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Esopo.

FAVOLE.

Titolo originale della raccolta: "Aisopou mythoi".

Traduzione di Elena Ceva Valle.

izzoli Editore
Copyright izzoli editore !#!.

$ndice.

%ota.

!. $ &eni e i 'ali.
(. $l venditore di statue.
). L*a+uila e la volpe.
,. L*a+uila e lo scara-eo.
#. L*a+uila il gracchio e il pastore.
/. L*a+uila dalle ali mozze e la volpe.
0. L*a+uila tra1itta.
2. L*usignuolo e lo sparviero.
. L*usignuolo e la rondine.
!3. $l de-itore ateniese.
!!. $l moro.
!(. La donnola e il gallo.
!). $l gatto e i topi.
!,. La donnola e le galline.
!#. La capra e il capraio.
!/. La capra e l*asino.
!0. $l capraio e le capre selvatiche.
!2. La schiava -rutta e A1rodite.
!. Esopo in un arsenale.
(3. $ due galli e l*a+uila.
(!. $ galli e la pernice.
((. $ pescatori e il tonno.
(). $ pescatori che pescarono ciottoli.
(,. $l pescatore che sonava il 1lauto.
(#. $l pescatore i pesci grossi e i pesci piccoli.
(/. $l pescatore e la m4nola.
(0. $l pescatore che -atteva l*ac+ua.
(2. L*alcione.
(. Le volpi sul 'eandro.
)3. La volpe con la pancia piena.
)!. La volpe e il rovo.
)(. La volpe e l*uva.
)). La volpe e il serpente.
),. La volpe e il taglialegna.
)#. La volpe e il coccodrillo.
)/. La volpe e il cane.
)0. La volpe e la pantera.
)2. La volpe e lo scimmiotto eletto re.
). La volpe e la scimmia che disputavano sulla loro no-ilt5.
,3. La volpe e il -ecco.
,!. La volpe dalla coda mozza.
,(. La volpe che non aveva mai veduto un .
,). La volpe e la maschera.
,,. $ due uomini che disputavano intorno agli d4i.
,#. L*assassino.
,/. L*uomo che prometteva l*impossi-ile.
,0. L*uomo pauroso e i corvi.
,2. L*uomo morsicato da una 1ormica ed Ermes.
,. $l marito e la moglie -is-etica.
#3. L*im-roglione.
#!. $l 1an1arone.
#(. L*uomo -rizzolato e le sue amanti.
#). $l nau1rago.
#,. $l cieco.
##. $l tru11atore.
#/. $l car-onaio e il lavandaio.
#0. 6li uomini e 7eus.
#2. L*uomo e la volpe.
#. L*uomo e il leone che 1acevano la strada.
/3. L*uomo e il satiro.
/!. L*uomo che spacc8 la statua del dio.
/(. L*uomo che trov8 un leone d*oro.
/). L*orso e la volpe
/,. L*aratore e il lupo.
//. Le rane che chiesero un re.
/0. Le rane vicine di casa.
/2. Le rane del pantano.
/. $l ranocchio medico e la volpe.
03. $ -uoi e l*asse del carro.
0!. $ tre -uoi e il leone.
0(. $l -i1olco ed Eracle.
0). &orea e il 9ole.
0,. $l -ovaro e il leone.
0#. L*uccellino e il pipistrello.
0/. La gatta e A1rodite.
00. La donnola e la lima.
02. $l vecchio e la 'orte.
0. $l contadino e l*a+uila.
23. $l contadino e i cani.
2!. $l contadino e il serpente che gli aveva ucciso il 1iglio.
2(. $l contadino e il serpe intirizzito dal 1reddo.
2). $l contadino e i suoi 1igli.
2,. $l contadino e la Fortuna.
2#. $l contadino e l*al-ero.
2/. $ 1igli discordi del contadino.
20. La vecchia e il medico.
22. La moglie e il marito u-riacone.
2. La padrona e le ancelle.
3. La donna e la gallina.
!. La 1attucchiera.
(. La giovenca e il -ue.
). $l cacciatore pauroso e il taglialegna .
,. $l porcellino e le pecore.
#. $ del1ini la -alene e il ghiozzo.
/. L*oratore emade.
0. iogene e il calvo.
2. iogene in viaggio.
. 7eus e le +uerce.
!33. $ -oscaioli e il pino.
!3!. L*a-ete e il rovo.
!3(. $l cervo alla 1onte e il leone.
!3). $l cervo e la vite.
!3,. $l cervo e il leone in un antro.
!3#. $l cervo cieco da un occhio.
!3/. $l capretto sul tetto della stalla e il lupo.
!30. $l capretto e il lupo che sonava il 1lauto.
!32. Ermes e lo scultore.
!3. Ermes e la Terra.
!!3. Ermes e Tiresia.
!!!. Ermes e gli artigiani.
!!(. $l carro di Ermes e gli Ara-i.
!!). L*eunuco e il sacerdote.
!!,. $ due nemici.
!!#. La vipera e la volpe.
!!/. La vipera e la lima.
!!0. La vipera e la -iscia d*ac+ua.
!!2. 7eus e il ;udore.
!!. 7eus e la volpe.
!(3. 7eus e gli uomini.
!(!. 7eus e Apollo.
!((. 7eus e il serpente.
!(). 7eus e il doglio dei &eni.
!(,. 7eus ;rometeo Atena e 'omo.
!(#. 7eus e la tartaruga.
!(/. 7eus giudice.
!(0. $l 9ole e le rane.
!(2. La mula.
!(. Eracle e Atena.
!)3. Eracle e ;luto.
!)!. L*eroe.
!)(. $l tonno e il del1ino.
!)). $l medico ignorante.
!),. $l ni--io e il serpente.
!)#. $l ni--io che nitriva.
!)/. L*uccellatore e l*aspide.
!)0. $l cavallo vecchio.
!)2. $l cavallo il -ue il cane e l*uomo.
!). $l cavallo e il pala1reniere.
!,3. $l cavallo e l*asino.
!,!. $l cavallo e il soldato.
!,(. La canna e l*olivo.
!,). $l cammello che stall8 nel 1iume.
!,,. $l cammello l*ele1ante e la scimmia.
!,#. $l cammello e 7eus.
!,/. $l cammello -allerino.
!,0. $l cammello visto per la prima volta.
!,. $ due scara-ei.
!#3. $l granchio e la volpe.
!#!. $l granchio e sua madre.
!#(. $l noce.
!#). $l castoro.
!#,. L*ortolano che inna11iava gli ortaggi.
!##. L*ortolano e il cane.
!#/. $l citaredo.
!#0. $l tordo.
!#2. $ ladri e il gallo.
!#. $l ventre e i piedi.
!/3. $l gracchio e la volpe.
!/!. $l gracchio e i corvi.
!/(. $l gracchio e gli uccelli.
!/). $l gracchio e i colom-i.
!/,. $l gracchio 1uggito.
!/#. $l corvo e la volpe.
!//. $l corvo ed Ermes.
!/0. $l corvo e il serpente.
!/2. $l corvo ammalato.
!/. La cappellaccia.
!03. La cornacchia e il corvo.
!0!. La cornacchia e il cane.
!0(. Le chiocciole.
!0). $l cigno preso per un*oca.
!0,. $l cigno e il suo padrone.
!0#. $ due cani.
!0/. Le cagne a11amate.
!00. L*uomo morsicato da un cane.
!02. $l cane invitato a pranzo ovvero: L*uomo e il cane.
!0. $l cane da caccia e gli altri cani.
!23. $l cane il gallo e la volpe.
!2!. $l cane e la conchiglia.
!2(. $l cane e la lepre.
!2). $l cane e il macellaio.
!2,. $l cane addormentato e il lupo.
!2#. La cagna che portava la carne.
!2/. $l cane col sonaglio.
!20. $l cane che inseguiva il leone e la volpe.
!22. La zanzara e il leone.
!2. La zanzara e il toro.
!3. Le lepri e le volpi.
!!. Le lepri e le ranocchie.
!(. La lepre e la volpe.
!). $l ga--iano e il pesce rondine.
!,. La leonessa e la volpe.
!#. $l regno del leone.
!/. $l leone invecchiato e la volpe.
!0. $l leone prigioniero e il contadino.
!2. $l leone innamorato e il contadino.
!. $l leone la volpe e il cervo.
(33. $l leone l*orso e la volpe.
(3!. $l leone e la ranocchia.
(3(. $l leone e il del1ino.
(3). $l leone e il cinghiale.
(3,. $l leone e la lepre.
(3#. $l leone il lupo e la volpe.
(3/. $l leone e il topo riconoscente.
(30. $l leone e l*onagro.
(32. $l leone e l*asino che andavano a caccia insieme.
(3. $l leone l*asino e la volpe.
(!3. $l leone ;rometeo e l*ele1ante.
(!!. $l leone e il toro.
(!(. $l leone in1uriato e il cervo.
(!). $l leone che e--e paura di un topo e la volpe.
(!,. $l -rigante e il gelso.
(!#. $ lupi e i cani in guerra tra di loro.
(!/. $ lupi e i cani alleati.
(!0. $ lupi e le pecore.
(!2. $ lupi le pecore e il montone.
(!. $l lupo inorgoglito della sua om-ra e il leone.
((3. $l lupo e la capra.
((!. $l lupo e l*agnello.
(((. $l lupo e l*agnellino ri1ugiato nel tempio
((). $l lupo e la vecchia.
((,. $l lupo e l*airone.
((#. $l lupo e il cavallo.
((/. $l lupo e il cane.
((0. $l lupo e il leone.
((2. $l lupo e l*asino.
((. $l lupo e il pastore.
()3. $l lupo sazio e la pecora.
()!. $l lupo 1erito e la pecora.
()(. La lampada.
()). L*indovino.
(),. Le api e 7eus.
()#. L*apicultore.
()/. $ menagirti.
()0. $ topi e le donnole.
()2. La mosca.
(). Le mosche.
(,3. La 1ormica.
(,!. La 1ormica e lo scara-eo.
(,(. La 1ormica e la colom-a.
(,). $l topo di campagna e il topo di citt5.
(,,. $l topo e la ranocchia.
(,#. $l nau1rago e il 'are.
(,/. $ ragazzi e il macellaio.
(,0. $l cer-iatto e il cervo.
(,2. $l giovane prodigo e la rondine.
(,. $l malato e il medico.
(#3. $l pipistrello il rovo e il ga--iano.
(#!. $l pipistrello e le donnole.
(#(. Le piante e l*olivo.
(#). $l taglialegna ed Ermes.
(#,. $ viandanti e l*orso.
(##. $ viandanti e il corvo.
(#/. $ viandanti e la scure.
(#0. $ viandanti e il platano.
(#2. $ viandanti e la sterpaglia.
(#. $l viandante e la verit5.
(/3. $l viandante ed Ermes.
(/!. $l viandante e la Fortuna.
(/(. 6li asini a 7eus.
(/). L*uomo che voleva comperare un asino.
(/,. L*asino selvatico e l*asino domestico.
(/#. L*asino che portava il sale.
(//. L*asino che portava la statua di un dio.
(/0. L*asino vestito della pelle del leone e la volpe.
(/2. L*asino che lodava la sorte del cavallo.
(/. L*asino il gallo e il leone.
(03. L*asino la volpe e il leone.
(0!. L*asino e le ranocchie.
(0(. L*asino e il mulo che portavano un carico eguale.
(0). L*asino e l*ortolano.
(0,. L*asino il corvo e il lupo.
(0#. L*asino e il cagnolino ovvero: $l cane e il suo padrone.
(0/. L*asino e il cane che viaggiavano insieme.
(00. L*asino e l*asinaio.
(02. L*asino e le cicale.
(0. L*asino che passava per leone.
(23. L*asino che mangiava un cardo e la volpe.
(2!. L*asino che si 1ingeva zoppo e il lupo.
(2(. L*uccellatore le colom-e selvatiche e le colom-e domestiche.
(2). L*uccellatore e la cappellaccia.
(2,. L*uccellatore e la cicogna.
(2#. L*uccellatore e la pernice.
(2/. La gallina e la rondine.
(20. La gallina dalle uova d*oro.
(22. La coda del serpente e le sue mem-ra.
(2. $l serpente la donnola e i topi.
(3. $l serpente e il granchio.
(!. $l serpente calpestato e 7eus.
((. $l ragazzino che mangiava la trippa.
(). $l ragazzo che dava la caccia alle cavallette e lo scorpione.
(,. $l ragazzo e il picchio.
(#. $l 1iglio e il leone dipinto.
(/. $l ragazzo che ru-ava e sua madre.
(0. $l ragazzo che 1aceva il -agno.
(2. $l depositario e il 6iuramento.
(. $l padre e le 1iglie.
)33. La pernice e l*uomo.
)3!. La colom-a assetata.
)3(. La colom-a e la cornacchia.
)3). Le due -isacce.
)3,. La scimmia e i pescatori.
)3#. La scimmia e il del1ino.
)3/. La scimmia e il cammello.
)30. $ 1igli della scimmia.
)32. $ naviganti.
)3. $l signore e il conciapelli.
)!3. $l signore e le lamentatrici.
)!!. $l pastore e il mare.
)!(. $l pastore e il cane che accarezzava le pecore.
)!). $l pastore e i lupacchiotti.
)!,. $l pastore e il lupo allevato insieme con i cani.
)!#. $l pastore e il cucciolo del lupo.
)!/. $l pastore e le sue pecore.
)!0. $l pastore che introduceva il lupo nell*ovile il cane.
)!2. $l pastore che scherzava.
)!. $l dio della guerra e la Violenza.
)(3. $l 1iume e la pelle.
)(!. La pecora tosata.
)((. ;rometeo e gli uomini.
)(). La rosa e l*amaranto.
)(,. $l melograno il melo l*olivo e il rovo.
)(#. $l trom-ettiere.
)(/. La talpa e sua madre.
)(0. $l cinghiale e la volpe.
)(2. $l cinghiale il cavallo e il cacciatore.
)(. La scro1a e la cagna che si insultavano a vicenda.
))3. Le vespe le pernici e il contadino.
))!. La vespa e il serpente.
))(. $l toro e le capre selvatiche.
))). $l pavone e la gru.
)),. $l pavone e la cornacchia.
))#. La cicala e la volpe.
))/. La cicala e le 1ormiche.
))0. L*arciere e il leone.
))2. $l capro e la vite.
)). Le iene.
),3. La iena e la volpe.
),!. La scro1a e la cagna che disputavano sulla 1econdit5.
),(. $l calvo a cavallo.
),). L*avaro.
),,. $l 1a--ro e il suo cane.
),#. L*inverno e la primavera.
),/. La rondine e il drago.
),0. La rondine e la cornacchia che disputavano sulla loro -ellezza.
),2. La rondine e gli uccelli.
),. La rondine 1an1arona e la cornacchia
)#3. La tartaruga e l*a+uila.
)#!. La tartaruga e la lepre.
)#(. Le oche e le gru.
)#). $ vasi.
)#,. $l pappagallo e la gatta.
)##. La pulce e l*atleta.
)#/. La pulce e l*uomo.
)#0. La pulce e il -ove.

%ota.

%on si pu8 oggi parlare di Esopo senza a11rontare almeno per sommi capi una <+uestione
esopica= che 4 tanto pi> ardua della +uestione omerica +uanto pi> negletta 1u la storia della
classe sociale che egli rappresenta e +uanto pi> la-ile 4 la consistenza di un*opera prosastica
tramandata oralmente rispetto a +uella di un*opera poetica 1issata dalla scrittura.
9ull*esistenza storica di Esopo nessuno degli antichi sollev8 du--i. Tra gli scrittori a noi giunti il
primo che ne 1accia menzione 4 Erodoto ?+uinto secolo avanti Cristo@. ;arlandone incidentalmente
egli asserisce che Esopo visse al tempo della 1amosa cortigiana 8dopi ?#03#(/ avanti Cristo@ che
insieme con lei 1u schiavo di un cittadino di 9amo $admone e che mor ucciso dagli a-itanti di
el1i i +uali costretti dall*oracolo pagarono pi> tardi l*ammenda del loro delitto a un nipote di
$admone in mancanza di diretti discendenti.
Altre notizie sul 1avolatore si trovano con crescente 1re+uenza in scrittori pi> tardi in Eraclide
;ontico in un anonimo commentatore di Aristo1ane in ;lutarco in 9uida in Fedro in altri molti.
9ono per lo pi> notizie incidentali e talora contraddittorie. 9piegano la sua morte come una
vendetta dei el1i ai +uali giudicandoli igno-ili parassiti del loro oracolo egli non avre--e
distri-uito una somma a tale scopo a11idatagli dal re Creso di cui era am-asciatore. Asseriscono che
1u schiavo di un 1iloso1o lidio Banto che 1u amico di 9olone che partecip8 con lui a un -anchetto
dei 9ette 9avi che si trovava in Atene al tempo di ;isistrato. icordano statue erette in suo onore
tra cui una ad Atene del 1amoso scultore Lisippo. Lo 1anno nascere ora in Tracia ?a 'esem-ria@ ora
in Lidia pi> spesso in Frigia ?a Cotieo o ad Amorio@ ne collocano l*esistenza in date varie tra la
1ine del settimo secolo e il secondo decennio dopo la met5 dei sesto secolo avanti Cristo. 9i vanno
precisando anche i suoi tratti 1isici e il saggio compositore di 1avole diventa un arguto
conversatore che suscita il riso non solo con le 1acezie ma anche con la -ruttezza e la de1ormit5
della persona in stridente ed esemplare contrasto con l*eccellenza dell*ingegno vivente smentita di
+uell*ideale aristocratico greco che da Omero a ;latone vagheggia l*armonico connu-io della
-ellezza spirituale con la -ellezza 1isica.
Attraverso +ueste 1rammentarie notizie si intravedono i lineamenti di una tradizione popolare assai
antica che and8 man mano arricchendosi 1inchD nei primi secoli del l*era volgare +uando la
letteratura greca si volgeva con entusiasmo al nuovo genere letterario del romanzo un ignoto
compilatore complicandola di elementi estranei e di 1ronzoli retorici e moralistici ne traesse +uella
"Vita" ?o meglio +uel mediocre romanzo@ di Esopo di cui 4 giunta a noi pi> di una redazione
dell*et5 -izantina 1alsamente attri-uita spesso a un erudito del +uattordicesimo secolo il monaco
'assimo ;lanude. Esopo  esso racconta nac+ue ad Amorio nella Frigia 1u schiavo -rutto e
de1orme: <cranio appuntito naso camuso collo corto la--ra tumide colorito nero donde gli deriv8
anche il nome chD Esopo= secondo la cervellotica etimologia del compilatore <4 lo stesso che
Etiope ventre sporgente piedi voltati in 1uori go--o: riusciva +uasi a superare il Tersite omerico
+uanto a de1ormit5 della persona=. ;er di pi> cos impedito nell*uso della lingua da essere poco
meno che muto. Eppure come seppe di1endersi il giorno che appro1ittando di +uesto di1etto due
malvagi compagni mangiarono i 1ichi riposti per il padrone e poi accusarono lui della colpa da loro
commessa na -uona -evuta d*ac+ua tepida due dita in gola. e l*invito al padrone che o--ligasse i
calunniatori a 1are altrettanto al pi> grave dei suoi di1etti egli 1u per8 li-erato grazie alla
gentilezza d*animo con cui onor8 e rimise sul giusto cammino certi sacerdoti di iana che avevano
smarrita la via: ricuper8 durante il sonno la 1avella e ne appro1itt8 su-ito per rimproverare al 1attore
da cui dipendeva le sue angherie contro i compagni. Venduto per una somma irrisoria a un mercante
di schiavi egli meraviglia tutti per la sua astuzia perchD +uando il nuovo padrone si mette in
viaggio con la carovana egli tra gli innumerevoli -agagli sceglie per sD un*enorme cesta di pane
accortamente calcolando che i primi pasti dei viaggiatori -asteranno a li-erarlo dal suo carico.
6iunto col padrone ad E1eso egli sa cos argutamente tener testa alle domande del 1iloso1o Banto e
dei suoi discepoli che costoro lo ac+uistano e lo regalano al maestro il +uale lo porta con sD a
9amo.
Comincia +ui una serie di vicende in cui alla sapienza u11iciale e cattedratica del 1iloso1o patentato
si contrappone vittoriosamente +uella pratica e tutta popolaresca dell*arguto servitore. Vi
incontriamo snervate in una redazione 1aticosamente prolissa anche alcune 1avole delle nostre
raccolte come la , e la !#, ma per lo pi> le trovate di Esopo poggiano sopra una cavillosa
esigenza di propriet5 nel linguaggio. Cos +uando riceve l*ordine di 1ar cuocere la lenticchia egli
1a cuocere una sola lenticchia i doni inviati da Banto a <colei che lo ama= son consegnati non alla
moglie ma alla cagnetta il pranzo che dovre--e essere im-andito con <+uanto c*4 di meglio=
risulta composto esclusivamente di lingue cotte in tutte le salse proprio come il pranzo per cui 4
stato ordinato <+uanto c*4 di peggio=. %on 4 in1atti dice Esopo la lingua strumento della cultura
della 1iloso1ia della poesia e d*altra parte strumento di distruzione d*ingiustizia di morteG Esopo
?1iero misogino cui si 1a invocare con disinvolto anacronismo nientemeno che l*autorit5 di
Euripide@ cerca sia pure con scarso successo di li-erare il padrone dai lacci di una cattiva moglie.
Esopo una volta che Banto -rillo ha scommesso di -ere tutta l*ac+ua del mare lo salva
suggerendogli di pretendere che gli avversari stornino prima le ac+ue dei 1iumi di cui non s*4 1atto
parola nella scommessa. Esopo dona persino al padrone un tesoro che egli ha scoperto ma con tutto
+uesto non riesce a ottenere la li-ert5 mille volte promessagli.
6liela concederanno i cittadini di 9amo +uando egli solo riuscir5 ad interpretare esattamente un
grave presagio che riguarda la loro patria: essa 4 minacciata di servaggio da un potente. Ecco in1atti
che Creso re di Lidia pretende di imporle un tri-uto. E poichD Esopo diventa per 9amo l*anima
della resistenza il re chiede la sua consegna. $l 1avolatore racconta a sua di1esa la 1avola dei lupi e
delle pecore ?(!0@ ma poi va spontaneamente da Creso e riesce a riconciliarlo con gli isolani. A
+uesto punto si innesta nel racconto una lunga digressione: Esopo va in Oriente dove i re se lo
contendono come prezioso solutore di enigmi diventa governatore di &a-ilonia si ammoglia e
adotta come 1iglio un giovane Enno che lo calunnia e lo 1a mandare a morte s1ugge al supplizio
vivendo nascosto in un sepolcro e ne esce in1ine per salvare il suo troppo credulo re dalle mire
rapaci del re d*Egitto %ectane-o. Tutta +uesta parte non 4 che il rimaneggiamento di un antico
romanzo orientale dove si narravano le vicende di un personaggio 1avoloso che ha +ualche
a11init5 con Esopo il saggio AhiHar.
9egue il ritorno di Esopo in 6recia dove egli si reca a visitare il 1amoso santuario di el1i. Iui ha
occasione di esprimersi in modo poco lusinghiero per gli a-itanti della citt5 che visti da vicino
gli si sono rivelati gli uomini pi> inutili della terra. ;er vendetta i el1i alla sua partenza gli
in1ilano nei -agagli una coppa d*oro presa nel tempio poi lo inseguono lo per+uisiscono e lo
condannano come ladro sacrilego. Egli narra ad ammonimento del popolo le sue ultime 1avole tra
cui +uelle della rana e del topo ?(,,@ e della volpe e dell*a+uila ?)@ e poi vien precipitato da una
rupe. $ el1i per8 sono puniti con una terri-ile pestilenza che non cesser5 1inchD non avranno
placato il suo spirito con un*onorevole sepoltura e un monumento 1une-re e 1inchD il suo processo
ri1atto dai prncipi della 6recia non condurr5 all*esemplare condanna dei colpevoli.
Le prime reazioni contro l*attendi-ilit5 di +uesto racconto che ancora La Fontaine premetteva alle
sue 1avole come una genuina -iogra1ia sono del sedicesimo secolo e allora non si du-ita solo delle
singole notizie ma si nega addirittura la realt5 storica di Esopo scorgendo in lui nient*altro che un
sim-olo: il sim-olo della verit5 che suscita l*odio o il sim-olo delle antiche ple-i schiave degli
eroi  come pensava il Vico  o il sim-olo dell*antica sapienza orientale identi1ica-ile a sua volta
con 1igure a11ini d*altri popoli richiamate da +ualche tratto della "Vita": LoHman AhiHar
9alomone 6iuseppe. Altri in1ine lo credette una creazione dei retori greci preoccupati di trovare
come era loro costume un <inventore= anche all*anonimo genere della 1avola.
La critica pi> recente 4 ormai orientata su posizioni meno assolute. 9i esita a negar 1ede a notizie
1ornite da uno storico cos serio come Erodoto su avvenimenti che in 1ondo non distano da lui che
un secolo e mezzo e in genere si ammette almeno la realt5 storica di Esopo che sare--e pertanto
vissuto nel sesto secolo avanti Cristo che sare--e stato  1orse  schiavo e  1orse  originario
dell*Asia 'inore che non sare--e stato l*inventore della 1avola  di cui si trovano gi5 esempi in
poeti greci anteriori a cominciare da Esiodo  ma che per l*a--ondanza o per l*eccellenza della sua
produzione o comun+ue per la 1ama derivatagliene avre--e nei secoli legato indissolu-ilmente il
suo nome a +uesto componimento.

na 1avola non 4 che il racconto di casi 1ittizi volto ad illustrare un precetto morale una ri1lessione
un consiglio pratico e teoricamente ha +uindi origine da un processo spirituale cos elementare che
sare--e vano indagarne la patria e la data di nascita. Essa nac+ue si pu8 dire la prima volta che un
paragone una meta1ora una similitudine a11ior8 sulle la--ra d*un uomo sospinto non dal semplice
-isogno di li-erarsi da una commozione ma da +uello pi> complesso di imporre un giudizio di
suscitare una volont5.
Tuttavia il pro-lema della sua origine si 4 posto di nuovo nei tempi moderni dopo che la miglior
conoscenza delle lingue orientali addit8 in esse racconti atteggiamenti e motivi a11ini a +uelli
esopici. Anzi per un certo tempo la paternit5 della 1avola 1u come +uella della novella attri-uita
all*$ndia patria di un li-ro di 1avole 1amoso: il ";anciatantra". Oggi per8 si procede anche +ui con
maggiore cautela consci che la +uestione non pu8 essere risolta in -locco ma richiedere--e di volta
in volta una documentazione praticamente impossi-ile allo stato attuale delle cose. 9i tende +uindi a
ricon1ermare alla 6recia il vanto d*aver dato 1orma letteraria alla 1avola pur non escludendo la
possi-ilit5 di in1lussi orientali o 1orse meglio la presenza di un sustrato comune tutt*altro che
inverosimile tra popoli di origine comune.
Certo la 1avola +uale ci appare in tempi storici presuppone una preistoria che corrisponde alla
creazione di +uel mondo 1ittizio di cui essa si presenta +uasi un 1rammento di cronaca: un mondo
dove accanto agli esseri irrazionali grati1icati del senno e della 1avella umana l*uomo ed
eventualmente anche il dio pu8 convivere solo a patto di rinunciare alle sue caratteristiche
personali riducendosi a paradigma di una categoria.
$n primo piano vi stanno le -estie personaggi ideali per una 1antasia in1antile: a--astanza ricchi di
atteggiamenti simili a +uelli umani per stimolarne potentemente il processo analogico non
a--astanza espliciti per troncarne i voli con una smentita. La loro rappresentazione poggia
sull*esistenza di una <zoologia morale= di pu--lico dominio che ne ha determinato i caratteri
1ondandosi sui dati di una osservazione empirica ?destinata a ricevere nei secoli pi> di una
smentita dalla scienza@ senza per8 irrigidirsi in modo da impedire alla 1antasia il li-ero giuoco di
una casistica. Ecco il leone 1orte e anche violento ma sempre regale l*a+uila rapace ma no-ile il
lupo prepotente e crudele il serpente traditore ecco l*lisse del piccolo mondo la volpe intelligente
ed astuta ecco l*agnello vittima che suscita la piet5 e l*asino vittima che suscita il riso e il cervo
vanitoso e il cane in cui la convivenza con l*uomo pare aver sviluppato le attitudini pi> varie e il
-ue lavoratore e la cagna e la scro1a volgari ed immonde e la 1ormica avida e operosa e la rana
dalla gran voce e dal piccolo cuore e la pulce e la zanzara moleste e audaci eroine di -revi epopee.
9ono esseri limpidi e trasparenti spogliati dell*in+uietante mistero donde germogli8 un giorno il
religioso terrore del totem e che ria11iorer5 soltanto agli occhi 1uturi di poeti pi> tormentati e
sottili. Li conosciamo ormai +uasi tutti nella ricca tavolozza delle similitudini omeriche ma +ui
sono passati al servizio della ragione la +uale o--liga +uesto mondo esente da leggi etiche a 1ar
lezione di morale all*uomo chD la 1avola sia che avanzi s-andierando in testa o in coda la sua
morale sia che proceda tutta chiusa invitandoci col suo am-iguo e in+uietante pro1umo a
spremerne il succo 4 sempre giudizio critica satira del mondo o di un mondo storico.
Iuella esopica coglie l*uomo ancor vicino allo stato di natura condizionato al minimo da transeunti
caratteristiche di luogo e di tempo e +uesta 4 in parte anche la ragione della sua vitalit5. A
circostanze storiche 4 -ens legata la prospettiva secondo cui +uesto mondo 4 veduto: 4 la visuale
delle ple-i greche +uelle ple-i che tra gli splendori eroici dell*epopea si a11acciano solo di s1uggita
nelle contrastanti 1igure del servo 1edele e dell*odioso ri-elle di Eumeo e di Tersite ma che gi5
river-erano la loro grigia tristezza nella poesia di Esiodo. %emmeno +uesto incide per8 sulla
attualit5 della rappresentazione satirica e dell*osservazione morale perchD sono circostanze
storiche eternamente presenti nell*umanit5: le possiamo ritrovare in +ualsiasi assetto sociale solo
che si punti lo sguardo l5 dove di volta in volta 1luttua l*insta-ile con1ine che separa il li-ero dallo
schiavo intendendo per li-ero chi 4 riuscito a 1ormulare un ideale etico autonomo e coerente e lo
usa come sicuro metro delle sue azioni e dei suoi giudizi.
i1lesso di uno stadio psicologico non meno che di una classe la morale esopica 4 il prodotto di
una categoria che 4 costretta ad operare in un mondo di cui non ha posto e nemmeno capito le
regole del giuoco ma non pu8 per +uesto rinunciare al -isogno di spiegare il proprio insuccesso e
lo spiega con la sua o con l*altrui colpa distillandone una sapienza spicciola e provvisoria
pericolosamente propensa ad elevare a norma universale il risultato contingente onde si pu8 dire
che in essa non meno che nelle raccolte dei prover-i non c*4 massima a cui non se ne possa
accostare un*altra che ne attenui o ne contraddica le conclusioni.
Essa 4 1rutto di uno stadio della vita in cui l*esercizio del pensiero 4 un*eccezione imposta o un
lusso permesso dalle pause di una prevalente ed assor-ente attivit5 1isica o materiale: la vecchiaia
la stanchezza la malattia. i +ui il suo tono in genere pessimistico scettico. Cos poteva parlare
Tersite rinsavito per le -usse di lisse o il vecchierello chino sul 1ocolare dove -ruciavano le
1ascine che la 'orte aveva riassettato sulle sue spalle. La terra 4 ostile all*uomo il lavoro 4 1atica
molti sono i mali e i -eni pochi: uno solo 1orse: la speranza che non ha mai empito la pancia a
nessuno. 6li uomini sono cattivi: per egoismo e per avidit5 adulano mentono ru-ano uccidono
tradiscono la 1orza dell*odio li rende pi> -ramosi del male altrui che del -ene proprio chi parla di
riconciliazione o di riconoscenza 4 +uasi sempre una persona sospetta. 'a pi> ancora 1orse che
cattivi gli uomini sono stupidi: irri1lessivi o ingenui misconoscono +uello che hanno di -uono a
cominciare dalla ragione si rallegrano del loro male o addirittura lo -ramano chiedendo delle
grazie che son vere disgrazie.
i +ui il ridicolo di un mondo dove i dappoco si danno delle arie chi vuol salvarsi si rovina chi ha
+ualcosa 1a di tutto per perderlo chi predica -ene razzola male e gli indovini non prevedono il
proprio avvenire i sapienti cascano nel pozzo i paurosi vanno a caccia di leoni e gli in1elici amano
la vita. La giustizia degli d4iG 9omiglia troppo ai gesti incomposti di un uomo stizzito. Iuella
umanaG $ 1orti i ricchi i re se non sono in1ingardi sono malvagi d*altra parte senza la violenza
non si pu8 regnare chD sulla gratitudine non c*4 da 1are assegnamento s che talvolta l*ammirazione
per il prepotente traluce persino nella vittima. Iuanto alla democrazia essa non 4 che schietta
demagogia vedete +uanto 4 scarso il -uon senso nelle varie elezioni e di politica si occupa lo
spino non il 1ico o l*olivo. 'orire alloraG %o chD la morte 4 peggiore della vita peggiore.
%el nau1ragio delle 1edi che hanno sorretto altre et5 e altri uomini +ualche rottame galleggia e a
+uesto ci si aggrappa. &ellezza e no-ilt5 non sono proprio parole vuote di senso per chi si 4
so11ermato a meditare sullo splendore della rosa sulla melanconia dell*a+uila incatenata e sul canto
dei passeri e delle cicale ma esse suscitano solo +ualche sospiro parentetico che non diventa mai
respiro animatore e vivi1icante.
Iualche cosa di pi> solido resiste tuttavia nel campo morale: la 1orza delle leggi di natura
l*esecrazione del sangue versato e del giuramento in1ranto un certo vago senso della giustizia delle
cose. E poi a sorreggere l*umile ci sono le virt> degli umili: la pazienza la diligenza la 1orza
dell*a-itudine la rassegnazione e soprattutto la prudenza e l*astuzia vere regine della vita. Chi 4
giunto a sue spese a scoprire che tra <1ar torto e patirlo= c*4 una terza via meno pericolosa dell*una
e dell*altra ammira il leone compiange l*agnello ma segue la volpe. Iuesto il contenuto della
1avola d*Esopo.
Iuanto all*arte una silloge cos miscelata non permette un giudizio complessivo. Le
trecentocin+uantotto 1avole che seguono +ui tradotte sono +uelle che lo Cham-ry ha raccolte nella
sua edizione -ilingue ?<Les -elles lettres= ;arigi !)0@ ordinandole al1a-eticamente sotto
l*iniziale del titolo greco sono cio4 scartate le varianti di poco conto tutte +uelle che i nostri
manoscritti d*et5 assai tarda attri-uiscono esplicitamente ad Esopo senza che altri ne rivendichi
la paternit5. 'a 4 impresa disperata sceverare tra esse il nucleo originale.
Composto in prosa in +uel dialetto ionico di cui +ui non si trova nemmeno pi> la traccia e
a11idato alla tradizione orale esso divenne presto cos 1amoso che accentr8 intorno a sD una gran
+uantit5 di racconti di natura a11ine senza 1arsi scrupolo nemmeno dei pi> stridenti anacronismi
?si vedano le 1avole /2@. $noltre 1u trascinato secoli e secoli come materiale didattico per
esercitazioni sui -anchi delle scuole di rettorica nelle +uali 1urono pro-a-ilmente perpetrate le sue
<morali= tarde ?alcune persino d*et5 cristiana@ sciatte pedantesche pronte a immiserire e a
1raintendere il senso come ad esprimersi con irrispettosa go11agine ?si vedano per esempio le
1avole (3 ),3 )#/ )0@.
'a chi legge pur sorvolando su di esse e sui raccontini sciatti o 1orzati sugli aneddoti insulsi sui
motti pi> o meno spiritosi si 1erma ad ogni passo attratto +ui dall*evidenza di una narrazione l5
dalla vivacit5 del dialogo pi> oltre dalla 1resca grazia di un particolare o dal 1ascino di un sorriso
malizioso appena venato di melanconia e sente allora che anche la 1avola +uesta 1iglia del
raziocinio e della 1antasia ac+uista piena legittimit5 nel regno dell*arte se 4 nata non da un 1reddo
calcolo ma da un atto d*amore: il gran li-ro della natura non perde 1orme o colori per esser
contemplato da chi veramente cos lo ami e lo senta sotto la stella della saviezza.
%ella nostra tradizione letteraria Esopo 4 rimasto come un vecchio saldo tronco da cui nei secoli
rigermogliano inesauri-ili le 1avole. $n prosa o in versi li-eramente esultanti nelle parlate popolari
come nel siciliano del 'eli e nel romanesco del Trilussa senza tuttavia ri-ellarsi alle eleganze
letterarie esse procedono a +uadri isolati come in Fedro in &a-rio nel La Fontaine il pi> grande
tra gli emuli d*Esopo nei nostri settecentisti ?;ignotti Fiacchi &ertola 6ozzi...@ e nel ;errault nel
Lessing nell*Andersen e nel Jrilov ma possono anche collegarsi in veri cicli come nei "acconti
della giungla" del Jipling o incastonarsi come gemme in opere di diversa natura come le
commedie di Aristo1ane e le satire di Orazio e dell*Ariosto. Amano la -revit5 ma non ri1iutano di
allargarsi in poemi +uali il medioevale "oman de enart" e "6li animali parlanti" del Casti o in
drammi e romanzi +uali "Chanteclair" del ostand "L*uccellino azzurro" del 'aeterlincH "La
1attoria degli animali" dell*OrKell e vi trovano adeguata espressione i pi> vari atteggiamenti
spirituali dal realismo al sim-olismo dal proselitismo medioevale o settecentesco alla s1iduciata
amarezza dei contemporanei.
Elena Ceva Valla.

