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LA PEDAGOGIA è la scienza dell’educazione. Significa sia allevare e nutrire che condurre, trarre fuori e sviluppare.

La pedagogia è quello che guida gli insegnanti


a strutturare il percorso di apprendimento degli alunni.

TEORIE PEDAGOGICHE DA JHONN LOCKE AL PRIMO ‘800


- LOCKE (1693)  Pensieri sull'educazione (OPERA). È stato fra i primi a studiare della pedagogia (padre della pedagogia). Ritiene che nell'educazione del
fanciullo vadano contenuti gli aspetti più repressivi, quali le punizioni corporali, mentre va incoraggiata l'espressione diretta e spontanea dell'attività
conoscitiva, ad es. l'attività fisica eattività pratiche in generale, che consentano l'apprendimento diretto.
- ROUSSEAU (1712-1778)  OPERE: L'Emilio, sono centrali le nozioni di educazione negativa e di educazione indiretta; Contratto Sociale, verte su
un'educazione totalmente socializzata regolata dall'intervento dello Stato. Modello educativo: homme naturel. Secondo l’Emilio l'educazione deve
avvenire in maniera naturale, lontano dagli influssi corruttori dell'ambiente sociale e sotto la guida di un pedagogo esperto. Rousseau diceva che
l’individuo era una tabula rasa. Puerocentrismo  Scoperta dell'infanzia come età autonoma e dotata di caratteri specifici. Apprendimento motivato 
Stretto legame tra motivazione e apprendimento.
- PESTALOZZI (1746-1827) - PEDAGOGIA ROMANTICA  Come Gertrude istruisce i suoi figli (1801) – il canto del Cigno. Educazione come processo che
deve seguire la natura. Formazione spirituale dell'uomo come unità di cuore, mente e mano: una formazione che va sviluppata attraverso l'educazione
morale, quella intellettuale e quella professionale, tra loro strettamente congiunte. L'istruzione, è necessario sempre partire dall'intuizione, dal contatto
diretto con le diverse esperienze che ogni allievo deve compiere nel proprio ambiente. Per Pestalozzi il centro dell’educazione naturale è la famiglia cui la
scuola deve conformarsi. Fondamentale è altresì l'importanza del lavoro e della formazione dei giovani in comunità e non in solitudine. Ma anche
l'importanza della madre come prima naturale educatrice del bambino.
- HERBART (1782- 1852) - LA POSIZIONE ANTIROMANTICA  basi della pedagogia contemporanea. Pedagogia scientifica. La pedagogia è scienza autonoma
dell’educazione. Formazione di una personalità secondo 5 valori fondamentali indicati dall’esperienza: Libertà interiore; Perfezione; Benevolenza; Diritto;
Equità. Le condizioni per l’istruzione educativa sono il governo (controllo esercitato dall’educatore sull’allievo) e la disciplina (atteggiamento di guida
dell’educatore).
- FRÖBEL (1782-1852)  L'Educazione dell'uomo (1826) – La pedagogia del giardino d’infanzia (1840). Pedagogista tedesco del Romanticismo. Ha creato e
messo in pratica il concetto di Kindergarten (Giardino d'infanzia), luogo naturale e a misura di bambino. Importanza al gioco. Teoria dei doni, utilizzo di
materiale ludico-didattico costituito da oggetti geometriche di progressiva complessità (sfera, cubo, cilindro) che riprendono la struttura intima della
natura.
- APORTI E MAYER: RIFORMISMO EDUCATIVO  Aporti e l'educazione popolare. Nel 1829 aprì il primo asilo infantile (scuola infantile per i poveri) che
doveva: accogliere e preservare dai pericoli della strada i figli dei lavoratori (assistenza e prevenzione); aiutare le famiglie a sostenerli mediante la refezione
(pasto); educare i bambini nello sviluppo intellettivo, religioso, morale e fisico; migliorare le condizioni sociali del popolo.
Enrico Mayer muove da una precisa visione dei rapporti tra le varie classi sociali. L'educazione era fondamentale per lo sviluppo economico della società
moderna perché tende ad eliminare la corruzione sociale e l'indifferenza verso il lavoro.

