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Progetti

Claudio Renato Fantone* Il complesso delle Terme di Diocle- dell’espressione artistica. Come acuta-
ziano, il più grande dell’antica Roma, mente rileva Sergio Bettini “l’accento
venne edificato, tra il 298 ed il 306 d.C., dell’architettura romana è posto non sul-
da Massimiano, in onore di Diocleziano, l’elemento, alla maniera greca, ma sul le-
per servire una zona densamente popo- gamento,cioè sull’unità complessiva della
lata all’estremità dei colli Quirinale,Vi- fabbrica”.(2) Ne scaturisce,pertanto,l’im-
minale ed Esquilino.Si sviluppava su una magine di uno spazio unitario, dilatato e
superficie di circa 14 ettari secondo uno definito attraverso la superficie continua
schema canonico per i complessi ter- dei muri e delle coperture voltate.(3) È
mali, derivato da quelli di Traiano e di possibile riscontrare che le Terme diocle-
Caracalla, che prevedeva una disposi- zianee, nel corso dei secoli successivi al
zione simmetrica dei vari ambienti ri- loro abbandono,avvenuto a seguito delle
spetto all’asse principale, quello minore, invasioni barbariche verso la metà del VI
dell’edificio.(1) Le Terme di Diocleziano secolo d.C., hanno mostrato, probabil-
costituiscono uno degli esempi più si- mente per le loro caratteristiche morfo-
gnificativi dell’espressione della spazialità logiche e costruttive,una certa ‘predispo-
sizione’ alle trasformazioni funzionali di
giovanni bulian diverse porzioni. Le più note sono la
chiesa consacrata al culto della Madonna

Interventi di restauro e di degli Angeli e alla memoria dei martiri


cristiani, realizzata su progetto dell’ormai
anziano Michelangelo nel 1562, la an-
progettazione museale nessa Certosa,i Granari di Gregorio XIII
(1575),ampliati da PaoloV (1609),la cap-

nel complesso delle pella dedicata a Sant’Isidoro, protettore


delle messi (1754), e le Olearie, i depositi
dell’olio dell’Annona Pontificia ricavati

Terme di Diocleziano da Clemente XIII (1764) all’interno dei


Granari Gregoriani.Con la destinazione,
nel 1889, a sede del Museo Nazionale
tardoromana affermatasi attraverso l’im- Romano, ebbe inizio per il complesso
piego di quegli elementi lessicali, quali delle Terme, con l’attigua Certosa, quel
l’arco, la volta e la cupola, che daranno processo di valorizzazione del monu-
forma ad un originale linguaggio archi- mento che è proseguito fino ai giorni
tettonico. Come noto, in contrapposi- nostri.(4) Il progetto di recupero e di ade-
zione con il sistema trilitico della tradi- guamento funzionale ha interessato di-
zione greca, l’architettura imperiale, versi ambienti di grande suggestione:
adottando tali schemi costruttivi e ri- l’Aula Ottagona,coperta con una cupola
correndo alla tecnica dell’opus coementi- ad ‘ombrello’ (ex Planetario),(5) la cap-
cium, esalta la funzione delle masse por- pella di S.Isidoro (demolita insieme ai
tanti e risolve il problema statico attra- Granari Pontifici negli anni ’40, per iso-
verso una nuova articolazione planime- lare le strutture termali secondo la cultura
trica in cui contrafforti, membrature, dell’epoca), le Olearie e le Grandi Aule
nicchie ed esedre diventano parte inte- sul lato nord-occidentale del complesso.
grante dell’organismo edilizio. Questi In futuro si prevede la riunificazione fra
elementi, dapprima inseriti all’interno l’area archeologica occidentale e quella
Pianta e, nella pagina a fianco, vista dell’interno dello spessore murario, diventano suc- centrale, oggi separate da via Cernaia, ed
dell’Aula Ottagona. cessivamente ambienti affiancati a for- il riuso della parte superiore dei Granari
mare una sequenza spaziale che rappre- Gregoriani (attualmente occupati dalla
senta la migliore manifestazione di Facoltà di Lettere della IIIª Università)
Fotografie quella volontà romana di ‘conquistare’lo come laboratori di restauro, magazzini
Andrea Ieomolo spazio interno,inteso quale fondamento visitabili e strutture di supporto al museo.

