Il gatto e il topo Un topo di biblioteca trov un gatto in figura, e subito gli strappa un baffo senza un briciolo di paura. - Tutto qui - si vant poi - !uesto " l#orco che ci $inaccia %on azzarda rivoltarsi, e sa solo di carta straccia. & senza esitazione l#intrepido topolino dalla coda alle orecchie divor l#intero felino. 'a $entre faceva il chilo un gatto lo acchiapp( era un gatto in carne e ossa, con gli artigli lunghi un bel po#. - &ccellenza, c#" un equivoco, uno sca$bio di persona... )ono un topo letterato, la $ia carne non " buona. - Rispetto le belle lettere - il gatto disse, - davvero. 'a perch* non ha studiato un pochino anche dal vero Il gatto e la gallina )i dice che il gatto parlare non sa. &rrore. )a benissi$o. )oltanto, non gli va. %on gli va di raccontare al pri$o venuto se la carne era fresca, se il latte gli " piaciuto. %on " vanitoso co$e la gallina che, se fa l#uovo, canta tutta quanta la $attina. +er un uovo piccolo cos, si vanta, l#esagerata, co$e se avesse fatta un#intera frittata. Il libro dell#avvenire 'i rendo conto benissi$o che vi se$brer- incredibile, eppure eccovi pronto il libro co$$estibile. &# il libro dell#avvenire, strabiliante invenzione. ci si $angiano i proble$i con tutta la soluzione. Un capitolo a pranzo, un capitolo a cena, e la )toria " digerita, con tutti i retroscena. Una pagina al giorno, con un po# di acqua $inerale, al cervello via esofago va l#analisi gra$$aticale. /he bellezza, con gli a$ici far $erenda in co$pagnia sbocconcellando un trattato di $ineralogia... /hi ha lo sto$aco buono pu diventar dottore, - studiando a due ganasce - in $eno di ventiquattr#ore. 'a in attesa che l#invenzione ottenga il brevetto di )tato, ti conviene studiare co$e s#" se$pre studiato. 0ilastrocca delle parole 0ilastrocche delle parole. si faccia avanti chi ne vuole. 1i parole ho la testa piena, con dentro "la luna" e "la balena". /#" qualche parola un poco bisbetica. "peronospera", "arit$etica"... 'a le pi2 belle le ho nel cuore, le sento battere. "$a$$a", "a$ore". /i sono parole per gli a$ici. "3uon giorno, buon anno, siate felici", parole belle e parole buone per ogni sorta di persone. 4a pi2 cattiva di tutta la terra " una parola che odio. "la guerra". +er cancellarla senza piet- go$$a abbastanza si trover-. 4#orologio 5 vecchio orologiaio che ascolti co$e un dottore il tic-tac dei vecchi orologi un po# deboli di cuore, che ti dice, segreta$ente, l#orologio del tuo cliente "'i racconta la storia del te$po che ha contato, del $inuto felice e di quello sciupato. /osa strana, $i dice, non ha segnato $ai un giorno senza guai. /i dev#essere un guasto... Io lo riparer. e nella $olla nuova ore nuove ci $etter. le pi2 belle del $ondo dal pri$o fino all#ulti$o secondo". Un geo$etra sfortunato Un giovane geo$etra di )usa ballava il valzer dell#ipotenusa. +urtroppo due criceti rosicchiarono i cateti, una capra andalusa rosicchi anche l#ipotenusa, perci, deluso e $olto $alcontento si ritir in convento quello sfortunato geo$etra di )usa. Il $ercante di stelle 6o conosciuto un tale, si chia$ava /ar$elo, e girava per i $ercati a vendere stelle del cielo. 7endeva l#5rsa 'aggiore, il /ane, lo )corpione, 8rturo per $ille lire e per due$ila il 4eone. I pianeti li dava con lo sconto, perch* prendono la luce dal sole, non la sanno fare da s*. "+ortatevi a casa una stella, $i pagherete a rate", gridava /ar$elo alla fiera di /ortona o di Gallarate. 4a gente lo stava a sentire, gli batteva le $ani, perfino, $a non tirava $ai fuori n* il portafoglio n* il borsellino. "/o$pratevi una co$eta per quando non " %atale, costa $eno e fa pi2 luce della corrente industriale". 'agri affari, faceva questo povero /ar$elo difatti, le stelle sono ancora tutte su in cielo. 4ui, poi, per ca$pare, tra un $ercato e una fiera lavorava in una fabbrica di buchi per il groviera. Tanti saluti dai fiu$i Tutti i fiu$i al $are vanno. Incontrandosi che diranno "7engo da 4ondra, $i chia$o Ta$igi". "+iacere. la )enna di +arigi". "1ov#" il Tevere" - ")to qua9" "8ttenti che arriva il +aran-..." Il Reno e il %ilo, l#Indo e il Giordano si fanno l#inchino e il bacia$ano. Il fiu$e Giallo e il fiu$e 8zzurro salutano il Gange con un sussurro. Il $are adesso ri$escola l#onde, il /olorado col 7olga confonde, cancella i no$i, ne fa solo un $are... dove i delfini vanno a giocare. selezione da "Tante storie per giocare" di Gianni Rodari. Il ta$burino $agico
/#era una volta un ta$burino che tornava dalla guerra. &ra povero, aveva soltanto il suo ta$buro, $a era contento lo stesso perch* tornava a casa dopo tanti anni. 4o si sentiva suonare di lontano. barab-n, barab-n, barab-n... /a$$ina e ca$$ina, incontra una vecchietta. - 3el soldatino, $e lo dai un soldo - Te ne darei anche due, nonnetta, anche una dozzina, se ne avessi. 'a proprio non ne ho. - )ei sicuro - 6o cercato nelle tasche tutta la $attina e non ho trovato nulla. - Guardaci ancora, guardaci bene. - %elle tasche Guarder, giusto per farti contenta. 'a sono certo che... Toh, e questo che cos#" - Un soldo. 6ai visto che ce l#avevi - Ti giuro che non lo sapevo. /he bellezza9 Tieni, te lo d volentieri perch* devi averne pi2 bisogno di $e. - Grazie, soldatino, - dice la vecchietta, - e io ti dar qualcosa in ca$bio. - 1avvero 'a io non voglio niente. - ),, voglio darti una piccola $agia. & sar- questa. ogni volta che il tuo ta$buro ruller-, tutti dovranno ballare. - Grazie, nonnetta. &# proprio una $agia con i fiocchi. - 8spetta, non " finita. tutti balleranno, e non potranno fer$arsi se tu non s$etterai di suonare. - 3enone9 %on so ancora che cosa $e ne far, di questa $agia, $a sento che $i sar- utile. - Ti sar- utilissi$a. - 8ddio, soldatino. - 8ddio, nonnetta. & il soldatino si ri$ette in ca$$ino per tornare a casa. /a$$ina, ca$$ina... . 