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Opinioni

Liquidazione giudiziale

Presupposti

Dal “fallimento” alla liquidazione


giudiziale. Note minime sulla
nuova disciplina del CCII
di Luciano Panzani (*)

L’Autore offre una sintetica rassegna delle principali novità contenute nella disciplina della liqui-
dazione giudiziale, che sostituisce il fallimento. La maggior parte della vecchia disciplina rimane
sostanzialmente immutata, tanto che molti hanno criticato l’eccessiva timidezza del legislatore. Vi
sono tuttavia novità per i debitori sotto soglia soggetti alla liquidazione controllata su istanza dei
creditori. Aumentano i poteri del G.D. e si riducono i margini di autonomia dei curatori. Viene
introdotta la nuova figura dell’esperto che affianca il curatore. Sono meglio definiti i contratti
pendenti. Qualche innovazione riguarda l’accertamento del passivo, dove anche il terzo datore di
pegno od ipoteca dovrà presentare domanda di insinuazione e dove sono ridotti i termini per le c.d.
supertardive. L’esercizio provvisorio potrà essere disposto con maggior libertà, tanto che il
legislatore ha cancellato dalla legge la parola “provvisorio”. La liquidazione dei beni si avvantaggia
delle misure di maggior efficienza che seguono all’adozione della vendita telematica. Novità
riguardano anche la disciplina della chiusura e dell’esdebitazione.

Premessa disciplina, che andrà riesaminata dopo gli interventi


Il D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, pubblicato sulla G. correttivi.
U. del 14 febbraio, ha approvato definitivamente la Com’è noto, la prima e più rilevante modifica,
nuova disciplina delle procedure concorsuali, nel almeno nella percezione comune, è la sostituzione
linguaggio del legislatore, le procedure di composi- del termine “fallimento” con l’espressione “liquida-
zione della crisi e dell’insolvenza, che sostituisce la zione giudiziale”, come previsto dall’art. 2, comma 1,
legge fallimentare del 1942 e le successive modifica- lett. a), L. delega (L. n. 155/2017). Tale modifica
zioni che si sono succedute nel tempo, a partire dalla risponde alla necessità di eliminare, anche dal punto
riforma Vietti del 2005-2006. Com’è noto, peraltro, di vista lessicale, ogni segno di disvalore nei confronti
le nuove norme, salvo alcune eccezioni, sono desti- del debitore insolvente assoggettato alla liquidazione
nate ad entrare in vigore soltanto dopo una vacatio concorsuale, dopo che già la riforma Vietti (1) aveva
legis di 18 mesi, che consentirà verosimilmente una soppresso ogni disposizione sanzionatoria della per-
“messa a punto” della nuova disciplina per mezzo di sona del fallito per il solo fatto del fallimento, ferma
un decreto correttivo la cui previsione, mancante restando la responsabilità penale nel caso di banca-
nella legge delega, è prevista dalla L. 8 marzo 2019, rotta o di altri reati fallimentari. Il passaggio dal
n. 20. Le considerazioni che seguono sono pertanto termine “fallimento” ad altra espressione priva di
soltanto un primo bilancio provvisorio della nuova disvalore semantico era già avvenuto in Francia (da
Faillite a Liquidation judiciaire), in Germania (da

(*) Questo scritto non considera la disciplina del concordato in Vitiello c. Italia, ric. n. 77962/01; Cedu, Di Ieso c. Italia - 3 luglio
sede di liquidazione giudiziale e dell’esdebitazione, materie che 2007 ricorso n. 10347/02. Cfr. anche Corte cost. 27 febbraio 2008,
meritano una specifica ed autonoma trattazione. n. 39, in questa Rivista, 2008, 4, 401 nota di Conti, che ha ritenuto
(1) Il sistema delle incapacità personali del fallito era già stato costituzionalmente illegittime le disposizioni della legge fallimen-
ritenuto in contrasto con la Convenzione Europea dei Diritti del- tare (ante riforma) che stabilivano che le incapacità personali,
l’Uomo dalla Corte di Strasburgo ed in particolare con l’art. 8, par. derivanti al fallito dalla dichiarazione di fallimento, perduravano
2, della Convenzione. Cfr. ex plurimis, Cedu 23 marzo 2006, oltre la chiusura della procedura concorsuale.

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Konkurs a Insolvenzverfahren), in Inghilterra in molti modifiche, elencate nell’art. 7 L. delega, oltre che
casi (da bankruptcy a liquidation), in Spagna (da Quie- l’attuazione di alcuni principi generali come la sop-
bra a Concurso de Acreedores). pressione delle ipotesi di fallimento d’ufficio, il rece-
Le prime osservazioni critiche che sono state mosse pimento della nozione di COMI come criterio di
alla nuova disciplina (artt. 121-267 CCII) sono che determinazione della competenza territoriale, il con-
la riforma è stata troppo timida. La nuova liquida- tenimento dei costi della procedura anche attraverso
zione giudiziale assomiglia molto al fallimento. Poco la limitazione delle ipotesi di prededuzione.
è stato fatto per porre rimedio alla lentezza delle Vero è peraltro che la mancata attuazione della
procedure, che, com’è noto, superano spesso il ter- delega in ordine alla introduzione di misure dirette
mine di ragionevole durata del processo, individuato a favorire la specializzazione dei giudici, in particolare
dalla giurisprudenza per quanto concerne il falli- l’attribuzione della competenza ad una parte soltanto
mento in sette anni. Si è anche detto, da qualche dei tribunali (3), salva la competenza delle sezioni
critico impietoso, che sovente il legislatore si è limi- specializzate dell’impresa dei tribunali capoluogo di
tato a rinumerare le nuove norme, che conservano il distretto per alcune ipotesi particolari (quest’ultima
contenuto del vecchio testo della legge del 1942 (2). attuata), ha certamente compromesso l’obiettivo di
La critica è eccessiva, pur se è indubbio che, anche riduzione dei tempi del procedimento, previsto dalla
leggendo l’art. 7 L. delega, il legislatore non ha lett. l) dell’art. 2, comma 1, L. delega. Il largo ricorso
mostrato molta fantasia nel prevedere modifiche alle forme del processo telematico aiuterà certamente
alla disciplina di legge, che rimane saldamente incen- così come, in prospettiva, l’introduzione per le pro-
trata su un procedimento giurisdizionale che si svolge cedure esecutive immobiliari in generale, della ven-
davanti al tribunale, su istanza dei creditori o del P.M. dita telematica. Si può aggiungere che alla riforma
o dello stesso debitore, aggiungendosi però tra i sog- non si accompagnano misure dirette a rafforzare le
getti legittimati a domandarne l’apertura anche gli strutture degli uffici giudiziari, misure peraltro che
organi di controllo della società debitrice. La proce- sono necessarie non soltanto per la materia in esame,
dura mira all’apprensione dei beni, alla liquidazione ma più in generale per l’intera amministrazione della
dell’attivo ed alla riscossione dei crediti oltre che giustizia.
all’esercizio delle azioni recuperatorie e di responsa-
bilità, alla liquidazione dell’attivo ed al riparto tra i I presupposti soggettivo ed oggettivo per
creditori. l’apertura della procedura
Va segnalato tuttavia che il legislatore delegato ha La riforma non ha mutato i presupposti soggettivo ed
dato attuazione ai due principi espressi dalla legge oggettivo per far luogo alla liquidazione giudiziale.
delega. In primo luogo la riforma organica della legi- Occorre pur sempre che si tratti di imprenditore com-
slazione in materia, che, come aveva avvertito la merciale non sotto soglia e che sussista lo stato d’insol-
Prima Commissione Rordorf nella sua relazione di venza (art. 121 CCII). Da questo punto di vista è
commento al disegno di legge delega, non significava significativo che il legislatore delegato abbia rinunciato
mutamento integrale della disciplina, ma revisione e ad estendere la disciplina della liquidazione giudiziale
fusione dei nuovi principi introdotti dalla riforma all’imprenditore agricolo non sotto soglia, com’era pre-
Vietti e dagli emendamenti intervenuti successiva- visto dai lavori della Commissione Rordorf, anche se, a
mente con cadenza più o meno annuale con il vecchio ben vedere, l’art. 2, comma 1, lett. e) della legge delega
testo della legge del 1942, tecnicamente pregevole, ma consentiva la scelta poi effettuata di mantenere per
superato per il tempo trascorso dalla sua emanazione. l’imprenditore agricolo lo statuto tradizionale e quindi
In secondo luogo l’introduzione di alcune specifiche la previsione della procedura di sovraindebitamento (e

