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LE MALATTIE
L’apparecchio tascabile
che sentirà l’odore
del cancro prima
che si manifesti
SBARCO ELETTROSHOCK
SULLA LUNA Una barbarie
da dimenticare
Come smontare tutte o una terapia che salva
le argomentazioni
TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1, S/NA
Il 5G è
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I BATTERI
DELLA FELICITÀ
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SOMMARIO
ARTICOLI 86 L’INTERVISTA
James Lovelock ci racconta
il prossimo avvento di un’era
di esseri super-intelligenti
18 Cover Story
I BATTERI DELLA FELICITÀ
Così i microrganismi che vivono sul RUBRICHE
24
corpo umano influenzano la nostra
salute e il nostro umore
O DI
IL NUMER
2,94 MEGAPIXEL M ARZO /A PRILE
24 ESPLORAZIONI SPAZIALI Le più spettacolari immagini ESC E IL
IO
Lo scrittore Stephen Baxter prova del mondo della scienza 26 FEBBRA
a immaginare cosa riusciremo
a fare nei prossimi 50 anni 5 DISCOVERIES
News scientifiche dai quattro 36
angoli del Pianeta
36 ESTINZIONE DI MASSA
5
Lo studio del passato ci dice
come possiamo fermarla
ANCHE
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Boom
sonico
CALIFORNIA, USA
NASA
2 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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3 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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Nome e Cognome del Titolare
DISCOVERIES
NO T I Z IE E OP INIONI DA L M OND O DE L L A S C IE N Z A
IL GEL INNOVATIVO
CHE POTREBBE
RIPARARE I DANNI
DI UN INFARTO
I primi test sembrano
molto promettenti
per il trattamento
di chi ha subito
un attacco cardiaco
Dopo un attacco cardiaco,
le terapie efficaci nel
riparare i danni al cuore
che si sono prodotti
sono davvero poche.
A seguito di un
infarto, infatti, può
svilupparsi del tessuto
cicatriziale che compromette
il funzionamento dell’organo
e può portarlo pian piano al
collasso. Ora, però, alcuni
ricercatori dell’Università
della California, San Diego,
potrebbero aver trovato la
soluzione: un idrogel
SCIENCE PHOTO LIBRARY, GETTY IMAGES
Rappresentazione visiva
di un attacco cardiaco, durante
NASA
5 5/ /NOVEMBRE/DICEMBRE
GENNAIO/FEBBRAIO 2020
2019 5
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DISCOVERIES
DISCOVERIES
6 6 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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GENNAIO/FEBBRAIO 2020G
testosterone ed empatia
abbandonata dopo il disastro
nucleare di Chernobyl.
Appropriatamente l’hanno
battezzata ATOMIK.
La ricerca ha messo un freno all’idea dell’empatia cognitiva, ossia della capacità
che gli individui con elevati livelli di di riconoscere le emozioni altrui, che è CHE COSA HANNO
testosterone abbiano un’empatia inferiore notoriamente problematica nei soggetti SCOPERTO?
alla media. Il motivo che ha spinto a autistici. Tuttavia questi studi erano Per quanto si siano riscontrati
intraprendere lo studio è stato il fatto avvenuti solo su campioni di dimensioni dei livelli di radioattività
che l’autismo è diagnosticato cinque volte ridotte ed erano limitati dalla difficoltà leggermente superiori alla norma
di più nei soggetti maschili che non di stabilire un collegamento diretto. In nella segale, una serie di test
in quelli femminili. una ricerca recente, invece, Nave e i suoi condotti dalle Università di
“Ovviamente, quando ci si trova colleghi hanno reclutato 643 uomini in Portsmouth e Southampton e da
davanti a una differenza così marcata salute e hanno applicato loro un gel a laboratori indipendenti hanno
e il discrimine è il sesso dei soggetti, il base di testosterone o un placebo, per confermato che la vodka è del
primo sospettato è subito il testosterone”, poi misurare i loro livelli di empatia con tutto priva di radiazioni: l’unico
spiega Gideon Nave dell’Università della questionari e test di comportamento. In uno elemento radioattivo individuato
è il normalissimo carbonio-14, al
Pennsylvania, che ha guidato la ricerca. di questo ultimi, veniva mostrata ai soggetti
livello che ci si aspetta di trovare
Secondo una teoria, infatti, l’autismo la foto degli occhi di un attore e si chiedeva
in qualunque alcolico potabile.
rappresenterebbe una esagerazione loro di specificare quale stato emotivo
di tendenze tipicamente “maschili”, sembrasse più coerente con l’espressione.
caratterizzate da un modo di pensare Dallo studio non è emerso alcun PERCHÉ LO HANNO FATTO?
orientato più sulla schematizzazione che collegamento tra livelli di testosterone I ricercatori volevano indagare
sull’empatia. Questa ipotesi del “cervello ed empatia. “I nostri risultati mostrano il potenziale trasferimento di
maschile estremizzato” era sostenuta senza ombra di dubbio che non c’è radioattività nei vegetali cresciuti
da studi che avevano individuato relazione causale lineare tra esposizione nella Zona di Alienazione di
un collegamento tra un aumento al testosterone ed empatia cognitiva”, dice Chernobyl, per determinare
del testosterone e una diminuzione Amos Nadler della Western University in se oggi sia possibile impiegarla
Canada, che ha partecipato alla ricerca. per l’agricoltura.
Ciò comunque non elimina la possibilità
che testosterone ed empatia siano collegati
per vie più indirette.
“Si direbbe che se il testosterone ha
un’influenza sull’empatia, ce l’ha in un
modo più complesso, non lineare”,
GETTY IMAGES X3 ILLUSTRATION: GABRIEL SILVERA
7 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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DISCOVERIES
NEUROLOGIA
8 8 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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GENNAIO/FEBBRAIO 2020
9 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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DISCOVERIES
Afar, Etiopia
PALEONTOLOGIA
Il volto dei
primi esseri
umani?
