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Condizioni cliniche caratterizzate da OSTRUZIONE (definita come rapporto FEV1/FVC < 0.7) al FLUSSO
(misurata con spirometria) che possono portare a insufficienza respiratoria durante esacerbazioni e necessità
di UTI.
BPCO (definizione GOLD): malattia prevenibile e trattabile caratterizzata da persistente limitazione al flusso
che è solitamente progressiva e associata a risposta infiammatoria cronica aumentata a particelle nocive o
gas nelle vie aeree e nei polmoni .
Due forme: bronchitico cronico (tosse, obesità, ipossiemia e ipoventilazione) [blue boater]; enfisematoso
(iperinflazione, catabolismo ma scambi preservati) [pink puffer].
ASMA (definizione GINA): disordine infiammatorio cronico delle vie aeree associato ad iperreattività delle
vie aeree con ricorrenti episodi di dispnea, mancanza di fiato, oppressione toracica e tosse (notte-mattino
presto) , a loro volta associati a ostruzione delle vie aeree che è spesso reversibile spontaneamente o con
farmaci. STATO ASMATICO: asma severo non responsivo a cicli ripetuti con beta-agonisti. Questi pazienti
spesso richiedono assistenza ventilatoria in associazione a farmaci inalatori e ev.
Nell’asma l’ostruzione delle vie aeree è principalmente dovuta alla contrazione delle cellule muscolari lisce,
all’edema di parete e ai tappi mucosi, di conseguenza è presente sia in inspirazione che in espirazione. Le vie
aeree ristrette ritardano il flusso espiratorio portando a iperinflazione dinamica (↑EELV).
Nella BPCO con enfisema il restringimento delle vie aeree è principalmente dovuto al collasso durante
espirazione. A causa della distruzione del tessuto polmonare le forze esercitate dai setti parenchimatosi sulla
parete delle vie aeree intrapolmonari sono ridotte e conseguentemente, durante espirio, quando la pressione
transmurale diviene negativa ( p intraluminale < p extraluminale) le vie aeree collassano e il flusso si
interrompe ( questo fa aumentare la pressione a monte, il flusso riparto e dinuovo si interrompe ecc
limitazione al flusso espiratorio).
Le cause di morte in ICU per questi pazienti sono VM, iperinflazione, autoPEEP che causa ipotensione,
acidosi grave e barotrauma.
SUPPORTO RESPIRATORIO
1. OSSIGENO: nel BPCO può portare a eccessiva ipercapnia per ipoventilazione (viene spento il drive
ipossico), per effetto Haldane (rilascio di CO2 dall’Hb in presenza di O2).
2. ELIO: meno denso dell’azoto ma con la stessa viscosità, una miscela di elio e ossigeno riduce la
turbolenza nelle vie aeree (vedi numero di Reynolds) e muove più gas a parità di gradiente pressorio.
Efficacia dubbia e non dimostrata, comunque meglio nell’asma che nella BPCO
3. NPPV: importante per prevenire intubazione in molti pz poiché mantiene aperte le vie aeree con PEEP e
riduce il lavoro respiratorio con il supporto pressorio. Efficacia da valutare entro 2 h in modo da non
ritardare ulteriormente l’eventuale intubazione.
Nelle esacerbazioni di BPCO NIMV efficace su mortalità, durata ospedalizzazione e necessità di IOT
(miglioramenti all’EGA e della meccanica nella prima h).
L’utilizzo nell’asma è controverso.
4. SUPPORTO INVASIVO:
Attenzione a non ventilare troppo aggressivamente: la presenza di iperinflazione dinamica (che riduce il
ritorno venoso), l’abolizione dello sforzo inspiratorio (che aumentava il ritorno venoso) e l’aumento delle
resistenze polmonari (magari già aumentate in questi pazienti) per la pressione positiva possono
portare a IPOTENSIONE SISTEMICA.
Attenzione anche alla broncoscopia nell’asma per insorgenza di broncospasmo nei pz asmatici (a cui
inizialmente veniva fatta per la presenza di secrezioni mucose aumentate) per stimolazione meccanica
delle afferenze vagali.
b. AutoPEEP senza flow limitation: dovuta quindi solo a ostruzione, in questo caso la PEEP
estrinseca si trasmette fino agli alveoli e peggiora l’iperinflazione e l’ipotensione