(2) L. Stanghellini, Il codice della crisi di impresa: una primis- ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione possano essere
sima lettura (con qualche critica), in Corr. giur., 2019, 449 ss. che a espletate in modo efficiente e rapido “Modi efficaci per raggiun-
proposito della liquidazione giudiziale parla della liquidazione giu- gere gli obiettivi della certezza del diritto e dell'efficacia delle
diziale come di un “fallimento rinumerato”. procedure potrebbero essere la creazione di organi giudiziari o
(3) Va sottolineato che la Direttiva 20 giugno 2019 non ha reso sezioni specializzati o la nomina di giudici specializzati conforme-
obbligatoria il ricorso da parte degli Stati membri ad un giudice mente alla legislazione nazionale, nonché la concentrazione della
specializzato in materia d’insolvenza. L’art. 25 della Direttiva si competenza in un numero limitato di autorità giudiziarie o ammi-
limita a disporre che gli Stati membri provvedono affinché: “...b) il nistrative”. Vi è dunque un auspicio e non un vincolo. Non sarà
trattamento delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed pertanto necessario introdurre modifiche alla disciplina dettata dal
esdebitazione avvenga in modo efficiente ai fini di un espleta- codice della crisi, anche se rimane augurabile che l’Italia si doti di
mento in tempi rapidi delle procedure”. Il Considerando 86 si una rete di giudici specializzati.
limita ad osservare che per assicurare che le procedure di

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dunque la liquidazione controllata), salvo l’accesso agli liquidatoria nell’ambito del sovraindebitamento. Per
accordi di ristrutturazione. il creditore che ricorre alla domanda di liquidazione,
Va tuttavia sottolineato che se le regole non mutano, giudiziale o controllata, più come mezzo per sollecitare il
esse assumono una diversa valenza perché il legisla- debitore a provvedere al pagamento che per altre
tore ha attribuito al creditore il potere di chiedere la ragioni, la circostanza che il debitore sia o meno sotto
liquidazione controllata dei debitori sovraindebitati soglia assumerà minor importanza. Il debitore in ogni
e quindi anche dell’imprenditore agricolo e dell’im- caso, tanto nella liquidazione giudiziale che in quella
prenditore sotto soglia (art. 268 CCII). La riforma controllata, potrà accedere all’esdebitazione (artt. 280-
Vietti aveva escluso dal fallimento gli imprenditori 281 e art. 282 CCII), che peraltro nel caso della liqui-
sotto soglia. La L. n. 3/2012 aveva introdotto la dazione controllata opera di diritto. Se le differenze tra i
disciplina della liquidazione nel sovraindebitamento due procedimenti sono modeste, va sottolineato che nel
riservando peraltro il potere d’iniziativa al solo debi- caso della liquidazione controllata il debitore merite-
tore, salvo casi particolari. Il nuovo codice attribuisce vole, che non sia in grado di offrire ai creditori alcuna
nuovamente il potere di chiedere l’apertura della utilità, potrà accedere all’esdebitazione immediata-
procedura concorsuale ai creditori, con il risultato mente. Complessivamente nei prossimi anni, soprat-
di gravare i tribunali di un rilevante numero di tutto decorso un triennio dall’entrata in vigore della
procedimenti che la riforma Vietti aveva ritenuto riforma, dovremmo assistere ad un’impennata evidente
antieconomici, perché l’esperienza insegnava, delle procedure di esdebitazione, che cambierà progres-
almeno per gli imprenditori sotto soglia, che grava- sivamente il quadro dell’insolvenza dei debitori minori,
vano le strutture giudiziarie senza risultato concreto siano essi imprese sotto soglia o meno.
per i creditori. Non vi sono ragioni per ritenere che il
risultato sarà differente, anche se occorre ricordare Gli organi
che ai sensi dell’art. 282 CCII nel caso di liquidazione Venendo all’esame dei poteri e delle competenze degli
controllata l’esdebitazione opera di diritto, dopo tre organi della procedura di liquidazione giudiziale va
anni dall’apertura del procedimento o anche prima se detto che i poteri del tribunale concorsuale non sono
la chiusura interviene anteriormente, mentre nel mutati (art. 123 CCII) come pure quelli del giudice
caso della liquidazione giudiziale occorre l’istanza delegato (art. 124). In proposito è stato osservato (4),
del debitore. facendo riferimento alle norme che disciplinano le
La conclusione è che i tribunali, gravati da un competenze del giudice delegato e del curatore, che
numero rilevante di consumers case incontreranno gli attuali artt. 123 e 128 CCII riproducono letteral-
difficoltà a ridurre i tempi delle procedure con- mente il testo rispettivamente degli artt. 25 e 31 l.fall.,
corsuali in generale. nel testo novellato dalla riforma Vietti (5). Parrebbe
Va poi aggiunto che la previsione che l’accesso alle quindi, ad una prima e superficiale lettura, confortata
procedure di regolazione della crisi e dell’insolvenza sia anche dal tenore della Relazione governativa (6), che
governato da un procedimento unitario (cfr. artt. 37 ss. nulla sia mutato rispetto al passato, e che sia definiti-
CCII) porterà come verosimile conseguenza che i cre- vamente tramontata la visione gerarchica del rapporto
ditori richiederanno l’apertura della procedura concor- tra giudice delegato e curatore, caratterizzato da un
suale maggiore, la liquidazione giudiziale, e per l’ipotesi rapporto di dipendenza esclusivamente funzionale,
che il debitore sia in grado di provare di avere requisiti dove al primo spettano le scelte funzionali e la direzione
dimensionali sotto soglia, domanderanno farsi luogo del procedimento ed al secondo i compiti attuativi,
alla liquidazione controllata, cioè alla procedura propositivi e gestionali (7).

