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Enciclopedia del Diritto

Codice deontologico forense

professioni regolamentate ottemperino alle regole zione sarebbe stata altamente rischiosa, perché la
professionali, in conformità del diritto comunita- descrizione dei comportamenti dovrebbe essere
rio, riguardanti, in particolare, l’indipendenza, la continuamente aggiornata a seconda delle nuove
dignità e l’integrità della professione nonché il esigenze.
segreto professionale, nel rispetto della specificità Senza considerare che si sarebbe rovesciata la
di ciascuna professione. Le regole professionali in concezione della deontologia sin qui descritta, che
materia di comunicazioni commerciali sono non diventerebbe un insieme di precetti da cui sarebbe
discriminatorie, giustificate da motivi imperativi di lecito tutto ciò che non fosse proibito.
interesse generale e proporzionate ». Infine, si sarebbe privato il Consiglio nazionale
Inoltre, la recente riforma dell’ordinamento fo- forense della facoltà di rendere una compiuta
giustizia ispirata ai principi etici, in quanto il
rense, all’art. 10, torna a ribadire i limiti entro i
nuovo compito si esaurirebbe nell’iscrizione quasi
quali è ammessa la pubblicità informativa dell’av-
meccanica del comportamento tenuto dal singolo
vocato; ossia le informazioni « debbono essere tra- avvocato alla “casella” contemplata da un testo
sparenti, veritiere, corrette e non devono essere che non sarà più un “codice” ma piuttosto un
comparative con altri professionisti, equivoche, in- elenco di fattispecie.
gannevoli, denigratorie o suggestive ». L’articolo
specifica altresì che l’inosservanza dei limiti alla Guido Alpa
pubblicizzazione dell’attività costituisce illecito di-

re
FONTI. — Art. 24 e 41 cost.; direttiva del Parlamento
sciplinare. europeo e del Consiglio 12 dicembre 2006, n. 2006/123/CE;
In conclusione sul punto si può affermare che l. 31 dicembre 2012, n. 247.
divieto totale non vige più da tempo e gli attuali
ito
LETTERATURA. — Atti del primo Congresso giuridico ita-
limiti sono giustificati dall’interesse pubblico alla liano (25 novembre-8 dicembre 1872) a cura di ALPA, Bolo-
protezione dell’affidamento della clientela. Inoltre, gna, 2006; CIPRIANI, Avvocatura e diritto alla difesa, Napoli,
restano comunque principi irrinunciabili — lo 1999; Codice deontologico forense2 (Autori vari), Milano,
sottolinea la direttiva stessa — l’indipendenza, la 2003; DANOVI, Corso di ordinamento forense e deontologia8,
Milano, 2008; DE TILLA, La professione di avvocato, I, t. 1 e
Ed

dignità e l’integrità della professione, il segreto 2, Milano, 1998; HAZARD e DONDI, Etiche della professione
professionale, ed il rispetto della specificità di legale, Bologna, 2005; OLGIATI, Saggi sull’avvocatura, Milano,
ciascuna professione. 1990; PERFETTI, Corso di deontologia forense, Padova, 2008;
RICCIARDI, Lineamenti dell’ordinamento professionale forense,
Milano, 1990; SALOMONE, Le libere professioni intellettuali, in
6. La riforma della disciplina forense e il suo Trattato di diritto commerciale e di diritto pubblico dell’eco-
riflesso sul codice deontologico. — La professione nomia diretto da GALGANO, LV, Padova, 2010.
è

forense è stata oggetto di riforma. La nuova legge


professionale (l. 31 dicembre 2012, n. 247) si ispira
ffr

ad una concezione moderna della professione, CONCESSIONE ABUSIVA DI CREDITO


confermando il ruolo degli Ordini e del Consiglio
nazionale forense, il potere regolamentare in ma- SOMMARIO: Sez. I. Concezioni della « concessione abusiva di credito »: 1.
Introduzione al fenomeno. — 2. Responsabilità per concessione
teria di deontologia, rimedia alla trascuratezza
iu

abusiva del credito e responsabilità per concessione del credito


della selezione nell’accesso alla professione, im- contraria al diritto. — 3. Segue: concessione abusiva di credito e
pone la formazione continua e sembra reintro- figure affini. Necessità di una distinzione. — 4. Segue: abuso nella
concessione del credito e danno ai terzi. — Sez. II. La fattispecie:
durre — seppur con una formula poco chiara — il 5. Premessa. Punti fermi e dubbi irrisolti. — 6. Natura aquiliana
G

divieto del patto di quota lite. della responsabilità. — 7. Il fatto ingiusto. Insolvenza del sog-
getto finanziato. — 8. Segue: la prerogativa lesa. — 9. Segue: sulla
Si è discusso, in sede di approvazione, se non autoresponsabilità del terzo danneggiato. — 10. Criterio di im-
fosse opportuno sostituire ai principi generali del putazione della responsabilità. — 11. Concessione abusiva di
credito e danno all’impresa finanziata. — 12. Segue: concessione
codice un sistema di tipizzazione degli illeciti di- di credito e danno da ritardo nella dichiarazione di fallimento. —
sciplinari. 13. Segue: utilizzo improduttivo del finanziamento e profili di
responsabilità della banca. — 14. Lesione della garanzia patri-
Saggiamente, in sede di approvazione finale il moniale e « danno collettivo » ai creditori. — 15. Sulla legittima-
legislatore ha deciso di escludere tale innovazione. zione del curatore fallimentare.
Infatti, la tipizzazione, pur obbedendo a criteri
di certezza del diritto, necessiterebbe la comple- Sez. I. – CONCEZIONI
tezza della classificazione tassonomica dei compor- DELLA « CONCESSIONE ABUSIVA DI CREDITO ».
tamenti. È evidente che tale modello sarebbe risul-
tato antitetico a quello che la tradizione, di cui è 1. Introduzione al fenomeno. — La conces-
intessuta la concezione stessa della funzione fo- sione abusiva di credito costituisce un tema im-
rense, ci ha consegnato. Inoltre una siddetta op- portante del dibattito attuale sul diritto d’impresa

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Concessione abusiva di credito

in generale e della crisi d’impresa in partico- i creditori del proprio cliente (5) — considerando
lare (1); ma la discussione investe ancor prima gli che per sostenere la configurabilità di una respon-
elementi caratterizzanti della figura, la quale pe- sabilità della banca per concessione abusiva di cre-
raltro, consolidata in altre esperienze — soprat- dito è stato necessario superare due credenze a
tutto belga e francese (2) —, non vanta una eguale lungo consolidate nella dottrina e nella giurispru-
tradizione nel nostro ordinamento (3) ed è sostan- denza: l’intangibilità delle scelte di autonomia ne-
zialmente sconosciuta in altri (così negli ordina- goziale oltre i limiti di liceità, validità e revocabilità;
menti anglosassoni). l’ideologia della « funzione bancaria » secondo cui
Le incertezze dei giuristi italiani possono forse l’attività creditizia, siccome considerata di interesse
spiegarsi — oltre che con la particolarità della fat- pubblico, doveva giovarsi di una speciale prote-
tispecie, in cui la banca (4) è responsabilizzata verso zione (6). Entrambe queste convinzioni sono state
definitivamente scalzate soltanto negli ultimi de-
(1) Cfr., per esempio, NIGRO A., “Privatizzazione” delle cenni, con il prevalere della visione comunitaria del
procedure concorsuali e ruolo delle banche, in Banca borsa,
2006, I, 359 ss.; PISCITELLO, Piani di risanamento e posizione mercato concorrenziale: la tutela del quale impone
delle banche, ivi, 2007, I, 538 ss.; VICARI, I finanziamenti delle la sindacabilità del contratto (dell’esercizio della
banche a fini ristrutturativi, in Giur. comm., 2008, I, 478 ss. libertà contrattuale affinché siano repressi gli
(2) Dove, sul finire degli anni Sessanta, dietro l’elabo-
razione di figure di responsabilità aquiliana della banca abusi) e l’eliminazione di protezioni eccessive per
una attività, il credito, pur sempre riferibile a im-

re
(specie per le false informazioni sulla solvibilità dei propri
clienti rilasciate a terzi: cfr., per esempio, FREDERICQ, Traité prese operanti in un determinato mercato rilevante.
de droit commercial belge, IX. Banques et operations de Nei fatti, l’importanza e la problematicità della
banque. Le chèque, Bruxelles, 1952, 151 ss.) si è configurata
figura sono state esaltate dal decisivo ruolo rico-
la responsabilité pour octroi abusif de crédit. Cfr., per esem-
ito
pio, STOUFFLET, L’ouverture de crédit peut-elle être source de perto dalle banche nel finanziamento delle im-
responsabilité envers les tiers?, in JCP, 1965, I, 1882 ss.; ID., prese in crisi (7); ruolo che, nella manualistica più
Devoirs et responsabilités du banquier à l’occasion de la
distribution du crédit, in Responsabilité professionnelle du
avvertita, è ormai fatto oggetto di grande atten-
banquier: contribution à la protection des clients de banque a zione (8).
Ed

cura di GAVALDA, Paris, 1978, 21 ss.; ZENNER, Responsabilité


du donneur de crédit, in Revue de la banque, 1974, 707 ss.; mente, ed è utilizzato come sinonimo di « finanziatore pro-
VASSEUR, La responsabilité du banquier dispensateur de crédit, fessionale ».
Paris, 1976, 46 ss.; CUIGNET, La responsabilité juridique du (5) Cfr., per esempio, la testimonianza di GAVALDA e
banquier donneur de crédit, in Revue de la banque, 1976, 4 STOUFFLET, op. cit., 583, i quali, dopo aver premesso che
ss.; VAN OMMESLAGHE, La responsabilité du banquier dispen- « L’ideé que la responsabilité d’un banquier puisse être
sateur de crédit en droit belge, in Revue de la banque. Cahiers, engagée envers les créanciers du crédité parce qu’il a accordé
è

1979, n. 1, 5 ss.; VÉZIAN, La responsabilité du banquier en un crédit, fût-ce avec quelque légèreté, a de quoi surprendre »,
droit privé français3, Paris, 1983, 135 ss.; BRUNET, La respon- concludono: « Elle s’est pourtant imposée et le principe
ffr

sabilité civile du banquier dispensateur de crédit, in Banca d’une telle responsabilité n’est plus sérieusement discuté
borsa, 1998, II, 787 ss.; nelle opere di carattere trattatistico aujourd’hui ».
cfr. GAVALDA e STOUFFLET, Droit de la banque, Paris, 1974, (6) Su questo secondo aspetto cfr., per tutti, le osserva-
583 ss.; VAN RYN e HEENEN, Principes de droit commercial, zioni di CAMPOBASSO G.F., Servizi bancari e finanziari e tutela
IV2, Bruxelles, 1988, 532 ss.; GUYON, Droit des affaires, II. del contraente debole: l’esperienza italiana, in Banca borsa,
Entreprises en difficultés, redressement judiciaire, faillite8,
iu

1999, I, 573 s.; TETI, Evoluzione della disciplina legislativa e


Paris, 2001, 83 ss.; LE CORRE e LE CORRE-BROLY, Droit des della regolamentazione uniforme dei contratti bancari, in Riv.
entreprises en difficulté2, Paris, 2006, 461 ss. dir. impr., 2003, 107 ss. e, con riguardo al tema della
(3) La qual cosa spiega il carattere di novità del presente erogazione abusiva di credito, GAGGERO, Responsabilità della
lavoro nel contesto delle trattazioni a carattere enciclopedico.
G

banca, in D. disc. priv., sez. civ., XVII, 1998, 254.


Il primo significativo contributo apparve sul finire degli anni (7) In particolare, il legislatore francese ha provveduto
Settanta (cfr. NIGRO A., La responsabilità della banca per all’adozione di nuovi strumenti calibrati esclusivamente sul
concessione “abusiva” di credito, in Le operazioni bancarie a
cura di PORTALE, I, Milano, 1978, 301 ss.), mentre per le contributo dei creditori finanziari. Così nella loi 22 ottobre
indagini monografiche occorre risalire ad anni più recenti 2010, n. 2010-1249, « de régulation bancaire et financière »,
(cfr. DI MARZIO, Abuso nella concessione del credito, Napoli, emanata in risposta alla crisi economica, è stata disciplinata
2004; VISCUSI, Profili di responsabilità della banca nella con- una procédure de conciliation peculiarizzata quale procédure
cessione del credito, Milano, 2004). La giurisprudenza ha de sauvegarde financière accélérée in cui si favorisce la nego-
preso ad occuparsi del problema nell’ultimo decennio; per le ziazione della crisi tra debitore e creditori finanziari, riuniti
prime pronunce della Cassazione effettivamente in tema oc- in appositi comitati, al fine della elaborazione di un piano di
corre inoltre risalire al 2006, quando intervengono tre deci- salvataggio preconfezionato da riversare nella successiva
sioni a sezioni unite, dal contenuto identico (cfr. Cass., sez. procedura, secondo lo schema operativo del prepackaged
un., 28 marzo 2006, n. 7029, in Dir. fall., 2006, II, 323; Cass., restructuring plan (v. United States Code, tit. 11. Bankruptcy,
sez. un., 28 marzo 2006, n. 7030, in Corr. giur., 2006, 643; § 1129). Cfr. GRELON, La loi de sauvegarde revisitée par la loi
Cass., sez. un., 28 marzo 2006, n. 7031, in Dir. fall., 2007, II, n° 2010-1249 dite de « régulation bancaire et financière » en
195); v. inoltre Cass. 1° giugno 2010, n. 13413 e Cass. 23 luglio date du 22 octobre 2010, in Revue des sociétés, 2011, 7.
2010, n. 17284, entrambe in Giur. comm., 2011, II, 1157. (8) Spicca, su tutte, l’esperienza tedesca: cfr., per esem-
(4) In questa sede, il termine « banca » è inteso larga- pio, KUDER e OBERMÜLLER, in Insolvenzrechtshandbuch4 a cura

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Concessione abusiva di credito

