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Dall’11 settembre 2012 sono operative le novità, apportate dal c.d. «decreto crescita», di carattere
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concorsuale (e para concorsuale) che migliorano e agevolano la gestione delle crisi aziendali.
Si tratta di una serie di innovazioni volte ad evitare il fallimento delle imprese, agevolando
l’emersione e la composizione negoziale della crisi, preservando la continuità aziendale e,
soprattutto, anticipando gli effetti di protezione del patrimonio dell’impresa (tipici del
concordato preventivo) durante la «scelta» e la «negoziazione» (con i creditori) dello strumento
più idoneo per il superamento della crisi. Il decreto crescita, in particolare, interviene su accordi
di ristrutturazione di debiti e concordato preventivo, sostanzialmente «equiparando» i due istituti
- sotto il profilo della convenienza e delle opportunità - e consentendo all’impresa in crisi di
«prenotare» (riservandosi) l’utilizzo dell’uno per poi scegliere di adottare l’altro, e viceversa,
secondo un percorso c.d. «ad X» orientato alla flessibilità degli strumenti anti crisi ed ispirato a
logiche di gestione della crisi spiccatamente «negoziali».
Il D.L. n. 83/2012 (cd «decreto crescita»), 1) anticipazione della «protezione» del patri-
convertito con modificazioni dalla legge n. monio del debitore nelle more dell’utilizzo di
134/2012, nel mettere mano nuovamente alla uno strumento anti crisi (accordo di ristrut-
revisione del diritto della crisi d’impresa, ha turazione o concordato preventivo);
introdotto una serie di innovazioni ed oppor- 2) introduzione del c.d. «concordato in bian-
tunità nell’utilizzo degli strumenti di compo- co», nonché possibilità di «conversione» (di
sizione negoziale della crisi alternativi al fal- una proposta di concordato preventivo) in
limento, disciplinati dal Legge fallimentare un accordo di ristrutturazione
(Regio Decreto n. 267/1942). 3) salvaguardia della continuità aziendale
Le novità - introdotte nel segno della dichia- con autorizzazione a contrarre nuova finan-
rata «crescita del paese» - sono, invero, fina- za (prededucibile) e ad effettuare pagamenti
lizzate a scongiurare il default delle imprese in continuità a fornitori strategici;
in crisi, consentendo di: 4) introduzione specifica del «concordato in
– anticipare l’emerzione della crisi; continuità», con possibilità di partecipazione
– favorire effettivamente (ovvero non dispen- ad appalti pubblici e/o in raggruppamenti
dere) la tutela del going concern; temporanei d’impresa;
– intensificare ed anticipare la protezione del 5) sospensione della causa di scioglimento e
patrimonio nella fase di scelta e/o di negozia- degli obblighi di reintegro delle perdite del
zione, quindi precedente al perfezionamento capitale per la società che ricorre al concor-
del (prescelto) strumento di superamento dato o all’accordo di ristrutturazione, fino al
della crisi. momento dell’omologa dello strumento pre-
scelto;
La «nuova» revisione del diritto 5) retrodatazione dei termini per il computo
della crisi d’impresa
L’art. 33 del decreto crescita ha introdotto le Nota:
seguenti molteplici novità nel testo della leg- (*) Commercialista e revisore legale dei conti in Genova e
ge fallimentare: Milano - Partner Pollio & Associati Law and Tax Adviser
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Crisi d’impresa
della revocatoria fallimentare alla data di presentare una domanda di concordato, pur
pubblicazione nel registro imprese del ricor- non completa di tutta la documentazione ne-
so per concordato preventivo, laddove a tale cessaria per accedere alla procedura, riser-
procedura segue il fallimento del debitore; vandosi di depositare la documentazione in-
6) inefficacia delle ipoteche iscritte nei no- tegrativa entro un termine stabilito dal giu-
vanta giorni precedenti alla pubblicazione dice a seconda della complessità della vicen-
nel registro delle imprese del ricorso per l’ac- da. Secondo Assonime, con la presentazione
cesso al concordato preventivo ed intensifi- di una domanda incompleta il debitore si
cazione della protezione accordata al debito- sottoporrebbe al controllo dell’autorità giudi-
re; ziaria al primo manifestarsi della crisi, il suo
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Crisi d’impresa
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Nel dettaglio, le innovazioni specifiche in te- do cui nei contratti pendenti il curatore può
ma di fallimento hanno riguardato i seguenti scegliere se subentrarvi o sciogliersi dal vin-
aspetti: colo negoziale, è derogata nel caso di preli-
a) (nuove) esenzioni da revocatoria, relativa- minare di vendita trascritto avente ad ogget-
mente a: to (anche) immobili destinati (non solo a di-
– vendite ed preliminari di vendita (trascritti ventare l’abitazione principale, ma anche) a
e conclusi a giusto prezzo), aventi ad oggetto costituire la sede principale dell’attività d’im-
immobili destinati a costiuire la sede princi- presa del promissario acquirente. Il terzo
pale dell’attività d’impresa (art. 27, co. 3, lett. contraente, quindi, può chiedere al curatore
c. l.f.). L’esenzione opera a condizione che di eseguire il preliminare, stipulando il con-
alla data di fallimento (del venditore) l’attivi- tratto definitivo e perfezionando l’acquisto
tà d’impresa (dell’acquirente) sia effettiva- dell’immobile.
