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abbiamo parlato quindi di fotosintesi di e conservazione della di osservazione della materi

a organica e abbiamo cominciato a parlare della classificazione dell'idrocarburio vedendo l


e due diverse classificazioni basate sulla saturazione dell'idrocarburio e l'altra classificazion
e che è quella che si basa sul fatto che gli atomi di carbonio siano distribuiti lungo una cat
ena o una catena chiusa quindi cerchio, ciclo. Tra queste due abbiamo visto che sono parti
colarmente importanti quindi gli alcani che sono le catene allungate di fidorcarburi saturi, i
nafteni che invece sono sempre saturi ma sono ciclici e quindi partono minimo da tre atom
i di queste chiaramente essendo sature sono pecole stabili che hanno una loro stabilità qui
ndi una loro data all'interno di della materia organica e poi molto importanti le molecole a
romatiche che pur essendo insature in realtà godono del fatto che nella molecola esagonal
e del benzene, la molecola di base, la molecola di base e la molecola di benzene con sei at
omi di idrogeno che in realtà pur essendo insatura nel senso che teoricamente ci sono dive
rsi legami dopi, abbiamo in realtà una condivisione degli elettroni che ne fa una molecola
molto stabile ed è anzi una molecola che prevede la trasformazione di altre molecole in m
olecole benzeniche. Un aumento durante la trasformazione della materia organica andand
o verso un numero sempre maggiore di molecole benzeniche.
Vabbè, qua si ripetono, ci sono diverse simbologie. La cosa interessante sono gli isomeri, il
fenomeno dell'isometria. L'isometria è quel fenomeno che sostanzialmente spiega quel fen
omeno che si sviluppa attraverso una distribuzione che non è una distribuzione regolare a
catena degli atomi di carbonio ma che prevede che a parità di numero di atomi di carboni
o e numero di atomi di idrogeno si possa avere una distribuzione diciamo irregolare o per
quelli che vengono chiamati radicali.
Allora, ripetiamo, abbiamo detto innanzitutto che gli idrocarburi sono delle molecole che si
basano sulla presenza di atomi di carbonio e di idrogeno. Ci possono essere anche altri ele
menti chimici che sono soprattutto l'ossigeno, l'azoto e l'ozolfo. fondamentali sono il carbo
nio e l'idrogeno, fondamentali anche in sovrannumero rispetto agli altri e questi questi ato
mi si possono combinare, abbiamo visto che sono degli elementi chimici molto versatili ch
e sono in grado di, proprio in virtù di questa possibilità di legami semplici, doppi o addiritt
ura tripli per il carbonio possono legarsi in maniera molto diversa e quindi dare luogo a dei
legami in particolare possono formare i cosiddetti radicali che sono sostanzialmente questi
pezzi di cattena che possono andare a unirsi ad altre molecole magari meno complesse pr
eesistenti e quindi a diventare delle parti di cattena che contribuiscono molto a definire qu
ello che è il comportamento del nuovo composto che si è andato a formare.
Qui abbiamo un esempio di un isomero che sfrutta proprio la possibilità di avere questi ra
dicali. Noi abbiamo al di sopra la normale distribuzione all'interno del pentano, quindi un a
lcano, abbiamo detto una molecola quindi satura è aciclica quindi una catena dove pentan
o ci dice ci sono cinque atomi di carbonio ognuno legato a due atomi di idrogeno e in più
essendo aciclica abbiamo bisogno di ulteriori due atomi di idrogeno che vanno a chiudere
questa catena. Questa è una delle possibili rappresentazioni ci sono delle rappresentazioni
più schematiche ce ne sono diverse che si possono trovare.
In questa molecola qua sotto chiamata isoprene abbiamo che gli atomi di carbonio si distri
buiscono in modo diverso nel senso che abbiamo una catena di quattro atomi di carbonio
con però anche dei legami doppi e il quinto atomo di carbonio è andato a costituire sostan
zialmente un radicale è legato cioè è se vogliamo un radicale metilico nel senso che è sost
anzialmente una molecola di metano CH4 senza un atomo di idrogeno quindi l'atomo di c
arbonio mette a disposizione un legame che va a saturare uno degli atomi di carbonio dell
a catena e quindi abbiamo che se noi contiamo gli atomi di carbonio ed idrogeno nella pri
ma e nella seconda molecola abbiamo che i numeri sono esattamente gli stessi cioè C5H12
ma la distribuzione completamente diversa fa sì che queste due molecole avranno anche u
n comportamento molto diverso. di loro e quindi come dire la distribuzione interna alla mo
lecola dei diversi atomi va a rappresentare appunto quelle che sono le possibilità di isomet
ria e a dare quindi dei composti con comportamenti molto diversi. ecco che quindi non sol
o gli idrocarburi sono molecole molto diverse tra di loro abbiamo una grandissima varietà
di molecole nell'ambito degli idrocarburi perché abbiamo la possibilità di andare da uno a
infiniti atomi di carbonio da legami singoli a legami dopi a legami tripli con la possibilità p
oi di avere elementi chimici anche di tipo diverso, ma abbiamo in più anche che a parità di
numero di atomi e di diversi elementi chimici abbiamo comportamenti diversi, quindi ques
to rende il mondo delle delle molecole che costituiscono la materia organica un mondo di
estrema complessità ed è proprio questa complessità che permette lo sviluppo della mater
ia organica, lo sviluppo della vita che poi in qualche modo si riflette all'interno degli idroca
rburi perché sono gli stessi elementi chimici ricombinati in modo diverso e quindi ritroviam
o alcuni alcuni comportamenti di queste molecole che sono simili, che sono gli stessi addiri
ttura.
Bene, quindi l'isometria, l'isometri meglio come termine, è un un fenomeno che si basa sull
a diversa distribuzione degli atomi all'interno della molecola. Chiaramente maggiore è il nu
mero di atomi di carbonio all'interno della molecola, maggiore sarà questa diversità, quest
a possibilità di diverse combinazioni, di diverse distribuzioni che si possono avere. Quindi a
bbiamo che il metano per esempio è una molecola molto semplice, cioè c'è un atomo di ca
rbonio, quattro atomi di idrogeno che stanno attorno quindi non abbiamo possibilità di iso
meri, c'è una molecola che ha una sua distribuzione con degli angoli tra i diversi legami ch
e sono fissi e che sono sempre gli stessi.
Lo stesso avviene anche per l'etano perché chiaramente con due atomi di carbonio i sei at
omi di idrogeno non possono che distribuirsi ognuno a gruppi di tre attorno ai due atomi
di carbonio e lo stesso per il propano con tre atomi di carbonio. Con il butano cominciamo
ad avere la possibilità di un isomero quindi sostanzialmente anziché avere i quattro atomi
di carbonio allineati possiamo avere tre atomi di carbonio allineati e un radicale e via via a
desso non stiamo a guardarli singolarmente ma via via vediamo che partiamo dalla moleco
la del metano arriviamo al decano cioè quella molecola di idrocarburi che contiene dieci at
omi di carbonio ma vengono considerate anche le molecole con dodici o con venti atomi d
i carbonio e vediamo che gli isomeri vanno via via ad aumentare ma in maniera molto nett
a, cioè la molecola rappresentata da un numero di atomi di carbonio pari a 20 ha ben 366.
000 diversi isomeri, quindi è una complessità che chiaramente ritroviamo all'interno degli i
drocarburi e che determina appunto questa grande variabilità del comportamento.
sia della materia organica, delle molecole che compongono la materia organica, che delle
molecole che ritroviamo all'interno degli idrocarburi. Qua ho messo un esempio di isomeri
che ci sono molto familiari, anche perché abbiamo visto che il processo primo che permett
e l'immagazzinamento dell'energia solare all'interno delle cellule che poi eventualmente ve
ngono preservate all'interno dei sedimenti e che poi eventualmente possono trasformarsi i
n idrocarburi, questi idrocarburi sono interessanti per il loro contenuto di energia, energia
quindi che deriva dal sole ma che è stata immagazzinata attraverso il processo della fotosi
ntesi clorofiliana. La fotosintesi clorofiliana è quella reazione chimica sostanzialmente che u
tilizzando la CO2 presente in atmosfera, forma delle molecole di zucchero, abbiamo detto,
di glucosio, che hanno questa formula qui.
