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La facoltà di linguaggio

2 milioni di anni primo ominide


omo sapiens 200.000 anni fa
noi non deriviamo dalle scimmie ma abbiamo avuto un antenato comune 2 milioni di anni fa

LA FACOLTA’ DI LINGUAGGIO:
Il nostro cervello a differenza di quello degli altri animali ha la facoltà di apprendere il linguaggio.
Fin da piccoli il nostro cervello ha la capacità di imparare il linguaggio.
Quello che fanno altri animali è simile a quello che facciamo noi? Comunicano?
Noi umani abbiamo il linguaggio e il linguaggio non è solamente una forma di comunicazione. Tutti
gli animali sociali comunicano, anche se non attraverso il linguaggio.
Il parlare è una forma specifica della comunicazione.
Cos’è che differisce tra la comunicazione umana e quella degli altri animali?
I bambini comunicano perché vedono gli adulti farlo o anche forse perché parlare è un bisogno
irresistibile. Il linguaggio è intrinsecamente sociale, ma è anche un istinto.
3 risposte date dal libro:
1 cap. il linguaggio è una facoltà istintiva
2 cap. altri dicono che il linguaggio non è un istinto ma è appreso, e lo apprendiamo da chi lo parla
attorno a noi
3 cap. unione tra istinto e apprendimento

in sintesi: il tratto istintivo/biologico e il tratto culturale/sociale sono intrecciati tra di loro, ed


entrambi portano l’uomo a comunicare attraverso il linguaggio. Bisogna metterli insieme per farli
funzionare.

Serve una facoltà del linguaggio per apprendere il linguaggio?


Alcuni pensano che sia necessaria una predisposizione celebrale per apprendere le lingue, altri
invece no, altri ancora mettono insieme le due prime ipotesi.

Locke empirista: pensa che la nostra mente alla nascita sia una tabula rasa e grazie all’esperienza
viene riempita. Locke pensa che qualsiasi conoscenza arrivi dall’esperienza, dunque sostiene che
non sia necessaria una facoltà innata di linguaggio, ma si apprende dall’esperienza e basta.

Leibnitz razionalista: pensa invece che quando nasciamo non nasciamo vuoti ma con delle
conoscenze dentro di noi.

Chomsky innatista e sostiene che il linguaggio sia esclusivamente umano, e ciò che ci distingue
dagli altri animali è il linguaggio ed è un pezzo del nostro cervello (la facoltà di linguaggio). Il
linguaggio ha a che fare con la natura umana e per capire che cosa ci distingue dagli altri animali
bisogna studiare il linguaggio. Il linguaggio è una facoltà universale della specie umana, propria
della nostra biologia.
Secondo Chomsky le variazioni tra le varie lingue dal punto di vista celebrali e biologiche sono
minime. Il linguaggio inoltre governa il pensiero, senza di esso non si potrebbe pensare.

Il Comportamentismo: è una teoria psicologica che dice che tutto ciò che avviene nella nostra
testa si può analizzare con il modello dello stimolo e della risposta (teoria di Watson). Questa
corrente di pensiero era molto in voga prima dell’arrivo di Chomsky. Il comportamentismo si fonda
sulla teoria della Tabula Rasa. Watson diceva che attraverso l’apprendimento si può generare
qualsiasi cosa all’interno della mente di un individuo.
Il pensiero non è altro che un parlare con noi stessi. Le abitudini muscolari apprese per attuare il
linguaggio sono responsabili anche per il pensiero stesso.
A volte per le percezioni però non dipendono dallo stimolo esterno. Non tutto si spiega attraverso
l‘esperienza, c’è qualcosa di innato nella nostra mente.
Ogni modalità percettiva costruisce un’idea di come il mondo appare, non di come è realmente.
La facoltà del linguaggio è fatta da un insieme di regole che permettono l’elaborazione dello
stimolo percettivo.

Per Chomsky la facoltà del linguaggio è la Grammatica Universale. Grammatica perché è un


insieme di regole ed universale perché è qualcosa che appartiene a tutti gli uomini.