mente esercitata, ovvero siano stati compiuti
investimenti per darvi inizio;
– atti, pagamenti e garanzie legalmente posti 2) Nomina, requisiti e responsabilità
in essere dal debitore dopo il deposito della in tema di attestazioni
sola domanda di concordato in bianco (art. Le nuove norme sulla nomina ed attestazio-
67, co. 3, lett. e, l.f.): l’esenzione si collega ne dei piani di ristrutturazione (Tavola 1)
alla possibilità per il debitore di compiere danno maggiore certezza e solidità al lavoro
atti (in regime di autorizzazione da parte del professionista chiamato a validare i piani
del giudice) nel periodo ad interim (tra il de- e allontano, insieme al nuovo reato per false
posito del ricorso e l’ammissione al concor- attestazioni e relazioni il rischio di avere de-
dato); gli abusi, ancorché la norma penale debba
b) (nuovo) computo dei termini della revoca- essere messa alla prova concreta delle inter-
toria (art. 69 bis, l.f.), laddove alla proposta pretazioni della giurisprudenza.
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Crisi d’impresa
(continua)
Falso in attestazioni e relazioni
(nuovo art. 236 bis, L.F.)
Introduzione del nuovo reato da false relazioni ed attestazioni rese dai professionisti designati
Oggetto dal debitore nell’ambito di piani di risanamento, concordati preventivi (anche in continuità) ed
accordi di ristrutturazione.
Aumento della pena se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per
Aggravanti altri.
Aumento della pena fino alla metà se dal fatto conseguono danni ai creditori
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Crisi d’impresa
La domanda deve essere sempre corredata da apposito Piano che descriva modalità e tempi di
Presentazione adempimento della proposta.
e pubblicità La domanda è pubblicata nel registro delle imprese a cura del cancelliere, entro il giorno
successivo al deposito in cancelleria.
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e nuova attestazione In caso di modifiche sostanziali della proposta o del piano originari è necessaria una nuova
attestazione.
Dopo il deposito e fino al decreto di ammissione, il debitore può compiere atti urgenti di straor-
Atti di gestione dinaria amministrazione (previa autorizzazione del tribunale) ed atti di ordinaria amministrazio-
ante apertura ne.
del concordato
Eventuali sopravvenuti crediti di terzi sono prededucibili ex art. 111 L.F.
Il blocco delle azioni dei creditori (non solo esecutive ma anche cautelari) opera dalla data di
Operatività pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese.
e contenuto
dell’automatic stay Le ipoteche giudiziali, iscritte nei 90 gg anteriori alla data di pubblicazione del ricorso nel
registro delle imprese, sono inefficaci nei confronti dei creditori anteriori.
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(continua)
Adesione dei creditori (art. 178, L.F.)
In esso vanno inseriti (non solo i voti favorevoli e quelli contrari alla proposta, ma) anche
Verbale di adunanza l’indicazione nominativa dei creditori che in quella sede non hanno votato e l’ammontare dei
dei creditori loro crediti.
Informativa
ai creditori non Viene precisato che, in caso di continuazione in una successiva udienza delle operazioni di voto, il
presenti in udienza giudice deve comunicare la fissazione della nuova data ai creditori assenti.