8 un tratto dalla foresta saltano fuori tre briganti. - 5 la borsa o la vita9 - +er carit-, acco$odatevi, prendete pure la borsa. 'a vi avverto che " vuota. - 'ani in alto o sei $orto9 - 5bbedisco, obbedisco, signori briganti. - 1ove tieni i soldi - Io, per $e, li terrei anche nel cappello. I briganti guardano nel cappello. non c#" niente. - Io, per $e, li terrei anche in un orecchio. Guardano nell#orecchio. niente di niente. - 7i dico che li terrei anche sulla punta del naso, se ne avessi. I briganti guardano, cercano, frugano. %atural$ente non trovano ne$$eno un centesi$o di ferro. - )ei proprio un pezzente, - dice il capo brigante. - +azienza. Ti prendere$o il ta$buro per fare un po# di $usica. - +rendetelo pure, - sospira il soldatino, - $i dispiace separar$ene, perch* $i ha fatto co$pagnia per tanti anni. 'a se proprio lo volete... . - 4o voglia$o. - 'i lascereste fare una suonatina, pri$a di portar$elo via /os, vi insegno co$e si fa, eh - 'a s,, facci una suonatina. - &cco, ecco, - dice il ta$burino, - io faccio la suonatina. & voi... :barab-n, barab-n, barab-n9; e voi ballate9 & bisognava vederli ballare quei tre tipacci. +arevano tre orsi alla fiera. In principio ci si divertivano, ridevano e scherzavano. -0orza, ta$burino9 )otto con il valzer9 - 5ra la pol<a, ta$burino9 - 8vanti con la $azur<a9 1opo un po# co$inciano a soffiare. +rovano a fer$arsi e non ci riescono. )ono stanchi, hanno il fiatone, gli gira la testa, $a la $agia del ta$buro li costringe a ballare, ballare, ballare... - 8iuto9 - 3allate9 - +iet-9 - 3allate9 - 'isericordia9 - 3allate, ballate9 - 3asta, basta9 - +osso tener$i il ta$buro - Tienilo... %on voglia$o saperne di stregonerie... - Tutto quello che vuoi, basta che tu s$etta di suonare. 'a il ta$burino, per prudenza, s$ise solo quando li vide cascare per terra senza forze e senza respiro. - &cco, cos, non potrete correr$i dietro9 & lui, via a ga$be. 5gni tanto, per precauzione, dava qualche colpetto al ta$buro. & subito si $ettevano a ballare le lepri nelle loro tane, gli scoiattoli sui ra$i, le civette nei nidi, costrette a svegliarsi in pieno giorno... & via e via, ca$$inava e correva, il bravo ta$burino, per tornare a casa sua... +ri$o 0inale /a$$ina e ca$$ina, il ta$burino co$incia a pensare. "!uesta $agia sar- la $ia fortuna. In fondo, con quei briganti, sono stato stupido. +otevo far$i consegnare i loro quattrini. !uasi quasi, torno a cercarli... ". & gi- si voltava per tornare sui suoi passi, quando vide co$parire in fondo al sentiero una diligenza. - &cco qualcosa che fa per $e. I cavalli, trottando, facevano squillare le sonagliere. Il postiglione, a cassetta, fischiettava allegra$ente una canzone. 8ccanto a lui sedeva un gendar$e ar$ato. - )alve, ta$burino. 7uoi salire - %o, sto bene qui. - 8llora togliti dalla strada perch* dobbia$o passare. - Un $o$ento. 0ate pri$a un balletto. 3arab-n, barab-n... Il ta$buro co$incia a rullare. I cavalli si $ettono a ballare. Il postiglione balza in piedi e attacca a di$enare le ga$be. 3alla il gendar$e, lasciando cadere il fucile. 3allano i passeggeri. 3isogna sapere che quella diligenza trasportava l#oro di una banca. Tre casse piene d#oro. )aranno stati un trecento chili. Il ta$burino, continuando a suonare il ta$buro con una $ano, con l#altra fa cadere le casse sul sentiero, le spinge con i piedi dietro un cespuglio. - 3allate9 3allate9 - 3asta cos,9 %on ne possia$o pi29 - 8llora via, di gran carriera, e senza voltarvi indietro... 4a diligenza riparte senza il suo carico prezioso. Il ta$burino, eccolo ricco a $ilioni... 5ra pu costruirsi una villa, vivere di rendita, sposare la figlia di un co$$endatore. & quando gli servono soldi, non ha bisogno di andare in banca. gli basta il suo ta$buro. )econdo 0inale /a$$ina e ca$$ina, il ta$burino vede un cacciatore che sta per sparare a un tordo. 3arab-n, barab-n... Il cacciatore lascia cadere la carabina e co$incia a ballare. Il tordo scappa. - 1isgraziato9 'e la pagherai9 - +er intanto, balla. & se $i dai retta, non sparare $ai pi2 agli uccellini. /a$$ina e ca$$ina, vede un contadino che sta bastonando il suo asino. - 3alla9 - 8iuto9 - 3alla9 )$etter di suonare solo se $i giuri che non picchierai $ai pi2 il tuo asino. - 4o giuro9 /a$$ina e ca$$ina, il generoso soldatino $ette $ano al suo ta$buro ogni volta che si tratta di i$pedire una prepotenza, un#ingiustizia, un sopruso. & di prepotenze ne trova tante che non riesce pi2 a tornare a casa. 'a " contento lo stesso e pensa. "4a $ia casa sar- dove posso fare del bene con il $io ta$buro". Terzo 0inale /a$$ina e ca$$ina... 'entre ca$$ina il ta$burino riflette. ")trano ta$buro e strana $agia. 7orrei proprio capire co$e funziona l#incantesi$o". Guarda le bacchette, le rivolta da tutte le parti. se$brano due nor$ali bastoncini di legno. - 0orse il segreto " dentro, sotto la pelle del ta$buro9 Il soldatino fa col coltello un piccolo buco nella pelle. - 1ar un#occhiata, - dice. 1entro, non c#" niente di niente. - +azienza, $i terr il ta$buro co$#". & riprende la sua strada, battendo allegra$ente le bacchette. 'a ora le lepri, gli scoiattoli, gli uccelli sui ra$i non ballano pi2 al suono del ta$buro. 4e civette non si svegliano. - 3arab-n, barab-n. ... Il suono se$bra lo stesso, $a la $agia non funziona pi2. /i credereste Il ta$burino " pi2 contento cos,. +inocchio il furbo /#era una volta +inocchio. 