DA SFORZO
Mario Caputi
Ordinario di Malattie Respiratorie
Apparato
respiratorio emopoietico
Apparato muscolo-
Apparato cardio- scheletrico
neuro-psicologico
vascolare
•Insufficienza respiratoria
CONTROIDICAZIONI RELATIVE al CPET
•Alterazioni elettrolitiche
•Tachiaritmie e bradiaritmie
•Cardiomiopatia ipertrofica
incremento del carico di lavoro ogni minuto (test a rampa) fino a raggiungere la
massima tollerabilità dell’individuo (incapacità a mantenere la pedalata a 50-60 rpm)
Numerica Grafica
3.5
3.0
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
La pendenza della relazione VCO2 – VO2, prima della soglia anaerobica è uguale a 1 e
corrisponde ad una retta parallela (linea di identità) all’ipotenusa di un triangolo isoscele,
raggiunta la soglia anaerobica, la relazione VCO2 – VO2 si discosta dalla linea di identità e il
VO2 corrispondente al punto di flessione rappresenta il valore della soglia anaerobica ventilatoria
(SAV).
VENTILAZIONE MINUTO (VE)
Esprime il volume totale di gas espirato al minuto. Un soggetto
normale respira da 5 a 10 L/min a riposo. Durante lo sforzo questo
valore può superare i 100 L/min e può raggiungere i 200 L/min nel
soggetto allenato.
VOLUME TIDAL (Vt)
Esprime il volume di aria mobilizzato per ogni atto respiratorio ed è
pari a 500 ml
FREQUENZA RESPIRATORIA (FR)
Numeri di atti respiratori in un minuto
PETO2
VO2-WR = (VO2 picco – VO2 al termine della fase di riscaldamento) / Watt per min. per durata dell’esercizio – 0.75)
Dove 0.75 è un fattore di correzione che considera il ritardo fra l’inizio del lavoro e
l’esordio della relazione lineare VO2 – WR. Il valore ottenuto è di 10.2 + 1 ml
O2/min/watt.
Superata la soglia anaerobica, soprattutto nel soggetto sano, si assiste ad un incremento
della pendenza di VO2 –WR dovuto al maggior coinvolgimento muscolare periferico,
al reclutamento dei muscoli respiratori accessori, impegnati a elevati livelli di
ventilazione, e alla conversione metabolica di acido lattico in glicogeno, attraverso il
ciclo di Cori. In definitiva, la pendenza della relazione VO2-WR dipende dal tipo di
esame, dalla durata e dalla condizione fisica del paziente.
VALORI DI NORMALITA’
VO2 max o di picco 84% del predetto
PaO2 >80 mm Hg
P(A-a)O2 <35 mm Hg
PATTERNS DI RISPOSTA AL CPET
PARAMETRI COPD ILD PVD CHF OBESITY DECONDITIONATED
VO2 Max / Peak 1 decreased 1 decreased 1 decreased 1 decreased 1 decreased for 1 decreased
actual, normal for
ideal weight
AT 1 normal 1 normal 1 decreased 1 decreased 1 normal 1 normal
2 decreased 2 decreased 2 decreased
3
indeterminated
PEAK HR 1 decreased 1 decreased 1 normal 1 variable 1 normal 1 normal
2 normal in 2 slightly 2 normal in 2 slightly 2 slightly decreased
mild decreased mid decreased
O2 PULSE 1 normal 1 normal 1 normal 1 decreased 1 normal 1 decreased
2 decreased 2 decreased 2 decreased
(VE/MVV) % 1 increased 1 normal 1 normal 1 normal 1 normal 1 normal
2 increased 2 increased 2 decreased 2 increased
VE/VCO2 (at 1 increased 1 increased 1 increased 1 increased 1 normal 1 normal
AT)
Vd/Vt 1 increased 1 increased 1 increased 1 increased 1 increased 1 normal
PaO2 1 variable 1 decreased 1 decreased 1 normal 1 normal, may 1 normal
increase
P(A-a) O2 1variable 1 increased 1 increased 1 usually 1 may decrease 1 normal
2 usually normal
increased
Legenda: COPD, chronic obstructive pulmonary disease; ILD, interstitial lung disease; PVD, pulmonary vascular disease; CHF, chronic heart
failure.
INTERPRETAZIONE DEL CPET
1. Risposta Metabolica
2. Risposta Cardiovascolare
3. Risposta Ventilatoria
4. Scambi Gassosi Polmonari
5. Sintomi
1. RISPOSTA METABOLICA
PaO2 e PaCO2
Gradiente alveolo-arterioso di O2. P(A-a)O2
Rapporto tra volume dello spazio morto e volume tidal. Vd/Vt
SCAMBI GASSOSI POLMONARI
GRADIENTE ALVEOLO-ARTERIOSO DI O2.
PA-aO2
Il gradiente alveolo arterioso di O2 è utilizzato per comprendere i
meccanismi di una caduta del livello di PaO2 durante esercizio;
infatti un gradiente nella norma in presenza di una caduta di PaO2
indica una ipoventilazione o un’alterata risposta della meccanica
ventilatoria all’esercizio; un incremento del gradiente in presenza
di una caduta di PaO2 è associata ad alterazioni del rapporto V/Q,
alterazioni della diffusione, shunt o ad un meccanismo misto.
Normalmente il gradiente si incrementa sotto sforzo fino ad un
massimo di 35 mm Hg; oltre tale valore e soprattutto al di sopra di
50 mm Hg le anomalie di scambio sono la regola.
Nel paziente con BPCO è possibile mediante TSCP valutare
attentamente l’ipossiemia e i meccanismi sottostanti.
SCAMBI GASSOSI POLMONARI
RAPPORTO TRA VOLUME DELLO SPAZIO
MORTO E VOLUME TIDAL. Vd/Vt
L’inadeguatezza degli scambi gassosi polmonari può essere
valutata anche attraverso l’analisi del rapporto Vd/Vt, ma
prestando molta attenzione in quanto questo rapporto può talora
essere alterato per l’alterazione del pattern respiratorio. In genere
Vd/Vt scende da valori pari a 0.3 a riposo fino a <0.2 nei soggetti
giovani, <0.28 nei soggetti fino a 40 anni e <0.3 nei soggetti con
più di 40 anni.
L’alterazione del rapporto Vd/Vt dovrebbe essere valutato
insieme al valore assoluto di Vd per essere maggiormente
attendibile. Nel soggetto con BPCO il rapporto Vd/Vt non si
riduce con l’esercizio e l’incremento di ventilazione dello spazio
morto è una delle cause di aumento di VE per ogni dato livello di
esercizio
VALUTAZIONE DEI SINTOMI
Dispnea
Si valutano con la scala di
Fatica muscolare borg e con la scala
analogico-visiva (VAS)
Altri
VALUTAZIONE DEI SINTOMI
DISPNEA E FATICA MUSCOLARE