7. Discutere il ruolo delle trasfusioni nel
3. Descrivere i segni clinici dello shock e correlarli trattamento dello shock.
all’entità della perdita ematica.
8. Descrivere le considerazioni particolari nella diagnosi e
4. Comprendere l’importanza di identificare e nel trattamento dello shock, incluse equiparazione tra
controllare rapidamente la fonte di emorragia nel pressione arteriosa e gittata cardiaca, età avanzata,
paziente traumatizzato. risposta di atleti e donne in gravidanza, ruolo dei
farmaci, ipotermia e presenza di pacemaker.

43
44 CAPITOLO 3 ■ Shock

I
l primo passo nel trattamento iniziale dello shock da ipovolemia, soprattutto in presenza di lesioni
consiste nel riconoscimento della sua presenza. multiple. Lo shock settico è raro, ma deve essere
Una volta che ciò sia avvenuto, il trattamento si tenuto in considerazione nei pazienti il cui arrivo in
basa sulla probabile causa. La definizione di shock – ospedale sia stato ritardato di molte ore. Negli
alterazione del sistema circolatorio che determina anziani, una causa non inizialmente evidente o un
inadeguata perfusione d’organo ed ossigenazione fattore precipitante lo shock può essere un’infezione,
tissutale – guida il Trauma Team verso la diagnosi ed il più delle volte urinaria.
il trattamento. La diagnosi di shock in un Le responsabilità terapeutiche del medico iniziano
traumatizzato si basa sull’integrazione di dati di con il riconoscimento dello stato di shock. Il
laboratorio e reperti clinici. Attraverso i reperti che più trattamento iniziale è contestuale all’identificazione
comunemente si manifestano in un traumatizzato, i di una probabile causa. La risposta al trattamento ed
componenti del Trauma Team devono essere in grado i rilievi emersi dalla valutazione primaria e da quella
di identificare rapidamente i segni di ipoperfusione secondaria, generalmente, forniscono informazioni
tissutale. sufficienti per determinare la causa di shock.
Il secondo passo nel trattamento iniziale dello shock L’emorragia costituisce la causa più comune di
consiste nell’identificare e trattare adeguatamente la shock nel paziente traumatizzato.
probabile causa che, in caso di trauma, è direttamente
correlata al meccanismo di lesione. Nella maggior
parte dei traumatizzati lo shock è di natura
ipovolemica, tuttavia può anche essere cardiogeno, Fisiopatologia dello shock
ostruttivo, neurogeno e, più raramente, settico. Lo
pneumotorace iperteso, che provoca riduzione del
ritorno venoso ed il tamponamento cardiaco, in cui Per comprendere lo shock è necessario riprendere
l’emopericardio ostacola la contrattilità miocardica e la alcuni cenni di fisiologia cardiaca elementare e di
gittata cardiaca, sono entrambi causa di shock fisiopatologia dell’emorragia.
ostruttivo e devono essere presi in considerazione dal
Trauma Team in caso di lesioni al di sopra del
Fisiologia cardiaca elementare
diaframma. Lo shock neurogeno è causato da lesioni
estese del midollo cervicale o toracico superiore per La gittata cardiaca, definita come il volume di
perdita del tono simpatico con conseguente sangue pompato dal cuore ogni minuto, è il
vasodilatazione e non è mai conseguenza di lesioni prodotto della frequenza cardiaca per la frazione di
cerebrali isolate, a meno che non sia coinvolto il tronco eiezione. Quest’ultima rappresenta la quantità di
encefalico (nel qual caso la prognosi è infausta). I sangue espulsa dal cuore ad ogni contrazione ed è
pazienti con lesioni mieliche possono inizialmente classicamente determinata da precarico, contrattilità
manifestare shock causato sia da vasodilatazione che cardiaca e postcarico (■ FIGURA 3-1).

■ FIGURA 3-1 La gittata cardiaca


è il volume di sangue pompato dal
cuore ogni minuto e corrisponde al
prodotto della frequenza cardiaca
per la frazione di eiezione (cioè la
quantità di sangue espulsa dal
cuore ad ogni contrazione). La
frazione di eiezione è determinata
da precarico, contrattilità
miocardica e postcarico.
VALUTAZIONE INIZIALE 45

Il precarico, vale a dire il volume del ritorno Nelle fasi precoci dello shock emorragico, i
venoso al cuore, è determinato da capacitanza meccanismi di compenso riescono a preservare il
venosa, volemia e differenza tra pressione venosa ritorno venoso, entro certi limiti, attraverso la
sistemica media e pressione atriale destra, gradiente contrazione del volume ematico nel sistema venoso.
responsabile del flusso venoso. Il sistema venoso può Tuttavia questo meccanismo di compenso è limitato.
essere considerato come un serbatoio o un sistema di Il metodo più efficace per ripristinare adeguatamente
capacitanza, nel quale il volume ematico è diviso in la gittata cardiaca, la perfusione d’organo e
due componenti: l’ossigenazione tissutale consiste nel riportare nella
norma il ritorno venoso, mediante ripristino della
1. il primo non contribuisce alla pressione venosa volemia successivo all’identificazione ed all’arresto
sistemica media e rappresenta il volume di delle fonti di emorragia.
sangue che rimarrebbe nel circuito se la Le cellule, scarsamente perfuse ed ossigenate, sono
pressione del sistema fosse uguale e zero; prive dei substrati essenziali per il normale
metabolismo aerobio e per la produzione di energia.
2. il secondo rappresenta il volume di sangue che All’inizio si instaura un compenso, grazie al passaggio
contribuisce alla pressione venosa sistemica al metabolismo anaerobio, con formazione di acido
media. Si stima che circa il 70% del volume lattico e sviluppo di acidosi metabolica. Se lo shock si
ematico circolante sia contenuto nel circuito protrae, ne conseguono danno d’organo ed
venoso. La relazione tra volume venoso e insufficienza multiorgano.
pressione venosa descrive la distensibilità del La somministrazione di volumi adeguati di
sistema. Questo gradiente pressorio muove il soluzione elettrolitica isotonica, sangue ed
flusso venoso e quindi il volume del ritorno emoderivati aiuta a contrastare questo processo. Il
venoso al cuore. Una perdita ematica riduce trattamento è orientato a contrastare lo stato di shock
questa componente del volume venoso, mediante l’arresto dell’emorragia, fornendo adeguata
diminuendo il gradiente pressorio e di ventilazione ed ossigenazione e garantendo
conseguenza il ritorno venoso. un’appropriata espansione volemica. A tale scopo, è
Il volume del ritorno venoso al cuore determina la necessario ottenere rapidamente un accesso venoso.
lunghezza raggiunta dalle fibre muscolari Gli obiettivi terapeutici dello shock emorragico sono il
miocardiche dopo il riempimento ventricolare, alla controllo definitivo dell’emorragia ed il ripristino di un
fine della diastole. Tale lunghezza è in relazione alle volume circolante adeguato. I farmaci vasopressori sono
proprietà contrattili del muscolo cardiaco, secondo la controindicati nella prima fase del trattamento dello
legge di Starling. La contrattilità miocardica shock emorragico, in quanto peggiorano la perfusione
costituisce la pompa che muove il sistema. tissutale. Un frequente monitoraggio degli indici di
Il postcarico è rappresentato dalle resistenze vascolari perfusione è necessario per valutare la risposta alla
sistemiche (periferiche) o, più semplicemente, dalla terapia ed evidenziare e correggere al più presto un
resistenza alla progressione del flusso ematico. eventuale deterioramento clinico. La rivalutazione aiuta
ad identificare i pazienti in shock compensato e quelli
incapaci di risposta compensatoria, prima che si
manifesti un collasso cardio-vascolare.
Fisiopatologia dell’emorragia Per risolvere lo stato di shock ipovolemico, nella
Le prime risposte emodinamiche alla perdita ematica maggior parte dei casi, sono necessari intervento
sono di tipo compensatorio, con vasocostrizione chirurgico o angioembolizzazione. La presenza di
progressiva del circolo cutaneo, muscolare e shock in un paziente traumatizzato impone
viscerale, per preservare il flusso ematico a reni, l’immediato coinvolgimento di un chirurgo e, nel caso
cuore e cervello. Normalmente, in seguito ad una ci si trovi in un ospedale non attrezzato per trattare le
perdita acuta di volume circolante, si assiste ad un lesioni riscontrate, occorre rapidamente prendere
incremento della frequenza cardiaca, allo scopo di accordi per il trasferimento ad un Trauma Center.
mantenere invariata la gittata. Nella maggior parte
dei casi, infatti, la tachicardia è il più precoce segno
rilevabile di shock. Il rilascio di catecolamine
Valutazione iniziale
endogene provoca un aumento delle resistenze
vascolari periferiche, determinando un aumento della Lo shock deve essere riconosciuto nella valutazione
pressione diastolica ed una riduzione della pressione iniziale. E’ importante conoscere la presentazione
differenziale, ma incide assai poco nel migliorare la clinica delle varie forme di shock, distinguendo in
perfusione d’organo e l’ossigenazione tissutale. particolare tra shock emorragico e non emorragico.
46 CAPITOLO 3 ■ Shock