!.
$ &E%$ E $ 'AL$.
$ &eni erano troppo de-oli per di1endersi e cos 1urono cacciati via dai 'ali. Allora se ne rivolarono
s> in cielo chiedendo a 7eus ?!@ come dovevano 1are per aiutare gli uomini. Ed egli li consigli8 di
non andare tutti insieme ma di presentarsi loro uno alla volta. Ecco perchD i 'ali che dimorano
vicini agli uomini li assalgono senza tregua mentre i &eni dovendo scendere dal cielo arrivano a
una certa distanza l*uno dall*altro.

$ -eni nessuno riesce ad ottenerli rapidamente mentre non passa giorno senza che ognuno sia
-ersagliato dai mali.

%ote.
!. 7eus ?6iove@ nella mitologia pagana 4 il re degli d4i signore del cielo e dei 1enomeni celesti
tutore della giustizia ha come arma il 1ulmine gli 4 sacra l*a+uila.

(.
$L VE%$TOE $ 9TATE.

n tale aveva scolpito un Ermes ?!@ di legno l*aveva portato in piazza e l*o11riva in vendita ma
nessuno si 1aceva avanti. Allora per attirare +ualche compratore egli prese ad annunziare a gran
voce che vendeva un dio generoso dispensatore di -ene1ici e di guadagni. <Ehi galantuomo= gli
osserv8 uno dei presenti <e perchD lo vendi allora invece di appro1ittare tu dei suoi 1avoriG=. <$l
1atto si 4= rispose +uello <che io avrei -isogno di un aiuto immediato e lui i guadagni 4 a-ituato
a procurarli con tutto suo comodo=.

Ecco una 1avola 1atta per certi uomini avidi e s1acciati che non hanno rispetto nemmeno degli d4i.

%ote.
!. Ermes o Ermete ?'ercurio@ nella mitologia pagana 4 1iglio e messaggero di 7eus protettore del
commercio dei guadagni dei viandanti.

).
L*AI$LA E LA VOL;E.

n*a+uila e una volpe 1attesi amiche sta-ilirono di a-itare una vicino all*altra pensando che la vita
in comune avre--e ra11orzato la loro amicizia. Ed ecco che la prima vol8 sulla cima di un al-ero
altissimo e vi 1ece il suo nido l*altra strisci8 sotto il cespuglio che cresceva ai suoi piedi e +ui partor
i suoi piccoli. 'a un giorno mentre la volpe era uscita a cercar da mangiare l*a+uila che si trovava
a corto di ci-o piom-8 nel cespuglio a11err8 i volpacchiotti e se ne 1ece una scorpacciata insieme
coi suoi 1igli. Iuando al suo ritorno la volpe vide che cosa le avevano 1atto 1u colta da un dolore
che non era nemmeno tanto grande per la morte dei suoi piccoli +uanto per il pensiero della
vendetta: animale di terra essa non aveva in1atti la possi-ilit5 di inseguire un volatile. ;erci8
immo-ile di lontano unico con1orto che rimane ai de-oli e agli impotenti scagliava maledizioni
sulla sua nemica. 'a non pass8 molto e tocc8 all*a+uila scontare il suo delitto contro l*amicizia.
$n1atti un giorno che in campagna si o11riva in sacri1icio una capra agli d4i essa piom-8 gi> e si
port8 via dall*altare uno dei visceri che stava prendendo 1uoco ma +uando l*e--e trasportato nel suo
nido un 1orte so11io di vento lo invest e da +ualche 1ilo di paglia secca suscit8 una vivida 1iammata.
Cos i suoi piccoli  volatili ancora impotenti  1urono a--ruciati e cascarono al suolo. La volpe
accorse e se li divor8 tutti sotto gli occhi della madre.
La 1avola mostra come coloro che tradiscono l*amicizia se anche per l*impotenza delle vittime
s1uggono alla loro vendetta non riescono per8 mai ad evitare la punizione degli d4i.

,.
L*AI$LA E LO 9CAA&EO.

n*a+uila inseguiva una lepre la +uale in mancanza d*altri protettori rivolse le sue suppliche al
solo essere che il caso le pose sott*occhio: uno scara-eo. Iuesto le 1ece animo e +uando vide
avvicinarsi l*a+uila cominci8 a pregarla di non portargli via la sua protetta. 'a +uella piena di
disprezzo per il minuscolo insetto si divor8 la lepre sotto i suoi occhi. a allora lo scara-eo tenace
nel suo rancore non perdette pi> di vista i nidi dell*a+uila: appena essa deponeva le uova saliva s
> a volo le 1aceva rotolare e le rompeva 1ino al giorno in cui cacciata da ogni parte l*a+uila che
4 l*uccello sacro a 7eus si ri1ugi8 presso di lui e lo scongiur8 di trovarle un luogo sicuro per covare.
7eus le concedette di deporre le uova nel suo proprio grem-o. 'a +uando lo scara-eo se ne avvide
1ece una pallottola di sterco si lev8 a volo e giunto sopra il grem-o del dio ve la lasci8 cadere.
7eus per scuotersi di dosso lo sterco si alz8 e senz*avvedersene gett8 a terra le uova. a allora
dicono nella stagione in cui compaiono gli scara-ei le a+uile non covano.

Iuesta 1avola insegna a non disprezzare nessuno perchD nessuno 4 tanto de-ole che o11eso non sia
in grado un giorno di vendicarsi.

#.
L*AI$LA $L 6ACC$O E $L ;A9TOE.

n*a+uila calandosi dall*alto di una rupe rap un agnello. Visto +uel colpo un gracchio invidioso
volle imitarla e precipitandosi gi> con gran 1racasso piom-8 su un montone. 'a gli artigli gli si
impigliarono nella lana. $ncapace di sollevarsi esso si mise a s-atacchiare le ali 1inchD il pastore
avvedutosi del 1atto accorse e lo prese. 6li mozz8 la punta delle ali e giunta la sera lo port8 ai suoi
1igli. Iuesti gli domandarono che razza d*uccello 1osse e lui rispose: <6racchio garantito a
scienza mia. ;er8 se state a sentir le sue pretese 4 un*a+uila#.

Cos chi si mette a gareggiare coi potenti non solo non ottiene nulla ma per di pi> riesce a 1ar
ridere delle proprie disgrazie.

/.
L*AI$LA ALLE AL$ 'O77E E LA VOL;E.

na volta un*a+uila 1u catturata da un uomo. Iuesti le mozz8 le ali e poi la lasci8 andare
perchD vivesse in mezzo al pollame di casa. L*a+uila stava a capo chino e non mangiava pi> per il
dolore: sem-rava un re in catene. ;oi la comper8 un altro il +uale le strapp8 le penne mozze e con
un unguento di mirra gliele 1ece ricrescere. Allora l*a+uila prese il volo a11err8 con gli artigli una
lepre e gliela port8 in dono. 'a la volpe che la vide ammon: <$ regali non devi 1arli a +uesto ma
piuttosto al padrone di prima: +uesto 4 gi5 -uono per natura l*altro invece 4 meglio che tu lo
ra--onisca perchD non ti privi delle ali se ti acchiappa di nuovo=.
9ta -ene ricam-iare generosamente i -ene1attori ma -isogna anche ingraziarsi prudentemente i
malvagi.

0.
L*AI$LA TAF$TTA.

n*a+uila stava appollaiata sull*alto di una rupe 1acendo la posta alle lepri +uando 1u colpita da una
1reccia: la punta le tra1isse il corpo mentre la cocca con le sue penne le si 1ermava davanti agli
occhi. A tal vista essa esclam8: <Ecco un nuovo dolore per me: morire proprio per opera delle mie
penne=.

$l pungolo del dolore 4 pi> acuto +uando uno incappa nei guai per opera dei suoi 1amiliari.

2.
L*9$6%OLO E LO 9;AV$EO.

;osato su un*alta +uercia un usignuolo secondo il suo solito cantava. Lo scorse uno sparviero a
corto di ci-o gli piom-8 addosso e se lo port8 via. 'entre stava per ucciderlo l*usignuolo lo
pregava di lasciarlo andare dicendo che esso non -astava a riempire lo stomaco di uno sparviero:
doveva rivolgersi a +ualche uccello pi> grosso se aveva -isogno di mangiare. 'a l*altro lo
interruppe dicendo: <&ello sciocco sarei se lasciassi andare il pasto che ho +ui pronto tra le mani
per correr dietro a +uello che non si vede ancora=.

Cos anche tra gli uomini stolti sono coloro che nella speranza di -eni maggiori si lasciano
s1uggire +uello che hanno in mano.

.
L*9$6%OLO E LA O%$%E.

La rondine consigliava l*usignuolo a nidi1icare come lei sotto il tetto degli uomini e a condividere
la loro dimora. 'a +uello rispose: <%on desidero ravvivare la memoria delle mie antiche sventure
?!@ per +uesto vivo nei luoghi solitari=.

Chi 4 stato colpito da una sventura cerca di s1uggire persino il luogo dove +uesta gli accadde.

%ote.
!. Allusione a una nota leggenda. $l re di Tracia Tereo che aveva sposato ;rocne 1iglia di ;andione
re d*Atene sedusse la sorella della moglie Filomela e poi l*a--andon8 tagliandole la lingua perchD
non parlasse. 9coperto il 1atto ;rocne d*accordo con la sorella per vendicarsi del marito uccise $ti
il 1iglioletto che aveva avuto da lui ne cucin8 le mem-ra e le im-and al padre. Iuando egli se ne
avvide e volle punire le donne intervennero gli d4i che tras1ormarono i vari personaggi in uccelli:
Tereo in upupa $ti in cardellino ;rocne in rondine Filomela in usignuolo. 9econdo un*altra
versione meno di11usa della leggenda 1u invece Filomela a esser tras1ormata in rondine ?vedi 1avola
)#3@.
!3.
$L E&$TOE ATE%$E9E.

Ad Atene un de-itore a cui era stato ingiunto dal creditore di pagare il suo de-ito sulle prime lo
preg8 di concedergli una dilazione dichiarando che si trovava in cattive ac+ue. %on riusc per8 a
convincerlo e allora gli port8 una scro1a l*unica che possedeva e in sua presenza la mise in
vendita. 6li si avvicin8 un compratore chiedendo se +uella era una scro1a che 1igliava e lui
l*assicur8 che non solo 1igliava ma presentava anche una particolarit5 straordinaria: alla stagione
dei 'isteri ?!@ 1igliava 1emmine e per le ;anatenee maschi. A +uesto discorso l*ascoltatore rimase
a -occa aperta. 'a il creditore soggiunse: <E perchD ti meravigliG Iuesta 4 una scro1a che per le
ionisiache ti 1iglia anche dei capretti=.

Iuesta 1avola ci mostra come molti per il proprio interesse giurino senza esitare le pi>
inverosimili 1alsit5.

%ote.
!. $ "'isteri eleusini" 1este in onore di 4metra ?C4rere@ si cele-ravano in settem-reotto-re le
";anatenee" in onore di Atena ?'inerva@ in luglioagosto le "ionisiache maggiori" in onore di
i8niso ?&acco@ in marzoaprile. ;er la migliore intelligenza della 1avola si tenga presente che una
scro1a 1iglia solo due volte l*anno.

!!.
$L 'OO.

n tale comper8 uno schiavo moro pensando che il suo colore 1osse dovuto all*incuria del
precedente proprietario. Condottolo a casa prov8 su di lui tutti i detersivi e tent8 di s-iancarlo con
lavacri d*ogni sorta. 'a non riusc a cam-iargli il colore anzi con tutti i suoi s1orzi lo 1ece
ammalare.

Iuesta 1avola ci mostra come le +ualit5 naturali si conservino +uali si sono mani1estate
originariamente.

!(.
LA O%%OLA E $L 6ALLO.

na donnola ?!@ aveva preso un gallo e avre--e voluto un pretesto plausi-ile per mangiarselo.
Comincio +uindi ad accusarlo di esser molesto agli uomini perchD cantando di notte non li lascia
prender sonno. E +uello si di1endeva asserendo di 1arlo nel loro interesse a11inchD si svegliassero
per attendere alle loro 1accende +uotidiane. Allora la donnola gli muoveva un*altra accusa +uella di
violare le leggi di natura accoppiandosi con sua madre e con le sue sorelle. E poichD il gallo
asseriva che anche +uesto era nell*interesse dei padroni perchD cos le galline 1acevano loro molte
uova la donnola esclam8: <9 s non ti mancano certo delle magni1iche giusti1icazioni ma io non
voglio mica per +uesto rimanere a -occa asciutta= e se lo divor8.
La 1avola mostra come i malvagi +uando si sono messi in testa di 1are un sopruso se non ci
riescono con pretesti plausi-ili agiscono alla scoperta.

%ota.
!. $l gatto domestico di11usosi in 6recia in et5 piuttosto tarda vi 1u chiamato con nomi gi5 usati
per specie selvatiche a11ini come la donnola. %on 4 +uindi sempre 1acile sta-ilire se in una 1avola
si parli di un gatto o di una donnola.

!).
$L 6ATTO E $ TO;$.

C*era una casa piena di topi. Lo venne a sapere un gatto che and8 a sta-ilirvisi e prendendoli uno
alla volta se li mangiava. $ topi 1atti segno a +uella sistematica distruzione si rimpiattavano nelle
loro -uche 1inchD il gatto non arrivando pi> a prenderli cap che -isognava 1arli uscir 1uori con
+ualche tranello. ;erci8 sal sopra un piolo e lasciandosi penzolare gi> 1ingeva d*essere morto. 'a
+uando un topo 1acendo capolino lo scorse esclam8: <Caro mio puoi diventare anche un sacco
ma noi vicino a te non ci verremo=.

Iuesta 1avola mostra come gli uomini prudenti una volta 1atta esperienza della malvagit5 di
+ualcuno non si lascino pi> ingannare dalle sue 1inzioni.

!,.
LA O%%OLA E LE 6ALL$%E.

na donnola sent che in una 1attoria c*erano delle galline ammalate e camu11atasi da medico e
munita degli strumenti della sua pro1essione vi si rec8. Fermatasi alla porta cominci8 a chiedere
come stessero di salute. E +uelle pronte: <&enone= dichiararono <-asta che tu giri al largo=.

Cos anche tra gli uomini i prudenti sanno riconoscere i malvagi per +uanto +uesti ostentino le
migliori intenzioni.

!#.
LA CA;A E $L CA;A$O.

n capraio richiamava le capre alla stalla. %e rimase indietro una che stava -rucando +ualcosa di
-uono il pastore le tir8 una pietra e con un colpo da maestro le spezz8 un corno. ;oi cominci8 a
scongiurarla di non dir niente al padrone. <'a anche stando zitta= rispose la capra <come 1ar8 a
nasconderglieloG Che il mio corno sia rotto salta agli occhi di tutti=.

Iuando la colpa 4 evidente non 4 possi-ile dissimularla.

!/.
LA CA;A E L*A9$%O.
n tale teneva un asino e una capra. La capra che era invidiosa dell*asino perchD gli davano 1in
troppo da mangiare andava dicendogli che lo maltrattavano senza tregua ora 1acendogli girar la
macina ora caricandolo di pesi e lo consigliava di 1ingersi epilettico e di lasciarsi cadere in un
1osso se voleva godere un po* di riposo. L*asino le diede retta: si -utt8 gi> e si 1racass8 le ossa
Allora il padrone chiam8 il medico e gli chiese un rimedio. E il medico ordin8 che gli 1acessero
un*in1usione di polmone di capra che lo avre--e risanato. Cos per curare l*asino uccisero la capra.

Chi macchina inganni contro gli altri 4 il primo autore delle proprie disgrazie.

!0.
$L CA;A$O E LE CA;E 9ELVAT$CE.

n capraio che aveva portato 1uori le sue capre a pascolare s*accorse che ad esse se ne erano
mescolate delle altre selvatiche e al cader della sera le mand8 dentro tutte nella sua grotta. $l
giorno dopo cadde una gran pioggia e non potendo condurle al solito pascolo egli si mise ad
accudire ai loro -isogni dentro alla stalla: alle proprie gettava +uel tanto di 1oraggio che -astasse a
non morir di 1ame ma alle 1orestiere ne metteva davanti un -el mucchio nella speranza di
appropriarsele. Ci8 nonostante +uando passato il -rutto tempo le port8 al pascolo tutte insieme le
capre selvatiche presero s> per i monti e si diedero alla 1uga. $l pastore le accusava d*ingratitudine
perchD lo a--andonavano dopo aver ricevuto da lui cure maggiori delle altre. Ed esse volgendosi
indietro gli dissero: <'a 4 proprio +uesta una delle ragioni pi> 1orti per stare in guardia. 9e noi
le ultime venute di ieri a--iamo avuto un trattamento di 1avore rispetto alle tue vecchie capre
+uesto signi1ica che domani se te ne capiteranno delle altre tu le tratterai meglio di noi=.

Iuesta 1avola mostra che +uando noi nuovi venuti ci vediamo pre1eriti da +ualcuno ai suoi vecchi
amici non do--iamo rallegrarci delle sue mani1estazioni di simpatia pensando che divenuti anche
noi amici di lunga data egli si legher5 con altri e ce li 1ar5 passare avanti.

!2.
LA 9C$AVA &TTA E AFO$TE.

na schiava -rutta e cattiva era diventata l*amante del padrone. iceveva da lui del denaro si
adornava splendidamente e attaccava lite con la padrona. *altra parte per8 continuava ad o11rir
sacri1ici e preghiere ad A1rodite ?!@ come a colei che la rendeva attraente. 'a la dea apparendo in
sogno alla schiava le disse: <%on parlare di riconoscenza +uasi che tu 1ossi de-itrice del tuo
1ascino a me perchD io anzi sono piena d*ira e di sdegno contro +uel tale che ti trova -ella=.

%on 4 il caso di montare in super-ia per essersi arricchiti con mezzi vergognosi tanto pi> se non
si ha nD no-ilt5 nD -ellezza.

%ote.
!. "A1rodite" ?Venere@ 4 nella mitologia pagana la dea della -ellezza e dell*amore.

!.
E9O;O $% % A9E%ALE.

Esopo il 1avolatore un giorno che non aveva niente da 1are entr8 in un arsenale. 6li operai
cominciarono a canzonarlo e a stuzzicarlo perchD rispondesse. Allora Esopo prese a raccontare:
<na volta c*erano soltanto il caos e l*ac+ua. ;oi 7eus volle 1ar venir 1uori un elemento nuovo la
terra e perci8 consigli8 a +uest*ultima di ingoiarsi il mare in tre sorsi. La terra si mise all*opera. Col
primo sorso 1ece comparire le montagne. ;oi -evve il secondo sorso e mise a nudo anche le pianure.
Adesso il giorno che si decide a ingoiar ac+ua per la terza volta addio tutta la vostra arte non
servir5 pi> a nulla=.

Iuesta 1avola mostra come a stuzzicar gente pi> 1ina di noi ci si attirino imprudentemente
risposte pepate.

(3.
$ E 6ALL$ E L*AI$LA.

ue galli si -attevano per +uestioni di galline e uno mise in 1uga l*altro. $l vinto and8 a nascondersi
tra i cespugli mentre il vincitore levatosi a volo si issava su un alto muro cantando a s+uarciagola.
'a tosto un*a+uila piom-8 sopra e lo port8 via. Cos +uello che se ne stava nascosto nell*om-ra potD
da allora in poi coprire tran+uillamente le sue galline.

Iuesta 1avola mostra che il 9ignore si oppone agli orgogliosi e concede grazia agli umili.

(!.
$ 6ALL$ E LA ;E%$CE.

n tale che allevava dei galli avendo veduto in vendita una pernice domestica la comper8 e la port8
a casa per tenerla insieme con +uelli. 'a i galli si misero a picchiarla e a correrle dietro e la pernice
si rodeva il cuore convinta che la disprezzassero perchD era d*un*altra razza. Iuando per8 dopo
+ualche tempo s*avvide che i galli si azzu11avano tra di loro e non la smettevano prima d*essersi
vicendevolmente coperti di sangue disse tra sD:
<'a se anche mi picchiano non me la piglio pi> ora perchD vedo che non si risparmiano
nemmeno tra di loro=.

La 1avola mostra che le persone assennate si rassegnano alle ingiurie del prossimo +uando vedono
che +uesto non risparmia nemmeno i suoi 1amiliari.

((.
$ ;E9CATO$ E $L TO%%O.

ei pescatori usciti alla pesca si erano a11aticati a lungo senza prender nulla e sedevano
scoraggiati nella loro -arca. Ed ecco in +uella un tonno in 1uga che mentre avanzava
rumorosamente schizz8 senz*avvedersene dentro la -arca. $ pescatori lo presero e lo portarono a
vendere in citt5.
Cos spesso ci8 che non procaccia l*arte la sorte regala.

().
$ ;E9CATO$ CE ;E9CAO%O C$OTTOL$.

n gruppo di pescatori tirava in secco la rete. 9entendola pesante ridevano e -allavano convinti
d*aver 1atto una -uona pesca. 'a +uando trascinatala a riva trovarono che di pesce ce n*era poco e
la rete era piena di ciottoli e di altri detriti ne rimasero crucciati in modo eccessivo dolendosi non
tanto per +uel che era avvenuto +uanto perchD si erano illusi del contrario. Allora uno di essi un
vecchio disse: <Ora -asta amici miei. $l dolore 4 1ratello della gioia a +uanto pare e allora dopo
esserci tanto rallegrati prima era -en naturale che provassimo anche +ualche dispiacere=.

%eppur noi dun+ue vedendo la prontezza con cui si succedono i mutamenti nella vita do--iamo
lusingarci della sta-ilit5 delle nostre condizioni convinti che dopo le grandi -onacce vengono
necessariamente anche le -urrasche.

(,.
$L ;E9CATOE CE 9O%AVA $L FLATO.

n pescatore che era anche sonatore di 1lauto prese il suo strumento e le reti se ne and8 alla
spiaggia e per prima cosa standosene ritto sopra uno sperone roccioso si mise a sonare convinto
che i pesci sare--ero -alzati 1uori spontaneamente verso di lui attratti dalla dolcezza dei suoni. 'a
tutti i suoi lunghi s1orzi non approdarono a nulla. Allora egli pos8 il 1lauto prese il giacchio e
gettandolo in ac+ua pesc8 molti pesci. 'entre li versava dalla rete sulla spiaggia vedendoli dar gli
ultimi guizzi esclam8: <Ah -rutte -estie %on -allavate +uando sonavo e vi mettete a -allare ora
che ho smesso=.

Iuesta 4 adatta per chi si mette a 1ar le cose nel momento meno opportuno.

(#.
$L ;E9CATOE $ ;E9C$ 6O99$ E $ ;E9C$ ;$CCOL$.

n pescatore aveva tirato 1uori dal mare la sua rete. $ pesci grossi gli riusc di a11errarli e li gett8 in
secco sulla spiaggia i pi> piccoli invece scivolando attraverso le maglie 1uggirono in ac+ua.

;er chi non possiede grandi 1ortune 4 1acile salvarsi ma 4 raro veder s1uggire ai pericoli uno che
a--ia 1ama di esser potente.

(/.
$L ;E9CATOE E LA 'E%OLA.

n pescatore cal8 in mare la sua rete e tir8 s> una m4nola. 9i trattava di un pesce piccolo e data
appunto la sua piccolezza lo pregava di non prenderlo su-ito ma di lasciarlo andare. <'i potrai
prendere +uando io sia cresciuto e diventato un pesce grosso= diceva <perchD allora ti render8
anche di pi>=. E il pescatore rispose: <9arei proprio uno stupido se nella speranza di un
guadagno sia pur grande ma ancor di l5 da venire rinunciassi a +uesto che per +uanto piccolo 4
gi5 nelle mie mani=.

Iuesta 1avola mostra che sare--e irragionevole nella speranza di +ualcosa di meglio lasciar andare
+uello che si ha in mano per la ragione che 4 poco.

(0.
$L ;E9CATOE CE &ATTEVA L*ACIA.

n pescatore pescava in un 1iume. opo aver teso le reti e s-arrato la corrente dall*una all*altra riva
-atteva l*ac+ua con una pietra legata a una 1unicella perchD i pesci 1uggendo all*impazzata
andassero ad impigliarsi tra le maglie. Vedendolo intento a +uest*operazione uno degli a-itanti del
luogo si mise a rimproverarlo perchD insudiciava il 1iume e rendeva loro impossi-ile di -ere un po*
d*ac+ua limpida. E +uello rispose: <'a se non intor-ido cos l*ac+ua a me non resta che morir di
1ame=.

Cos anche negli 9tati per i demagoghi gli a11ari vanno -ene specialmente +uando essi son riusciti a
seminare il disordine nel loro paese.

(2.

L*ALC$O%E.

L*alcione 4 un uccello amante della solitudine che vive sempre sul mare e 1a dicono il suo nido
sugli scogli vicini alla costa per s1uggire alla caccia degli uomini. n giorno un alcione che stava
per deporre le uova posandosi su di un promontorio scorse una roccia a picco sul mare e and8 a
1arci il nido. 'a una volta mentre esso era 1uori in cerca di ci-o accadde che il mare gon1iato dal
so11io impetuoso del vento si sollev8 1ino all*altezza del nido e lo inond8 a11ogando i piccoli.
Iuando al suo ritorno l*alcione vide +uel che era accaduto: <'e misero= esclam8 <per
guardarmi dalle insidie della terra mi ri1ugiai sul mare e il mare mi si 4 dimostrato -en pi> in1ido
di +uella=.

Iuesto capita anche a certi uomini che mentre si guardano dai loro nemici senz*avvedersene
vanno a cascare in mezzo ad amici che sono -en peggiori di +uelli.

(.
LE VOL;$ 9L 'EA%O.

n giorno un -ranco di volpi si radun8 sulle rive del 1iume 'eandro ?!@ per a--everarsi. 'a per
+uanto si esortassero a vicenda non osavano scendere intimorite dallo scroscio della corrente.
Allora una di esse venne 1uori a svergognare le compagne e irridendo alla loro pusillanimit5
come colei che si credeva pi> -rava delle altre -alz8 arditamente nell*ac+ua. La corrente la
trasport8 nel mezzo. Le compagne stando sulla riva le gridavano: <%on a--andonarci torna
indietro a 1arci vedere da che parte si passa per -ere senza pericolo=. E +uella mentre la corrente la
trascinava via: <evo portare una risposta a 'ileto= diceva <e non voglio mancare. Iuando
torno indietro ve lo 1ar8 vedere=.

Iuesta va a chi si caccia da solo nei guai per 1ar lo spavaldo.

%ote.
!. "'eandro" ?oggi "'einder"@ 4 un 1iume dell*Asia 'inore che s-occa nell*Egeo a poca distanza
dal luogo dove sorgeva la potente colonia greca di "'ileto". La descrizione del suo corso violento e
ricco di sinuosit5 ?"meandri@ costituisce +uasi un luogo comune nella letteratura greca e latina.

)3.
LA VOL;E CO% LA ;A%C$A ;$E%A.

na volpe a11amata vedendo nel cavo di una +uercia del pane e della carne lasciativi da +ualche
pastore vi entr8 dentro e li mangi8. 'a +uando e--e la pancia piena non riusc pi> a venir 1uori e
prese a sospirare e a gemere. n*altra volpe che passava a caso di l5 ud i suoi lamenti e le si
avvicin8 chiedendogliene il motivo. Iuando seppe l*accaduto: <E tu resta l= le disse <1inchD non
sarai ritornata com*eri +uando c*entrasti: cos ne uscirai 1acilmente=.

Iuesta 1avola mostra che il tempo risolve le di11icolt5.

(2.
LA VOL;E E $L OVO.

na volpe nel saltare una siepe scivol8 e stando per cadere s*aggrapp8 come sostegno a un rovo.
<Ahim4= gli disse tutta indolorita +uand*e--e le zampe insanguinate dalle sue spine <io mi
rivolgevo a te per avere un aiuto e tu mi hai conciato -en peggio=. <L*errore 4 tuo mia cara= le
rispose il rovo <hai voluto aggrapparti proprio a me che d*a-itudine son +uello che si aggrappa a
tutto=.

Iuesta 1avola mostra come siano stolti anche 1ra gli uomini coloro che ricorrono per aiuto a chi
d*istinto 4 piuttosto portato a 1ar del male.

)(.
LA VOL;E E L*VA.

na volpe a11amata vide dei grappoli d*uva che pendevano da un pergolato e tent8 d*a11errarli. 'a
non ci riusc. <o-accia acer-a= disse allora 1ra sD e sD e se ne and8.

Cos anche 1ra gli uomini c*4 chi non riuscendo per incapacit5 a raggiungere il suo intento ne
d5 la colpa alle circostanze.
)).
LA VOL;E E $L 9E;E%TE.

na volpe vedendo un serpente coricato 1u presa d*invidia per la sua lunghezza e le venne voglia
di uguagliarlo: si stese gi> vicino a lui e cerc8 di tendersi 1ino a che per gli eccessivi s1orzi la
malaccorta crep8.

Iuesto capita a coloro che si mettono a gareggiare coi pi> 1orti: prima di poterli raggiungere
vanno in malora.

),.
LA VOL;E E $L TA6L$ALE6%A.

na volpe inseguita dai cacciatori vide un taglialegna e lo supplic8 di nasconderla. Egli la invit8 ad
entrare nella sua capanna e ad appiattarvisi. opo non molto giunsero i cacciatori e chiesero al
taglialegna se avesse veduto passar di l5 una volpe. Iuello dichiar8 ad alta voce di non averla
vista ma intanto con un cenno della mano indicava loro il suo nascondiglio. $ cacciatori non
-adarono ai suoi cenni ma prestarono 1ede alle sue parole. Come li vide allontanarsi la volpe usc e
se ne andava senza 1ar motto +uando con tono di rimprovero il taglialegna le chiese se dopo esser
stata salvata da lui non le testimoniava la sua riconoscenza nemmeno con una parola. E +uella:
<%on avrei mancato di ringraziarti= disse <se i gesti delle tue mani e i tuoi sentimenti 1ossero
stati simili alle tue parole=.

Iuesta 1avola si potre--e applicare a certi uomini i +uali a parole mani1estano i pi> generosi
propositi ma all*atto pratico si comportano male.

)#.
LA VOL;E E $L COCCO$LLO.

La volpe e il coccodrillo disputavano chi dei due 1osse pi> no-ile. $l coccodrillo dopo aver
illustrato minutamente le glorie dei suoi antenati alla 1ine dichiar8 che i suoi progenitori erano stati
ginnasiarchi ?!@. E allora la volpe: <%on c*4 -isogno di dirlo. 9i vede anche dalla tua pelle che hai
un allenamento di lunga data negli esercizi ginnici=.

Cos anche tra gli uomini i -ugiardi sono smascherati alla prova dei 1atti.

%ote.
!. $n Atene invece delle ordinarie imposte dirette sul patrimonio vi erano delle imposte particolari
dette liturgie che colpivano solo i cittadini ricchissimi ed erano considerate +uindi non meno
onori1iche che onerose. na di +ueste liturgie era la ginnasiarchia: il "ginnasiarco" doveva a sue
spese provvedere all*allestimento delle splendide gare ginniche che avevano luogo nelle massime
solennit5 religiose. 'a "ginnasiarco" era detto anche il direttore di un ginnasio cio4 di una
palestra. La 1avola giuoca sul doppio senso della parola. ;er comprendere l*allusione alla pelle dura
sudicia e 1angosa del coccodrillo va poi ricordato che nelle palestre i lottatori per s1uggire alla
presa dell*avversario non solo si ungevano ma si so11regavano di polvere e di 1ango tanto che la
loro apparenza sudicia 4 motivo di scherzi da parte di altri scrittori greci.
)/.
LA VOL;E E $L CA%E.

na volpe insinuatasi in un gregge di pecore prese un agnellino lattante e 1ingeva di -aciarlo. n
cane le chiese che cosa 1acesse. E +uella: <Lo accarezzo= disse <e lo 1accio giocare=. 'a il cane:
<Adesso te le d8 io delle carezze da cane se non lasci andare +uell*agnellino=.

Ecco una 1avola adatta per un uomo senza scrupoli e senza cervello che vuol 1ar il ladro.

)0.
LA VOL;E E LA ;A%TEA.

na volpe e una pantera discutevano chi delle due 1osse la pi> -ella. ;oichD la pantera vantava ad
ogni pi4 sospinto il suo corpo 1lessuoso e variegato la volpe la interruppe dicendo: <Iuanto sono
pi> -ella io che +ueste doti le ho non nel corpo ma nella mente=.

La 1avola mostra che gli ornamenti dello spirito valgono pi> della -ellezza 1isica.

)2.
LA VOL;E E LO 9C$''$OTTO ELETTO E.

Lo scimmiotto che s*era 1atto apprezzare come -allerino 1u eletto re dalle -estie riunite a
parlamento. 'a la volpe si ingelos e una volta che le capit8 sott*occhio un pezzo di carne 1issato a
una tagliola port8 lo scimmiotto in +uel luogo dicendogli che aveva trovato un tesoro che invece
di tenerlo per sD glielo aveva ser-ato come omaggio dovuto al sovrano e che lo pregava di
accettarlo. L*altro senza pensarci due volte si avvicin8 e 1u a11errato dalla tagliola. Cominci8 allora
ad accusare la volpe di avergli teso un tranello ma +uella gli disse: <E tu povero scimmiotto con
+uel cervellino saresti il re delle -estieG...=

Cos chi si accinge a un*impresa senza ri1lettere non solo 1allisce ma si guadagna per di pi> le
risate del prossimo.

).
LA VOL;E E LA 9C$''$A CE $9;TAVA%O 9LLA LOO %O&$LTA*.

La volpe e la scimmia 1acevano la stessa strada e discutevano intanto della no-ilt5 dei loro natali.
Ciascuna aveva ormai vantato i suoi numerosi titoli +uando giunte a un certo punto della strada la
scimmia vi gett8 uno sguardo e si mise a sospirare. La volpe gliene chiese il motivo e +uella
additandole le tom-e che avevano davanti disse: <E come potrei non piangere +uando vedo i
sepolcri di coloro che 1urono li-erti o schiavi dei miei antenatiG=. E l*altra allora: <'a s racconta
pur panzane 1in che vuoi tanto nessuno di essi salter5 1uori a smentirti=.
9uccede cos anche tra gli uomini: i -ugiardi si vantano specialmente +uando non c*4 nessuno che
possa smentirli.

,3.
LA VOL;E E $L &ECCO.

na volpe casc8 gi> in un pozzo e dovette rimanerci per 1orza. ;i> tardi spinto dalla sete giunse
a +uello stesso pozzo un -ecco che vedendola le chiese se l*ac+ua era -uona. E +uella
appro1ittando con piacere dell*occasione si s-racciava a lodare l*ac+ua assicurava che era
eccellente e lo invitava a venir gi>. L*altro con la voglia che n*aveva non ci pens8 due volte e
discese. 'entre saziava la sete voleva esaminare con la volpe il modo per uscir di l5 ma la volpe
lo interruppe dichiarando: <$l modo lo so io se davvero tu vuoi che ci salviamo tutti e due. Fa il
piacere di appoggiarti alla parete coi piedi anteriori e di drizzare le corna: io salter8 1uori e poi ti
tirer8 s>=. $l -ecco pronto diede retta al suo consiglio e la volpe salendo s> per le gam-e le
spalle e le corna del compagno si trov8 sulla -occa del pozzo ne usc e si avvi8 per andarsene. E
poichD il -ecco le rin1acciava d*aver violato il patto volgendosi indietro gli disse: <Caro mio se tu
avessi tanto sale in zucca +uanti peli hai nella -ar-a non saresti disceso senza pensar prima al modo
per tornar s>=.

Cos anche gli uomini prima di por mano a un*impresa dovre--ero prudentemente meditare sul suo
1uturo esito.

,!.
LA VOL;E ALLA COA 'O77A.

na volpe aveva lasciata la coda in una tagliola e sotto il peso di +uesta vergogna le sem-rava
insopporta-ile la vita. ;ens8 allora che le sare--e convenuto indurre le altre volpi ad imitarla per
celare la sua in1eriorit5 nella comune sventura. adunatele tutte prese dun+ue a consigliarle di
tagliarsi la coda sostenendo che +uell*appendice non solo era poco decorosa ma costituiva anche
per esse un inutile peso. 'a una delle compagne la interruppe dicendo: <Cara mia se non 1osse per
il tuo interesse +uesto consiglio tu non ce lo daresti certamente=.

Iuesta 1avola par 1atta per coloro che o11rono consigli al prossimo non gi5 per il suo -ene ma per
il proprio tornaconto.

,(.
LA VOL;E CE %O% AVEVA 'A$ VETO % LEO%E.

na volpe che non aveva mai veduto un leone la prima volta che per caso se lo trov8 davanti prov8
un tale spavento alla sua vista che +uasi ne mor. Avendolo per8 incontrato una seconda volta si
spavent8 s ma non proprio come la prima. Iuando poi lo vide per la terza volta trov8 tanto
coraggio da avvicinarglisi e da attaccare persino discorso.

La 1avola mostra che l*a-itudine rende tollera-ili anche le cose spaventose.