Questa formula quindi è, se vogliamo, un idrocarburo, è una molecola composta da carbon
io organico e idrogeno, però vediamo che ci sono anche diversi atomi di ossigeno. ci sono
quindi dei gruppi OH che si legano direttamente agli atomi di carbonio, questi gruppi OH
però si vanno a distribuire in modo diverso, addirittura nel mannose abbiamo che, ma anc
he nel glucose abbiamo in tutte le molecole in realtà vediamo che c'è un legame doppio tr
a un atomo di carbonio e un atomo di ossigeno, quindi non c'è il gruppo OH ma direttame
nte l'atomo di ossigeno e poi ci sono diversi gruppi OH, sempre distribuiti in maniera diver
sa e questa diversa distribuzione, pur avendo sempre molecole con una formula di base C6
H12O6, ma sono tutte molecole diverse e la loro diversità, per esempio noi sappiamo che il
fruttosio, che è lo zucchero della frutta, ha un comportamento, ha un'area produce delle re
azioni chimiche anche all'interno del nostro corpo, ma in genere in natura, che sono divers
e dalle molecole di glucosio e dalle altre molecole, dagli altri isometri. Quindi è un importa
nte esempio di comportamento differenziato.
proprio sulla base dell'isometria. Riguardo alla definizione noi non entriamo, non facciamo
approfondimenti su quello che è l'aspetto, ci sono eventualmente dei corsi di chimica orga
nica che trattano questo, ma riguardo alle definizioni ci sono diverse definizioni che spesso
fanno riferimento, per esempio questo è l'etanolo, l'etanolo è sostanzialmente l'etano a cui
è stato aggiunto al posto di un atomo di idrogeno c'è il gruppo OH e quindi questa termin
azione inolo ci fa capire che è un alcol con questo gruppo. Se la distribuzione degli stessi a
tomi è diversa, non abbiamo più il gruppo H, abbiamo l'atomo di ossigeno che va inserirsi
tra i due atomi di carbonio e i due atomi di carbonio sono ciascuno di loro circondati dai tr
e atomi di idrogeno.
Quindi sostanzialmente è come se ci fossero due molecole di metano E quindi ecco perché
la definizione di methyl dove ad ognuno è stato tolto un atomo di idrogeno e questi lega
mi sono saturati da un atomo di ossigeno che permette un legame facendo in modo che n
ella stessa molecola entrino. questi due radicali metallici, quindi il nome diventa dimethyl e
ther, non è più un alcol, è pur sempre una mole in coressatura, però la distribuzione fa sì c
he il suo comportamento sarà diverso. Ci sono poi altri esempi, qua abbiamo l'esempio del
dell'esano.
Ecco, generalmente quando noi abbiamo una molecola standard dove la distribuzione, co
me in questo caso, abbiamo l'esano. L'esano è un alcano saturo, ESA ci dice che ci sono sei
atomi di carbonio, la distribuzione è in una catena di sei atomi di carbonio, ognuno con i s
oliti due atomi di idrogeno più i due atomi di idrogeno all'estremità. Questa si può anche c
hiamare normal esano.
Anche se la definizione di esano è corretta, quando si abbia a che fare con degli isomeri all
ora si precisa qual è la molecola più semplice, quella che ha una distribuzione più regolare
e quindi si mette una n davanti, n minuscola trattino esano e sta a indicare proprio di tutte
le molecole che hanno sei atomi di carbonio e quattordici di idrogeno, il normale esano è
quello che ha la distribuzione più regolare. Ci sono poi altre distribuzioni che fanno sì che
appunto ci sono degli esomeri che quindi caratterizzano in maniera diversa queste molecol
e e caratterizzano quindi il loro comportamento. Bene, abbiamo già parlato del perché la
molecola benzenica è una molecola stabile, ecco che la rappresentazione diventa questa.
Avevamo detto che se ci fosse un'alternanza di legami doppi e legami singoli avremmo a c
he fare con la possibilità di due diverse molecole, perché queste molecole sarebbero simm
etriche e non esattamente coincidenti. ma in natura non si conoscono due diversi comport
amenti della molecola benzenica e questo è stato il motivo per cui un chimico, di cui non ri
cordo il nome, ha cominciato a supporre che in effetti le molecole fossero tutte uguali perc
hé in realtà non c'è questa alternanza di tipi e di legami, ma c'è una omogeneità dovuta al
fatto che questi elettroni dei diversi legami sono messi in compartecipazione diciamo all'in
terno della molecola e questo fa sì non solo che che non si abbia questa differenza tra mol
ecole simmetriche ma soprattutto che una molecola insatura diventi molto stabile, quindi ri
mane insatura ma molto stabile e quindi la troviamo molto frequentemente all'interno dei
diversi composti a dare quelle che vengono definiti come idrocarburi ciclico l'idrocarburo c
omposto da una sola molecola ciclica, ma abbiamo molto più spesso a che fare con idrocar
buri policiclici, dove queste molecole a forma di esagono si uniscono tra loro, tra l'altro in
maniera molto ordinata, perché una caratteristica, l'ho segnata qua, è sottolineata ed è fon
damentale, lo vedremo poi perché, è che questa molecola di benzene è una molecola dove
la distribuzione degli atomi è una distribuzione planare, è una molecola che sta su una sup
erficie, è una caratteristica molto particolare. La leghiamo subito, sto un po' anticipando, la
leghiamo subito alla molecola della grafite.
La grafite che cos'è? Perché noi riusciamo a scrivere con la matita, ma la grafite non è altro
che un'evoluzione estrema degli idrocarburi policiclici basati sulle molecole benzeniche, pe
rché essendo delle molecole planari, anche quando abbiamo degli idrocarburi policiclici te
ndono ad essere planari e quindi scivolano, sono praticamente una serie di strati sovrappo
sti uno sopra l'altro e quindi quando noi passiamo la grafite sopra un foglio di carta non a
bbiamo altro che l'attrito e il fatto che alcune di questi strati rimangano rimangono sul fogl
io, ma ho anticipato, lo vedremo poi. Il fatto che ci sia quindi la possibilità di avere queste
molecole, questi idrocarburi policiclici, aromatici, fa sì che sappiamo che gli esagoni si lega
no cioè si distribuiscono in maniera molto molto regolare, molto spesso abbiamo dei pavi
menti dove la piastrella di base, il disegno di base è esagonale proprio perché è una figura
che va a incastrarsi molto facilmente su altri esagoni che la circondano. Mentre abbiamo id
rocarburi policiclici però basati non sulla molecola del benzene ma sul per esempio qui ab
biamo questo è il decano che è sempre basato sull'esagono ma delle molecole a forma tria
ngolare in ciclo propano oppure a forma pentagonale queste non si distribuiscono su una
superficie planare, non sono molecole planari e inoltre chiaramente mettere assieme esago
ni con pentagoni con triangoli è un incastro molto più complicato che dà luogo a una distr
ibuzione più irregolare che comunque è una distribuzione che esiste in natura, che si trova
e che va a comporre molti denitro e idrocarburi policiclici.
Dobbiamo poi pensare che queste generalmente a questi idrocarburi policiclici sono sì bas
ati su un insieme di poligoni che però si legano a loro volta a dei radicali, a delle catene ch
e possono chiaramente essere più o meno lunghe, più o meno complesse e che vanno qui
ndi anche queste a caratterizzare Qui abbiamo l'esempio, una delle molecole più presenti i
n natura è il toluene, che non è altro che una molecola di benzene dove a uno degli idroge
ni viene sostituito il radicale metallico. Quindi abbiamo che è aumentata di un atomo di car
bonio al posto di sei atomi di carbonio abbiamo sette atomi di carbonio e al posto di quell
o che era un atomo di idrogeno qua sono stati messi tre atomi di idrogeno e quindi dobbi
amo aggiungere due. al 6 della molecola di riferimento, della molecola benzenica di riferim
ento.
Quindi il toluene detto anche metilbenzene, perché metilbenzene? Perché non è altro che
una molecola benzenica a cui è stato aggiunto un radicale metilico. Quindi insomma anche
qua nella terminologia abbiamo una terminologia vastissima, le molecole si possono chiam
are in modo diverso proprio perché il nome può dipendere dal numero degli atomi di carb
onio oppure dalla presenza di radicali e quindi sostanzialmente da quello che è il loro com
portamento. Comunque per noi l'importante è sapere che esiste questa grande complessit
à che ci dà come dire visione del fatto che gli idrocarburi sono veramente molto molto co
mplessi, molto diversi tra loro e quindi che i comportamenti sono molto differenziati e che
quando si parla di idrocarburi non si parla di un composto chimico particolare ma si parla s
empre di un composto molto irregolare.
