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Giulia Palmiero 5^G 12/04/2023

I RAGGI GAMMA

I raggi gamma (γ), in fisica nucleare, sono una forma di radiazione elettromagnetica
derivante dal decadimento radioattivo dei nuclei atomici, riconosciuti da Rutherford nel
1903. Sono radiazioni a frequenza molto alta, con lunghezze d’onda tipicamente
comprese tra 10-10 e 10-14 metri. L'energia di questa tipologia di raggi è compresa tra
10-10 J e 10-15 J. Sono radiazioni simili a quelle della luce visibile, ai raggi UV e ai raggi
X, da cui si distinguono per la minore lunghezza d’onda e la maggiore frequenza. La
loro pericolosità deriva dalla capacità delle onde ad alta energia di danneggiare
permanentemente le molecole che compongono le cellule, causando modificazioni
genetiche e, in casi estremi, morte.

Frequenze e lunghezze d’onda dei vari raggi

Il decadimento radioattivo
Il decadimento radioattivo è un insieme di processi fisico-nucleari attraverso i quali
alcuni nuclei atomici instabili trasmutano, cioè espellono particelle subatomiche al fine
di stabilizzarsi, in nuclei di energia inferiore emettendo radiazioni ionizzanti. I nuclei
prodotti si trovano in uno stato di maggiore stabilità in accordo con i principi di
conservazione della massa/energia e della quantità di moto. Ogni atomo è formato da
un nucleo contenente protoni, neutroni e da un numero di elettroni che gli orbitano
intorno, equivalente a quello dei protoni. Essendo tutti carichi positivamente i protoni
tendono a respingersi per via della forza di Coulomb e, se non ci fossero altre forze a
tenerli uniti, i nuclei non sarebbero stabili. A rendere invece stabili i nuclei atomici è la
cosiddetta forza nucleare forte. Quando le forze all'interno del nucleo non sono però
perfettamente bilanciate (ovvero il nucleo è instabile) questo tende spontaneamente
a raggiungere uno stato stabile attraverso l'emissione di una o più particelle. Molti degli
isotopi esistenti in natura sono stabili, però alcuni isotopi naturali e buona parte degli
isotopi artificiali sono instabili. Tale instabilità induce la spontanea trasformazione in
altri isotopi che si accompagna con l'emissione di particelle atomiche. Questi isotopi
sono chiamati isotopi radioattivi. Il decadimento radioattivo, quindi, è la trasformazione
di un atomo radioattivo che decade in un altro atomo, il quale può essere anch'esso
radioattivo oppure stabile.
Tra le radiazioni ionizzanti, oltre ai raggi gamma, troviamo anche radiazioni meno
potenti, ma da cui i raggi gamma derivano, come i raggi alfa e i raggi beta. Ogni
particella carica dotata di massa, infatti, può ionizzare gli atomi tramite le interazioni
fondamentali date dalla forza di Coulomb, se trasportano abbastanza energia cinetica.
Tra queste particelle si trovano nuclei atomici, elettroni o protoni. In particolare, i raggi
alfa sono nuclei di elio espulsi da nuclei atomici, mentre i raggi beta sono elettroni,
espulsi ad altissime velocità. Mentre il decadimento alfa e il decadimento beta, però,
cambiano il numero di protoni nel nucleo e quindi il numero di elettroni che vi orbitano
attorno (cambiando così la natura chimica dell'atomo stesso), il decadimento gamma
avviene fra stati dello stesso nucleo e comporta solo la perdita di energia.

Raggi alfa
Le particelle alfe (α o α2+) sono costituite da due protoni e due neutroni legati in una
particella identica al nucleo di elio e sono prodotte da un decadimento di tipo alfa.
Generalmente hanno una bassa profondità di penetrazione, quindi possono essere
assorbite da pochi centimetri d’aria o dalla pelle. In particolari casi di fissione nucleare,
possono arrivare anche ad attraversare il corpo in strati più profondi.
Raggi beta
Le particelle beta (β) sono elettroni o positroni (antiparticelle dell’elettrone, con stessa
massa e stesso spin, ma carica uguale e opposta) emessi da nuclei radioattivi.
Vengono prodotti dal decadimento beta. Si distinguono in due tipi di radiazioni ( β− e
β+) che danno rispettivamente origine all’elettrone e al positrone. Hanno una profondità
di penetrazione maggiore rispetto alle particelle alfa, ma molto minore rispetto ai raggi
gamma. Se per fermare un raggio alfa basta un foglio di carta, per un raggio beta
serve dell’alluminio.
Raggi gamma
La radiazione gamma è composta da fotoni, cioè i quanti di energia della radiazione
elettromagnetica. Non essendo questi dotati di massa, sono meno ionizzanti dell’elio
dei raggi alfa e degli elettroni dei raggi beta. Si distinguono dai raggi X perché derivano
da cambiamenti nucleari o subatomici, mentre i raggi X sono dovuti allo spostamento
di elettroni da livelli quantizzati eterni in livelli energetici interni più liberi. Oltre alla
maggiore capacità penetrante dei raggi gamma, Rutherford notò anche che
quest'ultimi non venivano deflessi dal campo magnetico. Inizialmente i raggi gamma
vennero pensati come particelle, ma varie osservazioni dimostrarono che si trattava
di una radiazione elettromagnetica.
In base alle conoscenze relative alla doppia natura della luce, i raggi gamma possono
essere, quindi, descritti con due modelli, ondulatorio e crepuscolare. Attraverso
quest’ultimo, i raggi gamma possono essere analizzati come fotoni, come aveva fatto
Rutherford all’inizio dei suoi studi, quindi come particelle di massa nulla, che non
vengono deviate dal campo elettrico o dal campo magnetico. Secondo la meccanica
quantistica, che si occupa di studiare il comportamento della materia in ambito atomico
o subatomico, l’energia di un fotone corrisponde a
E = hv
dove E è l’energia, h la costante di Plank (6,62617×10−34 J s) e v la frequenza.