Riconoscimento dello shock Classificazione clinica dello


Lo shock circolatorio grave, caratterizzato da collasso
shock
emodinamico con inadeguata perfusione di cute, reni Lo shock può essere classificato come emorragico o
e sistema nervoso centrale, è facilmente riconoscibile. non emorragico. Un paziente con lesioni al di sopra
Tuttavia, dopo aver assicurato le vie aeree ed del diaframma può presentare inadeguata perfusione
un’adeguata ventilazione, è importante valutare d’organo, causata da scarsa performance cardiaca per
attentamente lo stato emodinamico, per identificare contusione miocardica oppure da tamponamento
anche i segni precoci di shock, quali tachicardia e cardiaco o pneumotorace iperteso, che determinano
vasocostrizione cutanea. un insufficiente ritorno venoso (precarico), Un elevato
Basarsi unicamente sulla rilevazione della pressione indice di sospetto ed un’attenta osservazione della
sistolica come indicatore di shock può infatti portare risposta alla rianimazione iniziale consentono di
ad un pericoloso ritardo diagnostico, in quanto i riconoscere e trattare tutte le forme di shock.
meccanismi di compenso possono evitare una La determinazione della causa di shock richiede
riduzione apprezzabile della pressione finché le anamnesi appropriata ed esame obiettivo accurato,
perdite ematiche non abbiano raggiunto il 30% del anche se rapido. Esami specifici, quali radiografie di
volume circolante. Un’attenzione particolare va torace e bacino e FAST, possono confermare la causa di
prestata alla frequenza cardiaca ed alle caratteristiche shock, ma non devono in alcun modo ritardare la
del polso, alla frequenza respiratoria, alla perfusione rianimazione (vedi FAST video in MyATLS mobile app).
cutanea ed alla pressione differenziale (la differenza
tra la pressione sistolica e diastolica). Nella maggior
Shock emorragico
parte degli adulti, la tachicardia e la vasocostrizione
periferica sono le tipiche risposte precoci alla perdita L’emorragia è la causa più comune di shock nel
volemica. trauma e quasi tutti i pazienti con lesioni multiple
Ogni paziente traumatizzato che sia ipotermico e hanno un certo grado di ipovolemia. Pertanto, in
tachicardico deve essere considerato in shock fino a presenza di segni di shock, la terapia viene impostata
prova contraria. Talvolta, ad una riduzione acuta di come se si trattasse di ipovolemia. Dopo aver avviato
volume ematico può associarsi frequenza cardiaca l’infusione di liquidi, è importante identificare i
normale o addirittura ridotta; in questi casi occorre pazienti nei quali lo shock abbia una causa differente
basarsi sul monitoraggio di altri indicatori di (tamponamento cardiaco, pneumotorace iperteso,
perfusione. lesione midollare o trauma cardiaco chiuso).
La frequenza cardiaca normale varia con l’età. Si parla L’obiettivo primario è la rapida identificazione e
di tachicardia quando la frequenza supera 160 bpm l’arresto dell’emorragia. Le possibili fonti di emorragia
(battiti per minuto) nel lattante, 140 in età prescolare, – torace, addome, bacino, retroperitoneo, arti e
120 dall’età scolare alla pubertà e 100 bpm nell’adulto. sanguinamenti esterni – devono essere identificate
Gli anziani possono non presentare tachicardia, a causa mediante esame obiettivo ed indagini aggiuntive,
della limitata risposta cardiaca alla stimolazione quali Rx torace, Rx bacino, FAST o DPL e la stessa
catecolaminergica oppure per l’utilizzo di farmaci,
come i beta-bloccanti. La capacità di aumentare la
frequenza cardiaca può anche essere limitata dalla
presenza di un pacemaker. La riduzione della
pressione differenziale è suggestiva di una perdita
ematica significativa e dell’attivazione dei meccanismi
di compenso.
Perdite ematiche massive possono causare
acutamente anche solo minime riduzioni
dell’ematocrito e dell’emoglobinemia. Pertanto, un
ematocrito molto basso subito dopo un trauma può
significare perdita ematica massiva ma anche
preesistente anemia, mentre un valore normale non
esclude un’emorragia significativa. Per determinare la
presenza e la gravità dello shock possono essere utili
il deficit di basi e/o il livello di lattati; la misurazione
seriata di questi parametri consente di valutare la ■ FIGURA 3-2 Utilizzo della FAST per identificare la causa
risposta del paziente alla terapia. dello shock.
VALUTAZIONE INIZIALE 47

A B

C D
■ FIGURA 3-3 La valutazione dello stato circolatorio comprende la rapida valutazione delle possibili sedi di sanguinamento
che, oltre a quelle esterne, sono identificabili in altre quattro sedi (“on the floor plus four more”) : A. Torace; B. Addome;
C. Bacino e retroperitoneo; D. Ossa lunghe e tessuti molli.

cateterizzazione vescicale (■ FIGURE 3-2 e 3-3). (vedi Capitolo 4: Trauma toracico). Lo shock può essere
secondario ad infarto miocardico negli anziani e in
pazienti ad alto rischio, come gli intossicati da
Shock non emorragico cocaina. Il dosaggio degli enzimi cardiaci è utile nella
diagnosi e nel trattamento dei traumatizzati in
Cause di shock non emorragico sono shock pronto soccorso, in quanto l’ischemia miocardica
cardiogeno, pneumotorace iperteso, tamponamento acuta può essere un evento precipitante.
cardiaco, shock neurogeno e shock settico. Anche se
non associati a perdita ematica, la maggior parte dei
pazienti con shock non emorragici risponde Tamponamento cardiaco
transitoriamente al riempimento volemico.
Sebbene sia più comune nei traumi toracici penetranti,
il tamponamento cardiaco non è raro nei traumi chiusi.
Shock cardiogeno Tachicardia, toni cardiaci ovattati (parafonesi),
distensione delle vene giugulari ed ipotensione
Un’insufficienza miocardica può essere causata da refrattaria alle infusioni di liquidi ne fanno sospettare
trauma cardiaco chiuso, tamponamento cardiaco, la presenza. Tuttavia, il tamponamento cardiaco non
embolia gassosa o, raramente, infarto del miocardio. può essere escluso anche in assenza di questi classici
Un trauma toracico da rapida decelerazione deve segni clinici.
fare sospettare un trauma cardiaco chiuso e richiede Lo pneumotorace iperteso può simulare un
un monitoraggio elettrocardiografico (ECG) tamponamento cardiaco per la presenza di turgore
continuo per evidenziare segni di lesione ed aritmie delle vene giugulari ed ipotensione, ma si differenzia
48 CAPITOLO 3 ■ Shock

in quanto vi sono assenza del murmure vescicolare ed ipotensione senza: tachicardia, vasocostrizione
ipertimpanismo alla percussione. L’ecocardiografia è cutanea o riduzione della pressione differenziale. Le
utile per la diagnosi di tamponamento cardiaco e di lesioni mieliche spesso si associano a trauma del
rottura valvolare, ma spesso non è immediatamente tronco; pertanto, i pazienti con shock neurogeno
disponibile in pronto soccorso, dove invece la FAST, sospetto o accertato devono essere trattati
permettendo di identificare la presenza di liquido inizialmente per l’ipovolemia. L’assenza di
pericardico, consente di diagnosticare un miglioramenti della perfusione periferica in seguito
tamponamento cardiaco. Il trattamento di scelta ad infusione di liquidi suggerisce emorragia
consiste nell’intervento chirurgico. La pericardiocentesi persistente oppure shock neurogeno. Sono a questo
è esclusivamente procedura di stabilizzazione punto utili tecniche avanzate di monitoraggio dello
temporanea (vedi Capitolo 4: Trauma toracico). stato di riempimento vascolare e della gittata
cardiaca (vedi Capitolo 7: Trauma vertebro-midollare).

Pneumotorace iperteso
Shock settico
Lo pneumotorace iperteso è una vera e propria
Lo shock causato da infezioni nell’immediato periodo
emergenza chirurgica che richiede diagnosi e
post-traumatico è raro ma possibile, se l’arrivo in
trattamento immediati. Lo pneumotorace iperteso si
pronto soccorso è ritardato di diverse ore. Lo shock
sviluppa quando l’aria entra nello spazio pleurico, ma
settico si può verificare in seguito a trauma penetrante
un meccanismo a valvola ne impedisce la fuoriuscita.
addominale, con contaminazione peritoneale da parte
L’aumento della pressione intrapleurica provoca il
del contenuto intestinale. Il paziente settico, ma
totale collasso del polmone e lo spostamento del
ipoteso ed apiretico, è difficilmente distinguibile da
mediastino dal lato opposto, con conseguente
quello con shock ipovolemico, in quanto possono
ostacolo al ritorno venoso e marcata riduzione della
entrambi presentare tachicardia, vasocostrizione
gittata cardiaca. I pazienti in respiro spontaneo
periferica, contrazione della diuresi e riduzione della
manifestano spesso un’elevata tachipnea e fame
pressione sistolica e di quella differenziale. I pazienti
d’aria, mentre quelli ventilati per lo più collasso
con shock settico iniziale possono mantenere un
cardio-circolatorio. Insufficienza respiratoria acuta,
volume circolante normale e manifestare modesta
enfisema sottocutaneo, assenza unilaterale di
tachicardia, cute calda, pressione sistolica quasi
murmure vescicolare, ipertimpanismo alla
normale e pressione differenziale aumentata.
percussione e deviazione tracheale consentono di
porre diagnosi ed impongono l’immediata
decompressione pleurica, senza necessità di attendere
la conferma radiologica. La decompressione mediante Shock emorragico
ago o tramite toracostomia semplice permette di
alleviare temporaneamente questa condizione, che
L’emorragia è la più comune causa di shock nel
può altrimenti risultare rapidamente letale.
trauma. La risposta alla perdita ematica nel paziente
Completare la procedura con l’inserzione di un tubo
traumatizzato è resa alquanto complessa dallo
toracico utilizzando l’appropriata tecnica sterile (vedi
spostamento di liquidi nei comparti dell’organismo –
Appendice G; Esercitazione B: Breathing e Chest Tube
soprattutto in quello extracellulare – come si verifica,
video in MyATLS mobile app).
anche in assenza di gravi emorragie, nel caso di
lesioni dei tessuti molli. Inoltre, è necessario
Shock neurogeno considerare le modificazioni concomitanti ad uno
shock grave e prolungato e le alterazioni derivanti
Le lesioni intracraniche isolate non causano shock, dalla rianimazione e dalla riperfusione.
tranne quelle coinvolgenti il tronco encefalico,
pertanto, la presenza di shock in un paziente con Definizione di emorragia
trauma cranico impone la ricerca di un’altra causa.
Una lesione del midollo cervicale o toracico alto può L’emorragia è una perdita acuta di volume ematico
determinare ipotensione causata da perdita del tono circolante. Nonostante una considerevole variabilità
simpatico; quest’ultima peggiora gli effetti fisiologici individuale, il volume di sangue di un adulto
dell’ipovolemia e l’ipovolemia peggiora gli effetti rappresenta il 7% circa del suo peso corporeo (es. un
fisiologici della denervazione simpatica. Il classico uomo di 70 kg ha un volume ematico circolante di
quadro clinico dello shock neurogeno è costituito da circa 5 litri). Negli obesi, il volume viene calcolato
SHOCK EMORRAGICO 49

