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Le variabili di Delaunay
Andrea Tamburelli
Sommario
Le variabili di Delaunay sono delle variabili azione-angolo per il problema kepleriano dei due corpi: dopo averne presentato la derivazione classica, che si basa su
un calcolo diretto a partire dall'Hamiltoniana del problema attraverso il metodo di
Liouville, esporr, seguendo l'articolo di Chang e Marsden Geometric derivation of
the Delaunay variables and geometric phases, un modo geometrico per ricavare queste variabili canoniche, basato sulla denizione di un'opportuna azione simplettica
del toro
T3
Indice
1 Derivazione classica
.
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2
3
3
6
7
8
2 Derivazione geometrica
10
3 Appendice
16
Derivazione classica
p2r
p2
p2
+ 2 + 2 2
r
r sin
k
r
J = p
2
2 = p2 + sinJ 2
2
H = p2r + 2r
2
k
r
che sono, rispettivamente, la componente lungo l'asse z del momento angolare, il modulo
quadro del momento angolare e l'Hamiltoniana.
Ricordiamo il seguente teorema riguardante le variabili azione-angolo:
H
Ij =
=0
j
1
2
Z
pj (q, )dqj
j
(3) si applica il metodo di Liouville ai nuovi integrali primi I1 , . . . , In al ne di determinare le variabili angolari coniugate.
2
(1 , . . . , n )
p1 , . . . pn
Allora la funzione
S(q, p) =
Z X
6= 0 .
pj (, q)dqj
= 0.
1.1.1 Il ciclo
La funzione 2 l'Hamiltoniana di un sistema ad un grado di libert costituito da un
2
punto sull'intervallo (0, ) soggetto a energia potenziale V () = sinJ 2 .
dove la prima la rotazione di angolo attorno all'asse z , che fa coincidere l'asse x0 con
la direzione del nodo ascendente, e la seconda la rotazione di angolo (inclinazione)
attorno all'asse dei nodi. Scrivendo le matrici di rotazione e applicandole a un punto di
coordinate P = (, , 0) otteniamo le relazioni
x =
y 0 = cos
0
z = sin
x = sin cos( )
y 0 = sin sin( )
0
z = cos
(i)
(ii)
(iii)
cos sin
sin
dove il segno meno deriva dal fatto che p < 0 quando = 0 e = 2 . Otteniamo,
quindi, la seguente parametrizzazione del ciclo in funzione di
(
cos = sin sin
p = sin cos sin
1.1.2 Il ciclo r
La funzione H pu essere vista come l'Hamiltoniana di un sistema dinamico ad un grado
2
k
di libert con energia potenziale V (r) = 2r
2 r.
i1
k
2H
e=
1+
2H2
k2
(2) in funzione dell'anomalia vera, usando la soluzione del problema a due corpi in
funzione di
(
a(1e2 )
1+ecos
e
pr = a(1e
2)
r=
sin
1
p d =
2
Z
Jd = J
=
2
I =
2
2
|J|
d
2
p d =
2
0
d
2 cos2
p
d
p sin2
d = |J|
0
dove il valore assoluto compare perch il verso dell'angolo cambia quando J cambia
segno.
La variabile azione legata al ciclo r
Z
Z
1
k
2k
2
1
Ir =
pr dr =
+
2
2 r
2 r
apr
rpr
r pr
Z 2
Z 2
Z 2
ka
2 ka
=
(1 e cos u)du +
du
d = ka
2 0
2
2 0
0
k2
2(Ir + I + |I |)2
Il fatto che l'Hamiltoniana dipenda solo dalla somma delle variabili azione signica che
periodico con
il sistema degenere, nel senso che il moto degli angoli conigati r, ,
periodi identici: infatti
r = = =
k2
(Ir + I + |I |)2
ka
p
G = I + |I | = = L 1 e2
= |I | = J = G cos
(1)
(2)
(3)
Z r
Z r
Z
k2
2k G2
2
2
pr dr + p d + p d =
2+
2 dr +
G
d + d
L
r
r
sin2
Di conseguenza
12
Z
Z
k2
k2
2k G2
k2
dr
S
= 3
2+
dr = 3
l=
L
L
L
r
r
L
pr
Z
= (1 e cos u)du = u e sin u = n(t )
d =
p
r 2 pr
12
Z
Z
Z
2
2
sin G
d + d = d + d = cost
sin2
2
ka
p
G = L 1 e2
l = n(t )
(4)
g=
= G cos
(5)
(6)
L=
Derivazione geometrica
Seguendo l'articolo di Chang e Marsden, esponiamo un altro modo per ricavare le variabili canoniche di Delaunay, basato sullo studio di un'oppurtuna azione simplettica del
toro tridimensionale sull'insieme delle orbite ellittiche non degeneri.