Nel nostro ordinamento questa importanza è ma del corrispondente aggettivo (concessione


confermata dalla introduzione nella legge falli- « abusiva »), invalso nella prassi e conforme alla
mentare riformata negli anni 2005-2007 (e succes- tradizione (discorrendo i giuristi francesi di octroi
sivi interventi) delle regole su quelle che, con abusif de crédit, oppure di octroi de crédits « im-
formula empirica, sono usualmente indicate come mérités »), induce a porre l’accento sul fatto della
« soluzioni negoziali della crisi d’impresa »: di ma- concessione del credito (10), del quale il fenomeno
trice contrattuale (accordi stragiudiziali, piani e dell’abuso parrebbe costituire una semplice mo-
accordi di ristrutturazione omologabili dal tribu- dalità.
nale) oppure di matrice deliberativa (concordato Questa espressione si completa in una più
preventivo): v. CRISI D’IMPRESA e, infra, RISTRUTTU-
ampia: « responsabilità per concessione abusiva di
RAZIONE DEI DEBITI.
credito », nella quale il fenomeno della conces-
La ristrutturazione dei debiti e la liquidazione
sione del credito è guardato sotto il profilo della
concordata del patrimonio d’impresa condotte se-
condo queste nuove risorse normative possono ar- responsabilità che, quale attività, può comportare.
ticolarsi in operazioni complesse e richiedere nuova Un effetto evidente dell’uso linguistico invalso è
finanza; il credito all’imprenditore in difficoltà eco- nella sovrapposizione concettuale tra l’abuso,
nomica è condizione spesso imprescindibile per il quale modalità dell’attività, e la conseguenza della
successo di queste operazioni. Di conseguenza, l’e- responsabilità; l’espressione « responsabilità per
concessione del credito » è adoperata nello stesso

re
rogazione di nuova finanza e il finanziamento indi-
retto (derivante dalla ristrutturazione del debito) senso dell’espressione « concessione abusiva di
sono sensibilmente incentivati dalla legge riformata credito » per descrivere le conseguenze della vio-
(cfr. art. 182-quater e 182-quinquies l. fall.). lazione di regole giuridiche nella concessione del
ito
Cosicché il senso dell’interrogarsi sulla conces- credito. Come anche le intitolazioni dei contributi
sione abusiva di credito si coglie appieno allar- scientifici dimostrano, la dottrina studia la respon-
gando lo sguardo sul nucleo problematico del sabilità del banchiere per concessione abusiva del
nuovo diritto della crisi d’impresa: dato dalla de- credito nell’ambito della responsabilità da conces-
Ed

cisione sul confine, che occorre tracciare, tra li- sione — senza aggettivi — del credito. In tale
bero esplicarsi dell’autonomia privata nelle opera- contesto, lo stesso riferimento all’abuso, anziché
zioni di mercato da un lato e tutela dei creditori caratterizzare una particolare figura di un più
dell’imprenditore decotto dall’altro (9). vasto insieme, perde ogni capacità denotativa re-
2. Responsabilità per concessione abusiva del stringendosi a significare una generica contrarietà
è

credito e responsabilità per concessione del credito al diritto oggettivo (11).


contraria al diritto. — L’espressione « concessione In particolare, accanto alla figura della conces-
ffr

abusiva di credito » si compone di due ingredienti sione abusiva, che crea una apparence trompeuse de
concettuali: l’« abuso » e la « concessione di cre- solvabilité del soggetto finanziato con danno ai
dito ». L’utilizzo in essa non del termine « abuso » terzi (in cui si manifesta la peculiarità del feno-
meno economico preso in esame), si pongono la
iu

di GOTTWALD, München, 2010, sub § 97-103, 1708 ss., in concessione di credito immeritevole in quanto
particolare sub § 102, 1755 ss.; HESS, Sanierungshandbuch5, causa del ritardo nella dichiarazione di fallimento
Köln, 2011, 615 ss. del sovvenuto (atermoiement de la déclaration de
G

(9) Per razionalità economica e anche giuridica, i mo- faillite) e le fattispecie di responsabilità per inge-
vimenti dell’autonomia privata possono legittimarsi e rice-
vere protezione (ed essere perciò ritenuti « meritevoli di
tutela » secondo la clausola generale stabilita nell’art. 1322 (10) La quale deve essere intesa in senso metonimico,
c.c.) finché non pregiudichino i diritti di chi è già, o si stando ad indicare il più generale fenomeno del finanzia-
appresta a divenire, creditore dell’imprenditore in difficoltà. mento (non solo diretto, e tramite erogazione, ma anche
In generale, può già affermarsi che l’attività contrattuale che indiretto, e tramite mantenimento del credito già concesso):
riguarda l’impresa in crisi sia legittimamente salvaguardabile cfr. VÉZIAN, La responsabilité du banquier, cit., 163 ss. Co-
nei limiti in cui produce utilità (favorendo il recupero del- sicché si è anche ritenuto maggiormente appropriato discor-
l’impresa al mercato o la liquidazione concordata del patri- rere di sostegno finanziario abusivo (cfr. PISANI, Erogazione
monio); e che, qualora si mostri disfunzionale alla soluzione del credito e flussi informativi, Torino, 2005, 126).
della crisi o addirittura finalizzata al conseguimento di van- (11) Cfr., per esempio, VÉZIAN, op. cit., specialmente
taggi differenziali rispetto alla generalità dei creditori, sia 164 ss., che, omettendo di rimarcare il profilo dell’abuso, si
invece immeritevole di tutela e come tale assoggettata a vari limita a trattare le varie figure di cui si discorre in questo
rimedi: tra questi spicca, accanto alle azioni revocatorie, paragrafo come casi di responsabilité pour octroi de crédit;
l’azione di responsabilità per concessione abusiva di credito nella dottrina italiana, v. per tutti NIGRO A., La responsabilità
(cfr. DI MARZIO, Il diritto negoziale della crisi d’impresa, della banca per erogazione del credito, in Soc., 2007, 439 ss.;
Milano, 2011, 150 ss.). VISCUSI, Profili di responsabilità della banca, cit.

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Concessione abusiva di credito

renza gestoria nell’impresa del sovvenuto (immix- insolvenza (wrongful trading) è contestabile anche
tion dans les affaires du crédité) (12). al finanziatore professionale, ma solo nel caso in
Questo atteggiamento si riscontra anche in altri cui egli abbia agito come amministratore di fatto
ordinamenti. Così in Germania, dove alla figura (de facto director) oppure come amministratore
della concessione abusiva che determina la falsa occulto (shadow director) e dunque mai in caso di
apparenza di solvibilità (sittenwidrige Gläubinger- semplice imperizia nella erogazione effettuata
gefährdung) — anche individuata come la più an- senza intromettersi nella gestione rovinosa dell’im-
tica fattispecie della concessione di credito contra- presa (15).
ria alla morale (sittenwidrige Kreditgewährung) — Con l’espressione « concessione abusiva di cre-
sono affiancate le fattispecie di immorale rinvio dito » in dottrina e in giurisprudenza si tende
della apertura del concorso (sittenwidrige Konkurs- pertanto a designare non un preciso fenomeno
verschleppung) e le fattispecie di immorale con- quanto piuttosto una complessa famiglia di feno-
trollo occulto della gestione dell’attività d’impresa meni, che può a sua volta essere scomposta in due
(sittenwidrige stillen Inhalberschaft) (13). raggruppamenti: il primo costituito esclusiva-
Tali evoluzioni ordinamentali si mostrano con- mente dalle ipotesi di erogazione abusiva che,
formi alle soluzioni attualmente censibili nei Paesi opacizzando il mercato, costituiscono le condi-
di common law, dove peraltro non è contemplata zioni fattuali per l’agire irrazionale di creditori e
una responsabilità diretta del finanziatore profes- terzi rispetto all’impresa finanziata ma insolvente;

re
sionale rispetto ai creditori dell’impresa insolvente il secondo affollato dalle diverse ipotesi in cui
ma esclusivamente forme di responsabilità per l’erogazione abusiva, variamente costituendo oc-
danno da ritardata procedura di insolvenza cagio- casione, condizione o presupposto per l’ingerenza
ito
nato all’impresa, nel concorso con gli amministra- più o meno intensa della banca nella gestione
tori o per fatti di ingerenza gestoria. dell’impresa, concorre a integrare un titolo di
In particolare, nell’ordinamento statunitense le responsabilità della banca, eventualmente nel con-
responsabilità del finanziatore non sono mai rico- corso con gli amministratori. La sintesi concet-
Ed

struite in ragione del danno direttamente subito tuale tra questi due ordini di figure è data dalla
dai terzi e coesistono nell’area, ancora più vasta,
ritenuta « plurioffensività » dell’illecito (che, a
della cosiddetta « deepening insolvency ». In tale
condizioni diverse, pregiudicherebbe sia creditori
modello teorico sono ricomprese molteplici figure
di responsabilità per fatto illecito, tutte accomu- e terzi che la stessa impresa in crisi).
nate dai seguenti elementi: a) intenzione fraudo-
è

lenta o imperizia del danneggiante (la cui figura 3. (Segue): concessione abusiva di credito e
può essere integrata non solo da soggetti interni figure affini. Necessità di una distinzione. — La
ffr

alla organizzazione d’impresa — amministratori e diffusa tendenza a classificare unitariamente i di-


azionisti di controllo — ma anche da revisori, versi fenomeni di « abuso » variamente riconduci-
professionisti e banche); b) danno arrecato all’im- bili alla erogazione del credito per sottoporli a un
presa per il ritardo della apertura della procedura trattamento giuridico uniforme presenta diversi
iu

di insolvenza (14). inconvenienti.


Allo stesso modo, nell’ordinamento inglese il Sotto un profilo meramente logico una simile
danno da ritardata apertura della procedura di concezione non offre una idea di concessione abu-
G

siva sufficientemente chiara: né rispetto ad altre


(12) Cfr., per la dottrina belga, VAN RYN e HEENEN, idee vicine (non essendo sufficientemente caratte-
Principes de droit commercial, cit., 533 s.; per la dottrina rizzata da elementi autonomi e dunque distinta
francese, VÉZIAN, op. cit., 140 ss., 159 ss. rispetto ad altre) né rispetto agli elementi che la
(13) Cfr. la ricostruzione di ENGERT, Die Haftung für
drittschädigende Kreditgewährung, München, 2005, rispetti-
vamente, 67 ss., 51 ss., 77 ss. (15) Cfr. KEAY e WALTON, Insolvency Law. Corporate
(14) Cfr. WILLIAM BATES III, Deepening Insolvency: Into and Personal2, Bristol, 2008, 587 ss.; ELLINGER, LOMNIKA e
the Void, in American Bankruptcy Institute Journal, marzo HOOLEY, Ellinger’s Modern Banking Law4, Oxford, 2006,
2005, 1 ss.; HEATON, Deepening Insolvency, in 30 Journal of 733 s.; GOODE, Principles of Corporate Insolvency Law3,
Corporation Law, 2005, 465 ss.; WILLETT, The Shallows of Oxford, 2005, 532; CRANSTON, Principles of Banking Law2,
Deepening Insolvency, in 60 The Business Lawyer, 2005, 549, Oxford, 2002, 225 ss. Cfr. anche KINDLER, La responsabilità
561 ss.; TENZER, Third circuit holds that negligent conduct is degli organi di amministrazione nella crisi dell’impresa. Note
not a basis for a claim of deepening insolvency and cautions a margine del piano d’azione della Commissione UE alla luce
against a broad reading of precedent recognizing the theory, in della crisi finanziaria, in Riv. dir. civ., 2010, II, 441 ss.,
Pratt’s Journal of Bankruptcy Law, agosto/settembre 2006, nonché DI MARZIO, Crisi d’impresa, in questa Enciclopedia,
244. Annali, V, 2012, 503 ss.

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Concessione abusiva di credito

compongono (non essendo questi sufficiente- in cui la concessione di credito opera come ele-
mente distinti gli uni dagli altri). mento della responsabilità gestoria del finanzia-
In una prospettiva di teoria del diritto emerge tore rispetto all’impresa in crisi e finanziata o della
che, mentre la concessione abusiva del credito, in corresponsabilità del finanziatore per il contributo
quanto attività di finanziamento, si esplica nello all’attività di mala gestio imputabile all’imprendi-
spazio tipico dell’impresa bancaria, invece le con- tore o agli amministratori (17).
dotte gestorie, di eterodirezione dell’impresa fi-
nanziata, fuoriescono da quello spazio per assu- 4. (Segue): abuso nella concessione del credito
mere rilevanza nel diverso settore dell’amministra- e danno ai terzi. — Per le considerazioni appena
zione dell’impresa (secondo le figure dell’ammini- svolte, una migliore descrizione del fenomeno —
strazione di fatto, dell’ingerenza nell’attività degli che aiuterebbe a mantenere distinta la responsa-
amministratori, dell’abusiva direzione e coordina-
bilità per concessione abusiva del credito quale
mento dell’impresa finanziata) (16).
sottoinsieme del più vasto insieme della responsa-
Sul piano dogmatico, un trattamento uniforme
implica la svalutazione delle differenze, a volte bilità per concessione del credito contraria al di-
rilevanti, riscontrabili tra le varie fattispecie di ritto — sarebbe nell’espressione « abuso nella
danno che, per quanto similari, non sono tuttavia concessione del credito ». In questa espressione il
compiutamente assimilabili in una definizione uni- termine « abuso » deve intendersi nel senso tec-
nico invalso nella teoria del diritto: quale esercizio

re
voca, necessaria per strutturare utilmente una fat-
tispecie. concretamente irragionevole e perciò immerite-
A tenere insieme le varie figure non sarebbe vole di tutela di una prerogativa astrattamente
riconosciuta dal diritto oggettivo (18).
certamente bastevole il carattere genericamente
ito
« abusivo » della concessione di credito. In una Poiché la concessione del credito si realizza per
così lata accezione, il riferimento all’abuso non mezzo dell’attività contrattuale (nel lessico giuri-
consentirebbe significativi vantaggi rispetto al ri- dico « concedere credito » corrisponde allo stipu-
ferimento a una generica (e pertanto non discri- lare ed eseguire contratti di finanziamento), l’a-
Ed

minante) « contrarietà al diritto » della condotta buso nella concessione del credito si inscrive nello
esaminata. spazio dell’abuso contrattuale: più precisamente,
Invece, maggiore utilità il termine spieghe- dell’abuso della libertà di (concludere ed eseguire
rebbe se fosse utilizzato per designare l’abuso un) contratto (19).
della libertà contrattuale in senso proprio, quale
fenomeno materiale che, manifestandosi in quel (17) Cfr., in generale, GUYON, Droit des affaires, cit., 85.
è

