Sei sulla pagina 1di 4

Fallimento (diritto)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Questa voce o sezione sull'argomento diritto commerciale non cita le fonti
necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Il fallimento è un istituto giuridico, regolato dalle normative del diritto commerciale, che tratta la situazione
di un'impresa dissestata dal punto di vista finanziario.

Indice
Storia
Età antica
Medioevo
Età moderna
Definizione
Nel mondo
Italia
Stati Uniti d'America
Fallimento di uno Stato
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Storia

Età antica

Le origini si possono ravvisare in alcuni istituti risalenti al diritto romano. Innanzitutto nella partes secanto,
riportata nelle XII Tavole, che consisteva nello smembramento dei debitori e nella distribuzione del suo
patrimonio tra i creditori. Anche nell'istituto della esecuzione per manus iniectionem ex missio in
possessionem, inizialmente previsto per la fuga del debitore e per facilitare l'acquisizione del suo patrimonio
da parte del creditore; questo tipo di esecuzione si diffuse quando venne creata la figura dell’honorum
emptor, valutato come precedente storico dell'assuntore del concordato. Come altri precedenti storici, si
possono citare anche la bonorum vendictio che era una forma di esecuzione universale e la cessio bonorum,
che possiamo citare come precedente storico del concordato preventivo per la cessione dei beni, inoltre la
cessio bonorum comportava che il “fallito” non fosse tacciato di infamia, quindi ebbe una grande
diffusione. Quest'ultimo istituto era affine alla distractio bonorum che introdusse, oltre che la vendita dei
beni al dettaglio, anche la figura del curatore.

Medioevo

Nell'alto medioevo, con l'influenza del diritto barbarico, fu introdotta la dichiarazione d'ufficio, ma poche
altre furono le modifiche apportate dalla legislazione barbarica, poiché la tradizione romana era
estremamente radicata. Inoltre l'esecuzione barbarica aveva come fine il pagamento, più che la vendetta
personale dei creditori nei confronti del fallito. Nel basso medioevo, invece, il processo esecutivo
concorsuale si impose come procedimento di accertamento dei crediti. A Genova troviamo l'esempio dei
primi giudici speciali come il “magistrato dei rotti”, infatti il termine bancarotta trova la sua origine nella
pratica di “rompere il banco” ai mercanti che non potevano onorare i loro debiti, come segno tangibile di
infamia. All'epoca il fallimento era disciplinato solo per i mercanti.

Età moderna

Nell'età moderna, invece, il fallimento viene esteso anche a chi non è mercante: negli statuti dei mercati
bolognesi (1550) è riportato che si poteva procedere contro alcuna persona habitante nella città o contà di
Bologna…di qualunque conditione…la quale non si esercitasse in alcuno mistero o trafico. Nella
legislazione Napoleonica del code de commerce (1807 e 1865), il fallimento era applicato solo ai
commercianti che avevano un comportamento professionalmente scorretto. Era un modo di disciplina
interna della corporazione, un sistema per far rispettare i principi alla base di un sistema di valori come era
quello corporativo; le sanzioni, infatti, erano di natura penale a prescindere dalla colpevolezza del fallito.

Definizione
Con questa procedura concorsuale, un tribunale spossessa l'imprenditore reo di insolvenza dei propri beni al
fine di risarcire i creditori: in seguito alla sentenza di accertamento, viene nominato un curatore fallimentare
cui spetta l'esecuzione della procedura.

Nel mondo

Italia
Lo stesso argomento in dettaglio: Diritto fallimentare italiano.

Sebbene la procedura possa essere evitata col concordato preventivo, oppure tentando una ristrutturazione
aziendale o una richiesta di amministrazione controllata, per il codice penale italiano, gli atti compiuti
dall'imprenditore e mirati a ledere l'interesse dei creditori sono configurati come reato (per esempio la
bancarotta).

Nel terzo trimestre del 2018 si è ridotto il numero di imprese uscite dal mercato a seguito di fallimenti. Le
statistiche indicano che tra luglio e settembre sono fallite 2.170 imprese, in netto calo rispetto allo stesso
periodo del 2017 (-10,8%). Con questo dato, il numero di fallimenti registrati nei primi nove mesi dell’anno
si è attestato a 8.137, in diminuzione del 6,9% rispetto alle 8.737 imprese fallite nello stesso periodo del
2017. Si tratta del valore più basso osservato nei primi tre trimestri dell’anno dal 2011. Il calo ha riguardato
tutti i settori ma non tutta la Penisola: tra gennaio e settembre i fallimenti evidenziano incrementi su base
annua dell’8,5% in Calabria, del 3% in Sicilia e dello 0,6% in Abruzzo.[1]

Stati Uniti d'America


Lo stesso argomento in dettaglio: Chapter 11.

La materia è disciplinata dal Chapter 11 dello United States Code.

Fallimento di uno Stato

Note
1. ^ Dati sui fallimenti di Cerved (https://know.cerved.com/wp-content/uploads/2018/12/Osserv
atorio-sui-fallimenti-e-le-chiusure-dimpresa-3q-2018.pdf_name.html)

Voci correlate
Bancarotta
Debitore
Creditore
Crisi d'impresa
Insolvenza
Economia
Impresa

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su fallimento (diritto)
Wikiversità contiene risorse su fallimento (diritto)

Collegamenti esterni

Dati sui fallimenti di Cerved (https://know.cerved.com/wp-content/uploads/2018/12/Osservat


orio-sui-fallimenti-e-le-chiusure-dimpresa-3q-2018.pdf)
Controllo di
Thesaurus BNCF 2489 (https://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=2489)
autorità

Portale Diritto Portale Economia

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fallimento_(diritto)&oldid=132962856"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 12 apr 2023 alle 00:38.
Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche