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La trasformazione del partito nazionalista cinese avvenuta nell’ottobre del

1919 si caratterizza per un assetto centralizzato che riconosce in Sun un


capo forte. Nazionalismo, democrazia e benessere del popolo non erano
concetti nuovi ma con la fondazione del partito erano stati approfonditi
successivamente il 1905. Nel nazionalismo confluiscono idee che si
avverte una coscienza nazionale più matura nella quale confluiscono temi
quali il patriottismo e tutte le influenze scaturite dal movimento del
quattro maggio ma anche le idee di Lenin che in Cina avevano trovato
diffusione e suscitato interesse soprattutto tra gli studenti . La conclusione
leninista sull’imperialismo in base alla quale dopo la vittoria vi è la caduta
fungeva da forte richiamo per i giovani cinesi. La democrazia da sempre
era un punto fermo per Sun Yat-sen secondo era una soluzione visto che si
conciliava bene con l’assetto locale tradizionale cinese che si era sempre
caratterizzato per una buona capacità di amministrarsi. Tuttavia dalla
liberazione della nazione ne consegue il riconoscimento della libertà della
popolazione cinese. Prima di arrivare a una democrazia popolare vi sono
tre passaggi fondamentali: la fase della dittatura militare nella quale il
governo sconfigge le forze rivoluzionarie locali, la fase della tutela politica
ovvero il popolo viene preparato dal partito ad e infine la fase
dell’instaurazione della democrazia nella quale viene elaborata una
Costituzione ed eletto un parlamento.

Il concetto di benessere del popolo è più volte studiato e integrato da Sun


nel corso della sua vita fino a quando nel piano per la ricostruzione
nazionale scritto nel 1919 conclude sostenendo il controllo del capitale e
la nazionalizzazione dei mezzi di produzione.

Mosca non ha solo un ruolo nella fondazione del partito comunista cinese
ma avvia una collaborazione con il Guomindang(il partito nazionalista) che
viene apprezzato dai delegati russi che si trovano come osservatori al
primo congresso del partito comunista cinese fondato clandestinamente a
Shanghai nel maggio del 1921. In particolare Maring sottolinea che i
lavoratori sono sostenuti dal Guomindang . Nella strategia di Mosca era
prevista la collaborazione tra partito comunista cinese e partito
nazionalista per poter innescare il processo rivoluzionario e sconfiggere le
forze rivoluzionarie. Dal punto di vista di Sun Yat- sen stringere dei
rapporti la Russia è l’unica grande potenza che si dimostra disponibile ad
aiutare la causa cinese, a differenze delle altre potenze che non avevano il
minimo interesse .Nell’ottobre del 1923 iniziano una serie di incontri tra il
partito nazionalista cinese e i delegati dell’Unione Sovietica tra cui c’è
Borodin che diventa consigliere di Sun Yat-sen e che ritiene necessario
riorganizzare il partito nazionalista proprio sul modello del partito
comunista sovietico secondo una struttura verticistica per cui a ogni livello
si richiamava il concetto di centralismo democratico. Il consenso sulle
questioni doveva essere raggiunto affinché le decisioni potevano essere
oggetto di discussione del livello superiore. Al vertice del partito vi era il
Comitato esecutivo centrale di cui facevano parte 24 membri tra cui molti
comunisti e spettava guidare diversi settori.

Nel gennaio del 1924 viene convocato il primo Congresso per la


riorganizzazione del Guomindang nel corso del quale sono 3 i punti di
discussione che devono essere approvati: la collaborazione con il partito
comunista cinese, l’appoggio dell’Unione Sovietica, la politica agraria. Sulla
prima questione viene approvata la cosiddetta strategia del blocco
all’interno cioè Sun Yat-sen ottiene l’accordo sull’avvio della
collaborazione con il partito comunista cinese che punta alla riunificazione
del paese che presuppone la spedizione militare per la conquista del
Nord .Questa collaborazione tra Guomindang e partito comunista cinese si
consolida con il blocco interno ovvero membri comunisti devono confluire
nel partito di Sun. Alcuni sono scettici di questa strategia perché
prospettano un indebolimento dei principi per i quali il Guomindang era
stato fondato, indipendenza nazionale, sussistenza e democrazia liberale.

il consenso sull’appoggio dell’Unione Sovietica era unanime visto che le


potenze occidentali e anche gli Stati Uniti non avevano voluto che saperne
di sostenere la Cina ma non è previsto di aderire al
Comitern(organizzazione internazionale che riuniva i partiti comunisti
guidata da Mosca).
L’ultimo punto ovvero la questione agraria suscita molte divisioni. Un’
espropriazione violenta della terra per assegnarla ai contadini era l’idea
dei comunisti cinesi e dei consiglieri sovietici e non erano concordi i
nazionalisti che puntavano a un programma graduale che coniugava
redistribuzione della terra e aiuti per accelerare la modernizzazione delle
tecniche.

