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MERCATO FINANZIARIO E BORSA VALORI

Il MERCATO FINANZIARIO è quello in cui vengono svolte le operazioni rela4ve agli scambi di capitali
a medio e a lungo termine. Esso ha come finalità principale quello di finanziare i piani di inves4mento
delle imprese che normalmente vengono esegui4 in più anni. I 4toli negozia4 nel mercato finanziario
sono le azioni e le obbligazioni, che sono contra?ate principalmente nella borsa valori e in parte nei
merca4 secondari.
Le OBBLIGAZIONI sono 4toli al portatore che hanno come fondamento un contra?o di mutuo
s4pulato tra il risparmiatore (mutuante) e la società (o l’ente) emi?ente (mutuatario). L’obbligazione
è un 4tolo a reddito fisso, infaE chi acquista un’obbligazione viene remunerato con un valore pari a
quello commisurato al valore del 4tolo. Possono essere emesse da imprese private, en4 pubblici,
aziende bancarie; anche i 4toli del debito pubblico hanno natura obbligazionaria. Possono essere
emesse “alla pari” (cioè a un prezzo pari al loro valore nominale) o “so?o la pari” (ossia a un prezzo
inferiore al loro valore nominale).
Le AZIONI sono 4toli nomina4vi (escluse quelle di risparmio che circolano con regime al portatore)
rappresenta4vi di partecipazioni al capitale sociale di società di capitali (SPA, SAPA, coopera4ve).
Esse conferiscono al possessore il diri?o “personale” di partecipare alle assemblee dei soci e il diri?o
di voto in assemblea, ed il diri?o “patrimoniale” di partecipare agli u4li e di o?enere la liquidazione
della propria quota in caso di scioglimento della società. Le azioni non possono essere emesse so?o
la pari, per impedire il cosidde?o “annacquamento del capitale sociale”. Le azioni sono 4toli a
reddito variabile. Il loro rendimento dipende dalla capacità dell’impresa a produrre u4li e dalle
decisioni del consiglio di amministrazione e dell’assemblea dei soci sulla parte di u4li da distribuire
e su quella da reinves4re
o da accantonare come riserve facolta4ve.
I MERCATI AZIONARI sono:
- MTA (Mercato Telema4co Azionario), sono quotate imprese di dimensioni medie o grandi
che possiedono una serie di requisi4 di base e soddisfano determina4 parametri;
- AIM Italia ovvero MTF (Mul4lateral Trading Facility), rivolto alle piccole e medie imprese
nazionali con alto potenziale di sviluppo
I MERCATI OBBLIGAZIONARI sono:
- MOT (Mercato Telema4co delle obbligazioni e dei 4toli di Stato), al cui interno avvengono le
negoziazioni di 4toli di Stato italiani ed esteri;
- l’Extra MOT, che ges4sce gli scambi di obbligazioni private di emi?en4 italiani ed esteri.
La BORSA ITALIANA dal 1998 è una delle principali borse europee e svolge una serie di aEvità rivolte
alla ges4one e al controllo delle negoziazioni di strumen4 finanziari, dell’aEvità degli operatori e
degli en4 emi?en4.
La BORSA VALORI è il mercato in cui vengono negozia4 i 4toli finanziari, sia priva4 sia pubblici.
tre 4pologie di 4toli: azioni, obbligazioni e 4toli pubblici emessi dallo Stato (Buoni ordinari del
Tesoro, Cer4fica4 di credito del Tesoro, Buoni del Tesoro poliennali).
La borsa è il canale a?raverso il quale il risparmio viene convogliato nei se?ori produEvi e in tuE gli
altri se?ori che necessitano di liquidità. Le imprese hanno la possibilità di eme?ere 4toli azionari e
obbligazionari per sovvenzionare i propri piani di sviluppo. Offre ai risparmiatori l’opportunità di
impegnare le loro disponibilità in modo durevole e a volte abbastanza reddi4zio.
La principale fonte norma4va in materia di intermediazione finanziaria è il Testo Unico sulla Finanza.
Le fondamentali esigenze per poter assicurare un equilibrato funzionamento del mercato
finanziario sono dunque due:
- consen4re una certa libertà di accesso in borsa alle società: dare la possibilità ad un’impresa
di essere quotata sul mercato finanziario vuol dire perme?erle di vendere dire?amente al
pubblico le proprie azioni e procurarsi il risparmio.
