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ELEZIONI 1953
Si svolgono in un clima diverso: gli anni 50 sono gli anni tra i più duri della prima fase della Guerra Fredda,
siamo alla fine della guerra di Corea.
Le elezioni sono caratterizzate dal grande tema dello scontro attorno alla nuova legge elettorale, nel 1953
prima delle elezioni la democrazia cristiana di De Gasperi, che sta perdendo la centralità assoluta che aveva
acquisito nel 48, di fronte a questo rischio, De Gasperi fa votare una legge elettorale di tipo maggioritario
che immagina la possibilità di attribuire una maggioranza alle liste di partiti apparentati tra loro che
possano raggiungere il 50% + 1 voto.
Le elezioni, tuttavia, non vengono fatte con questa legge, ma ancora con la vecchia legge proporzionale.
Nel caso di ottenimento da parte dei partiti apparentati nelle stesse liste del 50 + 1 % allora scatterà il
premio maggioritario e la legge entrerà in vigore.
Tutta la discussione politica si incentra intorno a questo fatto e i comunisti e i socialisti definiscono questa
legge come la “legge truffa”, nel richiamare i pericoli del ritorno del fascismo, anche perché dopo appena 5
anni cambiare la legge elettorale sembra quasi richiamare il colpo di mano fatto dai fascisti nel ‘23 con il
passaggio al maggioritario attraverso la Legge Acerbo.
Sarà uno scontro molto duro:
➢ DC: In queste elezioni la democrazia cristiana si ritrova a dover in parte a dover mutare i propri
messaggi espressi tramite manifesti elettorali. Questo perché alla destra democrazia cristiana, tra il
‘51 e ‘53 è molto cresciuta l’opposizione del movimento sociale italiano che intercetta molti dei
malumori della destra cristiana (es. operazione Sturzo). La campagna elettorale per manifesti si
sviluppa tutta attorno alla necessità di difendere la repubblica dal doppio pericolo: fascista e
comunista.
➢ PCI: I comunisti parlano invece di “mal governo democristiano”, producono una
serie di manifesti molto efficaci. Insistono sul mal governo democristiano e sulla
loro propensione a truffare gli elettori attraverso mezzi non validi. Il malgoverno
democristiano è rappresentato dalla “scopa” che indica la necessità di spazzare via,
esigenza di purificare la scena politica.
Un altro elemento contro la Legge Truffa è quello
del baro della democrazia cristiana che tiene in
mano le varie carte che sono i vari altri partiti
della coalizione del governo (PRI, PSD, PLI)
trattate come elemento di scambio e dal polsino
esce fuori la carta della legge truffa.
1958
La situazione è più tranquilla dal punto di vista politico: siamo ancora in piena Guerra Fredda ma i toni si
sono addolciti, il paese sta vivendo il boom economico. I temi diventano per i moderati, raccolti in una
democrazia cristiana e il PCI e PSI diventano di fatto due:
• Progresso senza avventure: slogan diffuso dalla democrazia cristiana;
• Lotta per la pace: tema su cui insiste il partito comunista.
• COMUNISTI: insistono sul tema della pace: siamo in piena Guerra Fredda, si fanno testimoni della
pace contro la presunta aggressività degli americani (americani mandano missili), nel ‘58 inizia
anche l’impegno militare americano rispetto a Cuba. Una serie di motivi che spingono una parte
importante dell’opinione pubblica come un agitatore.
1963
Il grande tema che si impone all’interno del dibattito politico italiano e quello del centro sinistra:
allontanarsi dopo il 58 dei socialisti dall’alleanza con il partito comunista e l’avvicinarsi progressivo all’area
di governo, tutto il tema è legato alla possibilità di un accordo organico (in segno del progresso) tra
democrazia cristiana e partito socialista.
Evoluzione della grafica del manifesto, si passa ad una grafica più complessa non più a disegni ma negli anni
60, amando a passo con un Italia che si sta aprendo alla modernità anche la grafica diventa più moderna.