L’elemento forse più importante è dotarsi di un esercito rivoluzionario e a


tal fine Sun Yat-sen nomina come comandante Chian Kaishek(presidente
della Repubblica di Cina fino al 1975). Chian nel gennaio del 1924 era stato
già incaricato di dare vita all’accademia militare di Huangpu grazie
all’afflusso di armi e finanziamenti dell’Unione Sovietica. Chian Kaishek era
tra coloro che dubitava del sostegno sovietico alla Cina. Nell’autunno del
1924 l’esercito rivoluzionario ottiene i primi successi sconfiggendo le
milizie che erano presenti in città e ben organizzate fino ad imporre il
proprio controllo su tutta la provincia del Guandong. I successi militari
rafforzarono la convinzione della necessità di far leva sulle masse
contadine e operaie per proseguire la spedizione al Nord. Sun yat-sen
muore nel marzo del 1925.

-inizio beifa luglio 1926

-mobilitazione rivoluzionaria a Canton

-scopo->cacciata dell’imperialismo e dei signori della guerra

-marzo 1925 muore Sun yat-sen

-potere in mano ai militari di Kaishek

-il Kaishek politico autoritario

-infinita fase di tutela politica del popolo “dittatura militare”

-campagna militare iniziata a Canton e arriva a Wuhan, Nanchino e


Shanghai (primavera del 1927)

-mobilitazione dei contadini scatenata dalla parte comunista


-alleanza complicata tra comunisti e nazionalisti

-i dirigenti nazionalisti sono scettici dell’alleanza con i comunisti

- primavera 1927 -> spaccatura tra ala destra e ala sinistra con i comunisti
del guomindang

-Shanghai liberata da un moto rivoluzionario dei contadini e non


dall’esercito, la Comune di Shanghai

-L’esercito interviene a Shanghai per sedare gli scioperi operai,


repressione delle org. operaie, studentesche e contadine.

- Fine del “Fronte Unito”

-sede del governo a Nanchino

-giugno 1928 la rivoluzione arriva a Pechino, sconfitti i signori della guerra

-ottobre 1928-> nascita della Repubblica cinese

LA SPEDIZIONE AL NORD “BEIFA” 1926-1928

La spedizione al Nord guidata da Chian Kaishek, la cosiddetta “ Beifa”,


parte nel luglio del 1926 da Canton , città che si trova all’estremo sud del
paese. Lo scopo è determinare la fine dell’imperialismo e cacciare i signori
della guerra attraverso la lotta armata per riunificare il paese. il richiamo
del movimento del 4 maggio è forte, la guerra rivoluzionaria è
accompagnata dallo slogan “salvare la patria”.

La Cina al momento della conquista del nord era controllata a nord


Pechino comprese occupata da Zhang Zuolin e il centro era controllato da
Wu Peifu, considerato nemico numero uno da Chian Kaishek.

Già da luglio l’esercito rivoluzionario controlla il capoluogo della provincia


dello Hunan, la città di Chansha e nell’ottobre del 1926 la città di Wuhan
nella provincia dell’Hubei è occupata. Successivamente cadono Nanchang,
Fuzhou. Nella primavera del 1927 l’esercito rivoluzionario controllava
Hangzhou e Nanchino.
Lo svolgimento operazioni militari che puntano al Nord del paese conosce
una fase di crisi quando comunisti e sovietici da una parte e nazionalisti
dall’altra si dividono sulla strategia militare . I primi sostengono l’iniziativa
di intraprendere un ‘alleanza con Feng Yuziang mentre coloro che fin
dall’inizio della collaborazione con i sovietici avevano intravisto
un’eccessiva interferenza di quest’ultimi rafforzano questa posizione e
credono che Shanghai va conquistata con una spedizione rapida. Ad
accentuare le divisioni sul proseguimento delle operazioni militari si
aggiungono le complicazioni dovute alla crescente instabilità sociale ed
economica. Un elemento non trascurabile è la grande mobilitazione
popolare soprattutto contadina che rivendica trasformazioni sociali e la
redistribuzione della terra. Molte volte la mobilitazione popolare è
sostenuta dai comunisti.