sulla base del peso ideale, in quanto il calcolo sul peso • La Classe III di emorragia è un’emorragia
attuale implica una significativa sovrastima. Il scompensata che richiede l’infusione di
volume ematico di un bambino oscilla tra 8 e 9% del cristalloidi e probabilmente emotrasfusioni.
peso corporeo (70-80 mL/kg) (vedi Capitolo 10: • La Classe IV di emorragia è considerata un
Trauma pediatrico). evento preterminale in quanto, in assenza di
trattamento aggressivo, risulta fatale in pochi
minuti. Le emotrasfusioni sono obbligatorie.
Classificazione fisiologica
La ■ TABELLA 3-1 indica la stima delle perdite
La suddivisione in quattro classi, basata su dati
ematiche ed i provvedimenti fondamentali per ogni
clinici, è un utile strumento per stimare la
classe di shock.
percentuale di perdita ematica acuta e, in caso di
persistenza dell’emorragia, per fornire anche un
riferimento utile a stabilire il trattamento iniziale. Il Classe I di emorragia: perdite < 15%
successivo reintegro volemico è guidato dalla del volume ematico
risposta del paziente alla terapia iniziale. Questa
classificazione consente inoltre di comprendere I segni clinici per una perdita volemica di tale entità
meglio i segni precoci e la fisiopatologia dello shock: sono minimi. Nei casi non complicati, compare
esclusivamente una modesta tachicardia; non vi sono
• la Classe I di emorragia è esemplificata dalla alterazioni apprezzabili di pressione sistolica,
condizione di un individuo che abbia donato pressione differenziale o frequenza respiratoria. Nei
una unità di sangue. pazienti altrimenti sani, una perdita di tale entità non
• La Classe II di emorragia è un’emorragia non richiede alcun reintegro, perché il riempimento
scompensata che richiede l’infusione di transcapillare e gli altri meccanismi di compenso
cristalloidi. ripristinano il volume ematico entro 24 ore.

Tabella 3-1 Classificazione dell’emorragia in base ai segni clinici

CLASSE III CLASSE IV


PARAMETRI CLASSE I CLASSE II (LIEVE) (MODERATA) (GRAVE)

Perdita di sangue stimata < 15% 15–30% 31–40% > 40%

Frequenza cardiaca ↔ ↔/↑ ↑ ↑/↑↑

Pressione arteriosa ↔ ↔ ↔/↓ ↓

Pressione differenziale ↔ ↓ ↓ ↓

Frequenza respiratoria ↔ ↔ ↔/↑ ↑

Diuresi ↔ ↔ ↓ ↓↓

Glasgow Coma Scale ↔ ↔ ↓ ↓

Deficit di basia Fino a –2 mEq/L Da –2 a –6 mEq/L Da –6 a –10 mEq/L –10 mEq/L ed oltre

Necessità di trasfusione Monitoraggio Possibile Sì Protocollo di trasfusioni


di emoderivati massive

a “Eccesso di basi” indica la quantità di basi (HCO 3– in mEq/L) al di sopra ed al di sotto del valore fisiologico normale.

Un valore negativo è denominato “deficit di basi” ed è espressione di acidosi metabolica.

Riprodotta su licenza da: Mutschlera A, Nienaber U, Brockampa T, et al. A critical reappraisal of the ATLS classification of hypovolaemic shock: does it
really reflect clinical reality? Resuscitation 2013,84:309–313.
50 CAPITOLO 3 ■ Shock

Classe II di emorragia: perdite del 15-


30% del volume ematico Insidie Prevenzione
La presenza di • Utilizzare tutti i dati clinici,
I segni clinici includono tachicardia, tachipnea e shock può non compresi frequenza cardiaca,
riduzione della pressione differenziale. Quest’ultima essere rilevata pressione arteriosa,
è indotta prevalentemente da un aumento della basandosi solo su perfusione cutanea e stato di
pressione diastolica, a causa dell’incremento di un parametro coscienza.
catecolamine circolanti, le quali aumentano il tono e le
• Se possibile effettuare
resistenze vascolari periferiche. La pressione sistolica un’emogasanalisi per la
si modifica pochissimo nelle fasi precoci di shock misurazione di pH, pO2, PCO2,
emorragico; è pertanto più utile valutare la pressione sat. O2 e deficit di basi.
differenziale. Altri segni clinici caratteristici di questa
• La misurazione della CO 2 di
classe di emorragia sono rappresentati da alterazioni
fine espirato e dei lattati
cognitive quali ansia, agitazione ed aggressività. sierici può fornire elementi
Nonostante la significativa perdita ematica e le utili alla diagnosi.
alterazioni emodinamiche, la diuresi diminuisce solo
lievemente, mantenendosi, nell’adulto, intorno a 20- Le lesioni negli • Eseguire sempre un esame
30 mL/ora. anziani possono urine di routine.
Una perdita di liquidi associata all’emorragia può associarsi a • Ricercare tutti i segni di
amplificare le manifestazioni cliniche tipiche della II preesistenti infezioni
possibile infezione.
classe. Alcuni pazienti potranno richiedere
emotrasfusioni, ma in genere per la stabilizzazione
pazienti richiedono trasfusioni immediate ed un
iniziale è sufficiente l’infusione di cristalloidi.
intervento chirurgico d’emergenza. La decisione si
basa sulla risposta al reintegro volemico iniziale.
Classe III di emorragia: perdite del
31-40% del volume ematico Fattori confondenti
La classificazione fisiologica è utile, ma i seguenti
I pazienti in questa classe di emorragia presentano
fattori possono essere fonte di confusione, alterando
quasi sempre i classici segni di perfusione inadeguata:
anche significativamente la normale risposta ad una
tachicardia e tachipnea marcate, alterazioni dello
perdita acuta del volume ematico circolante.
stato mentale e significativa diminuzione della
Chiunque sia coinvolto nella valutazione iniziale e nel
pressione sistolica. Nei casi non complicati, questo è il
trattamento di un paziente traumatizzato deve essere
minimo volume di perdita ematica che causa
in grado di tenere conto di questi fattori:
inevitabilmente ipotensione. I pazienti richiedono
quasi sempre trasfusione di sangue ed emoderivati • età del paziente
per correggere lo stato di shock; tuttavia la priorità
• gravità del trauma, con particolare riferimento
terapeutica consiste nell’arrestare l’emorragia, se
alla tipologia ed alla localizzazione anatomica
necessario mediante angioembolizzazione o
delle lesioni
intervento chirurgico d’emergenza.
• tempo trascorso dall’evento traumatico
all’inizio del trattamento
Classe IV di emorragia: perdite > 40% • volume di liquidi infusi nella fase
del volume ematico preospedaliera
• farmaci assunti per patologie croniche
L’entità di sanguinamento che si manifesta in classe
IV è immediatamente pericoloso per la vita. E’ pericoloso attendere che il traumatizzato rientri in
Clinicamente si evidenziano marcata tachicardia, che una precisa categoria di shock prima di iniziare la
può evolvere in bradicardia in condizioni terapia infusionale. E’ meglio provvedere al
preterminali, significativa riduzione della pressione controllo dell’emorragia ed iniziare l’infusione di
sistolica, crollo della pressione differenziale o cristalloidi già non appena si manifestino i primi
pressione diastolica non rilevabile. La diuresi è segni di perdita ematica o se ne sospetti la presenza,
pressoché assente, lo stato di coscienza decisamente non quando la pressione arteriosa precipita o è
compromesso e la cute fredda e pallida. Questi ormai assente. Occorre arrestare il sanguinamento.
TRATTAMENTO INIZIALE DELLO SHOCK EMORRAGICO 51

Alterazioni dei liquidi corporei Esame obiettivo


secondarie a lesioni dei tessuti L’esame obiettivo è finalizzato alla diagnosi
molli immediata delle lesioni pericolose per la vita, secondo
Le lesioni gravi dei tessuti molli e le fratture l’ABCDE. Il rilevamento iniziale di parametri vitali,
compromettono lo stato emodinamico in due modi: diuresi e stato di coscienza, ed il loro monitoraggio
1) nella sede di lesione viene perso sangue, sono importanti per valutare la risposta del paziente
soprattutto in caso di fratture maggiori. Una frattura alla terapia. Un esame obiettivo più dettagliato viene
di tibia o di omero può associarsi a perdita di 750 mL eseguito quando la situazione lo permette.
di sangue, una frattura di femore può causare 1.500
mL di perdita ematica, mentre diversi litri di sangue
Airway e Breathing
possono accumularsi negli ematomi retroperitoneali,
in seguito a fratture di bacino. I pazienti obesi sono a La prima priorità consiste nel garantire una via aerea
rischio di cospicue perdite ematiche nei tessuti molli, pervia con ventilazione ed ossigenazione adeguate.
anche in assenza di fratture. Anche gli anziani sono Somministrare ossigeno supplementare per
predisposti, per la fragilità della cute e del sottucute, mantenere la saturazione superiore al 95%.
che vengono lesionati più facilmente e sanguinano
più profusamente ed a causa dei vasi sanguigni poco
elastici, che pertanto spasmizzano e trombizzano Circulation: controllo dell’emorragia
meno facilmente quando sono lesionati o sezionati. Le priorità emodinamiche comprendono il controllo
2) L’edema che si forma nei tessuti costituisce un’altra delle emorragie esterne, l’inserzione di adeguati
causa di perdita di liquidi. L’entità di questa ulteriore accessi venosi e la valutazione della perfusione
perdita volemica è in relazione alla gravità del danno tissutale. In genere, sanguinamenti da ferite degli arti
tissutale. Le lesioni dei tessuti provocano l’attivazione possono essere controllate con compressione diretta
della risposta infiammatoria sistemica, con produzione sull’area interessata, benché emorragie più copiose
e rilascio di citochine, che, a livello locale, alterano possano richiedere un tourniquet. Un telo o uno
l’endotelio vascolare, aumentandone la permeabilità. stabilizzatore pelvico possono consentire di
Insorge pertanto edema tissutale, come risultato dello controllare l’emorragia determinata da fratture di
spostamento di liquidi dal plasma ai comparti bacino (vedi Pelvic Binder video in MyATLS mobile app).
extravascolare ed interstiziale, con conseguente Il controllo di un’emorragia interna richiede
ulteriore deplezione del volume intravascolare. angioembolizzazione o intervento chirurgico. La
priorità consiste nell’arrestare il sanguinamento, non
Insidie Prevenzione nel calcolare la quantità di liquidi persi.

Negli anziani e negli • Valutare e trattare


obesi è possibile precocemente le ferite per
Disability: esame neurologico
sottostimare la controllare il sanguinamento Un breve esame neurologico consente di determinare
perdita ematica mediante compressione e il livello di coscienza, utile indice di perfusione
derivante da lesioni chiusura temporanea. cerebrale. Le alterazioni delle funzioni cerebrali nel
dei tessuti molli. • Rivalutare le ferite, paziente in shock ipovolemico non implicano la
disinfettarle e chiuderle presenza di lesioni intracraniche, ma possono essere
definitivamente non appena il espressione di ipoperfusione cerebrale. E’ pertanto
paziente è stato stabilizzato. opportuno ripetere l’esame dopo il ripristino di una
normale perfusione ed ossigenazione (vedi Capitolo 6:
Trauma cranico).
Trattamento iniziale
dello shock emorragico Exposure: esame completo
Dopo il trattamento delle priorità pericolose per la vita,
Diagnosi e trattamento dello shock devono essere il paziente deve essere completamente spogliato ed
quasi contemporanei. Il paziente viene considerato in esaminato dalla testa ai piedi, alla ricerca di altre
shock emorragico, a meno che non sia evidente lesioni. Quando il paziente viene svestito, è importante
un’altra causa di shock. L’obiettivo terapeutico è prevenire l’ipotermia, condizione che può contribuire
arrestare l’emorragia, reintegrando la perdita volemica. alla coagulopatia e peggiorare l’acidosi. Per prevenire
52 CAPITOLO 3 ■ Shock

l’insorgenza di ipotermia è necessario utilizzare Puncture video in MyATLS mobile app). L’esperienza e
sempre liquidi riscaldati e tecniche di riscaldamento l’abilità dell’operatore sono determinanti nella scelta
esterno, attivo e passivo. dell’accesso vascolare. L’accesso intraosseo può essere
utilizzato nei pazienti di tutte le età, fino a quando non
venga reperito un altro accesso vascolare.
Distensione gastrica: decompressione Contestualmente all’incannulamento venoso, si
La distensione gastrica, frequente nel trauma, in preleva un campione di sangue per la determinazione
particolare in età pediatrica, può causare ipotensione del gruppo sanguigno e le prove crociate, le analisi di
non spiegabile o aritmie, in genere bradicardia da laboratorio, gli esami tossicologici ed il test di
eccessiva stimolazione vagale. Nel paziente gravidanza, in tutte le donne in età fertile. In questa
incosciente, la distensione gastrica aumenta il rischio fase, è anche opportuno eseguire un’emogasanalisi
di inalazione di ingesti, complicanza potenzialmente (EGA). Dopo i tentativi di incannulamento giugulare o
fatale. E’ pertanto opportuno detendere lo stomaco, succlavio è necessario richiedere una radiografia del
mediante aspirazione da un sondino, inserito per via torace, per documentare il corretto posizionamento ed
nasale o orale, che tuttavia, anche se ben posizionato, escludere pneumotorace o emotorace. In condizioni di
non esclude del tutto il rischio di inalazione. emergenza, spesso non è possibile ottenere l’accesso
vascolare centrale nelle opportune condizioni di
sterilità; pertanto, non appena la situazione lo
Catetere vescicale consenta, la cannula dovrà essere sostituita.

Il catetere vescicale consente di evidenziare la


presenza di ematuria, segno di possibile emorragia Terapia infusionale iniziale
del tratto urogenitale, e permette, attraverso il
monitoraggio della diuresi, di valutare lo stato di E’ difficile stimare la quantità di liquidi e sangue che
perfusione renale. Sangue al meato uretrale ed verrà richiesta per la rianimazione del paziente già al
ematoma/ecchimosi perineale sono segni di possibile momento della valutazione primaria. Si somministra
lesione uretrale e controindicano l’inserimento del pertanto un bolo iniziale di soluzione isotonica
catetere per via uretrale, fino a quando non venga riscaldata, nella dose di 1 litro per l’adulto e di 20
esclusa radiologicamente una lesione (vedi Capitolo 5: mL/kg per il paziente pediatrico di peso inferiore ai
Trauma dell’addome e del bacino). 40 kg. Il volume complessivo di liquidi da utilizzare si
basa sulla risposta alle infusioni ed il cui calcolo deve
includere anche quelle somministrate nella fase
Accessi vascolari preospedaliera. E’ necessario valutare la risposta
iniziale al reintegro volemico ed identificare i segni di
Gli accessi vascolari devono essere ottenuti il più adeguata perfusione ed ossigenazione tissutale.
rapidamente possibile, inserendo se possibile due L’infusione continua di grandi quantità di liquidi e
cannule venose periferiche di grosso calibro (almeno sangue nel tentativo di normalizzare la pressione
18 gauge nell’adulto). La velocità di infusione è arteriosa non costituisce l’alternativa al definitivo
direttamente proporzionale alla quarta potenza del controllo dell’emorragia.
raggio della cannula ed inversamente proporzionale La  TABELLA 3-2 riporta le linee guida generali per
alla sua lunghezza, come stabilito dalla legge di stabilire il verosimile fabbisogno di liquidi e sangue
Poiseuille. Pertanto, per infondere rapidamente richiesti per la rianimazione. Se il volume necessario
grandi quantità di liquidi, sono preferibili cannule per ripristinare o mantenere l’adeguata perfusione
corte e di grosso calibro. In caso di emorragia massiva d’organo e l’ossigenazione tissutale eccede di molto
e grave ipotensione, usare riscaldatori di liquidi e quanto calcolato, è necessario rivalutare il paziente
pompe per l’infusione rapida. alla ricerca di lesioni non identificate o altre cause di
Nell’adulto, le sedi preferibili per l’incannulamento shock.
percutaneo periferico sono le vene dell’avambraccio e L’obiettivo della rianimazione consiste nel
della piega del gomito, che tuttavia possono essere ripristinare la perfusione d’organo e l’ossigenazione
difficili da reperire nel bambino, nell’anziano, tissutale e può essere raggiunto impiegando
nell’obeso e nei tossicomani. In caso di insuccesso deve cristalloidi ed emoderivati, per rimpiazzare le perdite
essere preso in considerazione l’accesso intraosseo di volume intravascolare. Tuttavia, se la pressione
come manovra temporanea ed eventualmente, se i vasi aumenta troppo rapidamente, prima di aver ottenuto il
periferici non sono utilizzabili, l’accesso venoso controllo definitivo dell’emorragia, il sanguinamento
centrale (vena femorale, giugulare o succlavia) (vedi può aumentare. Perciò può essere pericoloso
Appendice G; Esercitazione C: Circulation e Intraosseous somministrare un eccesso di cristalloidi.
TRATTAMENTO INIZIALE DELLO SHOCK EMORRAGICO 53

Tabella 3-2 Risposte alla terapia infusionale iniziale a

RISPOSTA MINIMA
RISPOSTA RAPIDA RISPOSTA TRANSITORIA O ASSENTE

Parametri vitali Ritornano nella norma Miglioramento transitorio, Permangono alterati


quindi ricomparsa di tachicardia
ed ipotensione

Perdita stimata di sangue Lieve (< 15 %) Moderata e persistente (15–40%) Grave (> 40%)

Necessità di emotrasfusioni Bassa Da moderata ad elevata Immediata

Tipologia di sangue da richiedere Gruppo e prove crociate Tipo-specifico Zero negativo

