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Al centro della riflessione di Dewey c'è il concetto di esperienza , sviluppatasi dalla relazione dell’individuo
all’ambiente.
Collocandosi sulla stessa linea di pensiero, Decroly ritiene fondamentale il contatto con la natura. L'aula
deve essere sostituita dall'ambiente esterno all'edificio in cui l'alunno può coltivare tutti gli aspetti della
propria individualità e facilitare l'andamento sociale e naturale. Il giardino diviene il giusto mezzo per
percorrere il processo evolutivo della specie umana a partire dalle proprie origini.
Per Decroly, l’esperienza infantile è innanzitutto globale: l’attività globalizzatrice orienta spontaneamente
l’apprendimento delle discipline tramite il passaggio dal tutto alle parti con progressiva differenzazione
delle conoscenze.
Per Rosa e Carolina Agazzi l’educazione outdoor pone al centro del proprio interesse il movimento, mezzo
indispensabile di sviluppo: il gioco. Il gioco è il mezzo attraverso cui fare esperienza sensoriale, fisica e
pratica degli ambienti di vita e il giardinaggio ne è la massima espressione.
L’attenzione per il giardino nasce dall’amore per la natura, per la vita e dalla convinzione che il soggetto
possa crescere bene all’aperto, a contatto con la terra, le piante e gli animali. Rappresenta un’attività da
“coltivare” nel piccolo. La centralità della coltivazione, della sensorialità, dell’attenzione per la natura può
manifestarsi anche in assenza di un giardino vero e proprio: trasportare, organizzare un piccolo angolo nel
cortile o in un ambiente dell’edificio, con una serie di vasi da sistemare in aula. Fare giardinaggio è anche
un’occasione di sviluppo cognitivo, in termini di conoscenza dei semi, delle stagionalità, dei concimi