I creditori che in sede di adunanza si sono astenuti, possono manifestare il proprio dissenso via
Inerzia dei creditori telegramma, lettera, fax o posta elettronica nei 20 gg successivi dalla chiusura del verbale.
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Qualora, dopo l’approvazione della maggioranza, il commissario giudiziale rilevi che sono mutate
Ruolo le condizioni di fattibilità del piano, questi ne da comunicazione ai creditori, i quali si possono
del commissario costituire nel giudizio di omologazione e, in quella sede, modificare il voto, cambiando cosı̀ le
giudiziale maggioranze precedentemente raggiunte.
Il tribunale può disporre l’omologa del concordato in base al giudizio di ‘‘convenienza’’ anche in
Estensione assenza di suddivisioni in classi, se la contestazione (sulla convenienza della proposta) provenga
del cram down da tanti creditori (dissenzienti) che rappresentino almeno il 20% dei crediti ammessi al voto.
Il concordato omologato è obbligatorio per tutti i creditori anteriori (non più al decreto di apertura,
Efficacia erga omnes ma) alla pubblicazione nel registro delle imprese del ricorso per l’ammissione alla procedura.
– la domanda è una sola e sempre identica, sia quando viene presentato un concordato definitivo, sia quando viene
presentato un concordato con riserva (o pre-concordato)
– trattandosi di domanda formulanda con ricorso, occorre l’assistenza sempre di un avvocato. Se manca la procura, è
possibile dare corso ad integrazioni istruttorie successive con la sua produzione.
– la domanda di pre-concordato può essere accolta anche se formulata nel modo più semplice, con il suo contenuto
minimo, ma almeno alla condizione che il debitore richieda espressamente la concessione del termine per effettuare le
successive produzioni.
– sono sempre possibili integrazioni istruttorie.
– presentando la domanda di pre-concordato il debitore deve depositare anche un aggiornato certificato camerale e i
bilanci relativi agli ultimi tre esercizi per «consentire al tribunale di valutare quantomeno la sussistenza dei presuppo-
sti dimensionali di fallibilità dell’impresa». In mancanza vi è la possibilità di dichiarare inammissibile la domanda.
– il termine per il deposito del piano e della proposta andrà sempre concesso nel minimo (60 giorni, da aumentare di 5-
10 giorni per dare modo alla cancelleria di effettuare le comunicazioni) indicando sempre la data precisa di scadenza.
Domande immotivate o non documentate di maggiore termine vanno respinte.
(segue)
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(continua)
– il termine può essere concesso sempre e solo con provvedimento del collegio, mentre il giudice relatore può
compiere i necessari atti istruttori.
– in caso di istanza di proroga essa può essere anche rigettata de plano dal Collegio senza previa convocazione della
parte.
– il tribunale ha ampio potere per fissare sia la periodicità, che il contenuto degli obblighi informativi, che potranno
spaziare dalla periodica predisposizione di relazioni informative di contenuto più o meno analitico, a report di carattere
più specifico (sulle operazioni industriali compiute, su quelle finanziarie, ecc.).
– è consigliato di imporre obblighi d’informativa periodica solo quando si tratti di concordati preventivi di grande
rilievo o, negli altri casi, quando siano fatte richieste particolari (finanziamenti, pagamenti, atti di straordinaria ammi-
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nistrazione ecc.) e soprattutto se si tratti di concordati in continuità o di concordati che intervengono senza la previa
pendenza di un’istanza di fallimento in cui il debitore sia stato già sentito dando contezza della sua situazione patri-
moniale e finanziaria.
Norme applicabili Unicamente l’art. 186 bis L.F. e le specifiche disposizioni in esso richiamate.
Il Piano:
– deve esplicitare costi/ricavi attesi dalla prosecuzione dell’attività, risorse finanziarie necessa-
rie e relativa copertura
Contenuti del piano – può prevedere la liquidazione di beni non strategici alla continuazione dell’attività
– può prevedere anche una moratoria fino a 1 anno dall’omologazione per il pagamento dei
creditori prelatizi, salvo che sia prevista la liquidazione dei beni su cui insiste la causa di
prelazione (in tal caso i creditori prelatizi non hanno diritto al voto).
Revoca
del concordato Se nel corso della procedura l’attività cessa o risulta manifestamente dannosa per i creditori, il
e nuova proposta tribunale revoca il concordato, salvo che il debitore non modifichi la proposta.