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L’architetto Giovanni Bulian, che da leggera struttura geodetica a maglia antico.(7) Questa apertura svolge anche
circa venti anni opera all’interno di que- triangolare dell’ex Planetario, sostenuta un’altra importante funzione confer-
sto importante monumento, con i suoi da una trave in ferro a U circolare e da mando la validità di una progettazione
interventi ha mostrato di saper interpre- 24 colonnine in ferro, oltre a definire che, in maniera organica, mediante stu-
tare ed esaltare il carattere unitario dello funzionalmente un anello perimetrale di diate soluzioni architettoniche, risolve le
spazio romano sopra citato attraverso il percorsi, contribuisce a rafforzare, con la difficoltose problematiche impiantisti-
dialogo moderato con strutture mo- sua geometria, il senso unitario dell’am- che. Lungo il suo perimetro è disposta
derne, le cui geometrie e ‘trasparenze’ biente. Ad esso concorrono anche altri una griglia necessaria alla ripresa dell’a-
costruttive animano, senza annullarla, la elementi progettuali, fra cui la mirabile ria dalla grande aula, che avviene per
centralità della costruzione. pavimentazione in lastre di peperino, se- mezzo di un estrattore posto nel livello
Pur se l’obiettivo primario è stato la gnata da forti giunti secondo un disegno inferiore. L’aria di rinnovo della sala
conservazione integrale del monumen- a raggiera composto da corone circolari viene distribuita mediante una canaliz-
to, su cui leggere il passaggio della storia di dimensioni costanti.(6) Il materiale zazione posta tra il rinfianco delle volte
attraverso gli interventi eseguiti nel tradizionale impiegato,differenziato cro- di sostegno del pavimento e il piano di
tempo, Bulian si dimostra un architetto maticamente dal fondale in laterizio, e la allettamento della pavimentazione. Dal
capace di testimoniare con sensibilità e geometria del cerchio generano un condotto si dipartono collegamenti ai pi-
discrezione la propria contemporaneità, piano ‘neutro’ per l’esposizione delle lastri cavi in ferro che sostengono la
inserendo elementi di nuova progetta- sculture e,al tempo stesso,centripeto con struttura geodetica, sulla cui sommità, al
zione secondo la logica della reversibi- il fuoco nell’apertura ottagonale realiz- disopra del capitello in ghisa, sono posi-
lità delle opere. zata nel centro del pavimento e chiusa zionate le bocchette di mandata dell’aria.
Nell’Aula Ottagona, ad esempio, pre- con un cristallo stratificato. Proiezione Anche l’impianto elettrico passa entro
scelta per esporre il materiale scultoreo ideale dell’occhio centrale della cupola appositi cavedi che si inseriscono nel di-
– una ventina di statue in bronzo e romana, essa crea, con la sua trasparenza, segno del pavimento per poi risalire at-
marmo, provenienti dalle più importanti una comunicazione visiva con le strut- traverso le colonne cave e, seguendo le
terme imperiali di Roma e da Cirene – ture archeologiche sottostanti e sembra generatrici della cupola geodetica, ali-
la soluzione di mantenere alcuni segni rafforzare quell’asse simbolico fra cielo e mentare i binari elettrificati su cui sono
delle trasformazioni più recenti, quali la terra,particolarmente sentito nel mondo applicati gli apparecchi illuminanti delle
sculture esposte.
Tramite una scala metallica è possibile
raggiungere l’area archeologica infe-
riore,caratterizzata da una stratificazione
di strutture di età predioclezianea e dio-
clezianea. È stato progettato un percorso
costituito da passerelle, quasi totalmente
svincolato dalle strutture romane e dalle
volte cinquecentesche dei Granari so-
prastanti. I nuovi piani attraversano in
modo aereo gli ambienti, sostenuti in al-
cuni punti da tiranti in acciaio vincolati
alla sommità delle volte. La pavimenta-
zione delle passerelle è costituita da zone
opache,(8) in corrispondenza delle mu-
rature o dei resti delle volte predioclezia-
nee, e da zone trasparenti, in cristallo
stratificato, sopra le aree più significative
per la presenza di reperti.
Dalla passerella centrale,lunga 10 m,si ha
la visione globale dello scavo e si può
percepire, attraverso l’apertura ottago-
nale ritagliata nella volta cinquecentesca,
la dimensione reale dell’aula termale.
Aula Ottagona. Veduta dall’alto della pavimentazione della sala. Mentre nell’aula superiore è stato scelto