,).
LA VOL;E E LA 'A9CEA.

na volpe penetr8 nella casa di un attore e 1rugando in mezzo a tutti i suoi costumi trov8 anche una
maschera da teatro artisticamente modellata. La sollev8 tra le zampe ed esclam8: <na testa
magni1ica ma cervello niente=.

Ecco una 1avola per certi uomini -elli di corpo ma poveri di spirito.

,,.
$ E O'$%$ CE $9;TAVA%O $%TO%O A6L$ E$.

ue uomini disputavano se 1osse un dio pi> potente Teseo oppure Eracle ?!@. 6li d4i si sdegnarono
contro i due litiganti e Teseo si vendic8 sul paese dell*uno Eracle su +uello dell*altro.

Le discordie dei loro dipendenti invitano i potenti alla violenza contro i sudditi.

%ote.
!. "Teseo" 1iglio di Egeo leggendario re d*Atene era l*eroe nazionale dell*Attica. "Eracle" ?Ercole@
1iglio di 7eus e di Alcmena era almeno in origine l*eroe nazionale dell*Argolide dopo la sua morte
1u assunto nel novero degli d4i greci ?vedi 1avola !)3@.

,#.
L*A99A99$%O.

n assassino 1uggiva inseguito dai parenti della sua vittima. 6iunto alle rive del %ilo si vide
venire incontro un lupo. Atterrito sal su un al-ero che sorgeva presso il 1iume. 'entre se ne stava
nascosto l5 scorse un serpente che strisciava verso di lui. Allora si gett8 nel 1iume. E nel 1iume un
coccodrillo se lo mangi8.

La 1avola mostra che per gli uomini maledetti da io nessun elemento 4 sicuro nD la terra nD l*aria
nD l*ac+ua.

,/.
L*O'O CE ;O'ETTEVA L*$';O99$&$LE.

n povero s*era ammalato e stava assai male. Iuando il medico gli e--e tolta ogni speranza prese a
raccomandarsi agli d4i promettendo che se si 1osse levato da letto avre--e o11erta un*ecatom-e ?!@
e doni votivi. <E con che cosa li pagheraiG= gli domand8 la moglie che si trovava vicino a lui. E
lui: <credi davvero che io mi alzer8 perchD gli d4i possano venire a reclamarliG=

Iuesta 1avola mostra che gli uomini promettono 1acilmente +uello che pensano all*atto pratico di
non mantenere.
%ote.
!. 9olenne sacri1icio nel +uale  almeno nei tempi pi> antichi  si immolavano agli d4i -en cento
-uoi.

,0.
L*O'O ;AO9O E $ COV$.

n uomo pauroso stava partendo per la guerra +uando i corvi si misero a gracchiare ed egli
deposte le armi rimase l immo-ile. ;oi le riprese e si avvi8 di nuovo. $ corvi gracchiarono ancora.
Allora egli si 1erm8 de1initivamente esclamando: <6ridate pure con tutta la vostra voce. ella mia
carne tanto non ne assaggerete=.

Favola per i vigliacchi.

,2.
L*O'O 'O9$CATO A %A FO'$CA E E'E9.

C*era una volta un tale che avendo veduto a11ondare una nave con tutto l*e+uipaggio asseriva che
gli d4i sono ingiusti nei loro giudizi perchD a causa di un solo passeggero empio erano morti
insieme con lui anche degli innocenti. $l luogo dove egli si trovava era pieno di 1ormiche per caso
una di esse proprio mentre egli stava cos parlando gli diede un morso ed egli per esser stato
pizzicato da una sola le schiacci8 sotto i piedi tutte +uante. 6li apparve allora dinanzi Ermes che
toccandolo con la sua verga gli disse: <E allora non vogliamo darglielo agli d4i il permesso di
giudicar gli uomini con lo stesso criterio che tu usi per le 1ormicheG=.

%essuno imprechi contro gli d4i +uando capita una disgrazia ma ri1letta piuttosto ai propri peccati.

,.
$L 'A$TO E LA 'O6L$E &$9&ET$CA.

n tale aveva una moglie -is-etica all*eccesso con tutti +uelli di casa. 6li venne voglia di sapere se
essa si comportava cos anche nella 1amiglia del proprio padre e trov8 un pretesto plausi-ile per
mandarla da lui. Al suo ritorno dopo pochi giorni le chiese come l*avevano accolta +uelli di casa
sua. <C*erano i -ovari e i pecorai= rispose lei <che non mi potevano vedere=. E il marito allora:
<O moglie mia se sei riuscita a 1arti odiare da +uelli che escono all*al-a per portar 1uori il -estiame
e non rientrano che la sera che cosa mai ci si pu8 aspettare da +uelli con cui passavi l*intera
giornataG=.

Cos spesso dalle cose piccole si argomentano le grandi dalle cose mani1este si arguiscono +uelle
celate.

#3.
L*$'&O6L$O%E.

n im-roglione s*era impegnato con un tale a dimostrare che l*oracolo di el1i ?!@ mentiva. %el
giorno sta-ilito prese in mano un passerotto e copertolo col mantello and8 al tempio si 1erm8 in
1accia all*oracolo e gli chiese se +uel che teneva tra le mani respirava o no. 9e gli 1osse stato
risposto di no egli intendeva mostrare il passero vivo se invece gli 1osse stato detto che respirava
l*avre--e strozzato prima di tirarlo 1uori. 'a il dio comprendendo il suo malizioso proposito
rispose: <9mettila o uomo perchD sta in te 1ar s che ci8 che hai in mano sia a vivo oppure morto=.

La 1avola insegna che la divinit5 non pu8 esser colta in 1allo.

%ote.
!. $n "el1i" citt5 della F8cide sorgeva il pi> venerato degli oracoli greci. $vi il dio Fe-o
?Apollo@ esalava attraverso una spaccatura del suolo i suoi magici e11luvi. $nvestita e ine-riata da
+uesti la ;izia che era la sua sacerdotessa pronunciava i pro1etici responsi.

#!.
$L FA%FAO%E.

n atleta del pentatlo ?!@ che per il suo scarso valore veniva regolarmente 1ischiato dai
concittadini se ne and8 un -el giorno all*estero. opo +ualche tempo ritorn8 in patria vantandosi
che prodezze ne aveva compiute in molte citt5 ma a odi in particolar modo aveva spiccato un
salto di tale altezza che non c*era olimpionico ?(@ in grado di eguagliarlo cosa ripeteva di cui
+uelli che eran stati spettatori avre--ero potuto 1ar testimonianza se mai 1ossero venuti al suo
paese. Allora uno dei presenti lo interruppe dicendo: <'a se 4 cos che -isogno hai di testimoniG
'etti che odi sia +ui e salta=.

Iuesta 1avola mostra che +ualsiasi discorso 4 super1luo l5 dove 4 possi-ile la prova dei 1atti.

%ote.
!. Complesso di cin+ue esercizi ginnici che erano per gli antichi il salto il lancio del giavellotto il
getto del disco la corsa la lotta.
(. "Olimpionico" era detto il vincitore nelle pi> 1amose competizioni ginniche nazionali le +uali
avevano luogo ogni +uattro anni in Olimpia nell*Elide.

#(.
L*O'O &$77OLATO E LE 9E A'A%T$.

n uomo -rizzolato aveva due amanti una giovane e l*altra vecchia. Iuella anziana che si
vergognava della sua relazione con un uomo pi> giovane di lei ogni volta che egli andava a
trovarla gli strappava i capelli neri. Iuella giovane a cui ripugnava aver per amante un vecchio gli
strappava i capelli -ianchi. Cos avvenne che pelato in parte dall*una in parte dall*altra egli rimase
calvo.

Cos in ogni circostanza ci8 che 4 eterogeneo presenta pericoli.


#).
$L %AFA6O.

n ricco Ateniese compiva insieme con altri passeggeri un viaggio per mare. 9i lev8 una gran
tempesta e la nave si capovolse. 'entre tutti gli altri nuotavano l*Ateniese continuava ad invocare
Atena ?!@ 1acendole un monte di promesse se mai riuscisse a salvarsi. Allora uno dei nau1raghi
che stava nuotando l accanto gli disse: <$ntanto che chiami Atena muovi un po* le -raccia anche
tu=.

%oi pure dun+ue oltre a pregar gli d4i do--iamo provvedere personalmente ai 1atti nostri.
E* pre1eri-ile guadagnarsi il 1avore del cielo coi propri s1orzi anzichD esser salvati dalla divinit5
mentre noi trascuriamo i nostri stessi interessi.
Iuando capita una disgrazia -isogna aiutarci con tutte le nostre 1orze e cos 1acendo invocare
anche l*aiuto di io.

%ote.
!. "Atena" ?;allade 'inerva@ 4 nella mitologia pagana la 1iglia di 7eus protettrice 1ra l*altro
delle arti e delle scienze e signora di Atene che da lei trasse il nome.

#,.
$L C$ECO.

n uomo cieco si era a-ituato a distinguere al tatto +ualsiasi animale gli mettessero tra le mani. na
volta gli diedero un lupacchiotto. Egli lo palp8 rimase incerto e poi disse: <$o non so se sia 1iglio
di lupo o di volpe o di altro animale del genere +uel che so -ene per8 4 che non 4 -estia da
mandare insieme con un gregge di pecore=.

Cos l*animo dei malvagi spesso traspare persino dal loro aspetto 1isico.

##.
$L TFFATOE.

n uomo povero che era ammalato e molto gravemente promise agli d4i che avre--e o11erto loro
in sacri1icio cento -uoi se l*avessero salvato. Iuelli vollero metterlo alla prova e in -reve lo 1ecero
star meglio. Iuando egli si lev8 dal letto dato che -uoi veri non ne possedeva ne 1ece cento di sego
e li -ruci8 su un altare dicendo: <Eccovi o d4i +uanto vi avevo promesso=. 'a gli d4i a loro
volta vollero ricam-iare la -e11a dei -uoi e gli mandarono un sogno per invitarlo a recarsi sulla
spiaggia: l5 si sare--ero trovate mille dramme attiche ?!@ per lui. Tutto allegro egli and8 di corsa
alla spiaggia: l5 si im-attD nei pirati che lo portarono via e +uando 1u messo in vendita si
trovarono proprio mille dramme attiche per lui.

Iuesta 4 una 1avola che va -ene per un mentitore.


%ote.
!. La "dramma attica" era una moneta d*argento di valore corrispondente all*ingrosso alla nostra
liraoro.
#/.
$L CA&O%A$O E $L LAVA%A$O.

n car-onaio vide che vicino alla casa dove egli esercitava il suo mestiere era venuto ad a-itare un
lavandaio e and8 a trovarlo proponendogli di tras1erirsi da lui perchD cos gli spiegava si
sare--ero legati pi> strettamente in amicizia e avre--ero anche tratto +ualche vantaggio
economico dal vivere in una sola a-itazione. 'a il lavandaio lo interruppe dicendo: <E*
assolutamente impossi-ile da parte mia perchD tutto +uello che io laver8 tu me lo im-ratterai di
1uliggine=.

La 1avola mostra che non si possono mettere insieme le cose che 1anno a pugni tra loro.

#0.
6L$ O'$%$ E 7E9.

accontano che al tempo dei tempi +uando 1urono creati gli animali essi e--ero in dono da io
chi la 1orza chi la velocit5 chi le ali. L*uomo rimasto nudo gli disse allora: <9oltanto me tu hai
privato dei tuoi 1avori=. E 7eus gli rispose: <Tu sei incosciente del dono che ti 4 toccato eppure
esso 4 il pi> grande di tutti perchD tu hai ricevuto la ragione la +uale 4 potente tra gli d4i e tra gli
uomini pi> potente dei potenti pi> veloce degli esseri pi> veloci=. L*uomo ricono--e allora il
suo dono e prima d*andarsene si prostr8 dinanzi a io e gli rese grazie.

Col dono della ragione tutti siamo stati grati1icati da io eppure ci sono alcuni che insensi-ili a
tanto onore trovano pi> invidia-ili gli animali privi di coscienza e di ragione.

#2.
L*O'O E LA VOL;E.

n tale era pieno di rancore contro una volpe che gli recava danni e il giorno che la cattur8 volle
prendersi una -ella vendetta: le leg8 alla coda della stoppa inzuppata d*olio e le diede 1uoco. 'a un
dio guid8 la volpe proprio nei campi di colui che aveva appiccato il 1uoco. Era il tempo della messe
e +uello le andava dietro piangendo perchD non aveva mietuto nulla.

&isogna essere tolleranti e non a--andonarsi senza ritegno all*ira perchD l*ira procura spesso gravi
danni agli uomini collerici.

#.
L*O'O E $L LEO%E CE FACEVA%O LA 9TE99A 9TAA.

na volta un leone e un uomo camminavano insieme e discorrendo ciascuno dei due menava gran
vanto di sD. Ed ecco sulla strada una stele di pietra dove era rappresentato un uomo che strozzava
un leone. L*uomo additandola al suo compagno: <Vedi= disse <+uanto siamo pi> 1orti di voi=.
'a l*altro sorridendo: <Eh se i leoni 1ossero capaci di scolpire +uanti ne vedresti di uomini sotto
una zampa di leone=.

'olti a parole si vantano d*essere 1orti e arditi ma la prova dei 1atti smascherandoli li rivela per
+uel che sono.

/3.
L*O'O E $L 9AT$O.

accontano che una volta un uomo 1ece un patto di amicizia con un satiro ?!@. 9opraggiunse
l*inverno e si 1ece 1reddo. L*uomo portava le mani alla -occa e ci so11iava s> e al satiro che gli
domandava perchD 1acesse cos rispondeva che si scaldava le mani per il 1reddo. ;i> tardi
im-andita loro la mensa poichD il ci-o era molto caldo l*uomo lo prendeva un pezzetto per volta lo
avvicinava alla -occa e so11iava. $l satiro domandava allora di nuovo perchD 1acesse cos e l*uomo
rispondeva che stava ra11reddando il ci-o perchD era troppo caldo. E il satiro a lui: <Caro mio se tu
sei uno che dalla stessa -occa manda 1uori e caldo e 1reddo alla tua amicizia io ci rinunzio=.

Fuggiamo dun+ue anche noi l*amicizia delle persone di indole am-igua.

%ote.
!. %ella mitologia pagana i "satiri" erano esseri selvaggi e primitivi rappresentati come uomini
dalle corna e dalle gam-e di capro che seguivano il corteggio del dio &acco.

/!.
L*O'O CE 9;ACCO* LA 9TATA EL $O.

n uomo aveva un dio di legno e poichD era povero lo scongiurava di 1argli del -ene ma +uanto pi
> pregava tanto pi> povero era. Allora adiratosi lo sollev8 per una gam-a e lo s-attD contro il
muro. Fracassatasi immediatamente la testa della statua ne rotolarono 1uori delle monete d*oro.
<Testa -islacca $ngrato= gridava l*uomo raccogliendole. <FinchD ti onoravo non 1acesti un -el
nulla per me. Ti ho picchiato ed eccomi compensato con magni1ici doni=.

La 1avola mostra che non si ha alcun vantaggio onorando un malvagio se ne ottiene di pi> a
picchiarlo.

/(.
L*O'O CE TOVO* % LEO%E *OO.

n tale che era tanto avaro +uanto pauroso si im-attD in un leone d*oro e diceva: <%on so come
comportarmi in +uesto 1rangente. 9on 1uori di me e non vedo che cosa posso 1are diviso tra il
desiderio dell*oro e la paura che 4 innata nell*animo mio. 'a +uale sar5 mai stato il caso o il dio
che ha creato un leone d*oroG inanzi a +uel che accade l*animo mio 4 straziato: -rama l*oro teme
l*essere 1atto con +uest*oro a prenderlo lo spingere--e il desiderio a 1uggirlo la natura. O sorte che
o11ri e non lasci prendere O tesoro che non d5i gioia O grazia di dio che ti muti in disgrazia Che
1are dun+ueG Con +ual mezzo potrei usu1ruirneG A che espediente potrei ricorrereG Ecco: vado a
prendere i miei servi che sono un -uon numero e lo cattureranno. $o star8 a vedere da lontano=.

Iuesta 1avola 4 adatta per +uelli che pur essendo ricchi non osano toccare le loro ricchezze e
goderne.

/).
L*O9O E LA VOL;E.

L*orso menava gran vanto dei suoi sentimenti umanitari per il 1atto che esso non mangia cadaveri.
'a la volpe gli disse: <io volesse che tu s-ranassi dei morti e non dei vivi=.

Iuesta 1avola svergogna i prepotenti ammantati di ipocrisia e di vanagloria.

/,.
L*AATOE E $L L;O.

'entre un aratore staccati i -uoi li conduceva ad a--everarsi un lupo a11amato in cerca di ci-o si
im-attD nel suo aratro. Esso cominci8 prima a leccare tutt*intorno il giogo poi senza saper come
poco per volta vi introdusse il collo e non 1u pi> capace di tirarlo 1uori cosicchD si mise a
trascinar l*aratro nel solco. Iuando al suo ritorno l*aratore lo vide esclam8: <io volesse cattivo
soggetto che tu lasciassi da parte i 1urti e le scelleratezze per darti al lavoro dei campi=.

Cos gli uomini malvagi anche +uando si comportano nel modo pi> promettente non trovano
credito a causa del loro carattere.

/#.
L*A9TO%O'O.

n astronomo aveva l*a-itudine di uscire tutte le sere per studiare le stelle. na notte che s*aggirava
nel su-ur-io con la mente tutta rivolta al cielo casc8 senz*avvedersene in un pozzo. 'entre egli si
lamentava e gridava un passante ud i suoi gemiti e gli si avvicin8. 9aputo il caso gli disse: <Caro
mio tu cerchi di sapere +uello che c*4 nel cielo e intanto non vedi +uello che c*4 sulla terra=.

Iuesta 1avola potre--e servire per uno di +uei tali che si vantano di cose incredi-ili mentre non
sanno 1are nemmeno +uello che 1anno tutti gli uomini normali.

//.
LE A%E CE C$E9EO % E.

Le ranocchie stanche di vivere senza alcuno che le governasse mandarono am-asciatori a 7eus
pregandolo di largire loro un re. E 7eus vedendo la semplicit5 dell*animo loro -utt8 gi> nello
stagno un pezzo di legno. A tutta prima atterrite dal ton1o le ranocchie si tu11arono nel 1ondo ma
poi dato che il legno rimaneva immo-ile risalirono a galla e giunsero a tal punto di disprezzo per
il loro re che gli saltarono addosso e vi si accomodarono sopra. $n1ine vergognandosi d*avere un
sovrano di tal 1atta andarono nuovamente da 7eus e lo pregarono di mandarne loro un altro in
cam-io perchD il primo era troppo indolente. Allora 7eus perdette la pazienza e mand8 una -iscia
d*ac+ua che cominci8 ad a11errarle e a divorarsele.

La 1avola mostra che 4 meglio avere governanti in1ingardi ma non cattivi piuttosto che tur-olenti e
malvagi.

/0.
LE A%E V$C$%E $ CA9A.

ue ranocchie erano vicine di casa: una a-itava in uno stagno pro1ondo e discosto dalla strada
l*altra in una pozzanghera sulla strada stessa. Iuella dello stagno consigliava l*altra a tras1erirsi da
lei per godere una vita pi> comoda e pi> sicura ma +uesta non le dava retta e diceva che non
poteva staccarsi dalla sua dimora a-ituale cos and8 a 1inire che pass8 di l5 un carro e la schiacci8.

Cos anche tra gli uomini ci sono di +uelli che attaccati alle loro sciocche a-itudini piuttosto che
cam-iare in meglio son disposti a morire.

/2.
LE A%E EL ;A%TA%O.

ue rane a--andonato il pantano dove a-itavano perchD nell*estate s*era prosciugato andavano
cercandone un altro. Capitarono presso un pro1ondo pozzo e una di esse +uando lo vide disse
all*altra: <Ehi tu scendiamo gi> insieme in +uesto pozzo=. 'a l*altra le rispose: <E se poi l*ac+ua
secca anche +ui come 1aremo a uscirne 1uoriG=.

La 1avola mostra che non -isogna mai avventurarsi imprudentemente in un*impresa.

/.
$L A%OCC$O 'E$CO E LA VOL;E.

9tandosene nel suo pantano un ranocchio annunciava un giorno a gran voce a tutti gli animali: <$o
sono un medico pratico di ogni sorta di cure=. E la volpe udendolo disse: <'a come potrai guarire
gli altri tu che sei zoppo e non sei capace di curare te stessoG=.

Come potr5 insegnare agli altri chi 4 digiuno di scienzaG Iuesta 4 la morale della 1avola.

03.
$ &O$ E L*A99E EL CAO.
'entre i -uoi trascinavano un carro l*asse strideva. Allora +uelli voltandosi indietro gli dissero:
<Ohi amico il carico lo portiamo tutto noi e +uel che si lamenta sei tuG=.

Cos anche tra gli uomini c*4 chi 1inge d*esser stanco +uando sono gli altri che lavorano.

0!.
$ TE &O$ E $L LEO%E.

Tre -uoi pascolavano sempre insieme. n leone aveva voglia di mangiarseli e non ci riusciva a
causa di +uesta loro concordia. Allora egli li separ8 inimicandoli tra di loro con su-dole dicerie e
poi +uando potD trovarli soli uno per volta se li divor8.

9e davvero vuoi vivere sicuro non credere ai nemici a--i 1iducia nei tuoi amici e tienteli cari.

0(.
$L &$FOLCO E EACLE ?!@.

n -i1olco il suo carro verso il paese


menava ed ecco gli rovina in un 1osso.
$nvece d*a11annarsi +uello sta 1ermo
ed Eracle a gran voce prega ed invoca
Eracle il primo per lui di tutti i numi.
Eracle appare e dice: <'ano alle ruote
E pungola +uei -ovi 'uoviti prima
e dopo prega 9e no preghi per niente=.

%ote.
!. Iui e nelle 1avole (! (,) (23 )!0 )#0 )#2 4 riprodotto il verso dei corrispondenti originali
greci redazioni di un*et5 assai tarda in cui il senso dei valori della metrica classica 4 in gran parte
gi5 andato smarrito.

0).
&OEA E $L 9OLE.

&orea ?!@ e il 9ole che contendevano per sta-ilire chi dei due 1osse il pi> 1orte s*accordarono di
considerare vincitore colui che riuscisse a toglier di dosso i vestiti a un viandante. Cominci8 &orea
che prese a so11iar 1orte l*uomo si serrava addosso i vestiti e +uello sopra con maggior violenza.
Allora il viandante sempre pi> tormentato dal 1reddo aggiunse a +uel che aveva addosso un altro
mantello e &orea cedette il suo uomo al 9ole. Iuesti dapprima prese a splendere moderatamente
poi +uando l*uomo e--e deposto il mantello supplementare sprigion8 vampate sempre pi> 1orti
1inchD +uello non potendo pi> resistere al calore si spogli8 nudo e and8 a 1are il -agno nel 1iume
che scorreva l presso.

La 1avola mostra che la persuasione 4 spesso pi> e11icace della violenza.


%ote.
!. "&orea" 4 la personi1icazione del vento di tramontana.

0,.
$L &OVAO E $L LEO%E.

n -ovaro conducendo al pascolo il suo armento perdette un vitello. 'entre si aggirava invano nei
dintorni alla ricerca 1ece voto a 7eus di sacri1icargli un capretto se 1osse riuscito a trovare il ladro.
'a +uando entrando in un +uerceto scorse un leone che stava mangiandosi il suo vitello colto da
terrore alz8 le mani al cielo e supplic8: <7eus signor mio una volta promisi di sacri1icarti un
capretto per trovare il ladro ma ora se 1accio tanto da svignarmela dalle grin1ie di +uesto ladro un
toro ti voglio sacri1icare=.

9i potre--e raccontare +uesta 1avola a proposito di certi disgraziati che nel -isogno pregano per
ottenere +ualche cosa e poi +uando l*hanno ottenuta s*a11annano per li-erarsene.

0#.
L*CCELL$%O E $L ;$;$9TELLO.

n uccellino ?!@ appeso 1uori d*una 1inestra cantava di notte. $l pipistrello udendone la voce si
avvicin8 e gli chiese per +ual ragione stava zitto di giorno e gorgheggiava di notte. E +uello gli
rispose che c*era il suo perchD: <Iuando mi presero era di giorno e io stavo cantando. a allora
son diventato prudente=. E il pipistrello: <'a perchD star in guardia ora che non ti serve pi> a
nullaG ovevi 1arlo prima che ti prendessero=.

La 1avola mostra che +uando le disgrazie sono avvenute il pentimento diventa inutile.

%ote.
!. %on essendoci elementi per identi1icare l*uccello di cui 4 il nome nel testo greco si 4 sostituito
nella traduzione un termine generico.

0/.
LA 6ATTA E AFO$TE.

na gatta che s*era innamorata d*un -el giovane preg8 A1rodite di tras1ormarla in donna e la dea
mossa a compassione dal suo amore la cam-i8 in una -ella ragazza. Cos il giovane vedendola se
ne invagh e se la port8 a casa. 'a mentre essi se ne stavano sdraiati nella loro camera nuziale ad
A1rodite venne voglia di provare se cam-iando corpo la gatta aveva anche cam-iato le sue
a-itudini e lasci8 cadere l5 nel -el mezzo un topo. Iuella dimentica delle attuali circostanze
-alz8 s> dal letto e si mise ad inseguirlo per divorarselo. Allora la dea indignata la restitu alla sua
1orma primitiva.

Cos avviene anche tra gli uomini: chi 4 per natura malvagio potr5 cam-iare condizioni ma non
cam-ier5 mai le sue a-itudini.
00.
LA O%%OLA E LA L$'A.

na donnola pentr8 nell*o11icina d*un 1a--ro dove c*era una lima e cominci8 a leccarla. Accadde
che a 1orza di s1regar la lingua il sangue prese a colare in a--ondanza. Iuella era 1elice
perchD s*illudeva di succhiar +ualcosa al 1erro ma 1in col rimetterci tutta la lingua.

Iuesta 1avola si potre--e ripetere a proposito di coloro che rovinano se stessi a 1orza di litigi.

02.
$L VECC$O E LA 'OTE.

n vecchio percorreva un giorno una lunga strada portando un 1ascio di legna che egli stesso aveva
tagliato. 9tanco del cammino depose il suo 1ardello e invocava la morte. Ed ecco la 'orte gli
apparve e gli chiese per +ual motivo l*avesse chiamata. E il vecchio: <;erchD vorrei che mi
sollevassi +uesto 1ascio=.

Iuesta 1avola mostra che tutti gli uomini amano la vita anche +uando sono in1elici.

0.
$L CO%TA$%O E L*AI$LA.

n contadino trov8 un*a+uila presa al laccio e ammirato della sua -ellezza la sciolse rendendole la
li-ert5. E +uella non gli si mostr8 ingrata. Anzi un giorno che lo vide seduto sotto un muro
pericolante vol8 verso di lui e con gli artigli gli port8 via la 1ascia che aveva avvolta intorno alla
testa. $l contadino -alz8 in piedi e le corse dietro allora l*a+uila gliela -utt8 gi>. Iuando l*e--e
raccolta e 1u tornato indietro l*uomo trova che il muro presso cui stava seduto era crollato e rimase
stupe1atto del modo con cui l*a+uila aveva ricam-iato il suo -ene1icio.

Chi ha ricevuto del -ene da +ualcuno deve ricam-iarlo.

23.
$L CO%TA$%O E $ CA%$.

n contadino rimase con1inato dal maltempo nel suo podere e non potendo uscire in cerca di ci-o
cominci8 col mangiare le pecore poi prolungandosi la cattiva stagione mangi8 anche le capre in
un terzo tempo visto che non se ne vedeva la 1ine pass8 ai -uoi da lavoro. A +uesto punto i cani
che avevan tenuto dietro a +uello ch*egli 1aceva si dissero: <E* ora d*andarcene di +ui. E* mai
possi-ile in1atti che il padrone risparmi noi se non ha avuto riguardo nemmeno per i -uoi con cui
lavoraG=.

La 1avola mostra che -isogna stare in guardia soprattutto con coloro che non s*astengono neppure
dal maltrattare i loro 1amiliari.
2!.
$L CO%TA$%O E $L 9E;E%TE CE 6L$ AVEVA CC$9O $L F$6L$O.

n serpente s*accosta strisciando al 1igliuolo di un contadino e l*uccise. %ell*impeto del dolore


+uesti a11err8 una scure e avvicinatosi alla -uca del serpente stette a spiare per schiacciarlo appena
uscisse. Iuando +uello s*a11acci8 vi-r8 in1atti la scure. %on lo colp ma spacc8 la pietra vicino a lui.
;i> tardi per8 gliene venne paura e cominci8 a pregarlo di 1ar pace. 'a il serpente disse: <%o
non 4 possi-ile che io nutra sentimenti -enevoli verso di te +uando vedo +uella spaccatura nella
pietra e nemmeno tu verso di me +uando guardi la tom-a del tuo -am-ino=.

Iuesta 1avola mostra che la riconciliazione non 4 1acile +uando gli odi sono pro1ondamente
radicati.

2(.
$L CO%TA$%O E $L 9E;E $%T$$77$TO AL FEO.

n contadino nella stagione invernale trov8 un serpe intirizzito dal 1reddo impietosito lo raccolse
e se lo pose in seno. 'a +uello non appena il calore e--e risvegliato il suo istinto uccise con un
morso il suo -ene1attore. $l +uale morendo diceva: <'e lo merito perchD ho avuto compassione di
un malvagio=.

Iuesta 1avola mostra come nemmeno i pi> grandi -ene1ici riescano a convertire i malvagi.

2).
$L CO%TA$%O E $ 9O$ F$6L$.

n contadino giunto ormai alla 1ine della vita volendo che i 1igli si 1acessero esperti nella coltura
dei campi li chiama a sD e disse loro: <Figli miei io me ne vado ormai voi cercate nella vigna e
troverete tutto +uel che ci tengo nascosto=. Iuelli pensarono che in +ualche punto vi 1osse sepolto
un tesoro e appena morto il padre misero sossopra con la vanga tutta la vigna. Tesori
naturalmente non ne trovarono per8 la vigna vangata a 1ondo produsse una straordinaria +uantit5
d*uva.

La 1avola mostra che il lavoro per gli uomini costituisce un tesoro.

2,.
$L CO%TA$%O E LA FOT%A.

n contadino vangando trova un gruzzolo d*oro ogni giorno perci8 o11riva corone alla Terra
pensando d*aver ricevuto da lei +uesto -ene1icio. 'a ecco che la Fortuna gli apparve e gli disse:
<Ehi tu perchD attri-uisci alla Terra il merito dei miei doni di +uelli che io ti ho o11erto volendo
1arti riccoG ;erchD lo so -ene che se poi le vicende mutassero e codesto tuo gruzzolo andasse a 1inire
in altre mani allora i tuoi rimproveri tu li indirizzeresti alla Fortuna cio4 a me=.

La 1avola mostra che -isogna riconoscere i nostri -ene1attori e tri-utare ad essi la nostra gratitudine.

2#.
$L CO%TA$%O E L*AL&EO.

%el campo di un contadino c*era un al-ero che non portava 1rutti ma era soltanto un ri1ugio di
passeri e di strillanti cicale. ato che non rendeva nulla il contadino decise di a--atterlo: prese
l*accetta e men8 un colpo. Cicale e passeri lo supplicavano di non a--attere il loro asilo di lasciarlo
in piedi per potervi cantare e rallegrare cos anche lui. 'a il contadino senza curarsi a11atto di loro
men8 un secondo e un terzo colpo mise cos allo scoperto una cavit5 dell*al-ero dove trov8 uno
sciame d*api e del miele. L*assaggia e allora gett8 via l*accetta e onor8 +uell*al-ero come sacro
circondandolo di cure.

6li uomini d*istinto pi> che amare e rispettare la giustizia van dietro al guadagno.

2/.
$ F$6L$ $9CO$ EL CO%TA$%O.

$ 1igli di un contadino non andavano d*accordo ed egli per +uanto continuasse ad ammonirli non
riusciva con tutti i suoi ragionamenti a convincerli di correggersi. ;ens8 allora che gli conveniva
ricorrere a un esempio pratico e disse loro di portargli un 1ascio di verghe il che 1u 1atto. $l padre
cominci8 col consegnarle loro tutte insieme ordinando che le spezzassero ma per +uanti s1orzi essi
1acessero non ci riuscirono. Allora sciolse il 1ascio e diede loro le verghe ad una ad una e
poichD essi le rompevano senza di11icolt5 soggiunse: <Cos anche voi 1igli miei se sarete
d*accordo non sarete sopra11atti da alcun nemico ma se litigherete o11rirete loro una 1acile preda=.

La 1avola mostra che tanto pi> grande 4 la 1orza della concordia +uanto minore 4 la possi-ilit5 di
resistenza della discordia.

20.
LA VECC$A E $L 'E$CO.

na vecchia che aveva male agli occhi chiam8 un medico mettendosi d*accordo con lui per il
compenso. Iuello cominci8 le visite e regolarmente ogni volta che le medicava gli occhi mentre
essa li teneva chiusi si portava via ad una ad una le sue masserizie. Finite +ueste e 1inita anche la
cura richiese il compenso pattuito e poichD la vecchia ri1iutava di pagare la trascin8 davanti ai
magistrati. Iui essa dichiar8 che aveva s promesso un compenso se la sua vista 1osse guarita ma
che ora dopo la cura del medico essa stava peggio di prima. <;rima in1atti=diceva <vedevo tutti
gli oggetti di casa ed ora non riesco pi> a vederne nessuno=.

$n +uesto modo senza accorgersene i disonesti con la loro avidit5 1orniscono essi stessi
argomenti contro di loro.
22.
LA 'O6L$E E $L 'A$TO &$ACO%E.

na donna che aveva il marito sempre u-riaco volendo correggerlo del suo vizio escogit8 una
trovata di +uesto genere. Aspett8 che egli 1osse tanto ine-etito per la s-ornia da essere insensi-ile
come un morto e caricatolo sulle spalle lo port8 al cimitero lo mise gi> e se ne and8. Iuando
suppose che avesse smaltito la s-ornia ritorn8 e -uss8 alla porta del cimitero. <Chi -ussaG= chiese
lui. E la donna: <9ono +uello che porta da mangiare ai morti=. E l*altro: <'a no mio caro non da
mangiare portami da -ere piuttosto. 'i strazi l*anima a parlar di mangiare senza parlar di -ere=.
Allora la moglie -attendosi il petto esclam8: <'e disgraziata Tutta la mia astuzia non m*ha
servito a nulla: tu caro il mio uomo non solo non ti sei corretto ma sei diventato peggiore di prima
perchD il tuo vizio 4 ormai una seconda natura=.

Iuesta 1avola mostra che non -isogna indulgere ai cattivi costumi perchD viene un momento in cui
l*a-itudine si impone a un uomo anche contro la sua volont5.

2.
LA ;AO%A E LE A%CELLE.

na vedova tutta lavoro aveva delle servette che svegliava d*a-itudine al canto del gallo
perchD attendessero alle loro 1accende. Iuelle stanche delle continue 1atiche considerando
responsa-ile dei loro mali il gallo che svegliava di notte la padrona pensarono che conveniva
tirargli il collo. 'a +uando l*e--ero 1atto capit8 loro di peggio perchD la padrona non sapendo pi
> l*ora della levata dei galli prese a svegliarle a notte pi> 1onda per 1arle lavorare.

Cos per molti uomini sono 1onte di sventura le loro proprie decisioni.

3.
LA O%%A E LA 6ALL$%A.

na vedova aveva una gallina che le 1aceva un uovo tutti i giorni. ;ens8 che dandole pi>
-ecchime la gallina gliene avre--e 1atto due e le aument8 la razione. 'a +uella divent8 grassa e
non 1u pi> capace di 1arne nemmeno uno.

La 1avola mostra come coloro che per pura avidit5 desiderano sempre +ualcosa di pi> perdono
anche +uello che hanno.

!.
LA FATTCC$EA.

na donna praticava la magia o11rendo incantesimi e scongiuri -uoni contro l*ira degli d4i molti ne
spacciava e si procurava cos di che vivere largamente. Ci 1urono per8 alcuni che l*accusarono di
sovvertire con +ueste pratiche la religione la citarono in tri-unale e la 1ecero condannare a morte
sotto +uest*accusa. 'entre essa usciva dal tri-unale un tale la vide e le disse: <Ehi tu +uella che si
vantava di scongiurare l*ira degli d4i come mai non sei riuscita nemmeno a ra--onire degli uominiG
=.

Ci si potre--e servire di +uesta 1avola per una di +uelle vaga-onde che van promettendo miracoli e
non cono capaci di 1are le cose pi> normali.

).
LA 6$OVE%CA E $L &E.

na giovenca guardava un -ue al lavoro e lo compiangeva per le sue 1atiche. 'a +uando giunse la
1esta al -ue sciolsero il giogo la giovenca invece la presero per immolarla. 9orrise il -ue
vedendola e le disse: <;er +uesto o giovenca ti lasciavano oziare: perchD dovevano sacri1icarti
presto=.

La 1avola mostra che i pericoli incom-ono su chi sta in ozio.

).
$L CACC$ATOE ;AO9O E $L TA6L$ALE6%A.

n cacciatore che seguiva le pDste di un leone domand8 a un taglialegna se avesse veduto le orme
della 1iera e se sapesse dove era il suo covo. <'a ti 1accio veder su-ito il leone in persona io= gli
rispose +uello. E l*altro -ianco di paura e -attendo i denti: <%o cercavo soltanto le orme non il
leone=.

