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Tipologie drammaturgico-musicali dell’opera seria in stile italiano nel XVIII secolo © francesco iuliano

Tipologia Recitativo secco Tipologie “intermedie” Aria


Scena Dialogica Monologica Monologica
Funzione Il dialogo dei personaggi in scena è la struttura narrativa dell’azione: attraverso L’opera seria che aderiva al modello produttivo corrente si accontentava di far Tipicamente alla fine di una scena, o di un gruppo di scena, uno dei personaggi
drammaturgica il dialogo dei personaggi noi riusciamo a comprendere la porzione di azione che seguire al dialogo in stile di recitativo secco sul tipo di quello descritto nella che ha partecipato al dialogo canta un monologo, che contiene un bilancio
viene rappresentata in quel momento (cioè in quella scena, o in quel gruppo di colonna di sinistra, in ogni scena o gruppo di scene, un’aria sul tipo di quella emotivo della situazione che si è sviluppata nel dialogo, dal punto di vista del
scene descritta nella colonna qui a destra. Del resto questa era la struttura di gran personaggio che canta il monologo
Versificazione Per consentire la maggiore aderenza possibile al fluire irregolare di un dialogo lunga prevalente nei libretti. Il testo poetico di un’aria è formalmente chiuso: i versi, isosillabici, in numero
(che – realisticamente – è composto di un libero articolarsi di frasi e concetti di Ma alcuni autori, già nella prima metà del Settecento (Händel, Hasse), poi pari (a seconda dei casi possono essere 6, 8, 10, o anche 12), compongono
differente estensione e tipologia) il poeta versifica i dialoghi attraverso un flusso sempre più verso la metà e la seconda metà del secolo (Jommelli, Traetta, immancabilmente due raggruppamenti di pari estensione (3+3, 4+4, 5+5, 6+6),
non formalizzato di versi di diversa estensione: settenari ed endecasillabi, Gluck, Mozart) inserirono nelle loro opere brani don diversa funzione riconoscibili come tali per la chiarezza della organizzazione delle rime.
senza che di norma compaiano elementi suggestivi di organizzazioni formali drammaturgica e differenti caratteristiche musicali. Contenutisticamente, il primo raggruppamento contiene l’espressione
interne (rime, ripetizioni di moduli di versi con struttura simile). Versi sciolti dell’affetto principale dell’aria, quello dominante e più peculiare rispetto allo
Di volta in volta questi brani sono denominati: recitativo accompagnato, stato d’animo del personaggio.
recitativo obbligato, arioso, denominazioni cui corrispondono di norma Il secondo raggruppamento contiene un concetto o una immagine, o una
sfumature diverse di una stessa tipologia drammaturgico musicale. emozione secondari, meno intensi, meno forti rispetto al primo
Forma musicale Forma aperta, durchcomponiert: nessuna articolazione formale: il recitativo Forma chiusa. Quella tipica (aria con da capo) prende lo spunto dalla struttura
secco non fa altro che consentire la declamazione dei versi delle parti Le caratteristiche di questi brani non sono così univoche come quelle che del testo poetico, suddiviso in due raggruppamenti (A e B), per dar luogo a una
dialogiche uno dopo l’altro, secondo il loro costrutto verbale e logico. A ciò non possono essere evidenziate per recitativo secco e aria: anzi, di volta in volta, a struttura ternaria, con ripetizione da capo del primo raggruppamento di versi
si sovrappone alcuna forma musicale seconda delle circostanze drammaturgiche in cui questi pezzi possono essere con la loro musica) alla fine dell’aria.
inseriti, essi assumono caratteristiche che li avvicinano un poco all’uno un poco Le tipologie dell’aria con da capo sono varie: quella tipica prevede 5 episodi,
all’altro dei due tipi prevalenti (e che graficamente indico qui con frecce alternati a ritornelli strumentali dell’orchestra: r A r A r B r A r A r