Lo rivela un
cranio fossile
Il teschio apparteneva al più antico
esemplare noto di Australopithecus,
un genere di ominini dell’Africa
orientale che precedette l’emergere
1
del genere Homo di circa due
milioni di anni
2
Il cranio è stato scoperto nel 2016 a
Miro Dora, nella zona Mille dello Stato
regionale di Afar, in Etiopia. L’analisi
della forma indica che appartiene ad
Australopithecus anamensis, un antico
ominino che risale al tempo in cui
i primi antenati dell’uomo stavano
passando dalla vita sugli alberi
alla vita al suolo.
La struttura delle ossa delle gambe e
delle articolazioni delle caviglie indica
che camminavano eretti su due piedi,
ma le braccia lunghe e le ossa del polso
fanno ritenere che fossero anche abili ad
arrampicarsi. La dimensione della cavità
cranica indica che il cervello aveva
circa le stesse dimensioni di quello
di uno scimpanzé.
10 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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3
11 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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REALITY CHECK
SCIENCE
BEHIND THE
HEADLINES
AT T U A L I TÀ E SCIE N Z A
L’ANALISI
12 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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GENNAIO/FEBBRAIO 2020
I
n agosto si è diffusa in tutto il mondo la notizia
degli incendi nella Foresta Amazzonica: vaste
aree sono state date alle fiamme per far posto a
coltivazioni meccanizzate. Le cifre diffuse hanno
fatto rizzare i capelli in testa a tutti quelli che hanno a
cuore le sorti del Pianeta: nei primi otto mesi del 2019
in Brasile ci sono stati 50mila incendi, l’84 per cento
in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Se dovessero continuare a questo ritmo, l’intero
ecosistema della foresta pluviale sarebbe a rischio.
La Foresta Amazzonica non è in grado di gestire una
cosa del genere. A differenza di altri ecosistemi come
la savana africana, dove gli incendi sono frequenti, una
foresta pluviale è semplicemente troppo umida per poter
prendere fuoco in maniera naturale: gli incendi in questi
luoghi possono essere appiccati solo dall’uomo.
Peraltro non tutti i fuochi in Amazzonia sono illegali:
in alcuni stati i proprietari terrieri possono chiedere
il permesso di disboscare fino al 20 per cento delle
loro proprietà per far posto a coltivazioni, costruzioni
o miniere. In questo caso si abbatte un certo numero
di alberi e li si lascia ad asciugare al sole finché, dopo
qualche settimana, sono abbastanza secchi da poter
essere bruciati. Ma, sebbene quest’anno vari stati del
Brasile – tra cui quello di Amazonas – abbiano reso
illegale questo metodo di deforestazione, gli incendi A SINISTRA: Un contadino attraversa un’area incenerita della foresta
non si sono fermati. pluviale brasiliana
IN ALTO: Una parte della Foresta Amazzonica in Brasile devastata
TEMPESTA NEL DESERTO dagli incendi dello scorso agosto
Al momento della stesura di questo articolo, l’Istituto
Nazionale Brasiliano per la Ricerca sullo Spazio (INPE) continua l’ecologa, “che protegge gli alberi e li tiene
aveva registrato 197.386 incendi in Sudamerica dall’inizio all’ombra. Quando una parte di essa viene distrutta,
del 2019, la metà dei quali nella Foresta Amazzonica. lo spazio vuoto si allarga e può entrare molta più luce
Esquivel-Muelbert, un’ecologa dell’Università di solare, che ai tropici è caldissima”.
Birmingham che studia gli effetti dei cambiamenti Più il ciclo si ripete, più la foresta nello stato di
climatici sulle foreste, in particolare in Brasile, suo Amazonas rischia di scomparire. Secondo alcuni siamo
paese d’origine, dice che il fuoco è impiegato per ormai sempre più vicini al “punto di non ritorno” oltre
spianare completamente il terreno, riducendolo a il quale la foresta si trasformerà inevitabilmente in una
uno spazio vuoto in cui poter usare con agio grosse distesa arida, un processo che i media hanno battezzato
macchine agricole: “Per riprendersi da una siccità la “desertificazione”. “In realtà si dovrebbe parlare di
foresta impiega qualche anno, anche se i nuovi alberi savannificazione”, assicura Esquivel-Muelbert. “Se la
che rimpiazzano quelli morti a volte sono di specie deforestazione dovesse aumentare ancora, il clima della
diverse rispetto ai precedenti. Ma dove arriva il fuoco foresta pluviale potrebbe modificarsi, diventando meno
GETTY IMAGES X 2
la distruzione è totale”. favorevole alle specie vegetali dei tropici e più a quelle
È un circolo vizioso: più alberi muoiono, più l’area tipiche della savana. Oltre il punto di non ritorno,
circostante si fa calda e asciutta. “Al momento la foresta l’Amazzonia stessa si trasformerebbe in una savana”.
pluviale forma una sorta di densa tettoia di vegetazione”, Se ciò accadesse, non sarebbe solo una tragica
13 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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REALITY CHECK
“TROPPO PULITI”?
è stato accusato di non proteggere la foresta.
“Ciononostante, in un certo senso siamo tutti
responsabili. Anche quello che facciamo in
Europa ha influenza su quanto accade in Ci sono persone che scelgono di non lavarsi con il sapone,
Amazzonia: per capirlo è sufficiente tener sostenendo che la pulizia e lo stile di vita moderni
conto del fatto che quel che consumiamo qui
spesso proviene da fattorie amazzoniche…
causano allergie, indeboliscono il sistema immunitario
L’intera comunità globale dovrebbe capire e danneggiano persino il nostro microbioma.
che aiutare a preservare quel che resta della È quindi sbagliato essere puliti?
foresta pluviale è dovere di tutti”.
