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DUMS SCOTO

ILVOLONTARISMO
Contenuti

01 04
Riduzione dell'episteme e riaffermazione della
Teologia come scienza pratica
sua autonomia

02 La libertà e la verità dei cattolici


05 Conoscenza intuitiva

03 Legge morale e legge naturale


Teologia come
scienza pratica
La teologia come fondamento
oggettivo dell'etica
Un aspetto cruciale della teologia come scienza pratica
di Scoto è che essa fornisce un fondamento oggettivo per
l'etica. Mentre altre discipline possono offrire principi
morali basati sulla ragione umana o sul consenso
sociale, la teologia si basa sulla volontà divina come
fonte ultima dell'etica. Questo significa che le decisioni
morali non sono soggettive o basate sulle opinioni
umane, ma derivano dalla volontà di Dio. La teologia
fornisce un fondamento solido e universale per
determinare ciò che è giusto o sbagliato.
La divina volontà come fondamento
etico
La teologia come scienza pratica ci aiuta a comprendere
la volontà divina attraverso lo studio delle Sacre
Scritture e della tradizione teologica. Questa conoscenza
ci orienta nella condotta della nostra vita e nelle
decisioni morali. La teologia diventa uno strumento
pratico che guida verso il bene e aiuta ad evitare il male.
Secondo Scoto, la volontà di Dio è la fonte ultima
dell'ordine morale. Questo significa che ciò che è giusto
o sbagliato dipende dalla decisione libera di Dio, non da
principi oggettivi o razionali. Questo approccio, chiamato
volontarismo, attribuisce alla volontà divina un ruolo
centrale nell'etica. Scoto sostiene che comprendere la
volontà di Dio è cruciale per prendere decisioni morali
adeguate e per ottenere il bene morale.
Il ruolo complementare della ragione
umana
Nonostante l'importanza attribuita alla volontà divina,
Scoto non esclude il ruolo della ragione umana nel
contesto della teologia come scienza pratica. Egli
sostiene che la ragione può essere uno strumento
complementare alla teologia, aiutandoci a comprendere
meglio la volontà divina e ad applicarla alle situazioni
concrete. La ragione può aiutarci a interpretare le Sacre
Scritture ea sviluppare una comprensione più
approfondita dei principi etici.
La libertà e la
verità dei cattolici
La libertà e la responsabilità morale
Scoto afferma che la libertà umana è conferita da Dio e è
una caratteristica fondamentale dell'essere umano.
Contrariamente all'idea che la libertà sia la capacità di
fare qualsiasi cosa si desideri, Scoto sostiene che essa
consiste nell'agire in conformità alla propria natura
umana, orientata verso il bene e la virtù. La vera libertà
si realizza quando si sceglie consapevolmente e
volontariamente il bene morale. Scoto ritiene che la
libertà sia strettamente collegata alla responsabilità
morale, poiché la volontà libera permette agli individui di
essere responsabili delle proprie azioni e delle
conseguenze che ne derivano. La libertà non è un
pretesto per comportarsi in modo immorale, ma richiede
un impegno a fare scelte ragionate e guidate dal bene.
La Libertà dell'Anima Umana
Scoto considerava l'anima umana come dotata di libertà,
intesa come la capacità di agire in modo razionale e di
scegliere appropriatamente. Secondo lui, questa libertà
costituisce un elemento essenziale dell'essere umano,
derivante dalla sua natura creaturale a immagine e
somiglianza di Dio. Scoto sottolineava che la libertà
dell'anima è compatibile con la volontà di Dio e con la
sua provvidenza divina, poiché Dio stesso ha creato
l'essere umano con questa libertà.
La ricerca della Verità come
Conformità alla Realtà
Duns Scoto considera la ricerca della verità come un
compito cruciale per l'intelletto umano. Egli sostiene che
la ragione umana sia in grado di comprendere la verità,
ma la sua capacità di farlo dipende anche dalla volontà
libera. La deve volontà essere aperta e disponibile ad
accogliere la verità, altrimenti la ragione può essere
oscurata da pregiudizi o desideri egoistici. Per Scoto, la