1968
Arriva la contestazione del 1968: contestazione che cammina
sulle gambe del movimento studentesco, studenti che agitano la
necessità di un rinnovamento della scuola, società e che hanno
tra i motivi di mobilitazione anche la lotta contro l’imperialismo
americano in Vietnam.
Grafica più complessa, uso fotomontaggio, fotografia.
1970
Gli anni 70 sono gli anni della violenza politica e dell’acquisizione dei diritti. La grafica
è più Complessa e molto più disordinata ma c’è una ricerca di innovazione molto
forte. Gli anni 70 sono gli anni delle stragi fasciste (bimbe piazza Fontana, strage treno
Bologna Firenze). Uno dei temi maggiormente mossi dal partito comunista è il
pericolo del ritorno al fascismo che queste stragi lasciano intendere. Uso maniera
simbolica colore rosso e nero.
Anni 70 vedono protagonismo legge donne, unioni civili, aborto…
ATTENZIONE! Non c’è un gap tecnologico perché la stessa tecnologia usata in America è disponibile MA i
feriti della Rai, legati alla democrazia cristiana, ritengono che l’immissione del colore nella tv possa favorire
lo svilupparsi di una mentalità edonista, consumista, che la democrazia cristiana, che si rifà ai valori
cattolici, ritiene non utile per lo sviluppo Complessivo del paese.
Il modello americano è un modello che in altri paesi europei viene recepito molto velocemente, in Italia no:
le campagne elettorali italiani rimangono basate sulla militanza, basate sui giornali e sulle affissioni murali.
- PCI: si trova in una condizione di difficoltà oggettiva sia formale che di contenuti: la
costruzione interna dei contenuti e difficile perché, al contrario della DC che si presenta come
partito che difende i valori cattolici quindi essendo il cattolicesimo l’identità del popolo italiano,
difende l’Italia, il PCI si trova in difficoltà perché i suoi messaggi non sono solidi tanto quanto
DC.
Il PCI e il partito della classe operaia che secondo la tradizione marxista sarà la classe che
rinnoverà la società mondiale, portando a compimento la rivoluzione sociale, però al tempo
stesso e anche un grande partito nazionale patriottico, protagonista della resistenza contro
l’invasione nazista, con le radici quindi nel passato migliore del paese.
Non è soltanto il partito che vuole creare attraverso la rivoluzione un futuro migliore, ma è
anche un partito che pretende di essere continuatore, colui che lega passato, presente e
futuro.
Il PCI e una forza modernizzante e vettore del progresso: il messaggio è contraddittorio: se e
vettore del progresso, come si pone rispetto a tutta quella parte della società che è
rappresentato sempre come conservazione (mondo contadino), non progresso e comunque nei
confronti del progresso è diffidente? Se i contenuti sono ambigui, anche la comunicazione lo
sarà. La costruzione formale non a caso fa ricorso a stili differenti che accentuano l’ambiguità
del messaggio. Ci sono semplificazione e schematismi legati al fatto che il PCI vuole essere
pedagogico nei confronti delle masse. Manifesti disegnati, caricatura e in alcuni casi però ci
sono manifesti molto moderni per rifarsi al paese delle avanguardie (Unione sovietica).
Il PSI è quindi un partito degli intellettuali, dell’Italia moderna e in divenire oppure deve
assolvere al compito storico di educare le masse? CONTRADDIZIONE CHE NON VIENE SCIOLTA.
Dal punto di vista della grafica questa contraddizione si nota sempre.
Manifesto della federazione comunista molto simile al manifesto sovietico degli stessi anni.
Un cambiamento importante sarà nel rinnovamento dei codici portato nel 1968
questo perché la comunicazione die movimenti giovanili e una comunicazione
estremamente innovativa:
• Uso volantini, strumenti comunicativi “poveri”, di basso costo e forte riproducibilità
• Linguaggio diretto e immediato, privo di sfumature
• Tono aggressivo e beffardo
• Riproduzione abbastanza fedele del linguaggio grafico utilizzato nel maggio
francese (durante questi movimenti inizia a nascere una nuova generazione di
militanti appassionati di grafica, che poi spesso sceglieranno la comunicazione come
professione).
