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5 Novembre Teorie morali

I due rappresentanti che argomentarono il rapporto tra intelletto e volontà, come abbiamo visto,
furono Tommaso e Duns Scoto, e perché è importante questa argomentazione? Perché questi
filosofi pongono il problema del libero arbitrio, che è un problema fondamentale in etica, in
metafisica, in politica e altri campi. L’UOMO è VERAMENTE LIBERO NELLE SUE AZIONI, NELLE SUE
SCELTE? Come abbiamo già detto, la cosa che differenzia l’uomo dagli altri esseri viventi è la
capacità di agire, di scegliere come agire, perché l’uomo è libero quindi la libertà e ciò che
contraddistingue l’essere umano e quindi è la base della riflessione morale; Se l’uomo fosse
determinato, quindi fosse costretto da una forma di determinismo, allora la morale non si
potrebbe nemmeno, perché l’uomo sarà costretto a comportarsi in un modo piuttosto che in un
altro. Ed è qui che si innesta proprio questa contrapposizione che vede Tommaso da una parte e
dall’altra Duns Scoto. Mentre per Tommaso, che è un Aristotelico, l’intelletto è il faro dei nostri
comportamenti e quindi la volontà segue l’intelletto. Invece Duns Scoto sostiene che è la volontà
ad avere un ruolo più importante nel momento della scelta, quindi non è l’intelletto ma è la
volontà, perché? Se l’intelletto ci mostra un obiettivo e ci convince totalmente che quell’obiettivo
è buono e corrisponde al bene comune, la volontà non può non seguirla, ma Scoto non è
d’accordo e sostiene che la volontà dell’uomo sia totalmente libera di scegliere anche un’altra
strada, quindi anche se io so che un determinato comportamento è giusto ma voglio scegliere un
altro tipo di comportamento devo essere libero di farlo, quindi la libertà dell’uomo sta anche nel
decidere il sbagliato. Certamente nel momento in cui scelgo dei comportamenti che sono in linee
con il volere di Dio, dimostro di essere un perfetto cristiano, quindi sarai ancor più degno del
premio divino. (Testo 3 ) Lui sostiene che la natura e la volontà sono principi attivi che però
funzionano in modo diverso, (Testo: Di fronte al bene che gli viene prospettato dall’intelletto, la
volontà è totalmente libera di scegliere e quindi di scegliere il bene o il suo contrario. Quindi nel
momento in cui noi scegliamo il bene, ci siamo rivelati ancora di più esseri morali. Ritroviamo una
posizione agostiniano, una posizione che non da il primo posto, nel rapporto tra filosofia e
religione e tra ragione e fede, alla filosofia e alla ragione ma da il primo posto alla fede. Scoto dice
che comunque l’intelletto mi deve indicare i comportamenti razionali, però l’essere umano è
libero di scegliere e se scegliere il bene lo fa, non perché glielo indica l’intelletto, ma perché glielo
indica Dio, quindi l’amore per Dio, la fede è più forte della ragione. Tutto ciò serve per capire che
l’uomo, si distingue da tutti gli altri ,per la sua volontà libera.
L’epoca di passaggio è l’epoca Umanistico rinascimentale, molto importante. E’ un epoca in cui si
vuole rinnegare tutto ciò che il medioevo ha significato e si vuole ritornare alle epoche antiche.
Questo periodo si chiama appunto umanesimo perché si ha un ritorno alle umanae litterae,
(15:26)

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