14 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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GENNAIO/FEBBRAIO 2020
15 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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Batteri da un’ascella umana
Igiene e Medicina Tropicale di Londra. Si crede a causa di vari cambiamenti nel nostro stile di vita,
insomma – a torto – che crescere nelle nostre case abbiamo finito per perdere i contatti con i nostri
eccessivamente sterili favorisca le allergie. “vecchi amici”, i microrganismi che si sono evoluti
Ma, di fatto, dire che oggi siamo troppo puliti parallelamente a noi ed erano già presenti nei
significa fare una grossa semplificazione. “Penso sia nostri antenati cacciatori-raccoglitori: sono loro sia
16 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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GENNAIO/FEBBRAIO 2020
17 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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COVER STORY
FE ATURE I BATTERI DELLA FELICITÀ
ILLUSTRAZIONE: MAGIC TORCH
18 18 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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FE ATURE
SCIENZE
ESPLORAZIONI SPAZIALI COSA RIUSCIREMO A FARE NEI PROSSIMI 50 ANNI
RSCI
ICE ENZ
RCA
ITALIA
A
NUMER
O
• TEC N O LO G I A • AT T U A L I TÀ • FUTURO
IN OGNI SCOPERTE
E
STUDI NOSTRI
DEI
ATORI
RICERC
ANNUSARE
LE MALATTIE
L’apparecchio tascabile
che sentirà l’odore
del cancro prima
che si manifesti
SBARCO ELETTROSHOCK
SULLA LUNA Una barbarie
da dimenticare
Come smontare tutte o una terapia che salva
le argomentazioni
TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1, S/NA
la vita alle persone
di chi non crede che gravemente depresse?
l’uomo ci sia arrivato
I BATTERI
come fermarla nello Spazio?
Il 5G è
pericoloso?
I BATTERI
DELLA FELICITÀ
DELLA
FELICITÀ
C’
è una scuola di sono loro a comunicare con il
NEL NOSTRO CORPO pensiero secondo la
quale noi non siamo
cervello e a determinare molti
nostri stati mentali.
ABITANO VASTE COLONIE singoli organismi,
ma piuttosto super-organismi
Gli scienziati stanno cercando
di capire come funziona questo
composti da una moltitudine di collegamento, che per il momento
DI MICRORGANISMI. altri organismi. Le cellule umane viene definito “asse microbioma-
costituiscono meno della metà intestino-cervello”, e hanno
ORA LA SCIENZA HA di quello che siamo abituati a
considerare “il nostro corpo”: il
appurato che alterando la flora
batterica intestinale con la
COMINCIATO A RENDERSI resto è formato da miliardi di
miliardi di batteri, funghi e virus
somministrazione di probiotici
(supplementi per i batteri) e
che vivono sulla nostra pelle, nei prebiotici (fibre alimentari che
CONTO CHE ESSI NON SOLO nostri intestini e all’interno di incoraggiano la crescita batterica)
tutti i nostri tessuti. Noi abbiamo si può migliorare la nostra
INFLUENZANO LA NOSTRA bisogno di loro perché giocano
un ruolo nella nostra digestione
risposta allo stress, ridurre l’ansia
e mitigare gli effetti di vari altri
e nel mantenimento del nostro stati mentali.
SALUTE, MA ANCHE sistema immunitario, e loro Queste scoperte hanno dato
hanno bisogno di noi perché vita a una branca della medicina
IL NOSTRO STATO MENTALE: siamo il luogo in cui si sono totalmente nuova: la psicobiotica,
adattati a vivere. che nelle speranze degli studiosi
BENVENUTI NEL MONDO Ma oggi dalla ricerca scientifica
sta emergendo in modo sempre
fornirà nuovi e più potenti mezzi
nella lotta contro la depressione
più chiaro un’altra ragione per e altre malattie mentali, oltre
DELLA PSICOBIOTICA avere a cuore i microrganismi a darci strumenti efficaci per
che abitano nelle profondità delle affrontare meglio l’ansia e lo
nostre budella: se loro sono felici, stress quotidiani.
siamo felici anche noi. Per quanto Quest’anno sono stati portati
possa sembrare ridicola formulata a termine numerosi studi che
in questi termini, l’idea che quel dimostrano come gli alimenti
che accade nel nostro intestino probiotici abbiano un limitato ma
influenzi il nostro umore è apprezzabile effetto nel mitigare
scientificamente solida, come ansia e depressione. Uno studio
lo è quella che la responsabilità su scala più ridotta, pubblicato
TESTI: S I M O N C R O M P T O N
è proprio dei batteri intestinali: dalla rivista Translational
19 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020 19
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COVER STORY I BATTERI DELLA FELICITÀ
20 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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SCIENZE
ESPLORAZIONI SPAZIALI COSA RIUSCIREMO A FARE NEI PROSSIMI 50 ANNI
RSCI
ICE ENZ
RCA
A
ITALIAONUMER
• TEC N O LO G I A • AT T U A L I TÀ • FUTURO
IN OGNI SCOPERTE
E
STUDI NOSTRI
DEI
ATORI
RICERC
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LE MALATTIE
L’apparecchio tascabile
L’ASSE MICROBIOMA
che sentirà l’odore
del cancro prima
che si manifesti
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da dimenticare
Come smontare tutte o una terapia che salva
le argomentazioni
TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1, S/NA
la vita alle persone
di chi non crede che gravemente depresse?
l’uomo ci sia arrivato
INTESTINO-CERVELLO
ESTINZIONE Per ridurre
DI MASSA l’inquinamento
Le ricerche sul passato possiamo lanciare
ci suggeriscono la plastica
come fermarla nello Spazio?
Il 5G è
pericoloso?
I BATTERI
DELLA FELICITÀ
21 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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COVER STORY I BATTERI DELLA FELICITÀ
22 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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SCIENZE
ESPLORAZIONI SPAZIALI COSA RIUSCIREMO A FARE NEI PROSSIMI 50 ANNI
RSCI
ICE ENZ
RCA
A
ITALIAONUMER
• TEC N O LO G I A • AT T U A L I TÀ • FUTURO
un’alimentazione
del cancro prima
che si manifesti
SBARCO ELETTROSHOCK
SULLA LUNA Una barbarie
da dimenticare
variegata e ricca di
Come smontare tutte o una terapia che salva
le argomentazioni
TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1, S/NA
la vita alle persone
di chi non crede che gravemente depresse?
l’uomo ci sia arrivato
vegetali può
ESTINZIONE Per ridurre
DI MASSA l’inquinamento
Le ricerche sul passato possiamo lanciare
ci suggeriscono la plastica
come fermarla nello Spazio?