'a non quello del libro di +inocchio, un altro. &ra di legno anche lui, $a non era lo stesso. %on l#aveva fatto Geppetto, si era fatto da solo. 1iceva le bugie anche lui, co$e il fa$oso burattino, e ogni volta che le diceva il naso gli si allungava a vista d#occhio, per era proprio un altro +inocchio. tanto " vero che quando il naso gli si allungava, invece di spaventarsi, piangere, chiedere aiuto alla 0atina eccetera, lui prendeva un coltello, o una sega, e si tagliava via un bel pezzo di naso. &ra di legno, vero, cos, non poteva sentire dolore. & sicco$e di bugie ne diceva tante e anche di pi2, in poco te$po si trov la casa piena di pezzi di legno. - /he bellezza, - dice, - con tutto questo bel legna$e stagionato $i ci faccio i $obili, $i ci faccio, e rispar$io la spesa del falegna$e. +er bravo, era bravo. 4avorando si fece il letto, il tavolo, l#ar$adio, le sedie, gli scaffali per i libri, una panca. 8lla fine stava facendo un cavalletto per $etterci su il televisore e gli venne a $ancare il legno. - 6o capito, - disse, - ci vuole una buona bugia. /orse fuori e cerc il suo tipo. 8rrivava, trotterellando sul $arciapiede, un o$ino di ca$pagna, di quelli che sono se$pre in ritardo per prendere la corriera. - 3uongiorno. 'a lo sa che lei " proprio fortunato - Io9 & co$e $ai - %on lo sa ancora9 6a vinto cento $ilioni alla lotteria, lo ha detto la radio cinque $inuti fa. - %on " possibile9 - /o$e sarebbe, non " possibile... . 4ei, scusi, co$e si chia$a - Roberto 3islunghi. - 7ede 4a radio ha detto proprio il suo no$e, Roberto 3islunghi. & che $estiere fa - 7endo sala$e, quaderni e la$padine a )an Giorgio di )opra. - 8llora non ci sono dubbi. il vincitore " proprio lei. /ento $ilioni. 'i congratulo viva$ente... - Grazie, grazie... Il signor 3islunghi ci credeva e non ci credeva, $a era e$ozionatissi$o e dovette entrare in un bar per bere un bicchier d#acqua. )olo dopo che ebbe bevuto gli venne in $ente che non aveva $ai co$prato biglietti per la lotteria, dunque ci doveva essere uno sbaglio. 'a +inocchio, or$ai, era tornato a casa soddisfatto. 4a bugia gli aveva allungato il naso della $isura giusta per fare l#ulti$a ga$ba del cavalletto. )eg, inchiod, piall. ecco fatto. Un cavalletto cos,, a co$prarlo e pagarlo, ci sarebbero volute le sue venti$ila lire. Un bel rispar$io. !uando ebbe finito di arredarsi la casa, decise di $ettersi in co$$ercio. - 7ender legna$e e diventer ricco. & difatti, a dire le bugie era cos, svelto che in poco te$po divent proprietario di un grande $agazzino con cento operai a lavorare e dodici ragionieri a fare i conti. )i co$pr quattro auto$obili e due autotreni. Gli autotreni non gli servivano per andare a spasso, $a per trasportare il legna$e. %e $andava anche all#estero, in 0rancia e in 3urlandia. & gi2 bugie e gi2 bugie. il naso non si stancava $ai di ricrescere. +inocchio diventava se$pre pi2 ricco. 8desso nel suo $agazzino lavoravano tre$ilacinquecento operai e quattrocentoventi ragionieri a fare i conti. +urtroppo, a forza di dire bugie gli si svuotava la fantasia. +er trovarne una nuova doveva andare in giro ad ascoltare le bugie degli altri e copiarle. quelle dei grandi, quelle dei ba$bini... 'a erano bugie da poco e facevano crescere il naso solo di pochi centi$etri per volta. 8llora +inocchio si decise a prendere un suggeritore, un tanto al $ese. Il suggeritore passava otto ore al giorno nel suo ufficio a pensare bugie e a scriverle su tanti foglietti, che poi passava al padrone. - 1ica che la /upola di )an +ietro l#ha costruita lei. - 1ica che la citt- di 0orli$popoli ha le rotelle e pu andare in giro per le ca$pagne. - 1ica che " andato al +olo nord, ha fatto un buco ed " uscito al +olo sud. Il suggeritore guadagnava abbastanza bene, per alla sera, a furia di inventare bugie, gli veniva il $al di testa. - 1ica che il 'onte 3ianco " suo zio. - /he gli elefanti non dor$ono n* sdraiati n* in piedi, $a ritti sulla proboscide. - /he il fiu$e +o " stanco di gettarsi nell#8driatico e vuole gettarsi nell#5ceano Indiano. 8desso che era ricco e straricco, +inocchio non si segava pi2 il naso da solo. lo servivano due operai specializzati, in guanti bianchi, con una sega d#oro. !uesti operai il padrone li pagava due volte. una per il lavoro che facevano, un#altra per stare zitti. 5gni tanto, quando la giornata era stata particolar$ente fruttuosa, pagava loro anche un bicchiere d#acqua $inerale. +ri$o 0inale +inocchio arricchiva ogni giorno di pi2. 'a non bisogna credere che fosse avaro. 8l suggeritore, per ese$pio, qualche regalino glielo faceva. una $entina, un bastoncello di liquirizia, un francobollo del )enegal... Il paese era $olto orgoglioso di lui. 4o volevano sindaco a tutti i costi, $a +inocchio non accett, perch* non se la sentiva di assu$ersi quella grave responsabilit-. - 'a lei pu fare $olto per il paese - gli dicevano. - 0ar, far lo stesso. Regaler un asilo infantile, a patto che porti il $io no$e. Regaler una panchina per i giardini pubblici, perch* i vecchi lavoratori ci si possano sedere quando sono stanchi. - &vviva +inocchio9 &vviva +inocchio9 &rano tanto contenti che decisero di fargli un $onu$ento. & glielo fecero, di $ar$o, sulla piazza principale. Raffigurava un +inocchio alto tre $etri che regalava un soldino a un orfanello alto novantacinque centi$etri. Intorno, suonava la banda. /i furono anche i fuochi artificiali. 0u una festa $e$orabile. )econdo 0inale +inocchio arricchiva ogni giorno di pi2, e pi2 arricchiva, pi2 diventava avaro. Il suggeritore, che faceva fatica a inventare nuove bugie, da un pezzo gli chiedeva un au$ento di stipendio. 