V. inoltre NIGRO A., La responsabilità delle banche nell’ero-


particolare contesto relazionale che è il mercato, si gazione del credito alle imprese “in crisi”, in Giur. comm.,
ffr

mostra direttamente pregiudizievole per determi- 2011, I, 307 s., che elenca: 1) cooperazione del finanziatore
nati terzi interessati alla solvenza dell’imprendi- all’inadempimento degli amministratori; 2) ingerenza del
tore e rassicurati dal fatto del finanziamento pro- finanziatore nell’attività gestoria; 3) abuso di direzione e
coordinamento del finanziatore rispetto al finanziato. Su
fessionale (creditori presenti e futuri dell’impren- queste fattispecie cfr. l’approfondita riflessione di GALLETTI,
ditore insolvente ma sovvenuto). Così intesa, la
iu

Tecniche e rischi del finanziamento all’impresa in crisi, in


« concessione abusiva di credito » vale a signifi- Autonomia negoziale e crisi d’impresa a cura di DI MARZIO e
care un abuso bilaterale della libertà contrattuale MACARIO, Milano, 2010, 325 ss. Nel nostro ordinamento la
distinzione tra concessione propriamente abusiva da un lato
(in cui sono coinvolti finanziatore e finanziato) che
G

e altre fattispecie di responsabilità per erogazione del credito


determina un vincolo negoziale valido ed efficace assume anche importanza pratica, essendo accolta e pro-
ma immeritevole di tutela rispetto ai terzi. mossa nella giurisprudenza di legittimità: cfr. Cass., sez. un.,
28 marzo 2006, n. 7029, n. 7030 e n. 7031, cit.; Cass. 1°
Costruire la figura della « erogazione abusiva » giugno 2010, n. 13413, cit.
escludendo morfologie eccentriche rispetto alla (18) Cfr., in generale, i saggi raccolti in RESCIGNO P.,
versione tradizionale — che dà conto della acqui- L’abuso del diritto, Bologna, 1998; e poi NATOLI, Note preli-
sizione, nell’esperienza giuridica, della conces- minari ad una teoria dell’abuso del diritto nell’ordinamento
giuridico italiano, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1958, 18;
sione abusiva come finanziamento “imprudente” BIGLIAZZI GERI, Interessi emergenti, tutela risarcitoria e no-
che determina l’apparenza della solvibilità del fi- zione di danno, ivi, 1996, 43; BRECCIA, L’abuso del diritto, in
nanziato inducendo in errore i terzi osservatori — L’abuso del diritto (Autori vari), Padova, 1998 (in Diritto
consente di distinguere la figura da altre fattispecie privato, III, 1997), 7.
(19) Per lo sviluppo dell’argomentazione nella materia
della contrattazione d’impresa (quale contesto tematico della
(16) Cfr. anche le osservazioni di PINTO, La responsabi- concessione professionale del credito alle imprese) cfr. DI
lità da concessione abusiva di credito fra unità e pluralità, in MARZIO, Divieto di abuso e autonomia contrattuale d’impresa,
Giur. comm., 2011, II, 1161 ss. in Riv. dir. civ., 2011, I, 491.

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Concessione abusiva di credito

Il fenomeno recepito nella prassi e conseguen- Con terminologia economica, può dirsi che la
temente descritto in letteratura consiste in una concessione abusiva di credito determina una
contrattazione svolta tra due soggetti (finanziatore esternalità negativa dell’attività dell’impresa finan-
professionale e finanziato) in cui la libertà di con- ziaria, i cui costi sono scaricati su soggetti estranei.
cludere il contratto è usata in modo irragionevole Sotto il profilo giuridico, la concessione abu-
— nel caso, in contrasto con quanto avrebbe siva di credito si esplica come abuso bilaterale
consigliato una diligente verifica del merito credi- della libertà contrattuale (commesso da finanzia-
tizio, come tale legalmente richiesta al finanziatore tore e finanziato) ai danni del terzo. La peculiarità
professionale — così da produrre un accordo pur della figura è nella validità del contratto e nella sua
valido ed efficace tra le parti ma immeritevole di efficacia rispetto alle parti e alla generalità dei terzi
tutela rispetto a determinati terzi, che restano da un lato, e al contempo nella rilevanza — dal-
ingiustamente danneggiati dall’accordo (secondo l’altro lato — del contratto come fatto, e come
lo schema del contratto ai danni del terzo: che vale fatto illecito, rispetto a determinate categorie di
come fatto illecito rispetto al patrimonio del terzo terzi: coloro che, osservando il finanziamento abu-
pregiudicato). sivo, sono incolpevolmente caduti in un errore di
In particolare il professionista del mercato del valutazione sulla solvibilità del finanziato assu-
credito (in genere, una banca), svolgendo negli- mendo decisioni pregiudizievoli per la propria
gentemente la verifica sul merito creditizio del posizione creditoria (22).

re
finanziato (o anche agendo con dolo), conclude un La complessità del fenomeno si coglie conside-
contratto di credito che — secondo il principio rando i settori disciplinari coinvolti nella qualifi-
della sana e prudente gestione dell’attività — non cazione giuridica delle condotte. L’affidamento
ito
avrebbe dovuto stipulare, assicurando una perma- dell’impresa e la concessione di credito sono scru-
nenza artificiale dell’impresa sul mercato. Questa tinabili in prima approssimazione alla luce della
condotta (descritta come soutien abusif) può in- disciplina generale delle obbligazioni (sulla esecu-
durre in errore alcuni osservatori che, ragionevol- zione diligente della prestazione: art. 1176 c.c.) e
Ed

mente confidando sulla falsa apparenza di solvibi-


lità del finanziato (fausse — o trompeuse — appa- puntuale ricostruzione, cfr. ENGERT, Die Haftung für
rence de solvabilité) ingenerata dalla concessione drittschädigende Kreditgewährung, cit. 83 ss. Ciò che dunque
del credito (dalla conclusione ed esecuzione del primariamente viene in questione nel fenomeno indagato è
contratto di finanziamento) — ossia riponendo l’alterazione delle condizioni date di trasparenza del mercato
per mezzo di una attività contrattuale posta in violazione dei
fiducia sulla qualità della verifica del merito credi- precetti che la ordinano.
è

tizio svolta dal finanziatore professionale —, pos- Per una opinione in senso contrario cfr. SERVATIUS, Glaü-
sono essere indotti a loro volta o a non proteggere bigereinfluss durch Covenants, Tübingen, 2008, 287 ss., che
ffr

— peraltro trascurando del tutto il profilo fenomenologico


il proprio credito verso il finanziato (agendo per il — argomenta il proprio convincimento sul piano astratto,
recupero dello stesso) oppure a concedergli nuovo valorizzando l’assenza, nel caso di specie, di una informa-
credito (20). zione destinata ai terzi (il che varrebbe, però, soltanto ad
Dunque l’erogazione abusiva di credito, susci- escludere l’ipotesi della responsabilità per false informa-
iu

zioni: ossia una fattispecie del tutto diversa dalla concessione


tando una falsa apparenza di solidità del soggetto abusiva).
finanziato, produce opacità nel mercato e costitu- V. inoltre PISANI, Erogazione del credito e flussi informa-
isce fondamentali presupposti dell’agire irrazio- tivi, cit., 148 ss., che coglie l’abuso non nella lesione dell’af-
G

nale dei creditori della stessa (21). fidamento dei terzi osservatori ma nell’uso distorto del van-
taggio informativo di cui il finanziatore professionale gode
rispetto agli altri attori del mercato. Anche in tal caso il
(20) Cfr., per esempio, GAVALDA e STOUFFLET, Droit de la termine è adoperato in una concezione atecnica.
banque, cit., 584; VÉZIAN, La responsabilité du banquier, cit., (22) Cfr., più ampiamente, DI MARZIO, Abuso nella con-
135; VAN RYN e HEENEN, Principes de droit commercial, cit., cessione del credito, cit., 92 ss. Secondo altra prospettazione,
533; più recentemente, GUYON, Droit des affaires, cit., 83, che sostenuta nella dottrina tedesca, il contratto di finanzia-
scrive: « un soutien abusif, qui prolonge artificiellement la mento sarebbe nullo perché contrario al buon costume: cfr.,
poursuite d’une activité déficitaire, donne à l’emprunteur une oltre al contributo di ENGERT, op. cit., passim, KÖTZ, Ver-
solvabilité apparente et incite ses partenaires à continuer de lui tragsrecht, Tübingen, 2009, 88. Per questa proposta la con-
faire confiance ». In giurisprudenza v. Cour de cassation, cessione abusiva di credito rischierebbe di perdere una
chambre commerciale, 7 luglio 1987, in Revue des procédures autonoma rilevanza, riducendosi a una fattispecie dell’illi-
collectives civiles et commerciales, 1987, n. 4, 94; Cour de ceità contrattuale. La scarsa persuasività della tesi dipende
cassation, chambre commerciale, 10 dicembre 2003, in JCP dalla natura particolare, e non generale (e tantomeno di
Entreprise, 2004, 252. ordine pubblico), degli interessi compromessi, pertanto
(21) Sulla capacità del comportamento del finanziatore inetti a giustificare una risposta in termini di nullità per
professionale di influenzare le scelte degli altri creditori il illiceità (v., in generale, DI MARZIO, Contratto illecito e
consenso può definirsi sostanzialmente unanime. Per una disciplina del mercato, Napoli, 2011, 160 ss.).

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Concessione abusiva di credito

poi secondo le regole sul merito creditizio (rinve- Molti di questi interrogativi ricevono risposta,
nibili nella normazione primaria e secondaria di da parte della dottrina, in prospettiva di politica
settore, nonché in accordi internazionali); ma cade del diritto — se così può classificarsi la preoccu-
in questione anche l’esercizio della libertà contrat- pazione per la ricostruzione della fattispecie se-
tuale (nel contratto di finanziamento e con ri- condo il criterio ritenuto migliore per la tutela
guardo alla autodeterminazione del terzo danneg- degli interessi colpiti —. Le tesi conseguentemente
giato); inoltre, primario rilievo rivestono il diritto elaborate presuppongono l’abbandono della ver-
della responsabilità civile e, in quello, la regola sione tradizionale della concessione abusiva a van-
generale dell’art. 2043 c.c.; vi è poi il diritto della taggio di una innovativa e più larga concezione che
crisi d’impresa, rilevante per lo specifico contesto scorge la concessione abusiva di credito nella ge-
in cui il fenomeno esaminato si manifesta; né può nerica contrarietà al diritto dell’operazione di fi-
sottovalutarsi l’ambito più generale in cui la com- nanziamento, prescindendo dalla influenza della
plessa questione si riassume, che è dato dalla condotta tenuta dalla banca sulle condizioni di
disciplina del mercato concorrenziale, e dalla tra- trasparenza del mercato (24).
sparenza delle condotte quale principio informa-
tore dello stesso. 6. Natura aquiliana della responsabilità. —
Nella concessione abusiva di credito l’attività con-
trattuale di finanziamento dell’impresa in crisi e la
Sez. II. – LA FATTISPECIE.

re
stipulazione ed esecuzione di singoli contratti val-
gono come condotte che, pur esplicandosi in una
5. Premessa. Punti fermi e dubbi irrisolti. —
chiusa relazione tra banca e impresa, si manife-
Lo svolgersi del dibattito ha consentito una acqui-
ito stano nel contesto del mercato alterandone le con-
sizione fondamentale e niente affatto scontata: la
dizioni di trasparenza. Ciò che dunque rileva non
configurabilità stessa di una responsabilità per
è il profilo interno della relazione contrattuale, ma
concessione abusiva di credito, come anticipato
il profilo per così dire “esterno”: l’attività mate-
alquanto discussa in passato. Una ampia condivi-
riale che produce il contratto. Attività che si con-
Ed

sione si sta inoltre maturando sulla natura della


cretizza in un contesto aperto all’osservazione di
responsabilità: che correntemente viene classifi-
soggetti terzi, variamente interessati; e che, per
cata come extracontrattuale (piuttosto che patri-
questo inevitabile effetto, assume un ulteriore pro-
moniale o contrattuale). Nondimeno, permangono
filo di rilevanza giuridica.
avvolte nel dubbio importanti questioni, così da
Talmente intensa è la forza di persuasione che
giustificarsi la tradizionale e ricorrente denuncia
si libera dall’attività di finanziamento professional-
è

delle difficoltà ricostruttive della fattispecie (23).


mente organizzata, che gli osservatori ne restano
Si discute, in particolare, sullo stato in cui deve
ffr

suggestionati, così da essere indotti a contrattare a


versare l’imprenditore finanziato (irreversibile in-
loro volta con l’impresa finanziata. La banca, tut-
solvenza o, più largamente e meno nitidamente,
tavia, non rilascia informazioni sulla solvibilità
« crisi »); sull’elemento psicologico rilevante per il
dell’impresa né intraprende una qualsiasi relazione
finanziamento abusivo (se necessariamente dolo o
e tantomeno instaura un mero « contatto sociale »
iu

anche semplice colpa); sul ruolo da assegnare al


con il terzo osservatore. La suggestione non deriva
finanziato (se da intendersi sempre comunque
né dal dialogo (come accade nella responsabilità
complice del finanziatore o anche vittima del fi-
per false informazioni) né dalla ricezione di un
G

nanziamento abusivo e perciò improduttivo e dan-


messaggio diffuso sul mercato (come si verifica
noso); sulla legittimazione all’azione (se argomen-
nella responsabilità « da prospetto » o nella re-
tabile anche per il curatore fallimentare, oppure
sponsabilità del revisore che certifica un bilancio),
da ritenersi di esclusiva spettanza dei terzi danneg-
ma dalla osservazione di una attività contrattuale
giati).
coinvolgente soggetti terzi rispetto all’osservatore.
Per questo fatto, le tesi sulla natura contrat-
(23) Cfr. COSTA, La crisi dell’impresa e le banche, in Crisi
d’impresa e procedure concorsuali in Italia e in Europa a cura tuale della responsabilità per concessione abusiva
di RAGUSA MAGGIORE e TORTORICI, Padova, 2002, 461; PORZIO, di credito (che presuppone la violazione di un
La concessione di credito, in ANGELICI, BELLI, GRECO, PORZIO obbligo, legale o convenzionale, gravante sul sog-
e RISPOLI FARINA, I contratti delle banche, Torino, 2002, 105. getto verso terzi) non incontrano apprezzabile
Anche nella dottrina francese si constata il carattere estre-
mamente controverso della figura (così DELEBECQUE e GER-
MAIN, Traité de droit commercial, II. Effets de commerce, (24) Per una esplicita dichiarazione programmatica in
banque, contrats commerciaux, procédures collectives17, Paris, tal senso cfr. PISCITELLO, Concessione abusiva del credito e
2004, 234). patrimonio dell’imprenditore, in Riv. dir. civ., 2010, I, 670 s.