Il 5G è
pericoloso?
microbioma
(e cosa possiamo fare per nutrirli)
23 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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ASTRONOMIA
ESPLORAZIONE
SPAZIALE:
I PROSSIMI
50 ANNI
DAI TEMPI DELL’APOLLO 11
ABBIAMO FATTO ATTERRARE
ROBOT SU MARTE, COSTRUITO UNA
BASE IN ORBITA ATTORNO ALLA
TERRA E INVIATO SONDE AL DI
FUORI DEL SISTEMA SOLARE. LO
SCRITTORE DI FANTASCIENZA
STEPHEN BAXTER PROVA A
IMMAGINARE PER NOI COSA SI
RIUSCIRÀ A FARE NEI PROSSIMI
CINQUE DECENNI
Testi: S T E P H E N BA X T E R
Illustrazioni: M I T C H E L L S T UA R T
24 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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25 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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ASTRONOMIA
È
cominciato tutto nel decennio precedente.
e. I l decennio d Nel marzo 2019 il vicepresidente statunitense
ar t el l
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Mike Pence sfida pubblicamente la NASA a
u
im organizzare una nuova missione con equipaggio
na
sulla Luna entro la fine del 2024, l’ultimo anno di un
Pr
26 26 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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con un progetto che sta sviluppando dal 2016. GLI SPAZIOPLANI
E così, verso la fine del 2024, viene lanciata la prima All’inizio dell’esplorazione dello
missione lunare dai tempi di Apollo. Spazio, lanciatori costosi come
Il decennio della Luna è comunque già in pieno Saturn V venivano usati una sola
svolgimento, con le visite di lander e rover automatizzati volta. Un vero spazioplano
lanciati dall’Europa, dal Giappone, dall’India e – in modo decollerebbe da solo da una pista,
più ambizioso – dalla Cina, che tenta voli in grado di raggiungerebbe l’orbita e poi
riportare indietro campioni di suolo lunare. In ogni caso il riatterrerebbe (è il cosidetto “SSTO”,
13 novembre 2024 – proprio al limite della scadenza posta single stage to orbit, cioè “singolo stadio
da Pence – la maggior parte dell’Umanità guarda o ascolta fino in orbita”). Il problema principale
il momento in cui gli astronauti della NASA Jeff Krauss è che un veicolo così non riuscirebbe a trasportare tutto il
e Kaui Pukui, il primo equipaggio lunare dopo Apollo 17, combustibile necessario e il comburente per bruciarlo. Un
iniziano la loro cauta discesa verso il Mare Imbrium... Ma normale motore a reazione raccoglie ossigeno dall’aria, ma se
le cose non vanno per il verso giusto. il veicolo viaggia più veloce del suono, l’immissione di aria crea
Nel 2029, sessant’anni dopo Apollo 11, un equipaggio resistenza. È nel 2025 che il primo vero SSTO prende il volo.
cinese riesce ad allunare rispettosamente vicino al Il motore di Skylon funziona come un normale motore a
luogo del tentativo di sbarco statunitense del 2024. La reazione fino a cinque volte la velocità del suono, dopo di
“missione Pence” era stata prematura. Krauss e Pukui che passa alla scorta interna di ossigeno liquido. Anche i suoi
non furono i primi ad allunare ma, cinque anni dopo la competitor non sono molto indietro. Così, per un breve periodo,
loro disastrosa discesa, furono i primi a essere sepolti fiorisce il turismo spaziale, prima di passare del tutto di moda in
sul nostro satellite naturale. una nuova era di maggiore attenzione ai cambiamenti climatici.
27 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020 27
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ASTRONOMIA
MISSIONI SU
idrogeno e ossigeno per
ottenere aria respirabile e
combustibile per i razzi. La
MARTE
sua mancanza, invece,
faceva della Luna una destinazione molto meno
interessante. Nel 2020, però, erano stati ormai rinvenuti ..2 ..
estesi depositi d’acqua in ampie zone del nostro satellite 0 30 39
naturale, sotto forma di composti idrossilici. E nel 2028 la
20
spettacolare scoperta cinese di ghiaccio d’acqua facilmente –
accessibile nelle zone di ombra permanente del polo nord
lunare rinnovò improvvisamente l’ottimismo facendo
rispolverare vecchi studi sulla colonizzazione.
Da quel momento astronauti di molte nazioni hanno
raggiunto la Luna: Stati Uniti, Cina, Europa, Giappone, Russia,
India. E dai primi siti di sbarco si sono rapidamente
sviluppate colonie, che estraggono metalli e altri materiali
per vari scopi, tra cui la produzione di componenti pesanti di
moduli abitativi e navi per Marte. La luce solare infinita e
non schermata è una fonte inesauribile di energia.
La separazione dalla Terra però cresce. Vengono rispettati
i principi della legge dello Spazio: si possono sfruttare le
risorse lunari, ma non c’è una sovranità. Nessuna nazione
possiede la Luna. Ai coloni va bene così, ma nel corso del
decennio guardano sempre più al futuro, piuttosto che al
passato: alla Luna, piuttosto che ai legami con la Terra.
ESPLORAZIONE ROBOTICA
In questi anni raggiungono
finalmente Giove due grandi
sonde, costose e ormai
anziane: l’Europa Clipper
della NASA, messa in orbita
attorno a Giove per compiere
più sorvoli di Europa, la luna
su cui non è escluso che ci
siano forme di vita, e JUICE
dell’ESA, il JUpiter ICy moons
Explorer (Esploratore delle lune ghiacciate di Giove),
inviato per studiare le lune Callisto e Ganimede, oltre che
Europa. Le sonde sono magnifiche e forniscono ottimi dati
scientifici ma, essendo state progettate e costruite in gran
parte prima del 2020, ormai risultano troppo grandi,
troppo pesanti e poco intelligenti, in netto contrasto con
una nuova generazione di sonde piccole, “smart” e dalle
grandi capacità, già inviate in esplorazione verso la fascia
degli asteroidi e anche oltre.