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Scorcio dell’interno dell’Aula Ottagona.

strutture romane

strutture sec. XVI-XVII

strutture sec. XVII-XVIII

murature romane
parzialmente demolite

proprietà ecclesiastica

proprietà soprintendenza

fognatura età Diocleziano

Planimetria generale
con le zone interessate
dagli interventi
(elaborazione Carmelo
La Micela, S.A.R.).

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mostra Sacellum Herculis.(10) Anche a rio un intervento di consolidamento
questo livello, Bulian realizza zone di delle malte che risultavano impoverite
piano trasparenti per consentire la visi- e delle superfici che si presentavano
bilità delle strutture sottostanti e quindi polverulente con distacco di elementi
‘sentire’ l’unità dell’ambiente. Tramite di piccole dimensioni. Si è proceduto
una scaletta si raggiungono e si possono alla perforazione della volta (con tra-
visitare tali strutture che comprendono pano antivibrante) e successivo inseri-
murature di edifici di età predioclezia- mento di tubi di iniezione, spazzola-
nea e altre appartenenti ai granai sei- tura, spolveratura e soffiatura con aria a
centeschi. pressione delle superfici interessate,
iniezione di resina a due componenti
I lavori di musealizzazione di questi fino alla saturazione del foro. Si è così
ambienti sono stati, naturalmente, pre- ottenuto il consolidamento di uno
Pianta del livello inferiore dell’Aula Ottagona. ceduti da importanti opere di restauro. ‘strato’ consistente del materiale costi-
Ad esempio, nell’Aula Ottagona si è tuente la volta e successivamente della
un sistema di riscaldamento a pannelli dovuto risolvere una serie di problemi superficie intradossale nella parte più
radianti a bassa temperatura, protetto relativi alla conservazione della superfi- critica”.
dalla pavimentazione, nell’ambiente in- cie dell’intradosso. La volta, originaria- Relativamente al livello inferiore sono
feriore si è ricorso a ventilconvettori mente, era regolarizzata da un rivesti- stati consolidati sia gli otto pilastri(11) -
posizionati al di sotto delle passerelle mento di tegole, necessario per una mi- eseguendo integrazioni del paramento
che, insieme all’aria forzata ripresa dal- gliore adesione dell’intonaco, connesse in mattoni arretrate rispetto all’origi-
l’ambiente superiore, assicurano un alla volta mediante un chiodo forgiato nale per permettere la leggibilità del-
trattamento ottimale evitando la con- cementato.“Poiché gran parte di questi l’intervento - che le volte seicentesche.
densa sulle superfici vetrate. elementi – riferisce l’arch. Bulian - ri- Su queste ultime sono state effettuate
È stata particolarmente curata l’illumi- sultavano staccati dalla superficie, si è perforazioni perpendicolari all’estra-
nazione naturale della grande aula ap- provveduto a fissarli nuovamente me- dosso e inclinate all’imposta, seguite
plicando sulle estese vetrate, che chiu- diante perni a vite di ottone e succes- dall’inserimento di imperniature di
dono le originarie aperture romane, sivo riempimento delle parti retrostanti collegamento, da iniezioni di un impa-
una pellicola traslucida in grado di con iniezioni di boiacca di cemento sto di resine epossidiche ed inerti op-
diffondere uniformemente la luce per fluida. La testa dei perni è stata quindi portunamente dosati e costituiti da
valorizzare al meglio la qualità dello occultata mediante stuccatura di pol- quarzi per avvicinare le caratteristiche
spazio e delle opere scultoree esposte. vere di mattone. È stato anche necessa- del materiale iniettato a quelle del ma-
L’adiacente aula, ex cappella di S.Isi-
doro,(9) di pianta quadrata e coperta
con volta a crociera, è stata concepita
come ingresso all’area archeologica oc-
cidentale: uno spazio di informazione
multimediale per conoscere la com-
plessa stratificazione delle strutture sot-
tostanti e da utilizzare anche per mostre
temporanee,piccole conferenze e semi-
nari.
Qui Bulian dinamizza l’ambiente me-
diante due semplici operazioni archi-
tettoniche: il taglio lungo la diagonale
della pianta del solaio del livello supe-
riore e la configurazione della scala so-
spesa con tiranti a ventaglio fissati alla
trave reticolare della nuova struttura so-
prastante. Dal livello di ingresso, tramite
la scala si discende a un livello inferiore
ove è sistemata,in forma permanente,la Veduta dei passaggi sopra le strutture archeologiche.