Sia M lo spazio totale del brato cotangente di R3 \{0}: ben noto che M ha
naturale
Puna
3
struttura di variet simplettica prendendo la 2-forma dierenziabile = i=1 dqi dpi ,
dove qi sono le coordinate di R3 \ {0} e pi sono le coordinate di un elemento dello spazio
cotangente.
Siccome non degenere, induce una mappa C
# : T M T M
7 # ()
dove # () l'unico campo vettoriale tale che (# (), v) = (v) per ogni v T M .
Data una funzione H : M R di classe C , il campo hamiltoniano associato ad H
XH = # (dH)
Nel caso del problema a due corpi la funzione che prendiamo in considerazione l'energia
totale del sistema
1
k
H(q, p) = kpk2
2
kqk
sono integrali primi del moto, che corrispondono, dal punto di vista sico, al momento
angolare del sistema e al vettore di Lenz. Osserviamo, inoltre, che (q, p) e(q, p) = 0 e
kek2 = k 2 + 2Hkk2 .
Ricordando la soluzione del problema a due corpi, l'insieme
elliptic = {(q, p) M | H(q, p) < 0 L(q, p) 6= 0}
T (q, p) =
(2H(q, p)) 2
2 =
0
deniamo l'angolo
e la funzione
hF : R elliptic R elliptic
(t, (q, p)) 7 (F (t, (q, p)), (q, p))
Deniamo l'azione di
S1
2
F (q, p) = T (q,p)
1
2
F2 (q, p) = k(q,p)k
kqk2
2H(q,p)
F3 (q, p) =
kqk
11
Proposizione.
elliptic
Dimostrazione. E' chiaro che la funzione sia di classe C e che la bra di ogni punto sia
una circonferenza, dato che un'orbita univocamente determinata dal vettore di Lenz e
dal momento angolare.
Per provare che non banale cerchiamo un sottobrato non banale. Consideriamo
1 (S 2 {0}) = {(q, p) M | q p = 0, kqk =
1
, kpk = k}
k
Teorema. Esiste un'azione simplettica e libera del toro T3 sull'insieme elliptic ed esistono coordinate canoniche (1 , 2 , 3 , I1 , I2 , I3 ) sul sottoinsieme delle orbite ellittiche non
degeneri, non circolari e non equatoriali, che coincidono con le variabili classiche di
Delaunay.
Iniziamo a denire tre azioni di S 1 su elliptic che commutano. La prima l'azione
dell'anomalia media gi introdotta nella sezione precedente, ovvero
1 : S 1 elliptic elliptic
2t
i
(e , (q, p)) 7
, (q, p)
T (q, p)
12
dove
cos sin 0
Rz () = sin cos 0
0
0
1
h
e
(ey )
y
ke
k
k(e
y
y )k
R (q, p) = h e
(ez )
z
kez k
kk i
kk
k(ez )k
kk ,
se ey 6= 0
altrimenti
Y2 = (e q, e p)
13
Lemma. Sia J : elliptic R3 denita da J(q, p) = (I1 (q, p), I2 (q, p), I3 (q, p)). L'insieme dei valori regolari di J B = {(x, y, z) R3 | |z| < y < x} e B = J 1 (B) =
{(q, p) elliptic | (q, p) ez 6= 0, e(q, p) 6= 0} coincide con l'insieme delle orbite
ellittiche non circolari, non equatoriali e non degeneri.
Dimostrazione. E' facile vericare che ImJ {(x, y, z) R3 | |z| y x}.
Osserviamo che rkdJ = rk(dI1 , dI2 , dI3 ) = rk(Y1 , Y2 , Y3 ) in quanto per ogni j = 1, . . . , 3
vale # (dIj ) = Yj e l'applicazione # un isomorsmo lineare bra per bra.
Iniziamo a provare che se c' un'uguaglianza, allora {Y1 , Y2 , Y3 } ha rango massimo:
l'insieme Ac = J 1 ({(x, y, z) R3 | |z| y < x}) coincide con l'insieme delle
orbite circolari, in cui Y1 coincide con Y2 ;
l'insieme Aeq = J 1 ({(x, y, z) R3 | |z| = y x}) coincide con l'insieme delle
orbite equatoriali in cui Y2 coincide con Y3 .
Mostriamo, ora, che B costituito da soli punti regolari per J . Sia (q, p) B .
Osservando che entrambe le componenti di Y1 e Y2 sono ortogonali a (q, p), proviamo
che non tutte le componenti di Y3 possono essere ortogonali al momento angolare. Infatti,
se cos non fosse, entrambi i vettori q e p sarebbero ortogonali a (q, p), ma questo
implicherebbe che q e p siano paralleli. Ma allora il momento angolare sarebbe nullo
e questo in contraddizione con il fatto che (q, p) elliptic . Di conseguenza Y3 /
Span(Y1 , Y2 ). Inoltre Y1 e Y2 sono linearmente indipendenti in ogni punto, perch, se
fossero proporzionalii si avrebbe e(q, p) = 0, contraddicendo il fatto che (q, p) B .