'a lui trovava se$pre una scusa per negarglielo. - &h, fate presto a parlare di au$enti, voi. Ieri, per, $i avete rifilato una bugia da quattro soldi. il naso $i si " allungato in tutto di dodici $illi$etri. 1odici $illi$etri di legno non sono buoni ne$$eno per fare uno stuzzicadenti. - 6o fa$iglia, - diceva il suggeritore, - il prezzo delle patate " au$entato. - 'a il prezzo dei panettoni " di$inuito. perch* non co$prate panettoni, invece di patate 8nd a finire che il suggeritore prese a odiare il suo padrone. & con l#odio nacque in lui il desiderio di vendicarsi. - Gliela far vedere io, - borbottava fra se#, $entre scribacchiava svogliata$ente i suoi foglietti quotidiani. &d ecco che su uno di quei foglietti, quasi senza accorgersene, scrisse. "4#autore delle avventure di +inocchio " /arlo /ollodi". Il foglietto fin, in $ezzo a quelli delle bugie. +inocchio, che non aveva $ai letto un libro in vita sua, pens che fosse una bugia co$e le altre e la $and a $ente per snocciolarla al pri$o venuto. 0u cos, che per la pri$a volta in vita sua, e per pura ignoranza, disse la verit-. & appena l#ebbe detta, tutto il legna$e prodotto dalle sue bugie cadde in polvere e segatura e tutte le sue ricchezze si dileguarono co$e se il vento le avesse soffiate via e +inocchio si ritrov povero, nella sua vecchia casa senza $obili, senza ne$$eno un fazzoletto per asciugarsi le lacri$e. Terzo 0inale +inocchio arricchiva ogni giorno di pi2 e sarebbe certa$ente diventato l#uo$o pi2 ricco del $ondo se un giorno non fosse capitato da quelle parti un o$ino che la sapeva lunga, anzi, sapeva tutto e sapeva anche che tutte le ricchezze di +inocchio si sarebbero dileguate co$e fu$o il giorno in cui egli fosse stato costretto a dire la verit-. - )ignor +inocchio, cos, e cos,. stia bene attento a non dire $ai la pi2 piccola verit-, ne$$eno per isbaglio, altri$enti la festa " finita. /apito 3ene, bene. 8 proposito. " sua quella villa - %-no - disse +inocchio. - 8llora $e la prendo io. se$bra fatta su $isura per $e. !uei $agazzini sono suoi - %-no - disse a $alincuore +inocchio, per evitare di dire la verit-. - 'agnifico, allora $e li prendo io... 4#o$ino, con quel siste$a, si prese le auto$obili, gli autotreni, il televisore, la sega d#oro. +inocchio diventava se$pre pi2 nero, $a si sarebbe tagliata via la lingua piuttosto che dire la verit-. - 8 proposito, - disse final$ente l#o$ino. - " suo il suo naso +inocchio sbott. - /erto che " $io9 & lei non $e lo potr- portar via9 Il naso " $io e guai a chi $e lo tocca9 - !uesta " proprio la verit- - sorrise l#o$ino. & in quel $o$ento tutto il legna$e di +inocchio divent segatura, le sue ricchezze caddero in polvere, venne un gran vento e si port via ogni cosa, anche l#o$ino $isterioso, e +inocchio ri$ase solo e povero, senza ne$$eno una cara$ella per la tosse da $ettersi in bocca. Il pifferaio e le auto$obili /#era una volta un pifferaio $agico. &# una storia vecchia, la sanno tutti. +arla di una citt- invasa dai topi e di un giovanotto che, con il suo piffero incantato, port tutti i topi ad annegare nel fiu$e. +oi il sindaco non lo volle pagare e lui rico$inci a suonare il piffero e si port via tutti i ba$bini della citt-. 8nche questa storia parla di un pifferaio. forse " lo stesso, forse no. /#era, questa volta, una citt- invasa dalle auto$obili. /e n#erano nelle strade, sui $arciapiedi, nelle piazze, sotto i portoni. /#erano auto$obili dappertutto. piccoline co$e scatolette, lunghe co$e basti$enti, con il ri$orchio, con la roulotte. /#erano auto$obili, autotreni, furgoni, furgoncini. /e n#erano tante che si $uovevano a fatica, urtandosi, fracassandosi i parafanghi, schiacciandosi i paraurti, strappandosi le $ar$itte. & final$ente ce ne furono tante che non ebbero pi2 lo spazio per $uoversi e ri$asero fer$e. /os, la gente doveva andare a piedi. 'a non era tanto facile, con le $acchine che occupavano tutto il posto disponibile. 3isognava aggirarle, scavalcarle, passarci sotto. & dalla $attina alla sera si sentiva. - 8hi9!uesto era un pedone che aveva battuto la testa contro un cofano. - 8hio9 8hia9 !uesti erano due pedoni che si erano scontrati strisciando sotto un ca$ion. 4a gente, si capisce, diventava $atta dalla rabbia. - &# ora di finirla9 - 3isogna fare qualcosa9 - +erch* il sindaco non ci pensa Il sindaco sentiva quelle proteste e borbottava. - +er pensarci, ci penso. /i penso giorno e notte. /i ho pensato anche tutto il giorno di %atale. Il fatto " che non $i viene in $ente nulla. %on so che cosa fare, che cosa dire e che pesci pigliare. & la $ia testa non " pi2 dura delle altre. Guardate che cerotto. Un giorno si present in /o$une uno strano giovanotto. +ortava una giacca di pelle di pecora, le cioce ai piedi, un berretto a cono con un gran nastro. Inso$$a, pareva proprio uno za$pognaro. Uno za$pognaro senza za$pogna, per. !uando chiese di essere ricevuto dal sindaco, la guardia gli rispose secca$ente. - 4ascialo tranquillo, non ha voglia di ascoltare serenate. - 'a io non ho la za$pogna. - +eggio che $ai. )e non hai ne$$eno una za$pogna, perch* $ai il sindaco dovrebbe riceverti - 1itegli che io so co$e liberare la citt- dalle auto$obili. - /osa cosa )enti, gira al largo, che qui certi scherzi non vanno. - 8nnunciate$i al sindaco, vi assicuro che non ve ne pentirete... Tanto disse e tanto fece che la guardia dovette acco$pagnarlo dal sindaco. - 3uongiorno, signor sindaco. - &h, si fa presto a dire buongiorno. +er $e sar- un buon giorno sola$ente quello in cui... la citt- sar- liberata dalle auto$obili. - & io conosco il siste$a. - Tu & chi te lo ha insegnato Una capra - /hi $e lo ha insegnato non i$porta. 8 lasciar$i fare una prova non ci perdete niente. & se voi $i pro$ettete una certa cosa, entro do$attina non avrete pi2 grattacapi. - )entia$o, che cosa ti dovrei pro$ettere - /he da do$ani in poi in piazza grande ci potranno giocare se$pre i ba$bini, e ci saranno per loro giostre, altalene, scivoli, palle di go$$a e aquiloni. - In piazza grande - In piazza grande. - & non vuoi altro - %iente altro. - 8llora, qua la $ano. +ro$esso. !uando co$inci - )ubito, signor sindaco... - 1-i, non perdere un $inuto. 