La 1avola -iasima gli uomini audaci e paurosi audaci s*intende a parole e non nei 1atti.

,.
$L ;OCELL$%O E LE ;ECOE.

$n un gregge di pecore s*era intru1olato un porcellino che pascolava con esse. na volta il pastore lo
prese s> ed esso cominci8 a strillare e a di-attersi. Le pecore rimproverandolo per le sue grida gli
dicevano <%oi non strilliamo e neppure ci prende s> tutti i momenti=. Al che +uello rispose: <'a
+uando prende voi e +uando prende me non 4 la stessa cosa voi vi prende per la lana o per il latte
ma me per la carne=.

Iuesta 1avola insegna che hanno ragione di piangere coloro che corrono pericolo di perdere non le
sostanze ma la vita.

#.
$ ELF$%$ LE &ALE%E E $L 6$O77O.
el1ini e -alene -attagliavano 1ra di loro. ;oichD la lotta si 1aceva lunga e accanita sal a galla un
ghiozzo che 4 un piccolo pesce e cerc8 di metterli d*accordo. 'a uno dei del1ini lo interruppe
dicendogli: <'eglio per noi morire ammazzati l*uno dall*altro in com-attimento piuttosto che
servirci di te come paciere=.

Cos certi uomini che non valgono nulla +uando s*immischiamo in +ualche tor-ido credono di
essere dei personaggi importanti.

/.
L*OATOE E'AE.

na volta ad Atene l*oratore emade ?!@ stava parlando al popolo che non gli prestava per8 molta
attenzione. Allora egli chiese il permesso di raccontare una 1avola di Esopo. 6li uditori approvarono
e +uello cominci8:
<emetra ?(@ una rondine e un*anguilla viaggiavano insieme giunte ad un 1iume la rondine si lev8
a volo l*anguilla si -utt8 sott*ac+ua...= E poi zitto. <E emetra che 1eceG= chiesero gli uditori. Ed
egli: <emetra ce l*ha con voi che vi disinteressate degli a11ari dello 9tato per tener dietro alle
1avole d*Esopo=.

Altrettanto stolti sono tutti coloro che trascurano le cose necessarie e pre1eriscono +uelle dilettevoli.

%ote.
!. Oratore attico del +uarto secolo avanti Cristo. L*anacronismo dell*attri-uzione ad Esopo di +uesta
e delle due 1avole seguenti 4 evidente.
(. "emetra" ?Cerere@ era nella mitologia pagana la dea delle messi.

0.
$O6E%E E $L CALVO.

na volta iogene ?!@ il 1iloso1o cinico 1u insultato da un tale che era calvo. E lui: <Che io ricorra
agli insultiG Ohi-8 $o voglio invece 1are un elogio: un elogio a +uei capelli che se ne sono andati
via da una testa cos -rutta=.

%ote.
!. Famoso 1iloso1o del +uarto secolo avanti Cristo su cui 1iorirono numerosi aneddoti +uesto e il
seguente 1inirono ar-itrariamente inseriti nella raccolta delle 1avole esopiche.

2.
$O6E%E $% V$A66$O.

na volta iogene il cinico viaggiando giunse alla riva di un 1iume in piena e si 1erm8 sull*argine
incerto. n tale che traghettava a-itualmente i viaggiatori vedendolo esitante gli si avvicin8 lo
caric8 sulle spalle e con -ei modi lo trasport8 all*altra riva. iogene rimase l rammaricandosi della
sua povert5 per cui non era in grado di ricompensare il suo -ene1attore. 'entre ancora stava
immerso in +uesti pensieri ecco che l*altro vide un nuovo viaggiatore incapace di traversare il
1iume e corse a traghettare anche +uello. Allora iogene gli si avvicin8 e gli disse: <Ecco che non
mi sento pi> in de-ito di gratitudine per il tuo aiuto perchD vedo che tu lo presti senza alcun
discernimento per una specie di mania=.

La 1avola mostra come chi -ene1ica indiscriminatamente le persone degne e +uelle indegne
s*ac+uista 1ama non di -ont5 ma piuttosto di stoltezza.

.
7E9 E LE IECE.

Le +uerce si lagnavano con 7eus: <Era inutile metterci al mondo se pi> di ogni altra pianta noi
do--iamo esser vittime della violenza della scure=. E 7eus: <'a siete voi stesse la causa della
vostra disgrazia se non produceste manichi di scure se non 1oste utili alla carpenteria e
all*agricoltura la scure non vi a--attere--e=.

C*4 chi 4 causa dei propri mali e stoltamente ne attri-uisce la colpa agli d4i.

!33.
$ &O9CA$OL$ E $L ;$%O.

Alcuni -oscaioli stavano spaccando un pino e lo 1acevano senza di11icolt5 grazie ai cunei ricavati
dall*al-ero stesso. E il pino esclam8: <%on me ne la prendo tanto con la scure che mi spacca
+uanto con +uesti cunei che son nati da me=.

$ maltrattamenti degli estranei non sono tanto dolorosi +uanto +uelli dei 1amiliari.

!3!.
L*A&ETE E $L OVO.

isputavano tra loro l*a-ete e il rovo. L*a-ete si vantava dicendo: <$o sono -ello io sono slanciato
io sono alto io servo per i tetti dei templi e per le navi=. 'a il rovo osserv8: <9e ti venissero in
mente le scuri e le seghe che ti 1aranno a pezzi certo pre1eriresti essere un rovo anche tu=.

%on 4 il caso di esaltarsi per la propria gloria in +uesta vita perchD l*esistenza degli umili 4 priva di
pericoli.

!3(.
$L CEVO ALLA FO%TE E $L LEO%E.

9pinto dalla sete un cervo se ne and8 ad una 1onte -evve e poi rimase ad osservare la sua
immagine ri1lessa nell*ac+ua. elle corna di cui ammirava la grandezza e il ricco disegno si
sentiva tutto orgoglioso ma delle gam-e non era sodis1atto perchD gli parevano scarne e 1ragili.
'entre ancora stava ri1lettendo ecco un leone che si mette ad inseguirlo. $l cervo si d5 alla 1uga e
riesce per un -el pezzo a tenerlo a distanza perchD la 1orza dei cervi risiede nelle gam-e come
+uella dei leoni nel cuore. FinchD il piano gli si stese dinanzi spoglio di al-eri egli trov8 dun+ue
scampo nella sua maggiore velocit5 ma +uando giunse in una plaga -oscosa accadde che gli si
impigliarono le corna nei rami non potD pi> correre e 1u preso. Allora mentre stava per morire
disse a se stesso: <'e disgraziato +uelle gam-e che dovevano tradirmi mi o11rivano la salvezza e
mi tocca invece morire proprio per colpa di +uello in cui riponevo tutta la mia 1iducia=.

Cos molte volte tra i pericoli la salvezza ci viene da amici che parevano sospetti mentre altri in cui
avevamo piena 1iducia ci tradiscono.

!3).
$L CEVO E LA V$TE.

n cervo che 1uggiva dinanzi ai cacciatori and8 a nascondersi sotto una vite. Iuando +uesti 1urono
andati avanti di +ualche passo il cervo illudendosi di essere -en nascosto cominci8 a -rucare le
1oglie della vite. 'a sentendole muovere i cacciatori si volsero sospettarono come era in realt5
che ci 1osse +ualche animale sotto le 1oglie e colpirono a morte il cervo il +uale spirando esclam8:
<&en mi sta perchD non dovevo 1ar danno a chi m*aveva salvato=.

La 1avola mostra come io castighi chi 1a del male ai propri -ene1attori.

!3,.
$L CEVO E $L LEO%E $% % A%TO.

n cervo inseguito dai cacciatori arriv8 davanti a un antro dove si trovava un leone. Vi entr8 per
nascondervisi ma 1u a11errato dal leone. <'e disgraziato= esclam8 mentre +uello lo s-ranava
<per 1uggire gli uomini son 1inito tra gli artigli di una -elva=.

Cos alcuni uomini per paura di un piccolo guaio si gettano in mezzo a pericoli -en pi> gravi.

!3#.
$L CEVO C$ECO A % OCC$O.

n cervo che aveva perduto un occhio se ne and8 sulla riva del mare e +ui -rucava tenendo l*occhio
-uono dalla parte di terra per vedere se si avvicinasse +ualche cacciatore e l*occhio cieco dalla parte
del mare donde non prevedeva pericoli. Ed ecco invece dei naviganti che costeggiando di l lo
scorsero e gli tirarono cogliendolo in pieno. <9ono pur disgraziato= diceva tra sD il cervo mentre
esalava l*anima <mi guardavo dalle insidie della terra e ho trovato assai pi> 1unesto il mare
presso cui m*ero ri1ugiato=.

Cos molte volte contro le nostre supposizioni +uel che sem-rava 1unesto ci torna utile e +uel che
credevamo salutare ci 4 dannoso.
!3/.
$L CA;ETTO 9L TETTO ELLA 9TALLA E $L L;O.

n capretto mentre se ne stava sul tetto della stalla vide passare un lupo e prese ad insultarlo e a
s-e11eggiarlo. 'a il lupo gli disse: <Caro mio +uesti insulti non sei mica tu che li 1ai 4 il luogo
dove ti sei messo=.

La 1avola mostra come il luogo e l*occasione possano tante volte rendere audaci le persone dinanzi
ai pi> 1orti di loro.

!30.
$L CA;ETTO E $L L;O CE 9O%AVA $L FLATO.

n capretto rimasto solo dietro al suo gregge era inseguito da un lupo. *un tratto si volge e gli
dice: <$o sono un -occone destinato a te lupo lo so -ene. ;er8 non lasciarmi morire proprio senza
alcun onore: suona un po* il 1lauto e 1ammi danzare=. 'a mentre il lupo sonava e il capretto
danzava ecco i cani li udirono -alzarono 1uori e corsero dietro al lupo. Iuesti allora si volse
indietro e disse al capretto: <'e lo merito proprio: perchD mettermi a 1ar il sonatore +uando son
nato macellaioG=.

Cos chi non ha il senso dell*opportunit5 nelle sue azioni 1inisce col perdere anche +uello che ha
gi5 in mano.

!32.
E'E9 E LO 9CLTOE.

Ermes che aveva voglia di sapere +ual stima 1acessero di lui sulla terra prese 1orma umana e and8
nello studio di uno scultore. Vide una statuetta di 7eus e domand8 +uanto costava. <na dramma
?!@= gli dissero. Egli sorrise e si in1orm8 del prezzo di +uella di Era ?(@.
<Iuella= gli risposero <4 ancor pi> cara=. ;oi vide anche la propria e11igie e ne domand8 il
prezzo convinto che gli uomini 1acessero gran conto di lui come messaggero del cielo e come dio
del guadagno. <&e* +uesta= gli rispose lo scultore <se tu compri le altre due te la dar8 per
giunta=.

Ecco una 1avola adatta per uno di +uei vanagloriosi che non son tenuti in alcun conto dal prossimo.

%ote.
!. Vedi 1avola ##.
(. "Era" ?6iunone@ 4 nella mitologia pagana la sposa di 7eus e la regina degli d4i.

!3.
E'E9 E LA TEA.
Iuando 7eus e--e creato l*uomo e la donna ordin8 ad Ermes che li conducesse sopra la Terra e
mostrasse loro come potevano procacciarsi il vitto scavandone il suolo. L*ordine 1u eseguito. 'a la
Terra a tutta prima non voleva saperne. E +uando poi Ermes la costrinse all*o--edienza spiegando
che si trattava di un ordine di 7eus <E allora scavino pure +uanto vogliono= dichiar8 <ma me la
pagheranno con sospiri e lacrime=.

Iuesta 4 una 1avola che va -ene per +uelli che ottengono in prestito con 1acilit5 ma devono poi
penare per sde-itarsi.

!!3.
E'E9 E T$E9$A.

Ermes volendo mettere alla prova Tiresia ?!@ per vedere se realmente possedesse l*arte divinatoria
ru-8 i -uoi che +uello aveva nella sua campagna e poi si rec8 in citt5 sotto 1orma umana e si 1ece
ospitare in casa sua. Iuando giunse a Tiresia la notizia che il suo paio di -uoi era scomparso egli
usc 1uori dalla citt5 per trarre dal volo degli uccelli un responso circa il 1urto patito e prese con
sD Ermes pregandolo di dirgli che uccelli vedeva passare. ;er prima cosa Ermes vide un*a+uila che
volava da sinistra a destra e glielo annunci8 ma Tiresia dichiar8 che +uesta non aveva nulla a che
1are con loro. ;oi Ermes vide una cornacchia che appollaiata su un al-ero ora guardava in s> ora
si chinava verso terra e lo disse a Tiresia. Ed egli su-ito: <Ecco= esclam8 <+uesta cornacchia sta
giurando in nome del cielo e della terra che i miei -uoi io li potr8 riavere -asta che lo voglia tu=.

Iuesta 4 una 1avola di cui ci si potre--e servire a proposito di un ladro.

%ote.
!. "Tiresia" leggendario indovino di Te-e. 9i raccontava che per aver dato ragione a 7eus in una
contesa tra lui e la moglie era stato accecato dalla dea e dotato in compenso di virt> pro1etica dal
dio.

!!!.
E'E9 E 6L$ AT$6$A%$.

7eus aveva dato ordine a Ermes di somministrare a tutti gli artigiani una certa dose di menzogna.
Iuello la pest8 -en -ene 1ece un misurino eguale per tutti e cominci8 a distri-uirla. 'a +uando non
rimase pi> che il calzolaio visto che avanzava ancora una gran +uantit5 della sua pozione prese
l*intero recipiente e glielo vers8 addosso. Ecco come avvenne che 1rottole ne raccontano tutti gli
artigiani ma i calzolai ne raccontano pi> di ogni altro.

Iuesta 4 una 1avola adatta per uno che racconta 1rottole.

!!(.
$L CAO $ E'E9 E 6L$ AA&$.

na volta Ermes girava per tutta la terra guidando un carro pieno di 1alsit5 di 1ur-erie e di
inganni e distri-uendo a ciascun paese un po* del suo carico. Arrivato nel paese degli Ara-i dicono
che tutt*a un tratto gli si s1asci8 il carro e che gli a-itanti ne saccheggiarono il carico come se 1osse
una merce preziosa impedendogli di proseguire il suo viaggio verso altri popoli.

6li Ara-i sono 1alsi e traditori pi> di ogni altro popolo: in -occa loro la verit5 non esiste.

!!).
L*E%CO E $L 9ACEOTE.

A un sacerdote si present8 un eunuco e gli chiese di 1are un sacri1icio agli d4i perchD egli potesse
diventar padre. <'ah= disse il sacerdote <+uando mi concentro nella cele-razione del sacri1icio
certo io innalzo suppliche perchD tu possa diventare padre ma +uando ti guardo in 1accia... non
sem-ri nemmeno un uomo=.

!!,.
$ E %E'$C$.

ue che si odiavano 1acevano viaggio sulla stessa nave uno s*era messo a poppa e l*altro a prua.
9catenatasi una 1uriosa tempesta mentre gi5 la nave stava per a11ondare +uello che era a poppa
chiedeva al pilota +uale delle due parti si sare--e sommersa per la prima. Iuando sent che sare--e
stata la prua esclam8: <'a allora se ho la prospettiva di vedermi morire davanti il mio nemico la
morte per me non 4 pi> un dolore=.

La 1avola mostra che molti uomini non si curano dei propri danni se vedono che prima di essi ne
sono colpiti i loro nemici.

!!#.
LA V$;EA E LA VOL;E.

9opra un 1astello di spine trasportato dalla corrente scendeva gi> per il 1iume una vipera. <egno
pilota di tanta nave= comment8 a tal vista una volpe che passava di l5.

Iuesta va -ene per un malvagio che ha messo mano a +ualche -ricconata.

!!/.
LA V$;EA E LA L$'A.

na vipera entrata nell*o11icina di un 1a--ro 1aceva una colletta 1ra i vari utensili +uando e--e
ricevute le o11erte degli altri si avvicin8 alla lima e cominci8 a pregarla di darle +ualcosa. <;overa
ingenua= le rispose +uella <se credi d*ottenere +ualche cosa da me che sono a-ituata non a dare
ma a prendere da tutti +uanti= .

La 1avola mostra che 4 stolto chi si illude di spillar +ualche cosa da un avaro.
!!0.
LA V$;EA E LA &$9C$A *ACIA.

na vipera andava d*a-itudine a -ere a una certa sorgente e una -iscia che ci a-itava voleva
impedirglielo sdegnata che +uella non si contentasse del proprio pascolo ma venisse a invadere
anche la sua residenza. La contesa si 1ece sempre pi> grave 1inchD i due decisero che sare--ero
scesi in campo e che il vincitore sare--e venuto in possesso del pascolo e della 1onte. Iuando gi5
il giorno era 1issato le ranocchie che odiavano la -iscia andarono a trovare la vipera e le 1ecero
coraggio promettendole che anch*esse avre--ero com-attuto al suo 1ianco. 9*attacc8 -attaglia e
mentre la vipera era alle prese con la -iscia le rane non potendo 1ar altro continuarono a gridare
con tutte le loro 1orze. Allora una volta ottenuta la vittoria la vipera cominci8 ad accusarle perchD
dopo averle promesso il loro appoggio non solo non l*avevano aiutata ma avevano continuato a
cantare durante tutta la -attaglia. E +uelle le risposero: <evi sapere cara mia che per noi l*aiuto
consiste in una prestazione non di -raccia ma soltanto di voce=.

La 1avola mostra che poco giova aiuto di parole l5 dove occorrono le -raccia.

!!2.
7E9 E $L ;OE.

7eus aveva 1a--ricato gli uomini e ci aveva messo dentro le varie inclinazioni solo si era
dimenticato del ;udore. %on sapendo +uindi come 1arlo entrar loro in corpo gli ordin8 di passare
per di sotto. Iuello sulle prime si oppose sdegnato. $n1ine alle violente pressioni di 7eus dichiar8:
<E--ene io entro ma a +uesto patto: che non ci entri Eros ?!@. 9e ci entra lui esco su-ito io=. Ecco
perchD non v*4 -ardassa che a--ia un -riciolo di pudore.

La 1avola mostra come chi si lascia dominare da amore diventa uno spudorato.

%ote.
!. "Eros" ?Cupido@ 4 nella mitologia pagana il dio che presiede all*amore in tutte le sue
mani1estazioni.

!!.
7E9 E LA VOL;E.

Ammirato dell*intelligenza e della versatilit5 della volpe 7eus le con1er la sovranit5 sulle -estie.
'a poi volle vedere se mutando sorte s*era anche corretta delle sue a-itudini meschine e mentre
essa passava in lettiga le 1ece volare davanti agli occhi uno scara-eo. La volpe incapace di
dominarsi dinanzi all*insetto che continuava a svolazzare intorno alla lettiga e incurante del suo
decoro -alz8 1uori per cercar d*acchiapparlo. Allora 7eus sdegnatosi con lei la retrocesse alla sua
primitiva condizione.

La 1avola mostra che gli uomini dappoco non mutano a11atto la loro natura anche se si rivestono
delle pi> splendide apparenze.
!(3.
7E9 E 6L$ O'$%$.

7eus +uando e--e plasmati gli uomini ordin8 a Ermes di versarvi dentro l*intelligenza. E +uello
1atto un misurino uguale per tutti cominci8 a versarla in ognuno di essi. Capit8 cos che agli uomini
piccolini la loro porzione -ast8 per riempirsene e diventare saggi ma gli uomini grandi e grossi a
cui il li+uido non giunse in tutto il corpo risultarono piuttosto sciocchi.

La 1avola va -ene per un uomo grande di corpo ma povero di spirito.

!(!.
7E9 E A;OLLO.

7eus e Apollo ?!@ disputavano sul tiro dell*arco. Apollo tese il suo arco e scocc8 una 1reccia. 'a
7eus allung8 un piede ed eccolo l5 dove era diretta la saetta d*Apollo.

Cos a com-attere con i pi> 1orti non solo non la si spunta ma ci si guadagnano anche le -e11e.

%ote.
!. $l dio "Apollo" era considerato arciere in1alli-ile l*arco e il turcasso erano tra i suoi pi> comuni
attri-uti.

!((.
7E9 E $L 9E;E%TE.

Iuando 7eus si spos8 tutti gli animali ciascuno secondo le proprie possi-ilit5 gli o11ersero doni.
Anche il serpente sal strisciando 1ino a lui con una rosa in -occa ma 7eus vedendolo esclam8:
<a tutti gli altri animali i doni io li gradisco ma dalla tua -occa non li prendo proprio=.

La 1avola mostra che le cortesie dei malvagi devono 1arci paura.

!().
7E9 E $L O6L$O E$ &E%$.

7eus racchiuse in un doglio tutti i &eni e lo a11id8 ad un uomo. 'a l*uomo curioso volle sapere che
cosa c*era dentro: smosse il coperchio e +uelli se ne volarono s> dagli d4i.

Agli uomini 4 rimasta solo la speranza che promette loro i -eni s1uggiti.

!(,.
7E9 ;O'ETEO ATE%A E 'O'O.
7eus ;rometeo ?!@ e Atena avendo 1atto il primo un toro il secondo un uomo e l*altra una casa
chiamarono 'omo ?(@ a giudicarli. Iuesti invidioso delle loro opere cominci8 a dire che 7eus
aveva 1atto male a non collocare gli occhi del toro pi> in s> delle sue corna in modo che
l*animale potesse vedere dove andava a cozzare aveva 1atto male anche ;rometeo che non aveva
appeso il cuore dell*uomo all*esterno del suo corpo in modo che la malvagit5 non potesse rimanere
occulta e le intenzioni d*ognuno 1ossero palesi in terzo luogo diceva poi che Atena avre--e dovuto
1ornir di ruote la sua casa per rendere 1acile uno spostamento +ualora un cattivo vicino venisse a
sta-ilirsi accanto ad essa. Allora 7eus indignato dalla malignit5 di 'omo lo cacci8 via
dall*Olimpo ?)@.

La 1avola mostra che non c*4 nulla di cos per1etto da non o11rire il 1ianco alla critica.

%ote.
!. ";rometeo" 1iglio di 6iapeto eroe mitico a cui variamente si attri-uivano opere -ene1iche nei
con1ronti dell*umanit5: l*invenzione dell*al1a-eto il dono del 1uoco rapito agli d4i la creazione
stessa dell*uomo e delle -estie.
(. "'omo" era nella mitologia pagana il dio della critica e dello scherno.
). L*"Olimpo" 4 un monte della Tessaglia sulla cui vetta secondo la mitologia pagana risiedevano
gli d4i.

!(#.
7E9 E LA TATA6A.

Al -anchetto nuziale di 7eus erano invitati tutti gli animali. 'ancava soltanto la tartaruga.
$gnorandone la ragione il giorno dopo 7eus le chiese come mai essa sola non era intervenuta al
pranzo. <La mia casa 4 la mia reggia= rispose lei. 'a 7eus seccatosi la sua casa le ordin8 di
caricarsela sulle spalle e di portarsela attorno.

Ce ne sono molti uomini cos i +uali pre1eriscono vivere modestamente a casa propria che
passarsela da signori in casa altrui.

!(/.
7E9 6$$CE.

7eus aveva sta-ilito che Ermes scrivesse le colpe degli uomini sopra dei cocci ?!@ deponendoli in
un*arca al suo 1ianco s che egli potesse assegnare ad ognuno il suo castigo. 'a poi i cocci si
mescolarono tra di loro e cos certi arrivano pi> tardi e certi pi> presto nelle mani di 7eus per
esservi sottoposti al suo in1alli-ile giudizio.

%on -isogna meravigliarsi che gli ingiusti e i malvagi non siano pi> presto puniti dei loro mis1atti.

%ote.
(. $ pezzi di coccio costituivano nell*antica 6recia un materiale per scrivere alla portata di tutti
come da noi la carta ed erano usati anche per certe votazioni pu--liche.
!(0.
$L 9OLE E LE A%E.

9i cele-ravano in piena estate le nozze del 9ole. Tutti gli animali ne erano lieti e anche le
ranocchie si davano alla pazza gioia. 'a una di esse salt8 s>: <;erchD tutta +uesta allegria o
scioccheG 9e una volta sposato il 9ole metter5 al mondo un 1iglio come lui che cosa mai non ci
toccher5 patire dato che ora da solo riesce gi5 a 1arci seccare tutti i pantaniG=.

Ci sono molti uomini con poco sale in zucca che 1esteggiano avvenimenti per cui non ci sare--e
proprio ragione di rallegrarsi.

!(2.
LA 'LA.

na -ella mula rimpinzata di -iada si mise a scalpitare dichiarando ad alta voce a se stessa:
<Cavallo dal rapido piede 1u mio padre ed io son tutta lui=. 'a un giorno si present8 la necessit5
di correre e la mula dovette 1arlo davvero. Iuando e--e 1inita la corsa si sent triste e le venne in
mente all*improvviso che suo padre era un asino.

La 1avola mostra che anche +uando le circostanze rendono un uomo 1amoso egli non deve mai
dimenticare le proprie origini perchD +uesta vita 4 piena di incertezze.

!(.
EACLE E ATE%A.

Eracle passava per una viottola +uando scorse per terra una cosa che sem-rava una mela. Cerc8 di
schiacciarla ed ecco che la vide diventare grossa il doppio. Allora prese a calpestarla con maggior
1orza e a picchiarla con la clava ma +uella si gon1i8 e cre--e 1ino ad ostruire tutta la via. Eracle
lasci8 cadere la clava e rest8 l stupe1atto. 6li apparve allora Atena e gli disse: <FDrmati 1ratel mio
+uesto 4 l*amore della contesa e della discordia: se non lo stuzzicano rimane come era in origine
ma se lo provocano ecco come si gon1ia=.

La 1avola mostra chiaramente che le contese e le lotte sono causa di gravi danni.

!)3.
EACLE E ;LTO.

Eracle assunto nel novero degli d4i e accolto alla mensa di 7eus salutava con molta cordialit5 gli
d4i ad uno ad uno ma +uando ultimo di tutti entr8 ;luto ?!@ a--ass8 gli occhi al suolo
distogliendo lo sguardo da lui. 9tupito di +uesto 1atto 7eus gli chiese perchD guardava di mal occhio
il solo ;luto mentre aveva rivolto a11a-ilmente la parola a tutti i numi. Ed Eracle rispose: <'a per
verit5 io non lo vedo di -uon occhio perchD +uando vivevo tra gli uomini lo incontravo per lo pi
> in compagnia di -ricconi=.
Ecco una 1avola che si potre--e raccontare a proposito di un uomo ricco di -eni ma malvagio di
indole.

%ote.
!. ";luto" 4 nella mitologia pagana il dio della ricchezza.

!)!.
L*EOE.

n tale o11riva dispendiosi sacri1ici a un eroe di cui aveva in casa la statua. ;oichD continuava a
spendere e a consumar denaro senza economia per le sue o11erte una notte l*eroe gli apparve
dinanzi e gli disse: <Amico mio smettila di consumare il tuo patrimonio perchD se spenderai tutti i
denari diventerai povero e poi te la prenderai con me=.

Cos molti d5nno la colpa agli d4i delle disgrazie in cui cadono per la loro inerzia.

!)(.
$L TO%%O E $L ELF$%O

n tonno avanzava con gran 1racasso inseguito da un del1ino e gi5 stava per essere preso
+uando senza rendersene conto si trov8 lanciato sulla spiaggia da uno dei suoi violenti -alzi.
Trascinato dal suo stesso impulso giunse a secco insieme con lui anche il del1ino. Iuando il tonno
si volse e lo vide che rendeva l*anima esclam8: <'a morire non 4 pi> un dolore per me se con
me vedo perduto anche colui che 4 causa della mia morte=.

La 1avola mostra che gli uomini sopportano 1acilmente le loro disgrazie +uando vedono colpiti
anche coloro che le hanno causate.

!)).
$L 'E$CO $6%OA%TE.

C*era una volta un medico ignorante che curava un ammalato. Tutti i suoi colleghi dicevano che la
malattia sare--e stata lunga ma che il paziente non correva alcun pericolo lui solo invece lo invit8
a provvedere alle cose sue perchD  dichiarava  non avre--e passato il giorno dopo. ;ronunciata
+uesta sentenza se ne and8. ;ass8 del tempo il malato si alz8 e usc pallido camminando a stento.
Lo incontr8 il nostro medico. <9alute= gli disse <come stanno laggi> +uelli dell*$n1ernoG <E
l*altro: <9e ne stanno in pace perchD hanno -evuto l*ac+ua del Lete ?!@. ;oco tempo 1a per8 la
'orte e Ade ?(@ minacciavano terri-ili vendette contro i medici perchD impediscono agli ammalati
di morire e registravano tutti i loro nomi. Volevano scrivere anche il tuo ma io mi gettai ai loro
piedi e li supplicai giurando che si tratta di pura calunnia perchD tu non sei un medico sul serio=.

La presente 1avola mette alla gogna certi medici ignoranti incolti e tutto chiacchiere.

%ote.
!. $l "Lete" 4 un 1iume immaginario che secondo gli antichi scorreva nell*$n1erno. $ de1unti
-evendo le sue ac+ue dimenticavano il passato.
(. "Ade" ?;lutone@ era secondo la mitologia pagarla il dio dell*$n1erno.

!),.
$L 'E$CO E L*A''ALATO.

n medico aveva in cura un ammalato che gli mor. <Ecco= diceva a +uelli che ne seguivano il
1unerale <se +uest*uomo si 1osse astenuto dal vino e avesse 1atto dei clisteri non sare--e morto=.
'a uno dei presenti lo interruppe: <'io caro +ueste cose avresti dovuto dirle +uando egli poteva
appro1ittare dei tuoi consigli non ora che non servono pi> a nulla=.

La 1avola mostra che gli amici devono prestare il loro aiuto nel momento del -isogno e non sputar
sentenze +uando ogni speranza 4 perduta.

!)#.
$L %$&&$O E $L 9E;E%TE.

n ni--io a11err8 un serpente e si lev8 a volo. 'a il serpente si rivolt8 lo morse ed entram-i
caddero dall*alto. 'entre il ni--io moriva il serpente gli disse: <;erchD sei stato cos 1olle da voler
1ar del male a me che non ti 1acevo nullaG Ecco che hai avuto il giusto castigo per avermi rapito=.

Chi 1a il prepotente e oltraggia i de-oli se s*a--atte in uno pi> 1orte di lui +uando men se l*aspetta
paga anche il male che ha 1atto prima.

!)/.
$L %$&&$O CE %$T$VA.

$l ni--io aveva un tempo una voce acuta diversa da +uella d*ora. ;oi avendo udito un cavallo che
emetteva dei magni1ici nitriti volle imitarlo e ostinandosi in +uesti esercizio a ri1ar -ene il nitrito
non ci riusc ma perse la propria voce cos non e--e nD +uella del cavallo nD +uella che aveva avuto
prima.

6li uomini mediocri che mossi dall*invidia cercano di imitare +uello che 4 alieno dalla loro natura
perdono anche le loro doti naturali.

!)0.
L*CCELLATOE E L*A9;$E.

n uccellatore prese con sD vischio e panioni e se ne and8 a caccia. Vide un tordo posato su di un
al-ero alto e volle prenderlo: attaccati i suoi panioni l*uno all*altro guardava 1isso per aria
rivolgendovi tutta la sua attenzione. 'entre era cos voltato in s> calpest8 senza avvedersene un
aspide che dormiva davanti ai suoi piedi +uello si rivolt8 e gli diede un morso. <Ahim4
disgraziato= diceva morendo l*uccellatore <volevo dar la caccia a un altro e non m*accorgevo
d*esser io stesso cacciato a morte=.
Cos +uelli che ordiscono insidie al prossimo sono colti dalla sventura prima ancora delle loro
vittime.

!)2.
$L CAVALLO VECC$O.

n cavallo divenuto vecchio 1u venduto per girar la macina. <Oh a che razza di svolte son
arrivato dopo tutte le mie gloriose corse= esclam8 +uando si vide attaccato alla mola.

%on esaltatevi per la 1orza della giovinezza e della 1ama perchD molti gi5 consumarono la
vecchiaia in servili 1atiche.

!).
$L CAVALLO $L &E $L CA%E E L*O'O.

Iuando 7eus cre8 l*uomo lo cre8 di -reve vita. 'a +uello 1ece tesoro della sua intelligenza. Al
giunger dell*inverno costru una casa e vi si sta-il. n giorno che il 1reddo era grande e 7eus
mandava gi> ac+ua il cavallo non riuscendo a resistere corse dall*uomo e lo scongiur8 di dargli
ricetto. L*uomo dichiar8 che l*avre--e accontentato solo a patto che gli cedesse parte degli anni della
sua vita cosa che il cavallo 1ece volentieri. ;oco dopo sopraggiunse il -ue che neppure lui poteva
resistere a +uel tempaccio. Anche a lui l*uomo rispose che non lo avre--e accolto se non gli cedeva
un certo numero dei suoi anni il -ue glieli diede e 1u ammesso. Alla 1ine venne il cane mezzo
morto di 1reddo e trov8 ricovero cedendo una parte della propria vita. Ecco perchD gli uomini
durante il tempo che era stato loro assegnato da 7eus sono puri e -uoni +uando giungono agli anni
che erano del cavallo diventano 1ieri e vanagloriosi arrivati agli anni del -ue sono autoritari
+uando poi concludono la loro vita con +uelli del cane sono ra--iosi e a--aiano continuamente.

Ecco una 1avola di cui ci si pu8 servire a proposito di un vecchio collerico e -rontolone.

!,3.
$L CAVALLO E $L ;ALAFE%$EE.

n pala1reniere lisciava e strigliava tutto il giorno il cavallo e poi gli ru-ava l*orzo per venderlo.
'a il cavallo gli disse: <9e vuoi vedermi -ello davvero non vender l*orzo di cui devo nutrirmi=.

6li uomini avidi con i loro allettanti discorsi e con le lusinghe a--indolano i poveri e li privano
persino dei necessario.

!,!.
$L CAVALLO E L*A9$%O.
C*era un uomo che aveva un asino e un cavallo. n giorno che stavano viaggiando per la strada
l*asino si rivolse al cavallo: <;rendi un po* del mio carico se non vuoi vedermi morto=. 'a l*altro
non volle saperne. E l*asino stramazz8 e mor s1inito dagli stenti. Allora il padrone pass8 sul dorso
del cavallo tutto il carico e in pi> la pelle dell*asino e il cavallo piangendo esclamava: <Ahim4
disgraziato che cosa m*4 mai successo povero in1elice ;er aver ri1iutato un pochino di +uel peso
eccomi costretto a portarlo tutto e in pi> anche la pelle=.

La 1avola mostra che nella vita grandi e piccoli devono 1ar causa comune se vogliono salvarsi gli
uni e gli altri.

!,(.
$L CAVALLO E $L 9OLATO.

n soldato 1inchD era durata la guerra non aveva lasciato mancare l*orzo al cavallo che gli era 1ido
compagno in tutti i rischi. 'a +uando la guerra 1in il cavallo 1u sottoposto a 1atiche servili caricato
di gravi pesi e non vide pi> altro ci-o che paglia. n giorno per8 si torn8 a parlare di guerra: son8
la trom-a il padrone si arm8 e -ardato il cavallo gli -alz8 in sella. 'a la -estia esausta continuava
a cadere. Alla 1ine gli disse: <Ormai puoi passare in 1anteria: di cavallo che ero m*hai tras1ormato in
asino e come puoi pretendere adesso di riavere un cavallo da un asinoG=.

%on -isogna dimenticarsi dei tempi tristi nell*ora della sicurezza e della pace.

!,).
LA CA%%A E L*OL$VO.

La canna e l*olivo discutevano di resistenza di 1orza e di sicurezza e l*olivo rin1acciava alla canna
d*essere de-ole e 1acile a piegarsi a tutti i venti. La canna silenziosa non rispondeva. %on pass8
molto tempo e si lev8 una violenta -u1era. La canna per +uanto scossa e piegata dalle ra11iche ne
usc salva senza di11icolt5 ma l*olivo che cercava di resistere ai venti 1u spezzato dalla loro
violenza.

La 1avola mostra come chi non s*oppone alle circostanze e alle persone pi> 1orti di lui sta meglio
di chi contende con i potenti.

!,,.
$L CA''ELLO CE 9TALLO* %EL F$'E.

n cammello guadava un 1iume assai rapido. 9tall8 ed ecco che data la velocit5 dell*ac+ua
immediatamente vide il suo sterco davanti a sD. <Che cosa succedeG= esclam8. <Ce l*avevo di
dietro un momento 1a ed ecco che me lo vedo passar davanti=.

La 1avola 4 adatta per uno di +uegli 9tati in cui invece dei grandi e dei saggi dominano gli in1imi e
gli stolti.
!,#.
$L CA''ELLO L*ELEFA%TE E LA 9C$''$A.

Le -estie stavano deli-erando sulla scelta del loro re. $l cammello e l*ele1ante si 1ecero avanti e
scesero in lizza sperando di essere prescelti 1ra tutti per la loro statura e per la loro 1orza. 'a la
scimmia dichiar8 che nessuno dei due era atto a regnare. <$l cammello perchD = disse <non pu8
usare contro i -ricconi la collera che non possiede e l*ele1ante perchD c*4 pericolo che venga ad
assalirci un porcellino visto che egli ha paura di +uesta -estia ?!@=.

La 1avola mostra come in molti casi -astino cause minime a precludere grandi imprese.

%ote.
!. E* una delle tante nozioni 1avolose contenute nella pseudoscienza zoologica degli antichi ed 4
riportata anche da Eliano.