- tutelare gli interessi dei potenziali acquiren4 dei 4toli. L’ammissione alla quotazione è
subordinata all’esistenza di requisi4 che garan4scono l’affidabilità dell’ente--> in Italia
l’organismo che accerta è la CONSOB (commissione nazione per le società e la borsa)
Ci sono tre criteri per stabilire il VALORE DI UN TITOLO DEL MERCATO FINANZIARIO:
- valore nominale: a quello impresso sul 4tolo
- valore intrinseco (o reale), equivalente alla quota patrimoniale rappresentata dal 4tolo
(azionario). Esso si oEene dividendo il valore del patrimonio della società per il numero delle
azioni emesse.
- valore di un 4tolo in base al suo prezzo di mercato che dipende dalla sua domanda e dalla
sua offerta sul mercato finanziario
Il valore delle azioni può OSCILLARE in modo dire?amente proporzionale in base alla domanda e
offerta.
Per quanto riguarda le obbligazioni, le oscillazioni del loro valore di mercato sono meno vistose di
quelle delle azioni, dal momento che si tra?a di 4toli a reddito fisso
L’andamento delle quotazioni di borsa, ossia il rialzo o la diminuzione dei prezzi di mercato delle
azioni, viene misurato quo4dianamente da apposi4 indicatori telema4ci, deE INDICI DI BORSA. Gli
indici di borsa valutano la salute del mercato azionario; alla chiusura delle operazioni di ogni giornata
borsis4ca, si rilevano la variazione percentuale media delle quotazioni dei 4toli che sono sta4
acquista4 e vendu4 in ogni “piazza” finanziari. Ogni borsa mondiale ha il suo indice. L’indice più
significa4vo della Borsa italiana è il FTSE-MIB, composto da un paniere di azioni (a?ualmente 40
4toli) delle principali società italiane che sono quotate sull’MTA. Gli indici di borsa indicano la
remunera4vità presente e a?esa dei 4toli, ma anche la fiducia dei merca4 nella crescita economica
di un paese. La propensione all’inves4mento in borsa dipende da: concorrenza degli inves4men4
alterna4vi, previsioni sul futuro dell’economia, fa?ori emo4vi e predisposizione al rischio dei
risparmiatori e degli inves4tori
I tre moven4 che inducono un sogge?o ad ACQUISTARE O VENDERE TITOLI sono:
- L’esigenza di impiegare il risparmio in modo remunera4vo perché tendono inves4re le loro
disponibilità̀ per conseguire dividendi (sulle azioni) e interessi (sulle obbligazioni).
- movente specula4vo per trarre guadagni profi?ando delle sue oscillazioni di valore
- L’intenzione di acquistare una quota del pacche?o azionario di una società̀ per assumerne il
controllo.
Gli OPERATORI DI BORSA sono i soggeE che rappresentano la domanda e l’offerta del mercato
finanziario e sono:
- i venditori stabili, che operano sul mercato finanziario collocando 4toli per o?enere
finanziamen4; essi sono le imprese e lo Stato;
- gli acquiren4 stabili, che comperano 4toli per impiegare in modo remunera4vo la propria
liquidità o per acquisire il controllo dei paccheE azionari di società̀ quotate. Tra cui famiglie,
società finanziarie, compagnie assicura4ve e gli en4 previdenziali
- speculatori che approfi?ano delle oscillazioni delle quotazioni dei 4toli per guadagnare sulla
differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto. Lo speculatore può̀ essere rialzista o
ribassista.
I CONTRATTI DI COMPRAVENDITA DI VALORI FINANZIARI possono essere:
- a pron4: sono cara?erizza4 dal fa?o che la loro esecuzione avviene quasi
contemporaneamente alla loro s4pulazione. Le par4 contraen4 si scambiano subito i 4toli
con il prezzo concordato
- a termine: la loro esecuzione è differita di un dato periodo di tempo. Essi sono contraE
differenziali e non reali. I rialzis4 e i ribassis4 non intendono avere la disponibilità̀ dei 4toli o
consegnarli alla scadenza ma semplicemente speculare sulle loro oscillazioni di valore.
Nel nostro Paese le borse sono ges4te so?o il rigoroso controllo della CONSOB. Essa vigila sulle
società quotate inoltrando periodicamente richieste di informazioni sull’andamento economico e la
ges4one per soddisfare l’interesse alla tutela dei risparmi. Vigila anche sulle richieste di ammissione
in borsa di nuove società.