4o strano giovanotto non perdette ne$$eno un secondo. )i $ise una $ano in tasca e ne cav un piccolo zufolo, intagliato in un ra$o di gelso. & addirittura l,, nell#ufficio del sindaco, co$inci a suonare una bizzarra cantilena. & usc, suonando dal palazzo del /o$une, attravers la piazza, si avvi verso il fiu$e... 1i l, a un $o$ento ... - Guardate9 /he fa quella $acchina )i " $essa in $oto da sola9 - 8nche quell#altra9 - &hi9 'a quella " la $ia9 /hi " che $i ruba la $acchina 8l ladro9 8l ladro9 - 'a non c#" nessun ladro, non vede Tutte le auto$obili si sono $esse in $oto... - +rendono velocit-... corrono... - /hi sa dove vanno - 4a $ia $acchina9 0er$a, fer$a9 7oglio la $ia $acchina9 - +rovi a $etterle un pizzico di sale sulla coda... 1a ogni punto della citt- le $acchine correvano, in un frastuono inaudito di $otori, scappa$enti, tro$be, sirene, cla=on... . /orrevano, correvano da sole. 8 fare bene attenzione, per, si sarebbe sentito sotto il frastuono, eppure pi2 forte, pi2 resistente del frastuono, il fischio sottile del piffero, la sua bizzarra, bizzarra cantilena... +ri$o 0inale 4e auto$obili correvano verso il fiu$e. Il pifferaio, senza $ai s$ettere di suonare, le aspettava sul ponte. !uando arriv la pri$a $acchina - che per co$binazione era proprio quella del sindaco - ca$bi appena la $elodia, aggiunse una nota pi2 alta. /o$e per un segnale, il ponte croll e l#auto$obile si tuff nel fiu$e e la corrente la port lontano. & gi2 la seconda, gi2 anche la terza, gi2 tutte le auto$obili, una dopo l#altra, a due a due, a grappoli, sprofondavano con un ulti$o ruggito del $otore, un rantolo della tro$ba, e la corrente le portava via. %elle strade di dove erano sco$parse le auto$obili scendevano i ba$bini, trionfanti, con i loro palloni, le ba$bine con le ba$bole nelle carrozzelle, prendevano a scorrazzare tricicli e biciclette, passeggiavano sorridendo le balie. 'a la gente si $etteva le $ani nei capelli, telefonava ai po$pieri, protestava con i vigili urbani. - & voi lasciate fare quel $atto 'a fer$atelo, perdinci, fate tacere quel $aledetto pifferaio. - Tuffate un po# lui, nel fiu$e, col suo piffero... - 8nche il sindaco " diventato $atto9 0ar distruggere tutte le nostre belle auto$obili9 - /on quello che costano9 - /on quello che costa il burro 9 - 8bbasso il sindaco9 1i$issioni9 - 8bbasso il pifferaio9 - Io rivoglio la $ia $acchina9 I pi2 audaci si scagliarono addosso al pifferaio, $a si fer$arono pri$a di poterlo toccare. %ell#aria, invisibile, c#era co$e un $uro a difenderlo e contro quel $uro gli audaci picchiavano invano con i pugni ed i calci. Il pifferaio aspett che l#ulti$a $acchina si fosse tuffata nel fiu$e, poi ci si tuff anche lui, raggiunse a nuoto l#altra riva, fece un inchino, si volt e disparve nel bosco. )econdo 0inale 4e auto$obili corsero al fiu$e e l#una dopo l#altra vi si tuffarono, con un ulti$o ge$ito del cla=on. 4#ulti$a a tuffarsi fu la $acchina del sindaco. 8 quell#ora gi- la piazza grande era gre$ita di ba$bini che giocavano e le loro grida festose coprivano i la$enti dei cittadini che avevano visto le loro $acchine sparire lontano, trascinate dalla corrente. Il pifferaio, final$ente, s$ise di suonare, sollev gli occhi, e soltanto allora vide la folla $inacciosa che $arciava su di lui, e il signor sindaco che $arciava davanti alla folla. - &# contento, signor sindaco - 8desso te la do io la contentezza9 Ti pare di aver fatto una bella cosa %on sai quanto lavoro e quanto denaro costa un#auto$obile 3el $odo, di liberare la citt-... - 'a io... $a voi... - 'a tu un bel niente, tu. Tu adesso, se non vuoi passare il resto dei tuoi giorni in prigione, ti attacchi al piffero e fai uscire le auto$obili dal fiu$e. & bada che le rivoglio tutte, dalla pri$a all#ulti$a. - 3ravo9 3ene9 7iva il signor sindaco9 Il pifferaio obbed,. 5bbedienti al suono del suo stru$ento $agico le auto$obili tornarono a riva, corsero nelle strade e nelle piazze a occupare il posto che occupavano pri$a, cacciando i ba$bini, i palloni, i tricicli, le balie. Inso$$a, tutto torn co$e pri$a. Il pifferaio si allontan lenta$ente, pieno di tristezza, e di lui non si " $ai pi2 sentito parlare. Terzo 0inale 4e auto$obili correvano, correvano... . 7erso il fiu$e, co$e i topi di 6a$$elin 'acch"9 /orrevano, correvano... . & a un certo punto non ce ne fu pi2 ne$$eno una, in citt- , non una sola in piazza grande, vuoto il corso, liberi i viali, deserte le piazzette. 1ov#erano sco$parse Tendete l#orecchio e le sentirete. 5ra corrono sotto terra. Il suo piffero $agico quel bizzarro giovanotto ha scavato delle strade sotterranee sotto le strade, e delle piazze sotto le piazze. 4aggi2 corrono le $acchine. )i fer$ano, per prendere a bordo il loro proprietario, e ripigliano la corsa. 8desso c#" posto per tutti. )otto terra, per le auto$obili. )opra, per i cittadini che vogliono passeggiare parlando del governo, del ca$pionato e della 4una, per i ragazzi che vogliono giocare, per le donne che vanno a fare la spesa. - /he stupido, - gridava il sindaco, pieno d#entusias$o, - che stupido sono stato a non averci pensato pri$a9 8l pifferaio, poi, in quella citt- hanno fatto un $onu$ento. 8nzi, due. Uno in piazza grande e uno sotto, tra le $acchine che corrono instancabili nelle loro gallerie. 8llar$e nel presepio Una volta, $ancava poco a %atale, un ba$bino fece il suo presepio. +repar le $ontagne di cartapesta, il cielo di carta da zucchero, il laghetto di vetro, la capanna con sopra la stella. 