(4) R. Della Santina, Prime riflessioni sulla liquidazione giudi- compreso nella liquidazione e prevedendo, per contro, che tutte
ziale dei beni nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: le attività compiute dal medesimo nell’ambito delle sue funzioni
ritorno al passato?, in www.Ilcaso.it, 20 giugno 2019. siano soggette alla vigilanza del giudice delegato e del comitato
(5) Artt. 22 e 27, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5. dei creditori”.
(6) La Relazione nel Commento all’art. 123 osserva, riecheg- (7) Sul ruolo del giudice delegato e del curatore dopo la riforma
giando il testo normativo, che al giudice delegato “sono attribuite, Vietti del 2006 si veda G. Garesio, Il curatore fallimentare, in O.
in continuità con l’attuale impostazione, non più funzioni di dire- Cagnasso - L. Panzani (a cura di), Crisi d’impresa e procedure
zione della procedura, ma di vigilanza e di controllo sulla regolarità concorsuali, Milano, 2016, I, 719 ss.; Scano, Il curatore, in Buonocore
della stessa”, e che al curatore spetta “l’amministrazione dei beni - Bassi (diretto da), Trattato di diritto fallimentare, coordinato da Capo -
del debitore”, con l’ulteriore precisazione nel commento all’art. De Santis - Meoli, II, Padova, 2010, 117 ss. Si vedano peraltro le
128 che la “disposizione ribadisce la netta distinzione di ruolo tra i pregnanti osservazioni di P. Genoviva, Il giudice delegato, in Crisi
vari organi della procedura già prevista dall’attuale disciplina, d’impresa e procedure concorsuali, cit., 686, che rileva che nella
assegnando al solo curatore l’amministrazione del patrimonio prassi di molti tribunali, anche in ragione delle difficoltà di nomina del

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In realtà, e torneremo sul punto nel commento alla di attuazione della delega, giustificata proprio dal
disciplina della liquidazione dei beni, l’art. 216, comma richiamo ad una maggiore efficienza del procedimento
2, del Codice, dispone che “le vendite e gli altri atti di liquidatorio.
liquidazione posti in essere in esecuzione del programma Maggiori sono invece le novità per quanto concerne
di liquidazione sono effettuati dal curatore o dal dele- la nomina del curatore e della nuova figura dell’e-
gato alle vendite tramite procedure competitive, anche sperto di cui questi può avvalersi.
avvalendosi di soggetti specializzati, con le modalità In proposito l’art. 7, comma 2, L. delega prevedeva
stabilite con ordinanza dal giudice delegato” (corsivo che venissero emanate disposizioni per rendere più
nostro), e, al comma 3 aggiunge che “il giudice delegato efficace la funzione del curatore ed in particolare che
può disporre che le vendite dei beni mobili, immobili e fosse integrata la disciplina sulle incompatibilità tra
mobili registrati vengano effettuate secondo le disposi- gli incarichi assunti nel succedersi delle procedure.
zioni del codice di procedura civile, in quanto compa- Questo principio non ha avuto attuazione se inter-
tibili”. È sufficiente comparare questa disciplina con pretato nel senso di prevedere incompatibilità a
quella dettata dalla legge fallimentare per rendersi svolgere le funzioni di curatore per chi fosse già
conto che la riforma ha ridotto l’autonomia del curatore stato nominato commissario giudiziale nel prece-
in favore di una “riconquistata” centralità nella proce- dente concordato. Esistono prassi in tal senso in
dura del giudice delegato, i cui poteri vengono ad alcuni tribunali, ma il legislatore non ha dato indi-
assomigliare a quelli che egli aveva prima della riforma cazioni in proposito.
Vietti. In questi termini del resto si esprime anche la L’art. 2, comma 1, lett. o), L. delega prevedeva l’isti-
Relazione osservando che “il giudice delegato, nella tuzione di un albo presso il Ministero della Giustizia
prospettiva della riforma, è destinato a riacquistare, cui avrebbero dovuto iscriversi i soggetti, costituiti
dunque, un ruolo centrale poiché a lui è affidata la anche in forma associata o societaria, destinati a
determinazione delle modalità di liquidazione dei beni, svolgere, su incarico del tribunale, funzioni di gestione
attualmente rimessa alle scelte del curatore” (8). La o di controllo nell’ambito delle procedure concorsuali,
scelta è coerente con tutta l’impostazione della riforma, con indicazione dei requisiti di professionalità, indi-
che ha fatto dire ad un autorevole commentatore che pendenza ed esperienza necessari per l’iscrizione.
“Se vi è un’idea forte nel CCII, questa consiste nel L’albo è stato istituito (art. 358 CCII), anche se il
ripristino di un pieno controllo del giudice sulla solu- suo concreto funzionamento presuppone l’emana-
zione della crisi d’impresa e nell’ampliamento delle zione di un decreto ministeriale per il quale occorrerà
ipotesi di intervento del pubblico ministero in tali attendere il 1° marzo 2020 (art. 357). È notorio che la
situazioni” (9). materia è oggetto di rimeditazione ed è probabile che
In dottrina (10) si è espressa l’opinione che poiché su di essa si tornerà con il decreto correttivo. Allo stato
questa modifica della vecchia disciplina è stata intro- i soggetti legittimati all’iscrizione sono i medesimi già
dotta nel silenzio della legge delega che all’art. 7, considerati dalla legge fallimentare, salvo l’inseri-
comma 9, si limita ad indicare l’obiettivo di perseguire mento nelle ultime fasi di approvazione del decreto
la massima trasparenza ed efficienza delle operazioni di delegato dei consulenti del lavoro, che meglio avreb-
liquidazione dell’attivo, e non indica alcuna volontà di bero potuto essere compresi tra gli esperti di cui il
modificare l’assetto ordinamentale, si sarebbe di fronte curatore si avvale, data la loro professionalità specifica.
ad un eccesso di delega. Non si concorda con quest’o- È degna di nota la disciplina delle incompatibilità e
pinione. La riforma è caratterizzata da numerose vio- del conflitto di interessi del curatore che risulta
lazioni della delega, a cominciare dalla mancata rafforzata rispetto al testo dell’art. 28 l.fall., anche
attuazione del principio del giudice specializzato, ma se in proposito erano già intervenuti per quanto
ci pare che la scelta di attribuire al giudice delegato in concerne le incompatibilità gli artt. 35 ss. codice
materia di liquidazione poteri più incisivi, possa essere leggi antimafia e misure di prevenzione, come modi-
forse criticata sul piano pratico (era tuttavia richiesta ficato dal D.Lgs. 18 maggio 2018, n. 54 (11).
da molti tribunali fallimentari), ma rientri nell’ambito L’art. 358, comma 3, CCII introduce invece in parte
dei poteri discrezionali del legislatore delegato in sede regole diverse dal passato per quanto concerne i