Tra le molecole particolarmente complesse abbiamo il bitume. Il bitume in realtà sostanzial
mente è il composto dato dalla trasformazione della materia organica che non è ancora de
l tutto matura. e quindi non è ancora entrata in quello che è il dominio catagenetico, che è
la fase catagenetica, che è la fase dettata soprattutto dal raggiungimento di una temperatu
ra, sufficiente per trasformare il cherogene in idrocarburi.
Prima che questo avvenga abbiamo chiaramente questo passaggio, questi passaggi sono s
empre graduali anche se noi vedremo e vediamo nei vari testi o in rete, vediamo che la fas
e diagenetica è divisa da una linea netta dalla fase catagenetica, che è la fase successiva, in
realtà quella linea netta è una rappresentazione di un passaggio che in realtà è molto più g
raduale. Quindi in effetti già in fase diagenetica abbiamo la trasformazione di una parte del
cherogene in bitume e il bitume a sua volta è suddivisibile in quelli che sono gli asfalteni, e
i malteni. Malteni è un termine non molto usato perché per malteni si intendono sia le resi
ne che gli oli che a loro volta si dividono in oli aromatici e oli saturi.
Vediamo qua qual è la percentuale all'interno di quello che è il gruppo del bitume. Vediam
o che ci sono pochi asfalteni, ci sono più resine, ci sono molti oli aromatici è una certa perc
entuale ma minore di ogni saturi, quindi anche queste distribuzioni vediamo sono dei rang
e, non sono dei numeri fissi perché chiaramente sempre di molecole complesse parliamo. s
u questi non entriamo in maniera in maniera approfondita qui ho messo alcune caratteristi
che il pittume si riconosce generalmente per un colore scuro sono solidi ma piuttosto visco
si a temperatura ambiente quindi insomma in realtà se parliamo di asfalto per esempio ab
biamo idea di quando viene gettato dell'asfalto l'asfalto non è altro che un sottoprodotto
dell'industria petrochimica ed è a una determinata temperatura, ma insomma una tempera
tura non esagerata, ha un comportamento molto fluido e quindi c'è tutta la gamma di tran
sizione e comportamento intermedio e quindi appunto comportamento termoplastico si p
ossono ottenere dall'olio come sottoprodotto e le molecole sono sempre complesse.
Generalmente abbiamo delle molecole che contengono un numero di atomi di carbonio m
aggiore di 25, quindi possiamo arrivare anche a centinaia se non migliaia di atomi di carbo
nio all'interno di queste molecole. C'è un altro alto rapporto carbonio-idrogeno, cosa vuol
dire? Che ci sono molti legami copi, legami doppi se non addirittura tripli, chiaramente son
o legami instabili, ma un alto valore, perché se noi abbiamo legami semplici, vuol dire che
ogni atomo di carbonio si lega a diversi atomi di idrogeno. via via che abbiamo sempre più
legami doppi, i legami doppi molto spesso sono tra gli atomi di carbonio e quindi vanno a
diminuire quelle che sono le possibilità di avere dei legami con l'idrogeno.
Quindi questo rapporto è un rapporto molto importante e vediamo che viene utilizzato an
che in alcuni grafici. Sono composti che contengono pochi elementi chimici, questi zolfo, a
zoto, ossigeno che sono spesso presenti nelle molecole complesse di idrocarburi, mentre p
ossono contenere altri elementi importanti, non che vadano ad incidere qua dentro, ma po
ssono contenere nickel, ferro e vanaglio. approfondiamo.
Eventualmente qua ci sono alcune caratteristiche, qua per esempio vediamo ci sono delle
molecole della frazione oleosa che possono arrivare a mille come peso, quindi vuol dire un
altissimo numero di atomi di carbonio. La solubilità è un elemento che li caratterizza. Abbia
mo che molto spesso questi sono molecole di asfalteni che sono molto solubili all'interno
delle resine e delle molecole aromatiche, quindi sostanzialmente abbiamo che molto spess
o in questi composti complessi abbiamo che gli asfalteni, come dire, navigano all'interno di
queste diverse molecole.
Una cosa interessante dei bitumi è il fatto che sono spesso dei fossili geochimici, sono dell
e molecole di materia organica che resistono alla trasformazione durante la fase diagenetic
a, quindi possiamo trovarle ancora presenti all'interno degli idrocarburi, se parliamo di idro
carburi vuol dire che la materia organica si è trasformata diverse volte ed è entrata nella fa
se catagenetica che è la fase dove appunto il chiarogene si trasforma in idrocarburi. All'inte
rno di questi idrocarburi molto spesso permangono alcune di queste molecole, la maggior
parte delle molecole torniamo a dire si trasformano, quindi è come dire si distruggono e si
riformano in altro modo, quindi non abbiamo più la possibilità di riconoscere le molecole o
riginali, tranne questi fossili geochimici che abbiamo anche chiamato biomarkers e che son
o di diversa origine, sia vegetale che animale, e che sono molto importanti. Uno hanno in q
ualche modo dimostrato che gli idrocarburi sono di origine prevalentemente biogenica, m
a poi ci permettono di risalire a quella che era la roccia madre, a quello che era l'ambiente
di deposizione della materia organica che poi ha dato luogo agli idrocarburi.
sono interessanti appunto da questo punto di vista. Allora, guardiamo prima questa tabella
, questa immagine che sta in alto a destra, dove viene rappresentato appunto quello che è
il processo di trasformazione della materia organica. Quindi siamo sulla superficie dove avv
iene il ciclo del carbonio, torniamo a dire la maggior parte di questi atomi di carbonio e an
che di idrogeno, ma il carbonio è l'elemento di base, parliamo di ciclo del carbonio organic
o, infatti è un ciclo che avviene tutto sulla superficie terrestre, in realtà avviene anche nei pr
imi strati, nel primo spessore appena sotto la superficie del suolo e avviene anche in atmos
fera, anzi in buona parte in atmosfera perché questo carbonio, questo ossigeno che viene
prodotto dalla fotosintesi e che poi per ossidazione si ritrasforma in diossido di carbonio, t
orna in atmosfera e quindi è disponibile per la fotosintesi clorofiliana.
Abbiamo detto una piccolissima parte di questa materia organica che è composta, sono de
i biopolimeri sostanzialmente, quindi delle molecole complesse che danno luogo alla vita,
ecco perché bio, questo prefisso bio, vengono in piccolissima percentuale trattenuti, ingab
biati all'interno dei sedimenti e vengono scomposti, vengono distrutti e danno luogo, a par
te i biomarker, i cosiddetti biomonomeri. Quindi le molecole complesse diventano dei matt
oncini molto più piccoli che hanno la possibilità di ricombinarsi durante il processo diagen
etico, quindi con lo sprofondamento della sequenza sedimentaria, si ricombinano in nuove
molecole che danno luogo al chirogene che è composto appunto da dei geopolimeri. Sost
anzialmente non riconosciamo più le loro caratteristiche che in qualche modo favoriscono l
e diverse forme di vita sulla Terra, ma sono un altro tipo di molecole.
Durante questo processo, all'interno della sequenza sedimentaria, soprattutto nei primi de
cine di metri, via via, a diminuire ma insomma fino a una certa profondità ad alcune centin
aia di metri. Abbiamo la presenza importante di batteri che vedremo poi sono molto impor
tanti perché trasformano questi, contribuiscono a questo smantellamento dei biopolimeri, i
batteri sono fondamentali nei primi strati hanno a disposizione l'ossigeno che serve come
carburante assieme alla materia organica che vanno a scomporre e quindi c'è questo proce
sso. Arriviamo a una certa profondità, questa profondità molto spesso viene indicata, e anc
he io quando ho molte slide, l'indicazione è 2000 metri di profondità, che è la profondità c
he viene generalmente presa indicativamente, in questa figura forse più correttamente non
è rappresentato un numero preciso, ma è corrispondente a questa linea che torna a dire so
lo una rappresentazione in realtà di un processo graduale e del passaggio dalla fase diage
netica alla fase catagenetica.