1ispose con fantasia le statuine, levandole una per una dalla scatola in cui le aveva riposte l#anno pri$a. & dopo che le ebbe collocate qua e l- , al loro posto - i pastori e le pecore sul $uschio, i re 'agi sulla $ontagna, la vecchina delle caldarroste presso il sentiero - gli se$br che fossero poche. Restavano troppi spazi vuoti. /he fare &ra troppo tardi per uscire a co$prare altre statuine, e del resto lui di soldi non ne aveva tanti... 'entre si guardava intorno, in cerca di un#idea, gli capit sotto gli occhi un altro scatolone, quello in cui aveva $esso a riposo, in pensione, certi vecchi giocattoli. per ese$pio, un pellerossa di plastica, ulti$o superstite di un#intera trib2 che $arciava all#assalto di 0ort 8pache... un piccolo aeroplano senza ti$one, con l#aviatore seduto nella carlinga... una ba$boletta un po# "hipp>", con la chitarra a tracolla. gli era capitata in casa per co$binazione, dentro la scatola del detersivo per la lavatrice. 4ui, natural$ente, non ci aveva giocato $ai, i $aschi non giocano con le ba$bole. +er , a guardarla, era proprio carina. Il ba$bino la pos sul sentiero del presepe, accanto alla vecchietta delle caldarroste. +rese anche il pellerossa, con l#ascia di guerra in $ano, e lo colloc in fondo al gregge, presso la coda dell#ulti$a pecora. Infine appese con un filo l#aeroplano e il suo pilota a un alberello di plastica, abbastanza alto, che una volta era stato un albero di %atale, di quelli che si co$prano ai Grandi 'agazzini e trov il posto anche per loro, sulla $ontagna, non lontano dai re 'agi e dai loro ca$$elli. /onte$pl? soddisfatto il suo lavoro, poi and, a letto e si addor$ent? subito. 8llora si svegliarono le statuine del presepio. Il pri$o ad aprire gli occhi fu uno dei pastori. &gli not subito che c#era qualcosa di nuovo e di diverso nel presepio. Una novit- che non gli piaceva troppo. 8nzi, non gli piaceva per niente. - &hi, $a chi " quel tipaccio che segue il $io gregge con in $ano un#accetta chi sei /he cosa vuoi 7attene in fretta,pri$a che ti faccia azzannare dai $iei cani. - 8ugh - fece per tutta risposta il pellerossa. - /o$e hai detto )enti, parla chiaro, sai 'eglio ancora, non parlare per niente e porta il tuo $uso rosso da un#altra parte. - Io restare, - fece il pellerossa, - augh9 - & quella scure /he ci fai, d, un po# /i accarezzi i $iei agnelli - )cure stare per tagliare legna. %otte fredda, io volere fare fuoco. In quel $o$ento si svegli anche la vecchina delle caldarroste e vide la ragazzetta con la chitarra a tracolla. - 1ico, quella ragazza, che specie di corna$usa " la vostra - %on " una corna$usa, " una chitarra. - %on sono cieca, lo vedo bene che " una chitarra. %on lo sai che qui sono per$esse solo le za$pogne e i pifferi - 'a la $ia chitarra ha un bellissi$o suono. )entite... - +er carit- , s$ettila. )ei $atta 'a senti che roba. 8h, la giovent2 d#oggigiorno. 1a$$i retta, fila via pri$a che ti tiri in faccia le $ie castagne. & guarda che scottano, perch* sono quasi arrostite. - )ono buone le castagne - disse la ragazza. - 0ai anche la spiritosa Ti vuoi prendere le $ie castagne 'a allora sei pure una ladra, oltre che una svergognata. 5ra ti faccio vedere io... 8l ladro9 8nzi, alla ladra9 'a il grido della vecchietta non fu udito. 4#aviatore, infatti, aveva scelto proprio quel $o$ento per svegliarsi e accendere il $otore. 0ece un paio di giri sul presepio, salutando tutti con la $ano, e atterr vicino al pellerossa. I pastori lo circondarono $inacciosi. - /osa vuoi fare, spaventar$i le pecore - 1istruggere il presepio con le tue bo$be - 'a io non porto bo$be, - rispose l#aviatore, - questo " un apparecchio da turis$o. 7olete fare un giretto - 0allo tu, il giretto. gira bene al largo e non farti pi2 vedere da queste parti. - ),, s,, - strill la vecchina, - e $andate via anche questa ragazzaccia, che $i vuol rubare le $ie castagne... - %onnina, - fece la ragazza, - non dite bugie. 4e vostre castagne, se $e le volete vendere, ve le pago. - 'andatela via, lei e la sua $aledetta chitarra9 - & anche tu, $uso rosso - riprese il pastore di pri$a, - torna alle tue praterie. non voglia$o predoni, tra noi. - %* predoni n* chitarre - aggiunse la vecchina. - /hitarra stare stru$ento $olto bello - disse il pellerossa. - &cco, l#avete sentito )ono d#accordo9 - %onnetta, - fece l#aviatore, - $a perch* strillate a quella $aniera 1ite piuttosto alla signorina di farci sentire qualcosa. 4a $usica $ette pace. - 0accia$ola corta, - disse il capo dei pastori, - o ve ne andate tutti e tre con le buone, o sentirete un, altra $usica. - Io stare qui. 6o detto. - 8nch#io stare qui, - fece la ragazza, - co$e il $io a$ico Toro )eduto. & anch#io ho detto. - Io poi, - fece l#aviatore, - sono arrivato da lontano, figuria$oci se $e ne voglio andare. )u, ragazzina, attacca, vedia$o se la tua chitarra rabbonisce la co$pagnia... 4a ragazza non se lo fece ripetere e co$inci a pizzicare le corde... +ri$o 0inale 8l pri$o accordo della chitarra, i pastori alzarono i bastoni e fischiarono ai cani. - 7ia di qua9 7ia subito9 - 8cchiappa, 0ido9 8ddenta, 4upo9 - )otto, ragazzi. ri$andia$oli al loro paese. - 8nzi, $andia$oli a quel paese... Il pellerossa, senza arretrare di un passo, agit la sua scure di guerra. - Io stare pronto, - disse, - augh9 'a l#aviatore la pensava in altro $odo. - )u, - disse, - non " il caso di fare un $acello. )alta nell#apparecchio, ragazza. & anche tu, Toro )eduto, vieni via. Il $otore " acceso. /i siete tutti )i parte9 /on un ro$bo il piccolo apparecchio si stacc dal presepio e co$inci a svolazzare intorno per la ca$era. - 1ove andia$o - do$and la ragazza, stringendosi al petto la chitarra per paura che il vento del volo gliela portasse via. - /onosco un $agnifico scatolone dove si stava tanto tranquilli. - 8nch#io lo conosco. - 8nche io sapere. 