!,/.
$L CA''ELLO E 7E9.

Vedendo un toro tutto im-aldanzito per le sue corna al cammello invidioso venne voglia d*averle
anche lui. ;resentatosi dun+ue a 7eus cominci8 a supplicarlo che gli assegnasse un paio di corna.
'a 7eus si sdegn8 con lui perchD non contento della sua 1orza e della sua statura voleva ancora
+ualche cosa d*altro. Cos non solo non gli aggiunse le corna ma gli mozz8 anche la punta delle
orecchie.

Iuesto capita a molti che avidi guardano con invidia gli altri e intanto senza avvedersene
p4rdono anche +uello che hanno.

!,0.
$L CA''ELLO &ALLE$%O.

n cammello costretto dal suo padrone a -allare esclam8: <'a se sono go11o persino +uando
cammino altro che +uando -allo=.

La 1avola si pu8 citare a proposito di +ualsiasi atto privo di gar-o.

!,2.
$L CA''ELLO V$9TO ;E LA ;$'A VOLTA.

Iuando gli uomini videro per la prima volta il cammello si spaventarono e atterriti dalle sue
dimensioni si diedero alla 1uga. 'a +uando col passar del tempo si resero conto della sua
mansuetudine trovarono il coraggio di avvicinarglisi poi poco per volta accorgendosi che esso 4
un animale incapace di collera giunsero a tal punto di disprezzo che gli misero persino una cavezza
al collo e lo diedero da condurre a dei ragazzi.
La 1avola mostra che l*a-itudine rende tollera-ili anche le cose spaventose.

!,.
$ E 9CAA&E$.

$n un*isoletta pascolava un toro e del suo sterco vivevano due scara-ei. Al sopraggiungere della
cattiva stagione uno di essi annunci8 all*altro che intendeva volare sul continente cos l ci sare--e
stato a--astanza da mangiare per il compagno rimasto solo mentre egli tras1eritosi laggi> ci
avre--e passato l*inverno. Aggiungeva poi che se avesse trovato ci-o in a--ondanza ne avre--e
portato anche a lui. ;ass8 dun+ue sul continente e trovatoci sterco a iosa e per di pi> 1reschissimo
vi si sta-il e cominci8 a mangiarselo. ;assato l*inverno rivol8 di nuovo alla sua isola. Iuando l*altro
lo vide cos -ello grasso e 1lorido lo rimprover8 perchD dopo tante promesse non gli aveva portato
nulla. <%on devi prendertela con me= gli rispose il compagno <ma con +uel paese che 4 1atto
cos: da mangiare ce n*4 ma non si pu8 portar via niente=.

Iuesta 1avola andre--e -ene per uno di +uei tali che nelle loro amicizie arrivano 1ino all*invito a
pranzo ma pi> in l5 non muovono un dito per un amico.

!#3.
$L 6A%C$O E LA VOL;E.

n granchio uscito 1uori dal mare se ne viveva solo soletto su una spiaggia. Lo scorse una volpe
a11amata e visto che non aveva proprio nulla da mangiare gli salt8 addosso e lo a11err8. <Iuesta
me la son proprio meritata= esclam8 il granchio mentre l*altra stava per ingoiarlo. <Ero animale di
mare e ho voluto diventare animale di terra=.

Cos anche tra gli uomini chi lascia le proprie 1accende per immischiarsi di +uel che non lo
riguarda 4 naturale che vada a 1inire in mezzo ai guai.

!#!.
$L 6A%C$O E 9A 'AE.

La madre del granchio lo ammoniva a non camminare di traverso e a non s1regare il 1ianco contro la
roccia umida. E +uello: <'amma se vuoi che impari cammina dritta tu e io vedendoti 1ar8 come
te=.

Chi vuol rimproverare gli altri deve anzitutto viver -ene lui e rigar dritto e poi insegnare a 1ar
altrettanto.

!#(.
$L %OCE.
n noce cresciuto al margine di una strada e -ersagliato dalle sassate dei passanti disse tra sD
sospirando: <'a son proprio un disgraziato io Continuo tutti gli anni a procurarmi insulti e
dolori=.

Iuesta 1avola allude a certe persone le +uali dai propri -eni non ricavano che dolori.

!#).
$L CA9TOO.

$l castoro 4 un +uadrupede che vive negli stagni e i suoi genitali pare che servano per la cura di
certe malattie. Iuando +ualcuno lo scopre e lo insegue per tagliarglieli esso che sa a +ual 1ine gli
d5nno la caccia sino a un certo punto per conservarsi intatto 1ugge ma +uando poi si vede a
portata dei suoi inseguitori si strappa da solo i genitali e li getta via cos riesce a salvare la vita.

Anche tra gli uomini d5nno prova di saggezza coloro che vedendosi minacciati a causa del loro
denaro lo lasciano perdere per non mettere a repentaglio la loro vita.

!#,.
L*OTOLA%O CE $%%AFF$AVA 6L$ OTA66$.

n tale si 1erm8 davanti a un ortolano che inna11iava le sue verdure e gli domand8 perchD mai le
piante selvatiche sono 1loride e ro-uste mentre +uelle coltivate sono gracili e stente. E l*ortolano gli
rispose: <;erchD di +uelle la terra 4 veramente la madre ma di +ueste 4 soltanto la matrigna=.

Anche tra i ragazzi chi 4 allevato dalla matrigna non mangia come +uello che ha la propria madre.

!##.
L*OTOLA%O E $L CA%E.

$l cane di un ortolano casc8 in un pozzo e l*ortolano per tirarlo 1uori scese gi> anche lui. 'a il
cane pensando che egli venisse per cacciarlo pi> a 1ondo si rivolt8 al padrone e lo morse. Allora
+uello dolorante se ne torn8 s> dicendo: <&en mi sta: perchD a11annarmi tanto per salvare un
suicidaG=.

Ecco una 1avola per gli uomini ingiusti ed ingrati.

!#/.
$L C$TAEO.

n sonator di cetra da strapazzo cantava tutto il giorno tra le -en cementate pareti di una stanza e
poichD +ueste riecheggiavano i suoni si immagin8 d*avere una -ella voce potente. 'ontatosi cos la
testa decise che era il caso di a11rontare anche il teatro. 'a giunto sul palcoscenico cant8
veramente da cane e 1u cacciato via a sassate.
Cos ci sono degli oratori che 1in che si esercitano nelle scuole 1anno -ella 1igura ma +uando
a11rontano la vita pu--lica si scopre che non valgono nulla.

!#0.
$L TOO.

n tordo andava a ci-arsi in una macchia di mirti e tanto eran dolci +uelle -acche che non sapeva
staccarsene. n uccellatore osserv8 che il luogo gli piaceva vi mise le panie e ce lo prese. <'e
in1elice= esclam8 il tordo prima di morire. <Ecco che per il gusto della gola ci rimetto la vita=.

Iuesta 4 una 1avola che si adatta a uno di +uegli uomini sregolati che si rovinano per amor dei
piaceri.

!#2.
$ LA$ E $L 6ALLO.

$ ladri penetrarono in una casa ma non ci trovarono altro che un gallo. Lo presero e se ne andarono.
Iuando 1u l per essere ammazzato il gallo cominci8 a pregare che lo risparmiassero dicendo che
egli era utile agli uomini perchD li svegliava a -uio cos che potessero attendere alle loro 1accende.
<'a +uesta 4 una ragione di pi> per tirarti il collo= gli risposero gli altri. <9vegliando loro tu
impedisci a noi di ru-are=.

La 1avola mostra che +uel che d5 pi> 1astidio ai -ricconi sono proprio i servizi resi alle persone
da--ene.

!#.
$L VE%TE E $ ;$E$.

$l ventre e i piedi disputavano chi di loro 1osse il pi> 1orte e i piedi continuavano a dire che in
1atto di 1orza erano tanto superiori che il ventre stesso si 1aceva portare a spasso da loro. <Cari
miei se non ci 1ossi io a darvi da mangiare neanche voi sareste in grado di portarmi= rispose il
ventre.

Cos anche in un esercito il numero non conta nulla se non ci sono dei capi col cervello a posto.

!/3.
$L 6ACC$O E LA VOL;E.

n gracchio a11amato s*era posato su un 1ico e trovati dei piccoli 1ichi ancor acer-i aspettava che
diventassero grossi e maturi. La volpe che lo vedeva continuamente l5 1ermo +uando ne seppe il
motivo gli disse: <Caro mio se ti attacchi alla speranza s-agli di grosso. La speranza 4 un pastore
che ti porta a spasso ma la pancia non te la riempie=.
!/!.
$L 6ACC$O E $ COV$.

n gracchio che era pi> grosso di tutti gli altri disprezzando i compagni della sua razza se ne
and8 in mezzo ai corvi e pretendeva di vivere con essi. 'a +uelli che non conoscevano nD la sua
1accia nD la sua voce lo picchiarono e lo cacciarono via. espinto dai corvi esso torn8 allora di
nuovo ai suoi gracchi. Iuesti a loro volta indignati per l*a11ronto non lo vollero ricevere. Ecco
come avvenne che esso 1u escluso dalla societ5 degli uni e degli altri.

Iuesto succede anche agli uomini che a--andonano la loro patria e pre1eriscono i paesi altrui: in
+uesti sono malvisti perchD sono stranieri e si rendono odiosi ai loro concittadini perchD li hanno
disprezzati.

!/(.
$L 6ACC$O E 6L$ CCELL$.

7eus volendo dare un re agli uccelli 1iss8 loro un giorno in cui dovevano comparirgli davanti
perchD egli potesse scegliere il pi> -ello di tutti a regnare sopra di essi. Allora gli uccelli si
radunarono sulla riva di un 1iume per 1ar pulizia. $l gracchio che si rendeva conto della propria
-ruttezza and8 a raccogliere le piume che erano cadute agli altri uccelli le dispose sul proprio dorso
e ve le attacc8. 6li riusc con +uesto di diventare pi> -ello di tutti gli altri. 6iunse il giorno 1issato
e tutti gli uccelli comparvero dinanzi a 7eus. Anche il gracchio adorno di penne d*ogni colore gli si
present8 e 7eus stava gi5 per designarlo re a causa del suo splendido aspetto +uando gli uccelli
indignati gli strapparono ognuno le proprie penne. Cos il gracchio spogliato ritorn8 di nuovo
gracchio.

Iuesto capita anche a +uelli che vivono di de-iti: 1inchD hanno i +uattrini degli altri sem-rano dei
pezzi grossi ma +uando li hanno restituiti ritornano tali +uali erano prima.

!/).
$L 6ACC$O E $ COLO'&$.

$l gracchio avendo veduto che i colom-i in piccionaia mangiavano magni1icamente si tinse di


-ianco e se ne and8 l5 per partecipare del loro stesso trattamento. Iuelli 1inchD rimase zitto lo
credettero un colom-o e l*accolsero tra loro ma poi +uando senz*avvedersene esso aperse la -occa
non conoscendone la voce lo cacciarono via. Cos escluso dalla mensa dei piccioni il gracchio
ritorn8 tra i suoi. 'a neppure +uesti lo ricono--ero dato il suo nuovo colore e lo cacciarono via
dalla propria pastura. Ecco come 1u che avendo voluto mangiare da due parti non mangi8
nD dall*una nD dall*altra.

Anche noi do--iamo dun+ue accontentarci di +uello che 4 nostro tenendo presente che l*avidit5
non serve a nulla anzi spesso ci 1a perdere anche +uel che a--iamo.
!/,.
$L 6ACC$O F66$TO.

n tale cattur8 un gracchio e legatagli una cordicella al piede lo regal8 al suo -am-ino. $l gracchio
che non poteva adattarsi a vivere tra gli uomini appena e--e un momento di li-ert5 1ugg e ritorn8
nel proprio nido. 'a la cordicella gli si impigli8 nei rami e il gracchio +uando vide che non poteva
pi> volar via e che stava ormai per morire disse 1ra sD: <9ono -en disgraziato ;er non sopportare
la schiavit> degli uomini senz*avvedermene mi son tolto la vita=.

Iuesta 1avola si potre--e raccontare a proposito di +uegli uomini che volendo evitare +ualche
modesto rischio si gettano senz*avvedersene in mezzo a guai peggiori.

!/#.
$L COVO E LA VOL;E.

n corvo aveva ru-ato un pezzo di carne ed era andato a posarsi su di un al-ero. Lo vide la volpe e
le venne voglia di +uella carne. 9i 1erm8 ai suoi piedi e cominci8 a 1ar gran lodi del suo corpo
per1etto e della sua -ellezza dicendo che nessuno era pi> adatto di lui ad essere il re degli uccelli
e che lo sare--e diventato senz*altro se avesse avuto la voce. $l corvo allora volendo mostrare che
neanche la voce gli mancava si mise a gracchiare con tutte le sue 1orze e lasci8 cadere la carne. La
volpe si precipit8 ad a11errarla soggiungendo: <9e poi caro il mio corvo tu avessi anche il
cervello non ti manchere--e proprio altro per diventare re=.

Ecco una 1avola adatta per un uomo stolto.

!//.
$L COVO E E'E9.

n corvo preso al laccio rivolse le sue preghiere ad Apollo promettendogli un*o11erta d*incenso
ma una volta li-erato dal pericolo si dimentic8 della promessa. Iuando poi 1u preso al laccio per la
seconda volta lasci8 da parte Apollo e promise un*o11erta ad Ermes. 'a +uesto gli disse:
<9ciagurato come 4 possi-ile che io ti presti 1ede dopo che hai rinnegato ed ingannato il tuo primo
protettoreG=.

Chi si mostra ingrato verso i suoi -ene1attori non trova nessuno che l*aiuti +uando 4 nei guai.

!/0.
$L COVO E $L 9E;E%TE.

n corvo a corto di ci-o vide un serpente che dormiva al sole: gli piom-8 addosso e lo port8 via. 'a
il serpe gli si rivolt8 e lo morse. <'e disgraziato= diceva morendo il corvo <ho trovato uno di
+uei doni della 1ortuna per cui tocca rimetterci anche la vita=.
9i potre--e applicare +uesta 1avola a un uomo che per aver trovato un tesoro rischia di perder la
vita.

!/2.
$L COVO A''ALATO.

n corvo ammalato disse alla madre: <;rega gli d4i mamma invece di piangere=. <'a chi sar5
il dio che avr5 piet5 di te 1igliuolo mioG= gli rispose +uella. <Ce n*4 1orse uno a cui tu non sia
andato a ru-are la carneG=.

La 1avola mostra che chi nella vita si 1a molti nemici al momento del -isogno non trova nessuno
che lo aiuti.

!/.
LA CA;;ELLACC$A.

na cappellaccia presa al laccio piangeva dicendo: <Ahim4 povero uccello sventurato ch*io sono
%on ho portato via a nessuno nD oro nD argento nD altra cosa preziosa. n piccolo chicco di grano mi
ha procurato la morte=.

Ecco una 1avola adatta a chi si espone a gravi pericoli per un meschino guadagno.

!03.
LA CO%ACC$A E $L COVO.

La cornacchia gelosa del corvo il +uale d5 auspici agli uomini prevede il 1uturo ed 4 perci8 da
essi invocato come testimonio si mise in testa di 1are altrettanto. Vedendo passare dei viandanti
vol8 su un al-ero e piantatasi l5 cominci8 a gracchiare a tutta 1orza. Al suono della sua voce +uelli
si volsero spaventati ma uno disse su-ito: <%iente niente amici andiamo pure avanti. E* soltanto
una cornacchia e le sue grida non signi1icano nulla=.

Cos anche tra gli uomini chi si mette a gareggiare coi pi> potenti di lui non solo non riesce ad
uguagliarli ma si guadagna anche le -e11e.

!0!.
LA CO%ACC$A E $L CA%E.

na cornacchia che o11riva ad Atena una vittima invit8 un cane al -anchetto sacri1icale.
<;erchD sprechi i tuoi +uattrini in sacri1iciG= le chiese il cane. <Tanto la dea ti ha cos in uggia che
impedisce alla gente di credere ai tuoi presagi=. E la cornacchia: <'a io le o11ro i sacri1ici proprio
per +uesto. Cerco di conciliarmela dato che so che mi vede di mal occhio=.

Cos ci son molti che per paura non esitano a -ene1icare +uelli che li odiano.
!0(.
LE C$OCC$OLE.

n*contadinello 1aceva arrostire delle chiocciole e sentendole crepitare diceva: <&rutte -estie
mentre le vostre case -ruciano voi vi mettete a cantare=.

La 1avola mostra che tutto +uel che si 1a 1uori tempo 4 -iasimevole.

!0).
$L C$6%O ;E9O ;E %*OCA.

n signore allevava insieme un*oca e un cigno non allo stesso scopo naturalmente ma l*uno per il
canto e l*altra per la mensa. Iuando giunse il momento in cui l*oca doveva 1ar la 1ine per cui era
stata allevata era notte e il -uio non permise di distinguere l*uno dall*altra. Cos 1u preso il cigno
invece dell*oca. 'a ecco che esso intona un canto preludio di morte col canto rivela la sua natura
e grazie alla sua voce s1ugge al supplizio.

La 1avola mostra come spesso la musica riesca a di11erire la morte.

!0,.
$L C$6%O E $L 9O ;AO%E.

icono che i cigni si mettano a cantare al momento della morte. A un tale capit8 di veder messo in
vendita un cigno e sentendo che era un uccello dal canto dolcissimo lo ac+uist8. n giorno che
aveva ospiti a tavola and8 ad invitarlo perchD cantasse alla 1ine del -anchetto ma in +uell*occasione
il cigno rimase zitto. 6iunse per8 il giorno in cui sent vicina la morte e allora inton8 il suo canto di
dolore. $l padrone sentendolo disse: <'a se tu non canti altro che +uando stai per morire lo
stupido ero io che stavo l a rivolgerti delle preghiere invece di ammazzarti=.

Cos anche tra gli uomini ci son +uelli che ci8 che non voglion 1are per piacere lo 1anno poi per
1orza.

!0#.
$ E CA%$.

n tale che aveva due cani ne addestr8 uno alla caccia e allev8 l*altro per guardia della casa. Iuando
poi il primo andando a caccia prendeva della selvaggina ne gettava una parte anche all*altro.
Allora il cane da caccia sdegnato cominci8 ad insultare il compagno perchD lui andava 1uori
so--arcandosi a continue 1atiche mentre l*altro godeva il 1rutto del suo lavoro senza 1ar nulla. $l
cane domestico gli rispose: <%on con me devi prendertela ma col nostro padrone che mi ha
insegnato non a lavorare -ens a s1ruttare il lavoro altrui=.
Cos non si possono -iasimare i 1anciulli pigri +uando li rende tali l*educazione dei loro genitori.

!0/.
LE CA6%E AFFA'ATE.

Certe cagne a11amate che avevano visto delle pelli messe a -agno nell*ac+ua d*un 1iume non
riuscendo ad a11errarle sta-ilirono tra di loro di -er prima tutta l*ac+ua per poter poi arrivare ad
esse. 'a and8 a 1inire che creparono a 1orza di -ere prima di giungere a toccare le pelli.

Cos ci son uomini che nella speranza di un guadagno si so--arcano a pericolose 1atiche prima di
raggiungere il loro scopo.

!00.
L*O'O 'O9$CATO A % CA%E.

n tale che era stato morso da un cane correva +ua e l5 cercando +ualcuno che lo curasse. Ci 1u
uno che gli disse che doveva inzuppare nel suo sangue un pezzo di pane e darlo da mangiare al cane
che l*aveva morso. <'a se 1accio cos= gli rispose +uello <verranno senz*altro a morsicarmi tutti i
cani della citt5=.

9imilmente lusingare la malvagit5 degli uomini signi1ica invitarli a 1ar peggio.

!02.
$L CA%E $%V$TATO A ;A%7O ovvero L*O'O E $L CA%E.

n tale stava preparando un -anchetto per invitare un suo intimo amico. $l suo cane and8 a chiamare
un altro cane e gli disse: <Amico mio vieni +ui a pranzo con me=. Iuello venne e si arrest8 tutto
giu-ilante a contemplare il gran -anchetto esclamando in cuor suo: <Capperi Che razza di 1ortuna
inaspettata mi compare improvvisamente davanti agli occhi Ora mangio e mi riempio 1ino alla
nausea in modo da non aver pi> 1ame per tutto domani=. 'entre il cane cos parlava tra sD e
sD intanto dimenava la coda pieno di 1iducia nel suo amico com*era il cuoco not8 +uella coda che
andava in +ua e in l5 e a11erratone il proprietario per le zampe lo scaravent8 immediatamente
1uori dalla 1inestra. $l cane se ne torn8 indietro allontanandosi con grandi guaiti. no dei cani che
incontr8 sulla sua strada gli chiese: <Come 4 andato il pranzo caroG=. <Oh= rispose lui <a 1orza
di -ere mi sono talmente u-riacato che non so nemmeno io da che parte son passato per uscire=.

La 1avola mostra che non ci si deve 1idare di chi promette di -ene1icarci a spese altrui.

!0.
$L CA%E A CACC$A E 6L$ ALT$ CA%$.
n cane allevato in casa e addestrato a com-attere contro le -elve un giorno che se ne vide
schierate davanti un -uon numero spezz8 il collare che aveva intorno al collo e si mise a scappare
per le strade. <'a perchD scappiG= gli domandavano gli altri cani vedendolo -ello grasso che
sem-rava un torello. E lui: <Eh lo so -ene che vivo nell*a--ondanza e che godo tutte le
soddis1azioni materiali ma son sempre a un pelo dalla morte +uando devo com-attere contro orsi e
leoni=. E gli altri cani commentarono tra loro: <Anche se 4 una vita da poveretti 1acciamo una
-ella vita noi che non do--iam com-attere nD con leoni nD con orsi=.

$ pericoli -isogna s1uggirli non tirarseli addosso per amor del lusso e della vanagloria.

!23.
$L CA%E $L 6ALLO E LA VOL;E.

n cane e un gallo avevano stretto amicizia e 1acevano viaggio insieme. 6iunta la sera per dormire
il gallo sal su un al-ero e il cane s*accomod8 vicino alle sue radici dove c*era una -uca. 9ul 1inir
della notte il gallo secondo il suo solito cant8. La volpe l*ud accorse e 1ermandosi sotto l*al-ero
lo preg8 di scender gi> da lei chD voleva a--racciare una -estia con una voce s -ella. $l gallo le
rispose di svegliare prima il suo portinaio che dormiva ai piedi dell*al-ero perchD gli aprisse
l*uscio poi sare--e sceso. 'a mentre la volpe cercava di rivolgere la parola al portiere il cane -alz8
1uori improvvisamente e la 1ece a -rani.

La 1avola mostra come gli uomini di -uon senso valendosi di +ualche pretesto sviino gli assalti dei
loro nemici rivolgendoli verso +ualcuno pi> 1orte di loro.

!2!.
$L CA%E E LA CO%C$6L$A.

n cane a-ituato a ingollarsi delle uova vide una conchiglia convinto che 1osse un uovo spalanc8
la -occa e con un violento s1orzo riusc a mandarla gi>. Iuando poi sent il peso e i dolori di
stomaco: <&en mi sta= disse <perchD m*ero messo in testa che tutte le cose rotonde 1ossero uova=.

Iuesta 1avola ci insegna che chi a11ronta un*impresa senza ri1lettere pu8 impensatamente trovarsi
impigliato 1ra strani 1astidi.

!2(.
$L CA%E E LA LE;E.

n cane da caccia che aveva catturato una lepre un momento la mordeva e un momento le leccava
il muso. <Ehi tu= gli disse s1inita la lepre <o smettila di mordermi o smettila di -aciarmi ch*io
possa capire se sei per me un amico o un nemico=.

Iuesta 4 una 1avola adatta per un uomo am-iguo.


!2).
$L CA%E E $L 'ACELLA$O.

n cane -alz8 dentro una macelleria e mentre il macellaio era occupato a11err8 un cuore e se la
diede a gam-e. $l macellaio si volse e vedendolo 1uggire esclam8: <Ehi galantuomo 9ta* pur
certo che ti terr8 d*occhio dovun+ue tu sia il cuore non l*hai mica portato via a me sai anzi a me ne
hai aggiunto dell*altro=.

La 1avola insegna che le sventure servono di ammaestramento agli uomini.

!2,.
$L CA%E AO'E%TATO E $L L;O.

n cane dormiva davanti all*aia. 6li -alza addosso un lupo e sta per 1arne un -occone ma +uello
comincia a pregarlo di non ucciderlo. <Ora= dice <son magro e tutt*ossa ma se aspetti un po* in
casa dei miei padroni ci saranno delle nozze. Allora io manger8 a--ondantemente diventer8 grasso
e sar8 un pasto pi> soddis1acente per te=. $l lupo ci credette e se ne and8. Tornando dopo un po* di
giorni trov8 il cane che dormiva in alto nella casa. 9i 1erm8 l e cominci8 a chiamarlo dal -asso
ricordandogli i loro patti. E il cane: <Caro lupo non aspettarle pi> le nozze se mai ti capita di
trovarmi ancora addormentato davanti all*aia=.

La 1avola mostra che gli uomini di -uon senso +uando riescono ad uscir 1uori da +ualche pericolo
se ne guardano per tutta la vita.

!2#.
LA CA6%A CE ;OTAVA LA CA%E.

na cagna attraversava un 1iume con un pezzo di carne in -occa. Vide la propria immagine ri1lessa
nell*ac+ua credette che si trattasse di un*altra cagna con un pezzo di carne pi> grosso e lasciando
andare il suo -alz8 gi> per a11errare +uello dell*altra. Ecco come 1u che rimase senza l*uno e senza
l*altro: all*uno non ci arriv8 perchD non c*era all*altro perchD esso 1u portato via dalla corrente.

Iuesta 4 una 1avola adatta per un uomo avido.

!2/.
$L CA%E COL 9O%A6L$O.

C*era un cane che mordeva a tradimento. Allora il suo padrone gli attacc8 un sonaglio cos che tutti
ne 1ossero avvertiti in tempo. E +uello si pavoneggiava sulla piazza scotendo il suo sonaglio. 'a
una vecchia cagna gli disse: <'a che cosa ti crediG %on lo porti mica per i tuoi meriti serve
soltanto a 1ar vedere la malignit5 che hai dentro=.

Cos i costumi vanagloriosi degli smargiassi sono l*indice della loro occulta dappocaggine.
!20.
$L CA%E CE $%9E6$VA $L LEO%E E LA VOL;E.

n cane da caccia aveva veduto un leone e lo inseguiva. 'a +uando il leone si volse ed emise un
ruggito scapp8 indietro pieno di paura. La volpe che l*aveva visto esclam8: <'isera-ile volevi
inseguire il leone tu che non sei stato nemmeno capace di resistere al suo ruggito=.

Iuesta 4 una 1avola che si potre--e citare a proposito di certi insolenti che si mettono a denigrare
persone assai superiori a loro ma +uando +ueste li a11rontano si tirano su-ito indietro.

!22.
LA 7A%7AA E $L LEO%E.

na zanzara and8 dal leone e gli disse: <$o non ti temo e tu non sei a11atto pi> 1orte di me. %on ci
crediG $n che cosa consiste la tua 1orzaG 6ra11iare con le unghie e mordere coi dentiG 'a +uesto lo
1a +ualsiasi donnetta +uando litiga col marito. $o s che sono molto pi> 1orte di te. 9cendiamo pure
in campo se vuoi=. E dato 1iato alla trom-a la zanzara gli si gett8 contro punzecchiandolo intorno
alle narici in +uella parte dove il muso non 4 protetto dai peli. $l leone con i suoi artigli non 1aceva
che gra11iare se stesso 1inchD rinunci8 al com-attimento. isultata cos vincitrice del leone la
zanzara son8 la trom-a cant8 l*epinicio ?!@ e poi prese il volo. 'a and8 a s-attere nella tela di un
ragno. E mentre +uesto se la succhiava essa 1aceva lamento essa che dopo aver mosso guerra ai pi
> potenti periva ora per opera di un ragno il pi> vile degli insetti.

%ote.
!. Era il canto della vittoria.

!2.
LA 7A%7AA E $L TOO.

na zanzara che s*era posata sul corno d*un toro e vi era rimasta a lungo +uando 1u sul punto di
volar via gli chiese se gli 1aceva piacere che 1inalmente se ne andasse. E il toro: <%on ti ho sentita
venire non ti sentir8 se te ne andrai=.

Ecco una 1avola che si potre--e usare a proposito di un uomo da nulla che venga o vada non 1a
nD caldo nD 1reddo.

!3.
LE LE;$ E LE VOL;$.

na volta le lepri erano in guerra con le a+uile e invitavano le volpi a 1ar alleanza con loro. <%oi ci
schiereremmo al vostro 1ianco= risposero le volpi <se non sapessimo -ene chi siete e contro chi
com-attete=.

La 1avola mostra che chi si mette in guerra con i pi> potenti non ha cara la sua incolumit5.
!!.
LE LE;$ E LE A%OCC$E.

n giorno le lepri riunite tutte insieme si lamentavano 1ra loro della loro vita cos incerta e piena di
paure: esse sono in1atti preda degli uomini dei cani delle a+uile e d*altri numerosi animali. 'eglio
dun+ue 1arla 1inita una volta tanto piuttosto che star a trepidare tutta la vita. ;resa +uesta
risoluzione si slanciarono tutte insieme alla volta di uno stagno per -uttarsi gi> e a11ogare. Le
ranocchie che stavano accoccolate tutt*in giro allo stagno non appena sentirono il rumore della loro
corsa schizzarono immediatamente nell*ac+ua. E allora una delle lepri che pareva pi> sveglia
delle altre disse: <Alto l5 compagne risparmiatevi +uest*orri-ile passo perchD ormai avete
veduto che in 1atto di paura ci sono degli animali che stan peggio di noi=.

La 1avola mostra che gli in1elici si 1anno coraggio +uando c*4 +ualcuno che sta peggio di loro.

!(.
LA LE;E E LA VOL;E.

isse la lepre alla volpe: <$ tuoi pro1itti sono davvero grandiG O perchD dicono che sei una
*pro1ittatrice* se noG=. <ai du--iG Vieni dentro. chD ti voglio a tavola con me= le rispose la volpe.
La lepre la segu e +uando 1u dentro non ci 1u che lepre a tavola per la volpe. <Ahim4= esclam8
allora la lepre <l*ho imparato a mie spese ma adesso lo so da che cosa deriva il tuo nome: non dai
tuoi pro1itti ma dai tuoi tradimenti=.

Agli indiscreti che si lasciano inconsideratamente trascinare dalla loro curiosit5 capitano spesso
gravi guai.

!).
$L 6A&&$A%O E $L ;E9CE O%$%E.

n ga--iano che aveva ingoiato un pesce e ne aveva avuto lacerato il gozzo giaceva morto sulla
spiaggia. Lo vide il pesce rondine e comment8: <Te lo meriti: eri nato uccello e hai voluto pescarti
il ci-o in mare=.

Cos +uelli che a--andonano la propria attivit5 per occuparsi di +uel che non 4 1atto per loro vanno
naturalmente a 1inir male.

!,.
LA LEO%E99A E LA VOL;E.

La volpe scherniva la leonessa rin1acciandole di non saper mai mettere al mondo pi> di un 1iglio
per volta. <9= rispose +uella =uno solo ma un leone=.
elle cose -elle non si misura la +uantit5 ma il valore.

!#.
$L E6%O EL LEO%E.

na volta 1u eletto re un leone che non era nD collerico nD crudele nD violento ma mite e giusto
come un uomo. 9otto il suo regno 1u convocata l*assem-lea plenaria degli animali perchD ognuno
desse e ricevesse scam-ievolmente soddis1azione dei suoi torti il lupo con la pecora la pantera col
capriolo la tigre col cervo il cane con la lepre. Fu allora che il povero leprotto disse: <Iuanto ho
sospirato di vederlo spuntare +uesto giorno in cui i de-oli avre--ero 1atto paura ai 1orti=.

Iuando in uno 9tato regna la giustizia e i giudici la rispettano anche i de-oli possono vivere
tran+uilli.

!/.
$L LEO%E $%VECC$ATO E LA VOL;E.

n leone ormai invecchiato non essendo pi> in grado di procacciarsi il ci-o con la 1orza cap che
doveva procurarselo con l*astuzia. 9i ritir8 +uindi in una caverna e sdraiatosi l5 1ingeva di essere
ammalato cos man mano che veniva +ualche animale a 1argli visita lo a11errava e se lo mangiava.
Aveva gi5 catturato molte -estie +uando and8 da lui la volpe che sospettava il suo stratagemma si
1erm8 a +ualche distanza dalla caverna e cominci8 a in1ormarsi della sua salute. <Va male= le
rispose +uello e le chiese perchD non entrava. <'a io sarei entrata= disse <se non avessi veduto
tante orme di animali che vengono dentro e neanche una che venga 1uori=.

Cos gli uomini di -uon senso 1ondandosi sugli indizi prevedono i pericoli e li s1uggono.

!0.
$L LEO%E ;$6$O%$EO E $L CO%TA$%O.

n leone penetr8 nella stalla di un contadino e +uesto volendo catturarlo chiuse la porta del
cortile. $l leone che non poteva pi> uscire prima divor8 le pecore e dopo pass8 ai -uoi. Allora il
contadino e--e paura per sD e gli apr la porta. Iuando +uello si 1u allontanato la moglie del
contadino vedendolo piangere gli disse: <'a se te lo sei cercato ;erchD hai voluto chiuder s>
+uella -estia che persino da lontano doveva 1arti tremareG=.

Cos chi stuzzica i pi> 1orti deve naturalmente sopportare le conseguenze del suo errore.

!2.
$L LEO%E $%%A'OATO E $L CO%TA$%O.

n leone innamorato della 1iglia di un contadino la chiese in isposa. Iuesti che esitava a conceder
la 1iglia a una -elva e che d*altra parte non osava negargliela per la paura escogit8
+uest*espediente. ato che il leone continuava a insistere gli dichiar8 che lo giudicava degno di
sposare sua 1iglia ma non poteva concedergliela a meno che si strappasse le zanne e si tagliasse gli
artigli perchD la ragazza ne aveva paura. 'a dopo che il leone si 1u sottoposto per amore ad
entram-e le mutilazioni il contadino pieno di disprezzo per lui +uando gli si present8 lo cacci8 via
a colpi di randello.

La 1avola mostra che chi 1acilmente si 1ida del suo prossimo +uando si spoglia delle armi che lo
avvantaggiano diventa preda di coloro a cui prima incuteva timore.

!.
$L LEO%E LA VOL;E E $L CEVO.

n leone che giaceva ammalato in una caverna disse alla volpe che gli era a11ezionata e veniva a
visitarlo. <9e tu vuoi che io guarisca e che viva devi con le tue dolci parole a--indolare +uel gran
cervo che a-ita nel -osco e spingerlo tra le mie zampe: ho una gran voglia delle sue viscere e del
suo cuore=. La volpe and8 trov8 il cervo che scorrazzava tra i -oschi e tutta complimentosa lo
salut8 dicendogli: <9on venuta a portarti una -ella notizia. $l leone nostro re che come sai 4 mio
vicino di casa 4 ammalato ormai in punto di morte. Egli ha dun+ue pensato +uale delle -estie
dovr5 succedergli nel regno. $l cinghiale diceva 4 uno stupido l*orso 4 -alordo la pantera 4
collerica la tigre 4 tutta 1an1aronate il pi> adatto a 1are il re 4 il cervo che ha una -ella statura
che vive per molti anni che con le corna 1a paura ai serpenti... 'a perchD 1arla lungaG $n
conclusione sei stato scelto per essere re. E per me che son stata la prima a dirtelo che regalo ci
sar5G 9> dimmelo chD ho 1retta ho paura che mi cerchi di nuovo perchD in tutte le 1accende
ricorre sempre al mio consiglio. 9e d5i retta a me che son vecchia io ti consiglierei di venire anche
tu e di stargli vicino 1inchD non muore=. Cos disse la volpe. A +ueste parole il cervo si mont8 la
testa e ignaro di +uel che l*aspettava s*avvi8 verso la caverna. $l leone si precipit8 d*un -alzo su di
lui ma riusc soltanto a lacerargli le orecchie con gli artigli mentre +uello riparava di corsa tra i
-oschi. La volpe -attD le mani disperata d*aver sprecato le sue 1atiche. $l leone piangeva ruggendo
a gran voce vinto dalla 1ame e dal dolore e scongiurava la volpe di 1are un*altra prova e di
escogitare uno stratagemma per portarglielo di nuovo. Iuella gli rispose: <i11icile e 1aticoso 4
+uel che tu mi ordini. Tuttavia ti prester8 ancora il mio aiuto=. E come un segugio gli and8 dietro
macchinando trappolerie e domandando ai pastori se avevano veduto un cervo insanguinato. Iuelli
la indirizzarono nel -osco dove essa lo trov8 che riprendeva 1iato e s1acciatamente gli si 1erm8
davanti. $l cervo pieno d*ira e con il pelo ra--u11ato grid8: <%on mi prenderai pi> sporca
-estiaccia se ti avvicini a me sei morta. Va* a volpeggiare con +uelli che non ti conoscono. Va* a
scegliere +ualcun atro per 1arlo re e per montargli la testa=. E la volpe rispose: <'a perchD sei vile
e paurosoG ;erchD sospetti di noi tuoi amiciG $l leone t*aveva a11errato per le orecchie perchD voleva
darti dei suggerimenti e delle istruzioni sulla tua importante missione di re prima di morire. E tu
non sei stato capace di sopportare il gra11io della zampa d*un povero malato Ora egli 4 pi> adirato
di te e vuol lasciare il regno al lupo. Ahim4 che -rutto padrone 'a s> vieni non aver paura e
non comportarti come una pecora. Ti giuro per tutte le 1oglie e per tutte le 1onti che il leone non ti
1ar5 nulla di male +uanto a me sar8 soltanto ai tuoi servizi=. $ngannando in tal modo il
disgraziato lo indusse a tornarvi. E +uando 1u entrato nella caverna il leone e--e il suo pranzo e si
succhi8 tutte le ossa le midolla e le viscere del cervo. La volpe stava l5 a guardarlo: cadde per
terra il cuore ed essa l*a11err8 e se lo mangi8 come compenso delle sue 1atiche. $l leone intanto
1acendo passare tutti i pezzi non riusciva a trovare il cuore. La volpe 1ermandosi un po* lontano gli
disse: <'a +uello di cuore non ne aveva. $nutile cercare che cuore vuoi che avesse uno che per
due volte 4 venuto nella tana anzi proprio tra le zampe del leoneG=.
$l desiderio degli onori tur-a la mente umana e oscura la visione dei pericoli.