Anche un bambino di pochi giorni si rende conto della fisica. Questa è chiamata fisica ingenua.

PRIMO CAPITOLO: tesi innatista


L’ipotesi prevalente nella scienza cognitiva contemporanea è che il linguaggio faccia parte del
corredo biologico degli individui. Questa ipotesi è alla base della svolta cognitiva impressa da
Chomsky. Parlare della comunicazione umana significa analizzare la facoltà di linguaggio: il
dispositivo mente-cervello (GU) adibito all’elaborazione dell’informazione linguistica.
L’innatismo è qualcosa che non presuppone l’esperienza, è presente alla nascita.
La facoltà di linguaggio non è la lingua che parliamo, ma è la capacità di imparare e utilizzare il
linguaggio. Questa capacità secondo la tesi innatista è insita in diverse aree del nostro cervello.

Il comportamentismo invece è l’opposto dell’innatismo. I comportamentisti pensano che alla


nascita la mente è una tabula rasa è tutto deriva dall’esperienza.

Chomsky dice che bisogna essere innatisti e bisogna avere una facoltà di linguaggio perché il
linguaggio non lo si può apprendere, dunque deve essere innato. Lui ritiene che il modello dello
stimolo-risposta dei comportamentisti non sia sufficiente.
Chomsky, a partire dagli anni 50 e ispirandosi direttamente a Cartesio, la sua biolinguistica ruota
attorno all’idea che esiste una facoltà del linguaggio insita nella mente umana. Essa opera
velocemente, in modo deterministico, non coscientemente, in modo comune alla specie,
producendo un sistema di conoscenze.
La facoltà del linguaggio un pezzo della mente umana, non è una cosa delle lingue.
Noi non possiamo fare a meno di capire, anche quando non vogliamo. Questa capacità di
apprendere il linguaggio sfocia in una lingua particolare. La facoltà del linguaggio è la condizione
per utilizzare una lingua. Una lingua si può inventare ma deve rispettare i criteri di grammatica
universale di cui parla Chomsky, che vanno incontro alla facoltà del linguaggio.
Per Fodor (Grammatista) il linguaggio è un riflesso, non si può controllare, viene in automatico
inconsciamente a chi possiede una facoltà di linguaggio.
La prova utilizzata da Chomsky a favore del carattere innato della GU è l’argomento della povertà
dello stimolo. Alla base vi è l’idea che lo stimolo ambientale sia troppo povero per spiegare le
competenze che gli umani mettono in atto per parlare. Chiama anche in causa il problema di
paltone: come è possibile che gli umani sappiano tutto ciò che sanno visto il carattere
frammentario e accidentale dell’esperienza che hanno?
L’unico modo per spiegare come sia possibile è il ricorso all’innatismo. Per Chomsky la sintassi è
troppo complessa per essere appresa dall’esperienza, dunque è innata.
La facoltà di linguaggio all’interno della mente elabora la struttura delle frasi ossia la sintassi;
perciò, è una capacità universale della specie. Non importa il contenuto, ma la forma delle frasi. É
la forma che è una facoltà innata e non si può apprendere.
La sintassi è quell’insieme di regole che permette di costruire entità complesse, partendo da entità
più semplici.
Perché la sintassi non si può apprendere però?
Dal punto di vista del suono le parole vanno poste una dietro l’altra. Io quando sono bambino
apprendo una serie di sequenze di parole.
“La vecchia porta la sbarra” è ambigua e risponde a due strutture sintattiche diverse.