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Concessione abusiva di credito

condivisione affermandosi progressivamente — e generica « abusività », pur non essendo sufficiente


in linea con la tradizionale ricostruzione della a sostanziare, da sola, la figura della concessione
fattispecie nel contesto belga e francese (25) — la abusiva del credito, concorre a integrarne l’ele-
convinzione sulla natura aquiliana di tale respon- mento di fattispecie della ingiustizia del fatto.
sabilità (la quale, al contrario, si fonda non sull’i- In particolare, nella figura « concessione abu-
nadempimento di un obbligo preesistente, ma sul siva di credito » l’« abusività » del finanziamento è
fatto illecito, esso stesso fonte generatrice dell’ob- data dalla violazione delle regole sul merito credi-
bligo risarcitorio) (26). tizio nel finanziamento a un imprenditore insol-
vente. E dunque dalla compresenza di due fattori:
7. Il fatto ingiusto. Insolvenza del soggetto 1) la violazione dei doveri di erogazione; 2) una
finanziato. — Perché l’erogazione di credito possa particolare condizione di dissesto del finanziato.
qualificarsi « fatto ingiusto », occorre primaria- Può al proposito osservarsi che, allo stesso
mente che l’attività contrattuale in cui si sostanzia modo in cui il credito effettuato in violazione dei
assuma un carattere di « abusività »: sia cioè argo- criteri di corretta erogazione ma nei confronti di
mentabile come svolta oltre i limiti ordinamentali un imprenditore solvente non determina respon-
segnati a tutela di interessi confliggenti. L’abuso sabilità per concessione abusiva (giacché la solvi-
della libertà contrattuale è infatti per definizione bilità dell’impresa è fatto reale e non apparenza
immeritevole di tutela e, qualora sia realizzato in indotta dalla erogazione), così il credito all’insol-

re
lesione di una prerogativa riconosciuta o attribuita vente effettuato nel rispetto dei criteri di corretta
a terzi, può assumere la qualificazione di fatto erogazione non determina quella responsabilità
ingiusto fonte di responsabilità risarcitoria. (giacché l’esercizio della libertà contrattuale non
ito
In linea di principio, la contrattazione di finan- potrebbe qualificarsi come abusivo e il danno
ziamento può genericamente qualificarsi « abu- patito dal terzo come ingiusto).
siva » quando contravvenga ai principi e alle re- Sin dal primo significativo contributo in mate-
gole che disciplinano il merito creditizio (fissati in ria è stata prospettata la tesi secondo cui non la
Ed

primo luogo nel codice civile — art. 1176 —, semplice « crisi » (o, meglio, il semplice pericolo
quindi nella legislazione dedicata, inoltre nella di insolvenza) ma soltanto l’irreversibile insol-
normativa secondaria predisposta dalle autorità venza del finanziato (nella concezione assunta dal-
creditizie e infine in codici deontologici di settore). l’art. 5 l. fall.) può determinare, nel concorso con
Più precisamente, il finanziamento erogato in vio- gli altri elementi rilevanti, la responsabilità per
lazione della disciplina sul merito creditizio può erogazione abusiva di credito. La tesi — adesiva
è

definirsi « abusivo » nel senso, generalissimo, di alle conclusioni raggiunte dalla giurisprudenza
« non meritevole di tutela ». Come tale, questa francese (27) — era argomentata sul rilievo che
ffr

responsabilizzando il finanziamento dell’impren-


(25) Cfr., rispettivamente, VAN RYN e HEENEN, op. cit., ditore non definitivamente insolvente, ma in un
533 ss.; DELEBECQUE e GERMAIN, lc. cit. momento successivo divenuto tale e dichiarato
(26) Cfr. soprattutto NIGRO, La responsabilità della fallito, si costituirebbe una ipotesi di responsabi-
iu

banca per concessione “abusiva” di credito, cit., 301 ss.; ID.,


Note minime in tema di responsabilità per concessione “abu- lità oggettiva al di fuori dei casi tassativamente
siva” di credito e di legittimazione del curatore fallimentare, in previsti (in quanto la responsabilità dipenderebbe
Diritto della banca e del mercato finanziario, 2002, 297; dall’infruttuoso utilizzo del credito da parte del
G

BIBOLINI, Responsabilità della banca per finanziamento ad finanziato) (28). E poi sul rilievo che la “sanzione”
imprenditore insolvente, in Responsabilità contrattuale ed
extracontrattuale delle banche (Atti del Convegno di studio
organizzato dal Banco di Sardegna in collaborazione con il (27) Cfr. Cour de cassation, chambre commerciale, 9
CIDIS, Alghero, 8-10 novembre 1984), Milano, 1986, 29 ss.; ottobre 1974, in Bulletin des Arrêts. Chambres civiles, 1974,
ANELLI, La responsabilità risarcitoria delle banche per illeciti pt. IV, n. 241, 196; nella giurisprudenza successiva, v. Cour
commessi nella erogazione del credito, in Diritto della banca e de cassation, chambre commerciale, 15 giugno 1993, ivi,
del mercato finanziario, 1998, 137 ss.; GALGANO, Civile e 1993, pt. IV, n. 240, 171; Cour de cassation, chambre
penale nella responsabilità del banchiere, in Contr. impr., commerciale, 15 novembre 1994, in Revue des sociétés, 1995,
1987, 22; MORERA, Il fido bancario. Profili giuridici, Milano, 66; Cour de cassation, chambre commerciale, 11 maggio
1998, 169. La tesi è oggi rafforzata dalla posizione assunta 1999, in JCP Entreprise, 1999, 1730; in senso contrario, v.
dalla Cassazione, che ha dichiarato recisamente: « il danno Cour de cassation, chambre commerciale, 2 maggio 1983, in
da abuso di credito cagionato nei confronti dei terzi, credi- Rec. Dalloz, 1984, 89. In dottrina, VAN OMMESLAGHE, La
tori inclusi, ha natura aquiliana »: cfr. Cass. 28 marzo 2006, responsabilité du banquier dispensateur de crédit, cit., 23;
n. 7029, cit. supra, nt. 3. Per la ricostruzione critica delle VÉZIAN, La responsabilité du banquier, cit., 142 ss.; VAN RYN
varie prospettazioni cfr. DI MARZIO, Abuso nella concessione e HEENEN, op. cit., 533 s.; GUYON, Droit des affaires, cit., 83.
del credito, cit., 189 ss.; VISCUSI, Profili di responsabilità della (28) Cfr. NIGRO, La responsabilità della banca per con-
banca, cit., 106 ss. cessione “abusiva” di credito, cit., 343.

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Concessione abusiva di credito

fallimentare era (come è) apprestata soltanto per infatti incondizionata, bensì subordinata alla ra-
l’imprenditore insolvente e non anche per l’im- gionevolezza e fattibilità del piano stragiudiziale
prenditore in difficoltà economica o finanziaria, oppure del piano integrante un accordo sottopo-
per il quale stato oggettivo poteva essere fruito il sto a omologazione (cfr. art. 67 comma 3 lett. d,
rimedio dell’amministrazione controllata; dal che per i piani attestati, e lett. e, per gli accordi di
si faceva discendere la meritevolezza dell’attività di ristrutturazione); il quale piano costituisce il con-
finanziamento all’imprenditore non definitiva- tenuto programmatico dell’attività di « ristruttura-
mente decotto, attività di sostegno compatibile zione ».
con la razionalità del mercato perché astratta- I presupposti per l’esenzione illuminano sulle
mente funzionale al recupero di solvenza (29). condizioni di meritevolezza del finanziamento di
La tesi trova espressi riscontri nella giurispru- tali operazioni negoziali: è meritevole di tutela
denza di merito (30). Né di diverso avviso si l’atto costitutivo ed esecutivo del finanziamento
mostra la Cassazione quando coglie l’effetto della che partecipi a un programma ragionevole e fatti-
erogazione abusiva nel mantenimento artificiale bile, e come tale pure omologabile dal tribunale. Il
sul mercato di una impresa che invece dovrebbe confine tra finanziamento corretto e finanziamento
esserne espunta (31): infatti soltanto l’imprendi- abusivo è pertanto scrutinabile sulla scorta del
tore insolvente dovrebbe uscire — per liquida- programma di ristrutturazione, la ragionevolezza
zione concordata con i creditori o per fallimento
del quale deve guidare la banca nella istruttoria sul

re
— dal mercato, manifestando l’insolvenza la rispo-
merito creditizio e la fattibilità del quale deve
sta negativa del mercato finanziario alla strategia
indirizzarla nel monitoraggio del finanziamento
d’impresa (32).
concesso (34). Il quale ultimo, giova aggiungere, è
ito
La recente riforma della legge fallimentare
certamente da revocarsi non appena sopravvenga
conferma la fondatezza di queste convinzioni. Pur
— per ragioni endogene o esogene alla esecuzione
essendo stato abrogato l’istituto della amministra-
del piano — la infattibilità di quest’ultimo (e
zione controllata, la contrattazione con l’impren-
perciò il manifestarsi della insolvenza dell’impresa
Ed

ditore in difficoltà economica e finanziaria è stata


finanziata).
alquanto incentivata soprattutto attraverso appo-
Se può allora sostenersi, in via generale, che il
site esenzioni dall’azione revocatoria (v. AZIONE
finanziamento erogato in occasione della crisi
REVOCATORIA FALLIMENTARE, 2008). La salvaguardia
d’impresa all’imprenditore non definitivamente in-
dall’azione revocatoria presuppone, più in gene-
solvente sia attività meritevole di tutela nel nostro
rale, un giudizio di meritevolezza espresso dalla
ordinamento, va precisato che i finanziamenti ero-
è

legge sul finanziamento dell’attività dell’impresa in


gati nell’ambito di accordi di ristrutturazione tro-
stato di crisi. Per interpretazione sistematica può
vano tutela nei limiti della ragionevolezza e fatti-
ffr

dunque trarsi la conclusione che la contrattazione


bilità del programma di ristrutturazione a cui an-
coinvolgente l’impresa in crisi non può essere
che il finanziatore partecipa (35). Ragionevolezza e
considerata abusiva (33).
fattibilità del piano costituiscono dunque i para-
Il maggior frutto delle nuove regole va tuttavia
metri rilevanti per il merito creditizio.
iu

colto in un affinamento della questione, e in una


Da quanto detto non discende ovviamente che,
più agevole possibilità di stabilire il confine tra
mentre un semplice finanziamento all’imprendi-
finanziamento meritevole e finanziamento abusivo.
tore in stato di pre-insolvenza non espone la banca
G

L’esenzione dalla revocatoria — da cui si deduce


a responsabilità, invece il finanziamento erogato
la meritevolezza della contrattazione — non è
nell’ambito di soluzioni negoziate della crisi d’im-
presa può generare questo effetto, dal momento
(29) Cfr. PAGNI, La concessione abusiva di credito, tra
diritti dei creditori e azioni della curatela, in Soc., 2007, 443. che tali finanziamenti sono salvaguardati nei limiti
(30) Cfr., per esempio, App. Milano 11 maggio 2004, in della ragionevolezza e fattibilità del piano. Se così
Banca borsa, 2004, II, 643. fosse, allora la banca che si interessa della crisi
(31) Cfr. Cass. 28 marzo 2006, n. 7029, cit. d’impresa sarebbe maggiormente onerata della
(32) Cfr. STANGHELLINI, La crisi d’impresa fra diritto ed
economia, Bologna, 2007, 123 ss., che sottolinea anche la
continuità di questa linea di pensiero con la teorizzazione (34) Cfr. anche PRESTI, Gli accordi di ristrutturazione dei
della insolvenza offerta da Bonelli, il quale la fondò, piutto- debiti, in Banca borsa, 2006, I, 38.
sto che su aspetti patrimoniali, su aspetti personalistici e (35) Questa linea di pensiero si riallaccia ad alcune
relazionali, come il “credito” goduto dal commerciante (cfr. acquisizioni della letteratura e della giurisprudenza francesi:
BONELLI, Del fallimento, I, Milano, 1923, 54 ss.). cfr. VASSEUR, Banquier en 1983, in Banque, 1983, 137; GU-
(33) Cfr. le osservazioni di NIGRO, La responsabilità YON, op. cit., 85; Cour de cassation, chambre commerciale,
della banca per erogazione del credito, cit., 439 s. 15 giugno 1993, cit. supra, nt. 27.

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Concessione abusiva di credito

banca che se ne disinteressa. In realtà, anche il tramite (38), dovrebbe ammettersi anche che l’ac-
finanziamento nell’ambito degli accordi di salva- cordo possa vertere non solo sul risanamento del-
taggio diviene contestabile solo dal momento in l’impresa bensì pure sulla liquidazione concordata
cui l’impresa cade in stato di insolvenza. Soltanto del patrimonio; per giungere alla conclusione sulla
da quel momento il finanziamento non può essere legittimità anche del finanziamento di un piano di
concesso e, se eseguito, deve essere revocato. Se liquidazione concordata. Il confine da non supe-
dunque il piano si rivela sin dall’inizio irragione- rare è dato sempre dalla ragionevolezza e fattibilità
vole e infattibile, la affermata responsabilità della del programma divisato nell’accordo e posto in
banca non può che fondarsi sulla (già) sussistente esecuzione.
insolvenza dell’impresa (la quale è, per definizione L’importanza riconosciuta allo stato di insol-
teorica e per conferma pratica, non rimediabile venza dell’imprenditore finanziato ai fini della co-
attraverso procedure di risanamento); se il piano, struzione della fattispecie non implica che tale
pur ragionevole, si rivela infattibile in corso di rilievo possa assumere anche il fallimento dello
esecuzione, il finanziamento erogato non può es- stesso. Il fallimento è piuttosto una conseguenza
sere mantenuto perché è sopravvenuta l’insolvenza dello stato di insolvenza; ed è conseguenza niente
dell’impresa (36). affatto necessaria, bensì meramente eventuale: non
Dunque, sia che il finanziamento si ponga in ogni imprenditore insolvente, infatti, può essere
essere nell’ambito di una soluzione concordata dichiarato fallito, necessitando all’effetto la ricor-

re
della crisi d’impresa, sia che esso si realizzi a renza di ulteriori presupposti e condizioni riferi-
prescindere dalla partecipazione della banca al bili in special modo alla qualità soggettiva dell’im-
tentativo di ristrutturazione, la responsabilità per prenditore (v. FALLIMENTO: diritto privato e proces-
ito
concessione abusiva di credito è egualmente pro- suale, 2010). Poiché tipico della concessione abu-
spettabile al sopravvenire della insolvenza del fi- siva è di ingenerare la falsa apparenza di solvenza
nanziato. Tuttavia, solo nel primo caso e non del finanziato con danno ai terzi, e poiché il danno
anche nel secondo l’erogazione può effettuarsi al è dato dalla insolvenza stessa — che pregiudica
Ed