verità è intesa come la conformità del pensiero umano
alla realtà oggettiva. Egli sosteneva che la ragione
umana ha la capacità di conoscere la verità attraverso
l'esercizio della sua facoltà intellettiva. La verità, per
Scoto, è universale e oggettiva, indipendentemente dalle
opinioni o dalle prospettive soggettive degli individui.
La verità come un dono di Dio
Secondo Duns Scoto, la verità è un dono divino rivelato
agli uomini attraverso la grazia di Dio. La libera volontà
svolge un ruolo chiave nell'accogliere questa grazia e
nell'aprirsi alla verità rivelata. La ricerca della verità
richiede umiltà e apertura di cuore, permettendo a Dio di
illuminare l'intelletto umano. Scoto attribuiva grande
importanza alla rivelazione divina come fonte di verità
nella fede cattolica. Riconosceva che la ragione umana
ha limiti nell'accesso alla verità soprannaturale, anche
se può raggiungere una certa conoscenza naturale.
Pertanto, Scoto sosteneva che Dio ha rivelato la verità
tramite le Sacre Scritture e la Tradizione apostolica per
guidare gli esseri umani verso la salvezza e la
conoscenza delle verità divine.
Legge morale e
legge naturale
Definizione della Legge Morale
Secondo Duns Scoto, la Legge Morale è l'amore di Dio
per l'umanità, ci guida verso il bene e la volontà divina. È
ragionevole e comprensibile, e la ragione umana può
riconoscerla come il cammino verso il bene. La Legge
Morale è una norma oggettiva derivante dalla volontà di
Dio, universale, immutabile e applicabile a tutti. Essa
guida il comportamento umano verso il bene comune e
si basa sulla natura razionale dell'uomo. È indipendente
dalla cultura o religione e riflette i valori e gli ideali che
dovrebbero guidare le nostre azioni e decisioni.
Definizione della Legge Naturale
Secondo Scoto, la Legge Naturale è una legge etica
intrinseca alla natura stessa degli esseri umani. Questa
legge è accessibile alla ragione umana e può essere
compresa attraverso la riflessione e la contemplazione.
La Legge Naturale è universale e comprende principi
morali intrinseci alla nostra umanità. Secondo Scoto, la
Legge Naturale è un principio che permea tutto
l'universo e si riflette nella stessa natura. È un ordine
stabilito da Dio che regola il comportamento sia delle
creature razionali che di quelle non razionali. La Legge
Naturale è innata nell'uomo e può essere conosciuta
attraverso la ragione. Essa offre una guida per
determinare ciò che è moralmente corretto e ciò che è
moralmente sbagliato.
La relazione tra la Legge Morale e la Legge
Naturale
Duns Scoto distingue tra Legge Morale e Legge Naturale. La
Legge Morale proviene dalla volontà di Dio, mentre la Legge
Naturale è intrinseca alla natura umana. La Legge Naturale guida
l'agire umano verso ciò che è buono e razionale, basandosi sulla
nostra natura e sulle virtù che ci permettono di raggiungere la
felicità. Secondo Duns Scoto, la Legge Morale deriva dalla Legge
Naturale ed è strettamente correlata ad essa. La ragione umana è
il mezzo per comprendere la Legge Naturale e tradurla in azioni
morali. La Legge Morale è la fonte e l'autorità suprema della
Legge Naturale, entrambe mirano a guidare gli esseri umani verso
il bene e la virtù. Riconoscere queste leggi ci spinge a considerare
i principi morali come universali e oggettivi, superando le opinioni
soggettive. La consapevolezza di queste leggi può aiutarci a
prendere decisioni morali informate e promuovere il bene
comune. Tuttavia, Duns Scoto sottolinea che la moralità ha una
certa autonomia: sebbene la ragione possa comprendere la Legge
Naturale, la volontà umana ha la libertà di agire in conformità o
meno ad essa. La moralità richiede una scelta consapevole e un
impegno attivo per seguire la Legge Morale.
Riduzione dell'episteme
e riaffermazione della
sua autonomia
Concetto di episteme e relazione con
la realtà
L'episteme, secondo Duns Scoto, rappresenta la
conoscenza razionale fondata sulla ragione e la logica.