comitato dei creditori, spesso sostituito dal giudice delegato, il ruolo (10) R. Della Santina, Prime riflessioni sulla liquidazione giudi-
di quest’ultimo è molto più pregnante di quanto fosse stato previsto ziale dei beni, cit.
dal legislatore del 2006. (11) Sull’interpretazione costituzionalmente orientata e quindi
(8) Cfr. Relazione sub art. 216 CCII. restrittiva dei principi dettati dal D.Lgs. 18 maggio 2018, n. 54, si
(9) L. Stanghellini, Il codice della crisi di impresa: una primis- veda Trib. Milano 29 dicembre 2018, n. 573, in questa Rivista,
sima lettura (con qualche critica), cit., 454. 2019, 801, con nota di F. Angiolini.

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criteri che debbono essere seguiti dal tribunale nelle giudiziale, se ne ricava che i suoi compiti sono di
nomine. In particolare si deve tener conto: maggior rilievo rispetto a quelli del delegato, dove
- delle risultanze dei rapporti riepilogativi e finali di occorre soltanto l’autorizzazione del comitato dei
procedure concluse che il curatore deve redigere e creditori. Inoltre l’esperto va scelto tra gli iscritti
quindi della diligenza dimostrata nella gestione della all’albo e deve dunque avere i medesimi requisiti
procedura quale dovrebbe emergere dalle citate rela- del curatore. Ed ancora non compare il limite di
zioni (ma già ora l’art. 28, comma 4, l.fall. richiama i non delegabilità delle attribuzioni relativa alla for-
rapporti riepilogativi previsti dall’art. 33 l.fall.); mazione dello stato passivo provvisorio e delle suc-
- di quanto emerge dalla gestione degli incarichi in cessive operazioni oltre che della formazione dello
corso in relazione alla necessità di assicurare l’esple- stato passivo.
tamento diretto, personale e tempestivo delle Inoltre il compenso del delegato è a carico del cura-
funzioni; tore, mentre il compenso dell’esperto è a carico della
- delle esigenze di trasparenza e di turnazione nel- massa e nella determinazione del compenso del cura-
l’assegnazione degli incarichi, valutata l’esperienza tore e dell’esperto debbono essere seguiti criteri di
richiesta dalla natura e dall’oggetto dell’incarico. proporzionalità in rapporto all’intera massa attiva e
La materia è molto delicata: merita di essere citata la passiva.
Relazione governativa, sub art. 125, che dice che “Lo Va osservato che il legislatore nulla ha detto in
scopo è, da un lato, di autorizzare l’effettuazione di ordine alla prassi sempre più seguita dai tribunali,
turnazioni nell’ambito più circoscritto di professioni- a dire il vero più per quanto concerne la figura del
sti idonei per particolare esperienza e diligenza in commissario giudiziale nel concordato, di nomi-
relazione alla complessità della specifica procedura e, nare un collegio di professionisti in luogo del
dall’altro, non potendosi escludere l’inserimento di singolo commissario o curatore previsto dalla let-
professionisti al primo incarico, di assegnare a queste tera della legge. Si può immaginare che la figura
procedure di minore complessità”. Nel complesso dell’esperto possa essere utilizzata in luogo del
non pare che il legislatore, allo stato, abbia sostan- collegio di professionisti, determinando sin dal
zialmente innovato i criteri sinora seguiti dai tribu- principio con il provvedimento di nomina il suo
nali, in particolare con riferimento alla natura ambito specifico di attività.
fiduciaria dell’incarico. La possibilità che i creditori che rappresentano la
Al curatore si affianca la nuova figura dell’esperto, maggioranza dei crediti ammessi chiedano la sostitu-
previsto dall’art. 49, comma 3, per l’esecuzione di zione del curatore, introdotta dalla riforma Vietti e
compiti specifici, richiamato dall’art. 125 per quanto mai in concreto utilizzata, è stata modificata nel senso
concerne i requisiti di nomina. L’art. 129 prevede che è venuta meno la necessità che tale richiesta
ancora la figura del delegato del curatore per l’esecu- venga formulata in sede di adunanza dei creditori
zione di specifiche operazioni previa autorizzazione (art. 135 CCII). Non sembra peraltro al momento
del comitato dei creditori. Inoltre ancora è contem- che la norma avrà grande successo.
plata la figura del coadiutore. Salvo per quanto già si è osservato, i poteri del
Non è ben chiara la differenza di compiti tra il curatore sono sostanzialmente gli stessi che già gli
delegato e l’esperto. La Relazione governativa precisa attribuiva la legge fallimentare.
all’art. 49, che “Si tratta di un accorgimento che È mutata la disciplina della redazione della relazione
dovrebbe garantire maggiore efficienza e celerità ex art. 33 e dei rapporti informativi, ma si tratta di
alla procedura, ad esempio consentendo di affiancare modifiche che nella sostanza meglio dettagliano gli
al curatore un professionista che si occupi della liqui- adempimenti informativi cui il curatore è tenuto,
dazione di determinati beni fin dalla fase iniziale della sulla base di quanto già avveniva nella prassi (cfr.
procedura o dell’esercizio provvisorio dell’impresa, art. 130 CCII) (12). Va peraltro sottolineato che il
consentendo al curatore di concentrarsi sull’attività curatore deve redigere dapprima un’informativa al
di analisi dei crediti in vista della redazione del giudice delegato entro trenta giorni dall’apertura
progetto di stato passivo, ove particolarmente com- della procedura, comprensiva dell’indicazione delle
plesso”. Poiché l’esperto viene nominato dal tribu- cause dell’insolvenza e della responsabilità del debi-
nale con la sentenza di apertura della liquidazione tore. Poi entro sessanta giorni dal decreto di

(12) Sulla disciplina previgente, dopo le modifiche introdotte


dalla riforma Vietti nel 2006, si veda G. Garesio, Il curatore fal-
limentare, in Crisi d’impresa e procedure concorsuali, cit., 760 ss.