Allora qual è l'importanza? Sì, mi scusi, sì. Allora, questo passaggio è un passaggio importa
nte, perché che cosa è avvenuto durante la fase diagenetica? Abbiamo avuto sostanzialme
nte la compattazione dei sedimenti, l'espulsione della maggior parte dell'acqua che era co
ntenuta all'interno della porosità, perché la compattazione non è altro che in buona parte l
a riduzione della porosità della roccia originariamente depostasi sulla superficie generalme
nte del fondo mare o del fondo del bacino, sappiamo ci sono anche dei sedimenti contine
ntali però la maggior parte sono sedimenti, lo dicevamo la volta scorsa, sostanzialmente i
bacini che siano marini o che siano lacustri sono una specie di imbuto che richiama i sedim
enti dove si sono formate la maggior parte delle sequenze sedimentari che oggi troviamo
o in profondità o deformate ed emersi a formare le catene montuose. Bene, abbiamo quin
di questa compattazione graduale, espulsione dell'acqua, espulsione anche se vogliamo di
una parte della materia organica, ma o trasformazione di questa materia organica, una part
e rimane e e comunque appunto inizia questo processo di trasformazione e quindi quello c
he avviene durante la diagenesi è un processo che dipende soprattutto dal peso dei sedim
enti soprastanti, quindi è una compattazione dovuta all'aumento della pressione, quindi l'a
umento di profondità legato all'aumento della pressione e comunque anche a un graduale
aumento della temperatura, perché noi sappiamo che in funzione di quello che è il flusso d
i calore comunque andando via via a maggiori profondità raggiungiamo temperature via vi
a maggiori.
Quindi ecco che i diversi flussi di calore sono quelli che mi determinano il passaggio assie
me ad altri elementi. Gli altri elementi cosa sono? la quantità di materia organica, la litologi
a delle rocce, il tipo di materia organica, ci sono diversi elementi che contribuiscono, ma a
un certo punto sostanzialmente tutti questi elementi messi assieme, tutte queste condizion
i integrate tra loro, fanno sì che si entri nella fase catagenetica dove le temperature come v
ede non sono indicati in maniera precise, sono temperature che vanno dai 60 ai 100, 50, in
somma si troveranno diverse indicazioni nelle diverse mie slide, nelle diverse nei diversi lin
k, nei diversi testi che si possono vedere. Perché? Perché è un range di temperature che ra
ppresenta comunque un aumento di temperatura che permette questa trasformazione da
cherogene a idrocarburi.
Quindi si entra, con la cartagenesi, si entra in quella che viene chiamata come finestra ad ol
io. Finestra dell'olio, è qua indicata. Finestra ad olio è il termine più utilizzato.
utilizzata. Oil window è il termine in inglese. Che cosa succede all'interno di questa finestra
d'olio? Si ha la trasformazione appunto in olio e anche in una importante parte di gas.
Vedremo poi, ci saranno diverse tipologie di gas. Comunque si ha sempre formazione sia d
i olio che di gas contemporaneamente, ma in una prima fase si formano soprattutto degli
oli e in una seconda fase si formano soprattutto dei gas. Lo vedremo poi più in dettaglio.
aumentando, continuando ad aumentare la profondità e la temperatura, a un certo punto
si entra nella fase metagenetica, nella metagenesi per arrivare successivamente al metamor
fismo. Il metamorfismo è quell'ultima fase che trasforma completamente la materia organi
ca in grafite, sostanzialmente rimangono solo gli atomi di carbonio Tutti i diversi atomi di i
drogeno prevalentemente, ma eventualmente di ossigeno e di altri elementi chimici se ne s
ono andati sono stati utilizzati nelle trasformazioni chimiche. Quello che ci interessa per ad
esso è vedere cosa succede alla materia organica durante la fase diagenetica ed eventualm
ente nella prima fase catagenetica per quanto riguarda quella trasformazione del chirogen
e.
Quindi abbiamo il focus ora sulla maturità del chirogene. La maturità del carogene è un pa
rametro molto importante da analizzare per chi fa esplorazione petrolifera, perché la matur
ità, questa misura di maturità ci dice quanto della materia organica che storia ha subito e q
uanto è evoluta questa storia di trasformazione, se è stata in grado di arrivare alla finestra
d'olio oppure se si è fermata questa materia organica in una fase precedente e quindi si è f
ermata all'interno della fase diagenetica e quindi non c'è stata trasformazione in idrocarbur
ie e quindi possiamo avere magari una grande quantità, si ricorda il simbolo TOC, Total Or
ganic Carbon, quindi quello è un primo parametro contenuto di materia organica all'intern
o della roccia, ma il parametro successivo è quello di stabilire qual è la maturità, perché io
posso avere un altissimo TOC che è un elemento sicuramente favorevole per chi fa esplora
zione petrolifera, ma poi il secondo parametro è la maturità, cioè vedere se questa materia
organica che va a dare la misura del TOC ha avuto modo di raggiungere la finestra d'olio.
Allora, come si misura questa maturità? Sicuramente la metodologia più utilizzata è quella
che viene definita riflettanza della vitrinite.
Allora, che cos'è la vitrinite? La vitrinite è un composto vegetale, non animale, anzi è un co
mposto di piante che sono esistite sulla terra a partire dal Devoniano, quindi parliamo di e
poche del Paleozoico, di epoche molte antiche. Però siccome abbiamo anche dei composti
organici precedenti al Devoniano, chiaramente se questo metodo si basa sulla vitrinite non
sarà un metodo applicabile a idrocarburi che si sono formati a partire da rocce madri più a
ntiche del Devoniano. Quindi insomma abbiamo un limite rispetto all'età della roccia madr
e.
La riflettanza della vitrinite, questo metodo si basa su quello che è il processo che vediamo
ben rappresentato in questa immagine, l'abbiamo forse già vista, già utilizzata quando abb
iamo parlato di riduzione dei radicali, di trasformazione. Comunque che cosa abbiamo? Ch
e durante la fase diagenetica via via questi composti organici in questa trasformazione da
biopolimeri a monomeri a geopolimeri, queste sostanze organiche si vanno a riformulare,
a ridistribuire e la tendenza è quella a formare via via sempre più molecole benzeniche, che
ricordiamo sono planari, molto più spesso sono non molecole cicliche ma policicliche, quin
di sono molecole che via via sono sempre più grandi e se composte da molti cicli benzenici
, tutti questi cicli benzenici vanno a distribuirsi sulla stessa superficie. Si parla sempre di un
a percentuale molto ridotta rispetto a tutti i composti organici che vanno a formare anche
altre altre molecole.
Ci sono poi inizialmente moltissimi radicali che qui sono rappresentati da questi segmentin
i più o meno più o meno contorti, che sono i radicali che si uniscono magari a delle molec
ole cicliche ma che vanno a ramificarsi. Durante questa trasformazione nella fase diageneti
ca questi radicali vanno ad essere distrutti, vanno a formare, perché sono composti prevale
ntemente da carbonio e idrogeno, vanno a formare via via sempre più molecole cicliche. e
quindi la distribuzione, questa è un'immagine rappresentativa, va da una situazione rappre
sentata sopra a quella che è la situazione rappresentata sotto.
Allora, sostanzialmente che cosa abbiamo? Che è una sempre consideriamo che questa è u
na piccola percentuale rispetto alla complessità, ma che abbiamo sempre più molecole dist
ribuite parallelamente tra loro su un unico piano. Allora il metodo della riflettanza della vitr
inite si basa proprio sul fatto che c'è una distribuzione omogenea e quindi si basa sul fatto
che se noi incidiamo con un raggio di luce su questa sostanza, avremmo che in virtù di que
sta distribuzione omogenea di una piccolissima parte del composto che stiamo analizzand
o, abbiamo che una piccola percentuale di questa luce viene riflessa torna verso l'alto. Quin
di la riflettanza è la riflettività di questa luce da parte di questi composti basati sulla molec
ola benzenica.