La città di Shanghai anticipa l’esercito guidato da Kaishek. Di fatto a


Shanghai le organizzazioni operaie sostenute dai comunisti controllano la
città ancora prima dell’esercito rivoluzionario tanto che il signore della
guerra Sun Chuangfang all’inizio del 1927 ne esce fortemente indebolito.
Erano numerose le organizzazioni contadine presenti in diverse città del
paese ad esempio a Canton spicca l’attività di propaganda gestita
dall’istituto per la formazione del movimento contadino il cui responsabile
era Mao Zedong. Queste organizzazioni supportano il passaggio
dell’esercito di liberazione ma contemporaneamente invocano il ripristino
della sovranità cinese sulle concessioni e interventi sociali. Questo clima
desta molte preoccupazioni all’interno del partito nazionalista che teme il
precipitarsi della situazione e soprattutto teme una reazione delle potenze
occidentali . Anche i sovietici temono questa situazione preoccupati di
perdere il ruolo all’interno del partito e di dover rinunciare al contesto
cinese. L’insurrezione a Shanghai delle masse operaie tra la fine del 1926 e
l’inizio del 1927 prende il nome di Comune di Shanghai, periodo
caratterizzato da una grande incertezza che metteva in pericolo il futuro
stesso della città. In questo clima si mettevano in discussione alcune
questioni fondamentali tra le quali l’evoluzione dei rapporti di forza
all’interno del fronte unito, il carattere antimperialista della rivoluzione e
infine le riforme economiche e sociali. In numerose città e campagne le
varie associazioni accolsero l’esercito rivoluzionario e invocavano la fine
delle concessioni e dei privilegi riconosciuti alle potenze straniere e allo
stesso tempo istanze sociali provenienti dai lavoratori iscritti ai sindacati
affiancati da milizie armate chiedevano salari più alti e la riduzione delle
ore lavorative. Il timore all’interno del partito nazionalista sulle
conseguenze che questa mobilitazione poteva condurre consisteva nella
possibilità di un intervento delle truppe occidentali se la situazione poteva
andare a toccare interessi delle potenze. Anche l’unione sovietica era
preoccupata di questa situazione visti i rapporti già precari all’interno del
partito.

A Shanghai la risposta agli scioperi è durissima. Kaischek riesce ad


assicurarsi il sostegno di molti ambienti che operavano anche
segretamente nella città. Nell’aprile del 1927 le truppe rivoluzionarie
iniziarono la repressione che ben presto sia allargò nella Cina centrale e
meridionale fino ad arrivare a Wuhan. L’alleanza che aveva dato vita al
fronte unito poteva dirsi scoppiata a questo punto. La componente
comunista espulsa dal partito nazionalista si diede alla fuga per scappare
dalla repressione. Il 18 aprile 1927 si costituisce a Nanchino un governo
guidato dall’ala destra del Guomindang. Dentro il Comitern si prende
coscienza che il sostegno alla Cina era terminato. L’Unione Sovietica
abbandona la Cina. A questo punto la l’ondata rivoluzionaria assume un
significato più profondo, è una rivoluzione nazionalista.

La conquista verso il Nord poteva adesso proseguire verso la provincia


dello Shandong dove a fine aprile le truppe di Chang furono costrette a un
ritiro da Jinan e a dirigersi verso la città di Tanjiin un centro importante
dove si concentravano gli interessi delle potenze occidentali per si ebbe un
cambio di strategia . Il governo nipponico convinse Zhang Zoulin che
reggeva la città di Pechino ad abbandonare la città. Quest’ultimo rimase
vittima di un attentato pianificato dai giapponesi che miravano ad
accentuare l’espansione in Manciuria. La Manciuria rimane fedele al suo
signore della guerra. Le truppe rivoluzionarie entrarono nella città di
Pechino ribattezzata Beiping nell’estate del 1928.
A Chian Kaichek adesso occorreva concentrarsi sull’economia del paese,
occuparsi delle questioni sociali, di risolvere la questione relativa alla
componente comunista e avviare una trasformazione nelle relazioni con le
potenze che possa portare all’abolizione dei trattati ineguali.

La seconda Repubblica di Cina viene proclamata nell’ottobre del 1928.