(33.
$L LEO%E L*O9O E LA VOL;E.

n leone e un orso avevano trovato un cer-iatto e -attagliavano per il suo possesso. 9e ne erano
date a vicenda senza misericordia e accecati giacevano esanimi al suolo +uando pass8 una volpe
e vedendoli s1initi col cer-iatto che se ne stava l in mezzo se lo prese s> e se ne and8 passando
tra i due contendenti. E +uei due incapaci di sollevarsi: <Che disdetta= esclamarono <tanto
-attagliare e tutto per la volpe=

La 1avola mostra come a ragione si dolga chi vede il primo venuto portarsi via i 1rutti delle proprie
1atiche.

(3!.
$L LEO%E E LA A%OCC$A.

n leone sent gracidare una ranocchia e si volse al suono di +uella voce pensando che si trattasse di
+ualche grosso animale. Attese +ualche poco +uando la scorse che usciva dal pantano le si avvicin8
e la schiacci8 sotto i piedi esclamando: <EhG cos piccola e gridi tanto 1orteG=.

La 1avola s*addice ad un uomo che d*altro non sia capace se non di ciarlare con mor-osa lo+uacit5.

(3(.
$L LEO%E E $L ELF$%O.

n leone -ighellonava su e gi> per una spiaggia +uando scorse un del1ino che tirava 1uori la testa
dall*ac+ua e lo invit8 a 1ar societ5 con lui osservando che essi erano proprio 1atti apposta per
diventare amici e alleati. $l del1ino accett8 volentieri e il leone che da gran tempo era in guerra col
toro selvatico lo preg8 di venirgli in aiuto. 'a +uello pur con tutta la -uona volont5 non poteva
uscir 1uori dall*ac+ua cos il leone prese ad accusarlo di tradimento. <%on prendertela con me=
rispose il del1ino <ma con la natura che mi ha 1atto -estia di mare e non mi permette di salire sulla
terra 1erma=.

Cos anche noi contraendo un*amicizia do--iamo scegliere come alleato chi 4 in grado di aiutarci
nel momento del pericolo.

(3).
$L LEO%E E $L C$%6$ALE.

*estate +uando il calore provoca la sete un leone e un cinghiale andarono a -ere a una piccola
1onte e cominciarono a litigare chi dei due dovesse dissetarsi per primo. La lite si inaspr 1ino a
tras1ormarsi in duello mortale. 'a ecco che mentre si volgevano un momento per riprendere 1iato
scorsero degli avvoltoi che stavano l ad aspettare il primo che sare--e caduto per mangiarselo. A tal
vista ponendo 1ine al duello dichiararono: <'eglio diventare amici che diventar pascolo di
avvoltoi e di corvi=.

&ello 4 por 1ine alle tristi contese e alle rivalit5 perchD esse 1iniscono col portar danno a tutti
+uanti.

(3,.
$L LEO%E E LA LE;E.

n leone trov8 una lepre addormentata e stava gi5 per divorarsela +uando vide passar di l5 un
cervo e lasci8 la lepre per corrergli dietro. La lepre svegliata da +uel tramestio -alz8 s> e se la
diede a gam-e. opo una lunga corsa dietro il cervo non essendo riuscito a raggiungerlo il leone
ritorn8 alla sua lepre ma trov8 che se l*era svignata. <&e* me lo son meritato= disse <perchD ho
lasciato andare il -occone che avevo gi5 in mano pre1erendo correr dietro alla speranza di un
-occone pi> grosso=.

Ci sono anche degli uomini che 1anno cos: non contenti dei loro modesti guadagni corrono dietro a
pi> lusinghieri miraggi senz*avvedersi che intanto perdono anche +uello che gi5 avevano in
mano.

(3#.
$L LEO%E $L L;O E LA VOL;E.

$l leone ormai vecchio giaceva malato nel suo antro e lo circondavano le -estie che tutte ad
eccezione della volpe erano venute a rendere omaggio al loro re. Allora il lupo colse l*occasione e
cominci8 dinanzi al leone ad accusare la volpe che non aveva alcun rispetto del loro comune
signore e per +uesto non veniva nemmeno a 1argli una visita. La volpe arriv8 proprio in +uesto
momento cosicchD ud le ultime parole del lupo. $l leone l*accolse con un ruggito ostile ma essa
chiese che le desse il tempo di giusti1icarsi: <E chi mai 1ra tutti costoro che ti stanno attorno ti ha
reso un servizio pari al mio che ho girato da tutte le parti a chiedere ai medici una cura per la tua
malattia e l*ho trovataG=. Allora il leone le chiese di dirgli su-ito in che cosa consisteva la cura ed
essa spieg8: <%ello spellare un lupo vivo e nell*avvolgerti nella sua pelle 1inchD 4 ancor calda=. E
+uando vide il lupo messo senz*indugio a morte la volpe sentenzi8: <%on l*odio ma l*amore
-isogna inculcare nell*animo del padrone=.

La 1avola mostra che chi macchina sventure per gli altri tende trappole a se stesso.

(3/.
$L LEO%E E $L TO;O $CO%O9CE%TE.

n topolino correva sul corpo di un leone addormentato il +uale si svegli8 e acchiappatolo 1ece
per ingoiarlo. La -estiola cominci8 a supplicare di risparmiarlo e a dire che se ne usciva salvo gli
avre--e dimostrata la sua riconoscenza. $l leone scoppi8 a ridere e lo lasci8 andare. 'a dopo non
molto gli capit8 un caso in cui dovette davvero la sua salvezza alla riconoscenza del topolino.
Alcuni cacciatori riuscirono a catturarlo e lo legarono con una corda a un al-ero. $l topo allora ud i
suoi lamenti accorse rosicchi8 la corda e lo li-er8 soggiungendo: <Tu +uella volta t*eri 1atto -e11e
di me perchD non immaginavi mai di poter avere una ricompensa da parte mia. 9appi ora che anche
i topi sono capaci di gratitudine=.

La 1avola mostra come col mutar delle circostanze anche i potenti possono aver -isogno dei
de-oli.

(30.
$L LEO%E E L*O%A6O.

$l leone e l*onagro andavano a caccia di -estie selvatiche il leone mettendo a pro1itto la sua 1orza e
l*onagro la velocit5 delle sue gam-e. Iuando e--ero catturato una certa +uantit5 di selvaggina il
leone 1ece le parti divise tutto in tre mucchi e dichiar8: <La prima spetta al primo cio4 a me che
sono il re. La seconda mi spetta come socio a pari condizioni. Iuanto a +uesta terza ti porter5 -en
disgrazia se non ti decidi a s+uagliarti=.

Conviene commisurare ogni nostra azione alle nostre 1orze e coi pi> potenti di noi non
immischiarsi nD associarsi.

(32.
$L LEO%E E L*A9$%O CE A%AVA%O A CACC$A $%9$E'E.

Fatta societ5 il leone e l*asino uscirono insieme a caccia. 6iunti dinanzi ad una caverna dove
c*erano delle capre selvatiche il leone si 1erm8 davanti all*entrata per prenderle a mano a mano che
uscivano mentre l*asino entrava e -alzando in mezzo ad esse ragliava per spaventarle. Iuando il
leone le e--e prese +uasi tutte l*asino venne 1uori e gli chiese se non si era mostrato un valoroso
guerriero nella cacciata delle capre.
<'a sai= gli rispose il leone <che persino io avrei avuto paura di te se non avessi saputo che eri
un asinoG=.

Cos chi 1a il 1an1arone davanti a +uelli che lo conoscono -ene si guadagna giustamente le -e11e.

(3.
$L LEO%E L*A9$%O E LA VOL;E.

$l leone l*asino e la volpe 1ecero societ5 1ra loro e se ne andarono a caccia. Iuand*e--ero 1atto un
-uon -ottino il leone invit8 l*asino a dividerlo tra di loro. L*asino 1ece tre parti uguali e invit8 il
leone a scegliere. La -elva in1erocita gli -alz8 addosso lo divor8 e poi ordin8 alla volpe di 1ar lei le
parti. Essa radun8 tutto in un mucchio lasciando 1uori per sD solo +ualche piccolezza e poi lo invit8
a scegliere. $l leone allora le chiese chi le aveva insegnato a 1are le parti cos. <E* stata la disgrazia
dell*asino= rispose la volpe.

La 1avola mostra che le disgrazie del prossimo sono per gli uomini 1onte di saggezza.
(!3.
$L LEO%E ;O'ETEO E L*ELEFA%TE.

$l leone si lamentava spesso con ;rometeo che l*aveva 1atto grande e -ello e gli aveva armato di
zanne le mascelle e gli aveva munito di artigli le zampe e l*aveva reso pi> potente di tutte le altre
-estie... ma <con tutto +uesto= diceva <io ho paura del gallo=. E ;rometeo gli rispose:
<;erchD mi accusi a vanveraG a parte mia tutto +uello che io potevo 1are per te l*hai avuto. E* il
tuo coraggio che solo davanti a +uesta -estiola vien meno=. Ordun+ue il leone piangeva su se
stesso accusandosi di vilt5 e alla 1ine decise di togliersi la vita. 'entre meditava su +uesto
proposito incontr8 l*ele1ante e salutatolo si 1erm8 a discorrere con lui. A un tratto not8 che +uello
continuava a scuotere le orecchie e gli chiese: <Che cos*haiG perchD le tue orecchie non stan 1erme
nemmeno un minutoG=. E l*ele1ante gli disse mentre una zanzara per caso stava svolazzando intorno
a lui: <Vedi +uel cosino +uello l che ronzaG 9e +uello penetra nel condotto delle mie orecchie io
son -ell*e morto=. <;erchD dun+ue morire= disse allora il leone <se sono cos potente e tanto pi>
1ortunato dell*ele1ante +uanto pi> grosso 4 un gallo di una zanzaraG=.

Tu vedi che la zanzara 4 cos 1orte da poter 1ar paura all*ele1ante.

(!!.
$L LEO%E E $L TOO.

n leone che insidiava la vita di un enorme toro pens8 di sopra11arlo con l*astuzia. ;erci8 gli disse
che immolava una pecora e lo invit8 al -anchetto con l*intenzione di ucciderlo mentre +uello era
sdraiato a tavola. $l toro venne vide una gran +uantit5 di caldaie e spiedi grossissimi ma niente
pecore allora senza dir parola se ne and8. $l leone lo rimprover8 e gli chiese perchD si allontanava
cos silenzioso senza che gli 1osse stato 1atto alcun torto. <o le mie -uone ragioni= gli rispose il
toro <vedo dei preparativi che mi paiono pi> da toro che da pecora=.

La 1avola mostra che agli uomini prudenti non s1uggono le trappole dei malvagi.

(!(.
$L LEO%E $%F$ATO E $L CEVO.

n leone era in1uriato. <;overetti noi= disse un cervo scorgendolo di tra le piante del -osco
<che cosa mai non 1ar5 ora che 4 su tutte le 1urie costui che noi non riuscivamo a sopportare
nemmeno +uand*era in -uonaG=.

Teniamoci tutti lontani dagli uomini violenti e usi al male +uando essi si impadroniscono del potere
e signoreggiano sugli altri.

(!).
$L LEO%E CE E&&E ;AA *% TO;O E LA VOL;E.
'entre il leone dormiva un topo gli 1ece una corsa su per il corpo. Iuello si dest8 e si girava da
tutte le parti per cercare +uel che gli era venuto addosso. La volpe a +uella vista prese a canzonarlo
perchD lui che era un leone aveva paura di un topolino. <%on 4 che io a--ia paura di un topo=
rispose lui <ma mi meraviglio che +ualcuno a--ia osato correre addosso al leone mentre dormiva=.

La 1avola mostra che gli uomini assennati non trascurano nemmeno le piccole cose.

(!,.
$L &$6A%TE E $L 6EL9O.

n -rigante dopo aver assassinato un uomo per la strada a--andon8 in un lago di sangue la sua
vittima e 1ugg inseguito da +uelli che avevano assistito al delitto. 'a ecco alcuni viaggiatori che
venivano dalla parte opposta e che gli chiesero di che cosa 1ossero sporche le sue mani. Egli rispose
che era sceso allora allora da un gelso ?!@ ma mentre stava dicendo +uesto sopraggiunsero i suoi
inseguitori che lo presero e lo impiccarono a un gelso. E l*al-ero gli disse: <%on mi dispiace
a11atto di servire al tuo supplizio perchD tu hai cercato di riversare su di me il sangue sparso dalle
tue mani=.

Cos spesso anche i migliori tra gli uomini non esitano ad in1ierire contro +ualcuno che ha cercato di
disonorarli con la calunnia.

%ote.
!. Evidentemente il -rigante vuol attri-uire il colore delle sue mani al succo rosso dei 1rutti del
gelso.

(!#.
$ L;$ E $ CA%$ $% 6EA TA $ LOO.

Tra i lupi e i cani scoppi8 un giorno la guerra e i cani scelsero a comandare le loro 1orze un cane
greco. Iuesto continuava a temporeggiare dinanzi alla -attaglia e i lupi 1acevano grandi millanterie
di ci8. 'a egli disse loro: <9apete perchD io vado coi piedi di piom-oG ;erchD prima d*agire
-isogna sempre ri1lettere. Voi siete tutti d*una stessa razza e d*uno stesso colore mentre i nostri sono
diversi di costumi e 1ieri delle loro diverse patrie. 'a se non hanno nemmeno un colore solo e
uguale per tutti Ce n*4 di neri e di rossi di -ianchi e di cenerini. Come potrei portarli in guerra se
sono cos discordi e di11erenti sotto tutti i rapportiG=.

$n +ualsiasi esercito la vittoria contro il nemico 4 data dalla concordia della volont5 e del
pensiero.

(!/.
$ L;$ E $ CA%$ ALLEAT$.

issero i lupi ai cani: <;erchD voi che ci siete simili in tutto non andate d*accordo con noi come
1ratelliG %on c*4 tra noi nessuna di11erenza tranne che nelle idee. %oi viviamo in li-ert5 e voi vi
sottomettete agli uomini servendoli sopportando le loro percosse portando il collare e custodendo
le loro pecore. Iuando poi mangiano a voi non gettano altro che le ossa. 'a se date retta a noi voi
ci consegnerete tutto il gregge lo metteremo in comune e mangeremo a saziet5=. $ cani dun+ue
diedero retta a +ueste proposte e i lupi appena entrati nella stalla per prima cosa misero a morte i
cani.

Iuesta 4 la ricompensa che ottengono i traditori della patria.

(!0.
$ L;$ E LE ;ECOE.

$ lupi che 1acevano la posta a un gregge di pecore non riuscivano ad impadronirsene a causa dei
cani che lo sorvegliavano e allora decisero di ricorrere all*astuzia per raggiungere il loro scopo.
'andarono am-asciatori alle pecore e chiesero la consegna dei cani a11ermando che erano essi i
responsa-ili delle loro relazioni ostili. na volta che li avessero in mano la pace avre--e regnato
tra di loro. Le pecore senza sospettare +uel che le aspettava consegnarono i cani e i lupi una volta
padroni di +uesti sterminarono senza di11icolt5 il gregge rimasto indi1eso.

Cos anche +uegli 9tati che consegnano senza di11icolt5 i loro capi senz*avvedersene sono tosto
soggiogati dai nemici.

(!2.
$ L;$ LE ;ECOE E $L 'O%TO%E.

$ lupi mandarono am-asciatori alle pecore o11rendo loro pace perpetua se avessero ottenuto in
consegna i cani per mandarli a morte. Le pecore stupide erano venute nel parere di 1arlo +uando
un vecchio montone osserv8: <'a come mai potr8 aver 1iducia in voi e convivere con voi se non
mi 4 possi-ile pascolare in pace nemmeno ora che ci sono i cani a di1endermiG=.

%on vi spogliate delle vostre armi dando retta ai giuramenti di coloro che sono vostri nemici
irriconcilia-ili.

(!.
$L L;O $%O6O6L$TO ELLA 9A O'&A E $L LEO%E.

;el pianosolingo a sera un lupo aggirasi


mirando l*om-ra sua che sotto il raggio
del sol cadente enormemente allungasi.
<Ch*io tema del leone 4 mai possi-ileG
&en un plettro ?!@ son lungo=.
E pien d*orgoglio dice: <;resto sar8 re delle -estie=.
6iunge in +uella il leone e se lo mangia.
Esclama allora il lupo ravvedendosi:
<La presunzione ahim4 porta disgrazia=.

%ote.
'isura di lunghezza corrispondente a +uasi trenta metri.

((3.
$L L;O E LA CA;A.

n lupo vide una capra che -rucava sull*alto di una rupe scoscesa. %on potendo arrivare 1ino a lei
la esortava a scendere in -asso chD senz*avvedersene non scivolasse e le diceva che l5 dove si
trovava lui il pascolo era migliore e l*er-a tutta 1iorita. <'a +uesto= gli rispose la capra <non 4
mica un invito al pascolo per me sei tu che hai appetito=.

Cos anche gli uomini malvagi +uando esercitano le loro per1ide arti con persone che li conoscono
non ottengono alcun risultato dalle loro macchinazioni.

((!.
$L L;O E L*A6%ELLO.

n lupo vide un agnello presso un torrente che -eveva e gli venne voglia di mangiarselo con
+ualche -el pretesto. 9tandosene l5 a monte cominci8 +uindi ad accusarlo di insudiciar l*ac+ua
cos che egli non poteva -ere. L*agnello gli 1ece notare che per -ere esso s1iorava appena l*ac+ua
col muso e che d*altra parte stando a valle non gli era possi-ile intor-idare la corrente a monte.
Venutogli meno +uel pretesto il lupo allora gli disse: <'a tu sei +uello che l*anno scorso ha
insultato mio padre=. E l*agnello a spiegargli che a +uella data egli non era ancor venuto al mondo.
<&ene= concluse il lupo <se tu sei cos -ravo a trovar delle scuse io non posso mica rinunziare a
mangiarti=.

La 1avola mostra che contro chi ha deciso di 1ar un torto non c*4 giusta di1esa che valga.

(((.
$L L;O E L*A6%ELL$%O $F6$ATO %EL TE';$O.

n lupo inseguiva un agnellino e +uesto and8 a ri1ugiarsi in un tempio. $l lupo cominci8 a


chiamarlo e ad avvertirlo che se il sacerdote lo coglieva l5 lo avre--e immolato al dio. <'eglio
immolato a un dio= rispose l*agnello <che s-ranato da te=.

La 1avola mostra che se si deve morire 4 meglio morire con onore.

(().
$L L;O E LA VECC$A.

n lupo a11amato vagava in cerca di ci-o. 6iunto in un certo luogo sent un -am-ino che piangeva
e una vecchia che gli diceva: <9mettila di piangere se no ti d8 su-ito su-ito al lupo=. $l lupo
credette che la vecchia parlasse sul serio e si 1erm8 li ad aspettare per un -el pezzo. 'a +uando
giunse la sera la sent di nuovo che vezzeggiava il -am-ino e gli diceva: <9e il lupo viene +ui noi
lo ammazzeremo piccino mio= <Iuesta 4 una casa dove si dice una cosa e poi se ne 1a un*altra=
comment8 il lupo udendo +ueste parole e se ne and8 via.

Ecco una 1avola per +uelle persone le cui azioni non rispondono alle parole.

((,.
$L L;O E L*A$O%E.

n lupo aveva ingoiato un osso e andava attorno per trovare +ualcuno che lo li-erasse. 9*im-attD in
un airone e lo preg8 di estrargli l*osso dietro compenso. Iuello cacci8 la testa nella gola del lupo
tir8 1uori l*osso e poi reclam8 l*onorario pattuito. 'a il lupo gli disse: <Caro mio non sei contento
d*aver tirata 1uori intera la testa dalla -occa del lupoG e osi ancora chiedere un compensoG=.

La 1avola mostra che il pi> gran compenso che si possa ottenere dai servizi resi a un malvagio 4
+uello di non essere ricam-iato con un sopruso.

((#.
$L L;O E $L CAVALLO.

;assando per i campi un lupo trov8 dell*orzo e dato che come ci-o a lui non poteva servire lo
lasci8 l e continu8 la sua strada. Iuando per8 si im-attD in un cavallo lo condusse in +uel campo
dichiarandogli che aveva trovato l*orzo e invece di mangiarlo l*aveva ser-ato per lui anche
perchD gli 1aceva piacere sentire il rumore dei suoi denti +uando lo masticava. <Caro mio= gli
rispose il cavallo <se i lupi potessero mangiar orzo tu non avresti mai dato la pre1erenza alle
orecchie sul ventre=.

La 1avola mostra che chi per natura 4 malvagio non 4 creduto anche +uando 1a s1oggio delle
migliori intenzioni.

((/.
$L L;O E $L CA%E.

n lupo vide un gran -el cane attaccato per il collare e gli chiese: <Chi 4 che t*ha legato e ti ha dato
tanto da mangiareG=. E l*altro rispose: <n cacciatore=. <9e c*4 un lupo che m*4 caro io gli
risparmi +uesta sorte: meglio la 1ame piuttosto che il peso del collare=.

La 1avola mostra che nelle sventure non si riesce nemmeno a gustare le gioie dello stomaco.

((0.
$L L;O E $L LEO%E.

n lupo aveva ru-ata una pecora dal gregge e la trascinava nel suo covo +uando gli si 1ece incontro
un leone e gliela port8 via. Tenendosi a rispettosa distanza il lupo gli grid8: <&ell*ingiustizia mi
porti via +uel che 4 mio=. E il leone ridendo: <6i5 perchD tu l*avevi avuta secondo giustizia da
un amico...=.

La 1avola 4 un*accusa contro i ladri e i prepotenti che si incolpano a vicenda +uando hanno la
peggio.

((2.
$L L;O E L*A9$%O.

n lupo che era capo del -ranco aveva promulgato una legge per cui ognuno doveva mettere in
comune il prodotto della sua caccia e darne a tutti in parti uguali per evitare che gli altri lupi
a11amati si mangiassero tra loro. 'a si 1ece avanti un asino che scuotendo la criniera osserv8:
<'agni1ica la pensata del lupo Tu per8 come mai il tuo -ottino di ieri l*hai messo da parte nella
tua tanaG 9> o11rilo alla comunit5 e 1a le parti=.
E il lupo svergognato si rimangi8 la sua legge.

%eppure coloro che sem-rano dettar legge secondo giustizia rispettano le norme che hanno
1ormulate e secondo cui giudicano.

((.
$L L;O E $L ;A9TOE.

n lupo andava dietro a un gregge di pecore senza 1ar loro nulla di male. $l pastore da principio si
guardava da lui come da un nemico e lo sorvegliava pien di sospetto. 'a poichD +uello continuava a
seguirli e non 1aceva neppure un tentativo di rapina 1in col considerarlo pi> un guardiano che un
nemico in agguato e +uando e--e -isogno di recarsi in citt5 partendo a11id8 le pecore a lui. $l
lupo pens8 che era giunto il momento -uono e piom-ando addosso al gregge ne s-ran8 la maggior
parte. Iuando al suo ritorno il pastore vide il gregge distrutto esclam8: <Ahim4 la colpa 4 tutta
mia: perchD ho a11idato delle pecore a un lupoG=.

Cos anche tra gli uomini 4 pi> che naturale che chi a11ida un deposito a una persona avida non lo
ria--ia pi> indietro.

()3.
$L L;O 9A7$O E LA ;ECOA.

n lupo che era pien di ci-o 1ino alla gola scorse una pecora stesa al suolo e comprendendo che era
venuta meno di paura alla sua vista le si avvicin8 e la rassicur8 dicendo che l*avre--e lasciata
andare li-era solo che gli dicesse sinceramente tre dei suoi pensieri. La pecora allora cominci8 col
dire che anzitutto non avre--e mai voluto incontrarsi con lui. Che in secondo luogo non potendo
ottenere +uesta grazia avre--e voluto incontrarlo cieco. $n terzo luogo poi: <Vorrei vedervi morire
tutti di mala morte maledetti lupi= esclam8 <voi che ci 1ate una guerra spietata senza che noi vi
a--iamo mai 1atto nulla di male=. $l lupo apprezz8 la sincerit5 della pecora e la lasci8 andare.

La 1avola mostra che molte volte anche tra nemici 4 apprezzata la sincerit5.
()!.
$L L;O FE$TO E LA ;ECOA.

n lupo ridotto a mal partito dai morsi dei cani giaceva a terra incapace di procacciarsi il ci-o
+uando vide una pecora e la preg8 di portargli un po* d*ac+ua dal 1iume vicino. <9e tu mi d5i da
-ere da mangiare me lo trover8 da solo=. <'a se io ti d8 da -ere= gli rispose la pecora <poi ci
pensi tu a servirti di me anche per mangiare=.

Ecco una 1avola adatta per un malvagio che tende ipocritamente le sue insidie.

()(.
LA LA';AA.

na lampada u-riaca d*olio splendeva vantandosi d*esser pi> luminosa del sole. 9*ud 1ischiare un
so11io di vento ed ecco la lampada 1u spenta. Iualcuno la riaccese e le disse: <&rilla o lampada e
taci. La luce degli astri non si eclissa mai=.

%on -isogna lasciarsi accecare dalla 1ama e dagli onori nella vita: tutto ci8 che vi ac+uistiamo 4
estraneo a noi.

()).
L*$%OV$%O.

n indovino s*era installato sulla pu--lica piazza e vi 1aceva +uattrini. A un tratto arriva un tale e gli
annuncia che gli han scassinato le porte di casa e gli han portato via tutto +uel che c*era dentro. Egli
-alza s> sconvolto e piangendo corre a vedere +uel ch*4 successo. A +uella vista uno dei presenti
gli grid8: <Ehi tu che pretendevi di conoscere l*avvenire degli altri il tuo non l*avevi previstoG=.

9i potre--e applicare +uesta 1avola a certuni che si comportano da sciocchi nelle cose loro e poi
pretendono di 1ar s1oggio di saggezza negli a11ari che non li riguardano.

(),.
LE A;$ E 7E9.

Le api gelose perchD gli uomini si servivano del loro miele andarono da 7eus e lo pregarono di
conceder loro il potere di uccidere a colpi di pungiglione chiun+ue si avvicinasse ai loro alveari.
7eus sdegnato per tanta malignit5 1ece s che esse non appena colpiscono +ualcuno perdono il
pungiglione e dopo di +uesto anche la vita.

Iuesta 1avola s*attaglia a certe persone maligne che si rassegnano a partecipare personalmente ai
danni in1erti agli altri.
()#.
L*A;$CLTOE.

n tale penetr8 nella casa di un apicultore durante la sua assenza e gli port8 via miele e 1avi. Al suo
ritorno il proprietario vedendo le arnie vuote si 1erm8 ad esaminarle. 'a le api che ritornavano dal
pascolo trovandolo l lo assalirono coi pungiglioni conciandolo orri-ilmente. <&rutte -estiacce=
disse lui <il ladro dei vostri 1avi l*avete lasciato andar via impunito e a me che mi prendo cura di
voi riservate un trattamento cos spietato=.

Cos alcuni uomini che per incoscienza non si guardano dai loro nemici respingono poi i loro
amici come se li insidiassero.

()/.
$ 'E%A6$T$.

Certi menagirti ?!@ avevano un asino su cui eran soliti caricare i -agagli +uando 1acevano la loro
+uestua. 'a un -el giorno l*asino mor di stenti. Essi lo scuoiarono e con la sua pelle 1ecero dei
tam-uri di cui si servivano. n giorno incontrarono degli altri menagirti che chiesero loro dove
1osse l*asino ed essi risposero che era morto ma che di -usse ne prendeva tante +uante non ne
aveva mai prese nemmeno da vivo.

Cos talora i servi anche a11rancati dalla schiavit> non sono esenti dalle 1atiche servili.

%ote.
!. 9acerdoti mendicanti della dea Ci-ele che 1acevano ogni mese un giro di +uestua.

()0.
$ TO;$ E LE O%%OLE.

Topi e donnole erano in guerra e i topi non 1acevano che toccar scon1itte. iunitisi in assem-lea
essi espressero il sospetto che +uesto avvenisse per il 1atto che erano privi di capi. 9celsero +uindi
alcuni di loro e per alzata di mano li nominarono generali. Iuesti volendo distinguersi dagli altri
si 1a--ricarono delle corna e se le applicarono sulla testa. 9*attacc8 -attaglia e avvenne che
l*esercito dei topi e--e la peggio. 'a mentre gli altri 1uggendo si 1iccavano nelle loro -uche e
riuscivano a salvarsi i generali che non potevano entrar dentro per via delle corna 1urono presi e
divorati.

Cos spesso la vanagloria 4 causa di sventura.

()2.
LA 'O9CA.
na mosca caduta in una pentola di carne mentre stava per a11ogare nel -rodo diceva tra sD:
<E--ene io ho mangiato ho -evuto ho 1atto il -agno e se muoio pazienza=.

La 1avola mostra che gli uomini si rassegnano 1acilmente alla morte +uando essa sopraggiunge
senza so11erenze.

().
LE 'O9CE.

$n una dispensa s*era versato del miele. Le mosche accorse se lo succhiavano e la dolcezza era tale
che non sapevano staccarsene. Iuando per8 le loro zampe vi rimasero impigliate e incapaci di
levarsi a volo esse si sentirono a11ogare esclamarono: <;overette noi ;er un attimo di dolcezza ci
rimettiamo la vita=.

Cos la ghiottoneria 4 causa di numerosi guai per molte persone.

(,3.
LA FO'$CA.

n tempo +uella che oggi 4 la 1ormica era un uomo che attendeva all*agricoltura e non contento
del 1rutto del proprio lavoro guardava con invidia +uello degli altri e continuava a ru-are il raccolto
dei vicini. 9degnato della sua avidit5 7eus lo tras1orm8 in +uell*insetto che chiamiamo 1ormica
ma esso mutata natura non mut8 costumi perchD anche oggi gira per i campi raccoglie il grano e
l*orzo altrui e li mette in ser-o per sD.

La 1avola mostra che chi 4 cattivo di natura anche se 4 gravemente punito non muta costumi.

(,!.
LA FO'$CA E LO 9CAA&EO.

%ella stagione estiva la 1ormica s*aggirava per i campi raccogliendo grano e orzo e mettendolo in
ser-o come sua provvista per l*inverno. Lo scara-eo l*osservava e 1aceva gran meraviglie della sua
eccezionale attivit5 perchD essa s*a11annava a lavorare proprio nella stagione in cui gli altri animali
hanno tregua dalle loro 1atiche e si d5nno alla -ella vita. La 1ormica non disse nulla l per l ma pi
> tardi +uando sopraggiunse l*inverno e la pioggia lav8 via tutto lo sterco lo scara-eo a11amato
and8 da lei scongiurandola di dargli un po* da mangiare: <O scara-eo= gli rispose +uella <il ci-o
non ti manchere--e ora se tu avessi lavorato allora +uando io m*a11accendavo e tu mi canzonavi=.

Cos coloro che nel momento dell*a--ondanza non pensano al 1uturo +uando i tempi cam-iano
de--ono sopportare le pi> gravi so11erenze.

(,(.
LA FO'$CA E LA COLO'&A.
na 1ormica assetata era scesa in una 1ontana e trascinata dalla corrente stava per a11ogare. 9e
n*avvide una colom-a e strappato un ramoscello da un al-ero lo gett8 nell*ac+ua. La 1ormica vi sal
sopra e riusc a salvarsi. ;oco dopo un uccellatore con i suoi panioni pronti si avanz8 per prendere
la colom-a. La 1ormica lo scorse e diede un morso al piede dell*uccellatore che nell*impeto del
dolore gett8 via i panioni 1acendo cos 1uggire immediatamente la colom-a.

La 1avola mostra che -isogna ricam-iare i -ene1attori.

(,).
$L TO;O $ CA';A6%A E $L TO;O $ C$TTA*.

$l topo cittadino da +uel dei campi


ch*era suo amico s*e--e un invito a pranzo
e tosto lieto part per la campagna.
'a il pranzo era er-a e grano. <Vedi= gli disse
<che vita da 1ormica meni mio caro
E io d*ogni -en di io piena ho la casa
tu vieni meco chD ti dar8 di tutto=.
Verso la citt5 trottan gli amici tosto.
L*ospite ostenta legumi e 1ichi secchi
e cacio e pane datteri miele e 1rutta.
L*altro stupito di cuore lo ringrazia
il triste suo destino maledicendo.
'a +uando il pranzo s*apprestano a gustare
capita un tale che l*uscio ti spalanca.
$ miseri al rumore con un sussulto
corron dentro le -uche del pavimento.
%e escon poi 1uori per via dei 1ichi secchi
ma ecco entra un altro per non so +ual 1accenda.
9corgendolo i meschini dentro le -uche
in cerca di salvezza -alzan di nuovo.
$l campagnolo allora passando sopra
all*appetito sospira e dice all*altro:
<Amico addio 95ziati pur -en -ene
goditi il pranzo con tutte le sue gioie
con tutti i rischi e tutte +uante le paure
$o meschinello campando a grano ed er-e
senza sospetto vivr8 senza timore=.

E* meglio assai dice la 1avoletta vivere in santa pace vita modesta che 1ar del lusso sempre 1ra i
-atticuori.

(,,.
$L TO;O E LA A%OCC$A.
n topo di terra per sua disgrazia 1ece amicizia con una ranocchia. La ranocchia malintenzionata
leg8 il piede del topo al suo e cos se ne andarono insieme in un primo tempo a mangiar grano per i
campi poi si avvicinarono all*orlo di uno stagno e la ranocchia trascin8 dentro il topo nel 1ondo
mentre essa sguazzava nell*ac+ua gracchiando i suoi -rechechech4M. $l povero topo si gon1i8
d*ac+ua e a11og8 ma galleggiava legato al piede della rana. Lo vide un ni--io e se lo porto via tra
gli artigli. La ranocchia legata gli tenne dietro e serv anch*essa per la cena del ni--io.

Anche i morti hanno la possi-ilit5 di vendicarsi perchD la giustizia divina tutto vede e tutto
misurando sulla sua -ilancia d5 ad ognuno +uel che gli spetta.

(,#.
$L %AFA6O E $L 'AE.

n nau1rago gettato sulla spiaggia dormiva a11ranto dalla stanchezza. opo poco si dest8 e
vedendo il mare cominci8 a rampognarlo perchD esso seduce gli uomini con la sua apparente
tran+uillit5 e poi +uando li ha in sua -alia. si in1uria e li manda a morte. E: il 'are apparendogli
sotto 1orma umana gli disse: <%on prendertela con me amico mio ma piuttosto coi venti. $o per
mia natura sarei sempre cos tran+uillo come mi vedi ora ma +uelli mi saltano addosso
all*improvviso mi sollevano e mi rendono 1urioso=.

%oi pure non do--iam ritenere responsa-ili delle ingiustizie gli esecutori degli ordini altrui -ens i
loro mandanti.

(,/.
$ A6A77$ E $L 'ACELLA$O.

ue ragazzi erano andati a comperare carne nella stessa -ottega. 'entre il macellaio era voltato
dall*altra parte uno di essi arra118 delle 1rattaglie e le cacci8 sotto il vestito dell*altro. Iuando il
macellaio si volse cominci8 a cercar le sue 1rattaglie e ad accusare i due ma +uello che le aveva
prese giurava che lui non le aveva e +uello che le aveva giurava di non averle prese. $l macellaio
su-odor8 il trucco e disse: <&e* se giurate il 1also me potrete ingannarmi ma gli d4i no=.

La 1avola mostra che l*empiet5 dello spergiuro resta sempre la stessa anche se uno la vela con
so1ismi.

(,0.
$L CE&$ATTO E $L CEVO.

na volta un cer-iatto disse al cervo: <&a--o tu sei pi> grande e pi> veloce dei cani e per di pi
> hai un magni1ico paio di corna per di1enderti. Come va dun+ue che hai paura di loroG=. $l
cervo rise e rispose: <Figlio mio +uel che tu dici 4 vero ma io so una cosa sola: che +uando sento
a--aiare un cane non so come ma -isogna che me la dia su-ito a gam-e=.

La 1avola mostra che non c*4 incoraggiamento che valga a rin1rancare chi 4 per natura pauroso.
(,2.
$L 6$OVA%E ;O$6O E LA O%$%E.

n giovanotto spendaccione aveva mangiato tutto il suo patrimonio e gli era restato solo un
mantello +uando vide una rondine che era tornata prima del tempo e credendo che 1osse giunta
l*estate e il mantello non gli servisse ormai pi> and8 a vendere anche +uesto. 'a il giorno dopo
ritorn8 il cattivo tempo e venne un gran 1reddo. $l giovanotto andandosene attorno trov8 la rondine
morta assiderata. <isgraziata= le disse <tu hai rovinato te e me insieme=.