La borsa più̀ importante operante in Italia è quella di Milano. Il mercato borsisKco è priva4zzato.
La sua gesKone può̀ essere affidata ad un’unica o a più̀ società̀ per azioni, a cui sono a?ribui4 i
compi4 di autoregolamentazione e autoges4one, da svolgere so?o il controllo della CONSOB.
L’aEvità borsis4ca viene disciplinata dalla Legge n. 1 e dal Decreto legisla4vo n. 415 che favorisce
l’is4tuzione di un mercato unico europeo dei servizi finanziari.
Gli ordini di acquisto e di vendita dei 4toli sono effe?ua4 a?raverso un circuito telema4co. Il sistema
telema4co opera mediante stazioni di lavoro e collega con la borsa tuE gli operatori ammessi alle
contra?azioni
I SOGGETTI ABILITATI ALLE NEGOZIAZIONI sono:
- le SIM (Società di Intermediazione Mobiliare). Si tra?a di imprese di inves4mento nazionali
che devono avere la forma giuridica della SPA o della SAPA. Le SIM devono essere iscri?e in
un apposito albo; sono sogge?e al controllo da parte della CONSOB e della banca d’Italia.
Esse possono prestare i loro servizi finanziari in tuE gli sta4 dell’Unione.
- Le banche possono operare in borsa dire?amente o a?raverso l’is4tuzione di società di
intermediazione mobiliare.
- Le imprese di inves4mento comunitarie devono aver o?enuto l’autorizzazione dell’autorità
di vigilanza del loro Paese di origine e devono essere iscri?e in un apposito elenco allegato
all’albo delle SIM italiane.
- Le imprese di inves4mento extra-comunitarie possono prestare i loro servizi in Italia con o
senza succursali, purché in possesso dell’autorizzazione della CONSOB e con successiva
iscrizione al rela4vo albo.
- Gli intermediari finanziari iscriE nell’elenco speciale tenuto dalla Banca d’Italia
Gli INVESTITORI ISTITUZIONALI sono organismi priva4 o pubblici che, per effe?o della loro natura
giuridica, dei loro statu4 e dei loro aE cos4tu4vi, investono le disponibilità̀ liquide che possiedono
in 4toli del mercato finanziario.
- Le BANCHE dispongono di un portafoglio di 4toli e di 4toli di Stato nazionali ed esteri. Le
aziende di credito possono finanziare il sistema produEvo e lo stato anche a?raverso pres44
obbligazionari.
- Le IMPRESE ASSICURATRICI riscuotono i premi al momento della s4pulazione del contra?o,
mentre sostengono i cos4 solo successivamente e a certe condizioni
- I FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO svolgono il compito di convogliare i risparmi verso i
se?ori produEvi a?raverso il mercato dei 4toli. Fanno capo ad apposite società di ges4one.
Il fondo, quindi, sos4tuisce il singolo risparmiatore nell’acquisto di 4toli in base a criteri di
reddi4vità e crescita di valore. I vantaggi sono: l’esperienza e la professionalità dei loro
operatori finanziari, l’'inves4mento dei risparmi raccol4 in un ventaglio di 4toli di varia specie
emessi da società ed en4 che operano in differenzia4 se?ori dell'economia, in modo tale da
ripar4re al massimo i rischi.
- Le SOCIETÀ FINANZIARIE, a differenza dei fondi, non operano in borsa ricorrendo al risparmio
del pubblico. Esse si pongono la finalità di acquisire il controllo del pacche?o azionario di
società quotate aEngendo a fondi propri o a quelli del gruppo a cui appartengono.
- Le SICAV (Società di Intermediazione a Capitale Variabile) sono società di inves4mento molto
simili ai raccolgono il risparmio presso il pubblico e lo impiegano sul mercato finanziario. Le
risorse raccolte confluiscono nel loro capitale sociale. In pra4ca, i risparmiatori che
aderiscono alle SICAV so?oscrivono le azioni da queste emesse e ne diventano pertanto,
azionis4.
Le perdite subite dai merca4 azionari hanno senz’altro arrecato ingen4 danni ai piccoli risparmiatori,
generando sfiducia nelle prospeEve economiche. L’operato degli speculatori sul mercato dei 4toli
pubblici ha causato danni enormi alle finanze dei Paesi economicamente deboli. I frequen4 crolli
delle quotazioni di ques4 4toli non solo hanno impoverito i risparmiatori che li hanno so?oscriE,
ma ne hanno fa?o elevare i rendimen4, generando così un notevole aumento delle spese pubbliche
per interessi. Queste spese hanno so?ra?o agli Sta4 risorse economiche che avrebbero potuto
essere più u4lmente impiegate per sostenere i reddi4 delle famiglie e la domanda interna in ques4
momen4 difficili.