riparo da eccessivi rischi e incertezze sulla sussi- irreparabilmente l’adempimento delle obbliga-
stenza o meno della responsabilità: solo nel primo zioni assunte —, lo stato di insolvenza è elemento
caso, infatti, sussiste un piano di risanamento age- necessario, ma anche sufficiente, alla configura-
volmente verificabile dalla banca secondo parame- zione della fattispecie. Se si valorizzasse il falli-
tri legalmente imposti (37). mento si otterrebbe l’irrazionale risultato di sot-
Le nuove regole legittimano, in una precisa trarre a responsabilità il finanziatore che si rela-
è

misura, anche il finanziamento all’impresa insol- ziona con un soggetto non fallibile, pur essendo il
vente che avvenga nell’ambito degli accordi in danno subito dai terzi assolutamente identico.
ffr

esame. Poiché il modello contrattuale — sul quale Senza considerare che, sul piano della tutela con-
si fondano queste soluzioni negoziate della crisi creta, il danno subito è più difficilmente rimedia-
d’impresa — è strumento aperto e neutrale verso bile quando il debitore è sottratto al fallimento (in
le classi di risultati legalmente conseguibili per suo quanto, a differenza del creditore del fallito, il
iu

creditore dell’insolvente non può giovarsi dell’o-


(36) La radice culturale di queste acquisizioni si rin- pera ricostruttiva del patrimonio rimessa agli or-
viene nella riflessione sulla responsabilità della banca per gani della procedura concorsuale).
G

omesso o negligente controllo sull’utilizzo del credito con-


cesso: cfr. VÉZIAN, La responsabilité du banquier, cit., 163 ss.
Queste osservazioni dovrebbero aiutare ad ap-
(37) Uno stesso discorso vale, per inciso, per la respon- prezzare ulteriormente l’importanza di distinguere
sabilità patrimoniale, e dunque per l’esenzione dall’azione la responsabilità per concessione abusiva del cre-
revocatoria. Dalla premessa secondo cui la revocabilità pre- dito da figure affini: e ora dalla responsabilità per
suppone la sussistenza dello stato d’insolvenza discende la
conseguenza che il mancato rispetto delle condizioni di ritardo nella apertura del fallimento, nella confi-
esenzione non potrebbe determinare, in se stesso, la revoca- gurazione della quale il fallimento dell’imprendi-
bilità dell’atto se non implicasse la sussistenza dello stato di tore finanziato integra un elemento essenziale di
insolvenza (quale condizione che rende il piano proposto fattispecie.
irragionevole e infattibile). Dunque, relazionarsi con l’im-
presa in crisi nell’ambito delle soluzioni concordate non
espone il creditore a una responsabilità patrimoniale antici- (38) Il sindacato giuridico dell’accordo non conosce
pata (da pre-insolvenza); molto diversamente, gli consente di una aprioristica classificazione di contenuti contrattuali utile
ponderare adeguatamente l’atto da porre in essere con ri- a separare i contenuti leciti e meritevoli dagli altri illeciti e
guardo alla sua stabilità in caso di successivo fallimento immeritevoli, ma si svolge sul singolo caso concreto vagliato
dell’impresa ed esperimento dell’azione revocatoria da parte secondo la clausola di « meritevolezza » di cui all’art. 1322
del curatore. c.c.

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Concessione abusiva di credito

8. (Segue): la prerogativa lesa. — L’ingiusti- una costrittiva prospettiva « contabile »: come una
zia del danno presuppone la meritevolezza di tutela posta cristallizzata nel patrimonio del titolare).
dell’interesse leso. E perciò, in via preliminare, la Perché si produca il danno non è sufficiente l’ero-
sua esatta individuazione. Per interpretazione dif- gazione abusiva; si richiede inoltre l’inerzia del
fusa, condivisa anche dalla giurisprudenza di legit- creditore ad attivarsi nella autotutela del credito
timità, si distingue tra creditori già tali al momento (per i creditori preesistenti) e la decisione del terzo
della erogazione e creditori divenuti tali in un mo- a concludere un contratto con l’impresa finanziata
mento successivo, ritenendo che mentre i primi (per i creditori sopravvenuti) (42).
possono lamentare una lesione del credito (dun- Nell’agire sul mercato l’operatore economico è
que, di un diritto) invece i secondi possono lamen- artefice del mercato stesso, e come tale è richia-
tare la lesione di una libertà (in specie: contrat- mato al dovere di autoresponsabilità, secondo l’a-
tuale) (39). dempimento del quale si calibra la giustificazione
In realtà, ad essere lesa è sempre la libertà di
delle pretese risarcitorie (43). L’agire negligente e
autodeterminazione al contratto. Invero, mentre
noncurante delle insidie insite nelle operazioni
ciò appare pacifico per i creditori che acquisiscono
economiche e nelle relazioni commerciali contrav-
la qualità in un tempo successivo alla erogazione
abusiva, alla stessa conclusione dovrebbe giun- viene al principio di autoresponsabilità, e impedi-
gersi per i creditori preesistenti, nella qualità, alla sce di affermare come meritevole di tutela l’in-
cauto affidamento riposto nella bontà dell’opera-

re
stessa. Infatti, a differenza di altre fattispecie
(come l’induzione all’inadempimento) l’eroga- zione. L’effetto distorsivo suscitato dalla eroga-
zione abusiva non pregiudica direttamente il cre- zione abusiva sulle condizioni date di trasparenza
del mercato non è indipendente dal patrimonio
dito quale posizione di vantaggio costituita in capo
ito
al terzo, bensì dissuade il creditore dall’attivarsi informativo in possesso del (o diligentemente ac-
nelle potestà riconosciute dall’ordinamento per la quisibile dal) terzo danneggiato. Un essenziale
autotutela del suo interesse in caso di pericolo di profilo di autoresponsabilità è dunque nella dili-
insolvenza (e a maggior ragione di insolvenza) del gente acquisizione del patrimonio informativo ne-
Ed

debitore (40): v. AUTOTUTELA (diritto privato), 1959 cessario alla scelta economica razionale. La deci-
e 2000 (41). sione di non autotutelare il proprio credito nei
I poteri di autotutela del credito da un lato e la confronti dell’insolvente o di stipulare un con-
libertà contrattuale dall’altro costituiscono le pre- tratto con quest’ultimo concorre pertanto a cagio-
rogative (rispettivamente attribuite e riconosciute nare il danno ingiusto subito dall’autore della
dall’ordinamento) lese dalla concessione abusiva. stessa esclusivamente nei limiti in cui la determi-
è

nazione non poteva essere scongiurata da una


accurata osservazione del mercato, compatibile
ffr

9. (Segue): sulla autoresponsabilità del terzo


danneggiato. — Nella concessione abusiva è deter- con i costi d’informazione ragionevolmente sop-
minante non soltanto il comportamento della portabili dal creditore e con la sua professiona-
banca, ma anche il comportamento del terzo dan- lità (44).
iu

neggiato (il quale emerge nella sua dimensione


effettuale solo evitando di considerare il credito in (42) Cfr., in generale, VÉZIAN, op. cit., 155 ss.
(43) Cfr. PUGLIATTI, Autoresponsabilità, in questa Enci-
clopedia, IV, 1959, 459, il quale rinviene il principio nella
G

(39) Cfr. ancora le sentenze Cass., sez. un., 28 marzo regola dell’art. 1227 c.c. V. inoltre SERVATIUS, Glaübigerein-
2006, n. 7029, n. 7030 e n. 7031, cit. supra, nt. 3. fluss durch Covenants, cit., 289 ss.
(40) Sui quali poteri di autotutela cfr., nella materia (44) È del resto intuitivo, oltre che confermato dall’e-
delle obbligazioni, gli art. 1186 c.c. (decadenza dal beneficio sperienza, che la condotta intrasparente della banca eroga-
del termine); 1274 c.c. (sulla liberazione del delegante e trice ha diversa efficacia condizionante rispetto alle scelte di
dell’accollato); nella disciplina generale del contratto, l’art. mercato di un’altra banca da un lato e di un semplice
1461 c.c. (sulla sospensione dell’esecuzione della prestazione obbligazionista dall’altro. Non sembrano dunque fondate le
dovuta); circa le regole sui singoli contratti, gli art. 1481 c.c., opinioni (cfr., per tutti, BORGIOLI, Responsabilità della banca
per la vendita; 1626 c.c., riguardo all’affitto; 1715 c.c., sul per concessione « abusiva » di credito?, in Giur. comm., 1981,
mandato; 1822 c.c., in tema di mutuo; 1833 c.c., relativa- I, 292) che tendono a escludere il diritto al risarcimento per
mente al conto corrente; 1844 comma 2 c.c., riguardo all’a- i creditori che instaurano la relazione con l’impresa già
pertura di credito; 1868 c.c., con riferimento alla rendita insolvente, in quanto essi si imbatterebbero in un danno
vitalizia; 1943 comma 2, 1953 n. 2 e 1956 c.c., in materia di ascrivibile alla loro imprudenza. Nel senso del testo cfr., per
fideiussione; 1959 c.c., relativamente al mandato di credito. esempio, GALLETTI, La ripartizione del rischio di insolvenza. Il
(41) Sulla categoria della autotutela, in generale, v. an- diritto fallimentare tra diritto ed economia, Bologna, 2006,
che BIGLIAZZI GERI, Profili sistematici dell’autotutela privata, 436 e, in giurisprudenza, Trib. Monza 14 febbraio 2002, in
Milano: I, 1971 e II, 1974; ID., Autotutela: II) Diritto civile, Giur. comm., 2004, II, 344 (con motivazione redatta dallo
in Enc. giur., IV, 1988. stesso Galletti).

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Concessione abusiva di credito

In conclusione, il rilievo del dovere di autore- arrischiato l’ipotesi di una responsabilità non sol-
sponsabilità del terzo finanziato quale limite di tanto per dolo, ma anche per colpa (precisandosi a
meritevolezza al riconoscimento della pretesa ri- volte: necessariamente grave) (46).
sarcitoria consente di ricostruire compiutamente La coerenza del sistema implicherebbe la rile-
l’area di incidenza del fatto ingiusto integrato dalla vanza anche delle erogazioni colpose: se nella
erogazione abusiva, cogliendo quest’ultimo nella regola generale dell’art. 2043 c.c. il dolo è senz’al-
sua capacità di alterare effettivamente le condi- tro equiparato alla colpa; e se nessuna regola
zioni date di trasparenza del mercato rispetto al eccezionale prevede, nel caso di specie (infatti
terzo che si lamenti danneggiato. ignorato dal legislatore), una responsabilità esclu-
Così ricostruito, l’elemento di fattispecie dato sivamente dolosa; allora la conclusione sulla re-
dalla ingiustizia del fatto dannoso (integrato dai sponsabilità della banca anche per colpa (ossia
tre sub-elementi della violazione del principio secondo la non derogata regola generale) è neces-
della sana e prudente gestione nel merito crediti- sariamente conseguente.
zio, della insolvenza dell’impresa finanziata — i Questa esigenza di coerenza corrisponde alla
quali integrano, insieme, il carattere di abusività razionalità del mercato, giacché ai fini della salva-
del finanziamento —, della meritevolezza di tutela guardia delle condizioni di trasparenza è irrile-
dell’interesse leso; e limitato dal rilievo della auto- vante che la condotta opacizzante sia dovuta a
responsabilità del terzo danneggiato) si mostra
volontà oppure a imperizia. Nessuna ragione eco-

re
funzionale alle esigenze del mercato, e dunque
nomica potrebbe giustificare la protezione dell’o-
efficiente a risolvere per questo aspetto il pro-
peratore imperito, consentendogli di sottrarsi ai
blema del finanziamento abusivo nella logica pro-
costi della sua azione; tutto al contrario, un simile
ito
pria del sistema economico in cui esso deve tro-
vare sanzione. regime protezionistico avvantaggerebbe irrazio-
Tutti i protagonisti del fenomeno (non solo la nalmente gli operatori professionalmente inade-
banca finanziatrice, ma anche i terzi danneggiati) guati rispetto agli operatori maggiormente avve-
duti, con nocumento al gioco efficiente della con-
Ed

sono ricondotti alle responsabilità che gravano su


di loro quali attori del mercato; con esclusione di correnza (47).
indebiti vantaggi nella tutela acquisibili da una La rilevanza delle condotte colpose sembra
categoria di operatori economici a discapito del- efficacemente contrastata da due osservazioni. Dal
l’altra. punto di vista della coerenza ordinamentale, vi è
L’elemento del « fatto ingiusto » si mostra pe- che la sanzionabilità dell’esercizio di una preroga-
tiva riconosciuta (la libertà contrattuale), mentre
è

raltro coerente con il sistema complessivo della


responsabilità civile (che impone la qualificazione, risulta plausibile per le fattispecie dolose (giacché
ffr

in termini di ingiustizia, dell’attività contrattuale nemmeno l’esercizio di diritti e libertà può essere
dannosa) e con il diritto speciale della crisi d’im- intenzionalmente diretto alla lesione delle prero-
presa (che incoraggia le soluzioni negoziate). gative altrui), invece solleva remore per le fattispe-
iu

10. Criterio di imputazione della responsabi- terzi, in Gli effetti del contratto nei confronti dei terzi nella
prospettiva storico-comparatistica a cura di VACCA, Torino,
lità. — I casi affrontati dalla giurisprudenza pra- 2001, 267 ss. (che ritiene necessario l’elemento psicologico
tica concernono erogazioni abusive effettuate allo della mala fede).
G

scopo di conseguire indebiti vantaggi differenziali (46) Cfr., per esempio, NIGRO, La responsabilità della
banca per concessione “abusiva” di credito, cit., 337; BIBOLINI,
rispetto alla generalità dei creditori, e dunque Responsabilità della banca per finanziamento ad imprenditore
determinate dal dolo della banca. Il carattere abu- insolvente, cit., 49 s.; ROPPO, Responsabilità delle banche
sivo della erogazione è parso in dottrina compati- nell’insolvenza dell’impresa, in Fallimento, 1997, 872; DI
bile esclusivamente con tale elemento soggettivo SABATO, Rapporti intragruppo e rapporti creditizi di gruppo, in
I gruppi di società (Atti del Convegno internazionale di studi,
(ritenendo alcuni altresì necessario il dolo speci- Venezia, 16-18 novembre 1995), II, Milano, 1996, 1158.
fico), e invece stridente con l’imputazione a titolo (47) A ben vedere, unica conseguenza negativa per
di colpa (ravvisandosi l’essenza dell’abuso nella l’incauto operatore sarebbe la perdita del finanziamento
volontarietà dell’azione) (45). Qualche autore ha concesso, con esclusione della responsabilità risarcitoria
verso i terzi danneggiati dalla sua azione. Invece, qualora si
spostasse il discorso sul terreno generale della responsabilità
(45) V., per esempio, NANNI, Abuso della banca nella civile, non si tarderebbe a scorgerne l’irrazionalità. Nessuno
concessione di credito ad impresa insolvente, in Fallimento, dubiterebbe, infatti, che in un incidente stradale l’investitore
1996, 918; MORERA, Il fido bancario, cit., 169. Nella più imprudente sia tenuto al risarcimento del danno anche se
generale prospettiva della responsabilità extracontrattuale l’investito, rovinando sull’automezzo, ne ha danneggiato la
da contratto, cfr. MOSCATI, Il contratto e la responsabilità dei carrozzeria.