28 28 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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G
li anni ‘30 del 2000 sono il decennio in cui gli
esseri umani finalmente atterrano su Marte,
usando una strategia a questo punto già vecchia
di decenni. Nel 1990, infatti, un team di
ingegneri guidato da Robert Zubrin aveva presentato alla
NASA un nuovo, per l’epoca, piano per portare l’uomo
su Marte, chiamato “Mars Direct”. Si basava sull’idea
di fabbricare su Marte il carburante per i razzi, usando
l’anidride carbonica dell’atmosfera del Pianeta Rosso per
produrre metano: senza la necessità di trasportare fino
a destinazione il propellente per il viaggio di ritorno si
riducevano i costi e le difficoltà.
La missione si svolge nel corso di diverse finestre di
lancio. Prima viene inviato su Marte un Earth Return
Vehicle (ERV) senza equipaggio, insieme a una fabbrica
automatizzata per la produzione del propellente a base
di metano. Il progetto è
“IL SITO DI
improntato alla sicurezza:
l’equipaggio umano non si
avvierà fino a quando il
veicolo per il ritorno non
È NELLA
Poi, il 4 aprile 2038, un
equipaggio con membri
provenienti da quattro
ARES VALLIS”
nazioni – Stati Uniti,
Russia, Cina ed Europa
– dopo aver viaggiato su
una nave assemblata nella
stazione di Lagrange in
orbita terrestre, atterra
su Marte.
Zubrin è vissuto abbastanza a lungo da vedere la
realizzazione del suo progetto. Il sito di ammartaggio è
nella Ares Vallis, vicino ai resti della sonda Pathfinder
della NASA, analogamente a quello che aveva fatto
Apollo 12 sulla Luna nel 1969, che aveva testato le
tecniche di navigazione atterrando a pochi passi
dall’inerte sonda Surveyor. È necessario che l’ERV e il
lander ammartino l’uno vicino all’altro e il Pathfinder
è un ottimo punto di riferimento.
Così come raggiungere il Surveyor era stato un punto
culminante della missione per gli astronauti dell’Apollo,
visitare il monumento ha anche un valore culturale.
Un’immagine di Martha Ono, la comandante della
missione, che prende in braccio il piccolo rover Sojourner
di Pathfinder è il post più rilanciato nella storia dei
social media. Gli studiosi di archeologia spaziale, però,
gemono di dolore.
GETTY IMAGES, NASA
29 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020 29
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ASTRONOMIA
FE ATURE INSIDE MARS
Terza parte
Il decennio
della Terra
L’HABITAT SPAZIALE
2040
–
2049
L
a più grande colonia esterna alla scala nel tentativo di salvare il Pianeta
Terra è in orbita. La Stazione dal riscaldamento globale. Tra queste c’è
Lagrange si trova in L4 – il quarto la “manipolazione dell’albedo”, cioè il
punto lagrangiano – una posizione raffreddamento della Terra riflettendo o
gravitazionalmente stabile nell’orbita della deviando parte della luce solare. Gli enormi
Luna attorno al nostro Pianeta. specchi e le lenti orbitali gestiti dagli
L’habitat centrale, un cilindro tozzo, quasi equipaggi di Lagrange hanno ormai essi stessi
si perde in una più ampia infrastruttura di dimensioni planetarie.
supporto: una vela solare per il mantenimento La questione, però, crea molte tensioni
in posizione della stazione, una vasta batteria tra le nazioni terrestri, perché soluzioni
di radiatori e, poi, specchi a forma di anello di questo tipo favoriscono inevitabilmente
che forniscono luce solare a tutto l’habitat. alcune di esse rispetto ad altre. Tra
L’interno di Lagrange è spettacolare, con il l’innalzamento del livello del mare,
paesaggio coltivato che si inarca sopra la testa l’inaridimento dei tropici e lo sviluppo di
degli abitanti. Questo, infatti, è un luogo in flussi migratori, la sensazione è che si stia
cui si lavora, progettato per 10mila persone. scivolando lentamente verso una guerra.
Da qui sono state lanciate anche le prime I cittadini di Lagrange sembrano però
BREAKTHROUGH STARSHOT, NASA
30 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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FOCUS SOLARE
Dopo decenni di
sviluppo, il
programma
Breakthrough
Starshot
raggiunge il suo
primo successo
significativo.
L’obiettivo finale
di Starshot è quello di inviare verso le stelle
minuscoli veicoli con “vele a luce”: non hanno
nessun sistema di propulsione e sono sospinti dalla
luce di un potentissimo laser installato sulla Terra.
Le stelle sono ancora fuori portata per Starshot,
ma nel 2047, dopo un viaggio di 20 giorni, un
veicolo sperimentale raggiunge una significativa
tappa intermedia: il “focus solare”, un punto
lontano più di 500 volte la distanza Terra-Sole,
dove il campo gravitazionale del Sole, fungendo
da lente, concentra la luce di stelle e pianeti
distanti permettendo di osservarli. E mentre
sfreccia attraverso il focus, muovendosi a un
settimo della velocità della luce, Starshot
raccoglie immagini dalla stella Fomalhaut,
situata a 25 anni luce di distanza, e del suo
pianeta Dagon; si scopre ora che Dagon ha una
grande luna, invisibile senza l’effetto lente. Una
luna che mostra tracce di vita.