8ugh9 - 8llora, augh9 8llo scatolone9 &ccolo laggi2, " ancora aperto, $eno $ale. 0esteggere$o per conto nostro, lontano da quegli ignoranti. - 8ugh9 - fece ancora il pellerossa. 'a non pareva del tutto soddisfatto. )econdo 0inale 8l pri$o accordo della chitarra i pastori agitarono $inacciosa$ente i loro bastoni. - 7a bene, va bene, - sospir allora la ragazza, - la chitarra non vi piace. &cco la faccio a pezzi. +er , per favore, richia$ate i cani pri$a che $i strappino i pantaloni. - 3rava, cos, che si fa, - approv la vecchina delle caldarroste. - 7ieni, ti dar un po# di castagne. - +ri$a, - disse la ragazza, - date$i un po# di farina. Tingere$o di bianco Toro )eduto, cos, i pastori non avranno pi2 ragione di diventare nervosi a guardarlo. - 3en pensata, - dissero i pastori. - 'a lui, $uso rosso, " d#accordo - 8ugh - fece il pellerossa. & si lasci tingere tranquilla$ente di bianco. - & l#aeroplano - do$andarono i pastori. - )apete che ne faccia$o - sugger, l#aviatore. - Gli dia$o fuoco, cos, ci scaldia$o. - 3en pensata anche questa. tanto pi2 che la notte " fredda. Il fuoco riport final$ente la pace sul vecchio presepio. & intorno al fuoco i pastori, al suono dei loro pifferi, ballarono la tarantella. Terzo 0inale 8l pri$o accordo della chitarra i pastori fecero per slanciarsi contro i tre nuovi venuti, $a una voce autorevole e severa li trattenne. - +ace9 +ace9 - /hi ha parlato - Guardate, uno dei tre 'agi ha lasciato la carovana e sta venendo dalla nostra parte. 'aest- , quale onore9 - Il $io no$e " Gaspare, non 'aest- . 'aest- non " un no$e. - /iao, Gaspare - disse la ragazza con la chitarra. - 3uona sera, figliuola. 6o sentito la tua $usica. 3e, non si sentiva un gran che, con tutto quel chiasso. & ho sentito anche della $usica $igliore. 'a la tua non era da buttar via. - Grazie, Gaspare. - 8ugh9 - fece il pellerossa. - )alve anche a te, Toro )eduto, o 8quila %era, o %ube Tonante, o co$unque tu voglia essere chia$ato. & buona sera a te, pilota. & a voi, pastori, e a te, nonnetta. 6o sentito il profu$o delle tue castagne. - !uesta ragazzaccia $e le voleva portar via... - )u, su, forse ti " se$brato. %on ha l#aria di una ladra. - & questo tipaccio con l#accetta - gridarono i pastori. - /i si presenta al presepio con quel $uso rosso - 8vete provato a chiedergli perch* " arrivato fin qui - %on c#" bisogno di chiederglielo. )i vede benissi$o. voleva fare una strage... - Io avere sentito $essaggio, - disse il pellerossa. - +ace agli uo$ini di buona volont- . Io stare uo$o di buona volont-. - 8vete sentito - disse allora Gaspare. - Il $essaggio " per tutti. per i bianchi e per i rossi, per chi va a piedi e per chi va in aeroplano, per chi suona la za$pogna e per chi suona la chitarra. )e odiate chi " diverso da voi, vuol dire che del $essaggio non avete capito nulla. 8 queste parole fece seguito un lungo silenzio. +oi si sent, la vecchina che bisbigliava. - &hi, ragazzina, ti piacciono le castagne )2 prendi, e guarda che non te le vendo, te le regalo... & voi, pilota, ne volete & voi signor Toro 7olante, scusate, non ho capito bene il vostro no$e, vi piacciono le castagne - 8ugh, - disse il pellerossa. selezione da "Il libro degli errori" di Gianni Rodari. 4#acca in fuga /#era una volta un#8cca. &ra una povera 8cca da poco. valeva un#acca, e lo sapeva. +erci non $ontava in superbia, restava al suo posto e sopportava con pazienza le beffe delle sue co$pagne. &sse le dicevano. - & cos,, saresti anche tu una lettera dell#alfabeto /on quella faccia - 4o sai o non lo sai che nessuno ti pronuncia 4o sapeva, lo sapeva. 'a sapeva anche che all#estero ci sono paesi, e lingue, in cui l#acca ci fa la sua figura. "7oglio andare in Ger$ania, - pensava l#8cca, quand#era pi2 triste del solito. - 'i hanno detto che lass2 le 8cca sono i$portantissi$e". Un giorno la fecero proprio arrabbiare. & lei, senza dire n* uno n* due, $ise le sue poche robe in un fagotto e si $ise in viaggio con l#autostop. 8priti cielo9 !uel che successe da un $o$ento all#altro, a causa di quella fuga, non si pu ne$$eno descrivere. 4e chiese, ri$aste senz#acca, crollarono co$e sotto i ba$barda$enti. I chioschi, diventati di colpo troppo leggeri, volarono per aria se$inando giornali, birre, aranciate e granatine in ghiaccio un po# dappertutto. In co$penso, dal cielo caddero gi2 i cherubini. levargli l#acca, era stato co$e levargli le ali. 4e chiavi non aprivano pi2, e chi era ri$asto fuori casa dovette rassegnarsi a dor$ire all#aperto. 4e chitarre perdettero tutte le corde e suonavano $eno delle casseruole. %on vi dico il /hianti, senz#acca, che sapore disgustoso. 1el resto era i$possibile berlo, perch* i bicchieri, diventati "biccieri", schiattavano in $ille pezzi. 'io zio stava piantando un chiodo nel $uro, quando le 8cca sparirono. il "ciodo" si squagli sotto il $artello peggio che se fosse stato di burro. 4a $attina dopo, dalle 8lpi al 'ar @onio, non un solo gallo riusc, a fare chicchirich,. facevano tutti "cicciric," e pareva che starnutissero. )i te$ette un#epide$ia. /o$inci una gran caccia all#uo$o, anzi, scusate, all#8cca. I posti di frontiera furono avvertiti di raddoppiare la vigilanza. 4#8cca fu scoperta nelle vicinanze del 3rennero, $entre tentava di entrare clandestina$ente in 8ustria, perch* non aveva passaporto. 'a dovettero pregarla in ginocchio. - Resti con noi, non ci faccia questo torto9 )enza di lei, non riuscire$$o a pronunciare bene ne$$eno il no$e di 1ante 8lighieri. Guardi, qui c#" una petizione degli abitanti di /hiavari, che le offrono una villa al $are. & questa " una lettera del capo-stazione di /hiusi-/hianciano, che senza di lei diventerebbe il capo-stazione di /iusi-/ianciano. sarebbe una degradazione. 