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Concessione abusiva di credito

cie colpose (48). Rispetto all’efficienza della solu- fallimentare. L’incentivazione delle soluzioni ne-
zione, si profila poi il rischio di una eccessiva goziate della crisi d’impresa, testimoniando un
responsabilizzazione della banca, che potrebbe preciso interesse dell’ordinamento, imporrebbe di
pertanto essere indotta a eccessi di prudenza, e restringere la rilevanza della concessione abusiva
così astenersi in ogni caso dal finanziare l’impresa di credito alle sole condotte dolose (51).
in crisi. Una simile conclusione, mentre sarebbe diffi-
In realtà, a differenza che in passato, nel con- cilmente conciliabile con le linee generali del di-
testo attuale l’esercizio della libertà di contratto ritto della responsabilità civile (e presupporrebbe
non si presenta più intangibile salvo eccezioni; al pertanto una apposita norma limitativa), nem-
contrario si rivela ampiamente sindacabile, e sot- meno appare imposta dal diritto speciale della crisi
toposto ad attenta verifica quando si svolge in d’impresa. L’incentivazione al finanziamento di
contesti di mercato (come dimostrano le discipline operazioni di risanamento o liquidazione delle
sui contratti dei consumatori e sui contratti asim- imprese in crisi non implica un qualche favore per
metrici d’impresa): cosicché la critica sulle moda- il finanziamento della crisi d’impresa. Il limite
lità di esercizio non può convincentemente restrin- della protezione legale è dato dalla funzionalità
gersi nel territorio angusto della emulatività. La della erogazione alla soluzione della crisi; dipende
sanzione delle condotte colpose non può peraltro pertanto dalla ragionevolezza e fattibilità del piano
considerarsi eccessivamente onerosa per le ban- a cui contribuisce la banca con la sua erogazione.

re
che, alle quali è richiesta (non solo dalla legisla- Per il sostegno colposo a un programma inidoneo
zione di settore, ma anche dal comune sentire) una a risolvere la crisi, il quale trasmoda inevitabil-
professionalità sempre più elevata; senza conside- mente in un finanziamento della crisi d’impresa,
ito
rare che le difficoltà della pratica (date dalla asim- non soccorrono ragioni di tutela.
metria informativa a vantaggio del finanziato nel Si è nondimeno sottolineato che il finanzia-
singolo rapporto di credito) non restano escluse mento professionale all’impresa in crisi è oggi a tal
dalla valutazione sulla sussistenza della colpa nella punto incentivato dalla legge da godere del favore
della prededuzione nel caso in cui il piano posto
Ed

fattispecie concreta. Sul piano degli interessi tute-


lati questa appare essere l’unica soluzione soddi- alla base di un concordato preventivo o di un
sfacente, giacché l’interesse protetto (affidamento accordo di ristrutturazione dei debiti volga all’in-
incolpevole del danneggiato sulla solvenza dell’im- successo (cfr. art. 182-quater l. fall.); cosicché in
presa finanziata per osservazione dell’attività pro- queste ipotesi potrebbe rivelarsi contraddittorio
fessionale di concessione del credito) resta pregiu- affermare la responsabilità per semplice negli-
è

dicato nell’identico modo sia dal dolo che dall’er- genza nella concessione del credito di cui si ha
rore del finanziatore, e reclama in entrambi i casi diritto di restituzione preferenziale (52).
ffr

una eguale protezione (49). In realtà il dubbio, per come prospettato, non
Sembra dunque economicamente efficiente e avrebbe ragione di porsi. Per un argomento pre-
giuridicamente coerente affermare la responsabi- liminare, in quanto le discipline di accordi di
lità per concessione abusiva anche in caso di fi- ristrutturazione e concordati — a differenza di
iu

nanziamento meramente colposo (50). quanto vale per i piani attestati di risanamento —
Si è sostenuto che tale soluzione, difficilmente prevedono forme di pubblicità dell’iniziativa che
discutibile in passato, meriterebbe di essere rivisi- fanno escludere la ricorrenza dell’elemento di fat-
G

tata alla luce della intervenuta riforma della legge tispecie dato dalla falsa apparenza di solvibilità
dell’impresa finanziata fonte di errore incolpevole
(48) Infatti, storicamente, la condotta abusiva, in se
dell’ignaro osservatore. Inoltre, per gli atti esecu-
stessa espressiva di un diritto o di una libertà, si connota per tivi di accordi e concordati omologati, e dunque
il suo carattere necessariamente emulativo: cfr. SACCO, L’e- positivamente valutati dal tribunale e dai creditori,
sercizio e l’abuso del diritto, in Il diritto soggettivo (Autori il carattere abusivo della erogazione si mostra
vari), in Trattato di diritto civile diretto da SACCO, La parte
generale del diritto civile, II, Torino, 2001, 324 ss. Cfr. anche incompatibile con la positiva valutazione espressa
ENGERT, Die Haftung für drittschädigende Kreditgewährung, dal tribunale e dai creditori sulla gestione della
cit., 68. crisi d’impresa a mezzo di questi strumenti per
(49) A questa impostazione aderisce PISCITELLO, Conces- come calibrati nel caso concreto. Lo stesso argo-
sione abusiva del credito, cit., 666 s.; v. anche FORTUNATO, La
concessione abusiva di credito dopo la riforma delle procedure
concorsuali, in Fallimento, 2009, suppl. al n. 1, 68. (51) Così NIGRO, La responsabilità della banca per ero-
(50) Cfr. VÉZIAN, La responsabilité du banquier, cit., 136 gazione del credito, cit., 440.
ss., 150 ss. e, nella dottrina recente, GALLETTI, op. ult. cit., (52) Cfr. NIGRO, La responsabilità delle banche nell’ero-
439. gazione del credito alle imprese “in crisi”, cit., 311 s.

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Concessione abusiva di credito

mento può essere addotto per i finanziamenti re- 11. Concessione abusiva di credito e danno
alizzati in funzione dell’accordo di ristrutturazione all’impresa finanziata. — Mentre appaiono defini-
dei debiti o del concordato, per i quali la prede- tivamente minoritarie le opinioni che escludono la
duzione è concessa dalla legge a condizione che dannosità della erogazione abusiva per i terzi (la
detti finanziamenti siano autorizzati: 1) con de- quale è insita nella riconosciuta configurabilità
creto in occasione della presentazione della do- della fattispecie astratta) invece è ancora acceso il
manda, anche prenotativa, di concordato preven- dibattito sulla prospettazione di un danno all’im-
tivo (cfr. art. 161 comma 6 l. fall.) o della proposta presa finanziata (55).
di accordo di ristrutturazione (di cui all’art. 182- Una prima opinione afferma che il finanzia-
bis comma 6 l. fall.); oppure 2) con il provvedi- mento giova comunque all’attività di impresa:
mento del tribunale di ammissione al concordato giacché le nuove risorse, agevolando la precaria
preventivo o di omologazione dell’accordo (art. permanenza dell’impresa sul mercato, consentono
182-quater comma 2 l. fall.). Dunque, sempre di ritardare l’emersione dell’insolvenza e la dichia-
condizionatamente all’esito positivo del vaglio giu- razione di fallimento (56). Una seconda e opposta
diziale di meritevolezza del finanziamento. veduta argomenta l’esistenza di un danno all’im-
Questa disciplina si mostra efficiente a pro- presa finanziata sulla constatazione che, versando
muovere il prudente finanziamento all’impresa in l’impresa in stato di insolvenza, sarebbe da esclu-
crisi senza comprimere la tutela degli interessi dei
dersi la compatibilità del finanziamento con le

re
terzi ingiustamente danneggiati. In proposito, ap-
capacità produttive del finanziato: con la conse-
pare utile ricordare come in Francia, dietro l’esi-
guenza dell’uso necessariamente improduttivo
genza di incentivare il finanziamento alle imprese
delle risorse (che oltre a non ripristinare il capitale
ito
in crisi, l’art. L650-1 c. comm. fr. (introdotto con
ne favorirà l’ulteriore erosione per l’indebita per-
loi 26 luglio 2005, n. 2005-845) limiti la responsa-
manenza dell’impresa sul mercato) (57). In giuri-
bilità del finanziatore abusivo alle ipotesi di com-
sprudenza la dannosità del finanziamento per l’im-
portamento fraudolento, di interferenze nella ge-
presa è esclusa sul rilievo che l’apporto di nuova
Ed

stione della impresa e di ottenimento di garanzie


finanza costituirebbe un fatto neutro: né di van-
sproporzionate rispetto al credito (53). La ricon-
taggio né di danno per l’impresa; il danno dipen-
duzione di fenomeni diversi in una unica figura ha
derebbe semmai dall’uso improduttivo della fi-
determinato un arretramento della tutela. Infatti,
la limitazione di responsabilità oggi vigente, certa-
punto 10; su questo « objetif crucial » della procédure de
mente funzionale a circoscrivere le condotte san- sauvegarde v. l’ampia ricostruzione offerta da VOINOT, La
è

zionabili per danno all’impresa e forse efficiente a nouvelle procédure de sauvegarde, in Gazette du Palais, 2005,
incentivare il soccorso bancario alle imprese in 2943 ss.).
ffr

crisi, si mostra ingiustificatamente estesa a conte- (55) Così usato, il termine « impresa » designerebbe, in
realtà, il titolare del patrimonio conferito nell’organizzazione
nere i danni lamentabili dai terzi nei confronti economica; con questa precisazione l’uso può tuttavia con-
della banca; danni originati esclusivamente dal servarsi.
finanziamento abusivo ma risarcibili solo in caso di (56) In dottrina, cfr. CASTIELLO D’ANTONIO, Il rischio per
iu

condotta dolosa (54). le banche nel finanziamento delle imprese in difficoltà: la


concessione abusiva del credito, in Dir. fall., 1995, I, 253 ss.;
LO CASCIO, Iniziative giudiziarie del curatore fallimentare nei
(53) Cfr. VALLANSAN, Difficultés des entreprises. Com- confronti delle banche, in Fallimento, 2002, 1182 ss.; in
G

mentaire article par article du livre VI du Code de commerce4, giurisprudenza v. App. Bari 18 febbraio 2003, ivi, 2004, 427.
Paris, 2006, 349 s.; JACQUEMONT, Droit des entreprises en Tuttavia, che l’indebita permanenza sul mercato costituisca
difficulté. La procédure de conciliation. Les procédures collec- vantaggio per l’impresa è sostenibile solo attribuendo rile-
tives de sauvegarde, redressement et liquidation judiciaries4, vanza al vantaggio illecito, e al prezzo di accogliere una
Paris, 2006, 212 ss.; PÉROCHON e BONHOMME, Entreprises en visione eccessivamente semplificata delle dinamiche di inte-
difficulté. Instruments de crédit et de paiement8, Paris, 2009, ressi che si articolano nell’attività (basti pensare a quanto
64 s. tutto ciò divenga progressivamente discutibile man mano
(54) La discutibile compressione del diritto risarcitorio che l’organizzazione soggettiva dell’impresa si svolge in
in capo ai terzi pregiudicati dalla apparenza di solvenza forme sempre più sofisticate).
conseguente al finanziamento abusivo è stata enfatizzata (57) Cfr. INZITARI, L’abusiva concessione di credito: pre-
dalla impugnativa della legge davanti al Conseil constitution- giudizio per i creditori e per il patrimonio del destinatario del
nel; il quale, tuttavia, ha rigettato la questione di costituzio- credito, in Soc., 2007, 462 ss. L’avviso corrisponde a una
nalità sostenendo che l’intervento legislativo limita soltanto, importante e consolidata elaborazione giurisprudenziale
ma non esclude, la responsabilità del finanziatore; e che tale francese (il leading case è dato da Cour de cassation, cham-
limitazione corrisponde a « un motif d’intérêt général » (e bre commerciale, 7 gennaio 1976, in Rec. Dalloz, 1976, 282),
cioè l’incentivazione al soccorso bancario delle imprese in a cui ha aderito la dottrina maggioritaria: cfr. GAVALDA e
crisi: cfr. décision 22 luglio 2005, n. 2005-522 DC, in Journal STOUFFLET, Chronique de droit bancaire, in JCP, 1976, I, 2801;
officiel de la Republique française, 27 luglio 2005, 12225, VÉZIAN, op. cit., 174 ss.