Questo albero sintattico raffigura le operazioni che la mente compie quando riceve uno stimolo
verbale. Sono operazioni verbali. È quello che avviene quando comprendiamo le frasi.
Secondo Chomsky non possiamo derivare da una sequenza di suoni la gerarchia sintattica. La
Gerarchia non si può estrapolare da una sequenza, dunque deve essere una cosa innata. Questo
altro concetto è denominato “principio di dipendenza dalla struttura”. L’ordine che governa la
struttura della frase a livello profondo risponde a un piano di gerarchie non interpretabili nei
termini della successione seriale tipica della superficie dei proferimenti. Perciò, non è possibile
spiegare l’acquisizione in riferimento all’esperienza.
Quali sono gli argomenti in favore all’innatismo di Chomsky? La povertà dello stimolo, ovvero
l’esperienza non basta per estrapolare le regole della comprensione del linguaggio, e la
dipendenza dalla struttura, ovvero che l’organizzazione sintattica di un enunciato non si trova nella
struttura fisica dell’enunciato.
Il linguaggio per Chomsky è una cosa che caratterizza l’essere umano e nessun’altra specie.
Gli alberi descrivono i principi della mente umana quando analizza il linguaggio.
La lingua innesca qualcosa che già c’è all’interno della mente, dei principi che già sono presenti.
Per questo i bambini cresciuti con animali selvatici non parlano. L’ambiente deve offrire uno
stimolo sufficiente perché i processi genetici si sviluppino nel modo giusto. Ascoltare una lingua
attiva i principi insiti nella mente umana.
Chomsky è un cartesiano perché Cartesio pensava che solo gli umani avessero l’anima, perché non
si è mai osservata una bestia utilizzare un vero linguaggio. Noi e solo noi connettiamo le parole al
pensiero.
Chomsky dice che una creatura o è umana o non lo è, non ci sono gradi di umanità.

LEZIONE 3
Chomsky è Neocartesiano perché Cartesio credeva che gli umani avessero una prorprieta rispetto
agli altri animali che li distinguesse: l’anima. Mentre per lui gli animali funzionavano come
macchine . Per chomsky non era l’anima, ma la facoltà di linguaggio.
Cartesio dice “il linguaggio è l’unico segno certo della presenza di un pensiero. Non si è ancora
osservato un animale che riesca ad utilizzare un vero linguaggio”.
Gradualismo significa gradi all’interno dell’evoluzione, quindi diversi gradi di umanità. Darwin è
stato molto cauto a scriverla perche è una teoria molto pericolosa, in quanto si ipotizza una
relazione tra le diverse specie e intacca l’unicità e la specialità della specie umana.
Pinker e blum cercano di conciliare la proposta di chomsky con la teoria dell’evoluzione, mentre
Chomsky non può accettare una teoria simile.
La teoria degli organi Incipienti:
Darwin sosteneva che gli organi complessi fossero il prodotto di qualcosa di piu semplice. Gli
viene mossa pero una critica: se all’inizio un organo non fa una certa funzione es. l’occhio non
vede. Perche dovrebbe essere selezionato positivamente qualcosa che non funziona? Questa è la
teoria degli organi incipienti.
Questo argomento degli organi incipienti viene utilizzato da chomsky per il linguaggio: il linguaggio
è complesso e per questo non può derivare da forme piu semplici del linguaggio. Per chomsky il
linguaggio esplode all’improvviso nell’uomo sapiens.
Dunque la gradualità e la teoria del linguaggio di Chomsky sono incompatibili.

LEZIONE 4
CAPITOLO 1
comunicazione come trasmissione di informazione: si adatta al modello chomskiano.
La comunicazione avviene con sforzo sia da parte di chi comunica sia di chi ascolta. Non è solo
questione di attenzione ma conta cogliere il filo del discorso e arrivare al nocciolo. La
comunicazione è un equilibrio tra chi parla e chi ascolta. I nostri sistemi celebrali (Sistemi cablati
nel nostro cervello) sono utilizzati nella codifica e decodifica delle informazioni. L’innatismo
considera automatica la comprensione del linguaggio e questo porta come vantaggio la velocità
del messaggio.
Comunicazione : allineamento ed equilibrio tra due menti diverse.
La facoltà del linguaggio è avere dei sistemi cablati nel cervello per apprendere il linguaggio.
Decodifica: trasformare i suoni di una lingua in pensieri.
Codifica: Trasformare i pensieri in suoni di una lingua.
Ognuno pero elabora diversamente ciò che l’altro dice. Le parole sono indizi che consentono di
ricostruire l’intenzione comunicativa. L’intenzione comunicativa non è composta da interi discorsi
formati da parole nella testa, ma verrà costruita mentre ci si esprime.