Allora, siccome le molecole benzeniche, abbiamo detto, aumentano con la maturità della
materia organica, avremo che anche la riflettanza, cioè la quantità di luce che torna indietr
o la riflessa, andrà ad aumentare. Parliamo di percentuali molto molto ridotte. Abbiamo ch
e durante la diagenesi abbiamo uno 0,6 per cento, perché è un numero puro, è un numero
assoluto, è lo 0,6 per cento della luce, in qualche modo viene misurata la quantità di luce c
he viene immesa, e viene misurata la quantità di luce che viene riflessa, durante la fase dia
genetica quindi abbiamo una percentuale molto molto ridotta di questa luce che può venir
e riflessa perché queste molecole benzeniche ci sono sì e sono questo 0,6 per cento ma so
no immerse con distribuzioni molto differenziate.
man mano che scendiamo, comunque partiamo da valori ancora più bassi, arriviamo allo 0.
6% alla base della fase diagenetica quando entriamo nella fase catagenetica. In alcune tabe
lle questo 0.6
diventa 0.5, non è importante, l'importante è avere un ordine di grandezza e avere il conce
tto del perché. Durante la fase catagenetica questo valore va ad aumentare, continua ad au
mentare.
arrivando a 1.3 per cento, qui non ho messo il per cento ma chiaramente ci va sempre dov
e ci sono questi numeri, durante questa fase quindi tra 0.6 e 1.3
per cento del valore della riflettanza della vitrinite abbiamo la vera e propria finestra d'olio.
Mentre tra 1 e 3 e 2 termina la fase catagenetica e inizia la fase metagenetica, tra 1 e 3 e 2
abbiamo la produzione prevalentemente di gas, che sono cosiddetti i wet gas, in italiano g
as umidi. Cosa significa gas umidi? Gas umido non vuol dire che è un gas che contiene vap
oracque, o per dire, ma è un gas che contiene una certa percentuale, una piccola percentu
ale, di gas che sono liquidi, non sono gassosi.
Abbiamo visto che Noi parliamo di metano, etano, propano, butano, a temperatura ambie
nte sono gassosi, a partire dal propano fino a un certo numero che è molto alto. sono liqui
di per poi avere questi semi solidi, questi composti molto viscosi. Quindi quando parliamo
di gas umidi parliamo di una prevalenza sempre di metano, una buona presenza di etano,
però poi al loro interno ci sono anche delle molecole più grandi che hanno appunto un co
mportamento sempre fluido ma il liquido alle condizioni ambientali.
Andando quindi a valori della riflettanza della vitrinite maggiore di 2 entriamo nella fase m
etagenetica dove continuano a prodursi dei gas però a questo punto sono solo gas secchi
quindi metano e detano e propano e butano ma prevalentemente c'è sempre il metano e a
maggiore profondità ancora possiamo raggiungere valori di riflettanza della vitrinite pari a
10. Chiaramente ci stiamo avvicinando alla grafite, è chiaro che con la grafite non so quali s
iano i valori probabilmente questo 10 è già vicino a quelli che sono i valori della graffita. Q
uindi la riflettanza della vitrinite è il metodo principe per dare la misura di quella che è la m
aturità di una sostanza organica che ha subito queste trasformazioni e quindi la riflettanza
della vitrinite.
Ci dice a che punto stanno queste trasformazioni. In questo grafico Dunque noi abbiamo il
tempo, il valore della riflettanza della mitrinite, è una scala logaritmica, e la temperatura e
quindi sostanzialmente vediamo che con l'aumentare della temperatura e abbiamo un'età
che avanza nel senso che l'aumentare della temperatura significa che la materia organica c
he era stata originata dalle forme di vita sulla terra per arrivare determinate temperature di
100 gradi o 200 gradi vuol dire che si è approfondita, che ha subito assieme alla roccia una
certa subsidenza, una importante subsidenza e quindi ha avuto modo di maturare e di tras
formarsi e di dare quindi valori della riflettanza che sono quelli di cui abbiamo parlato e ch
e sono rappresentati qua in altra modalità. Quindi abbiamo visto il valore di questo param
etro, tra l'altro io ho parlato della riflettanza della vitrinite, ma vedremo che ci sono altri co
mposti sempre di origine vegetale che possono essere utilizzati con la stessa modalità, cio
è sempre si fa la riflettanza, la misura della riflettanza con molecole che sono diverse, però
la riflettanza della vitrinita in genere è quella che si trova più spesso in letteratura e che è
maggiormente utilizzata.
ma per fare un passo indietro volevo adesso fermarmi ancora nella fase diagenetica, perch
é quello che noi abbiamo visto è il processo di trasformazione della materia organica, seco
ndo quello che è il processo naftogenico o termogenico, che è un processo praticamente d
i trasformazione dove il massimo della trasformazione avviene nella fase catagenetica per
effetto soprattutto, non solo, ma soprattutto per effetto della temperatura. Ma abbiamo, l'
abbiamo accennato prima, che nelle prime fasi di seppellimento e di subsidenza, quindi di
sprofondamento della materia organica, abbiamo detto prima c'è un'importantissima pres
enza di batteri all'interno della sequenza sedimentare. Questi batteri che vanno a diminuire
in maniera consistente, andando via via a maggiori profondità, vanno a diminuire già nei p
rimi metri, ma insomma ce n'è talmente tanti che esistono, in realtà studi recenti vedono c
he i batteri esistono addirittura fino a 2000 metri di profondità, ma sicuramente la quantità
più importante di batteri è quella che si trova nelle prime decine di metri dei sedimenti, de
cine, centinaia di metri.
Allora che cosa succede? Che questi batteri danno luogo a una trasformazione della materi
a organica, vengono sì questi processi di trasformazione da biopolimeri a monomeri, poi a
geopolimeri a maggiore profondità, ma queste trasformazioni producono del metano, cioè
i batteri possono trasformare una parte importante della materia organica in metano e Qu
esto processo, che è un processo che in qualche modo riduce la materia organica necessari
a per dare attraverso il processo termogenico importanti quantità di idrocarburi, però dive
nta una fonte è diventata e diventa una fonte importante di metano in determinate situazi
oni dove ci sono molti batteri, dove ci sono le condizioni di pressione, temperatura di litolo
gia e di quantità di materia organica utili per questo processo, che favoriscono questo proc
esso. Per esempio noi sappiamo che l'industria petrolifera italiana è partita dallo sfruttame
nto di gas della pianura padana per arrivare poi ai campi di gas dell'Adriatico. Ci sono anch
e campi ad olio, ma l'industria petrolifera è partita dalla presenza di questo gas, dalle evide
nze di questo gas.
Io racconto sempre la storia, sappiamo che il simbolo di Eni è un cane a sei zampe, che spu
ta fuoco. Questo cane a 6 anni che sputa fuoco non è altro che un'immagine mitologica ch
e esisteva in pianura padana, perché in pianura padana si avevano frequentemente delle fu
oriuscite naturali di gas che alcune volte potevano incendiarsi, prender fuoco, di notte chia
ramente si vedevano i fuochi si vedono in maniera più evidente, però si vede il fuoco, non
si vede tutto il buio che sta attorno, nasconde tutto il resto e quindi così la tradizione popo
lare, ma aveva immaginato la presenza di questi cani a sei zampe che sputavano fuoco, per
giustificare la presenza di questi fuochi. Perché? E questa è, come dire, la prova che ci sono
, ma ci sono ancora delle situazioni.
Io ricordo da bambina una fontana dove usciva acqua e noi bambini ci divertivamo ad ince
ndiare l'acqua, che era una cosa molto strana. ma perché questa era un'acqua di un pozzo
artesiano, era in un parco di una villa accessibile pubblica e evidentemente c'era della trasf
ormazione da parte di batteri, della materia organica che si andava ad accumulare, se pren
diamo gli stagni, qui c'è la superficie potrebbe essere la superficie d'acqua di uno stagno d
ove c'è materiale in putrefazione sostanzialmente che ad opera dei batteri si trasforma e pr
oduce gas che è prevalentemente metano. Ma questo processo può avvenire in maniera i
mportante e nel caso della pianura padana e dell'Adriatico, ma anche in Siberia, Il gas, noi
sappiamo che adesso c'è una guerra in corso, ci sono delle limitazioni, ma l'Italia ha avuto,
ha grande fonte di energia dal metanodotto che arriva dalla Siberia e che ha fornito perlo
meno per buona parte dell'Italia settentrionale, ha portato il gas, ha fatto arrivare il gas nell
e nostre case.