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teriale originario delle volte. Successi-
vamente si sono realizzate delle nerva-
ture armate poste all’estradosso e una
cappa di calcestruzzo, previa applica-
zione di aggrappante epossidico. “L’in-
tervento strutturale – spiega Bulian -,
così contenuto nello spessore origina-
rio, ha restituito capacità portante agli
elementi voltati senza snaturarli né
svuotarli dell’originario valore e capa-
cità resistente. Si sono colmati i rinfian-
chi delle volte (ad eccezione delle zone
di passaggio delle canalizzazioni del-
l’impianto di condizionamento) me-
diante calcestruzzo alleggerito con ar-
gilla espansa. Le porzioni di volta, de-
molite durante i precedenti vari inter-
venti, non sono state integrate se non in
casi di piccole mancanze o tagli.Tali ‘oc-
casioni’ sono state utilizzate per consen-
tire la rilettura dei diversi livelli presenti
nell’aula, con la ‘trasparenza’ di alcune
zone,e il passaggio delle varie canalizza-
zioni degli impianti, evitando ulteriori
traumi alle strutture”.
Opere di restauro sono state svolte an-
che sul paramento murario della facciata
d’ingresso e di quella laterale (prospi-
ciente via Parigi) dell’Aula Ottagona
che presentavano alcuni tratti lesionati.
Questi sono stati ricuciti al nucleo ce-
mentizio tramite perforazioni ed imper-
neazioni ed è stato risanato il cornicione
delle due facciate, protetto con lastre di
piombo per evitare dannose infiltrazioni
Scorcio dal livello inferiore dell’apertura centrale ritagliata nella volta cinquecentesca.
di acqua piovana.Sono state eseguite in-
tegrazioni del paramento murario ori-
ginario utilizzando mattoni sabbiati,po- La sistemazione delle Olearie è parte tratto di via Cernaia – alla parte centrale
sti in sottosquadro, allettati con malta di integrante dell’ipotesi progettuale glo- del Museo Archeologico. Per le Olearie,
grassello di calce e pozzolana. Le super- bale che prevede l’accesso da piazza del- pensate in primo luogo come museo di
fici sono state poi lavate con nebulizza- l’Esedra (oggi della Repubblica) – attra- se stesse, è stata prevista anche una desti-
zioni d’acqua. verso il portale di Clemente XIII, adia- nazione espositiva di reperti pertinenti
Per quanto concerne l’aula di S.Isidoro, cente alla basilica di S.Maria degli Angeli l’originaria funzione: materiali fittili,
le opere di restauro hanno compreso il –, da un lato alle Olearie e al livello in- quali lucerne, vasi, dolii ecc.
rifacimento delle coperture, la bonifica feriore dell’Aula Ottagona e dall’altro Per valorizzare questo spazio architetto-
delle sommità delle murature e il loro alle Grandi Aule adiacenti alla basilica e nico, caratterizzato da una sequenza di
consolidamento. all’area archeologica occidentale, con- volte sostenuta da grandi pilastri, ricavati
I lavori più recenti comprendono il re- sentendo in tal modo al visitatore la anche con il taglio delle strutture termali
cupero degli ambienti delle Olearie, in ‘comprensione’ delle strutture termali e originarie, sono state adottate soluzioni
gran parte occupati dall’attuale edificio dei Granari Pontifici. L’intera zona, se- progettuali già applicate con successo
universitario, e delle Grandi Aule situate condo il progetto, dovrebbe essere poi negli interventi sopra descritti. Si tro-
nel settore nord-occidentale delle Terme. collegata – con l’eliminazione del primo vano,infatti,zone di pavimentazione tra-