La 1avola mostra che tutto +uel che si 1a 1uori tempo 4 pericoloso.

(,.
$L 'ALATO E $L 'E$CO.

n medico chiese al suo ammalato come stava e +uello gli rispose che aveva sudato in modo
anormale. <'olto -ene= disse il medico. Torn8 una seconda volta a chiedergli come stava e +uello
rispose che era stato colto da un -rivido che l*aveva scosso da capo a piedi. <'olto -ene anche
+uesto= disse il medico. Iuando and8 a 1argli la terza visita e gli chiese della sua malattia
l*ammalato gli annunzi8 che aveva avuto un attacco di diarrea. <&ene -ene anche +uesto= dichiar8
il medico e se ne and8. Cos +uando uno dei suoi parenti venne a trovarlo e gli chiese come andava
l*ammalato rispose: <A 1orza d*andar -ene sto morendo=.

Cos molte volte gli uomini sono dal loro prossimo ritenuti 1elici per +ualche 1atto che nel loro
intimo 4 causa delle pi> vive so11erenze.

(#3.
$L ;$;$9TELLO $L OVO E $L 6A&&$A%O.

n pipistrello un rovo e un ga--iano 1ecero societ5 e decisero di darsi al commercio. $l pipistrello


si 1ece prestare del denaro e lo mise in comune il rovo prese con sD delle sto11e il terzo socio il
ga--iano ci mise del rame e s*im-arcarono. 9i scaten8 una violenta tempesta e la nave col8 a
picco. $ tre riuscirono a porsi in salvo sulla terra ma perdettero tutto il carico. a allora il ga--iano
4 sempre in agguato sugli scogli per vedere se da una parte o dall*altra il mare gli restituisce il suo
rame il pipistrello per paura dei suoi creditori di giorno non si 1a vedere ed esce di notte a cercarsi
da mangiare il rovo poi s*aggrappa ai vestiti dei passanti per vedere se riconosce la sua sto11a.

La 1avola mostra che noi 1iniamo sempre col ritornare a +uello che ci preme.

(#!.
$L ;$;$9TELLO E LE O%%OLE.

n pipistrello caduto per terra 1u a11errato da una donnola e mentre stava per esser ucciso la
pregava di risparmiarlo. Iuella dichiar8 che non poteva lasciarlo andare perchD essa era per natura
nemica di tutti gli uccelli. Allora il pipistrello spieg8 che esso non era un uccello ma un topo e cos
1u lasciato andare. ;i> tardi cadde di nuovo 1u preso da un*altra donnola e preg8 anche +uella di
non divorarlo. Iuella rispose che essa odiava tutti i topi e il pipistrello dichiarando che non era un
topo -ens un uccello se la cav8 di nuovo. Ecco come 1u che con un cam-iamento di nome il
pipistrello riusc a s1uggire due volte alla morte.

La 1avola mostra che non -isogna ricorrere sempre agli stessi espedienti ma ri1lettere come si possa
sottrarsi ai pericoli adattandosi alle circostanze.

(#(.
LE ;$A%TE E L*OL$VO.

n giorno le piante si accinsero ad eleggere un re che le governasse e dissero all*olivo: <9ii tu il


nostro re=. <E io dovrei rinunciare al mio pingue prodotto cos pregiato dagli d4i e dagli uomini
per andare a 1ar il re delle pianteG= rispose l*olivo. Allora le piante si rivolsero al 1ico: <Vieni a
regnare su di noi=. 'a anche il 1ico rispose: <$o dovrei rinunciare ai dolci e s+uisiti miei 1rutti per
andare a 1ar il re delle pianteG=. Allora le piante si rivolsero allo spino: <Vieni tu a regnar su di
noi=. E lo spino rispose alle piante: <9e davvero voi mi ungete re su di voi venite +ui a ripararvi
sotto di me se no escano 1iamme dallo spino e divorino i cedri del Li-ano=.

(#).
$L TA6L$ALE6%A E E'E9.

A un taglialegna cadde l*accetta nel 1iume presso cui stava lavorando. %on sapendo che 1are si mise
a piangere seduto sulla sponda. Ermes saputa la ragione del suo pianto si impietos 1ece un tu11o
nel 1iume e port8 s> un*accetta d*oro chiedendogli se era +uella che aveva perduto. L*uomo rispose
di no ed Ermes tu11atosi di nuovo ne port8 s> una d*argento e poichD l*uomo dichiarava che non
era nemmeno +uella si tu118 una terza volta e gli port8 1uori la sua. Allora il taglialegna disse che si
trattava veramente di +uella che aveva perduta ed Ermes soddis1atto della sua onest5 gliele diede
tutte e tre. $l -oscaiolo ritornato tra gli amici raccont8 loro l*accaduto e uno di essi pens8 di poterne
ricavare un uguale pro1itto. And8 al 1iume gett8 a -ella posta la sua accetta nell*ac+ua e poi si
sedette l a piangere. Anche a lui comparve Ermes e in1ormatosi del motivo del suo pianto si tu118 e
port8 s> a lui pure un*accetta d*oro chiedendogli se era +uella che aveva perduta. <'a s certo che 4
+uella= rispose l*altro esultante. $l dio indignato di tanta s1acciataggine non solo si tenne l*accetta
d*oro ma non gli riport8 nemmeno la sua.

La 1avola mostra che la divinit5 4 tanto propizia agli onesti +uanto ostile ai disonesti.

(#,.
$ V$A%A%T$ E L*O9O.

ue amici viaggiavano insieme +uand*ecco apparire davanti ad essi un orso. no pi> svelto sal
su un al-ero e vi rest8 nascosto mentre l*altro che gi5 stava per esser preso si gett8 al suolo
1ingendo d*esser morto. L*orso gli avvicin8 il muso annusandolo ed egli tratteneva il respiro
perchD a +uel che dicono l*orso non tocca i cadaveri. Iuando l*orso si 1u allontanato +uello che era
sull*al-ero discese e chiese all*altro che cosa gli avesse detto nell*orecchio l*orso. <i non viaggiar
mai pi> con dei compagni che nel pericolo non restano al tuo 1ianco= gli rispose +uello.

La 1avola mostra che le disgrazie mettono alla prova la -ont5 degli amici.

(##.
$ V$A%A%T$ E $L COVO.

Alcuni tali che viaggiavano per un certo a11are incontrarono un corvo cieco da un occhio. Essi si
volsero a guardarlo e uno consigli8 di tornare indietro perchD tale era il signi1icato del presagio.
<'a come potre--e pro1etare il 1uturo a noi +uest*uccello che non 4 stato nemmeno capace di
prevedere la perdita del suo occhio in modo da evitarlaG=.

Cos anche tra gli uomini chi non 4 in grado di dirigere i propri a11ari non merita 1iducia +uando
d5 consigli al prossimo.

(#/.
$ V$A%A%T$ E LA 9CE.

ue uomini 1acevano viaggio insieme. no trov8 una scure. <A--iamo trovato una scure= disse
l*altro ma il primo lo ammon che non doveva dire *a--iamo* -ens *hai trovato*. opo un po* 1urono
raggiunti da coloro che avevano perduto la scure e +uello che l*aveva presa vedendo che gli
correvano dietro disse al compagno: <9iamo 1ritti=. <%o devi dire: *son 1ritto*. Iuando l*hai
trovata non hai mica 1atto a met5 con me= gli osserv8 l*altro.

La 1avola mostra che chi non 4 1atto partecipe della -uona sorte non pu8 nemmeno essere amico
1edele nella sventura.

(#0.
$ V$A%A%T$ E $L ;LATA%O.

%ella stagione estiva verso mezzogiorno due viandanti spossati dal caldo videro un platano e
ri1ugiatisi sotto di esso si sdraiarono alla sua om-ra per riposare. A un tratto levando gli occhi
verso il platano presero a dire che +uell*al-ero cos sterile era inutile agli uomini. E il platano
rispose: <$ngrati mi accusate d*essere sterile e inutile mentre ancora state godendo dei miei
-ene1ici=.

Cos anche tra gli uomini ci sono dei disgraziati alla cui -ont5 non si presta 1ede per +uanto
-ene1ichino il loro prossimo.

(#2.
$ V$A%A%T$ E LA 9TE;A6L$A.
ei viandanti che camminavano lungo la riva del mare giunsero su di un*altura donde videro di
lontano un mucchio di sterpi che galleggiava e lo presero per una gran nave da guerra. Iuando poi
trasportata dal vento la sterpaglia si avvicin8 al+uanto parve loro di veder non pi> una nave ma
un -astimento da trasporto. ;er8 una volta che 1urono giunti a riva videro che erano sterpi e si
dissero l*un l*altro che erano degli sciocchi ad aspettar +uello che non c*era.

La 1avola mostra che ci son degli uomini i +uali +uando non si conoscono incutono paura ma che
messi alla prova si trovano indegni di considerazione.

(#.
$L V$A%A%TE E LA VE$TA*.

n viandante incontr8 in un deserto una donna che se ne stava l5 solitaria con lo sguardo chino a
terra e le chiese: <Chi seiG=. <9ono la Verit5= rispose +uella. <E per +ual ragione hai
a--andonato la citt5 e vivi nel desertoG=. Ed essa: <;erchD nei tempi antichi la menzogna era di
pochi ma ora essa al-erga presso tutti gli uomini +ualun+ue cosa si dica o si ascolti=.

Orri-ile e dolorosa 4 la vita per gli uomini +uando la menzogna 4 pre1erita alla verit5.

(/3.
$L V$A%A%TE E E'E9.

n tale che doveva compiere un lungo viaggio 1ece voto a Ermes che se avesse trovato +ualche
cosa ne avre--e consacrato la met5 a lui. Ed ecco che trov8 una -isaccia con dentro delle
mandorle e dei datteri e la raccolse pensando che 1ossero +uattrini. La scosse e +uando vide che
cosa c*era dentro se lo mangi8 poi prese delle mandorle i gusci e dei datteri i n8ccioli e depose il
tutto su un altare dicendo: <Ecco sciolto il mio voto o Ermes: +uel che ho trovato l*ho diviso con
te: te n*ho dato e della parte di dentro e della parte di 1uori=.

Ecco una 1avola adatta per un uomo avido che nella sua cupidigia tru11a persino gli d4i.

(/!.
$L V$A%A%TE E LA FOT%A.

n viaggiatore che aveva 1atta molta strada spossato dalla stanchezza si lasci8 cadere sull*orlo d*un
pozzo e l s*addorment8. 9tava gi5 +uasi per cadervi dentro +uando gli apparve la Fortuna e lo
svegli8 dicendogli: <Ehi amico se poi tu cadevi dentro non te la prendevi con la tua imprudenza
ma te la prendevi con me...=.

Cos molti uomini si procacciano loro stessi i guai e poi ne accusano gli d4i.

(/(.
6L$ A9$%$ A 7E9.
na volta gli asini stanchi di continuare a portar pesi e di stentar la vita mandarono am-asciatori a
7eus chiedendogli di por 1ine alle loro miserie. $l dio per 1ar intendere loro che si trattava di una
cosa impossi-ile rispose che essi sare--ero li-erati dalle loro pene il giorno in cui a 1orza di orina
avessero 1atto un 1iume. 6li asini credettero che egli parlasse sul serio cos da +uel giorno e ancor
oggi +uando vedono un*orina d*asino tutti si 1ermano intorno a +uella e la 1anno anche loro.

La 1avola mostra che +uel che ad ognuno 4 destinato non si pu8 mutare.

(/).
L*O'O CE VOLEVA CO';EAE % A9$%O.

n tale che voleva comperare un asino lo prese in prova. Lo port8 insieme con i suoi e lo mise
davanti alla greppia. Iuello senza curarsi degli altri compagni and8 a mettersi vicino al pi>
poltrone e al pi> ghiotto di tutti. 'entre se ne stava l5 senza 1ar nulla l*uomo gli mise la cavezza
lo port8 al suo padrone e glielo restitu. Iuesto gli chiese se la prova a cui l*aveva sottoposto era
tanto convincente e l*altro gli rispose: <;er me non ho -isogno di metterlo alla prova: son
convinto che 4 tale e +uale il compagno che 1ra tutti ha creduto di scegliersi=.

La 1avola mostra che le persone sono giudicate simili ai compagni di cui si compiacciono.

(/,.
L*A9$%O 9ELVAT$CO E L*A9$%O O'E9T$CO.

n asino selvatico vedendo un asino domestico in un -el pascolo solato gli si avvicin8 per dirgli
che era 1ortunato cos -ello grasso e con +uel pascolo a disposizione. 'a +uando pi> tardi lo vide
carico di -agagli seguito dall*asinaio che lo pigliava a randellate esclam8:
<%o non ti considero pi> 1ortunato ora perchD vedo che solo a prezzo di gravi pene tu godi la tua
ricchezza=.

Cos non 4 il caso di invidiare +uei pro1itti che sono accompagnati da pericoli e da so11erenze.

(/#.
L*A9$%O CE ;OTAVA $L 9ALE.

n asino carico di sale traversava un 1iume. 9civol8 e casc8 nell*ac+ua dove il sale si sciolse cos
+uando si rialz8 si sent pi> leggero. Lieto di +uesto caso un*altra volta che era carico di spugne
giunto vicino a un 1iume pens8 che se si 1osse lasciato cadere si sare--e di nuovo risollevato pi>
leggero e cos a -ella posta scivol8 gi>. 9enonchD avvenne che le spugne s*im-evvero d*ac+ua ed
esso incapace di rialzarsi mor a11ogato.

$n modo simile alcuni precipitano nei guai senza avvedersene proprio in grazia dei loro maneggi.
(//.
L*A9$%O CE ;OTAVA LA 9TATA $ % $O.

n tale andava in citt5 con un asino su cui aveva collocata la statua di un dio. $ passanti si
inchinavano dinanzi a +uesta ma l*asino pens8 che le riverenze 1ossero per lui e montatosi la testa
cominci8 a ragliare ri1iutando di andare avanti. L*asinaio +uando s*accorse di +uello che succedeva
cominci8 a menare il randello dicendo: <O -rutta zucca ci mancava ancora +uesto che gli uomini
1acessero le riverenze a un asino=.

La 1avola mostra che chi si vanta dei -eni altrui ci guadagna le -e11e di +uelli che lo conoscono.

(/0.
L*A9$%O VE9T$TO ELLA ;ELLE EL LEO%E E LA VOL;E.

n asino si mise addosso la pelle di un leone e andava attorno seminando il terrore 1ra tutte le
-estie. Vide una volpe e volle provarsi a 1ar paura anche a lei. 'a +uella che per caso aveva gi5
sentito la sua voce un*altra volta gli disse: <9ta* pur sicuro che se non ti avessi mai sentito ragliare
avresti 1atto paura anche a me=.

Cos ci sono degli ignoranti che grazie alle loro 1astose apparenze sem-rere--ero persone
importanti se la smania di parlare non li tradisse.

(/2.
L*A9$%O CE LOAVA LA 9OTE EL CAVALLO.

L*asino decantava la sorte del cavallo perchD era nutrito senza economia e 1atto segno a tutte le
cure mentre esso non aveva nemmeno paglia a su11icienza e doveva sopportare tante 1atiche. 'a
+uando son8 l*ora della guerra un soldato in armi -alz8 sul cavallo portandolo da una parte e
dall*altra e 1inalmente lo lanci8 nella mischia contro il nemico dove la -estia cadde colpita a morte.
A +uesta vista l*asino cam-i8 parere e compianse il cavallo.

La 1avola mostra che non -isogna invidiare i potenti e i ricchi ma amare la povert5 pensando
all*invidia e ai pericoli da cui essi sono circondati.

(/.
L*A9$%O $L 6ALLO E $L LEO%E

na volta un gallo stava mangiando insieme con un asino. Ecco che un leone piom-a addosso
all*asino e il gallo emette un grido. $l leone che a +uanto pare ha paura della voce del gallo
scappa. Allora l*asino illudendosi d*averlo messo in 1uga lui prese su-ito a rincorrerlo. Iuando
l*e--e seguito lontano dove non arrivava pi> la voce del gallo il leone si volse indietro e se lo
divor8. <;overo stupido ch*io sono= esclamava morendo l*asino <perchD ho voluto partire in
guerra io che non son nato di genitori guerrieriG=.
La 1avola mostra che molti uomini partono in guerra contro gente che si 4 1atta piccola a -ella
posta e cos 1iniscono rovinati da +uella.

(/.
L*A9$%O LA VOL;E E $L LEO%E.

L*asino e la volpe si misero in societ5 e andarono a caccia. 'a appena venne loro incontro un
leone la volpe vedendo il pericolo imminente gli si avvicin8 o11rendo di consegnargli l*asino se le
prometteva salva la vita. Iuello acconsent allora la volpe condusse l*asino verso una trappola e ve
lo 1ece cadere. Iuando il leone vide che l*asino non poteva scappare per prima cosa a11err8 la
volpe e poi si rivolse all*asino.

Cos spesso senza avvedersene chi tende insidie ai suoi compagni rovina insieme con essi.

(0!.
L*A9$%O E LE A%OCC$E.

n asino con un carico di legna sul dorso traversava un ac+uitrino. 9civol8 cadde e non
riuscendo a tirarsi s> si mise a piangere e a lamentarsi. Iuando le ranocchie del luogo udirono i
suoi lamenti gli dissero: <Caro mio tu piagnucoli tanto per esser caduto +ui pochi minuti: che cosa
avresti mai 1atto se ci 1ossi rimasto tanto tempo come noiG=.

i +uesta 1avola potre--e servirsi uno che a11ronta coraggiosamente i mali pi> gravi per rivolgersi
a un de-ole che mal sopporta le pi> lievi 1atiche.

(0(.
L*A9$%O E $L 'LO CE ;OTAVA%O % CA$CO E6ALE.

n asino e un mulo avanzavano uno accanto all*altro. L*asino osservando che i loro due carichi
erano eguali era indignato e si lamentava perchD il mulo che pur era ritenuto degno di una doppia
razione non portava nulla pi> di lui. 'a +uando e--ero proceduto al+uanto nella via l*asinaio
s*avvide che l*asino non poteva reggere e allora gli tolse una parte del carico aggiungendolo al
mulo. opo che e--ero proseguito ancora un poco vedendo che l*asino era sempre pi> stanco gli
tolse di nuovo una parte del carico e alla 1ine prese tutto +uanto e lo pass8 da lui al mulo. Allora
+uesto diede una s-irciatina all*asino: <Ehi tu non ti par giusto ora che mi 1accian l*onore di una
doppia razioneG=.

Anche noi per giudicare la condizione di ciascuno non do--iamo guardare come comincia ma
come va a 1inire.

(0).
L*A9$%O E L*OTOLA%O.
n asino che era al servizio di un ortolano pregava 7eus per esser li-erato del suo padrone e
venduto ad un altro dato che l mangiava poco e 1aticava molto. 7eus l*ascolt8 e 1ece s che 1osse
venduto ad un vasaio ma egli 1u di nuovo malcontento perchD a portare argilla e vasellame
1aticava pi> di prima. 9upplic8 +uindi di cam-iare nuovamente e 1u venduto a un conciapelli.
Caduto cos in mano d*un padrone peggiore dei precedenti e vedendo il mestiere che egli esercitava
sospirava e diceva: <Ahim4 disgraziato era meglio che rimanessi con i padroni di prima
perchD +uesto vedo -ene mi concer5 anche la pelle=.

Iuesta 1avola mostra che i servitori non rimpiangono mai tanto il primo padrone come +uando
hanno provato il secondo.

(0,.
L*A9$%O $L COVO E $L L;O.

n asino che aveva una piaga nella schiena pascolava in un prato. n corvo and8 a posarglisi
addosso e gli dava -eccate nella piaga mentre l*asino per il dolore ragliava e saltava. L*asinaio se
ne stava l5 1ermo a +ualche distanza e rideva. n lupo che passava lo vide e disse tra sD: <%oi
poveracci -asta che ci vedano e ci d5nno la caccia ma +uesti anche se li assalgono li accolgono
con un sorriso=.

La 1avola mostra come gli uomini cattivi si riconoscano persino dalla 1accia e a prima vista.

(0#.
L*A9$%O E $L CA6%OL$%O ovvero $L CA%E E $L 9O ;AO%E.

n tale che possedeva un cagnolo maltese e un asino continuava a 1ar moine al cane e se per caso
andava 1uori a pranzo portava a casa +ualche -occoncino per gettarglielo +uando la -estiola gli
veniva incontro scodinzolando. Allora l*asino geloso corse incontro al padrone e a 1orza di
saltellare gli lasci8 andare un calcio. Adirato il padrone ordin8 di allontanarlo a randellate e di
legarlo alla greppia.

La 1avola mostra che non tutti sono nati per le stesse cose.

(0/.
L*A9$%O E $L CA%E CE V$A66$AVA%O $%9$E'E.

n asino e un cane che 1acevano strada insieme trovarono per terra una lettera chiusa. L*asino la
raccolse spezz8 i suggelli l*aperse e si mise a leggerla al cane che ascoltava. %ella lettera si parlava
di ro-a da mangiare voglio dire di 1ieno di orzo di paglia. 'entre l*asino leggeva tutte +uelle cose
il cane se ne stava l annoiato e poi gli disse: <6uarda un po* pi> avanti caro che saltando tu non
trovi anche +ualche in1ormazione che riguardi carne o ossa=. L*asino scorse tutta la lettera ma non
ci trov8 niente di +uel che il cane cercava e allora +uesto soggiunse: <&uttala pur via mio caro
non c*4 niente di interessante=.
(00.
L*A9$%O E L*A9$%A$O.

n asino guidato da un asinaio dopo aver 1atto un po* di strada lasci8 la via -uona e prese di
traverso in mezzo ai precipizi. 9tava gi5 precipitando in uno di +uesti +uando l*asinaio l*a11err8
per la coda e tent8 di 1arlo tornare indietro. 'a +uello tirava a tutta 1orza in senso inverso. Allora
l*altro lo lasci8 andare dicendo: <E a--ila vinta Tanto non 4 una -ella vittoria +uella che tu
vinci=.

Ecco una 1avola adatta per un uomo litigioso.

(02.
L*A9$%O E LE C$CALE.

9entendo cantar le cicale un asino pieno d*invidia per +uella voce melodiosa chiese loro che cosa
mangiavano per poter emettere tali suoni. <ugiada= risposero +uelle e l*asino aspettando che
scendesse la rugiada mor di 1ame.

Cos chi ha aspirazioni incompati-ili con la sua natura non solo non riesce ad appagarle ma si
procura anche grossi guai.

(0.
L*A9$%O CE ;A99AVA ;E LEO%E.

n asino aveva indossata la pelle di un leone e tutti lo scam-iavano per un leone di +ui 1uga di
uomini 1uga d*armenti. 'a ecco che un so11io di vento gli port8 via la pelliccia e l*asino rest8 nudo.
Allora tutti addosso a picchiarlo con -astoni e con randelli

Chi si trova nella condizione di un povero privato non cerchi di scimmiottare i ricconi per non
averne danni e risate: non 4 conveniente per noi +uello che 4 estraneo alla nostra natura.

(23.
L*A9$%O CE 'A%6$AVA % CAO E LA VOL;E.

el cardo l*irta chioma -rucava un ciuco. A lui -e11arda disse la volpe: <E come potrai con lingua s
molle e delicata l*aspro tuo ci-o domare e sgretolarloG=.

Iuesta 1avola 4 per chi si serve della lingua a pro1erire parole dure e minacciose.

(2!.
L*A9$%O CE 9$ F$%6EVA 7O;;O E $L L;O.
n asino stava pascolando in un prato +uando scorse un lupo che si dirigeva verso di lui e 1ece
1inta di zoppicare. $l lupo gli si avvicin8 e gli chiese perchD zoppicava +uello rispose che nello
scavalcare una siepe aveva messo il piede sopra una spina e lo consigli8 di estrargliela per poterlo
poi divorare senza correre il rischio di -ucarsi la -occa masticando. $l lupo persuaso sollev8 il
piede dell*asino. 'a mentre concentrava tutta la sua attenzione sullo zoccolo l*asino con un calcio
sulla -occa gli 1ece saltare tutti i denti. <E mi sta -ene= dichiar8 il lupo malconcio. <;erchD ho
voluto impicciarmi di medicina +uando mio padre m*aveva insegnato il mestiere di macellaioG=.

Cos anche tra gli uomini chi si mette in un*impresa non adatta a lui 1inisce naturalmente in mezzo
ai guai.

(2(.
L*CCELLATOE LE COLO'&E 9ELVAT$CE E LE COLO'&E O'E9T$CE.

n uccellatore aveva teso le sue reti legandovi delle colom-e domestiche. ;oi si appost8 a una certa
distanza e aspett8. Ed ecco che si avvicinarono ad esse delle colom-e selvatiche e si impigliarono
tra le maglie. 'entre l*uccellatore accorso cercava di a11errarle +ueste rimproveravano le colom-e
domestiche che pur essendo della stessa razza non le avevano preavvisate dell*inganno. Ed esse
risposero: <'a per noi 4 pi> conveniente tenerci -uoni i padroni che 1avorire i nostri parenti=.

Cos non si possono nemmeno -iasimare i servitori se per amor dei padroni lasciano a11ievolire i
vincoli della parentela.

(2).
L*CCELLATOE E LA CA;;ELLACC$A.

n uccellatore stava tendendo reti per gli uccelli. na cappellaccia vedendolo da lontano gli
chiese che cosa mai stesse 1acendo. Egli le rispose che stava 1ondando una citt5 poi si ritir8
lontano e si nascose. Allora la cappellaccia che aveva creduto alle sue parole si avvicin8 e incapp8
nelle reti. Accorse l*uccellatore e +uella: <Caro mio se 4 una citt5 di +uesto genere +uella che tu
1ondi a-itanti non ne troverai molti=.

La 1avola mostra che le case e le citt5 si spopolano soprattutto +uando i padroni sono cattivi.

(2,.
L*CCELLATOE E LA C$CO6%A.

n uccellatore che aveva teso le reti alle gru stava a sorvegliare di lontano la sua caccia. na
cicogna and8 a posarsi insieme con le gru ed egli accorse e prese anche +uella. La cicogna pregava
di lasciarla andare dicendo che essa non recava alcun danno agli uomini ma era anzi utilissima
perchD acchiappava e divorava serpenti e altri rettili. ;er8 l*uccellatore rispose: <'a anche se
realmente non sei cattiva tu meriti in ogni caso una punizione per esser andata a metterti con dei
cattivi compagni=.
Anche noi do--iamo 1uggire la compagnia dei cattivi per non sem-rare partecipi noi pure delle loro
cattiverie.

(2#.
L*CCELLATOE E LA ;E%$CE.

n uccellatore essendo giunto da lui un ospite a sera tarda e non avendo nulla da im-andirgli si
volse alla sua pernice addomesticata e stava per ucciderla +uando +uesta cominci8 ad accusarlo
d*ingratitudine perchD intendeva ammazzarla dopo esser stato tanto aiutato da lei che attirava gli
uccelli della sua razza e glieli consegnava. <'a +uesta= disse lui <sar5 una ragione di pi> per
sacri1icarti se non risparmi nemmeno i tuoi 1ratelli=.

La 1avola mostra che chi tradisce i suoi 1amiliari non si ac+uista solo l*odio delle vittime ma anche
+uello di chi si giova del suo tradimento.

(2/.
LA 6ALL$%A E LA O%$%E.

na gallina trov8 delle uova di serpente e si mise a covarle con cura 1inchD a 1orza di covare riusc
a 1arle schiudere. La rondine che era stata a guardarla le disse: <'a perchD stolta vuoi allevare
degli esseri che appena adulti cominceranno a 1ar del male a te per la primaG=.

La perversit5 4 incorreggi-ile anche se 4 1atta segno ai pi> grandi -ene1ici.

(20.
LA 6ALL$%A ALLE OVA *OO.

n tale possedeva una -ella gallina che 1aceva le uova d*oro. ;ensando che avesse un mucchio d*oro
nelle viscere egli la uccise e trov8 che dentro era 1atta come tutte le altre galline. Cos per la
speranza di trovar la ricchezza tutta in una volta rest8 privo anche del suo modesto provento.

Contentatevi di +uello che avete e guardatevi dall*essere insazia-ili.

(22.
LA COA EL 9E;E%TE E LE 9E 'E'&A.

na volta la coda del serpente e--e la pretesa di precedere lei il corpo e di dirigerlo. Le altre
mem-ra dicevano: <'a come potrai dirigerci tu se non hai nD occhi nD naso come gli altri animaliG
=. 'a non riuscirono a persuaderla. e il -uon senso dovette -attere in ritirata. La coda and8 dun+ue
avanti e comand8 la marcia trascinandosi dietro alla cieca tutto il corpo 1inchD precipit8 in una -uca
piena di pietre dove il serpe e--e piagata la schiena e tutto +uanto il corpo. Allora la coda tutta
carezzevole si mise a supplicare la testa dicendo: <9alvaci tu o signora per piacere ho 1atto male
a mettermi in lotta con te=.
La 1avola -olla gli uomini in1idi e perversi che si rivoltano contro i loro capi.

(2.
$L 9E;E%TE LA O%%OLA E $ TO;$.

$n una casa un serpe e una donnola stavano -attendosi. $ topi del luogo che erano continuamente
preda dell*uno e dell*altra vedendo che +uelli si azzu11avano uscirono 1uori a passeggiare. 'a
+uando i com-attenti videro i topi rinunciarono al loro duello e si rivolsero contro di loro.

Cos in uno 9tato chi si immischia nelle contese demagogiche diventa inconsciamente la preda
degli uni e degli altri.

(3.
$L 9E;E%TE E $L 6A%C$O.

n serpente e un granchio vivevano nel medesimo luogo. $l granchio si mostrava retto e -uono nei
suoi rapporti col serpente mentre i modi di +uest*ultimo erano invece tortuosi e perversi. $l
granchio continuava ad ammonirlo di imitare il suo atteggiamento comportandosi rettamente con
lui ma l*altro non se ne dava per inteso. Allora adirato aspett8 un momento in cui dormiva lo
a11err8 per la gola e lo uccise. Iuando se lo vide davanti lungo disteso disse: <Eh caro mio non 4
ora da morto che -isogna essere dritto: dovevi esser dritto +uando te lo dicevo e non ti avrei
ammazzato=.

Iuesta 1avola si potre--e applicare a certi uomini che 1in che son vivi si comportano
malignamente con gli amici e poi li -ene1icano dopo la morte.

(!.
$L 9E;E%TE CAL;E9TATO E 7E9.

n serpente che si vedeva continuamente calpestato dagli uomini and8 da 7eus a lamertarsi. E 7eus
gli disse: <'a se il primo che ti pest8 tu l*avessi morso il secondo non ci si sare--e provato=.

La 1avola mostra che chi tien testa ai primi assalitori incute spavento agli altri.

((.
$L A6A77$%O CE 'A%6$AVA LA T$;;A.

Alcuni pastori che sacri1icavano una capra nei campi invitarono i loro vicini. C*era tra essi una
donna povera e con lei il suo 1iglioletto. Iuando il pranzo era gi5 a -uon punto il ragazzo che
aveva la pancia piena di carne sentendosi male si mise a gridare: <O mamma mia ora vomito la
mia trippa=. <La tua no 1iglio mio= corresse la madre <ma soltanto +uella che hai mangiato=.
Iuesta 1avola -en s*adatta a un de-itore che 4 pronto a prendere i +uattrini degli altri ma che
+uando glieli richiedono indietro s*a11ligge come se ci rimettesse del suo.

().
$L A6A77O CE AVA LA CACC$A ALLE CAVALLETTE E LO 9CO;$O%E.

n ragazzo stava davanti al -astione a dar la caccia alle cavallette. %e aveva gi5 preso un -el
mucchio +uando vide uno scorpione e convinto che 1osse una cavalletta stava +uasi per 1arlo
scendere nel cavo della mano. Lo scorpione sollevando il suo aculeo: <Almeno l*avessi 1atto=
disse <chD avresti perduto anche le cavallette che hai preso=.

Iuesta 1avola insegna che non -isogna comportarsi ugualmente con i -uoni e con i cattivi.

(,.
$L A6A77O E $L ;$CC$O.

na donna consult8 gli indovini sul suo 1igliuolo che era ancor -am-ino e +uelli le predissero che
sare--e morto a causa di un picchio ?!@. 9paventata la madre 1ece costruire un grandissimo co1ano
e ve lo chiuse dentro stando -en in guardia perchD non venisse ad ucciderglielo un picchio e
aprendo regolarmente alle ore sta-ilite per dargli il nutrimento necessario. Ora una volta dopo
aver aperto il co1ano mentre stava rimettendovi sopra il coperchio il -am-ino a11acci8
imprudentemente la testa. Cos avvenne che lo uccise il picchio del coperchio cadutogli proprio
sulla 1ontanella.

%ote.
!. $l testo greco parla di "un corvo". Vi si 4 sostituito "un picchio" per rendere in +ualche modo un
gioco di parole dell*originale.

(#.
$L F$6L$O E $L LEO%E $;$%TO.

n vecchio pieno di paure che aveva un 1iglio unico coraggioso ed amante della caccia lo vide in
sogno morire dilaniato da un leone. ;reso dal terrore che si realizzasse +uel che aveva veduto e il
sogno si dimostrasse veridico allest un magni1ico appartamento nella parte alta della casa e vi tenne
rinchiuso il 1iglio. ;er distrarlo 1ece decorare l*alloggio con 1igure d*animali d*ogni sorta tra i +uali
era rappresentato anche un leone. 'a il giovane guardandolo sentiva crescere il suo dolore e una
volta ponendoglisi di 1ronte esclam8: <&rutta -estia per colpa tua e per colpa del sogno -ugiardo
di mio padre sono +ui chiuso e
custodito come una 1emminuccia. Che cosa non dovrei 1artiG=. E cos dicendo si scagli8 con la mano
contro il muro +uasi volesse cavargli un occhio. 'a gli penetr8 sotto un*unghia una scheggia che
gli procur8 un vivo dolore e un*in1iammazione la +uale 1in in un ascesso vi si aggiunse la 1e--re
che -en presto port8 a morte il giovane. Cos il leone per +uanto 1osse solo un leone dipinto lo
uccise senza che a nulla servisse l*espediente paterno.

Iuel che deve accadere conviene accettarlo coraggiosamente senza cavillare tanto non vi si pu8
s1uggire.
(/.
$L A6A77O CE &AVA E 9A 'AE.

n ragazzo ru-8 a scuola le tavolette ?!@ del suo compagno e le port8 a casa a sua madre la +uale
non solo non lo pun ma anzi lo approv8 allora un*altra volta egli ru-8 un mantello e glielo port8
ottenendone lodi anche maggiori cosicchD col passar del tempo divenuto ormai un giovane egli si
diede senz*altro a ru-are cose di maggior valore. 'a un giorno 1u colto sul 1atto: lo ammanettarono
e lo condussero al supplizio mentre la madre lo seguiva -attendosi il petto. Egli disse che voleva
parlarle all*orecchio e +uando l*e--e vicina le a11err8 un lo-o dell*orecchio e glielo strapp8 con un
morso. Essa cominci8 a rimproverarlo per la sua empiet5: non contento dei delitti commessi ora
aveva mutilato anche sua madre 'a il 1iglio ri-attD: <%on sarei arrivato al punto d*esser condotto
al pati-olo se tu mi avessi picchiato +uando per la prima volta ti portai a casa le tavolette ru-ate=.

La 1avola mostra che ci8 che non si reprime dal principio continua a crescere.

%ote.
!. Tavolette di legno spalmate di cera che servivano agli antichi per scrivere come piccole
lavagne.

(0.
$L A6A77O CE FACEVA $L &A6%O.

na volta un ragazzo che 1aceva il -agno in un 1iume stava per a11ogare. Vedendo uno che passava
di l5 si mise a chiamarlo che lo aiutasse. Iuello cominci8 a 1argli dei rimproveri per la sua
imprudenza. <'a salvami adesso= gli disse il 1anciullo. <;oi +uando m*avrai salvato mi 1arai la
predica=.

Iuesta 1avola si applica a coloro che o11rono spontaneamente lo spunto agli altri per o11enderli.

(2.
$L E;O9$TA$O E $L 6$A'E%TO.

n tale aveva ricevuto un deposito da un amico e contava di non restituirglielo. E poichD l*amico lo
invitava a prestar giuramento a -uon conto part per la campagna. 6iunto alle porte della citt5
vide uno zoppo ?!@ che stava per uscirne e gli chiese chi 1osse e dove 1osse diretto. Iuello rispose
che era il 6iuramento e che andava a punire gli spergiuri. Allora egli gli domand8 +uanto tempo
stava di solito prima di tornare in una citt5. <Iuarant*anni +ualche volta anche trenta= rispose
l*altro. opo di ci8 senza esitare l*uomo prest8 giuramento a11ermando di non aver mai ricevuto
+uel tal deposito. 'a si trov8 addosso il 6iuramento che lo condusse con sD per -uttarlo gi> da un
precipizio. L*uomo protestava perchD dopo avergli dichiarato che ritornava ogni trent*anni non gli
aveva lasciato nemmeno un giorno di respiro. <evi sapere= gli rispose il 6iuramento <che
+uando mi si vuol provocare allora ho l*a-itudine di tornare anche in giornata=.

La 1avola mostra che non ci son date 1isse per la vendetta di io contro gli empi.
%ote.
!. $l 6iuramento era ra11igurato zoppo a sim-oleggiare la lentezza con cui raggiunge e punisce gli
spergiuri.