E anche questo gas della Siberia è un gas, come quello della pianura padana, di origine cos
iddetta metanogenetica. È un gas che è prodotto quindi dai batteri che stanno all'interno d
ella sequenza sedimentaria e che trasformano una parte, non tutta magari, ma una parte i
mportante di materia organica in gas. Allora questo processo è un processo in realtà piutto
sto complesso, ma noi lo vediamo in maniera sintetica.
Sostanzialmente noi abbiamo la zona fotica qua in questa colonna, la zona fotica dove vien
e prodotta la maggior parte della materia organica che poi attraversando l'acqua si deposit
a sul fondo mare, abbiamo la zona aerobica dove c'è ossigeno che trasforma questa materi
a organica in la fa rientrare in qualche modo nel ciclo del carbonio, però una parte di quest
a materia organica resiste, rimane intrappolata, viene isolata dall'ossigeno e quindi entra al
l'interno della sequenza sedimentaria, anche se all'inizio è una sequenza sedimentaria molt
o superficiale, dove ci sono questi batteri e sono i cosiddetti batteri aerobici. cioè che sono
quei batteri che consumano l'ossigeno presente all'interno della sequenza sedimentaria, q
uindi sono batteri che producono delle trasformazioni tali da dare trasformazione della ma
teria organica in metano, ma andando a maggiore profondità tutto l'ossigeno che c'era pre
sente all'interno della sequenza sedimentaria è stato consumato, quindi i batteri aerobi no
n sono più in grado di alimentarsi sostanzialmente perché per loro queste trasformazioni l
oro non hanno l'obiettivo di fornire metano, il loro obiettivo è quello di alimentarsi. Quindi
non hanno più l'ossigeno a disposizione e cosa fanno? Vanno a utilizzare delle molecole ch
e contengono ossigeno, soprattutto solfati ma anche carbonati e quindi sappiamo che son
o molecole a base di zolfo o di carbonio che però contanno un importante contenuto d'os
sigeno, loro vanno a decomporre queste molecole e estraggono l'ossigeno e quindi lo utili
zzano poi per alimentarsi con la materia organica.
Uno dei prodotti sarà prodotto sarà il metano. Questo metano, se i batteri sono molti, se la
materia organica è abbondante, se ci sono le condizioni litologiche adatte, questo metano
può andare ad accumularsi in maniera significativa all'interno della sequenza sedimentaria.
Molto di questo metano arriva in superficie ed è quello della fontanella d'acqua ma è ci so
no delle acquisizioni basate sui CIRP, soprattutto su dei profili sismici ad altissima risoluzio
ne, che fanno vedere che sulla superficie dell'acqua, in Adriatico per esempio questo feno
meno è è un fenomeno molto importante, sulla superficie del fondo mare, non sulla superf
icie dell'acqua, fuoriescono dei plume di gas, che sono prevalentemente gas metano, anch
e se ci possono essere anche altri gas, che sono proprio questo.
Molto spesso, è chiaro, può esserci anche gas di tipo termogenico, ma più facilmente è gas
di tipo metanogenico, biogenico, perché è più superficiale questo e quindi più facilmente s
e trova una roccia impermeabile, se trova delle fratture fuoriesce e arriva in superficie in m
aniera quasi diretta dalle profondità. Quella parte di gas che invece si ritrova confinato per
ché c'è uno strato impermeabile, perché non ha la possibilità di risalire, oppure solo una pa
rte risale e un'altra parte rimane intrappolata, può dar luogo a importanti giacimenti di gas
che sono quelli che conosciamo in pianura padana, in Adriatico, in Siberia e poi ci sono un
po' dappertutto nel mondo. Insomma, per l'industria petrolifera italiana è stato sicurament
e molto importante.
Ci sono esempi anche nel canale di Sicilia, sono pozzi più recenti che sono stati trovati, anc
he questi sono di gas biogenico. Per dire, la più importante, ecco qua, ho visto che ho l'im
magine, Qui ci sono diversi bacini, io ho parlato della pianura padana e della Siberia, però
vediamo nelle utine, qua ci sono il fang della storia nel bacino giapponese. nel mare Rossi,
nel Red Sea, quindi insomma è un processo che avviene facilmente all'interno della sequen
za sedimentaria perché abbiamo sempre a che fare con la presenza di batteri e quindi più
o meno con percentuali che più o meno importanti, una parte della materia organica si tra
sforma appunto in metano da parte di questi batteri.
Uno degli esempi più eclatanti è stata la scoperta del campo di Zorro, che è una scoperta
molto recente, che ha qualche anno, adesso andando così a memoria sarà 6-7 anni che è s
tata fatta questa scoperta, forse un po' di più, forse 8, insomma, e che è stata fatta da Laine
y, è una storia molto lunga, anche molto affascinante se vogliamo, perché stata una scoper
ta inaspettata, nel senso che qua siamo nell'offshore dell'Egitto, come vediamo il campo di
Zoro è questo, è questo puntino rosso qua, quindi vicinissimo al confine con l'offshore di Is
raele, l'offshore di Cipro, quindi possiamo anche immaginare tutte le le problematiche di ti
po geopolitiche legate a questa scoperta, ma la cosa interessante è che fino ad allora le sc
operte principali che erano state fatte soprattutto nell'offshore di Israele erano scoperte le
gate a olio e l'olio non è mai di origine biogenica nel senso che questi batteri non danno p
roduzione d'olio, ma solo di gas. Quindi se noi troviamo olio sicuramente è qualcosa che ci
dice di materia organica che è entrata nella fase catagenetica, che è andata a grandi profo
ndità, si è trasformato e poi l'olio, casomai per galleggiamento, è risalito verso la superficie.
Quindi l'esplorazione petrolifera si basava, anche quella dell'Eni che stava facendo esploraz
ione nell'Egito, si basava soprattutto sulla ricerca.
dell'olio. Allora a un certo punto c'era un profilo sismico che vedeva, qui io non ho il profil
o sismico, ci sono delle immagini, ma quello che vedeva, questa è l'interpretazione sostanzi
almente del profilo sismico, quello che si vede in questa situazione qua del Mediterraneo o
rientale è una sequenza sedimentaria, diciamo che si è sviluppata soprattutto durante il Ce
nozoico, poi a un certo punto durante il Messiniano sappiamo che c'è stata la crisi di salinit
à del Messiniano e quindi la deposizione di un importante spessore di sale che è una caratt
eristica di tutto il Mediterraneo, di tutti i bacini del Mediterraneo, noi abbiamo non so se le
i ha avuto in alcuni corsi la possibilità di approfondire questo argomento, ma durante il Me
ssiniano, prima del Pliocene, quindi nel Miocene, alla fine del Miocene, lo stretto di Gibilter
ra è stato chiuso, si è chiuso, in realtà non esisteva lo stretto di Gibilterra attuale, insomma
qualcosa che corrispondeva a dei canali che permettevano la comunicazione tra le acque d
ell'Atlantico e le acque del Mediterraneo. Quelle comunicazioni lì si sono chiuse perché si s
tava formando una catena per diversi motivi.
insomma ci sono anche diverse ipotesi, non entriamo in questo dettaglio, si è chiusa quella
comunicazione, il Mediterraneo quindi è diventato un bacino isolato, un po' come il Mar C
aspio adesso, il Mar Morto, che sono dei bacini che sarebbero dei laghi se non fosse che h
anno un contenuto di sale importante, anzi un contenuto di sale che è maggiore rispetto al
sale del bacino atlantico e degli altri bacini. Quindi il Mediterraneo è diventato isolato, si tr
ovava con un clima caldo, quindi c'era una forte evaporazione e quindi i sali si sono concen
trati, le evaporiti si sono concentrate. Se noi prendiamo dell'acqua di mare, la mettiamo in
una pentola, una quantità importante di acqua di mare, la facciamo evaporare e sappiamo
che in fondo alla pentola troviamo del sale.
In realtà si formano prima dei carbonati, poi dei gelsi, poi del sale, poi addirittura dei sali di
potassio, il primo sale è il cloruro di sodio che è quello prevalente. Nel Mediterraneo quind
i c'è stata questa evaporazione che ha portato alla formazione di importanti spessori di sal
e, di evaporite in generale anche digesti ma di sale. Il sale ha una caratteristica, è una rocci
a, rappresenta una litologia particolare, ed è caratterizzato dal fatto di essere la roccia più i
mpermeabile, cioè la roccia ha più basso valore di permeabilità rispetto a tutte le altre rocc
e.