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esecutività dello stato passivo deve presentare al disposto dell’art. 135, comma 5, che stabilisce che il
medesimo giudice delegato una relazione particola- programma di liquidazione indichi la data da cui avrà
reggiata che deve soffermarsi sulla diligenza spiegata inizio la liquidazione dell’attivo, consentendo al
dal debitore nell’esercizio dell’impresa e sulla respon- curatore di tener conto di situazioni in cui sia oppor-
sabilità del medesimo e di altri e su quanto può tuno non far luogo alla liquidazione immediata dei
interessare anche ai fini delle indagini preliminari beni, fermo in ogni caso restando il potere della Corte
in sede penale. Nel caso in cui la procedura riguardi d’appello in sede di reclamo contro la sentenza di
società o altro ente la relazione deve soffermarsi sulla apertura della liquidazione di sospendere la liquida-
responsabilità degli amministratori e degli organi di zione (art. 52 CCII).
controllo, dei soci ed eventualmente di estranei alla La disciplina del compenso e degli acconti non con-
società. Nel caso di società che faccia parte di un templa difformità dal testo attuale dell’art. 39 l.fall.
gruppo il curatore deve anche riferire sulla natura dei salvo la previsione ragionevole che le attività suc-
rapporti con altre società ed enti allegando le infor- cessive alla chiusura, per i giudizi ancora pendenti,
mazioni raccolte sulle rispettive responsabilità, avuto diano diritto ad un ulteriore compenso.
riguardo agli effetti economici e contrattuali con le Anche per quanto concerne il comitato dei creditori
altre imprese del gruppo. Questa relazione ove non si la disciplina di legge non è stata sensibilmente modi-
faccia luogo all’accertamento del passivo è depositata ficata, al di là della riscrittura o del riposizionamento
entro 180 giorni dall’apertura della liquidazione giu- di alcune norme. Non sono state quindi rimosse le
diziale. Tutti questi atti debbono essere trasmessi in cause che rendono inefficiente il comitato, vizio
copia al P.M. Un ulteriore rapporto è presentato dal peraltro che può essere imputato alla stessa legge
curatore ogni quattro mesi. delega che sul punto non ha preso alcuna inizia-
Se si prescinde da quest’ultimo rapporto, tutti gli altri tiva (13). Per porre rimedio all’inerzia dei creditori
atti del curatore debbono soffermarsi e riferire sulle e dei loro rappresentanti occorrerebbe forse prendere
responsabilità dell’imprenditore, degli amministra- modello dalla disciplina dell’Insolvency Act inglese
tori, degli organi di controllo e dei terzi. Ne deriva del 1986, che non attribuisce compiti ai creditori se
che, anche nei casi in cui l’attività di liquidazione e non nelle procedure di maggiori dimensioni, dove
l’accertamento del passivo non hanno luogo perché il essi od una parte di essi possono essere effettivamente
fallimento è destinato a chiudersi per mancanza di interessati.
attivo, il curatore, nonostante possa aspirare soltanto
al compenso minimo, è tenuto ad un’onerosa attività Revocatoria e contratti pendenti
di accertamento ed informazione ai fini di giustizia La disciplina degli effetti dell’apertura della proce-
penale, trasformandosi di fatto in un ausiliario di P.G. dura sul patrimonio del debitore e sui crediti vantati
Anche la disciplina della responsabilità del curatore nei confronti di quest’ultimo presenta poche modifi-
non è mutata nella sostanza. Il libro giornale del che di modesta sostanza. Più rilevante, per quanto
fallimento è ora un registro informatico. Importante concerne la materia della revocatoria, la novità data
il principio, sancito dall’art. 136 CCII, che il curatore dall’individuazione della data da cui calcolare a
procede alla liquidazione dell’attivo contemporanea- ritroso il periodo sospetto che viene stabilita, come
mente all’accertamento del passivo, venendo meno previsto dall’art. 7, comma 4, lett. b), L. delega, in
anche formalmente la vecchia previsione della legge quella in cui è stata presentata la domanda cui è
del 1942, ormai superata dalle modifiche della disci- seguita l’apertura della liquidazione giudiziale, e ciò
plina legislativa, che originariamente stabiliva che la al fine di evitare che il tempo decorrente tra il
liquidazione seguisse l’accertamento, onde evitare deposito e l’apertura vada in danno dei creditori
che si procedesse alla vendita dei beni prima di sapere rendendo irrevocabili gli atti maggiormente risalenti.
con certezza che vi erano creditori partecipanti al Va sottolineato che la domanda di apertura della
concorso. La norma, cui la Relazione governativa liquidazione giudiziale presentata dai creditori non
non dedica alcun commento, va coordinata con il è soggetta a forme di pubblicità, a differenza di quanto

(13) Si tratta di un rilievo comune nei commenti della dottrina 233. Nella sostanza il comitato svolge una funzione nelle proce-
sull’argomento. Si veda ex multis S. Scarafoni, Il comitato dei dure di rilevante dimensione, dove i creditori possono essere
creditori, in A. Caiafa (a cura di), De Matteis - Scarafoni (coordinato realmente interessati alle sorti della procedura, ma è di fatto
da), Le procedure concorsuali, I Torino, 2011, 302; G. Capo, quasi impossibile formarlo nelle procedure minori. Questi difetti
Comitato dei creditori, in O. Cagnasso - L. Panzani (a cura di), saranno in parte corretti dal maggior ruolo riconosciuto dalla
Crisi d’impresa e procedure concorsuali, Milano, 2016, I, 835; M. riforma al giudice delegato.
Fabiani, Diritto fallimentare. Un profilo organico, Bologna, 2011,