LA POLITICA MONETARIA: OBIETTIVI E STRUMENTI
La poliKca monetaria è l’insieme dei provvedimen4 pubblici ado?a4 dalle competen4 autorità per
modificare le variabili monetarie in modo tale da influire su quelle reali.
Se si considera la piena occupazione un obieEvo fondamentale di poli4ca economico-sociale, lo
stato dovrà ado?are una poli4ca monetaria espansiva che consenta un rilancio degli inves4men4
produEvi.
Gli obieLvi di poli4ca economica sono spesso incompa4bili tra loro e perciò bisogna operare delle
scelte:
- I governi la cui poli4ca economica è di tendenza keynesiana tendono al raggiungimento della
piena occupazione e di un’equa redistribuzione del reddito.
- I governi di ispirazione monetarista tendono ad a?uare una poli4ca monetaria restriEva, che
prevede un rigoroso controllo del credito, freni alla spesa pubblica, tagli alle spese sociali e
assistenziali, ecc
- CONFLITTO TRA PIENA OCCUPAZIONE ED EQUILIBRIO DEI CONTI CON L’ESTERO: un equilibrio
di piena occupazione si può raggiungere a?raverso un aumento della domanda globale che
causi un incremento del reddito nazionale. Un’espansione del reddito genererà
presumibilmente un aumento delle importazioni, mentre le esportazioni rimarranno stabili.
Questa circostanza influirà nega4vamente sul saldo della bilancia commerciale che potrà
divenire nega4vo
- IL CONFLITTO TRA POLITICA REDISTRIBUTIVA E STABILITA’ MONETARIA: L’incremento della
spesa pubblica, causata dal fa?o che per finanziare la poli4ca redistribu4va sia necessario
eme?ere pres44 pubblici, potrebbe comprome?ere l’obieEvo della stabilità monetaria,
generando un rialzo dei prezzi e un deprezzamento della moneta nazionale.
Spe?a quindi alle autorità stabilire quali obieEvi siano necessari per un benessere colleEvo. Una
volta concordato il “programma poli4co” da parte della classe governante, spe?erà̀ agli economis4
il compito di scegliere le strategie di poli4ca monetaria più̀ idonee a realizzarlo.
Qualsiasi poli4ca economica che compor4 l’adozione di interven4 monetari non può essere
raggiunto senza un efficace controllo sull’aEvità bancaria, ossia il CREDITO TOTALE INTERNO. Esso
è cos4tuito dal complesso dei flussi monetari che entrano nel sistema economico a?raverso i credi4
concessi dalle banche. Poiché le aziende di credito finanziano sia i priva4 sia la pubblica
amministrazione, il credito totale interno è cos4tuito: dai finanziamen4 a favore del se?ore privato
e dai finanziamen4 a favore del se?ore pubblico allargato
Con l’entrata in vigore della moneta unica europea, il potere di manovrare gli strumen4 di poli4ca
monetaria di tuE gli Sta4 che l’hanno ado?ata spe?a alla Banca centrale europea (BCE), in
collaborazione con il Sistema europeo delle Banche centrali (SEBC).
- Le banche ordinarie dell’Eurozona possono farsi finanziare dalla Banca centrale a?raverso
apposite anKcipazioni di liquidità, pagandole un dato tasso di interesse.
- Se la Banca centrale europea ri4ene necessario espandere il credito, dovrà ridurre il tasso a
cui sconta le an4cipazioni alle banche e così si potranno diminuire i tassi d’interesse che
pra4cano alla clientela. Viceversa, un incremento del tasso sulle an4cipazioni causerà un
maggior onere per il sistema bancario, che o?errà liquidità dalla Banca centrale pagando un
costo più elevato. Questa manovra ha effeE restriEvi con conseguenze nega4ve sugli
inves4men4.
I principali tassi su cui opera la BCE sono:
- il TASSO UFFICIALE DI RIFERIMENTO/ TASSO BCE/ TASSO REFI: tasso al quale la banca centrale
europea concede pres44 alle banche dell’eurozona e rappresenta il costo del denaro dato in
pres4to dalla banca centrale alle banche del sistema nazionale. Il tasso di riferimento è anche
il tasso di remunerazione dei deposi4 obbligatori che le banche dell’eurozona devono
mantenere presso la BCE e il cui ammontare è correlato alle loro poste di bilancio.