TEORIE PEDAGOGICHE DALLA SECONDA METÀ DELL’800 ALLA PRIMA METÀ DEL ‘900
Nel 1900 la scuola subisce processi di profonda e radicale trasformazione. Si apre alle masse e si nutre dell'ideologia. La scuola si impose come istituzione
chiave della società democratica e si alimentò di un forte ideale libertario. I temi della pedagogia dell'attivismo sono: Puerocentrismo, Valorizzazione del fare,
Motivazione, Centralità dello studio di ciò che lo circonda, Socializzazione, Antiautoritarismo, Antiintellettualismo, Il passaggio da pedagogia a scienze
dell'educazione, Il secondo Novecento e una nuova ideologizzazione della Pedagogia.
- JHONN DEWEY (1859/1952): PADRE DELLA PEDAGOGIA  “Il mio credo pedagogico” (opera). Dewey fu il vero e proprio fondatore dell’attivismo
pedagogico. Al centro della riflessione di Dewey c'è il concetto di esperienza. Il processo educativo per Dewey è sintesi tra la partecipazione dell'individuo
e della società. Introduce nella scuola il lavoro sotto forma di laboratori in cui svolgere quelle attività quotidiane consentendo all'alunno di vivere e di
rendere la scuola "attiva". Dewey propone la centralità del fanciullo che, guidato dall'insegnante, apprende attraverso il fare, un programma che tiene
presenti gli interessi, i bisogni e lo sviluppo fisico e psicologico dell'alunno.  DIDATTICA ATTIVA
- MONTESSORI (1870-1952) - LA NASCITA DELLA PEDAGOGIA SPERIMENTALE  la vera educazione è autoeducazione: la pedagogia, il metodo,
l'insegnante, l'istituzione scolastica sono tutti mezzi ausiliari per la realizzazione di un "io" interiore, strumenti che devono aiutare il bambino a servirsi delle
sue risorse per esprimersi e svilupparsi. Casa dei bambini: gli spazi e il materiale didattico sono a misura del bambino. Parla di una "mente assorbente'
(opera), in quanto "la mente del bambino prende le cose dall'ambiente e le incarna in sé stessa". Per Montessori l'Educazione Cosmica è mostrare al
bambino l'interdipendenza di tutte le forme di vita, di tutti gli ambienti terrestri, del sole, dell'acqua e dell'aria.
- DECROLY (1871-1932) LA GLOBALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO  Punti centrali: imparare facendo, interazione con l’ambiente e globalizzazione
dell’insegnamento. Fonda nel 1907 la Scuola dell'Ermitage, dove conduce un esperimento pedagogico all'insegna del motto "per la vita attraverso la vita".
Il nuovo metodo è fondato sull'osservazione diretta, sullo studio dei bisogni primari e dell'ambiente del fanciullo, rispettando, sia l'esigenza soggettivo-
psicologica sia quella oggettivo-sociale. La scuola sarà organizzata come ambiente in cui l'alunno possa avvicinarsi gradualmente alle attività materiali e
sociali proprie della vita reale, mentre le attività scolastiche saranno organizzate tutte attorno a “centri di interesse”. L'insegnamento si svolge attraverso