4#8cca era di buon cuore, ve l#ho gi- detto. &# ri$asta, con gran sollievo del verbo chiacchierare e del prono$e chicchessia. 'a bisogna trattarla con rispetto, altri$enti ci pianter- in asso un#altra volta. +er $e che sono $iope, sarebbe gravissi$o. con gli "occiali" senz#acca non ci vedo da qui a l,. 4a rifor$a della gra$$atica Il professor Gra$$aticus, un giorno, decise di rifor$are la gra$$atica. - 3asta, - egli diceva, - con tutte queste co$plicazioni. +er ese$pio, gli aggettivi, che bisogno c#" di distinguerli in tante categorie 0accia$o due categorie sole. gli aggettivi si$patici e gli aggettivi antipatici. 8ggettivi si$patici. buono, allegro, generoso, sincero, coraggioso. 8ggettivi antipatici. avaro, prepotente, bugiardo, sleale, e via discorrendo. %on vi se$bra pi2 giusto 4a do$estica che era stata ad ascoltarlo rispose. -Giustissi$o. - +rendia$o i verbi, - continu il professor Gra$$aticus. - )econdo $e essi non si dividono affatto in tre coniugazioni, $a soltanto in due. /i sono verbi da coniugare e quelli da lasciar stare, co$e per ese$pio. $entire, rubare, a$$azzare, arricchirsi alle spalle del prossi$o. 6o ragione s, o no - +arole d#oro, - disse la do$estica. & se tutti fossero stati del parere di quella buona donna la rifor$a si sarebbe potuta fare in dieci $inuti. Il diavolo 'arco e 'irco non hanno alcun rispetto per i verbi, ne$$eno per i pi2 vecchi, quelli con i capelli bianchi che ca$$inano col bastone. I due insolenti $onelli ieri dovevano coniugare, per co$pito, certi verbi, for$ando con essi delle frasi, ovvero pensierini. Graziosi pensierini davvero9 &cco un ese$pio dei loro esercizi. "Io $angio il gelato, tu bevi l#aranciata, egli paga il conto perch* " il pi2 tonto". Insistendo nella loro bravata, essi hanno scritto poi. "Io vado a Torino, tu vai a Torino, egli va a Torino, noi andia$o a Torino voi andate al diavolo e starete al caldino". Il diavolo, a questo punto, si " sentito fischiare le orecchie. /#" stato un botto, un gran puzzo di zolfo, e il diavolo era l, sulla poltrona, e agitava la forca gridando. - 1ove sono quelli che devono andare al diavolo 'arco, per la paura, stava gi- per svenire. 'irco, pi2 pronto a dire bugie, " corso alla finestra e, indicando un punto i$preciso verso la piazza, ha escla$ato. - 4-, guardi, &ccellenza, sono scappati da quella parte9 +er fortuna il diavolo c#" cascato e si " precipitato in piazza, dove voleva per forza portar via il far$acista, dottor +anelli, che stava sulla soglia del suo negozio a prendere il fresco. 4a signora +anelli per ha salvato il $arito, $ostrando al diavolo una racco$andazione fir$ata da un pezzo grosso. selezione da "0ilastrocche in cielo e in terra" di Gianni Rodari. Teledra$$a )ignori e buona gente, venite ad ascoltare. un caso sorprendente andre$o a raccontare. &# successo a 'ilano e tratta di un dottore che " caduto nel video del suo televisore. /on qualsiasi te$po, ad ogni tras$issione egli stava in poltrona a guardare la televisione. Incurante dei figli e della vecchia $a$$a dalle sedici a $ezzanotte non perdeva un progra$$a. Riviste, telegiornali, canzoni oppure balli, ro$anzi oppur co$$edie, telefil$, intervalli, tutto a$$irava, tutto per lui faceva brodo. nella telepoltrona piantato co$e un chiodo. 'a un d, per incantesi$o o $alattia :che ne dite non pu darsi che avesse la televisionite; durante un intervallo con la fontana di +aler$o decoll dalla poltrona e cadde nel telescher$o. 5ra " l- in $ezzo alla vasca che sta per affogare. parenti, a$ici in lacri$e lo vorrebbero aiutare, chi lo tira per la cravatta chi lo prende per il naso non c#" verso di risolvere il dra$$atico telecaso. 8ndr- in &urovisione 1iventer- pastore di quei greggi di pecore che sfilano per ore Ricever- i $alati da quella scatoletta /o$e far- dopo la visita a scrivere la ricetta 'a tra poco, purtroppo, la tras$issione finisce. e se il video si spegne, il $isero dove finisce 0ortuna che il suo figliolo studioso di $agnetis$o, per ripescarlo escogita un abile $eccanis$o. /o$pra un altro televisore e glielo $ette davanti( il dottore ci si specchia e dopo pochi istanti per forza d#attrazione schizza fuori da quello vecchio e gi- sta per tuffarsi nel secondo apparecchio. 'a nel $o$ento preciso che galleggia nell#aria, pi2 veloce di gabbiano o nave interplanetaria, il figlio elettrotecnico, svelto di $ano e di $ente, spegne i due televisori conte$poranea$ente. /ade il dottor per terra, e un bernoccolo si fa. $eglio cento bernoccoli che perdere la libert-. I colori dei $estieri Io so i colori dei $estieri. sono bianchi i panettieri, s#alzano pri$a degli uccelli e han la farina nei capelli( sono neri gli spazzaca$ini, di sette colori gli i$bianchini( gli operai dell#officina hanno una bella tuta azzurrina, hanno le $ani sporche di grasso. i fannulloni vanno a spasso, non si sporcano ne$$eno un dito, $a il loro $estiere non " pulito. 4#o$ino della gru 0ilastrocca di sotto in su per l#o$ino della gru. )otto terra va il $inatore, dov#" buio a tutte l#ore( lo spazzino va nel to$bino, sulla terra sta il contadino, in ci$a ai pali l#elettricista gode gi- una bella vista, il $uratore va sui tetti e vede tutti piccoletti... $a pi2 in alto, lass2 lass2, c#" l#o$ino della gru. cielo a sinistra, cielo a destra, e non gli gira $ai la testa.
Le 10 fiabe più famose: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Biancaneve e i sette Nani, Hänsel e Gretel, Il Gatto con gli stivali, Pollicino, La Bella addormentata nel bosco, Barbablù, La Principessa sul pisello, Pelle d’Asino