L'episteme possiede una sua autonomia intrinseca e può
essere raggiunta attraverso il processo del pensiero
critico e l'esame oggettivo delle evidenze. Questo tipo di
conoscenza va al di là della mera percezione sensibile e
si basa sulla ragione come fondamento. Scoto sostiene
che l'episteme è fondamentale per la nostra relazione
con la realtà in quanto ci permette di comprendere il
mondo che ci circonda in modo più profondo e
significativo.
La riduzione dell'episteme
Scoto critica la riduzione dell'episteme alla sola
percezione sensibile, affermando che limitare la
conoscenza impoverisce la nostra comprensione del
mondo. Secondo Scoto, l'episteme razionale è limitata
rispetto alla conoscenza infinita di Dio infatti l'essere
umano ha una conoscenza parziale intrinsecamente
limitata dalla sua natura finita. Scoto sottolinea
l'importanza di riconoscere i limiti della conoscenza
umana e di evitare pretese eccessive.
La riaffermazione dell'autonomia
dell'episteme
Scoto afferma che la conoscenza intellettuale e razionale
è essenziale per comprendere appieno la realtà.
L'episteme va oltre le semplici impressioni sensoriali e
permette di comprendere concetti astratti e verità
universali. L'intelletto umano può comprendere principi
e leggi che vanno oltre l'esperienza sensibile,
contribuendo alla nostra comprensione del mondo.
Nonostante la sua riduzione, Scoto ribadisce l'autonomia
dell'episteme, sostenendo che la ragione umana può
conoscere e comprendere la realtà indipendentemente
dalla rivelazione divina. La ragione è valida anche al di là
delle questioni teologiche e può raggiungere la verità.
Relazione tra fede e ragione
Duns Scoto difende l'autonomia dell'episteme, ma non
nega l'importanza della fede. Riconosce che la fede è
una forma di conoscenza diversa e complementare.
Scoto sottolinea che la fede non dovrebbe ridurre o
negare il valore della ragione, ma piuttosto integrarsi
con essa in un dialogo costruttivo.
Conoscenza
intuitiva
Definizione della Conoscenza intuitiva
La Conoscenza Intuitiva è la conoscenza immediata e
diretta che supera le limitazioni della ragione e dei sensi.
Secondo Duns Scoto, è una capacità intellettuale
superiore che permette di percepire e comprendere la
realtà in modo profondo e immediato rispetto al pensiero
razionale. È innata nell'uomo e si sviluppa attraverso
l'esperienza e la riflessione, supera la logica e la
ragione. Si basa sull'intuizione diretta delle cose, senza
bisogno di ragionamento. Non richiede processi
inferenziali ed è caratterizzata da chiarezza, certezza ed
evidenza interna.
Conoscenza intuitiva e Ragione
Secondo Duns Scoto, l'intuizione non sostituisce la
ragione, ma la completa. L'intuizione e la ragione non
sono in opposizione, ma offrono prospettive diverse e
complementari. La ragione analizza e deduce, mentre
l'intuizione permette di comprendere gli aspetti più
profondi della realtà. Mentre la ragione è discorsiva,
l'intuizione è immediata e globale. Nonostante
l'importanza dell'intuizione, Scoto riconosce
l'importanza della ragione. Quest'ultima ci aiuta a
elaborare e spiegare le intuizioni in modo logico.
L'intuizione è superiore alla ragione, poiché può cogliere
verità al di là della razionalità umana. Tuttavia, non c'è
conflitto tra intuizione e ragione, ma piuttosto una
cooperazione nella ricerca della verità.
VOLONTRISOMO
Il volontarismo di Duns Scoto è una teoria filosofica che
attribuisce la primaria importanza alla volontà di Dio nella
determinazione della realtà e del bene. Secondo Duns
Scoto, la volontà divina è suprema e precede l'intelletto, e
quindi il bene e il male sono determinati dalla volontà di Dio
piuttosto che da una razionalità oggettiva o da principi
morali universali. Questo approccio mette l'accento sulla
potenza e sull'arbitrio divino, riconoscendo la limitatezza
della ragione umana nel comprendere appieno il piano
divino.

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