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Crisi d’impresa
Non si tratta di una vera novità, ma di una cosı̀ evitando comportamenti distorsivi del-
importante precisazione e «perimetrazione» la par condicio creditorum da parte dei cre-
delle possibilità offerte al debitore. ditori.
Inoltre, la norma dovrebbe fare chiarezza
nella giurisprudenza che è chiamata a valu- 6) Finanziazmenti e crediti prededucibili
tare i piani di concordato in continuità, che Sulla prededucibilità e nuova finanza il de-
rappresentano sino ad oggi l’eccezione alla creto crescita ha accolto tutte le sollecitazio-
regola dei concordati liquidatori, meglio visti ni dello studio di Assonime e interviene age-
ed apprezzati dai tribunali. Una mancanza volando il ricorso al finanziamento durante
che è molto dovuta anche alla carenza di spe- gli strumenti di risanamento.
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cifica cultura professionale anche in chi svol- Tuttavia vengono introdotte specifici obbli-
ge il ruolo di commissario giudiziale, ma che ghi di attestazione e dichiarazione per evitare
era poco attuata per il ricorso troppo tardivo che la nuova finanza pregiudichi i diritti dei
al concordato. creditori. Le nuove disposizioni trovano spe-
cifica e comune applicazione ai concordati
5) Accordi di ristrutturazione preventivi ed agli accordi di ristrutturazione
dei debiti (Tavola 6).
Gli accordi di ristrutturazione (Tavola 5) so-
no stati incentivati significativamente (oltre 7) (Deroga a) Copertura perdite e messa
che dalla nuova disciplina fiscale, soprattut- in liquidazione
to) dalla possibilità di pagare i creditori Da ultimo va evidenziata l’importante inno-
estranei all’accordo, seppure integralmente, vazione introdotta in tema di deroga alla di-
non già immediatamente all’omologazione sciplina delle regole sulla capitalizzazione
dell’accordo ma entro 120 giorni dalla sca- delle società, in presenza di perdite. Infatti,
denza del debito se non ancora scaduto ed l’art. 182 sexies l.f. viene introdotto per so-
entro 120 giorni dalla omologazione se il spendere la causa di scioglimento e l’obbligo
debito già scaduto. L’eventuale preaccordo di copertura delle perdite in caso di presen-
può essere convertito in concordato preven- tazione di una domanda di ammissione al
tivo lasciando fermi gli effetti della doman- concordato preventivo. Ciò agevola l’emer-
da di accordo di ristrutturazione dei debiti, sione della crisi e rende più semplice la con-
Viene precisato che il regolare pagamento dei creditori estranei e/o non aderenti è tale se è
integrale.
Attuabilità accordo
e trattamento L’accordo è attuabile se idoneo ad assicurare il pagamento integrale dei creditori estranei nei
creditori estranei seguenti termini:
– entro 120 giorni dall’omologazione, per i crediti scaduti;
– entro 120 giorni dalla scadenza, per i crediti non ancora scaduti.
Blocco azioni Opera per 60 gg dalla data di pubblicazione dell’accordo nel registro delle imprese e riguarda
creditori anche l’acquisizione di titoli di prelazione (salvo che non siano concordati).
Non sussiste obbligo, in fase di deposito della proposta di accordo (istanza cautelare ex art. 182
Proposta di accordo bis, co. 6) di allegare anche il Piano analitico che descriva modalità e tempi di pagamento dei
creditori (poiché in fase di trattative con i creditori).
È ammessa la possibilità di presentare una proposta di concordato preventivo (in luogo della
Richiesta richiesta di omologa dell’accordo definitivo), senza che vengano meno gli effetti del blocco
di concordato (cautelare) delle azioni dei creditori (nelle more) disposto dal tribunale.
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tinuità aziendale, cosı̀ come permette alle ti (D.lgs. 163/2006), prevedendo disposizioni
imprese di ricapitalizzarsi grazie al bonus a derogative di evidente vantaggio per la tutela
seguito della riduzione dei debiti (Tavola 7). della salvaguardia delle imprese appaltatrici,
che possono realmente agevolare la salva-
8) Continuità aziendale e pubblici appalti guardia delle imprese in difficoltà.