Necessità di intervento chirurgico Possibile Probabile Altamente probabile

Presenza precoce del chirurgo Sì Sì Sì

a S o lu zi o n e iso to n ica d i c ris t a llo id i: fi n o a 1 . 0 0 0 m L n e g li a d u lti ; 2 0 m L /kg n e i b a m b in i

in attesa di conseguire il controllo chirurgico


Insidie Prevenzione definitivo dell’emorragia, ma non può esserne in
alcun caso considerata un sostituto.
Lo shock non • Ricercare una fonte di Nei pazienti in classe III e IV di emorragia si deve
regredisce dopo sanguinamento: “sangue sul
prendere da subito in considerazione la trasfusione di
il bolo iniziale di pavimento ed in altre 4 sedi”
sangue ed emocomponenti, con un basso rapporto di
cristalloidi (addome e pelvi, retroperitoneo,
emazie concentrate rispetto a plasma e piastrine, per
torace, arti).
prevenire l’insorgenza di coagulopatia e
• Considerare la possibilita’ di trombocitopenia.
uno shock non emorragico.
• Iniziare a trasfondere Valutazione della risposta all’infusione
sangue ed emoderivati.
di liquidi
• Richiedere una consulenza
chirurgica per provvedere al Per valutare la risposta del paziente si sfruttano gli
controllo definitivo dell’emorragia. stessi segni e sintomi di ipoperfusione utilizzati per
diagnosticare lo shock. La normalizzazione di
Reintegro volemico e prevenzione dell’ipotensione pressione arteriosa, pressione differenziale e
sono princìpi fondamentali nel trattamento iniziale frequenza cardiaca è segno dell’avvenuto ripristino di
del paziente con trauma chiuso, soprattutto in una perfusione normale, ma non fornisce alcuna
presenza di lesioni endocraniche. Invece, in caso di informazione di quanto i singoli organi vengano
emorragia da trauma penetrante, la rianimazione perfusi ed ossigenati. Il miglioramento dello stato di
aggressiva con liquidi deve essere avviata solo dopo riempimento vascolare è un importante segnale di
avere ottenuto il controllo definitivo del maggiore perfusione, ma è difficile da quantificare. La
sanguinamento, per evitare ulteriori perdite ematiche. diuresi è un indicatore sensibile della perfusione
E’ pertanto necessario un approccio accurato ed renale, se non è alterata da somministrazione di
equilibrato, con frequenti rivalutazioni cliniche. La diuretici, iperglicemia o lesione traumatica renale. Per
strategia che permette di bilanciare l’obiettivo della questo motivo, la diuresi costituisce uno dei
perfusione d’organo con i rischi di ulteriore principali strumenti di monitoraggio della risposta
sanguinamento, accettando una pressione arteriosa del paziente al trattamento.
inferiore alla norma, viene definita “rianimazione Un’adeguata infusione di liquidi dovrebbe essere in
controllata”, “rianimazione bilanciata”, “rianimazione grado di produrre una diuresi di 0,5 mL/kg/ora
ipotensiva” oppure “ipotensione permissiva”. Questa nell’adulto, 1 mL/kg/ora nel bambino e nel lattante 2
strategia rianimatoria può essere adottata come ponte mL/kg/ora. L’impossibilità di ottenere tali valori o la
54 CAPITOLO 3 ■ Shock

contrazione della diuresi con un aumento del peso di infusione viene ridotta a regime di mantenimento.
specifico delle urine sono indicatori di inadeguata Di solito, si tratta di pazienti che hanno perso meno del
riespansione volemica ed impongono una maggiore 15% del volume circolante (classe I di emorragia) e che
volemizzazione ed ulteriori indagini diagnostiche non necessitano di ulteriori infusioni di liquidi o di
alla ricerca della causa. sangue. Tuttavia, è buona norma tenere a disposizione
Nelle fasi precoci dello shock ipovolemico, i pazienti sangue tipizzato e crociato. Durante la valutazione
manifestano alcalosi respiratoria, determinata dalla iniziale è sempre necessaria una consulenza chirurgica,
tachipnea, cui spesso segue una modesta acidosi in quanto anche i pazienti a risposta rapida a volte
metabolica che non richiede trattamento specifico. possono avere indicazione chirurgica.
L’acidosi può tuttavia diventare severa in caso di
shock particolarmente grave o prolungato. L’acidosi
Risposta transitoria
metabolica è causata dell’instaurarsi del
metabolismo anaerobio, come risultato di una I pazienti con “risposta transitoria” reagiscono al bolo
inadeguata perfusione tissutale, con conseguente iniziale di liquidi, ma mostrano un peggioramento
produzione di acido lattico. In genere, una degli indici perfusionali non appena la velocità di
persistente acidosi ha come causa una riespansione infusione viene ridotta a quella di mantenimento,
volemica insufficiente o una emorragia non seguendo il comportamento tipico dell’emorragia
controllata; pertanto, il trattamento dell’acidosi nel persistente o dell’insufficiente riespansione volemica.
paziente in shock si basa sull’infusione di liquidi e La maggior parte di questi pazienti ha già perso il 15-
sangue e sul controllo chirurgico dell’emorragia. 40% del volume ematico (classi II e III di emorragia).
Deficit di basi e/o livello di lattati sono utili per E’ indicato trasfondere sangue ed emocomponenti ed
determinare la presenza e la gravità dello shock e, se è essenziale rendersi conto che questi pazienti
rilevati periodicamente, permettono di monitorare la necessitano di un controllo chirurgico o angiografico
risposta alla terapia. Il bicarbonato non trova dell’emorragia. La risposta transitoria alle
utilizzo routinario nel trattamento dell’acidosi emotrasfusioni identifica i pazienti con emorragia in
metabolica da shock ipovolemico. atto che richiedono, in tempi brevi, un intervento
chirurgico. E’ necessario prendere in considerazione il
Protocollo di Trasfusioni Massive (PTM).
Tipologie di risposta
La risposta del paziente all’infusione iniziale è la
Risposta minima o assente
chiave per determinare la terapia successiva. Dopo
aver formulato una diagnosi preliminare ed La mancata risposta a cristalloidi e sangue impone un
impostato un piano di trattamento, basato sulla immediato e definitivo intervento (chirurgico o
valutazione iniziale, se indicato, il medico modifica la angiografico) per il controllo di un’emorragia
strategia terapeutica in rapporto alla risposta del massiva. In rarissime circostanze, una risposta assente
paziente. Tale risposta permette di identificare i può essere dovuta ad un difetto di pompa, secondario
pazienti nei quali la perdita ematica sia stata a trauma cardiaco chiuso, tamponamento cardiaco o
maggiore di quanto stimato e quelli con persistente pneumotorace iperteso. Ne consegue che in questa
sanguinamento, che necessitano di controllo categoria di pazienti (classe IV di emorragia) si deve
chirurgico di un’emorragia interna. sempre prendere in considerazione la possibilità che
Le diverse tipologie di risposta all’infusione iniziale lo shock sia di tipo non emorragico. Per identificare la
possono essere raggruppate in tre categorie: risposta causa di shock sono utili tecniche di monitoraggio
rapida, risposta transitoria e risposta minima o avanzate e l’ecocardiografia. In tutti questi pazienti
assente. Lo schema che riassume i parametri vitali e le deve essere avviato il Protocollo di Trasfusioni
linee guida per il trattamento di ciascuna di queste Massive. (■ FIGURA 3-4).
categorie è indicato nella ■ TABELLA 3-2.

Emotrasfusioni
Risposta rapida
I pazienti appartenenti al gruppo a “risposta rapida” La decisione di avviare le trasfusioni si basa sulla
reagiscono prontamente all’infusione iniziale e risposta del paziente. In caso di “risposta
diventano emodinamicamente normali, senza segni transitoria” o di “risposta minima o assente” è
di perfusione ed ossigenazione tissutale inadeguate, necessario trasfondere emazie concentrate, plasma e
anche quando, al termine del bolo iniziale, la velocità piastrine già nelle prime fasi della rianimazione.
EMOTRASFUSIONI 55

possono essere riscaldati solo mediante un


riscaldatore per infusioni.

Autotrasfusioni
Sono disponibili in commercio sistemi di raccolta, da
collegare a normali tubi toracici, che permettono di
raccogliere sterilmente, scoagulare (con soluzioni di
citrato di sodio e non con eparina) e trasfondere il
sangue perso. Ogni paziente con emotorace massivo è
un potenziale candidato all’autotrasfusione. Poiché
questo sangue è impoverito dei fattori della
coagulazione, è necessaria la trasfusione addizionale
di plasma e piastrine.
■ FIGURA 3-4 Emotrasfusioni massive in un paziente
traumatizzato.
Trasfusioni massive
Sangue con prove crociate, Un piccolo sottogruppo di pazienti in shock necessita
di trasfusioni massive, ovvero almeno 10 unità di
tipo-specifico e gruppo 0 emazie concentrate nelle prime 24 ore oppure più di 4
Lo scopo principale delle emotrasfusioni consiste nel unità in 1 ora. In questi casi, la sopravvivenza
restituire al volume circolante la capacità di migliora sensibilmente riducendo le infusioni di
trasportare ossigeno. Le emazie concentrate crociate cristalloidi e somministrando emazie, plasma e
sono preferibili, ma il test di determinazione richiede piastrine in rapporto bilanciato. Questa strategia è
circa 1 ora nella maggior parte delle banche del definita rianimazione “bilanciata” oppure
sangue. Per i pazienti che si stabilizzano rapidamente, “emostatica” o “damage control resuscitation”.
si deve richiedere sangue crociato da tenere Altrettanto importanti sono gli sforzi profusi per
disponibile in caso di necessità. controllare rapidamente l’emorragia e ridurre gli
In caso di emorragia massiva, se non è disponibile effetti nocivi di coagulopatia, ipotermia ed acidosi.
sangue crociato, sono indicate emazie concentrate di Poiché sono necessarie notevoli risorse per rendere
tipo 0; mentre se è necessario l’utilizzo di plasma non subito disponibili gli emocomponenti per un ottimale
crociato si impiega plasma di tipo AB. Per evitare la trattamento di questi pazienti, dovrebbe sempre
sensibilizzazione e future complicanze, nelle donne in essere predisposto un Protocollo di Trasfusioni
età fertile sono preferibili emazie concentrate tipo 0 Massive. E’ stato infatti dimostrato che l’infusione di
Rh negativo. Non appena sia disponibile, l’uso di sangue secondo appropriati criteri migliora la
sangue tipo-specifico non crociato è da preferire prognosi di questi pazienti. L’identificazione del
rispetto a quello di tipo 0. Questo principio è sempre piccolo sottogruppo di pazienti che possa
valido, a meno che contemporaneamente non si beneficiarne può essere difficile e sono stati formulati
stiano trattando più pazienti non identificati e vi sia diversi indicatori per aiutare il medico a decidere se
un elevato rischio di somministrare inavvertitamente attivare il PTM, anche se nessuno di essi ha
ad un paziente l’unità di sangue sbagliata. dimostrato di essere particolarmente accurato (vedi
Trauma Score e ACS TQIP Massive Transfusion in
Trauma Guidelines).
Prevenzione dell’ipotermia
E’ essenziale prevenire e trattare l’ipotermia. I Coagulopatia
riscaldatori per infusioni sono ingombranti, ma il
loro utilizzo in pronto soccorso è fondamentale, in Lesioni gravi ed emorragia determinano consumo dei
quanto per prevenire l’ipotermia, nei pazienti che fattori della coagulazione e precoce coagulopatia, che
devono ricevere grandi quantità di cristalloidi e si sviluppa nel 30% dei pazienti con trauma
sangue, la strategia migliore consiste nel riscaldarli, maggiore, non in terapia anticoagulante, all’ingresso
prima dell’uso, a 39°C. I cristalloidi possono essere in pronto soccorso. Altre cause di coagulopatia sono
riscaldati in un forno a microonde o usando un rappresentate da infusioni massive, con conseguente
riscaldatore per infusioni, mentre gli emocomponenti diluizione delle piastrine e dei fattori della coagulazione
56 CAPITOLO 3 ■ Shock