CAPITOLO 2
Se nella nostra mente non ci sono sistemi innati significa che nella nostra mente quando nasciamo
non c’è nulla, e tutto ciò che avremo in testa deriva dall’esperienza. Chi attacca Chomsky sostiene
che sia valida la teoria del relativismo culturale e del determinismo linguistico. Entrambi
sostengono che la mente sia una tabula rasa alla nascita.
Il relativismo culturale sostiene che a seconda delle differenti culture ci sia una costitutiva
differenza tra le persone.
Il determinismo linguistico sostiene che i pensieri sono determinati dalle categorie delle loro
lingue: se parlo una lingua penso nei termini di quella lingua, portandomi dietro anche i valori di
essa. La lingua determina i pensieri e costituisce il modo in cui rappresento la realtà.
Relativismo linguistico: lingue diverse determinano dei pensieri diversi. Persone che parlano lingue
diverse pensano con meccanismi diversi tra di loro.
Sassure: il pensiero è una massa amorfa finché non entra in gioco il linguaggio. Le parole
determinano qualcosa all’interno della massa amorfa. Secondo Saphir-Whorf la lingua da forma
alle idee. Prima della lingua il mondo è un flusso di esperienze amorfo, la lingua da ordine al caos
dei nostri pensieri.
Marconi dice che gli umani vengono completati attraverso la cultura, infatti per lui “natura umana”
è un ossimoro in quanto l’uomo non è tale in quanto naturale, ma in quanto culturale.
E’ vera la tesi “vedo quello che so”? NO. La teoria non tiene.
Watson dice che non esiste una natura umana universale; gli esseri umani sono plasmati
dall’ambiente esterno.
Geertz sostiene che non esiste una natura umana comune ma siamo tutti diversi tra di noi.
Levinson

Mente estesa: La mente non è racchiusa nella scatola cranica ma si estende anche nel resto del
corpo.
Secondo Clark la mente umana funziona unicamente perche si appoggia alla lingua. Non è
possibile pensare senza utilizzare una lingua.

LEZIONE 5
l’incompletezza umana (il fatto che alla nascita non siamo capaci a fare nulla e dipendiamo dalle
cure parentali) è la nostra forza perche il fatto che non siamo specializzati a fare nulla ci permette
di acquisire capacità in diversi campi.

Il mito delle intenzioni del parlante: di solito si pensa che l’intenzione comunicativa precede
l’azione comunicativa. Dennet per confutare questa tesi sostiene che chi parla scopre cio che
voleva dire mentre parla. Quindi chi parla è allo stesso livello di chi ascolta perche finche non crea
un messaggio sul piano linguistico non sa cosa c’è sul piano mentale. Esiste solo un intenzione
molto vaga.

L’ipotesi forte di Whorf (determinismo linguistico) è che la lingua non esprime solo le idde ma gli
da forma e guida l’attività mentale dell’individuo.
Qualcuno dice che questa tesi sia troppo forte per essere accettata. Everett infatti dice che le
lingue possono influenzare ma non determinare il pensiero.
Pinker da ragione a Whorf sul fatto che una lingua determina come si debba concettualizzare la
realtà per poterne parlare.
Levinson sostiene che l’universalismo della lingua non sia vero e che persino la concezione dello
spazio dipenda dalla cultura e dalla lingua. Lo spazio egocentrico non è universale perché esiste
anche uno spazio allocentrico.
Il fatto che esistano diverse rappresentazioni dello spazio ci autorizza a dire che la
rappresentazione dello spazio non sia un fattore biologico? NO. Nel nostro cervello ci sono due
modi di rappresentare lo spazio a prescindere dalla cultura. Esistono due aree distinte nel cervello
per creare mappe cognitive: Local System(allocentrico) e Taxon System (egocentrico).
Le culture poi incarnano i diversi modi di interpretare lo spazio privilegiando un sistema di
riferimento, ma essi sono entrambi inscritti nella mente umana.
La lingua dei Piraha è l’unica lingua coosciuta senza numeri e non esprimono memorie relative a
due generazioni nel passato. Infatti si dice che i Piraha siano inchiodati al presente. Visto che nella
loro lingua non ci sono termini relativi al passato remoto loro non si riferiscono ad un passato.