La continuità aziendale in caso di appalti In particolare è ammessa la partecipazione a
pubblici era impossibile prima del decreto procedure di affidamento di concessioni, ap-
crescita, in quanto le stringenti norme del
palti lavori, forniture e servizi pubblici (an-
codice degli appalti, in presenza di procedu-
che in subappalto), nonché la stipula dei re-
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re concorsuali facevano decadere tutti i con-
tratti in essere e vietavano la possibilità di lativi contratti ai soggetti ammessi al concor-
partecipazione a gare. Ora la Legge 134/ dato preventivo in continuità (ove rispettino
2012 modifica l’art. 38 del codice degli appal- i requisiti previsti dal nuovo art. 186 bis, l.f.)
Sono considerati (o parificati ai) prededucibili tutti i crediti da finanziamenti ricevuti dal debitore
Finanziamenti in esecuzione di un concordato o di un accordo omologato (ovvero in funzione dell’accesso ai
di terzi suddetti istituti), anche se erogati da soggetti diversi da banche ed intermediari finanziari
Chiarita la prededucibilità dei finanziamenti erogati dai soci (sempre parziale, nei limiti dell’80%
del loro ammontare) sia in esecuzione, sia in funzione dell’accesso ad un concordato o ad un
Finanziamenti accordo di ristrutturazione.
dei soci
La prededucibilità opera quando il finanziatore ha acquisito la qualità di socio in esecuzione
dell’accordo di ristrutturazione o del concordato preventivo.
Viene precisato che i creditori dell’impresa in crisi per finanziamenti erogati in funzione del-
Esclusione dal voto l’accesso ad un concordato o ad un accordo di ristrutturazione, anche se soci, restano sempre
esclusi dal voto
Crediti Abrogato il comma 4 che riconosce(va), alle condizioni ivi previste, la prededucibilità dei com-
del professionista pensi spettanti al professionista attestatore nell’ambito del concordato preventivo e degli ac-
attestatore cordi di ristrutturazione
Occorre che un professionista indipendente designato del debitore (avente i requisiti ex art. 67
Requisiti L.F.), verificato il complessivo fabbisogno finanziario dell’impresa nel periodo ‘‘interinale’’, at-
testi che i finanziamenti siano funzionali alla migliore soddisfazione dei creditori.
Tipologia
di finanziamenti Possono essere anche finanziamenti non ancora in trattativa e il tribunale può autorizzare il
e garanzie debitore a concedere pegno o ipoteca a garanzia di tali finanziamenti.
Il debitore che presenta un concordato preventivo con continuità aziendale (anche con il solo
deposito del ricorso e riserva di integrare la documentazione nel termine assegnato dal tribunale)
può essere autorizzato dal tribunale a pagare creditori anteriori (per prestazioni di servizi e
Pagamento fornitori consegna di beni), a condizione che un professionista indipendente designato del debitore (avente
strategici i requisiti ex art. 67 L.F.) attesti che tali prestazioni siano funzionali ad assicurare la migliore
nel concordato soddisfazione dei creditori. L’attestazione non è richiesta se i pagamenti vengono effettuati con
in continuità nuova finanza del debitore apportata a titolo di capitale e/o di finanziamento postergato.
L’autorizzazione ai pagamenti può essere richiesta anche dal debitore che presenta domanda di
omologa di un accordo di ristrutturazione, (ovvero proposta di accordo art. 182 bis, co. 6, L.F.). In
tal caso i pagamenti effettuati sono esenti da revocatoria.
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Crisi d’impresa
Dalla data di deposito della domanda per l’ammissione al concordato preventivo, della domanda
di omologa di un accordo di ristrutturazione (ovvero proposta di accordo ex art. 182 bis, co. 6, l.f.)
Novità e sino all’omologa non operano:
– le disposizioni sulla riduzione del capitale per perdite;
– la causa di scioglimento per perdita del capitale.
‘‘Sospensione’’ obblighi amministratori e sindaci ex artt. 2446, 2447. 2482 bis, 2482 ter.
Effetti ‘‘Sospensione’’ causa di scioglimento ex 2484, n. 4, c.c.
Per il periodo anteriore al deposito delle domande, resta ferma l’applicazione dell’art. 2486 c.c. :
Poteri – obbligo degli amministratori, fino alla nomina del liquidatore, di gestire la società con finalità
e responsabilità esclusivamente conservativa
amministratori – responsabilità in caso di violazioni dell’obbligo suddetto.
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