(
$L ;AE E LE F$6L$E.

n tale che aveva due 1iglie ne diede in moglie una a un ortolano e l*altra a un vasaio. opo un po*
di tempo and8 dalla prima e le chiese come stava e come andavano i loro a11ari. Ella rispose che
tutto andava -ene e che aveva solo una cosa da chiedere agli d4i: temporali e piogge per inna11iare
gli ortaggi. ;oi il padre and8 da +uella che era moglie del vasaio e anche a lei chiese come
andassero le cose. Iuesta rispose che non aveva -isogno di nulla e che pregava soltanto che
durasse il tempo sereno e un -el sole per seccare il vasellame. <E io= esclam8 allora il padre <per
chi dovr8 mai pregare se tu chiedi il sereno e tua sorella la pioggiaG=.

Cos se si mette mano contemporaneamente a due imprese contrastanti 4 naturale che vadano male
l*una e l*altra.

)33.
LA ;E%$CE E L*O'O.

n cacciatore aveva catturato una pernice e stava per ammazzarla. 'a +uella prese a supplicarlo:
<Lasciami vivere in compenso io caccer8 per te molte pernici=. <Iuesta sar5 una ragione di pi>
per tirarti il collo=
le rispose l*altro <dato che tu pensi di tendere insidie ai tuoi compagni e ai tuoi amici=.

Chi prepara trappole contro i suoi amici 4 destinato a cadere egli stesso nelle insidie di +ualche
im-oscata.

)3!.
LA COLO'&A A99ETATA.

na colom-a tormentata dalla sete vide un -icchier d*ac+ua dipinto in un +uadro e credendolo vero
vi si precipit8 sopra a tutta 1orza andando imprudentemente a s-attere contro il +uadro. Cos accadde
che le si spezzarono le ali ed essa piom-8 a terra dove 1u catturata da uno dei presenti.

Ci sono uomini che 1anno altrettanto: spinti dalla violenza del desiderio si accingono
inconsideratamente ad imprese che li trascinano alla rovina senza che essi se ne rendano conto.

)3(.
LA COLO'&A E LA CO%ACC$A.
na colom-a allevata in una piccionaia menava gran vanto per la sua 1econdit5. La cornacchia
dopo che e--e ascoltato le sue chiacchiere le disse: <9mettila di vantarti di +uesto cara mia.
Iuanti pi> 1igli metti al mondo tanti pi> schiavi avrai da piangere=.

Cos anche tra i servi i pi> in1elici sono +uelli che generano 1igli in schiavit>.

)3).
LE E &$9ACCE.

Iuando nei tempi che 1urono ;rometeo e--e 1a--ricati gli uomini appese loro al collo due
-isacce piene l*una dei vizi altrui e l*altra dei vizi propri a ciascuno di essi +uella dei vizi altrui la
pose loro davanti e l*altra la appese dietro. Ecco perchD gli uomini scorgono a prima vista i di1etti
altrui mentre i propri non li hanno mai sott*occhio.

Ci si potre--e servire di +uesta 1avola a proposito di +ualche 1accendiere che cieco negli a11ari
propri va ad occuparsi di +uelli che non lo riguardano.

)3,.
LA 9C$''$A E $ ;E9CATO$.

na scimmia issata sull*alto di una pianta vide dei pescatori che gettavano la rete in un 1iume e
rimase ad osservare +uel che 1acevano. Iuando +uelli lasciarono l la rete e si allontanarono un po*
per mangiare scese dall*al-ero e si prov8 a ri1are i gesti perchD a +uanto si dice +uesto animale 4
portato per istinto all*imitazione. 'a appena toccata la rete vi rimase impigliata e per poco non
a11og8. <'e lo merito= disse allora a se stessa <perchD mi son messa a pescare senza aver mai
imparato come si 1aG=.

La 1avola mostra che l*impicciarsi di +uel che non ci riguarda non 4 soltanto inutile ma anche
dannoso.

)3#.
LA 9C$''$A E $L ELF$%O.

E* un*a-itudine di11usa tra +uelli che 1anno viaggio per mare di portarsi dietro dei cagnolini maltesi
o delle scimmie per distrarsi durante il viaggio. n tale dun+ue che compiva una traversata aveva
con sD una scimmia. 6iunti all*estremit5 dell*Attica al 9unio ecco scatenarsi una violenta
tempesta. La nave si capovolge e i passeggeri si salvano a nuoto. Anche la scimmia si mette a
nuotare. La scorse un del1ino che prendendola per un uomo le scivol8 sotto la sollev8 e la port8
verso la terra1erma. Iuando 1urono al ;ireo che 4 il porto d*Atene il del1ino le domand8 se era
d*Atene. La scimmia rispose di s e che vi era nata da genitori illustri anche. Allora il del1ino le
chiese se conoscesse il ;ireo. La scimmia pens8 che si trattasse di un uomo e rispose che era suo
amico e lo conosceva intimamente anche. 9degnato di tanta menzogna il del1ino la tu118 nell*ac+ua
e la 1ece a11ogare.

Ecco una 1avola per certa gente che la verit5 non la conosce eppure spera di darla a -ere agli altri.
)3/.
LA 9C$''$A E $L CA''ELLO.

avanti alle -estie riunite in assem-lea una scimmia si alz8 e si mise a -allare riscuotendo grandi
approvazioni e richiamando l*attenzione di tutti. $l cammello geloso volle ottenere un ugual
successo e alzatosi in piedi cominci8 a danzare anche lui ma 1ece una cos meschina 1igura che le
-estie sdegnate lo cacciarono via a colpi di randello.

La 1avola s*adatta a +uelli che per invidia si mettono a gareggiare con chi val pi> di loro.

)30.
$ F$6L$ ELLA 9C$''$A.

icono che le scimmie mettono al mondo due 1igli alla volta uno lo amano e lo allevano con ogni
cura l*altro lo odiano e lo trascurano. 'a succede poi per un 1atale destino che la madre a 1orza di
a--racciare con appassionata violenza il prediletto lo so11oca mentre il 1ratello trascurato diventa
adulto.

La 1avola mostra che il destino 4 pi> potente di tutta la nostra previdenza.

)32.
$ %AV$6A%T$.

n gruppo di persone navigava a -ordo di una nave. Iuando 1urono in alto mare ecco una violenta
tempesta e la nave 1u a un pelo dall*a11ondare. no dei passeggeri si strappava le vesti invocando
gli d4i patri e promettendo tra lamenti e gemiti doni di ringraziamento se si 1osse salvato. Cessata
la tempesta e tornata nuovamente la -onaccia si misero a 1ar -aldoria -allando e saltando come
gente che 4 riuscita a s1uggire a un improvviso pericolo. E il nocchiero che era un saggio disse
loro: <allegriamoci pure amici ma senza dimenticare che la tempesta potr5 scatenarsi di
nuovo=.

La 1avola insegna che pensando ai 1acili mutamenti della sorte non do--iamo montarci la testa per
la -uona ventura.

)3.
$L 9$6%OE E $L CO%C$A;ELL$.

n ricco signore and8 ad a-itare vicino a una conceria e non potendo resistere a +uel puzzo ad
ogni occasione 1aceva pressioni perchD essa 1osse tras1erita altrove. 'a il proprietario tirava in
lungo sempre promettendo che presto avre--e traslocato. 'entre +uesta scena continuava a
ripetersi il ricco signore 1in coll*a-ituarsi alla puzza e non secc8 pi> il conciapelli.
La 1avola mostra come l*a-itudine rende tollera-ili anche le cose spiacevoli.

)!3.
$L 9$6%OE E LE LA'E%TAT$C$.

n signore che aveva due 1iglie +uando gliene mor una assold8 delle donne per il lamento 1une-re.
L*altra 1iglia disse alla madre: <Che disgraziate siamo noi a cui 4 toccato il lutto e non sappiamo
piangere mentre +ueste donne che non c*entrano per nulla si picchiano il petto e si lamentano cos
1orte=. 'a la madre le rispose: <%on ti meravigliare -am-ina mia se esse piangono in modo cos
pietoso: lo 1anno per guadagnar +uattrini=.

Certi uomini per avidit5 non esitano a tra11icare in modo simile sulle sventure altrui.

)!!.
$L ;A9TOE E $L 'AE.

n pastore pascolava il suo gregge vicino alla costa. Vedendo il mare in -onaccia gli venne voglia
di darsi al commercio marittimo: vendette le sue pecore comper8 dei datteri e s*im-arc8. 'a
scatenatasi una gran tempesta poichD correva pericolo d*a11ondare gett8 in ac+ua tutto il carico e a
stento si salv8 con la nave vuota. Trascorse molto tempo. n giorno un passante esprimeva la sua
ammirazione per la serena calma del mare ?era e11ettivamente un momento di -onaccia@ ma il
pastore lo interruppe: <Caro mio si vede che ha di nuovo voglia di datteri e per +uesto si d5 l*aria
d*esser tran+uillo=.

La 1avola mostra che le disgrazie sono altrettante lezioni per gli uomini.

)!(.
$L ;A9TOE E $L CA%E CE ACCAE77AVA LE ;ECOE.

n pastore che aveva un cane molto grosso aveva preso l*a-itudine di gettargli gli agnelli nati morti
e le pecore che morivano. n giorno dopo che il gregge era rientrato nella stalla il pastore vide il
cane che si avvicinava alle pecore e le accoglieva scodinzolando 1estosamente. <9 s caro mio= gli
disse <vorrei che tutto +uel che tu auguri alle mie pecore ricadesse sulla tua testa=.

Ecco una 1avola per un adulatore.

)!).
$L ;A9TOE E $ L;ACC$OTT$.

n pastore aveva trovato dei lupacchiotti e li allevava con gran cura sperando che una volta adulti
non solo avre--ero custodito le sue pecore ma ne avre--ero anche rapite delle altre portandole a
lui. 'a +uelli appena 1urono cresciuti e si sentirono sicuri cominciarono col divorare il suo gregge.
Iuando egli se ne accorse: <La colpa 4 mia= esclam8 piangendo. <&estie come +ueste che si
dovre--ero ammazzare anche +uando sono adulte perchD mai le ho conservate in vita mentre erano
piccoleG=.

Cos chi salva un malvagio gli d5 senza rendersene conto la 1orza da cui egli stesso sar5
danneggiato prima di tutti gli altri.

)!,.
$L ;A9TOE E $L L;O ALLEVATO $%9$E'E CO% $ CA%$.

n pastore aveva trovato un cucciolo di lupo lo aveva raccolto e lo allevava insieme con i suoi
cani. na volta cresciuto se capitava che un lupo portasse via una pecora esso gli dava la caccia
insieme con gli altri cani. 'a mentre +uelli +uando non riuscivano a prenderlo se ne ritornavano
indietro egli invece gli teneva dietro 1inchD non l*avesse raggiunto e non avesse avuta la sua parte di
preda in +ualit5 di lupo dopo ritornava a casa. 9e poi di 1uori non veniva alcun lupo a rapir
pecore egli stesso ne ammazzava una di nascosto e la divorava in compagnia dei cani. Finalmente
il pastore si mise in sospetto e +uando e--e capito +uel che avveniva lo uccise impiccandolo a un
al-ero.

La 1avola mostra che una natura malvagia non pu8 dar luogo a onesti costumi.

)!#.
$L ;A9TOE E $L CCC$OLO EL L;O.

n pastore trov8 un piccolo cucciolo di lupo e lo allev8 +uando 1u divenuto un lupacchiotto gli
insegn8 a ru-are nel gregge dei vicini. na volta che e--e imparato il lupo gli disse: <E adesso che
mi hai insegnato a ru-are sta* attento che non ti scompaiano molte pecore dal gregge=.

6li esseri violenti di natura +uando vengono educati alla rapina e alla soperchieria recano spesso
danno ai loro stessi maestri.

)!/.
$L ;A9TOE E LE 9E ;ECOE.

n pastore aveva condotto le sue pecore in un -osco di +uerce. Vedendo un al-ero grandissimo
carico di ghiande stese a terra il mantello e and8 s> per scuoterne i 1rutti. Le pecore mangiando le
ghiande senza accorgersene gli mangiarono insieme anche il mantello. Iuando il pastore 1u sceso
avvedendosi del guaio esclam8: <&rutte -estiacce 1ate la lana per i vestiti degli altri e a me che vi
d8 da mangiare avete portato via anche il mantello=.

Cos molti uomini per ignoranza -ene1icano degli estranei con cui non hanno nulla a che 1are e si
comportano villanamente con i loro 1amiliari

)!0.
$L ;A9TOE CE $%TOCEVA $L L;O %ELL*OV$LE E $L CA%E.

n pastor dentro l*ovil spingendo il gregge


insieme un lupo per poco non ci chiuse.
'a il cane se n*avvide. <&ravo= gli disse
<staranno -ene codeste pecorelle
se dentro un lupo ci metti in compagnia=.

La compagnia dei malvagi pu8 procurare gravi danni ed essere anche causa di morte.

)!2.
$L ;A9TOE CE 9CE7AVA.

n pastore conduceva le sue pecore a pascolare piuttosto lontano dal villaggio e si divertiva a 1ar
+uesto scherzo: gridava che i lupi gli assalivano il gregge e chiamava in aiuto gli a-itanti del
villaggio. ue o tre volte +uelli accorsero spaventati e poi se ne tornarono indietro tra le -e11e. 'a
accadde alla 1ine che i lupi vennero davvero. 'entre essi s-ranavano il gregge il pastore invocava
l*aiuto dei compaesani ma +uelli non se ne preoccuparono molto credendo che egli scherzasse
come al solito. Cos egli ci rimise il gregge.

La 1avola mostra che a mentire ci si guadagna soltanto +uesto: anche +uando si dice la verit5 non
si 4 creduti.

)!.
$L $O ELLA 6EA E LA V$OLE%7A.

6li d4i tutti presero moglie e ciascuno si e--e colei che gli assegnava il sorteggio. $l dio della
guerra 1u l*ultimo del turno e non trova pi> che la Violenza. ;reso da un*ardente passione per lei la
spos8. ;er +uesto dovun+ue essa vada egli le tien dietro.

ove compare la violenza sia in una citt5 sia tra i popoli guerra e -attaglie tosto la seguono.

)(3.
$L F$'E E LA ;ELLE.

n 1iume scorgendo una pelle di -ue trascinata dalla sua corrente le chiese: <Come ti chiamiG=.
<'i chiamo dura= rispose +uella. E il 1iume investendola con la sua corrente: <CDrcati un altro
nome= le disse <chD io 1ar8 presto a renderti molle=.

6li uomini audaci e orgogliosi sono spesso atterrati dalle sventure della vita.

)(!.
LA ;ECOA TO9ATA.
9tavano tosando malamente una pecora. E +uella disse a colui che la tosava: <9e vuoi della lana
taglia pi> in s> ma se desideri della carne ammazzami una volta tanto e smettila di torturarmi a
poco a poco=.

La 1avola 4 adatta per coloro che 1anno malamente il loro mestiere.

)((.
;O'ETEO E 6L$ O'$%$.

O--edendo a un ordine di 7eus ;rometeo plasm8 gli uomini e le -estie. 'a +uando 7eus si accorse
che le -estie erano molto pi> numerose degli uomini gli ordin8 di dis1are un po* di -estie per
ridurle a uomini. ;rometeo esegu l*ordine. Ecco perchD tutti coloro che la 1orma umana non
l*avevano ricevuta originariamente hanno corpo da uomo ma anima da -estia.

Ecco una 1avola -uona per un uomo grossolano e -estiale.

)().
LA O9A E L*A'AA%TO.

n amaranto cresciuto vicino a una rosa le disse: <Che splendido 1iore sei tu. Ti desiderano gli d4i
e gli uomini e io ti invidio per la tua -ellezza e per il tuo pro1umo=. <O amaranto= gli rispose la
rosa <io non vivo che pochi giorni e anche se nessuno mi recide appassisco ma tu 1iorisci e vivi
sempre cos in perenne giovinezza=.

'eglio durare a lungo contentandosi di poco che dopo un -reve s1arzo mutar sorte o magari
morire.

)(,.
$L 'ELO6A%O $L 'ELO L*OL$VO E $L OVO.

$l melograno il melo e l*olivo vantavano ciascuno la propria 1eracit5. La discussione si 1aceva


animata +uando il rovo che li udiva dalla siepe vicina salt8 s> a dire: <Ol5 amici 1iniamola
una -uona volta di litigare=.

$n tal modo +uando i migliori sono intenti a litigare anche +uelli che non valgon nulla cercano di
darsi delle arie.

)(#.
$L TO'&ETT$EE.

n trom-ettiere preso dal nemico mentre chiamava a raccolta l*esercito si mise a gridare: <O
soldati non ammazzatemi cos alla leggera e senza alcun motivo. $o non ho mai ucciso nessuno di
voi e all*in1uori di +uesta trom-a non posseggo altra arma=. <agion di pi> per ammazzarti=
risposero +uelli <non sei capace di com-attere tu e inciti gli altri a 1arlo=.

La 1avola mostra che i pi> colpevoli sono coloro che incitano al male i prncipi cattivi e crudeli.

)(/.
LA TAL;A E 9A 'AE.

na talpa animale cieco di natura annunzi8 a sua madre che ci vedeva. Iuesta per metterla alla
prova le diede un granello d*incenso e le domand8 che cos*era. Essa dichiar8 che era una pietruzza.
<Creatura mia= esclam8 allora la madre <tu non solo non ci vedi ma hai perso persino l*odorato
=.

Cos ci sono dei 1an1aroni che promettono l*impossi-ile e poi 1anno 1iguracce nelle cose pi>
semplici.

)(0.
$L C$%6$ALE E LA VOL;E.

n cinghiale s*era messo vicino a un al-ero e vi aguzzava sopra le zanne. La volpe gli chiese perchD
mai +uando nD cacciatori nD altro pericolo gli sovrastava egli aguzzava i denti. <%on lo 1accio
certo senza perchD= rispose il cinghiale. <9e mi capitasse addosso +ualche guaio allora non avrei
pi> il tempo per a11ilarle ma se saranno pronte me ne servir8=.

La 1avola insegna che i preparativi si devono 1are prima che si presenti il pericolo.

)(2.
$L C$%6$ALE $L CAVALLO E $L CACC$ATOE.

n cinghiale e un cavallo andavano a pascolare nello stesso posto. 'a il cinghiale tutti i momenti
calpestava l*er-a e intor-idava l*ac+ua al cavallo il +uale per vendicarsi ricorse all*aiuto di un
cacciatore. Iuesto gli rispose che non poteva 1ar nulla per lui se non si rassegnava a lasciarsi
mettere il 1reno e a prenderlo in groppa e il cavallo acconsent a tutte le sue richieste. Allora il
cacciatore gli sal in groppa mise 1uori com-attimento il cinghiale e poi condotto seco il cavallo lo
leg8 alla greppia.

Cos molti mossi da un cieco impulso di collera per vendicarsi dei propri nemici si precipitano
sotto il giogo altrui.

)(2.
LA 9COFA E LA CA6%A CE 9$ $%9LTAVA%O A V$CE%A.

La scro1a e la cagna si insultavano a vicenda. La scro1a prese a giurare che lei  per A1rodite 
avre--e s-ranato la cagna E la cagna -e11arda le disse: <9 1ai -ene a giurarmelo su A1rodite
perchD tutti sanno che la dea ti vuole un gran -ene. Iuelli che hanno assaggiata la tua sporca
carnaccia non permette nemmeno che entrino nel suo tempio= <'a +uesta= disse l*altra <4 una
prova lampante dell*a11etto che la dea nutre per me perchD essa respinge chiun+ue mi uccida o mi
1accia in +ualche modo del male. Iuanto a te poi tu puzzi da viva e puzzi da morta=.

La 1avola mostra come un a-ile oratore possa accortamente convertire in elogi gli insulti ricevuti
dai nemici.

))3.
LE VE9;E LE ;E%$C$ E $L CO%TA$%O.

Vespe e pernici a11litte dalla sete andarono da un contadino a chiedergli da -ere promettendo che
in cam-io dell*ac+ua gli avre--ero resi +uesti servizi: le pernici di zappargli la vigna e le vespe di
tener lontani i ladri con i loro pungiglioni 1acendovi la guardia tutt*attorno. $l contadino rispose:
<'a io ho due -uoi che non promettono nulla e mi 1anno tutto dun+ue 4 meglio che dia da -ere a
loro che a voi=.

La 1avola va -ene per certi uomini rovinosi che promettendo di aiutarci ci recano gravi danni.

))!.
LA VE9;A E $L 9E;E%TE.

na vespa posatasi sulla testa di un serpente lo tormentava pungendolo senza tregua col suo
aculeo. Iuello sconvolto dal dolore non riuscendo a vendicarsi della sua nemica cacci8 la testa
sotto la ruota di un carro e cos mor lui insieme con la vespa.

La 1avola mostra che c*4 della gente disposta a morire per 1ar morire i suoi nemici.

))(.
$L TOO E LE CA;E 9ELVAT$CE.

n toro inseguito da un leone si ri1ugi8 in una caverna dove c*erano delle capre selvatiche che lo
picchiarono e lo presero a cornate. E lui: <9e mi ci rassegno non 4 gi5 perchD a--ia paura di voi
4 per via di +uello che sta l5 1ermo all*entrata della caverna=.

Cos molti per paura dei pi> 1orti tollerano anche gli oltraggi dei pi> de-oli.

))).
$L ;AVO%E E LA 6.

$l pavone rideva della gru e ne criticava il colore dicendo: <$o son vestito di porpora e d*oro ma tu
non hai nulla di -ello sulle ali=. <'a io= rispose l*altra <canto vicino alle stelle e volo nell*alto
dei cieli. Tu invece come un galletto giri per terra in mezzo alle galline=.
E* meglio essere mal vestiti ma degni d*ammirazione piuttosto che vivere ingloriosamente 1acendo
pompa delle proprie ricchezze.

)),.
$L ;AVO%E E LA CO%ACC$A.

6li uccelli deli-eravano sulla scelta del loro re e il pavone pretendeva d*essere eletto per la sua
-ellezza. 'a mentre gli altri si accingevano a votare per lui la cornacchia disse: <E se ci
inseguir5 l*a+uila che aiuto potrai darci tu +uando sarai diventato reG=.

La 1avola mostra che non ha torto chi prima di passar dei guai si premunisce in vista dei 1uturi
pericoli.

))#.
LA C$CALA E LA VOL;E.

na cicala cantava sull*alto di una pianta. na volpe che aveva voglia di mangiarsela escogit8 una
trovata di +uesto genere: si 1erm8 l5 dirimpetto e cominci8 a 1ar meraviglie per la dolcezza del suo
canto e a pregarla di scendere dichiarando che desiderava vedere com*era grossa la -estia dotata di
una voce cos potente. La cicala che sospettava il suo gioco stacc8 una 1oglia e la gett8 gi>. La
volpe le si precipit8 addosso come avre--e 1atto con la cicala. E +uella: <Ti sei s-agliata cara mia
se speravi che io scendessi. $o dal giorno che ho veduto delle ali di cicala in un cacherello di volpe
delle volpi non mi 1ido=.

Le sventure del prossimo rendono accorti gli uomini di -uon senso.

))/.
LA C$CALA E LE FO'$CE.

$n una giornata d*inverno le 1ormiche stavano 1acendo seccare il loro grano che s*era -agnato na
cicala a11amata venne a chiedere loro un po* di ci-o. E +uelle le dissero: <'a perchD non hai 1atto
provvista anche tu +uest*estateG= <%on avevo tempo= rispose lei <dovevo cantare le mie
melodiose canzoni=. <E tu -alla adesso che 4 inverno se d*estate hai cantato= le dissero ridendo
le 1ormiche.

La 1avola mostra che in +ualsiasi 1accenda chi vuol evitare dolori e rischi non deve essere
negligente.

))0
$L 'O E $L C$OO.
n muro tra1itto -rutalmente da un chiodo gridava: <;erchD mi tra1iggi se io non ti ho mai 1atto
nulla di maleG= E l*altro: <La colpa non 4 mia ma di +uello che mi picchia dietro con tutta la sua
1orza=.

))2.
L*AC$EE E $L LEO%E.

n a-ile arciere and8 in montagna a cacciare. Tutti gli altri animali 1uggirono soltanto il leone lo
s1id8 a -attaglia. $l cacciatore scocc8 un dardo e gli disse: <6uarda come 4 il mio am-asciatore
dopo verr8 anch*io a trovarti=. $l leone 1erito si diede alla 1uga. na volpe gli diceva di 1arsi
coraggio e di non 1uggire. <%o non ci riesci a 1armela= rispose il leone <se il suo messaggero 4
cos pungente che 1ar8 mai +uando verr5 lui in personaG=.

La conclusione -isogna prevederla dall*inizio e pensar su-ito alla propria salvezza per l*avvenire.

)).
$L CA;O E LA V$TE.

'entre la vite stava germogliando il capro ne -rucava le gemme. La vite gli disse: <;erchD vuoi
dare +uesto danno a meG %on ce n*4 1orse er-aG Eppure il giorno che ti sacri1icheranno tutto il
vino che ci vorr5 lo 1ornir8 io=.

La 1avola -olla gli ingrati e +uelli che vogliono 1ar i prepotenti con i loro amici.

),3.
LE $E%E.

icono che le iene tutti gli anni cam-iano sesso cos un anno sono maschi e un anno 1emmine. Ora
una volta una iena maschio si accost8 a una 1emmina con delle pretese contro natura. E +uella gli
rispose: <9 s caro mio 1a pure ma pensa che presto toccher5 a te=.

Iuesto potre--e dirlo a un magistrato in carica colui che gli succeder5 se 1osse costretto a su-ire
da lui +ualche soperchieria.

),!.
LA $E%A E LA VOL;E.

icono che le iene cam-iano sesso tutti gli anni diventando un anno maschi e un anno 1emmine.
na iena dun+ue vedendo una volpe prese a rimproverarla perchD respingeva le sue pro11erte
d*amicizia. E +uella: <%on devi prendertela con me ma piuttosto con la tua natura che non mi
permette di sapere se avr8 in te un amico o un*amica=.

Iuesta 4 per un uomo am-iguo.


),(.
LA 9COFA E LA CA6%A CE $9;TAVA%O 9LLA LOO FECO%$TA*.

La scro1a e la cagna disputavano sulla loro 1econdit5. La cagna 1aceva notare che essa 4 l*unico
+uadrupede che a--ia una gestazione -reve. <Ah ma se vuoi parlar di +uesto= le disse la scro1a
<con1essa anche che i 1igli li metti al mondo ciechi=.

La 1avola mostra che le opere vanno giudicate non dalla velocit5 ma dalla per1ezione con cui sono
compiute.

),).
$L CALVO A CAVALLO.

n calvo con la parrucca in testa andava a cavallo. 9i lev8 il vento e gliela so11i8 via tra le grasse
risate degli spettatori. Iuello 1erm8 il cavallo e disse: <E che cosa c*4 di strano che mi piantino in
asso dei capelli che non sono miei +uando essi hanno gi5 a--andonato il loro reale proprietario
+uello con cui erano venuti al mondoG=.

%essuno si a11ligga +uando su-isce una perdita perchD ci8 che non 4 naturalmente innato in noi non
dura: nudi siamo venuti e nudi ce ne andremo.

),,.
L*AVAO.

n avaro aveva li+uidato tutto il suo patrimonio e l*aveva convertito in una verga d*oro poi l*aveva
sotterrato in un certo luogo sotterrandoci insieme la sua vita e il suo cuore e tutti i giorni andava a
1arci un*ispezione. n operaio lo tenne d*occhio su-odorando la verit5 and8 a scavare e si port8
via la verga. opo un po* arriv8 anche l*avaro e. trovando la sua -uca vuota cominci8 a piangere e a
strapparsi i capelli. 'a un tale che l*aveva visto lamentarsi cos dolorosamente +uando ne seppe la
ragione gli disse: <%on disperarti cos mio caro tanto oro non ne avevi nemmeno +uando lo
possedevi. ;rendi una pietra mettila al suo posto e immagina d*avere il tuo oro: ti 1ar5 lo stesso
servizio perchD vedo -ene che anche +uando il tuo oro era l5 tu non ne 1acevi nulla=.

La 1avola mostra che nulla vale possedere una cosa senza goderla.

),#.
$L FA&&O E $L 9O CA%E.

n 1a--ro aveva un cane che continuava a dormire mentre lui lavorava appena per8 si metteva a
tavola se lo trovava al 1ianco. <&rutto poltrone= gli disse gettandogli un osso <dormi +uando io
-atto l*incudine ma -asta che muova le mascelle e ti svegli su-ito=.
La 1avola svergogna i dormiglioni i pigri e tutti +uelli che vivono delle altrui 1atiche.

),/.
L*$%VE%O E LA ;$'AVEA.

n giorno l*$nverno canzonava la ;rimavera rin1acciandole che appena compare lei non c*4 pi>
pace per nessuno: chi va nei prati chi va nei -oschi a +uesto piace coglier 1iori e gigli o anche 1arsi
girare davanti agli occhi una rosa o mettersela tra i capelli +uello si im-arca e attraversa magari il
mare per trovarsi in mezzo a gente diversa dal solito e dei venti e di tutta la pioggia che cade dal
cielo nessuno si d5 pi> pensiero. <$o invece= soggiungeva <sono come un dittatore o un
principe assoluto comando che guardino non al cielo ma gi> sulla terra che a--iano paura e che
tremino e +ualche volta li costringo anche a starsene in casa rassegnati tutto il giorno=. <;er
+uesto= rispose la ;rimavera <gli uomini 1are--ero volentieri a meno di te. Iuanto a me trovano
che persino il mio nome 4 -ello il pi> -ello per 7eus di tutti i nomi cos +uando me ne vado mi
rimpiangono e +uando arrivo si rallegrano=.

),0.
LA O%$%E E $L A6O.

na rondine aveva 1atto il suo nido sotto il tetto di un tri-unale. n giorno mentre era 1uori che
volava un drago strisci8 s> e le mangi8 i rondinotti. Al suo ritorno trovando il nido vuoto si mise
a piangere disperatamente. n*altra rondine cercava di consolarla e le diceva che non era la sola a
cui 1osse capitata la disgrazia di perdere i 1igli. 'a lei: <%on piango tanto per i miei 1igli +uanto
perchD +uesto oltraggio mi 4 stato 1atto proprio +ui in +uesto luogo dove +uelli che sono oltraggiati
ricorrono per ottener giustizia=.

La 1avola mostra che spesso le sventure sono pi> di11icili da sopportare perchD vengono dalla parte
da cui meno ce le aspettavamo.

),2.
LA O%$%E E LA CO%ACC$A CE $9;TAVA%O 9LLA LOO &ELLE77A.

La rondine in gara con la cornacchia vantava la sua -ellezza. 'a la cornacchia interrompendola
le disse: <La tua -ellezza 4 un 1iore di primavera ma io ho un corpo che resiste anche all*inverno=.

La 1avola mostra che la resistenza 1isica val pi> della -ellezza.

),.
LA O%$%E E 6L$ CCELL$.

%on appena germogli8 il vischio la rondine s*accorse del pericolo che sovrastava agli uccelli e
radunatili tutti consigli8 loro come la cosa migliore di strappar via il vischio dalle +uerce che lo
portavano. Che se poi +uesto non 1osse possi-ile li consigli8 di ri1ugiarsi presso gli uomini
scongiurandoli di non ricorrere all*aiuto del vischio per catturarli. 'a +uelli si -e11arono di lei
come se cianciasse a vuoto. Allora essa in atteggiamento di supplice si rec8 dagli uomini. Iuesti si
compiac+uero del suo -uon senso e l*accolsero come in+uilina nelle loro case. Ecco come va che
mentre gli uomini d5nno la caccia agli altri uccelli e li mangiano la sola rondine come loro
protetta senza timore 1a il nido persino dentro le loro case.

La 1avola mostra come prevedendo il 1uturo si riesca naturalmente ad evitare i pericoli.

)#3.
LA O%$%E FA%FAO%A E LA CO%ACC$A.

La rondine diceva alla cornacchia: <$o sono una 1anciulla e sono d*Atene e sono di sangue reale e
son 1iglia del re d*Atene= e continuava con la storia di Tereo e della violenza su-ta e del taglio
della lingua ?!@. <T*han tagliata la lingua= disse la cornacchia <e hai tanta parlantina Che cosa
mai succedere--e se ce l*avessiG=.

$ 1an1aroni a 1orza di parlare a vanvera con i loro discorsi si smentiscono da soli.

%ote.
!. Vedi 1avola .

)#!.
LA TATA6A E L*AI$LA.

na tartaruga pregava un*a+uila perchD le insegnasse a volare e +uanto pi> +uesta le dimostrava
che era cosa aliena dalla sua natura tanto pi> l*altra insisteva nelle sue preghiere. Allora l*a+uila
l*a11err8 tra gli artigli la sollev8 in alto e poi la lasci8 cadere. La tartaruga casc8 su una roccia e si
1racass8.

La 1avola mostra come a dispetto dei consigli dei saggi molti si rovinino per voler scimmiottare il
prossimo.

)#(.
LA TATA6A E LA LE;E.

na tartaruga e una lepre continuavano a 1ar discussioni sulla loro velocit5. Finalmente 1issarono
un giorno e un punto di partenza e presero il via. La lepre data la sua naturale velocit5 non si
preoccup8 della cosa: si -utt8 gi> sul ciglio della strada e si addorment8. La tartaruga invece
consapevole della sua lentezza non cess8 di correre e cos passando avanti alla lepre che dormiva
raggiunse il premio della vittoria.

La 1avola mostra che spesso con l*applicazione si ottiene pi> che con i doni naturali non coltivati.
)#).
LE OCE E LE 6.

Oche e gru pascolavano nello stesso prato +uando comparvero dei cacciatori. Le gru che erano
leggere se ne volarono via mentre le oche rese lente dal peso del loro corpo 1urono prese.

Cos anche tra gli uomini +uando in una citt5 arriva la guerra i poveri che sono 1acili a spostarsi
si salvano 1acilmente migrando da un luogo all*altro mentre i ricchi resi tardi dal peso eccessivo
dei loro -eni diventano spesso schiavi.

)#,.
$ VA9$.

n vaso di terracotta e un vaso di rame erano trascinati gi> per la corrente di un 1iume. E +uel di
coccio diceva a +uello di rame: <%uota al largo non al mio 1ianco perchD anche se io non ho
nessuna voglia di toccarti -asta che mi tocchi tu e io vado in -riciole=.

'alsicura 4 la vita del povero che ha per vicino un signore rapace.

)##.
$L ;A;;A6ALLO E LA 6ATTA.

n tale comper8 un pappagallo e lo lasci8 li-ero ad a-itare nella sua casa. $l pappagallo che era
ammaestrato vol8 sul 1ocolare vi si appollai8 sopra e di l5 cominci8 a ciarlare con gar-o. Lo vide
la gatta e cominci8 a interrogarlo chi 1osse e donde venisse. Ed egli rispose: <$l padrone m*ha
comperato or ora=. <9G E tu dun+ue s1rontatissima 1ra tutte le -estie= soggiunse la gatta <appena
arrivato osi strillare tanto mentre a me che son nata in +uesta casa i padroni lo proi-iscono e se
appena +ualche volta lo 1accio si arra--iano e mi cacciano 1uoriG= <'a va* a spasso o padrona di
casa= le rispose il pappagallo <la mia voce non in1astidisce mica i padroni come la tua=.

Ecco una 1avola adatta per un uomo maligno che cerca sempre di criticare gli altri.

)#/.
LA ;LCE E L*ATLETA.

na volta una pulce con un salto si pos8 sul dito del piede di un atleta che era ammalato e nel
-alzo gli diede un morso. Iuello ra--ioso mise le unghie in posizione per schiacciarla ma la
pulce con uno dei suoi salti a-ituali si allontan8 s1uggendo alla morte. E l*atleta disse sospirando:
<O Eracle se +uesto 4 il tuo aiuto contro una pulce che soccorso mi presterai tu +uando
com-atter8 contro i miei avversariG=.

Iuesta 1avola insegna anche a noi che gli d4i si devono invocare nei casi gravi e non per le piccole
cose senza importanza.
)#0.
LA ;LCE E L*O'O.

n tal prese una pulce che da gran tempo


lo molestava. <'a chi sei tu= le disse
<che pel mio corpo s> e gi> pascolando
tutto alla cieca cos mi punzecchiastiG=.
E lei: <Iuest*4 la legge della mia vita
'a pel gran mal che 1accio... lasciami andare=
ise l*uomo e rispose: <Iui sull*istante
io ti dar8 la morte con +ueste mani.
$l male in1atti piccol che sia o grande
torlo di mezzo sempre 1u -uon consiglio=.

La 1avola mostra che non conviene aver piet5 di un malvagio sia esso grande o piccolo.

)#2.
LA ;LCE E $L &OVE.

La pulce al -ove cos diceva un giorno:


<Che ti 1a l*uomo che tu con la tua mole
e il tuo coraggio gli 1ai da servitore
mentre io spietatamente tutto lo mordo
ed il suo sangue mi -evo a grandi sorsiG=.
E +uei: <6rato alla stirpe dell*uomo io sono.
Ei mi vuol -ene: oh +uante volte la 1ronte
e il 1ianco a me so11rega con la sua mano=.
<Ahim4= l*altra sospira <+uel so11regare
che a te 4 s caro per me +uando m*acchiappa
4 la peggiore proprio delle sventure=.

&asta l*uomo pi> semplice a smascherare le 1an1aronate di un chiacchierone.

F$%E.

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