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Liquidazione giudiziale

previsto per la domanda proposta dal debitore (14), Va sottolineato che l’ultimo comma dell’art. 172 fa
con la conseguenza che la scelta potrà incontrare salve le norme in materia di contratti pubblici ed in
obiezioni legate appunto alla mancanza di pubblicità particolare la speciale disciplina dettata dal codice
e quindi alla conseguente incertezza dei rapporti degli appalti pubblici, emendata da ultimo con l’art.
giuridici che tale situazione può creare. L’onere 372 CCII (16), inserito anch’esso nella fase conclu-
della prova per il creditore o per la curatela continua siva di redazione del decreto delegato, dopo il parere
comunque a riguardare la scientia decoctionis, anche se delle Commissioni parlamentari ed a seguito di
per il calcolo del periodo sospetto il curatore dovrà segnalazione del Consiglio di Stato. Il curatore
individuare l’istanza di liquidazione in base alla quale della procedura di liquidazione giudiziale, autorizzato
è stata aperta la procedura. all’esercizio dell’impresa, può eseguire i contratti già
Per quanto concerne i rapporti pendenti l’art. 7, comma stipulati dall’impresa assoggettata alla liquidazione su
6, L. delega prevedeva che la disciplina fosse integrata: autorizzazione del giudice delegato, con esclusione,
a) limitando la prededuzione, in ogni caso di prosecu- invece, della possibilità di partecipare a nuove pro-
zione o di subentro del curatore, compreso l’esercizio cedure di gara, coerentemente con quanto stabilito
provvisorio e salva diversa previsione normativa, ai soli all’art. 211. Se non vi è autorizzazione all’esercizio
crediti maturati nel corso della procedura; b) preve- dell’impresa, la stazione appaltante interpella, nel-
dendo lo scioglimento dei contratti aventi carattere l’ordine della graduatoria, gli altri partecipanti alla
personale che non proseguissero con il consenso della gara d’appalto per la sostituzione dell’appaltatore alle
controparte; c) dettando un’autonoma regolamenta- medesime condizioni. Viene fatta salva la possibilità
zione del contratto preliminare, anche in relazione per l’impresa in concordato o che ha chiesto il ter-
alla disciplina degli immobili da costruire. mine per avvalersi del concordato con riserva di
Il legislatore delegato ha dato attuazione a questi partecipare alla gara ricorrendo nel secondo caso
principi. Tutte le volte in cui lo scioglimento del all’istituto dell’avvalimento. Si dice espressamente
rapporto da parte del curatore comporta la previsione che ciò non è richiesto nel caso di impresa ammessa al
di un indennizzo si è infatti previsto, contrariamente concordato, ma si fanno salve le diverse disposizioni
a quanto disponeva talvolta la legge fallimentare, che che possono essere emanate dalla Linee Guida
tale indennizzo sia un credito concorsuale da insi- dell’ANAC.
nuare al passivo. La medesima soluzione è stata adot- Va sottolineato che per la locazione finanziaria, in
tata per il concordato preventivo. caso di scioglimento, il concedente ha diritto alla
È stato previsto un art. 175 relativo ai contratti di restituzione del bene, ma è tenuto a versare alla
carattere personale per i quali è stabilito che l’even- curatela la differenza tra la maggior somma ricavata
tuale subentro del curatore richiede il consenso del- dalla vendita del bene o dalla sua allocazione a valori
l’altro contraente, altrimenti il contratto si scioglie, e di mercato rispetto al credito residuo in linea capitale
dove il carattere personale discende dalla circostanza pari ai canoni scaduti, ai canoni a scadere in linea
che la considerazione delle qualità soggettive della capitale ed al prezzo di riscatto. La vendita e l’allo-
parte nei cui confronti è aperta la liquidazione sia cazione sono regolati dalla L. speciale n. 124/2017,
stata motivo determinante del contratto. che già aveva regolato compiutamente la materia. La
Degno di nota il fatto che la definizione di contratto disciplina è la medesima prevista anche in caso di
pendente nell’art. 172 è parzialmente variata inten- concordato dall’art. 97.
dendosi per tale il contratto ineseguito o non com- Il legislatore, rispettando le indicazioni della legge
piutamente eseguito nelle sole prestazioni principali delega, ha dettato nell’art. 189 una dettagliata disci-
da entrambe le parti, con ciò togliendo fondamento plina relativa alle sorti del rapporto di lavoro subor-
alle tesi di coloro che nei rapporti bancari, in parti- dinato, che si apre con l’affermazione che la
colare nelle operazioni c.d. autoliquidantesi, soste- liquidazione giudiziale del datore di lavoro non costi-
nevano la prosecuzione del contratto anche quando tuisce motivo di licenziamento. L’art. 376 ha sosti-
la banca avesse già erogato il credito (15). tuito l’ultimo comma dell’art. 2119, che stabiliva che

(14) Art. 40, comma 3, CCII: “La domanda del debitore, entro il (15) Cfr. sul punto amplius P.F. Censoni, Gli effetti del concor-
giorno successivo al deposito, è comunicata dal cancelliere al dato preventivo sui contratti pendenti nel passaggio dalla legge
registro delle imprese. L’iscrizione è eseguita entro il giorno fallimentare al CCII, in questa Rivista, 2019, 865.
seguente e quando la domanda contiene la richiesta di misure (16) La norma in base all’art. 389 CCII peraltro non pare essere
protettive il conservatore, nell’eseguire l’iscrizione, ne fa entrata immediatamente in vigore e risulta sottoposta alla vacatio
espressa menzione. La domanda, unitamente ai documenti alle- legis prevista per l’intera riforma sino al 20 agosto 2020.
gati, è trasmessa al pubblico ministero”.