Generalmente quando noi parliamo di rocce impermeabili, se non abbiamo sale parliamo d
i argille, anche le argille sono impermeabili, ma il sale lo è ancora di più. Bene, nel profilo si
smico che attraversava quest'area si vedeva che sotto la sequenza plioquaternalia qui rapp
resentata in giallo c'era lo spessore di sale che era già noto e che è la roccia impermeabile
che in alcuni casi trattiene questi idrocarburi, questi questi oli presenti nel Mediterraneo ori
entale, nello scioglio di Israele, ma al di sotto si era visto che c'era una piattaforma carbona
tica, una piattaforma carbonatica isolata. Quindi le piattaforme carbonatiche hanno la carat
teristica da essere rappresentate molto spesso da delle sequenze, pensiamo ai coralli, alle a
lghe, a tutte quelle forme di vita che danno luogo a delle rocce che sono tendenzialmente
molto porose e che con la compattazione, con lo sprofondamento tendono a compattare
molto poco, quindi rimangono molto porose.
in più sono spesso soggette a fratturazioni e le fratturazioni aumentano la porosità. Quindi
sono una tipologia di roccia serbatoio molto molto ricercata. Molto dell'industria dell'esplo
razione petrolifera degli ultimi decenni ma quella attuale si basa in buonissima parte propri
o sulla ricerca di questo tipo di reservoir.
Quindi è stato fatto un pozzo e inaspettatamente, mentre ci si aspettava di analizzare di es
plorare la possibilità che queste rocce carbonatiche contenessero degli oli, si è visto che co
ntenevano dei gas. Ma questi gas, si è poi capito, erano di origine biogenica, non formatisi
dentro la sequenza plioquaternaria, perché in questo caso sarebbero per lo più risaliti vers
o il fondo mare, oppure in piccola parte trattenuti come succede appunto in pianura pada
na, ma la maggior parte si erano formati all'interno della sequenza sedimentaria cenozoica,
miocenica diciamo. Quindi avevano al di sopra, nell'ultimo miocene si era formato il sale, p
raticamente tutti questi gas formati dai batteri.
che si erano formati non avevano potuto scappare in atmosfera o risolti in acqua perché er
ano stati trattenuti da uno spessore di sale e quindi è stato scoperto quello che è un giant.
Per capirci, questa scoperta ha cambiato l'economia dell'Egitto. perché ha permesso all'Edri
to non solo di essere autonomo in quanto a necessità di combustibili, stiamo parlando sem
pre di combustibili fossili, quindi stiamo parlando di un ambito molto dibattuto, comunque
questa è la realtà, ma addirittura di vendere idrocarburi ad altri paesi.
riguardo alla Siberia invece lì c'è un'altra situazione, lì non c'è il sale ma a bloccare la prese
nza del gas biogenico formato da questi batteri, perché chiaramente se parliamo di gas for
mato dai batteri stiamo parlando generalmente di sequenze che non sono molto profonde
e quindi la maggior parte di questi gas si formano dappertutto sulla terra, però generalme
nte sono gas che vanno immediatamente in atmosfera. quindi vanno a far parte del gas del
l'atmosfera. Quindi se ci sono dei reservoir, vuol dire che ci sono particolari condizioni litol
ogiche che hanno permesso di intrappolarli.
In Adriatico, perché non abbiamo detto qual è il motivo perché in Adriatico e in pianura pa
dana ci sono, L'adriatico e la pianura padana sappiamo che sono l'avant paese di catene m
ontuose che sono il sud alpino, l'appennino, le dinaridi. Queste catene montuose hanno fat
to sì che l'adriatico fosse soggetto, la placca adriatica, quindi anche la pianura padana, foss
e soggetto a subsidenza perché si piega rispetto alle catene che avanzano, che siano le alpi
, che siano gli appennini, che siano le dinaridi, sono tutte catene che avanzano e col loro p
eso portano a sprofondare. Una vampaese che va giù, che sprofonda, fa da imbuto per tutt
i i sedimenti perché queste catene che sono immerse vengono erose e quindi arrivano dei
sedimenti.
Durante il plio quaternario questi sedimenti erano per lo più sabbie ed argille. quindi si son
o avute all'interno della pianura padana e del bacino adriatico, si sono avute deposizioni di
alternanze di sabbie e d'argille e noi sappiamo che le sabbie sono molto porose quindi son
o molto adatte a contenere idrocarburi, in questo caso il gas biogenico, mentre le argille s
ono impermeabili, un po' come il sale, un po' meno del sale, ma sono rocce impermeabili,
sono il cosiddetto sil, che vediamo indicato qua in rosa, che in questo caso è sale, ma per si
l si intende proprio la roccia impermeabile. Quindi in Adriatico abbiamo alternanze di sabbi
a argilla e quindi abbiamo alternanza di roccia che può contenere gas e argilla che impedis
ce la risalita del gas verso la superficie.
chiaramente una parte di questo gas risale, ma una parte rimane intrappolata. Invece in Sib
eria la situazione qual è? La situazione è che lì siamo a basse latitudini, abbiamo la formazi
one del permafrost, il permafrost è sostanzialmente uno spessore di uno strato ghiacciato,
lo strato superficiale ghiacciato che rimane ghiacciato durante tutto l'anno, quindi rimane
ghiacciato per decenni, per secoli, per millenni e che ha la caratteristica di essere impermea
bile. In più ci sono anche gas idrati, ci sono altre situazioni, adesso non entriamo in questo
dettaglio, magari avremo occasione nel durante il corso, ma sostanzialmente ci sono delle
condizioni tali per cui abbiamo l'immagine qua, ci sono delle condizioni, questa è la posizi
one di questi campi a gas, questa è la penisola di Jamal, dove peraltro ci sono dei fenomen
i molto particolari dovuti a questa presenza di gas, perché poi questi gas possono trasform
arsi, possono migrare, danno luogo a Sinkhole, a questi grandi crateri, perché adesso sta s
ubentrando il problema climatico.
Allora se il permafrost è dovuto alle alte latitudini e quindi alle basse temperature è chiaro
che con l'aumento climatico questo permafrost perlomeno in alcune situazioni potrebbe a
nzi è dimostrato sta cominciando a scomparire o a ridursi e quindi è chiaro che abbiamo la
possibilità che lì dove il gas era intrappolato da questo permafrost in alcune situazioni non
rimanga più intrappolato e quindi vada a contribuire all'effetto Serra, cioè a quello che è il
principale effetto dovuto alla presenza di gas in atmosfera. Quindi insomma una situazione
piuttosto complessa, per esempio c'è in letteratura, ci sono dei lavori che sostengono, sicc
ome questo nelle diverse epoche glaciali e interglaciali chiaramente, questo permafrost è si
curamente cambiato, ci sono stati dei periodi in cui non esisteva. Dobbiamo pensare anche
alla tetonica placche, quindi alla posizione di queste placche a latitudini diverse, quindi anc
he il blocco Sibeliano sicuramente è stato interessato da posizioni più vicine alle basse latit
udini.
La storia geologica è una storia molto complessa e quindi queste situazioni possono cambi
are. Comunque pare che una delle grosse estinzioni di massa avvenuta nel passato sia dov
uto proprio a un fenomeno di aumento della temperatura che ha prodotto distruzione del
permafrost e probabilmente anche di strati di gas idrato che hanno permesso quindi la risa
lita del metano verso la superficie, l'emissione in atmosfera che ha contribuito all'aumento
della temperatura e quindi è come una specie di processo che gradualmente va ad aument
are nel tempo e che potrebbe aver indotto a certo punto aver prodotto una situazione di s
convolgimenti di quelle che erano le possibilità di vita sulla superficie terrestre e quindi esti
nzione di massa con sopravvivenza di quelle forme di vita che erano in grado di resistere al
le nuove alle nuove condizioni. Quindi sostanzialmente a questo punto noi abbiamo visto t
re diversi tipi di idrocarburi, che sono quelli che abbiamo detto sono in misura minore ma
che esistono, di origine abiogenica, che si formano per trasformazione di materia inorganic
a, di elementi chimici contenuti all'interno delle rocce, inizialmente si pensava solo di prove
nienza del mantello, ma poi si è visto che sono dei gas che si possono produrre anche a pr
ofondità ridotta.