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zabile con le tecnologie nella creazione aria calda disposte lungo i lati.Anche in
di una dimensione teatrale in cui lo questo caso, le zone di pavimento
spettatore è un soggetto che si confronta opaco, realizzate con vassoi in lamiera
con un nuovo mondo da vedere, ascol- riempiti con getto di cemento con fini-
tare, esperire con rapimento, un mo- tura superficiale in resina caricata con
dello di universo in cui circolano conti- inerti, sono interrotte da fasce di calpe-
nui scambi tra reale e virtuale, dove l’o- stio trasparenti,per consentire la vista del
pera diventa espressione dell’arte allo pavimento antico.La struttura modulare
stato puro”. dei vassoi consente di poter ancorare
Una visione rinnovata, dunque, della elementi espositivi secondo le diverse
fruibilità degli spazi antichi che auspica, necessità. La stessa flessibilità richiesta
attraverso la dialettica tra archeologia, per l’impianto di illuminazione, insieme
architettura e arte contemporanea, l’e- all’esigenza di svincolarlo sia dall’alta
mergere di nuovi stimoli ed emozioni. copertura che dalle pareti, hanno deter-
L’interpretazione dello spazio romano e minato la scelta di realizzare un sistema
Pianta dell’Aula di S.Isidoro. Livello superiore. l’attenzione a realizzare soluzioni fun- integrato che nasce dal pavimento. Se-
zionali che non ne snaturino la qualità condo una griglia modulare multipla di
sparenti per consentire la visibilità sia caratterizzano anche gli interventi ope- quella di base del pavimento, sono state
delle murature dioclezianee che delle rati da Bulian nell’ambito dell’allesti- disposte lungo i lati due coppie di co-
imponenti pareti di ambito dei pozzi mento museale delle Grandi Aule del lonne binate in ferro tra cui sono distesi
dell’olio.Questi ultimi sono stati illumi- settore meridionale delle antiche Terme, due cavi in rame, conduttori di elettri-
nati internamente, per offrire una mi- destinate a esposizioni temporanee. cità a basso voltaggio, sui quali è possi-
gliore percezione delle loro notevoli di- Alla continuità qualitativa dell’antico bile applicare, secondo le necessità, le
mensioni,(12) mediante un sistema di fi- spazio architettonico, si accompagna apparecchiature illuminanti.
bre ottiche, ottimale sia per le proble- quella dell’idea progettuale che emerge In conclusione, gli interventi sopra illu-
matiche connesse alla conservazione per attraverso soluzioni e scelte tecniche strati si caratterizzano per la loro forte va-
il tipo di luce emessa, sia per la facilità di analoghe a quelle già attuate negli inter- lenza progettuale nell’ambito dei lavori
manutenzione e per il risparmio ener- venti precedenti. di restauro e di valorizzazione del monu-
getico. Per Bulian, il riuso del monu- Le linee guida vengono tracciate da Bu- mento, mantenendo la vocazione a rea-
mento ha come scopo primario la sua lian in occasione dell’allestimento mu- lizzare un sistema museale aperto e senza
rivitalizzazione evitandone l’‘imbalsa- seale della mostra “L’archeologia a Roma: trascurare l’aspetto della godibilità da
mazione’ e ciò comporta l’inserimento materia e tecnica nell’arte antica”, soprat- parte del visitatore delle opere esposte. ¶
di elementi-‘segni’ aventi valore funzio- tutto nella sistemazione dell’Aula XI,
nale ma soprattutto architettonico.Per la una sala a pianta rettangolare allungata,
valorizzazione e la promozione, a livello probabilmente utilizzata come cisterna
internazionale, degli interventi di ri- in epoca tarda, come suggerisce il suo
strutturazione dell’intera area museale è piano inclinato in opus signinum.(13)
stato ipotizzato l’impiego delle Olearie Per risolvere il problema del piano obli-
come spazio-sfondo per le rappresenta- quo con le relative difficoltà di utilizza-
zioni di famosi artisti contemporanei ca- zione e percorrenza,è stato realizzato un
paci di operare con le nuove tecnologie. pavimento sopraelevato, interamente
“Le installazioni – spiega Bulian – si po- smontabile, concepito in maniera mul-
tranno attivare mediante l’azione di leg- tifunzionale secondo un reticolo modu-
gerissimi sensori e sarà possibile esplo- lare. Il disegno regolare, che ben si ac-
rare la dimensione classico-mitologica corda con la geometria della sala, è ta-
attraverso gli scenari immaginari creati gliato longitudinalmente da due fasce
dalle tecnologie moderne.L’oscillazione centrali che contengono le canalizza-
tra reale e immaginario crea una dialet- zioni degli impianti.
tica con l’ambiente e lo spazio, ridefi- Il riscaldamento ambientale è risolto
nendolo in senso emotivo e fantastico: mediante ventilconvettori alloggiati al
Qui, e nella pagina a fianco: Aula di S.Isidoro. Scorcio
una vera e propria ‘opera totale’, l’uto- di sotto del pavimento, isolati dal piano dal livello superiore con la scala di collegamento e
pia dell’avanguardia storica, oggi realiz- antico, e da bocchette di immissione di veduta interna con i vari livelli comunicanti.