L’ASTRONAUTA IA
Finora gli esseri
umani sono stati
migliori delle
macchine nel
confinata nello Spazio è per sua natura un compiere attività
ambiente a rischio di tirannia, perché la scientifiche nello
sopravvivenza dipende da sistemi con un Spazio. Negli anni
controllo centralizzato. Un dittatore che ‘40 del Duemila,
si impadronisse dei sistemi di aerazione però, l’IA avanza
acquisirebbe potere di vita e di morte rapidamente e gli ingegneri ritengono di essere
sul resto della popolazione. Una nuova vicini a creare un’intelligenza artificiale in grado
costituzione, il cosiddetto Protocollo Cockell, di esibire qualità umane come il buon senso, la
dal nome dell’astrobiologo Charles Cockell, creatività e il giudizio.
è in preparazione per garantire libertà e Lo dimostra ROBBIE, il ROBot Ice-moon Explorer
sicurezza. Permetterà di vivere in un modo (Esploratore robotico di lune ghiacciate), una
diverso, inimmaginabile sulla Terra, a cui, missione di intelligenza artificiale su Encelado,
secondo alcuni, sarà persino di esempio. una delle lune di Giove. Anziché dover seguire
Nel frattempo, sulla Luna, dove i primi istruzioni dalla Terra, la sonda determina i propri
nati sono ormai adolescenti, in cima alle obiettivi di ricerca, esplora di propria iniziativa e
priorità ci sono il diritto alla libertà e addirittura progetta e costruisce sottosonde sul
all’autogoverno. Le cose precipitano nel posto. ROBBIE ottiene una miriade di nuovi
2045, un secolo dopo il primo uso delle armi risultati scientifici, il tutto a un costo di gran
atomiche. Quando gli Stati Uniti tentano lunga inferiore a quello di una missione con
di installare un sito di armi nucleari nella esseri umani. Alcuni temono però per il futuro
propria base lunare, le colonie lunari – dell’uomo nello Spazio.
comprese quelle americane – dichiarano
unilateralmente l’indipendenza. Nasce
una nuova nazione, la prima nello Spazio.
31 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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ASTRONOMIA
ASTEROIDI E ALIENI
2050 – 2059
N
el 2051 ricorre il 250° anniversario
della scoperta del pianeta nano
Cerere, ora noto per essere il
più grande oggetto nella fascia
principale degli asteroidi tra Marte e Giove.
Alcuni asteroidi, noti come oggetti vicini alla
Terra (NEO), vagano all’interno dell’orbita
di Marte e si avvicinano persino alla Terra.
E si ritiene che gli asteroidi troiani, che si
trovano nell’orbita di Giove al di là della
fascia principale, abbiano una massa molte
volte superiore a quelli della fascia stessa.
Negli anni ‘50 del Duemila una
nuova ondata di sonde automatizzate
superintelligenti si spinge nei luoghi più
remoti del Sistema Solare, dando la caccia
agli asteroidi, ritenuti relitti risalenti alla
sua formazione. Ma c’è di mezzo anche la
sicurezza della Terra. Da decenni teniamo
d’occhio i NEO per paura di una collisione;
presto le sonde saranno in grado di
respingere eventuali minacce.
L’obiettivo principale, però, è ciò che
celano gli asteroidi. Alcuni sono montagne
volanti di acciaio naturale e metalli preziosi. raddoppierà di volume, poi raddoppierà
Altri, noti come asteroidi di tipo C, sono ancora e così via...
pieni di composti organici e acqua. È Finché una di queste sonde, indagando
possibile usare il materiale degli asteroidi una fonte di calore anomala nella fascia
per produrre vetro, fibra di vetro, ceramica, principale, scopre qualcosa di strano. Un
cemento, carburante per razzi e, con una manufatto, ma non di origine umana. È una
tecnologia adeguata, tutto ciò che serve per “vedetta”, some si dice in gergo. Alieno,
sostenere la vita. antichissimo, tiene d’occhio il nostro
Un compito cruciale delle sonde è usare Sistema Solare da milioni di anni, in attesa
SCIENCE PHOTO LIBRARY X2
32 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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VEDETTE AUTOREPLICATORI
L’idea di utilizzare sonde spaziali Nel 1980 il fisico Frank Tipler usò
intelligenti come mezzo per l’autoreplicazione per sviluppare l’idea
entrare in contatto con civiltà di Ronald Bracewell. I costi di un
extraterrestri si deve programma di esplorazione interstellare
all’astronomo e fisico Ronald si potevano minimizzare se, anziché
Bracewell, che propose l’idea nel inviare vedette verso ogni stella, si fosse
1960. Si era agli inizi del inviata una singola sonda in grado di
programma SETI, che cercava autoreplicarsi. Al suo arrivo in un sistema stellare avrebbe inviato
segnali di intelligenza copie di sé stessa verso ulteriori sistemi, e i suoi discendenti
extraterrestre usando i avrebbero fatto lo stesso. Anche tenendosi cauti e calcolando che
radiotelescopi. Anziché trasmettere brevi segnali radio, Bracewell il fronte d’onda della colonizzazione si muova all’1 per cento della
immaginava di inviare molte sonde economiche e longeve dotate velocità della luce, la galassia verrebbe esplorata in 10 milioni di
di intelligenza artificiale. Ogni sonda si sarebbe appostata nel anni: un periodo di tempo immenso, ma la galassia è
sistema di destinazione, attendendo lo sviluppo di una civiltà, per probabilmente mille volte più vecchia. C’è stato tutto il tempo
poi avviare il contatto. I vantaggi di questo approccio risiedono perché i creatori della vedetta nella fascia di asteroidi dotassero
nella possibilità di un rapido dialogo con una sonda vicina, rispetto tutte le stelle di loro sonde.
a uno scambio interstellare di segnali radio che possono richiedere Nelle profondità della fascia degli asteroidi, i minatori-IA
decenni, oltre al fatto che una sonda può rimanere a lungo in capiscono tutto questo, e iniziano a valutare i vantaggi e i rischi di
attesa di un’occasione di contatto. una crescita senza restrizioni.