Ci sono poi i gas biogenici, che sono quelli di cui abbiamo appena parlato, che si producon
o all'interno della fase diagenetica e poi ci sono quelli che rappresentano il maggiore inter
esse da parte delle compagnie petrolifere Gli idrocarburi termogenici, qui non parliamo più
solo di gas, ma ci sono anche i gas, per idrocarburi intendiamo sia oli che gas, però in ques
to caso anche i gas e gli oli sono di origine termogenica o anche naftogenica. cioè di origin
e profonda dovute alle trasformazioni legate soprattutto per le alte temperature. Ora abbia
mo fatto 12.40,
per cui andiamo avanti ancora 5 minuti. Passate volata questa lezione. Devo accelerare.
Processo naftogenetico. Di alcune cose abbiamo già parlato. Quali sono le condizioni perc
hé avvenga un processo naftogenico o termogenico? Abbiamo già detto, una condizione f
ondamentale è che ci sia un bacino soggetto a subsidenza, perché se un bacino non sprof
onda è chiaro che viene immediatamente, sempre in termini geologici, di tempi geologici,
viene colmato e poi se non va più giù è colmato a una superficie orizzontale, non è più que
ll'imbuto che richiama sedimenti da altre parti.
chiaro che anche in pianura possono arrivare sedimenti, però sappiamo che in pianura i se
dimenti poi vengono anche erosi, dipende dalle diverse situazioni. Sostanzialmente c'è bis
ogno di un di un minimo relativo affinché ci sia deposizione e quindi ci sia la possibilità di
deposizione oltre che di sedimenti di materia organica. Poi abbiamo bisogno che ci sia acq
ua poco profonda, perché acqua poco profonda sono le condizioni che danno maggiori po
ssibilità di sviluppo di vita, quindi di materia organica.
Poi abbiamo ambiente di bassa energia. Ambiente di bassa energia è un po' in contraddizi
one con la condizione che abbiamo detto prima, perché shallow water vuol dire uno spess
ore ridotto d'acqua e sappiamo che dove lo spessore d'acqua è ridotto abbiamo un maggi
ore maggiore movimento dell'acqua, se ci sono delle onde si trasmettono su tutto lo spess
ore dell'acqua, quindi c'è viene inglobato più facilmente l'ossigeno che sta in atmosfera e c
osì via. Però, sostanzialmente, queste comunque sono le condizioni.
Ci saranno situazioni in cui prevale il fatto che c'è molta materia organica perché siamo in
acque poco profonde e altri ambienti dove prevale l'effetto, la presenza di ossigeno che qu
indi va velocemente a deteriorare questa materia organica. Poi abbiamo bisogno di un alto
rate sedimentario, cioè abbiamo bisogno che arrivino molti sedimenti perché se c'è la mate
ria organica appunto un po' di ossigeno c'è sempre. Abbiamo visto qua sotto riportato, ci s
ono altri grafici diversi rispetto a quelli che abbiamo visto ma che sostanzialmente ci dicon
o questo è il Mar Nero dove l'ossigeno va a zero velocemente e abbiamo detto non c'è rim
escolamento con le acque profonde e quindi sono acque vaccino e uxinico, acque senza os
sigeno, ma è come dire un'eccezione.
In genere abbiamo la zona di basso contenuto d'ossigeno e l'ossigeno poi va a risalire in p
ercentuali diverse, però insomma c'è sempre ossigeno, quasi sempre tranne le eccezioni. o
ssigeno all'interno, sul fondo mare, all'interno dell'acqua che sta appena sopra il fondo mar
e. Quindi se noi abbiamo della materia organica che deve preservarsi per potersi poi trasfo
rmare durante la diagenesi e poi entrare casomai in catagenesi abbiamo bisogno di sedim
enti che vanno velocemente ad isolare questa materia organica dall'ossigeno contenuto ne
ll'acqua e se poi questi sedimenti sono a granulometria sottile tanto di guadagnato quindi
le argille sono un ottimo sedimento che separa velocemente quello che sta sopra da quell
o che sta sotto.
Ecco perché, ce ne ricorderemo quando parleremo di rocce madri, L'argilla è generalmente
un'ottima roccia madre, la maggior parte delle rocce madri sono proprio le argille, le marn
e, tutte queste rocce che sono poi compattate, diagenizzate, quindi vanno a formare una r
occia rigida, ma che si sono formate per deposizione di granulometria molto sottile che ha
intrappolato materia organica. E poi, chiaro, abbiamo bisogno della compattazione, quindi
che arrivino dei sedimenti, no? Perché se noi abbiamo un vaccino lontanissimo dalle terre e
merse, è chiaro che lì arrivano pochi sedimenti e quindi poca compattazione. Vediamo anc
ora la prossima slide.
Va bene, questi sono i diversi biopolimeri. Non so neanche perché questa slide è qua. ma s
ostanzialmente le diverse sostanze organiche che fanno parte della vita, quindi i carboidrat
i, le proteine, i lipidi, la lignina che chiaramente differentemente distribuite nelle diverse for
me di vita vegetale animale.
Prima abbiamo parlato della riflettanza della vitrinite, la vitrinite viene definita come macer
als dove per macerals si intendono anche le altre diverse tipologie di composti, sempre del
l'ambiente vegetale, che possono essere utilizzate, la liptinite o l'isinite, l'inertinite, che pos
sono essere utilizzate secondo quella che è la metodologia della riflettanza. Quindi abbiam
o la riflettanza della vitrinite che è preponderante, però si può anche, se c'è una important
e componente di liptinide o di inartinide, si può utilizzare anche la riflettanza di queste sost
anze. Sono tutti composti che si sono sviluppati dalla petrologia del carbone, perché non d
imentichiamo che l'industria petrolifera, l'esplorazione petrolifera è partita sfruttando molt
o di quello che era stato sviluppato dalla dall'industria del carbone, dallo sfruttamento del
carbone, perché l'era industriale in realtà era partita in Inghilterra, guarda caso dove c'eran
o tantissime miniere di carbone che hanno fornito l'energia necessaria per l'industria e qui
ndi vedremo alcune analisi degli oli, dei gli idrocarburi che hanno preso spunto proprio dal
le analisi dei diversi tipi di carbone, perché anche il carbone è una sostanza che si origina d
a materia organica che è esclusivamente vegetale, nel caso del carbone non animale come
per gli idrocarburi, ma sempre sostanza organica, di sostanza organica parliamo.
Quindi Le fonti di energia dell'anaptogenica sono, qua è una sintesi di cose che abbiamo d
etto, ma aggiungiamo oltre alla pressione, oltre alla temperatura, c'è l'effetto catalitico di al
cuni composti che si trovano all'interno della materia organica, che sono il nickel, il vanadi
o, il monudeno e anche molte argille sono degli acceleratori di queste trasformazioni. Poi c
'è la radioattività che fornisce calore, quindi energia per dar luogo a questi fenomeni di tra
sformazione dei batteri abbiamo parlato e poi l'ultimo elemento è il tempo, nel senso che i
l tempo geologico permette di avere delle trasformazioni che se noi vogliamo ricostruire in
laboratorio Abbiamo bisogno di portare la sostanza organica a temperature molto più alte
rispetto a quelle che sono raggiunte dalle sequenze sedimentali, quindi il tempo geologico
in qualche modo gioca per è come se fosse un acceleratore che permette che avvengano q
uesti processi senza dover per forza raggiungere temperature di addirittura di migliaia di g
radi, cioè se noi vogliamo fare in laboratorio abbiamo tempi ristretti, non abbiamo i tempi
geologici e quindi dobbiamo alzare le temperature a 600, a 1000, 1200 gradi. Io farò come
sempre anche la versione inglese, quest'anno lavoro doppio, però serve anche come eserci
zio.
bene però poi anche il pdf delle slide adesso ha lezione anche nel pomeriggio ma com'è pi
ù o meno durante il semestre avete Cioè, oltre alle lezioni, riuscite anche ad avere del temp
o per studiare? Sì, sono in grado di fare le lezioni giorno in giorno. Le lezioni che faccio l'an
ziano, coperiggio, tedesco, non è tanti, però le giornate sono abbastanza piene. Sì, il vener
dì e il venerdì.
Anche il venerdì? Il venerdì sì. Stanno un po' variando, perché alcuni addessori di automobi
li
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