attività ed esercizi articolati nell'osservazione, nell'associazione e nell'espressione (trittico decrolyano). Vengono istituite schede di osservazione. Si occupa
del metodo globale, che procede dal tutto alle parti.
- CLAPARÈDE (1873-1940)  approccio funzionalista all’istruzione (la scuola deve essere funzionale alle esigenze individuali. Studia l'interazione ambiente-
mente, poiché i processi di quest'ultima possono essere spiegati come necessità di controllo dell’ambiente esterno. Sulla base della legge del bisogno e
dell’interesse si arriva alla conclusione che l'educazione deve basarsi su fattori spontanei del fanciullo per metterlo in condizione di fornire delle risposte
adeguate alle esigenze naturali e sociali dell'attività. La scuola deve essere "una scuola su misura" (opera), in quanto deve rispettare e valorizzare le
diversità di ciascuno.
- FERRIÈRE (1879/1961)  Ferrière sostiene che lo scopo dell'educazione è prima di tutto guidare l'allievo a far convergere la volontà e l'intelligenza verso
una aspirazione ad elevarsi, favorendo il lento processo di adattamento al mondo auspicando un adattamento in un ideale superiore. La scuola attiva
prevede che la lezione si strutturi in tre tempi: raccolta dei documenti, classificazione elaborazione. Principi a fondamento della scuola attiva: espressione
dell'energia vitale del fanciullo; rispetto dell'individualità singolare; spontanea espressione degli interessi e dell'esperienza diretta; attenzione alle fasi di
sviluppo; atteggiamento cooperativo; coeducazione; educazione dell'uomo e del cittadino.
- MAKARENKO (1888-1939): TEORIA DELLA III INTERNAZIONALE  riflette l’ideale dell’uomo nuovo e di un’educazione collegata al contesto economico e
sociale. È palese la coscienza della transizione. Formazione politica e lavoro produttivo sono i due pilastri della nuova pedagogia. Pedagogia basata sul
Collettivo perché nel collettivo nessuno viene sacrificato e tutti vengono valorizzati al meglio delle loro capacità.
- WINNICOTT (1896-1971) E L'ATTACCAMENTO  rapporto tra gioco e atto creativo. Alla nascita il bambino vive uno stato di fusione totale con la realtà
esterna ed è totalmente dipendente dalla madre (attaccamento). Successivamente la madre deve gradualmente emancipare il piccolo e avviarlo alla
scoperta di un "non me". Si servirà dei cosiddetti oggetti transizionali (permettono il distacco dalla madre). L'uso dell'oggetto transizionale rappresenta la
sua prima esperienza di gioco (=esperienza creativa). La creatività è costituita dalla "maniera che ha l'individuo di incontrarsi con la realtà esterna".
Winnicott dice ogni individuo ha la creatività all’interno di sé, basta solo stimolarla.