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Concessione abusiva di credito

nanza, il quale è tuttavia addebitabile alla deci- posta di abbandonare la concezione corrente del-
sione amministrativa dell’imprenditore (58). l’erogazione abusiva, ricercano fondamento nell’i-
Se l’espressione « concessione abusiva di cre- dea che il finanziamento contrario al diritto pro-
dito » sintetizza il fenomeno del finanziamento duca in se stesso (e perciò direttamente ed auto-
all’imprenditore insolvente capace di generare sul nomamente da altri fattori che eventualmente pos-
mercato una falsa apparenza di solvenza, appa- sono anche concorrere) un pregiudizio nel patri-
renza oggettivamente idonea a indurre i terzi in monio dell’impresa.
errore, allora deve convenirsi che il finanziato — Per giungere a questa conclusione il fatto co-
in quanto controparte del finanziatore e non sog- stituito dal finanziamento è assimilato al fatto,
getto terzo rispetto al finanziamento — né può diverso e successivo, costituito dall’utilizzo del
cadere in errore sul suo stato (di solvenza o insol- finanziamento ricevuto. La distinzione è invece
venza) né può subire pregiudizi a una posizione essenziale per isolare la condotta determinativa del
creditoria verso se stesso e nemmeno può imbat- danno all’impresa. Il danno non è cagionato (per-
tersi in un contratto pregiudizievole concluso con ché non è logicamente cagionabile) dall’autoin-
se stesso. In altri termini, la questione del danno ganno sulla solvenza ingenerato dalla osservazione
all’impresa finanziata non dovrebbe essere ricom- della contrattazione (come accade per i terzi); esso
presa nella questione della concessione abusiva del è invece cagionato dall’utilizzo improduttivo di
credito (nella accezione propria). Non si tratta, risorse. Tale utilizzo è fatto indipendente e come

re
infatti, di due problematiche “concentriche” ma di tale da tenere logicamente distinto, in primo
diversa estensione (minore quella del danno all’im- luogo, dal fatto costituito dal finanziamento; e, in
presa, maggiore quella della concessione abusiva), secondo luogo, dal fatto costituito dall’equivoco
ito
bensì di due problematiche diverse, inquadrabili sulle ragioni del credito ricevuto.
in distinte costruzioni dogmatiche. Pertanto, in se stessa considerata, la condotta
Le versioni più accurate della prima tesi si pre- della banca consistente nella erogazione del cre-
occupano di precisare che la concessione abusiva dito non produce alcun danno all’impresa finan-
Ed

esprime una valenza plurioffensiva (colpendo non ziata, e tantomeno un danno immediato e diretto
solo il patrimonio dei terzi ma anche il patrimonio (e dunque giuridicamente rilevante) (60).
dell’impresa finanziata) e che la concezione di
« concessione abusiva » da promuovere nel pub- 12. (Segue): concessione di credito e danno da
blico dibattito non sia quella tradizionale e conso- ritardo nella dichiarazione di fallimento. — La
lidata ma la concezione ritenuta più adatta alla sovvenzione determina l’obbligo di restituzione di
è

efficace soluzione dei problemi che si presentano: capitale e interessi. Questo effetto sinallagmatico è
la concezione in cui l’abuso è rinvenuto nel mero stato ritenuto sufficiente per argomentare la dan-
ffr

fatto della negligenza nella verifica del merito cre- nosità del finanziamento: poiché l’imprenditore è
ditizio, e dunque in una generica contrarietà al in stato di insolvenza (e l’impresa è in crisi), si
diritto oggettivo della condotta del finanziatore postula l’improduttività del finanziamento mede-
(trascurandosi la condotta dell’impresa finanziata) simo rispetto alla irreversibilità dello stato (61).
iu

a prescindere dalla valenza decettiva di tale com- In questa prospettiva il finanziamento è conce-
portamento (la quale, concernendo lo stato di sol-
venza dell’impresa finanziata, mai potrebbe spri- mente alla iniziativa del terzo danneggiato: cfr. PISCITELLO,
G

gionarsi nei confronti dell’impresa medesima) (59). Concessione abusiva del credito, cit., 667 ss.
Queste puntualizzazioni, incentrate sulla pro- (60) Nel famoso caso « Kittay v. Atl. Bank of NY (In re
Global Serv. Group, LLC) » (Bankruptcy Court Southern
District of New York, 2004), la Corte ha respinto la tesi del
(58) Cfr. App. Milano 11 maggio 2004, cit. supra, nt. 30; curatore fallimentare secondo cui il finanziamento all’im-
Trib. Monza 31 luglio 2007, in Banca borsa, 2009, II, 375, presa insolvente costituirebbe causa di danno ingiusto per
secondo cui « la concreta (successiva) utilizzazione di tale ritardo nella dichiarazione di fallimento (deepening insol-
finanziamento appare elemento estraneo alla erogazione di vency) sulla considerazione che il semplice finanziamento a
credito e non può essere addebitato (per il solo finanzia- una impresa insolvente, anche se effettuato nella conoscenza
mento) all’istituto erogante »; Trib. Monza 8 febbraio 2011, dello stato di insolvenza, non espone il finanziatore a respon-
ivi, 2012, II, 690. In dottrina cfr. STANGHELLINI, Il credito sabilità: la permanenza artificiale della impresa sul mercato è
« responsabile »: dal credito all’impresa al credito al consumo, infatti determinata, piuttosto che dal finanziamento, da fatti
in Soc., 2007, 401. ulteriori (tra i quali anche la ingerenza del finanziatore nella
(59) L’efficienza di questa visione è colta nella possibi- gestione della impresa). Pertanto, concludono i giudici, il
lità, che parrebbe consentire, di un’azione del curatore finanziamento può rivelare al più la scarsa professionalità
fallimentare (a tutela del patrimonio gestito) contro il finan- della banca, ma non costituisce fatto ingiusto (« may be bad
ziatore abusivo, con un accrescimento di effettività della banking, but it isn’t a tort »).
tutela, altrimenti rimessa nella pratica attuazione esclusiva- (61) Cfr. PISCITELLO, op. ult. cit., 668.

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Concessione abusiva di credito

pito come contributo alla crisi d’impresa; come sione contestuale in cui si verifica rivela che il
credito alla crisi, di cui consente l’infausta protra- danno può essere causato dalle scelte strategiche
zione nel tempo. In tal modo il finanziamento non dell’impresa insolvente sull’utilizzo delle nuove
è osservato nel contesto dell’attività d’impresa in risorse.
cui confluisce. Si trascura, in particolare, la possi- L’estraneità di un simile danno rispetto alla
bilità di utilizzo del finanziamento nelle strategie fattispecie della concessione abusiva è rischiarata
di gestione e superamento della crisi di impresa, dalla diversa dinamica che il finanziamento abu-
secondo percorsi consolidati nella prassi (si pensi sivo concorrerebbe a determinare: non l’opacizza-
all’esperienza delle cosiddette convenzioni banca- zione del mercato, favorevole a ingenerare scelte
rie di salvataggio) e oggi sanciti anche dal diritto irrazionali dei creditori (che non autotutelano la
oggettivo (nelle figure del piano attestato di risa- propria posizione) e dei terzi (che si risolvono a
namento, dell’accordo di ristrutturazione dei de- instaurare rapporti commerciali con un soggetto
biti e del concordato preventivo). insolvente), ma la costituzione delle condizioni
La congettura è favorita dal seguente sofisma: oggettive per fatti di mala gestio imputabili agli
se, come comunemente si ritiene, il carattere in-
amministratori della società finanziata. Ad essi
defettibile dell’insolvenza propriamente intesa è la
potrebbero essere contestate, innanzitutto, le ope-
irreversibilità della condizione (premessa), allora
nessun intervento esterno può invertire la dina- razioni compiute dopo la perdita del capitale so-

re
mica in essere (conclusione intermedia); cosicché ciale non ripristinato (art. 2485 s. c.c.); qualora poi
il finanziamento ricevuto è destinato a un uso si condividesse che anche nel nostro ordinamento
improduttivo, determinante l’aggravamento del sussiste l’obbligo di amministratori e sindaci di
ito
dissesto (conclusione finale). affrontare la crisi d’impresa prescegliendo la solu-
Per questa ricostruzione, il danno dipende dal zione in concreto maggiormente vantaggiosa (Sa-
protrarsi antieconomico dell’attività dell’impresa nierungspflicht), l’impiego del finanziamento per
in crisi, con conseguente pregiudizio al patrimonio fini disfunzionali al doveroso obbiettivo potrebbe
Ed

d’impresa. Il danno è dunque nel ritardo della costituire altro titolo di responsabilità (62).
apertura della procedura fallimentare: secondo lo La responsabilità della banca è dunque ipotiz-
schema altrove noto come atermoiement de la zabile in alcuni ordini di casi. In primo luogo,
déclaration de faillite; sittenwidrige Konkursver- rilevano le evenienze in cui la banca concorre nel
schleppung; wrongful trading. fatto illecito degli amministratori: come si verifica
La falsità del ragionamento è nella assenza di quando banca e amministratori cospirano a realiz-
è

implicazione tra la conclusione intermedia e quella zare, attraverso il finanziamento e l’uso convenuto
finale; quest’ultima, infatti, non è deducibile dalla dello stesso, il danno all’impresa (63). In secondo
ffr

prima come conseguenza necessaria. Anche l’espe- luogo, e a maggior ragione, si impongono i casi in
rienza dimostra che il finanziamento all’impresa cui la banca o si ingerisce nella gestione dell’im-
insolvente può essere progettato e comunque im-
presa, comportandosi come « amministratore di
piegato nell’interesse dell’impresa e dei suoi credi-
iu

fatto » della stessa (64), oppure influisce dall’e-


tori. Le nuove risorse possono favorire non soltanto
la improduttiva e dannosa permanenza dell’im- sterno, anche attraverso un « controllo contrat-
presa sul mercato, ma anche la liquidazione con- tuale » che può determinare responsabilità da at-
G

cordata del patrimonio: in un programma fatto tività di direzione e coordinamento (65). Ma si


oggetto di un contratto, di un accordo di « ristrut- tratterebbe — in tutte le ipotesi — di fattispecie di
turazione » ai sensi dell’art. 182-bis l. fall. o di un
concordato preventivo. Per questo ventaglio di ipo- (62) Cfr. VICARI, I finanziamenti delle banche, cit., 502 s.
(63) Cfr. Cass. 1° giugno 2010, n. 13413, cit. supra, nt.
tesi, l’alternativa si conferma come rimessa alla 3, sulla fattispecie del concorso del finanziatore nel reato di
scelta dell’organo amministrativo e fattualmente ricorso abusivo al credito commesso dagli amministratori
sottratta al potere determinativo del finanziatore della società sovvenuta.
che abbia eseguito la prestazione (e non abbia co- (64) Sulla condotta bancaria che si manifesta come
« immixtion dans les affaires du crédité » cfr. VÉZIAN, op. cit.,
spirato con l’amministratore o si sia affiancato o 164 ss.; cfr., inoltre, le conformi riflessioni di ENGERT, Die
sostituito a esso). Haftung für drittschädigende Kreditgewährung, cit., 30 ss.,
sulla responsabilità del creditore « als faktische Organe »; v.
13. (Segue): utilizzo improduttivo del finan- infine NIGRO, La responsabilità della banca per erogazione del
credito, cit., 441.
ziamento e profili di responsabilità della banca. — (65) Cfr. SERVATIUS, Glaübigereinfluss durch Covenants,
L’osservazione del finanziamento nella dimen- cit., 383 ss., 426 ss.

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Concessione abusiva di credito

responsabilità diverse dalla concessione abusiva di terzo, il finanziamento abusivo è fatto insufficiente
credito nella concezione ricevuta (66). a integrare una ipotesi di concessione abusiva di
Se poi il finanziamento avviene nell’ambito di credito. Il che non impedisce, certamente, che tale
soluzioni negoziate della crisi d’impresa, per finanziamento possa concorrere a integrare una
quanto già accennato, la perizia del finanziatore si diversa fattispecie di responsabilità della banca
misura sulla ragionevolezza e sulla fattibilità del verso l’impresa finanziata (68).
piano; qualora il finanziamento sia erogato e man- Appurato che il finanziamento non è struttu-
tenuto in assenza di tali condizioni, potrà profilarsi ralmente in grado di cagionare danno al patrimo-
la responsabilità per concessione abusiva per il nio del finanziato (ossia, che la condotta della
danno arrecato ai terzi che hanno confidato sul banca consistente nella erogazione di credito non
successo dell’operazione o, genericamente, sulla è in se stessa sufficiente a integrare un fatto dan-
solvenza dell’impresa (67). Ma, anche in questo noso per l’impresa finanziata), appare evidente che
caso, il diverso danno cagionato al patrimonio del la concessione abusiva di credito non integra un
debitore è determinato non dal finanziamento, o fatto illecito plurioffensivo (degli interessi dei terzi
dal suo mantenimento, ma dalla scelta irresponsa- e degli interessi del finanziato). Poiché il finanzia-
bile dell’amministratore (eventualmente fiancheg- mento, ancorché abusivo, non può costituire
giato o assecondato dal finanziatore), il quale pre- danno per il finanziato, evidentemente il pregiudi-
dispone un piano irragionevole o infattibile op- zio può coinvolgere esclusivamente i terzi.

re
pure non apporta le modifiche necessarie in corso
d’opera (per esempio, trasformando il piano di 14. Lesione della garanzia patrimoniale e
ristrutturazione in piano di liquidazione). Il danno « danno collettivo » ai creditori. — Alcuni autori,
ito constatata la perdita patrimoniale subita dall’im-
al patrimonio dell’impresa è, ancora una volta,
determinato non dal finanziamento ma dalla ge- prenditore insolvente in occasione del finanzia-
stione inefficiente dell’impresa (pur agevolata dal mento, ipotizzano la configurabilità di un danno
finanziamento stesso); la responsabilità della ban- ingiusto con riguardo al ceto creditorio. Il pregiu-
ca si esaurisce nel concorso nel fatto di mala gestio dizio deriverebbe sempre dal depauperamento del
Ed

dell’amministratore piuttosto che configurarsi co- patrimonio d’impresa, ma oggetto del pregiudizio
me concessione abusiva di credito. sarebbe la garanzia patrimoniale che assiste i cre-
In conclusione può osservarsi che la difficoltà diti, conseguentemente violata (69). La struttura di
in cui si imbattono le teorie sulla responsabilità un simile danno sarebbe non individuale e rinve-
della banca (a titolo di concessione abusiva) nei nibile nel patrimonio del singolo creditore, ma
collettiva e riferibile alla generalità del ceto credi-
è

confronti dell’impresa finanziata è probabilmente


insinuato dalla esposta concezione di « abusività » torio. La fattispecie in esame sarebbe integrata
ffr

del finanziamento, integrata dalla violazione della dagli elementi della « concessione abusiva » del
disciplina sul merito creditizio insieme allo stato di finanziamento, della insolvenza del finanziato e del
insolvenza del finanziato. La caratteristica che ac- danno da ritardo nella dichiarazione di fallimento,
comuna queste vedute è di concepire la fattispecie senza che assumano rilievo né il fatto ulteriore al
iu

« concessione abusiva di credito » come integrata finanziamento che effettivamente cagiona il danno
da un mero finanziamento genericamente defini- (e cioè l’utilizzo del finanziamento) né il fattore
bile « abusivo ». Invece, il finanziamento — rile- della falsa apparenza di solvenza del finanziato
G

vante come abusivo in quanto concesso o mante- diffusa sul mercato, ossia il carattere di elezione
nuto in violazione della normativa sul merito cre- della figura in esame (70).
ditizio — concorre semplicemente nella fattispecie Se tuttavia il ritardo nella dichiarazione di
in esame, ma è ben lontano dall’esaurirla. Per fallimento pregiudica la garanzia patrimoniale del
completare la fattispecie si richiede che tale finan- credito, tale compromissione si verifica perché i
ziamento abusivo generi un danno, determinato creditori sono oggettivamente indotti a non auto-
dalla falsa apparenza di solvibilità dell’impresa tutelare la propria pretesa e a desistere dalla tutela
finanziata e realizzato da una condotta irrazionale
del terzo pregiudicato nei suoi interessi. In man- (68) In tal senso possono essere lette le diverse soluzioni
canza dell’effetto opacizzante e dell’errore del recentemente affermatesi in ordinamenti vicini a cui si è
accennato in precedenza (v. supra, § 2).
(69) Cfr., per tutti, BORGIOLI, Responsabilità della banca
(66) Cfr. ancora NIGRO, lc. ult. cit. per concessione « abusiva » di credito?, cit., 205.
(67) Proprio l’esperibilità dell’azione per concessione (70) Cfr. VISCUSI, Concessione abusiva di credito e legit-
abusiva tutela, in simili occasioni, i creditori rimasti estranei timazione del curatore fallimentare all’esercizio dell’azione di
al tentativo di composizione della crisi. responsabilità, in Banca borsa, 2004, II, 657 ss.