AFFIDARSI A PROFESSIONISTI:
BETTINO CRAXI
Precursore campagne elettorali attraverso manifesti.
Leader del PSI negli anni 80, primo grande innovatore perché introduce in novità nel linguaggio politico dei
partiti italiani, per la prima volta il viso del leader compare nei manifesti, primo a usare tv partecipando
come ospite o facendosi riprendere in dimensioni privata, spezzata via la seriosità della politica (sorrisi,
familiarità…), primo che accetta di affidarsi a professionisti nella cura dell’immagine.
SILVIO BERLUSCONI
Il maestro della comunicazione politica italiana, il grande innovatore.
Interviene in politica a partire dal suo famosissimo video messaggio del 25 gennaio 1994. Grande maestro
pe rea professionalità: Berlusconi porta una professionalità nel modo di comunicare la politica che nessun
politico italiano e nessun partito politico italiano aveva mai avuto. Non inventa nulla, utilizza per la prima
volta in Italia in maniera sistemata quello che è il patrimonio di rapporti, di conoscenze tra politica e
comunicazione politica che in particolare negli USA si era già sedimentato come patrimonio della politica
sin dagli anni 50. Se l’Italia è rimasta arretrata ora con Berlusconi si recupera quel gap tutto insieme. La sua
professionalità consiste nel fatto che si affida ai professionisti della comunicazione politica:
• viene usato il marketing elettorale
• Usati i focus group per capire quali sono gli atteggiamenti del pubblico/ elettori
• Uso del sondaggio per imporre un’agenda, un elenco di priorità dei temi da discutere e per capire
punto di vista
• Sviluppo del concetto di campagna permanente: la campagna elettorale si fa sempre!
• Pronta una programmazione accurata nella comunicazione politica
Gli riesce tutto benissimo perché è a capo non soltanto di un grande gruppo comunicativo che si occupa di
televisione (MEDIASET) ma soprattutto perché ha la possibilità di utilizzare la professionalità die
pubblicitari. All’interno del gruppo c’è “Publitalia” che ha come scopo quello di organizzare la pubblicità che
poi viene vendita all’interno delle reti televisive Mediaset.
ELEZIONI 2001
Esempio di come i manifesti elettorali possono essere utilizzati in maniera straordinaria anche in un’epoca
in cui prevale internet e tv.
Le elezioni del 2001 sono caratterizzate dal fatto che nel febbraio 2000 il parlamento vota la “par condicio”
legge che regola l’uso della televisione a scopi elettorali, propagandistici. In particolare, impone limiti ben
precisi di tempo per l’emissione di spot pubblicitari in precise fasce orarie e con tempi di spesa. È una legge
apposta per ridurre il vantaggio competitivo di Berlusconi che può contare sulle reti Mediaset.
In questo caso la campagna del 2001 per Berlusconi è dominata da manifesti come strategia comunicativa.
Grandissimi manifesti stradali occupando tutti gli spazi pregiati, in luoghi dove non possono sfuggire. Le
affissioni iniziano con largo anticipo per “occupare” gli spazi strategici per “rubarli” agli altri partiti.
I vantaggi di questa campagna elettorale tramite manifesti:
• Economicità: pianificazione con largo anticipo a meno prezzo
• Il mercato degli spot televisivi costa tantissimo a causa della par condicio
• La presenza ossessiva dell’immagine di Berlusconi sfrutta il processo di replicazione “creativa”
dell’immagine (i cosiddetti memi odierni).
• La tv fa politica cercando di non dire piuttosto che dire, minimizzando i problemi esistenti, parlando
di moda, successi, no politica;
• Tra 1968 e 1977 viviamo un periodo di fermento comunicativo (giovani) scarsamente, tuttavia,
recepito dai partiti italiani.