- il TASSO OVERNIGHT O DI RIFINANZIAMENTO MARGINALE: è il tasso al quale le banche si
prestano a vicenda denaro per la durata massima di 24h, a?raverso deposi4 che devono
essere es4n4 entro il primo lavora4vo. Un alto tasso indica che esiste poca liquidità al suo
interno.
- il TASSO OVERNIGHT SUI DEPOSITI DETENUTI PRESSO LA BCE. Ques4 tassi influenzano poi i
tassi interbancari più importan4, come l’EURIBOR e, a?raverso questo, i tassi sui mutui: è il
tasso di interesse medio applicato alle transazioni che avvengono tra le principali banche
europee. È il tasso al quale le banche prestano denaro ad altre a?raverso operazioni a
termine, con scadenza che varia da una seEmana a 12 mesi: tasso calcolato giornalmente. È
u4lizzato come riferimento nei mutui a tasso variabile, al quale la banca aggiunge uno spread
(è il differenziale tra i tassi di interesse vigen4 tra due o più sta4. Esso indica la differenza del
costo del denaro e misura le aspe?a4ve di inflazione delle banche centrali nei rispeEvi
paesi.)
- IRS/ INDICATORE DEL TASSO FISSO: rappresenta il tasso d’interesse u4lizzato tra due
contraen4 per determinare gli interessi sui pres44. È la base degli interessi sui mutui e i
finanziamen4 a tasso fisso.
Una tendenziale unificazione dei tassi di interesse nell’area dell’euro, con le seguen4 conseguenze:
un’armonizzazione dei rendimen4 dei capitali; un’armonizzazione del costo del denaro, che indurrà
le imprese ad affinare la loro compe44vità sul versante del costo del lavoro, della qualità e
dell’innovazione tecnologica; una più efficace lo?a all’inflazione; una diminuzione del debito
pubblico.
La Banca Centrale Europea può acquistare o vendere Ktoli (obbligazioni) sul mercato finanziario al
fine di variare la liquidità sul sistema bancario. Nel caso di acquisto di Ktoli e quindi immissione di
moneta sul mercato si ha una manovra espansiva. Nel caso di vendita di Ktoli e quindi
assorbimento di moneta si ha una manovra restriLva.
Il coefficiente di riserva obbligatoria è fissato dalla BCE. Poiché le banche ordinarie sono obbligate
a detenere presso la Banca centrale nazionale una data percentuale dei loro deposi4 (coefficiente di
riserva obbligatoria), è evidente che un aumento di tale percentuale da parte della BCE so?rarrà
liquidità al sistema bancario, causando una restrizione dell’aEvità credi4zia. InfaE, l’aumento del
coefficiente (r) inciderà dire?amente sul mol4plicatore dei deposi4 (1/r), facendolo diminuire.
Se la BCE volesse invece a?uare una manovra monetaria espansiva, dovrebbe ridurre il coefficiente
di riserva obbligatoria.
Le autorità monetarie europee possono obbligare le banche a invesKre una certa percentuale degli
incremenK dei loro deposiK nell’acquisto di Ktoli. Per frenare il credito le autorità impongono una
parziale immobilizzazione dei deposi4, penalizzando gli inves4men4. I vincoli di portafoglio hanno
dunque effeE monetari restriEvi.
A?raverso i controlli quanKtaKvi viene stabilito che l’espansione del credito totale in un dato anno
dovrà essere limitata a una certa percentuale (denominata plafond degli impieghi).
I controlli qualitaKvi tendono, invece, a selezionare le richieste di credito, privilegiando quelle a fini
produEvi e scoraggiando l’eccessivo ricorso al credito al consumo.
Questa due azioni sono riservate alle Banche Centrali Nazionali.
Tra i controlli effeWuali dalla BCE ci sono:
- Il TARGET DI MASSA MONETARIA indica la percentuale annua di crescita monetaria tra il 4%
e il 5%).
- Il TARGET DI INFLAZIONE si riferisce al tasso di inflazione programmato, rela4vo a un
determinato anno.
Il “target” indica un obieEvo prefissato da raggiungere in un certo arco di tempo.