33 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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ASTRONOMIA
FE ATURE SPACE EXPLORATION
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L’ASCENSORE
SPAZIALE
2060
– 2069
N
egli anni ‘60 del Duemila si permettono di realizzare cavi con elevate
avvicina il centesimo anniversario resistenze alla trazione. Su Marte costruirne
dello sbarco dell’Apollo 11 ed è in uno simile sarebbe più facile per via della
corso un nuovo grande progetto gravità più bassa del pianeta. Non per niente
per collegare la Terra allo Spazio. La Torre la colonia marziana sta già progettando
del Borneo è un ascensore spaziale. Tutto l’ascensore Olympus.
è iniziato con un satellite che orbitava Grazie all’ascensore dallo Spazio
attorno alla Terra in 24 ore a un’altitudine giungono sempre più risorse, in modo
di 36mila chilometri: era collocato in sicuro e pulito, permettendo all’ambiente
un’orbita geostazionaria, il che significa terrestre di essere preservato e, da un certo
che rimaneva al di sopra dello stesso punto momento in poi, contribuendo anche
sull’equatore, scelto nel Borneo. A quel alla conservazione di Marte.
punto era stato calato verso la superficie un Nel frattempo continua lo sviluppo di
cavo di materiali resistentissimi, da usare una civiltà industriale automatizzata nello
SCIENCE PHOTO LIBRARY, NASA
come base per un ascensore in grado di spazio profondo. Grazie ai rapidi progressi
trasportare merci e persone dalla Terra nello dell’auto-replicazione e dell’intelligenza
Spazio e viceversa. La riduzione dei costi per artificiale, una nuova generazione di sonde,
trasferire materiale nello Spazio è enorme, a loro volta costruite da sonde precedenti,
ma gli aspetti tecnici sono impegnativi. si spinge sempre più lontano: verso i giganti
La svolta è venuta con lo sviluppo dei ghiacciati, nella fascia di Kuiper oltre
“super-fullereni”, molecole di carbonio che Plutone, e presto persino nella nube di Oort
34 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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LIMITI ALLA
CRESCITA
Mentre le risorse si
riversano dal cielo sulla
Terra, le IA nello spazio
profondo sono sempre
più consapevoli della
crescita esponenziale
del volume di minerali che stanno estraendo per
l’Umanità. I minatori nella fascia principale degli
asteroidi stanno già spedendo due milioni di
tonnellate di ferro all’anno, corrispondenti alla
produzione della Terra stessa. Questa quantità
potrebbe però raddoppiare nel giro di vent’anni, e
di nuovo dopo altri vent’anni. La fascia principale
contiene alcuni miliardi di miliardi di tonnellate di
minerale, che si potrebbe esaurire in appena otto
secoli, se l’estrazione continuasse a raddoppiare.
Le IA sono consapevoli del danno arrecato in
passato alla Terra da uno sfruttamento illimitato
e in crescita esponenziale delle risorse del
Pianeta; stanno diventando sempre più sagge
e temono per l’integrità a lungo termine del
Sistema Solare, per l’impatto sulle forme di vita
ancora da scoprire, e per l’effetto sugli esseri
umani quando arriverà l’inevitabile tracollo. Per
questo propongono l’accordo Milligan, basato
sulla regola dell’“ottavo”, che significa che lo
sfruttamento di qualsiasi risorsa va interrotto
quando ne è stato consumato un ottavo, per
mantenere un margine sicuro di tre intervalli di
raddoppio prima dell’esaurimento. In questo
modo la maggior parte del Sistema Solare si
manterrà allo stato “naturale”.
Su una Terra che si sta lentamente riprendendo
dalle devastazioni ambientali, l’Umanità accetta
il consiglio dei suoi “soci” più giovani.
FOMALHAUT
con il suo enigmatico Pianeta Nove. Il flusso Grazie a un’attenta
dei risultati scientifici e dello sviluppo analisi, la stella da cui
industriale è spettacolare. Ma tutto ciò proviene la sonda-
accade indipendentemente dall’Umanità. vedetta aliena è stata
Attualmente sulla Luna e su Marte ci identificata in
sono democrazie sane, e così su Lagrange Fomalhaut, a 25 anni
e in altri grandi habitat orbitali, ma ormai luce di distanza;
è chiaro a tutti che gli esseri umani l’origine esatta dovrebbe essere una luna di
non hanno un ruolo diretto da svolgere Dagon su cui sono presenti forme di vita. Una
nello Spazio oltre l’orbita di Marte, e sonda Starshot è già stata inviata su questa luna,
nessuno ci si avventura. Infatti l’Umanità ma non arriverà prima di altri 150 anni.
ha, pacificamente, concordato con le Ci si è però presto resi conto che la luce del
intelligenze artificiali il cosiddetto accordo lanciatore laser di Starshot sarebbe stata visibile,
Milligan, con cui accetta un limite a lungo dopo soli 25 anni, come una stella brillante nei
termine per lo sviluppo industriale del cieli della luna di Dagon. Forse i suoi abitanti
Sistema Solare. Ci sono comunque molti sceglieranno di rispondere in modo simile. In
occhi che guardano verso il cielo: una sonda questo caso potremmo ricevere il nostro primo
Starshot è stata inviata verso Fomalhaut, la messaggio dagli extraterrestri attraverso raggi
stella da cui proveniva la vedetta. Presto, S T E P H E N BA X T E R laser che viaggiano alla velocità della luce. E la
forse, i rapporti dell’Umanità con il cosmo è uno scrittore di fantascienza, prima risposta potrebbe arrivare tra appena 50
cambieranno di nuovo. autore di oltre 40 libri anni, nell’anno 2119.
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BIOLOGIA
FE ATURE
36 36 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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ESTINZIONE DI MASSA...
LA POSSIAMO
FERMARE?