ed ipotermia, che influisce negativamente su


aggregazione piastrinica e cascata coagulativa nel Insidie Prevenzione
paziente traumatizzato.
PT, PTT e conta piastrinica sono esami importanti da Nei pazienti che • Acquisire non appena possibile
eseguire nella prima ora, soprattutto se il paziente ha assumono l’elenco dei farmaci assunti.
antiaggreganti • Somministrare gli agenti
in anamnesi problemi coagulativi, assume farmaci che
piastrinici o antagonisti non appena
alterano la capacità coagulativa o se non è ottenibile
anticoagulanti si possibile.
un’anamnesi in merito (vedi anche Tabella 6-6:
possono manifestare
Ripristino della capacità coagulativa nel Capitolo 6: emorragie difficilmente • Monitorare lo stato
Trauma cranico). Molti ospedali sono dotati di controllabili coagulativo mediante
strumentazione, come la tromboelastografia (TEG) o la tromboelastografia (TEG) o
tromboelastometria rotazionale (ROTEM), in grado di tromboelastometria
determinare i deficit nella formazione del coagulo ed i rotazionale (ROTEM).
fattori coagulativi necessari a correggerli. • Considerare la possibilita’ di
Alcuni protocolli prevedono la somministrazione di trasfondere piastrine anche
acido tranexamico in ambito preospedaliero a in presenza di valori ematici
pazienti con trauma grave, conformemente a recenti normali.
studi che dimostrano un miglioramento della
sopravvivenza quando questo farmaco venga I farmaci somministrati • Bilanciare i rischi di
somministrato entro 3 ore dal trauma. Dopo un primo per antagonizzare gli sanguinamento con
bolo infuso in 10 minuti sul luogo del trauma se ne anticoagulanti e gli quelli di complicanze
somministra 1 grammo entro le successive 8 ore (vedi antiaggreganti tromboemboliche.
Guidance Document Regarding the Pre-Hospital Use of piastrinici possono • Monitorare lo stato
Tranexamic Acid for Injured Patients). determinare coagulativo mediante TEG
Nei pazienti che non richiedono trasfusioni massive complicanze o ROTEM, se disponibili.
l’uso di piastrine, crioprecipitati e plasma fresco tromboemboliche
congelato deve essere guidato dell’analisi della
coagulazione e dei livelli di fibrinogeno e dai princìpi
atleti e donna in gravidanza, assunzione di farmaci e
della rianimazione bilanciata. Si tenga presente che
presenza di pacemaker o defibrillatori impiantabili.
molti nuovi anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici
non vengono rivelati dai convenzionali esami di PT,
PTT, INR e di conta piastrinica e che per alcuni di essi Equiparazione tra pressione
non esiste antagonista.
arteriosa e gittata cardiaca
I pazienti con grave trauma cranico sono molto
sensibili alle alterazioni della coagulazione e Il trattamento dello shock emorragico richiede la
richiedono uno stretto monitoraggio dei parametri correzione dell’ipoperfusione, incrementando il flusso
coagulativi. Qualora dall’anamnesi emerga ematico e l’ossigenazione dei tessuti. Aumentare il
l’assunzione di anticoagulanti o antiaggreganti, la flusso ematico agli organi significa aumentare la
precoce somministrazione di plasma, fattori della gittata cardiaca. La legge di Ohm (V = I x R), applicata
coagulazione e/o piastrine migliora la sopravvivenza. alla fisiologia cardio-vascolare, afferma che la
pressione arteriosa (V) è proporzionale alla gittata
cardiaca (I) ed alle resistenze vascolari periferiche o
Somministrazione di calcio postcarico (R). L’incremento della pressione arteriosa
non implica un concomitante aumento della gittata
In genere, i pazienti trasfusi non necessitano di
cardiaca o la risoluzione dello shock. L’aumento delle
integrazione di calcio. La somministrazione di calcio,
resistenze vascolari periferiche, causato ad esempio da
se indicata, deve essere guidata dal controllo della
vasopressori, senza modificazioni della gittata
calcemia, per evitare un dannoso sovradosaggio.
cardiaca, provoca un aumento della pressione
arteriosa senza alcun miglioramento di perfusione ed
ossigenazione dei tessuti.
Considerazioni particolari
Età avanzata
Considerazioni particolari meritano, nella diagnosi e
nel trattamento dello shock, errata equiparazione tra L’invecchiamento provoca una diminuzione relativa
pressione arteriosa e gittata cardiaca, età avanzata, dell’attività simpatica sul sistema cardio-vascolare,
CONSIDERAZIONI PARTICOLARI 57

probabilmente a causa di una riduzione della risposta e la frequenza cardiaca a riposo può essere intorno ai
recettoriale alle catecolamine, piuttosto che per 50 bpm. Negli atleti, la capacità di compensare una
diminuzione della loro sintesi. L’adattabilità del perdita ematica è notevole e la normale risposta
sistema cardio-vascolare decresce con l’età e, se all’ipovolemia può non essere evidente, anche in caso
sottoposti allo stress di una perdita ematica, gli di emorragia significativa.
anziani, a differenza dei pazienti più giovani, non
sono in grado di aumentare la frequenza cardiaca e
l’efficienza della contrattilità miocardica. Gravidanza
L’ateropatia cronica ostruttiva rende molti organi
vitali sensibili ad una minima riduzione del flusso La fisiologica ipervolemia della gravidanza rende
ematico, anche perché spesso gli anziani presentano necessaria una perdita di sangue maggiore perché si
un costante stato ipovolemico, per iponutrizione o manifesti un’alterazione della perfusione materna,
uso di diuretici. Ne consegue una scarsa tolleranza che si riflette anche in una riduzione della perfusione
all’ipotensione secondaria a perdite ematiche per cui, fetale (vedi Capitolo 12: Trauma in gravidanza e violenza
ad esempio, una pressione sistolica di 100 mm Hg domestica).
può essere segno di shock in un anziano. L’impiego di
beta-bloccanti può mascherare la tachicardia quale
indicatore precoce di shock ed altri farmaci possono Farmaci
influenzare negativamente o annullare del tutto la
risposta fisiologica al trauma. Poiché il range Alcuni farmaci interferiscono nella risposta
terapeutico per l’espansione della volemia è dell’organismo allo shock. I beta-bloccanti ed i calcio-
relativamente ristretto nell’anziano, è necessario un antagonisti alterano significativamente la risposta
precoce monitoraggio invasivo, per evitare emodinamica all’emorragia. Un sovradosaggio di
un’idratazione eccessiva o inadeguata. insulina può causare ipoglicemia e contribuire al
La riduzione della compliance polmonare e della meccanismo lesivo. Una terapia diuretica cronica può
capacità di diffusione associata alla debolezza dei spiegare un’imprevista ipokaliemia, mentre gli anti-
muscoli respiratori rende l’anziano meno efficiente infiammatori non steroidei (FANS) possono interferire
nell’affrontare l’aumentata richiesta di scambi con la funzionalità piastrinica e favorire l’emorragia.
respiratori imposta dal trauma. Ne consegue un
peggioramento dell’ipossia cellulare già presente a
causa del diminuito trasporto di ossigeno ai tessuti. Ipotermia
L’invecchiamento dei glomeruli e dei tubuli renali
riduce le capacità di preservare il volume circolante in I pazienti ipotermici in shock emorragico non
risposta al rilascio degli ormoni dello stress, quali rispondono in modo normale alla riespansione
aldosterone, catecolamine, vasopressori e cortisolo. Il volemica ed alle emotrasfusioni e spesso sviluppano o
rene risulta anche più sensibile agli effetti della peggiorano una coagulopatia. La temperatura
riduzione del flusso ematico e di agenti nefrotossici, corporea costituisce un importante parametro da
come farmaci, mezzi di contrasto e prodotti tossici monitorare durante la valutazione iniziale e la
della citolisi. temperatura esofagea o vescicale consente una stima
Per tutte queste ragioni mortalità e morbidità accurata della temperatura centrale. Chiunque
aumentano proporzionalmente con l’età. Nonostante subisca un trauma sotto l’influenza dell’alcol e sia
gli effetti deleteri dell’invecchiamento, le complicanze esposto a temperature basse diventa più facilmente
dovute a patologie preesistenti e la riduzione della ipotermico a causa della vasodilatazione. In genere,
“riserva fisiologica”, la maggior parte di questi un riscaldamento rapido in ambiente caldo, con
pazienti può essere salvata e riportata alle condizioni appropriati dispositivi di riscaldamento esterno, quali
pre-trauma. Il trattamento richiede un’aggressiva lampade e coperte termiche e gas respiratori, liquidi
rianimazione ed un attento monitoraggio (vedi da infusione e sangue riscaldati, consente di
Capitolo 11: Trauma geriatrico). correggere l’ipotensione e l’ipotermia di grado lieve o
moderato. Le tecniche di riscaldamento interno
comprendono invece l’irrigazione delle cavità
Atleti pleuriche e peritoneale con cristalloidi riscaldati a
39°C. In caso di ipotermia grave trova indicazione il
L’allenamento continuo modifica la dinamica cardio- by-pass extracorporeo. Il miglior trattamento per
vascolare di questi pazienti. Il volume ematico può l’ipotermia resta comunque la prevenzione (vedi
aumentare del 15-20%, la frazione di eiezione del 50% Appendice B: Ipotermia e lesioni da calore).
58 CAPITOLO 3 ■ Shock