Vocalità e Vocalità declamatoria: non vi sono linee melodiche articolate (casomai qualche diversamente direzionate verso le due colonne esterne di questa tabella: Tutte le potenzialità del canto sono utilizzate, sia per quanto riguarda le
aspetto accensione melodica, se occorre enfatizzare qualche frase), non vi sono le ß oppure à). strutture melodiche, sia per quanto riguarda la vocalità
melodico tipiche simmetrie del periodare melodico, e spesso il canto (sempre sillabico)
indugia su formule stereotipate, che utilizzano di frequente intonazioni mono- Anzitutto, si tratta di monologhi à
toniche
Andamento I recitativi secchi si cantano con ritmo libero: la notazione non prevede di norma Dal punto di vista della funzione drammaturgica, collocherei questi brani Andamento tipicamente musicale, ricco di tutte le inflessioni metriche e ritmiche
ritmico-metrico scansioni metriche, e le note sono indicate con durate per lo più identiche. Il nell’area della riflessione: mentre di norma un personaggio canta un’aria necessarie alla piena espressione musicale del contenuto emotivo dell’aria
fraseggio del cantante deve, attraverso la necessaria libertà della condotta quando desidera esporre una visione chiara e definita rispetto alla situazione
declamatoria, imitare la recitazione che si è appena sviluppata in scena e/o rispetto alle sue intenzioni future, in
Struttura La declamazione intonata dei cantanti in dialogo è sostenuta da un flusso di queste diverse tipologie di brani il personaggio è colto in una fase in cui (mentre La struttura formale di un’aria (vedi sopra) è sostenuta da una chiara dinamica
armonica e concatenazioni armoniche non direzionate: un recitativo secco non ha tonalità l’azione esterna è ferma) egli agisce per così dire interiormente: sta elaborando tonale: ogni aria ha una tonalità, all’interno della sezione A possono verificarsi
tonale d’impianto. Naturalmente è possibile qualche accensione armonica nei passi fatti e decisioni, sta riflettendo, è incerto circa la lettura della realtà o le decisioni modulazioni, la sezione B è in altra tonalità (vicina), e la ripresa di A alla fine
drammaturgicamente più enfatici da prendere. garantisce la quadratura armonica e tonale del pezzo
Componente I recitativi secchi sono accompagnati unicamente da un sostegno armonico: Il suo atteggiamento ondeggia fra un approccio più oggettivo e razionale (nel Le arie sono di supportate da un sostegno strumentale che non ha solo
strumentale tipicamente, dunque, dal clavicembalo qual caso le caratteristiche drammaturgico-musicali tenderanno ad avvicinarsi a funzione armonica: gli strumenti interagiscono con la voce, dialetticamente,
quelle della colonna di sinistra ß), e uno più soggettivo e irrazionale (nel qual arricchendo il contenuto musicale dell’aria. Tipicamente le arie vedono la
caso, al contrario, le caratteristiche drammaturgico-musicali tenderanno ad partecipazione dell’orchestra, talvolta con strumenti che concertano con la voce
avvicinarsi a quelle della colonna di destra à)

Così, nel primo caso, un recitativo obbligato tenderà ad avere ß una


versificazione più libera e informale, una forma musicale del tutto fluida, una
vocalità (sebbene più cantabile di un recitativo secco) più declamatoria,
l’andamento ritmico-metrico sarà libero e fluido, come la struttura armonico
tonale; e l’accompagnamento strumentale (che potrà ancora essere limitato al
solo clavicembalo) di norma sarà meno significativo

Viceversa, nel secondo caso, il pezzo avrà caratteri à che, a partire da una
versificazione che può anche contenere concrezioni formali e di rima, lo
conducono a tratti musicali più ricchi: mentre la forma rimane aperta (coerente
con la situazione di sospensione emotiva del personaggio), la vocalità sarà più
ariosa, le strutture armoniche più chiare e perfino tonalmente direzionate, e la
componente strumentale potrà avere anche un grande impatto timbrico

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