il Fallimento 10/2019 1147


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Liquidazione giudiziale

il fallimento non fosse giusta causa di licenziamento, di computo degli interessi alle modalità di liquida-
ma prevedere che la liquidazione non sia motivo di zione dell’attivo.
licenziamento appare poco coerente con la disciplina In effetti il legislatore delegato ha previsto che il
di legge, posto che la lettura dell’art. 189 dimostra che procedimento si svolga in via telematica, applicando
il protrarsi della liquidazione giudiziale comporta la le regole del processo telematico anche in questo
risoluzione del rapporto con effetto dalla data di caso. La domanda va presentata dal creditore ai
apertura della procedura. L’art. 189 contiene una sensi degli artt. 20 e 22, D.Lgs. n. 82/2005 e quindi
dettagliata disciplina secondo la quale l’apertura come atto informatico. Le comunicazioni del cura-
della procedura determina la sospensione dei rapporti tore avvengono a mezzo PEC purché si tratti di
sino a quando il curatore comunica se intende suben- imprenditori, tenuti ad avere un indirizzo PEC presso
trare o sciogliersi. Seguono le ipotesi in cui il curatore il registro delle imprese oppure di soggetto il cui
senz’altro recede, ovvero chiede al giudice delegato la indirizzo PEC risulta dall’Indice nazionale degli indi-
fissazione di un termine decorso il quale il rapporto rizzi di posta elettronica certificata. Nella domanda il
s’intende sciolto. Il licenziamento collettivo per ridu- creditore deve indicare anche l’indirizzo PEC al quale
zione di personale è disciplinato con regole specifi- desidera ricevere tutte le comunicazioni. L’udienza
che. Sono previste le indennità che spettano ai può svolgersi in forma telematica (art. 203).
lavoratori in caso di recesso del curatore o licenzia- La domanda va proposta anche nel caso in cui il
mento collettivo, sempre da farsi valere al passivo debitore sia terzo datore di ipoteca o pegno. Si tratta
della procedura. La cessazione del rapporto costitui- di un’innovazione importante che pone rimedio ad
sce titolo per il riconoscimento della NASpI. È un un’indubbia lacuna della disciplina legislativa. L’art.
innegabile merito della riforma aver dettato una 204 ultimo comma, in attuazione della delega (art. 7,
normativa specifica della complessa materia, prima comma 8, lett. d, L. n. 155/2017), prevede che l’effi-
non considerata dalla legge fallimentare, anche se cacia meramente endoconcorsuale del decreto che
non tutti i problemi applicativi ed interpretativi sono rende esecutivo lo stato passivo e delle decisioni
stati risolti. assunte dal tribunale all’esito delle impugnazioni
sia limitata all’accertamento dei crediti mentre
Accertamento del passivo e liquidazione hanno efficacia di giudicato le decisioni sulle
dell’attivo domande di rivendica o restituzione, disciplinate
dall’art. 210 CCII.
Già si è visto che sono spariti, anche formal- Dalla lettura delle norme non si ricava l’esistenza di
mente, i vincoli a che l’accertamento del passivo forme semplificate per le domande di minor valore e
e la liquidazione dell’attivo possano svolgersi complessità e neppure risulta expressis verbis che l’ac-
contemporaneamente. certamento del credito opposto in compensazione sia
Il procedimento di accertamento del passivo non ha attratto in sede concorsuale, come avrebbe voluto la
mutato le sue caratteristiche fondamentali rispetto legge delega.
alla disciplina prevista dalla legge fallimentare. Il Il legislatore delegato non pare aver introdotto forme
comma 8 dell’art. 7 L. delega prevedeva che il sistema di preclusione attenuata, già nella fase monocratica,
fosse improntato a criteri di maggiore rapidità, snel- come richiesto dalla delega. Va invece segnalato che
lezza e concentrazione, adottando misure dirette a: a) nei casi di opposizione allo stato passivo e di impu-
agevolare la presentazione telematica delle domande gnazione dei crediti ammessi, la parte contro cui
tempestive di creditori e terzi, anche non residenti l’impugnazione è proposta può avanzare impugna-
nel territorio nazionale, restringendo l’ammissibilità zione incidentale nei limiti delle conclusioni rasse-
delle domande tardive; b) introdurre preclusioni gnate nel procedimento di accertamento e ciò anche
attenuate già nella fase monocratica; c) prevedere se è decorso il termine fissato dall’art. 207 per la
forme semplificate per le domande di minor valore o proposizione dell’impugnazione in via principale
complessità; d) assicurare stabilità alle decisioni sui (art. 210).
diritti reali immobiliari; e) attrarre nella sede con- In applicazione del criterio di delega prevedente la
corsuale l’accertamento di ogni credito opposto in riduzione della possibilità di insinuarsi tardivamente
compensazione ai sensi dell’art. 56, R.D. 16 marzo (art. 7, comma 8, lett. a, L. n. 155/2017) il termine
1942, n. 267; f) chiarire le modalità di verifica dei oltre il quale la domanda è considerata “ultra-tar-
diritti vantati su beni del debitore che fosse costituito diva” e la cui ammissibilità è subordinata alla prova
terzo datore di ipoteca; g) adeguare i criteri civilistici della non imputabilità del ritardo, è stato ridotto da

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Liquidazione giudiziale

dodici mesi a sei mesi. È conseguentemente rimodu- giudice stesso ai sensi del comma 2 della norma,
lato (da diciotto mesi a dodici mesi) il termine in caso ugualmente la vendita deve essere effettuata con
di particolare complessità della procedura. modalità telematiche tramite il portale delle vendite
Le disposizioni della legge delega relative alla liqui- pubbliche.
dazione dell’attivo sono limitate, se si eccettua la Il legislatore delegato ha dettato norme in tema di
previsione del mercato unico telematico nazionale esercizio provvisorio per incentivare la prosecuzione
e di norme dirette ad incentivare la competitività dell’attività d’impresa, purché compatibile con la
delle vendite. Già la legge delega era molto sintetica tutela dei creditori. Coerentemente con tale impo-
per quanto riguardava la previsione del sistema c.d. stazione non si parla più di esercizio provvisorio, ma
COMMONS che avrebbe dovuto consentire ai cre- più genericamente di “esercizio dell’impresa” e sono
ditori di utilizzare i loro crediti per rendersi acquirenti stati ampliati i casi in cui vi si può far ricorso (19).
di beni di altre procedure in un mercato di scambio Nell’art. 211 è stata quindi enunciata la regola gene-
reso sicuro dal fatto di riguardare soltanto procedure e rale secondo la quale l’apertura della liquidazione
beni oggetto di stima, sistema che non ha poi avuto giudiziale non determina la cessazione dell’attività
attuazione da parte del legislatore delegato (17). di impresa, fermo restando, al fine di tutelare i cre-
Si è però già accennato alle importanti modifiche già ditori, che la prosecuzione dell’esercizio dell’attività
in vigore introdotte dal legislatore in tema di vendita imprenditoriale da parte del curatore deve essere
telematica (18) che possono essere applicate anche autorizzata espressamente: dal tribunale, con la sen-
alle vendite in sede di liquidazione giudiziale, come tenza che dichiara aperta la liquidazione giudiziale,
del resto era previsto anche per il fallimento. A tale quando dall’interruzione può derivare un danno
proposito l’art. 216, comma 3, CCII dispone che il grave o, successivamente, dal giudice delegato, con
giudice delegato può stabilire che le vendite dei beni il parere favorevole del comitato dei creditori, cui è
mobili, immobili e mobili registrati vengano effet- attribuito un ruolo decisivo, essendo tale organo
tuate secondo le disposizioni del codice di procedura chiamato, con cadenza trimestrale, a pronunciarsi
civile in quanto compatibili. Ciò significa che le sull’opportunità della prosecuzione. Va sottolineato
vendite dovranno avvenire con modalità telemati- che la prosecuzione non può recare pregiudizio ai
che ex art. 569, comma 4, c.p.c. (come modificato creditori se disposta dal tribunale e che, ove sia
dall’art. 4, comma 1, lett. e, D.L. 3 maggio 2016, successivamente autorizzata dal giudice delegato,
n. 59), come del resto già si verifica oggi ove si faccia essa non può aver luogo se il comitato dei creditori
luogo alla vendita secondo le disposizioni del codice ha espresso avviso contrario. L’esercizio dell’attività
di rito ex art. 107, comma 2, l.fall. può essere fatto cessare in ogni momento.
Va però aggiunto che ai sensi dell’art. 216, comma 4, L’impressione è che, nonostante la riduzione dei
CCII anche quando il giudice delegato non dispone vincoli alla prosecuzione dell’attività d’impresa, di
che si seguano le regole del codice di rito e si fa fatto i casi in cui vi si farà luogo rimarranno limitati
pertanto luogo alla vendita secondo procedure com- tenuto anche conto che il comitato dei creditori può
petitive, in base alle regole stabilite con ordinanza dal opporsi in termini vincolanti tutte le volte in cui non