Pacemaker o defibrillatore liquidi non valutate, distensione gastrica acuta,


impiantabile infarto del miocardio, chetoacidosi diabetica,
iposurrenalismo o shock neurogeno. Una frequente
I portatori di pacemaker o defibrillatore impiantabile rivalutazione, specialmente quando le condizioni del
non rispondono alla perdita ematica nel modo atteso, paziente non sono quelle che ci si aspetterebbe,
a causa della stretta dipendenza che lega la gittata consente di identificare e trattare tali problemi il più
cardiaca alla frequenza ed al fatto che la frequenza sia precocemente possibile.
legata al settaggio del dispositivo, indipendentemente
dalla volemia. Per i numerosi pazienti affetti da
disturbi della conduzione e portatori di pacemaker
possono essere necessari altri sistemi di monitoraggio Lavoro in team
per regolare l’infusione di liquidi. Occorre ricordare
che diversi dispositivi possono essere regolati in modo Una delle situazioni più difficili per un Trauma
da aumentare la frequenza cardiaca, se indicato. Team consiste nell’affrontare un paziente in grave
shock. Il Team Leader deve dirigere il gruppo con
fermezza e con ordine, utilizzando i princìpi
Rivalutare il paziente dell’ATLS.
ed evitare complicanze L’identificazione ed il controllo dell’emorragia e la
contemporanea rianimazione richiedono il
coordinamento di molteplici azioni. Il Team Leader
La complicanza più comune dello shock emorragico deve accertarsi che venga ottenuto rapidamente un
è costituita dall’inadeguata riespansione volemica. accesso venoso, anche se difficile da reperire. Occorre
Un paziente in shock necessita di terapia immediata, decidere subito se avviare il protocollo di trasfusioni
appropriata ed aggressiva che ripristini la massive, per evitare la fatale triade di coagulopatia,
perfusione d’organo. ipotermia ed acidosi. Il team deve essere consapevole
del volume di liquidi e sangue somministrato e della
risposta del paziente per poter effettuare le correzioni
Emorragia persistente necessarie.
La causa più comune di scarsa risposta al reintegro Il Team Leader deve verificare che le emorragie
volemico è l’emorragia occulta. In caso di risposta esterne siano controllate e deve decidere quando
transitoria occorre investigare, per individuare la eseguire esami aggiuntivi, come radiografie del torace
fonte di emorragia. Spesso può rendersi necessario e del bacino, FAST e/o lavaggio peritoneale.
un intervento chirurgico immediato. L’indicazione ad eseguire un’angioembolizzazione o
un intervento chirurgico deve essere stabilita il più
rapidamente possibile, coinvolgendo i relativi
Monitoraggio consulenti. Qualora risorse professionali o
strumentali non siano disponibili, il Trauma Team
L’obiettivo della terapia è ripristinare la perfusione deve organizzare al più presto un trasferimento in
d’organo e l’ossigenazione dei tessuti e questo sicurezza al Centro in grado di effettuare il
risultato viene confermato da diuresi, funzionalità del trattamento definitivo.
sistema nervoso centrale e colorito cutaneo adeguati e
dalla normalizzazione della pressione sistolica e di
quella diastolica. Per il controllo della risposta alle Riassunto
infusioni, alcuni pazienti richiedono sofisticate
tecniche di monitoraggio. Anziani e pazienti con
1. Lo shock è un’alterazione del sistema
shock non emorragico richiedono il trasferimento
circolatorio che determina perfusione d’organo
precoce in terapia intensiva o ad un Trauma Center.
ed ossigenazione tissutale inadeguate.
2. L’emorragia è causa di shock nella maggior
Individuazione di altri problemi parte dei pazienti traumatizzati. Il trattamento
richiede l’immediato controllo emorragico e
Quando un paziente non risponde alla terapia, le l’infusione di liquidi o sangue.
cause possono essere una o più delle seguenti:
emorragia non individuata, tamponamento cardiaco, 3. La diagnosi ed il trattamento dello shock
pneumotorace iperteso, deficit ventilatori, perdite di devono avvenire quasi simultaneamente.
BIBLIOGRAFIA 59

4. La valutazione iniziale del paziente in shock 5. Bickell WH, Wall MJ, Pepe PE, et al. Immediate
richiede un accurato esame obiettivo e versus delayed fluid resuscitation for hypotensive
l’identificazione dei segni clinici di pneumotorace patients with penetrating torso injuries. N Engl
iperteso, tamponamento cardiaco ed altre cause J Med 1994; 331 (17):1105–1109.
di shock. 6. Brohi K, Cohen MJ, Ganter MT, et al. Acute
coagulopathy of trauma: hypoperfusion induces
5. Il trattamento dello shock emorragico prevede
systemic anticoagulation and hyperfibrinolysis.
una rapida emostasi ed una rianimazione
J Trauma 2008; 64:1211–1217.
bilanciata, utilizzando cristalloidi e sangue.
7. Bruns B, Lindsey M, Rowe K, et al. Hemoglobin
6. Le classi di emorragia e le tipologie di risposta al drops within minutes of injuries and predicts
trattamento effettuato sono utili guide per la need for an intervention to stop hemorrhage. J
rianimazione. Trauma 2007Aug; 63 (2):312–315.
8. Bunn F, Roberts I, Tasker R, et al. Hypertonic
7. Considerazioni particolari nella diagnosi e nel versus near isotonic crystalloid for fluid
trattamento dello shock riguardano pazienti con resuscitation in critically ill patients. Cochrane
età estreme, atleti, donne gravide, ipotermici, Database Syst Rev 2004; 3:CD002045.
portatori di pacemaker o in trattamento 9. Burris D, Rhee P, Kaufmann C, et al. Controlled
farmacologico. Evitare di equiparare la resuscitation for uncontrolled hemorrhagic
pressione arteriosa alla gittata cardiaca. shock. J Trauma 1999; 46 (2):216–223.
10. Carrico CJ, Canizaro PC, Shires GT. Fluid
resuscitation following injury: rationale for
Risorse aggiuntive the use of balanced salt solutions. Crit Care Med
1976; 4 (2):46–54.
The STOP the Bleeding Campaign 11. Chernow B, Rainey TG, Lake CR. Endogenous
Rossaint et al. Critical Care 2013;17(2):136 and exogenous catecholamines. Crit Care Med
http://ccforum.com/content/17/2/136 1982; 10:409.
12. Cogbill TH, Blintz M, Johnson JA, et al. Acute
ACS TQIP Massive Transfusion in Trauma Guidelines gastric dilatation after trauma. J Trauma
https://www.facs.org/~/media/files/quality%20 1987; 27 (10):1113–1117.
programs/trauma/tqip/massive%20transfusion%20 13. Cook RE, Keating JF, Gillespie I. The role of
in%20trauma%20guildelines.ashx angiography in the management of haemorrhage
from major fractures of the pelvis. J Bone Joint
Management of Bleeding and Coagulopathy
Surg Br 2002; 84 (2):178–182.
Following Major Trauma: An Updated European
14. Cooper DJ, Walley KR, Wiggs RB, et al. Bicarbonate
Guideline
does not improve hemodynamics in critically ill
Spahn et al. Critical Care 2013;17(2):R76
patients who have lactic acidosis. Ann Intern Med
http://ccforum.com/content/17/2/R76
1990; 112:492.
15. Cotton BA, Au BK, Nunez TC, et al. Predefined
Bibliografia massive transfusion protocols are associated
with a reduction in organ failure and postinjury
1. Abou-Khalil B, Scalea TM, Trooskin SZ, et al. complications. J Trauma 2009; 66:41–49.
Hemodynamic responses to shock in young 16. Cotton BA, Dossett LA, Au BK, et al. Room for
trauma patients: need for invasive monitoring. (performance) improvement: provider-related
Crit Care Med 1994; 22 (4):633–639. factors associated with poor outcomes in massive
2. Alam HB, Rhee P. New developments in fluid transfusion. J Trauma 2009; 67:1004–1012.
resuscitation. Surg Clin North Am 2007;87(1): 55–72. 17. Davis JW, Kaups KL, Parks SN. Base deficit
3. Asensio JA, Murray J, Demetriades D, et al. is superior to pH in evaluating clearance of
Penetrating cardiac injuries: a prospective study acidosis after traumatic shock. J Trauma 1998
of variables predicting outcomes. J Am Coll Surg Jan; 44 (1):114–118.
1998; 186 (1):24–34. 18. Davis JW, Parks SN, Kaups KL, et al. Admission
4. Baumann Kreuziger LM, Keenan JC, Morton CT, et base deficit predicts transfusion requirements
al. Management of the bleeding patient receiving and risk of complications. J Trauma 1997Mar;
new oral anticoagulants: a role for prothrombin 42 (3):571–573.
complex concentrates. Biomed Res Int 2014; 19. Dent D, Alsabrook G, Erickson BA, et al. Blunt
2014:583794. splenic injuries: high nonoperative management
60 CAPITOLO 3 ■ Shock