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Progetto di unificazione delle aree archeologiche con, in evidenza, il collegamento tra Aula Ottagona e Olearie (elaborazione: Carmelo La Micela, S.A.R.).

Note cupola, il calidarium, una sala a pianta rettango- rivestito da cortine di mattoni con piani di posa
lare con absidi al centro di ciascun lato coperta di rinforzo costituiti da bipedali con i quali
1. Il recinto perimetrale misurava circa 376x361 con volta a triplice crociera. Numerosi altri sono stati realizzati anche gli archi degli ampi
m con un’ampia esedra in corrispondenza del ambienti erano disposti lungo le ali laterali del finestroni e delle porte e i pavimenti degli am-
lato sud. L’edificio termale che sorgeva al cen- complesso. Si dice che l’impianto potesse essere bienti riscaldati a ipocausto. Le volte presen-
tro misurava circa 250x180 m e comprendeva usufruito contemporaneamente da circa 3000 tano nervature in mattoni e conglomerato in
la natatio (circa 2500 m2) fiancheggiata sui lati persone. frammenti di tufo e pomice, per alleggerire i
minori da portici e sul lato sud da una artico- 2.Sergio Bettini,Lo spazio architettonico da Roma carichi, mescolati a calce. Mosaici, stucchi e ri-
lata facciata, il frigidarium, una grande aula co- a Bisanzio, ed. Dedalo, Bari, 1978. vestimenti in marmo costituivano il ricco ap-
perta con volta a triplice crociera, il tepidarium, 3. Il complesso di Dioclezianeo, come altri edi- parato decorativo.
una sala circolare con due nicchioni coperta a fici civili, è stato realizzato in opus coementicium 4. Le Terme, insieme ad altre sedi espositive di-

18 CIL 78
Nella pagina a fianco: Veduta di un ’allestimento
scorcio delle Olearie. in una delle Grandi Aule.

Pianta dell’allestimento delle


Grandi Aule in occasione della
mostra “L’archeologia a Roma:
materia e tecnica nell’arte antica”.