TEORIE PEDAGOGICHE DEL ’900


- BRUNER (1915-2016): LA PEDAGOGIA STRUTTURALISTA  tre modalità di rappresentazione del sapere: ATTIVA-ICONICA-SIMBOLICA. Queste modalità
sono influenzate dalla cultura (motivo per cui la sua teoria viene definita CULTURALISMO) in quanto per lo sviluppo cognitivo hanno un'importanza
determinante i fattori ambientali e sociali, mentre l'educazione ha un ruolo essenziale affinché il bambino adoperi queste conoscenze cognitive che ha
nella risoluzione dei problemi. L'esperienza scolastica non è l'esperienza spontanea, naturale o sociale, ma deve essere un'esperienza orientata e
predisposta al raggiungimento di precisi obiettivi di crescita culturale. Il metodo di insegnamento, pur non trascurando il mondo psicologico dell'alunno, va
cercato all'interno delle discipline che costituiscono l'oggetto dell'insegnamento stesso: questo è il principio fondamentale della pedagogia strutturalista.
L'alunno deve innanzitutto "imparare ad imparare" e ciò sarà possibile attraverso l'apprendimento delle strutture disciplinari. Bruner evidenzia i vantaggi
di una didattica strutturalistica che permette di salvaguardare l'unitarietà dell'apprendimento a tre livelli: orizzontale, in quanto, mostrando le stesse
strutture in materie o argomenti di discipline diverse, permette l'integrazione tra le discipline; verticale, in quanto consente un insegnamento continuo e a
spirale in cui l'alunno trova, a diversi stadi di crescita, altrettanti livelli di approfondimento dello stesso contenuto disciplinare; trasversale, in quanto
presenta le strutture concettuali con l'utilizzazione di tutte le forme di rappresentazione. Attraverso utilizzo di amplificatori culturali un soggetto può
sviluppare e potenziare le proprie capacità. Due tipi di funzionamento cognitivo: il pensiero logico-scientifico permette di spiegare ciò che succede per
mezzo delle proposizioni generalizzabili e oggettive della scienza; il pensiero narrativo permette di interpretare ciò che succede, attraverso il punto di vista
parziale e variabile.
- DON MILANI (1923-1967) L'ESPERIENZA DELLA CONTROSCUOLA  Il suo metodo prevedeva la tecnica della scrittura collettiva secondo la quale si
leggevano i quotidiani, si discutevano e si scriveva insieme il commento. L’obiettivo di questo progetto educativo era l’emancipazione delle classi
subalterne. È stato un promotore del riscatto sociale, mirava ad istruire le classi più disagiate della società, mettendoli a confronto con gente culturalmente
più elevata.
- AGAZZI  Nel 1895 aprì insieme alla sorella la “scuola materna”: ispirata ad un ambiente familiare ed affettivo in cui il bambino veniva seguito dalla figura
“materna” delle educatrici. Le sorelle Agazzi costruirono il “museo delle Cianfrusaglie” in cui si trovava ogni sorta di oggetti, che venivano ordinati secondo
criteri di forma, dimensione, colore ecc., diventando così materiale didattico. L’attenzione delle sorelle Agazzi è incentrata sul bambino come essere attivo.
Dimensione della socievolezza, della tolleranza e della solidarietà.
- KILPATRICK - TEORIE SU PEDAGOGIA E SOCIETÀ  era convinto che la società può essere trasformata solo attraverso una riforma dell’attività didattica e
organizzativa della scuola. Quindi lo scopo dell’educazione sarà quello di creare “un’autorità interna” (della persona) che abbia il compito di guidare
l'individuo secondo una precisa condotta, e quindi l’organizzazione didattica dovrà educare l’alunno con le relazioni con gli altri; per fare ciò è necessario
rinnovare la scuola che dovrà essere fondata sui principi: della LIBERTÀ (libertà che spinge l’individuo ad apprendere); dell’AUTONOMIA MORALE (rispetto
delle regole, dell’altro, di sé stesso…); del RAPPORTO BIUNIVOCO INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Secondo Kilpatrick, il metodo più corretto è quello
del “problem solving”, vale a dire che il soggetto per imparare deve risolvere, tutto ciò porta il soggetto a imparare in modo auto-diretto. E ducazione
INTRINSECA, che proviene direttamente dal soggetto che impara.