EFFETTI POLITICA MONETARIA:
- Se la maggior parte degli operatori maturasse previsioni pessimis4che sull’andamento
generale dell’economia, un basso costo del denaro non servirebbe ad aumentare gli
inves4men4, la domanda globale e il reddito nazionale, né ad espandere l’occupazione.
- Mentre gli interven4 espansivi di poli4ca monetaria non determinano necessariamente un
incremento del reddito nazionale e dell’occupazione o, quanto meno, i loro effeE possono
manifestarsi solo dopo un certo periodo di tempo, le manovre restriEve provocano quasi
immediatamente un freno allo sviluppo dell’economia.
Questo scarso sincronismo si definisce asimmetria degli effeE della poli4ca monetaria.
I principali indirizzi di poliKca monetaria sono due:
- quello di ispirazione KEYNESIANA: affermano che la poli4ca monetaria debba essere
funzionale alle esigenze del sistema economico, ossia debba adeguarsi alla situazione del
momento per a?enuare gli squilibri che si manifestano nelle grandezze reali. Una situazione
cara?erizzata da un’insufficiente domanda globale, da disoccupazione e da un ristagno del
reddito nazionale, è necessario intervenire con manovre espansive che aumen4no
adeguatamente la liquidità del sistema, a?raverso una serie di interven4 statali: incremento
dell’offerta di moneta; un’opportuna poli4ca fiscale, che favorisca un rilancio degli
inves4men4 e un sostegno dei consumi; un’adeguata poli4ca della spesa pubblica dove il
bilancio dello Stato dovrebbe contribuire al finanziamento dell’economia a?raverso
un’espansione della spesa pubblica ed il disavanzo dello Stato potrebbe essere coperto con
l’emissione di 4toli del debito pubblico. In presenza di una situazione cara?erizzata da
un’elevata liquidità sarebbe consigliabile l’adozione di misure del tu?o opposte.
- quello MONETARISTA: affermano la necessità di vigilare sull’offerta di moneta esistente nel
sistema economico a?raverso un rigido controllo del tasso di crescita monetaria, che deve
essere prestabilito ogni anno dalle competen4 autorità e portato a conoscenza degli
operatori economici. Consigliano quindi una poli4ca monetaria rigida, poiché ritengono che
un aumento dell’offerta di moneta determini effeE solo transitori sull’occupazione e sul
livello del reddito reale, ma effeE permanen4 sui prezzi e, perciò, sull’inflazione.
POLITICA MONETARIA EUROPEA:
- La centralizzazione della poli4ca monetaria presuppone l’esistenza di un unico tasso ufficiale
di riferimento e, quindi, un allineamento dei tassi di interesse vigen4 in tuE i Paesi di
“Eurolandia”. Non è de?o che un’unica stru?ura dei tassi sia in grado di rispondere alle
esigenze di tu?e le aree della UE.
- La BCE è anche responsabile della poli4ca valutaria della UE. Essa deve effe?uare gli
opportuni interven4 sui merca4 valutari mondiali per assicurare la stabilità di valore dell’euro
nei rappor4 con le altre valute controllando anche i rappor4 di cambio. Anche in ques4
interven4 deve garan4re un giusto equilibrio al valore della moneta unica, al fine di non
creare difficoltà tra i paesi dell’unione
TASSI E RELAZIONI INPORT-EXPORT:
La manovra dei tassi di interesse esercitata dalla BCE ha anche ripercussioni sui rappor4 di cambio
tra le valute e, indire?amente, sulle relazioni di import-export tra i vari Paesi.
Se la BCE eleva il tasso ufficiale, tuE i tassi di interesse, in “Eurolandia”, tenderanno a salire e le
obbligazioni emesse in euro renderanno di più. Indurrà gli inves4tori americani e asia4ci a vendere
4toli in dollari per acquistare 4toli in euro. La maggiore domanda della moneta europea sui merca4
finanziari ne farà aumentare il prezzo in dollari, in yen, ecc.
- Le importazioni dall’estero nei Paesi di “Eurolandia” sono favorite, poiché costano di meno
l’importatore europeo, con la somma di un euro, potrà acquistare merci estere non più per
il valore di un dollaro, ma per un valore maggiore ($ 1,20);
- Le esportazioni europee verso gli altri con4nen4 sono ostacolate, giacché costano di più per
gli acquiren4 extra-europei. InfaE, con la somma di un dollaro, l’acquirente extra-europeo
non potrà più acquistare prodoE di “Eurolandia” per un valore di un euro, ma solo per un
valore di € 0,80.

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