Neoculturalismo Cognitivo: qual è il terreno di incontro tra biologia e cultura sul piano linguistico?
La bio-cognizione.
Dobbiamo capire quali sono i meccanismi celebrali che ci permettono di capire il linguaggio.
Ci sono due modi di criticare la modularità (linguaggio pezzo definito del nostro cervello che
elabora informazione linguistica):
Secondo ferretti ci sono diversi sistemi cognitivi alla base del linguaggio e che il linguaggio funziona
perche vi agiscono diversi sistemi cognitivi, come quello di proiezione temporale.
Sotto al linguaggio esistono diversi sistemi celebrali che lavorano contemporaneamente.
Esiste la facoltà di linguaggio? Si, ma non come quella che dice Chomsky(GU, quindi un solo
modulo di capacità linguistica), secondo Ferretti le capacità linguistiche dipendono da diversi
meccanismi e moduli celebrali che lavorano insieme tra di loro.

LEZIONE 6
Lo spazio e il tempo sono due delle categorie di base che servono per avere una facolta di
linguaggio. Levinson dice a Chomsky che nel linguaggio non ci sono gli universali perche è un
culturalista. La diversità culturale pero non puo essere usata per negare la diversità biologica.
Flessibilità, Coevoluzione e Adattamento. I neoculturalisti sostengono un ruolo di primo piano
della variabilità dei codici espressivi.
Solo gli umani hanno questa grande variabilità dei codici espressivi a differenza degli altri animali.
Worf dice che il codice linguistico è lo specchio dei pensieri e assumendo una particolare cultura il
pensiero viene modificato di conseguenza.
La biolinguistica è in grado d tenere insieme gli aspetti positivi delle critiche mosse dai
neoculturalisti alla GU mantenendo fede all’idea che il linguaggio umano si il prodotto di alcuni
sistemi di elaborazione cablati attraverso la selezione naturale.
Condizioni per essere flessibili ( per utilizzare in mod creativo il linguaggio)
1. La natura incompleta dell’essere umano (siamo incompleti alla nascita)
2. La natura complessa dell’essere umano

ci sono due modi di intendere la flessibilita:


1. è flessibile un essere che sa trovare il maggior numero di soluzioni ad un problema
2. è flessibile un essere che sa valutare la soluzione piu appropriata ad un problema

Per parlare in modo appropriato al contesto bisogna avere un sistema di radicamento e proiezione
che ci lega al un ambiente.
Viene chiamato sistema triadico di radicamento e proiezione composto da 3 capacita:
Mental space travel
Mental time travel
Mindreading

exaptation: capacità di utilizzare un organo nato per un’altra funzione, in maniera diversa
dall’ordinario.

Il mindreading è un meccanismo che si è evoluto nel tempo, per velocizzare alcuni processi della
specie umana. Per anticipare un altro individuo è necessario capirne le intenzioni. Per questo la
sopravvivenza ha favorito lo sviluppo del mindreading.

Levinson attacca l’innatismo in due maniere: critica la GU di Chomsky e dice che le strutture innate
non hanno connessioni con l’esterno. Questo argomento pero non regge in quanto l’innatismo
molte volte si basa su fattori esterni: ad esempio la capacità di riconoscere i contorni di un oggetto
grazie alle tantissime volte che lo si ha osservato.
Levinson sostiene che la cultura modifichi il cervello, ma questo non permette una prospettiva
coevoluzionista e non è possibile dar conto al linguaggio come ibrido bio-culturale.

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