TEORIE PEDAGOGICHE DALLA SECONDA METÀ DEL ’900 AD OGGI


- MASLOW (1908-1970) PIRAMIDE DEI BISOGNI  Nel 1954 propose una gerarchia di bisogni, in base alla quale la soddisfazione dei bisogni più
elementari è condizione necessaria per fare emergere quelli di ordine superiore. Alla base della piramide ci sono i bisogni essenziali alla sopravvivenza,
mentre salendo verso il vertice si incontrano i bisogni più immateriali. Dal basso  FISIOLOGIA – SICUREZZA (bisogni primari) – APPARTENENZA – STIMA
(bisogni sociali) – AUTO REALIZZAZIONE (bisogni del sé).
- BLOOM (1913-1999)  Nell'opera «La Tassonomia degli obiettivi educativi», vengono raccolti i criteri utilizzati dagli insegnanti per "esaminare" i propri
allievi. Uno degli strumenti è la griglia di valutazione, essa ha il pregio di definire gli Obiettivi educativi. 6 livelli di obiettivi: conoscenza, comprensione,
applicazione, analisi, sintesi e valutazione. Una valutazione può essere obiettiva secondo Bloom, solo se si stabiliscono prima gli elementi che si vogliono
verificare e se le prove sono fedeli agli obiettivi prefissati. MASTERY LEARNING (apprendimento per maestria), è una strategia che permette di plasmare
l’insegnamento sulle necessità dell’allievo, attraverso un insegnamento che è diviso in items (pezzetti).
- KOLBERG  Individua 3 stadi di sviluppo morale: Livello preconvenzionale (sotto 9 anni) la morale è legata al rispetto dell’autorità in vista della punizione;
Convenzionale (13-20) rispetto di norme socialmente approvate; Post-convenzionale regolata da principi astratti e valori universali (incentrata sul vivere
civile).
- AUSUBEL (1918-2008)  L'APPRENDIMENTO per scoperta è SIGNIFICATIVO perché permette di acquisire conoscenze attraverso la ricerca autonoma
dell'informazione. CONCETTO CLASSIFICATORE permette il passaggio dalla vecchia informazione alla nuova. Individua tre requisiti per la realizzazione
dell’apprendimento significativo: le pre-conoscenze; il materiale significativo e la scelta dell’allievo di utilizzare l’apprendimento significativo e non quello
puramente meccanico. L’apprendimento significativo comporta la scelta dello studente di mettere in relazione i concetti già presenti nella sua struttura
cognitiva con le nuove conoscenze. CONCETTO ASSIMILATORE: collegamento tra la nuova informazione percepita e le conoscenze acquisite in precedenza
e nell'attuare questo collegamento, sì modifica leggermente l'informazione immagazzinata che in parte viene anche trasformata.
- NOVAK (1932) APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO  5 elementi alla base di ogni esperienza didattica: l’insegnante, l’alunno, le conoscenze, il contesto e la
valutazione. Gli strumenti utilizzati per valutare i risultati del percorso di formazione si basano: o su prove aperte, non oggettive, risultato dell’espressione
dell’individuo stesso; o test oggettivi, con degli obiettivi che determinano una valutazione precisa e dettagliata. Tecnica delle mappe concettuali (anni ’60)
è un modello di come noi organizziamo e applichiamo le conoscenze (pre-conoscenze e nuove conoscenze).
- BOWLBY (1907-1990)  ha studiato i legami di attaccamento durante la prima infanzia nella relazione primaria. Nella relazione con il care-giver il
bambino struttura i MOI (modelli operativi interni) delle rappresentazioni mentali del sè e della relazione con la figura di accudimento che gli forniranno
gli schemi per relazionarsi in futuro. I legami di attaccamento per l’autore sono: sicuro, evitante, ambivalente, disorganizzato.
- BAUMAN (1925-2017)  dedica un’attenzione specifica ad atteggiamenti e comportamenti umani nella società postmoderna e globalizzata che egli
preferisce definire società liquida. Sostiene che l'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da
produttori a consumatori (Consumo, dunque sono).
- CANEVARO (1939 -2022)  La pedagogia speciale ha come oggetto di indagine l’educabilità di soggetti in situazioni di «handicap». Principale finalità
consiste nella riduzione «dell’handicap» ovvero nell’adeguata socializzazione del deficit e nella valorizzazione del potenziale educativo di ogni soggetto che
trova comprensione nella sua integrazione. Gli elementi di didattica generale vanno riformulati e adattati alla didattica che quei soggetti e quella situazione
presentano.
- LAURILLARD (TLA)  Insegnamento come “scienza di progetto” = gli insegnanti devono lavorare in una dimensione creativa a partire dalla propria
esperienza. Utilizza quanto il docente ha appreso nella propria pratica professionale al fine di raggiungere l’obiettivo dell’apprendimento da parte dello
studente ed utilizza l’implementazione del progetto per migliorare continuamente la propria performance.
TLA: Teaching Learning Activities  L’apprendimento avviene attraverso un insegnamento attivo e pratico. Le attività sono organizzate in categorie e
possono prevedere apprendimento attraverso: acquisizione, ricerca, discussione, pratica e collaborazione.

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