I raggi gamma sono spesso prodotti insieme


con altre forme di radiazione come quella alfa
e beta. Quando un nucleo emette una
particella α o β, il nucleo risultante si trova in
uno stato eccitato. Può passare a un livello
energetico più stabile emettendo un fotone
gamma, nello stesso modo in cui un elettrone
può passare a un livello più basso emettendo
un fotone ottico. Questo processo è quello che
viene definito come decadimento gamma. Un
esempio è quello del cobalto (in figura)
Prima un nucleo di cobalto-60 decade in un
nichel-60 eccitato attraverso il decadimento beta emettendo un elettrone. Poi il nichel-
60 decade nello stato fondamentale emettendo raggi gamma in successione.

(dove Ve è l’antineutrino)

I raggi gamma vengono assorbiti meglio dai materiali con un alto numero atomico
e con alta densità. Ovviamente, maggiore è l'energia dei fotoni, maggiore è lo
spessore della schermatura richiesta. Occorrono quindi schermi spessi per la
protezione degli esseri umani, poiché i raggi gamma e i
raggi X producono effetti come ustioni, forme di cancro e
mutazioni genetiche.
Interazioni con la materia e effetti sul corpo umano
I raggi gamma interagiscono con la materia in tre modi diversi
• Effetto fotoelettrico
Si può osservare nel momento
in cui fotone gamma interagisce
con un elettrone orbitante
attorno a un atomo e vi trasferisce tutta la sua energia,
causando l’espulsione dell’elettrone. Il ”fotoelettrone”
espulso avrà come energia cinetica l’energia del fotone
meno l’energia di legame dell’elettrone stesso.
• Scattering Compton
È un’interazione simile a quella
precedente, ma in questo caso,
in seguito all’espulsione
dell’elettrone, l’energia
addizionale viene convertita in
un nuovo fotone gamma, con
energia e direzione diversa da
quello originale.
• Produzione di coppie
Interagendo con il campo
elettromagnetico dei raggi gamma,
l’energia del fotone gamma viene
convertita in una coppia
elettrone/positrone. L'energia residua
viene trasformata in energia cinetica
del nucleo e della coppia.

Questi tipi di interazioni sono particolarmente dannose anche per le molecole che
costituiscono le cellule umane. Interagendo con qualsiasi atomo dell’organismo,
infatti, i fotoni gamma strappano ad esso un elettrone. Sia l’atomo, che l’elettrone, che
prima erano in uno stato di stabilità, si ritrovano in una condizione di instabilità. In un
milionesimo di secondo, interagendo a loro volta con altri atomi, possono venirsi a
creare nuove molecole. Alcune di queste molecole sono dette radicali liberi. Queste
ultime hanno la caratteristica di reagire molto facilmente a contatto con altre molecole,
dando vita a molecole nuove e prima inesistenti, avendo la possibilità di alterare la
riproduzione e il funzionamento delle cellule, per poco tempo o per molti anni,
velocemente o lentamente. Le conseguenze della radiazione, ovviamente, dipendono
dalla quantità di tessuto che è stato colpito e dalla natura della radiazione. Se la dose
è alta e la zona colpita è estesa, le cellule non sono in grado di far fronte all’invasione
di radicali tossici.
Le particelle più attive, come protoni e neutroni, possono ledere il DNA, che poi si
riproduce in maniera anomala. Questo spiega l’insorgere dei tumori a distanza di
tempo in persone che sono state colpite da forti radiazioni. Oltre al DNA, anche i
cromosomi possono essere spezzati dalla radiazione. In questo caso le nuove cellule
avranno un “messaggio” cromosomico alterato e così quelle che da esse nasceranno.
Sebbene le conseguenze siano gravi per tutte le cellule colpite, ci sono alcuni organi
che tendono a risentire maggiormente delle radiazioni, come midollo osseo, apparato
riproduttivo, apparato digerente, tiroide e occhio.

Sitografia:
https://www.chimica-online.it/download/raggi-gamma.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Raggi_gamma
https://it.wikipedia.org/wiki/Particella_%CE%B1
https://it.wikipedia.org/wiki/Particella_%CE%B2
https://it.wikipedia.org/wiki/Radiazioni_ionizzanti
https://it.wikipedia.org/wiki/Radioattivit%C3%A0
https://www.focus.it/scienza/salute/i-terribili-effetti-delle-radiazioni-sulluomo

Immagini:
https://physicsopenlab.org/wp-content/uploads/2016/02/radioattivita.jpg
https://www.chimica-online.it/download/immagini_download/spettro_elettromagnetico.jpg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7c/Alfa_beta_gamma_neutron_rad
iation.svg/390px-Alfa_beta_gamma_neutron_radiation.svg.png
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a6/Photoelectric_effect_in_a_solid
_-_diagram.svg/450px-Photoelectric_effect_in_a_solid_-_diagram.svg.png
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https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e0/Cobalt-
60_Decay_Scheme.svg/465px-Cobalt-60_Decay_Scheme.svg.png

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