Consideriamo la mappa C
s : B B
(x, y, z) 7 (qs , ps )
kIk a
Iqs
dove qs = (k+kak)kak
e ps = kq
2 sono rispettivamente il vettore posizione e il vettore velosk
p
cit del perielio dell'orbita kepleriana
con momento angolare I(x, y, z) = ( y 2 z 2 , 0, z)
p
2
2
e vettore di Lenz a(x, y, z) = k xxyy (z, 0, y 2 z 2 ).
Si verica facilmente che s una sezione liscia di J .
14
P3
i=1 dj
dIj ).
Dimostrazione. Iniziamo a mostrare che iniettiva. Supponiamo che esistano (g, x),
(h, y) T3 B tali che (g, x) = (h, y). Siccome J invariante per l'azione del toro e
J s = Id abbiamo
x = J(s(x)) = J(g (s(x))) = J(h (s(y))) = J(s(y)) = y
,
, d
= d
= (Yj , Yk ) = {Ij , Ik } = 0
j k
j
k
,
= d
= Yj , d
, d
j Ik
j
Ik
Ik
= d(Ij )
= dIj
= i,j
= dIj d
Ik
Ij
Ik
,
= s g
,
=s
,
=0
Ij Ik
Ij Ik
Ij Ik
15
Appendice
Denizione. Una variet simplettica una coppia (M, ), dove M una variet dierenziabile e una 2-forma chiusa non singolare
Segue immediatamente dalla denizione che una variet simplettica ha necessariamente dimensione pari.
P
L'esempio principale di variet simplettica R2n con la forma dierenziale ni=1 dxi
dyi e un risultato fondamentale di Darboux mostra che, almeno localmente, ci si puo'
ricondurre sempre a questo caso:
dove # () l'unico campo vettoriale tale che per ogni X T M vale (# (), X) =
(X).
d
dt (t, y)
= X(y)
(0, y) = y
H
pi
H
qi
Quando studiamo il problema del moto di un corpo su una variet N tramite il formalismo hamiltoniano, stiamo in realt studiando il usso integrale del campo hamiltoniano
denito sul brato cotangente di N, che ha una naturale struttura di variet simplettica
denita nel modo seguente: se (q1 , . . . , qn ) sono coordinate locali su N , sul brato cotangente abbiamo coordinate locali (q1P
, . . . , qn , p1 , . . . , pn ) in modo che una qualunque forma
dierenziale si scriva come = ni=1 pi dqi . La 2-forma canonica che d la struttura
16
simplettica = d = ni=1 dqi dpi , che risulta essere indipendente dalle coordinate
locali scelte e, quindi, denita globalmente.
P
di classe
come volevamo.
d
dt f
t (p) = 0 per
d
f t (p) = dft (p) (XH ) = {f, H} t (p)
dt
e quindi si ha la tesi.
Denizione. Un simplettomorsmo (o trasformazione canonica) tra due variet simplettiche (M1 , 1 ) e (M2 , 2 ) un dieomorsmo C : M1 M2 tale che 2 =
1 .
17
Segue subito dalla denizione che un simplettomorsmo conserva la parentesi di Poisson e, quindi, trasforma campi hamiltoniani in campi hamiltoniani.
Concludiamo dimostrando un criterio per capire se ussi relativi a campi vettoriali diversi
commutano.
e siano t e
(a) [X, Y ] = 0;
(b) Y X -invariante (cio d(s )p (X) = Xs (p) );
(c) X Y -invariante;
(d) t s = s t .
Dimostrazione. (b) (a) Ricordando che [X, Y ] coincide con la derivata di Lie di Y
lungo X si ha
d(t )t (p) (Y ) Yp
Yp Yp
= lim
=0
t0
t0
t
t
[X, Y ] = lim
(a) (b) Consideriamo la funzione V (t) = d(t )t (p) (Y ) e mostriamo che costante.
d
d
d
V (t) =
d(t )t (p) (Y ) =
d(t0 s )t0 +s (p) (Y )
dt |t=t0
dt |t=t0
ds |s=0
d
=
d(t0 )t0 (p) d(s )s+t0 (p) (Y )
ds |s=0
d
= d(t0 )t0 (p)
d(s )t0 +s (p) (Y )
ds |s=0
= d(t0 )t0 (p) ([X, Y ]) = 0
d
d
(s t (p)) =
(t s (p)) = Xs (p)
dt |t=0
dt |t=0