rate can be achieved with selective embolization. 34. Jurkovich GJ. Hypothermia in the trauma patient.
J Trauma 2004; 56 (5):1063–1067. In: Maull KI, ed. Advances in Trauma. Chicago, IL:
20. Dutton RP, Mackenzie CF, Scalea TM. Hypotensive Yearbook; 1989:111–140.
resuscitation during active hemorrhage: 35. Kaplan LJ, Kellum JA. Initial pH, base deficit,
impact on in-hospital mortality. J Trauma lactate, anion gap, strong ion difference and strong
2002; 52 (6):1141–1146. ion gap predict outcome from major vascular
21. Eastridge BJ, Salinas J, McManus JG, et injury. Crit Care Med 2004; 32 (5):1120–1124.
al. Hypotension begins at 110 mm Hg: 36. Karmy-Jones R, Nathens A, Jurkovich GJ, et al.
redefining “hypo-tension” with data. J Trauma Urgent and emergent thoracotomy for penetrating
2007Aug; 63 (2):291–299. chest trauma. J Trauma 2004; 56 (3):664–
22. Fangio P, Asehnoune K, Edouard A, et al. Early 668; discussion 668–669.
embolization and vasopressor administration 37. Knudson MM, Maull KI. Nonoperative manage-
for management of life-threatening hemorrhage ment of solid organ injuries: past, present, and
from pelvic fracture. J Trauma 2005; 58 (5): future. Surg Clin North Am 1999; 79(6):1357–1371.
978– 984; discussion 984. 38. Kragh JF Jr, Walters TJ, Baer DG, et al. Survival
23. Ferrara A, MacArthur JD, Wright HK, et al. with emergency tourniquet use to stop bleeding
Hypothermia and acidosis worsen coagulopathy in major limb trauma. Ann Surg 2009 Jan;
in patients requiring massive transfusion. Am J 249 (1):1–7.
Surg 1990; 160:515. 39. Kruse JA, Vyskocil JJ, Haupt MT. Intraosseous: a
24. Glover JL, Broadie TA. Intraoperative auto- flexible option for the adult or child with delayed,
transfusion. World J Surg 1987; 11:60–64. difficult, or impossible conventional vascular
25. Granger DN. Role of xanthine oxidase and access. Crit Care Med 2015Jun; 22 (50):728–729.
granulocytes in ischemia-reperfusion injury. 40. Lai A, Davidson N, Galloway SW, et al. Perio-
Heart Circ Physiol 1988; 255 (6):H1269–H1275. perative management of patients on new
26. Greaves I, Porter KM, Revell MP. Fluid oral anticoagulants. Br J Surg 2014Jun; 101 (7):
resuscitation in pre-hospital trauma care: a con- 742–749.
sensus view. J R Coll Surg Edinb 2002; 47 41. Lee PM, Lee C, Rattner P, et al. Intraosseous versus
(2): 451–457. central venous catheter utilization and perfor-
27. Hak DJ. The role of pelvic angiography in mance during inpatient medical emergencies.
evaluation and management of pelvic trauma. Crit Care Med 2015Jun; 43 (6):1233–1238.
Orthop Clin North Am 2004; 35 (4):439–443. 42. Lewis P, Wright C. Saving the critically injured
28. Hampton DA, Fabricant LJ, Differding J, et al. trauma patient: a retrospective analysis of
Prehospital intravenous fluid is associated with 1000 uses of intraosseous access. Emerg Med J
increased survival in trauma patients. J Trauma 2015Jun; 32 (6):463–467.
2013; 75 (1):S9. 43. Lucas CE, Ledgerwood AM. Cardiovascular and
29. Harrigan C, Lucas CE, Ledgerwood AM, et al. Serial renal response to hemorrhagic and septic shock.
changes in primary hemostasis after massive In: Clowes GHA Jr, ed. Trauma, Sepsis and Shock:
transfusion. Surgery 1985; 98 (4):836–844. The Physiological Basis of Therapy. New York, NY:
30. Hoffman M, Monroe DM. Reversing targeted Marcel Dekker; 1988:87–215.
oral anticoagulants. ASH Education Book 44. Mandal AK, Sanusi M. Penetrating chest
2014; 1:518–523. wounds: 24 years’ experience. World J Surg
31. Holcomb JB, del Junco DJ, Fox EE, et al. The 2001; 25 (9):1145–1149.
prospective, observational, multicenter, 45. Martin MJ, Fitz Sullivan E, Salim A, et al.
major trauma transfusion (PROMMTT) study: Discordance between lactate and base deficit in
comparative effectiveness of a time-varying the surgical intensive care unit: which one do you
treatment with competing risks. JAMA Surg trust? Am J Surg 2006; 191 (5):625–630.
2013; 148 (2):127–136. 46. McManus J, Yershov AL, Ludwig D, et al. Radial
32. Holcomb JB, Wade CE, Michalek JE, et al. pulse character relationships to systolic blood
Increased plasma and platelet to red blood pressure and trauma outcomes. Prehosp Emerg
cell ratios improves outcome in 466 massively Care 2005; 9 (4):423–428.
transfused civilian trauma patients. Ann Surg 47. Mizushima Y, Tohira H, Mizobata Y, et al. Fluid
2008Sep; 248 (3):447–458. resuscitation of trauma patients: how fast is the
33. Hoyt DB. Fluid resuscitation: the target from an optimal rate? Am J Emerg Med 2005;23(7):833–837.
analysis of trauma systems and patient survival. 48. Novak L, Shackford SR, Bourguignon P, et
J Trauma 2003; 54 (5):S31–S35. al. Comparison of standard and alternative
BIBLIOGRAFIA 61

prehospital resuscitation in uncontrolled venous oxygen saturation: a useful clinical


hemorrhagic shock and head injury. J Trauma tool in trauma patients. J Trauma 1990; 30
1999; 47 (5):834–844. (12): 1539–1543.
49. Nunez TC, Young PP, Holcomb JB, et al. 58. Shrestha B, Holcomb JB, Camp EA, et al. Damage-
Creation, implementation, and maturation control resuscitation increases successful
of a massive transfusion protocol for the nonoperative management rates and survival
exsanguinating trauma patient. J Trauma after severe blunt liver injury. J Trauma
2010Jun; 68 (6):1498–1505. 2015; 78 (2):336–341.
50. Peck KR, Altieri M. Intraosseous infusions: an 59. Snyder D, Tsou A, Schoelles K. Efficacy of
old technique with modern applications. Pediatr prehospital application of tourniquets and
Nurs 1988; 14 (4):296. hemostatic dressings to control traumatic external
51. Revell M, Greaves I, Porter K. Endpoints for fluid hemorrhage. Washington, DC: National Highway
resuscitation in hemorrhagic shock. J Trauma Traffic Safety Administration; 2014, 145.
2003; 54 (5):S63–S67. 60. Thourani VH, Feliciano DV, Cooper WA, et
52. Riskin DJ, Tsai TC, Riskin L, et al. Massive al. Penetrating cardiac trauma at an urban
transfusion protocols: the role of aggressive trauma center: a 22-year perspective. Am Surg
resuscitation versus product ratio in mortality 1999; 65 (9):811–816.
reduction. J Am Coll Surg 2009;209(2):198–205. 61. Tyburski JG, Astra L, Wilson RF, et al. Factors
53. Roback JD, Caldwell S, Carson J, et al. Evidence- affecting prognosis with penetrating wounds
based practice guidelines for plasma transfusion. of the heart. J Trauma 2000; 48 (4):587–590;
Transfusion 2010 Jun; 50 (6):1227–1239. discussion 590–591.
54. Rohrer MJ, Natale AM. Effect of hypothermia 62. Williams JF, Seneff MG, Friedman BC, et al. Use
on the coagulation cascade. Crit Care Med of femoral venous catheters in critically ill adults:
1992; 20 (10):1402–1405. prospective study. Crit Care Med 1991;19:550–553.
55. Rotondo MF, Schwab CW, McGonigal MD, et al. 63. York J, Arrilaga A, Graham R, et al. Fluid
“Damage control”: an approach for improved resuscitation of patients with multiple injuries
survival in exsanguinating penetrating and severe closed head injury: experience with an
abdominal injury. J Trauma 1993; 35:375–382. aggressive fluid resuscitation strategy. J Trauma
56. Sarnoff SJ. Myocardial contractility as described 2000; 48 (3):376–379.
by ventricular function curves: observations 64. Mutschler A, Nienaber U, Brockampa T, et al. A
on Starling’s law of the heart. Physiol Rev critical reappraisal of the ATLS classification of
1955; 35 (1):107–122. hypovolaemic shock: does it really reflect clinical
57. Scalea TM, Hartnett RW, Duncan AO, et al. Central reality? Resuscitation 2013; 84:309–313.

Potrebbero piacerti anche