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Concessione abusiva di credito

esecutiva per la stessa, subendo così un danno Infine, l’azione del curatore assicurerebbe egua-
direttamente apprezzabile nel proprio patrimonio. glianza di trattamento per tutti i creditori concor-
Andrebbe poi considerato che la lesione della suali, dimostrandosi così più appropriata alla di-
garanzia patrimoniale — consistente anche nella mensione collettiva della procedura concorsua-
diminuzione di valore apprezzabile nel patrimonio le (73).
del finanziato — è rimediabile, nel nostro ordina- Nonostante le critiche di parte della dot-
mento, attraverso strumenti tipici: azioni revoca- trina (74), in giurisprudenza si sta progressiva-
toria e surrogatoria, sequestro conservativo. Tali mente consolidando un indirizzo che esclude la
strumenti sono diversamente articolati negli ele- sussistenza di tale legittimazione. Nel nostro ordi-
menti costitutivi, ma tutti accomunati nell’effetto namento i limiti alla legittimazione del curatore
— che è conservativo e non immediatamente sa- fallimentare sono stabiliti da regole positive, se-
tisfattorio —, e perciò integrano, tipicamente, condo la classica suddivisione tra azioni apparte-
azioni di massa rimesse alla iniziativa del curatore nenti al patrimonio del fallito e azioni che si
fallimentare (71). A tali strumenti, indubbiamente originano dal fallimento (75). Esclusa la ricom-
più sofisticati e adeguati allo scopo rispetto alla prensibilità dell’azione per concessione abusiva
generale azione di danni da fatto illecito, è affidata nel secondo insieme (per la ricordata irrilevanza
la tutela della garanzia patrimoniale; mentre la del fallimento nella fattispecie della concessione
commistione fra il sistema della responsabilità pa- abusiva), occorrerebbe argomentare la sua inseri-

re
trimoniale e quello della responsabilità civile ri-
bilità nel primo. Tuttavia, per appartenere al pa-
schia di innescare una incongruenza sul piano
trimonio del fallito, l’azione dovrebbe concernere
dogmatico.
un diritto vantabile dallo stesso nei confronti dei
ito
terzi: e, nel caso in esame, nei confronti del finan-
15. Sulla legittimazione del curatore fallimen-
ziatore. Il che implica l’argomentazione sulla sus-
tare. — L’esclusione di un danno da concessione
sistenza di un danno determinato dalla erogazione
abusiva di credito al patrimonio dell’impresa fal-
abusiva e riscontrabile nella diminuzione patrimo-
Ed

lita e — conseguentemente — di un danno riflesso


niale conseguentemente subita dall’imprenditore
alla garanzia patrimoniale dei creditori concorsuali
fallito. Invece, l’esclusione di un simile danno
dovrebbe implicare la carenza di legittimazione
determina l’esclusione della legittimazione del cu-
attiva dei gestori delle procedure concorsuali per
ratore fallimentare all’azione (76).
le relative azioni risarcitorie.
L’inefficienza della soluzione che esclude la
Come la premessa è oggetto di acceso dibat-
legittimazione del curatore fallimentare da un lato
è

tito, allo stesso modo discussa è l’implicazione.


ha stimolato proposte di riforma, dall’altro ha
Può anzi affermarsi che nel problema della sussi-
ffr

stenza della legittimazione del curatore fallimen-


(73) Così GUYON, Droit des affaires, cit., 85 s., che
tare all’azione si riassume gran parte del dibattito ricorda l’atteggiamento severo della giurisprudenza nell’am-
in corso sulla concessione abusiva. Se ne compren- mettere l’esperibilità dell’azione individuale del singolo cre-
dono le ragioni pratiche: un ricorso significativo a ditore danneggiato, la quale integra pertanto una rara ecce-
iu

questa tutela non sarebbe realisticamente ipotizza- zione rispetto alla regola dell’azione collettiva. Cfr. Cour de
cassation, chambre commerciale, 25 maggio 1981, in Rec.
bile se la legittimazione permanesse ristretta ai Dalloz, 1981, 643; Cour de cassation, chambre commerciale,
singoli creditori danneggiati (i quali spesso sono 14 dicembre 1999, in Bulletin des Arrêts. Chambres civiles,
G

insufficientemente attrezzati dal punto di vista 1999, pt. IV, n. 230, 133. Per l’ordinamento belga cfr. VAN
RYN e HEENEN, Principes de droit commercial, cit., 541 s.
tecnico e culturale o scarsamente motivati dal (74) Cfr. l’argomentata posizione assunta da INZITARI,
punto di vista del risultato economico); i curatori L’abusiva concessione di credito, cit., 468 ss., nel senso della
fallimentari sono d’altro canto alquanto indotti sussistenza di tale legittimazione.
all’azione anche in considerazione del notevole (75) Cfr. ancora Cass. 28 marzo 2006, n. 7029, cit.; v.
inoltre Cass. 1° giugno 2010, n. 13413 e Cass. 23 luglio 2010,
depotenziamento subito, nella riforma, dalle n. 17284, cit. supra, nt. 3.
azioni revocatorie (l’esperimento delle quali sor- (76) La necessità di sintesi induce in questa sede a
tiva non di rado, e spesso distortamente, l’effetto sorvolare sulle argomentazioni di dettaglio usualmente ricor-
di finanziare la gestione delle procedure) (72). renti in letteratura e in giurisprudenza (anche di legittimità)
per contrastare la tesi della legittimazione del curatore;
argomentazioni tutte discendenti dalla sussistenza del danno
(71) Come pure osserva la Cassazione nelle già richia- in capo ai singoli danneggiati (di uno specifico danno legato
mate pronunce del marzo 2006: Cass., sez. un., 28 marzo alla concretezza di ciascuna posizione lesa) e dalla impossi-
2006, n. 7029, n. 7030 e n. 7031, cit. supra, nt. 3. bilità pratica di vantarlo indifferenziatamente in una azione
(72) Sottolinea quest’ultimo aspetto NIGRO, op. ult. cit., comprensiva affidata al curatore. V. comunque il contributo
438. di PAGNI, La concessione abusiva di credito, cit., 449.

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Concessione abusiva di credito

indotto il sospetto della illegittimità costituzionale bution à la protection des clients de banque a cura di GA-
VALDA, Paris, 1978, 21 ss.; VAN OMMESLAGHE, La responsabi-
della normativa in vigore per le limitazioni che
lité du banquier dispensateur de crédit en droit belge, in Revue
pone al diritto di difesa dei creditori dell’impren- de la banque. Cahiers, 1979, n. 1; VÉZIAN, La responsabilité du
ditore fallito (77). banquier en droit privé français3, Paris, 1983; BRUNET, La
Il dubbio sulla fondatezza degli auspicati inter- responsabilité civile du banquier dispensateur de crédit, in
venti legislativi e di una simile questione di costi- Banca borsa, 1998, II, 775 ss.;
tra le opere di carattere trattatistico v.: GAVALDA e
tuzionalità è rafforzato dal rilievo che il fallimento STOUFFLET, Droit de la banque, Paris, 1974, 583 ss.; VAN RYN
è circostanza irrilevante nella fattispecie « conces- e HEENEN, Principes de droit commercial, IV2, Bruxelles,
sione abusiva di credito », incentrata sul semplice 1988, 532 ss.; GUYON, Droit des affaires, II. Entreprises en
stato di insolvenza del finanziato. Se si riflette che difficultés, redressement judiciaire, faillite8, Paris, 2001, 83
ss.; JACQUEMONT, Droit des entreprises en difficulté. La procé-
l’azione per erogazione abusiva può essere propo- dure de conciliation. Les procédures collectives de sauvegarde,
sta anche nei confronti del finanziatore dell’im- redressement et liquidation judiciaries4, Paris, 2006, 212 ss.;
presa insolvente ma non fallibile, dovrebbe con- LE CORRE e LE CORRE-BROLY, Droit des entreprises en diffi-
venirsi che stabilire la legittimazione del curatore culté2, Paris, 2006, 461 ss.; VALLANSAN, Difficultés des entre-
prises. Commentaire article par article du livre VI du Code de
per intervento legislativo o per decisione manipo- commerce4, Paris, 2006, 349 s.; PÉROCHON e BONHOMME,
lativa della Consulta non sarebbe soluzione soddi- Entreprises en difficulté. Instruments de crédit et de paie-
sfacente. Poiché il regime protettivo si innesche- ment8, Paris, 2009, 64 s.
rebbe con la dichiarazione di fallimento del finan- Il primo significativo lavoro nella dottrina italiana si
deve a NIGRO A., La responsabilità della banca per concessione

re
ziato, la tutela potrebbe interessare soltanto i cre- “abusiva” di credito, in Le operazioni bancarie a cura di
ditori dell’impresa fallita: con irragionevole dispa- PORTALE, I, Milano, 1978, 301 ss.; v. inoltre: BORGIOLI, Re-
rità di trattamento rispetto ai creditori dell’im- sponsabilità della banca per concessione « abusiva » di cre-
dito?, in Giur. comm., 1981, I, 287 ss.; INZITARI, La respon-
presa non fallibile.
ito
sabilità della banca nell’esercizio del credito: abuso nella
Sembrerebbe allora che la coerenza del sistema concessione e rottura del credito, in Banca borsa, 2001, I, 265
si chiuda impenetrabilmente a discapito delle esi- ss.; ID., L’abusiva concessione di credito: pregiudizio per i
genze sollevate dal fenomeno della concessione creditori e per il patrimonio del destinatario del credito, in
Soc., 2007, 462 ss.;
abusiva, impedendo una soluzione efficiente del
Ed

dei lavori più recenti v.: GALLETTI, Tecniche e rischi del


problema. Ma che di semplice apparenza si tratti finanziamento all’impresa in crisi, in Autonomia negoziale e
non sfugge osservando che il danno subito dall’im- crisi d’impresa a cura di DI MARZIO e MACARIO, Milano, 2010,
presa, e arrecato dall’improduttivo utilizzo del 315 ss.; PISCITELLO, Concessione abusiva del credito e patri-
monio dell’imprenditore, in Riv. dir. civ., 2010, I, 655 ss.;
finanziamento ricevuto, può costituire oggetto di NIGRO A., La responsabilità delle banche nell’erogazione del
una azione di responsabilità che può coinvolgere credito alle imprese “in crisi”, in Giur. comm., 2011, I, 305 ss.;
anche il finanziatore. PINTO, La responsabilità da concessione abusiva di credito fra
è

Cosicché l’azione per concessione abusiva — unità e pluralità, ivi, II, 1161 ss.;
per le opere di carattere monografico v.: DI MARZIO,
ffr

rimessa per esigenze di coerenza sistematica esclu- Abuso nella concessione del credito, Napoli, 2004; VISCUSI,
sivamente ai creditori danneggiati, e nei limiti del Profili di responsabilità della banca nella concessione del cre-
danno da ciascuno subito — non inficia la rico- dito, Milano, 2004; nella dottrina germanica, ENGERT, Die
Haftung für drittschädigende Kreditgewährung, München,
struzione della fattispecie sotto profili di efficienza 2005.
della soluzione; invita piuttosto a mantenere ben
iu

Tra le opinioni che escludono la configurabilità della


distinte le diverse azioni per danni operanti nel responsabilità per concessione abusiva del credito v. CASTRO-
nostro ordinamento. NOVO, Diritto privato generale e diritti secondi. La responsa-
bilità civile dell’impresa bancaria, in Funzione bancaria, ri-
G

Fabrizio Di Marzio schio e responsabilità della banca a cura di MACCARONE e


NIGRO A., Milano, 1981, 275 ss. e, nella dottrina recente,
SERVATIUS, Glaübigereinfluss durch Covenants, Tübingen,
FONTI. — Art. 1176, 2043 c.c.; art. 5, 67, 161, 182-bis, 2008, 287 ss.
182-quater, 182-quinquies l. fall.

LETTERATURA. — La responsabilità per concessione abu-


siva di credito appartiene alla tradizione ordinamentale CONTRATTO COLLETTIVO (lavoro privato)
belga e francese. Cfr.: STOUFFLET, L’ouverture de crédit peut-
elle être source de responsabilité envers les tiers?, in JCP,
1965, I, 1882 ss.; VASSEUR, La responsabilité du banquier SOMMARIO: Sez. I. Natura: 1. Premessa: il contratto collettivo da
istituzione del mercato a istituzione giuridica. — 2. Ricostruendo
dispensateur de crédit, Paris, 1976; STOUFFLET, Devoirs et sulle macerie: l’opzione privatistica. — 3. Il dibattito sul con-
responsabilités du banquier à l’occasion de la distribution du tratto collettivo come fonte: al di là della visione monistico-
crédit, in Responsabilité professionnelle du banquier: contri- unitaria. — Sez. II. Effetti: 4. L’efficacia soggettiva del contratto
collettivo acquisitivo. — 5. Segue: un caso di estensione ex lege
dei contratti collettivi: l’attuazione della direttiva sul distacco dei
(77) Cfr. VISCUSI, op. ult. cit., 654; Trib. Monza 31 luglio lavoratori. — 6. Segue: il problema della contrattazione separata
2007, cit. supra, nt. 58. e l’Accordo interconfederale del 28 giugno 2011. — 7. Il con-

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