(17) Il sistema COMMONS era regolato nella delega dalla lett. Ministro della Giustizia di accertamento della piena funzionalità del
b) del comma 9 dell’art. 7 che dava mandato al legislatore delegato Portale delle Vendite Pubbliche, poiché dalla stessa decorrevano
di garantire “b) la competitività delle operazioni di liquidazione novanta giorni per l’entrata in vigore sia della previsione dell’ef-
nell’ambito del mercato unitario telematico nazionale delle ven- fettuazione della richiesta di visita dell’immobile ex art. 560 c.p.c.
dite, caratterizzato: 1) dalla presenza di un ente che certifichi la solo tramite il portale delle vendite pubbliche (giusta l’art. 4 bis,
ragionevole probabilità di soddisfazione dei crediti insinuati al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, conv. con modif. dalla L. 30 giugno
passivo di ciascuna procedura aderente al sistema; 2) dalla pre- 2016, n. 119), sia del termine per l’individuazione delle vendite
senza di un operatore del sistema di regolamento e di compensa- forzate di beni immobili con riferimento alle quali trova applica-
zione; 3) dal riconoscimento, ai creditori che ne facciano richiesta, zione l’art. 569, comma 4, c.p.c. (giusta l’art. 4, comma 5, D.L. 3
di un titolo che li abiliti a partecipare alle vendite dei beni in misura maggio 2016, n. 59). Il 10 gennaio 2018 è stato pubblicato in
proporzionale alla probabilità di soddisfazione del loro credito, Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero della Giustizia del 5
certificata dall’ente di cui al numero 1); 4) dalla presenza di uno dicembre 2017 che accertava la piena funzionalità del Portale
o più fondi per la gestione dei beni invenduti”. delle Vendite Pubbliche. Il 20 gennaio 2018, il Ministero della
(18) L’entrata in vigore di tale disciplina era subordinata dal Giustizia, con un comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha
legislatore alla emanazione di specifiche “disposizioni attuative”, reso nota l’avvenuta assunzione del provvedimento del direttore
vale a dire alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: a) delle specifi- generale per i sistemi informativi automatizzati di adozione delle
che tecniche di cui all’art. 161 quater disp. att. c.p.c., dal momento specifiche tecniche di cui all’art. 161 quater disp. att. c.p.c.
che l’art. 23, comma 2, D.L. 27 giugno 2015, n. 83 aveva subordi- (19) Per quanto concerne la disciplina prevista dalla legge
nato al decorso di trenta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta fallimentare si veda M. Ravinale, Esercizio provvisorio, in O.
Ufficiale delle stesse l’entrata in vigore di una pluralità di disposi- Cagnasso - L. Panzani (a cura di), Crisi d’impresa e procedure
zioni in tema di pubblicità della vendita forzata; b) del decreto del concorsuali, Milano, 2016, I, 1819 ss.

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Liquidazione giudiziale

ravvisi l’opportunità della prosecuzione e che anche penetrante controllo del giudice delegato, che può
il tribunale può disporre la cessazione tutte le volte anche impedire la presentazione al comitato dei credi-
che ne ravvisi l’opportunità. È evidente che una tori per l’approvazione. Viene inoltre eliminata la pos-
valutazione in termini di opportunità ove corretta- sibilità di un’autorizzazione generalizzata del curatore al
mente motivata sfugge in massima parte al sindacato compimento degli atti conformi al programma di liqui-
del tribunale, ove si tratti del comitato dei creditori, o dazione. In concreto, come si è già accennato, viene
del giudice dell’impugnazione, ove il provvedimento meno la limitata autonomia del curatore dal giudice
sia stato assunto dal tribunale. delegato che era stata introdotta dalla riforma Vietti
Comparando il testo del nuovo art. 211 ed il testo del che aveva previsto che egli fosse vincolato soltanto al
vecchio art. 104 appare evidente che, se si prescinde programma di liquidazione, soggetto ad approvazione
dalla dichiarazione contenuta nel comma 1 della da parte del comitato dei creditori e non del giudice
nuova norma, secondo la quale l’apertura della liqui- delegato.
dazione giudiziale non determina la cessazione del- È degno di nota che la disciplina della chiusura della
l’attività d’impresa, quando ricorrano le condizioni procedura sia stata rivista. Oltre a meglio regolare i casi
previste dai commi successivi, in concreto la disci- in cui può farsi luogo alla prosecuzione di giudizi e
plina è rimasta la medesima, come del resto avverte la procedimenti esecutivi dopo la chiusura (art. 234
stessa Relazione governativa (20). CCII), il legislatore ha previsto che il curatore chieda
Mentre la disciplina dell’affitto di azienda contenuta la cancellazione dal registro delle imprese della società
nell’art. 212 non si discosta dal precedente testo oggetto di liquidazione nel caso di chiusura per avve-
dell’art. 104 bis l.fall., il programma di liquidazione nuta ripartizione finale dell’attivo e quando si sia
è diversamente regolato. In sintesi, mentre le tipolo- accertato che la prosecuzione della procedura non
gie di attività sono ricondotte a poche categorie consente di soddisfare neppure in parte i creditori,
fondamentali, rimane l’approvazione del comitato anche in prededuzione, e le spese. Nel caso invece di
dei creditori, che non può più proporre modifiche. chiusura perché i creditori sono stati integralmente
Inoltre è previsto un termine iniziale ed uno finale soddisfatti o i loro crediti sono stati interamente estinti
della liquidazione, che non può eccedere i cinque e sono state pagate tutte le spese ovvero per mancanza
anni, salvo diversa disposizione del G.D., senza che si di insinuazioni al passivo, il curatore deve convocare
possano comunque superare i sette anni. Inoltre, l’assemblea ordinaria perché si deliberi in ordine alla
salvo diverso provvedimento del G.D., è prevista la ripresa dell’attività o alla sua cessazione.
derelictio dei beni per i quali vi siano stati sei espe- Si tratta di disposizioni che evitano che le società
rimenti di vendita infruttuosi. Il legislatore ha cer- sottoposte a liquidazione giudiziale rimangano
cato di dar tempi certi e, nei limiti del possibile, iscritte al registro delle imprese in una sorta di
contenuti alla liquidazione. limbo e che vi possano essere casi in cui è nell’inte-
È poi previsto che il programma sia trasmesso al giudice resse dei soci assumere determinazioni sulla prosecu-
delegato che ne autorizza la sottoposizione al comitato zione dell’attività della società dopo la liquidazione.
dei creditori per l’approvazione e che i singoli atti Va però tenuto presente che nella maggior parte dei
liquidatori debbano essere approvati dal giudice dele- casi queste disposizioni riusciranno di scarsa utilità
gato, previa verifica di conformità con il programma. Il pratica e si tradurranno in ulteriori oneri per il
programma di liquidazione viene pertanto sottoposto al curatore.

(20) Cfr. Relazione, sub art. 211.

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