Il decennio 1927-1937 va sotto il nome di decennio di Nanchino. Il governo


è nelle mani del partito nazionalista che terminata la fase della dittatura
militare si avvia verso la fase di tutela politica . Questa fase sotto la guida
di Chian Kaishek non termina mai e non approda alla fase della
democrazia . Si instaura un sistema autoritario. Adesso occorre
organizzare la Cina dal punto di vista del sistema politico. Il potere viene
articolato in 5 Yuan che significano poteri e la struttura è frutto di una
combinazione tra la tipica tripartizione dei poteri dei sistemi occidentali e
la tradizione cinese. Ogni Yuan ha un presidente, il più importante è lo
Yuan esecutivo guidato da un primo ministro, lo yuan legislativo che
approva le decisioni, lo yuan giudiziario, lo yuan d’esame che si occupa del
reclutamento dei funzionari dello stato e infine lo yuan di controllo che di
fatto gestisce la censura. Il cuore del potere decisionale era il comitato
esecutivo centrale nel quale i membri sommavano cariche di partito, del
governo e dello Stato. La massima autorità era ricoperta da Chian Kaishek
il “tutore del popolo” che sommava la carica di capo del partito,
dell’esercito e dello Stato rappresentando la Cina nello scenario
internazionale.

Gli anni di incertezza politica avevano accresciuto il potere delle comunità


locali e provinciali con le quali adesso il governo di Kaishek doveva
confrontarsi . A parer di Kaishek questi poteri locali complicavano
l’unificazione del paese e potevano rappresentare un rischio per la
coesione politica. Il livello governativo più basso era il distretto e più in
basso ancora i villaggi guidati da forti leader che assumevano un controllo
decisionale totale. Una figura nominata dal centro controllava il distretto.
Inoltre venne introdotto un nuovo sistema amministrativo per evitare che
queste realtà potesse sfuggire dal controllo del potere statale. Questo
sistema è noto come baojia in cui la popolazione veniva divisa in gruppi
che esercitavano un controllo reciproco che trasmettevano informazioni
alle autorità superiori. Il sistema dei boaji viene poi piegato allo scopo di
riorganizzare l’esercito e fungeva da selezione di uomini da reclutare
prima nelle milizie locale e poi nell’esercito effettivo. Nel tempo riuscì a
diventare uno strumento di controllo e di disciplina al servizio di Kaishek
nella lotta ai comunisti. Nel 1936 viene varata la legge sulla coscrizione
obbligatoria.

Come ogni regime autoritario anche quello di cui è a capo Kaishek è


dotato di una struttura volta alla repressione di oppositori e dissidenti e
guidata da Dai Li. All’inizio degli anni trenta il regime vive una fase di crisi
causata che conduce Kaishek alle dimissioni pur conservando la carica di
presidente della commissione militare, organo del partito. Nel 1934 torna
alla guida del governo . I legami di Kaishek con la famiglia Song.

Lotta al banditismo

Il regime portò avanti una campagna di lotta contro soggetti che riteneva
delle minacce al fine di rafforzare l’azione di governo. Tra queste minacce i
signori della guerra e alte cariche militari delle province mentre in Cina
meridionale la caccia è rivolta ai comunisti .

La politica economica e la questione agraria

Un aspetto importante del regime di Kaishek è il forte legame che riesce a


instaurare soprattutto per meriti familiari con il settore finanziario del
paese. Tuttavia per risollevare l’economia i finanziamenti provenienti dalle
conoscenze non basta. La frammentazione in zone molte rurali e arretrate
e zone più ricche erano un ostacolo alla crescita economica del paese. La
Cina rimaneva un paese sottosviluppato nelle infrastrutture senza le quali
era piuttosto complicato progettare processi di modernizzazione in altri
settori chiave dell’economia. Durante il decennio di Nanchino i successi
maggiori Kaishek li raggiunge nel settore dei trasporti e delle
comunicazioni . L’industrializzazione non fu coinvolta nei progetti di
ricostruzione economica che non permettono di parlare di crescita
notevole dell’economia. Nel periodo guidato da Kaishek(1927-1937)
l’economia cinese rimane debole per una serie di congiunture che non si
rivelano favorevoli alla crescita stessa come la costante instabilità politica
e la scarsa capacità di prelievo fiscale del governo. Le principali entrate
derivavano dai dazi doganali, dalle imposte sui beni di consumo e dalla
partecipazione statale alla creazione di imprese i cui profitti però venivano
intascati da figure varie . La riforma agraria viene approvata nel 1930 e
prevedeva un tassa sul raccolto che veniva riscossa dalla provincia , ciò
contribuì a far si che il governo centrale non avesse il controllo sul rispetto
delle norme e della riscossione delle tasse.

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