slocate nel centro storico della Capitale, fanno quadrangolari e dalle volte cinquecentesce. Le Scheda tecnica
parte di un sistema museale destinato ad illu- strutture originarie di fondazione dell’Aula Restauro e allestimento Aula Ottagona e di S.Isidoro
strare la storia integrale dello sviluppo di Roma Ottagona, in opera laterizia, sono visibili lungo Progetto e D.L.: Giovanni Bulian
e del suo territorio,dalla protostoria fino al me- tutto il perimetro dell’ambiente. Strutture: Enzo Cartapati, Guido Lenzi
dioevo. Negli ambienti delle Terme di Diocle- 8. Sono formate da vassoi modulari metallici Rilievi e coll.: Marzio Fulloni, Giorgio Pala
ziano è stata prevista l’esposizione della deco- riempiti in cls. armato con rete elettrosaldata Impianti: Luciano Lucidi, Adalberto Biasiotti
razione artistica delle Terme Imperiali, ritratti, completati da getto di resina caricata con inerti. Impresa: Celsi Ulderico S.r.l., P.A.T.
rilievi e materiali funerari, oltre alla sistema- 9. In origine costituiva uno degli ingressi alla Restauro murature esterne Aula Ottagona
zione di un settore protostorico e un settore zona centrale delle Terme, in corrispondenza Progetto e D.L.: Giuseppe D’Ottavi
epigrafico-antiquario. con la palestra occidentale. Restauratore: Renato Pennino
5. Probabilmente era un ambiente destinato a 10.Vi sono esposte delle sculture rinvenute in Impresa: Celsi S.r.l.
frigidarium minore. Di forma quadrata all’e- un piccolo luogo di culto dedicato a Ercole Restauro e allestimento Olearie
sterno, è ottagonale internamente con dilata- scoperto a Trastevere nel 1889. Progetto e D.L.: Giovanni Bulian
zioni angolari ottenute mediante quattro 11. Il consolidamento in alcuni casi è stato at- Strutture: Enzo Cartapati
grandi nicchie semicircolari. La cupola origi- tuato con perforazioni e introduzione di barre Rilievi e coll.: Marzio Fulloni, Giorgio Pala
nale è composta da otto elementi a unghia sfe- ad aderenza migliorata, successive iniezioni, Impianti: Luciano Lucidi, Nicola Calistroni
rica raccordati da un anello superiore di forma collegamento di rete elettrosaldata, necessaria Impresa: Celsi Ulderico S.r.l.
ottagonale. Originariamente la volta era rive- per la cerchiatura del pilastro, e rivestimento Restauro e allestimento Grandi Aule
stita da stucchi e le pareti avevano rivestimenti con intonaco a rena e cemento di spessore op- Progetto e D.L.: Giovanni Bulian
in marmo e stucco. Nel 1928 nella sala venne portuno; in altri casi realizzando sottofonda- Strutture: Enzo Cartapati
installato un planetario, ovvero un proiettore in zioni mediante l’esecuzione di micropali. Rilievi e coll.: Candida De Amicis, Giovanni Pala
grado di rappresentare su una cupola-schermo 12. I pozzi, di forma ellittica, hanno un diame- Impianti: Sitercon S.r.l., Marronaro S.r.l.
gli aspetti e i moti dei corpi celesti. tro maggiore di 5,20 m, diametro minore di Impresa: Celsi Ulderico S.r.l., SO.V.ED S.r.l.
6. La pavimentazione in peperino, che va dal- 4,00 m e altezza di 6,50 m e potevano conte-
l’occhio centrale alle murature perimetrali, è nere ognuno 44.000 litri d’olio.
interrotta da una fascia circolare, realizzata con 13.Deriva il suo nome dalla città di Signa (Segni),
getto di resina caricata con inerti di opportuna da cui è ritenuto originario. È un rivestimento Si ringrazia l’arch. Giovanni Bulian per la docu-
durezza, in corrispondenza delle colonne di so- impermeabile, comunemente denominato coc- mentazione e le informazioni gentilmente fornite.
stegno della struttura geodetica. ciopesto, composto da frammenti fittili e malta
7. Il piano dell’attuale pavimento dell’Aula Ot- fine ben battuta,impiegato per i pavimenti di cor- * Professore a contratto della Facoltà di Architettura
tagona è sostenuto da quattro grossi pilastri tili e terrazze, per le pareti delle cisterne ecc. dell’Università degli Studi di Roma Tre.

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