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La gravidanza dura 40 settimane a partire dall’ultima mestruazione (supponendo che l’ovulazione sia avvenuta a metà del ciclo
mestruale, altrimenti il dato viene corretto con la datazione ecografica).
La maggior parte dei risultati clinici associati alla gravidanza normale può essere attribuita agli effetti sugli organi finali dei
cambiamenti ormonali e meccanici associati alla gravidanza.
Gli adattamenti materni in gravidanza interessano:
- Incremento ponderale
- Apparato genitali
- Volume e composizione del sangue
- Apparato cardiovascolare
- Apparato urinario
- Apparato digerente
- Apparato muscolo-scheletrico
- Apparato respiratorio
- Sistema endocrino
- Cute e annessi
La secrezione mammaria non dovrebbe allarmare la donna in gravidanza, ma eventualmente si può ricorrere ad un
approfondimento ecografico (in quanto la semeiotica della mammella in gravidanza è resa difficoltosa dall’importante turgore
della stessa).
La donna in gravidanza dovrebbe limitare la stimolazione del capezzolo che induce la produzione di ossitocina, la quale, a sua
volta, è uno stimolo per le contrazioni.
Il flusso ematico uterino di 30-40 ml/min prima della gravidanza può arrivare fino a 1000 ml/min
in gravidanza (considerazione importante in relazione ad un’eventuale emorragia post-partum).
In considerazione del fisiologico calo di Hb in gravidanza e in prospettiva della perdita ematica associata al parto (circa 500 ml di
sangue e 2 g/dl di Hb) o di un’eventuale emorragia post-partum (>1000 ml di sangue), è importante limitare l’anemizzazione
mediante integrazione di ferro e acido folico.
In caso di
marcata
piastrinopenia
(considerando
che al di sotto di
80.000
l’anestesista potrebbe non autorizzare l’esecuzione dell’epidurale) va esclusa l’eventualità di una pseudopiastrinopenia (il
contatore automatico sottostima il un numero delle piastrine in quanto aggregate) rieseguendo il prelievo utilizzando il citrato
piuttosto che l’eparina come anticoagulante (ancora più attendibile è il conteggio manuale mediante striscio di sangue periferico).
I lipidi aumentano in quanto prodotti dalla placenta (quindi non vanno controllati in gravidanza, a meno di casi particolari).
La valutazione della resistenza vascolare sistemica si attua solo (in maniera non invasiva con
valutazione Doppler dell’aorta a livello sternale) nelle donne gravide con patologia ipertensiva
preeclamptica [il termine gestosi non va più usato, ma si utilizza preeclampsia per indicare una
condizione di ipertensione arteriosa e albuminuria in gravidanza].
La riduzione della resistenza vascolare sistemica sembra riconducibile agli ormoni, a sostanze
vasodilatanti prodotte dalla placenza, a derivati del NO, ecc…
L’aumento della GC ha ovviamente maggiori implicazioni in donne con preesistenti patologie
cardiache (cardiomiopatie congenite, valvulopatie).
Le misurazioni cardiovascolari non vanno effettuate con la donna supina (è possibile che anche la semplice compressione con
l’ecografo possa indurre uno svenimento) ma in decubito laterale sinistro. Per gli stessi motivi non è indicato che durante il
travaglio la donna sia completamente supina.
La PA tende a diminuire a 20 sg anche nelle donne ipertese croniche (la cui terapia dovrà quindi essere attentamente rivalutata).
Le alterazioni ECG sono riconducibili all’aumentato volume cardiaco e allo spostamento cardiaco indotto dall’innalzamento del
diaframma.
Le alterazioni ecocardiografiche sono riconducibili all’aumentata volemia.
La proteinuria deve essere valutata su una raccolta delle urine delle 24h
(o in alternativa attraverso il rapporto albumina/creatinina). Una proteinuria
anormale può essere
indicativa di preeclampsia,
se associata ad
ipertensione, ma potrebbe
anche dipendere da
un’infezione urinaria
(evenienza frequente in
gravidanza).
È opportuno che l’albumina non scenda al di sotto di 3,2 g/dl (in tal caso
va aumentato il contenuto proteico della dieta), perché si avrebbe un aumento dell’edema.
In gravidanza non dovrebbero essere dosati lipidi o fosfatasi alcalina in quanto fisiologicamente aumentati (essendo prodotti dalla
placenta).
L’iperemesi gravidica può anche presentarsi in forma grave, tanto da richiedere l’ospedalizzazione. Possibili ausili terapeutici
sono: derivati della vit B, zenzero, Zofran (Ondansetrone cloridrato).
Per il
L’unico accorgimento utile a limitare la formazione delle smagliature è il controllo del peso; l’utilizzo di
un olio potrebbe minimamente favorire l’elasticità della pelle.
Un aumento del TSH superiore a 2,5 mIU/l correla con un rischio aumentato di aborto, quindi va mantenuto al di
sotto di questo valore somministrando ormone tiroideo.
Questi adattamenti metabolici materni sono finalizzati all’adeguato nutrimento del feto.
ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA
L’effetto dell’alcol è dose dipendente (quindi va evitato anche in minima quantità) e non prevedibile (perché correlato ai
livelli di alcol deidrogenasi dell’individuo); il rischio per il feto è quello della sindrome fetoalcolica.
L’effetto del fumo è meno dose dipendente (quindi si dovrebbero superare 5 sigarette al giorno) e si traduce in una ridotta
ossigenazione fetale. [Da evitare anche le sigarette elettroniche]
Da evitare anche le droghe (nello specifico la cocaina, inducendo vasocostrizione, potrebbe causare un distacco di placenta).
Nel 1998 il decreto della Bindi stabilì quali fossero le prestazioni da eseguire in gravidanza in esenzione di ticket (la mancata
prescrizione da parte di un medico di determinate prestazioni in gravidanza lo rende colpevole di negligenza).
Nel 2017 l’introduzione dei LEA (livelli essenziali di assistenza), attraverso il decreto della Lorenzin, ha aumentato le prestazioni
in esenzione del ticket per la donna in gravidanza (il conseguente aumento della spesa sanitaria non è però sostenibile da tutte le
regioni, quindi in alcune, come il Lazio, si fa ancora riferimento al provvedimento Bindi).