DALLE RICERCHE SULLE ESTINZIONI DI MASSA DEL PASSATO EMERGONO
DATI IMPORTANTI PER AFFRONTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI DEL PRESENTE
Testi: A N DY R I D GWAY
P
er la vita il pianeta Terra non è mai stato un
posto facile in cui stare. Solo negli ultimi 450
milioni di anni, in cinque diverse occasioni, i
tre quarti delle specie viventi in mare e sulla
terraferma sono stati spazzati via. E, sebbene venga la
tentazione di pensare a queste estinzioni di massa come
a eventi di un passato lontano, senza alcun rapporto
con quel che potrebbe accadere in futuro, questa idea
non potrebbe essere più lontana dal vero. Recenti
ricerche sulle cause della scomparsa dei dinosauri
alla fine del Cretaceo – probabilmente la più nota tra
le grandi estinzioni – stanno facendo emergere nuove
e fondamentali risposte che ci aprono una finestra
sul nostro stesso avvenire. Se la sopravvivenza sulla
Terra si sta facendo via via più difficile, quali specie
sono destinate a perdurare e quali a perire? E ancora,
l’intelligenza e la tecnologia offrono effettivamente alla
nostra specie migliori chances di salvezza?
Quello attuale è un ottimo momento per porsi questi
interrogativi. A maggio è stato presentato alle Nazioni
Unite il più completo rapporto mai realizzato sul
destino di tutte le specie viventi: la Valutazione sulla
Biodiversità Globale. Alla sua stesura hanno partecipato
450 tra le più brillanti menti dell’Umanità, che hanno
messo insieme 15mila scritti diversi, tra documenti
scientifici e rapporti indirizzati ai governi. Da tutto
ciò è emerso che le specie animali e vegetali a rischio
ILLUSTRAZIONE: ANDY POTTS
37 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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BIOLOGIA
schiantò sulla Terra, nella zona che oggi è il Messico. ancor più arduo studiare la questione. L’unica cosa
“L’impatto fu superiore all’esplosione di un miliardo di cui possiamo essere certi è che le ultime ricerche
di bombe nucleari”, spiega Steve Brusatte, paleontologo sulla grande estinzione della fine del Cretaceo hanno
dell’Università di Edimburgo, “e rilasciò un’immensa dimostrato che a causare lo sterminio dei dinosauri non
quantità di energia”. Oltre a formare nella penisola aviari fu un concorso di vari fattori ambientali, e che
dello Yucatán il cratere chiamato Chicxulub, lo la loro scomparsa fu rapida: oggi gli studiosi ritengono
schianto generò tsunami, terremoti, incendi e uragani. che, dopo essere stati la forma di vita dominante per
“Moltissimi animali morirono immediatamente, centosessanta milioni di anni, diversificata in oltre
soprattutto quelli che si trovavano entro duemila mille specie su tutta la Terra, si estinsero totalmente
chilometri dal punto d’impatto”, assicura Brusatte. in poco più di diecimila. La situazione ha ovvi
L’atmosfera terrestre si saturò di polvere, che impedì il paralleli con quella che si sta verificando nel presente:
passaggio della luce solare per molti anni. “Le piante non “Oggi assistiamo a una riduzione della biodiversità
furono più in grado di eseguire la fotosintesi e l’ecosistema e degli habitat, a un cambiamento del clima e a uno
collassò”. Poi venne un millennio di riscaldamento sfruttamento eccessivo delle risorse”, nota Lauren
globale. “L’asteroide aveva colpito una piattaforma di Holt, ricercatrice presso il Centro Studi sui Rischi per
rocce carbonatiche (come il calcare e la dolomite), che l’Esistenza (CSER) dell’Università di Cambridge. “Senza
rilasciarono enormi quantità di diossido di carbonio: dimenticare l’inquinamento: portare sostanze chimiche
da lì si innescò l’aumento della temperatura. Ci furono in luoghi a cui non appartengono aumenta ancor di più
dunque cause di morte a breve, a medio e a lungo termine: la fragilità dell’ecosistema”.
combinate insieme, sterminarono i dinosauri non aviari
e un gran numero di altre specie animali”. Gli unici ESTINZIONI SOTTOMARINE
dinosauri a sopravvivere furono quelli poi evolutisi negli Un’altra estinzione di massa avvenuta 252 milioni
uccelli odierni. In totale, tre quarti delle specie viventi di anni fa, al termine del Permiano, costituisce un
sul Pianeta vennero spazzate via. ulteriore esempio di quanto veloci possano essere queste
catastrofi. In quel caso furono gli oceani a rimanere quasi
NON COSÌ IN FRETTA… completamente privi di vita, con la scomparsa del 96 per
Tuttavia, per quanto si sia soliti indicare l’impatto di cento delle specie marine esistenti. Anche la terraferma
Chicxulub come unico responsabile dell’estinzione ebbe naturalmente la sua parte: perì il 70 per cento delle
dei dinosauri, stanno emergendo prove sempre più specie. Nel 2018 un team di geologi e paleontologi cinesi
convincenti che la verità sia più complessa. Nelle e statunitensi, dopo aver esaminato fossili scavati nella
centinaia di migliaia di anni che precedettero la caduta Cina del sud, ha determinato che per quella estinzione
dell’asteroide la regione che oggi corrisponde all’India vide bastarono appena sessantamila anni, forse persino meno.
un incremento esponenziale della sua attività vulcanica, In termini di ere geologiche, un battito di ciglia.
in conseguenza della quale tanto le temperature globali “Da tutto questo comprendiamo che la futura estinzione
quanto i livelli degli oceani avevano cominciato a salire di massa avverrà in tempi tremendamente brevi”, dice
e scendere con frequenza. Questo complicato intreccio Jahandar Ramezani, geologo del MIT che ha partecipato
di cause impedisce tutt’oggi agli studiosi di trovare un allo studio. “È come se esistesse un punto di non ritorno:
accordo sul principale colpevole del catastrofico evento. se lo si supera, tutto va inevitabilmente in malora. Si
I sostenitori dell’“ipotesi dell’asteroide” indicano proprio pensa che l’estinzione della fine del Permiano sia stata
nell’impatto di quest’ultimo la causa delle eruzioni nei causata almeno in parte dall’attività dei vulcani – questa
Trappi del Deccan, regione vulcanica nell’india centro- volta nell’area che oggi è la Serbia – proprio come
occidentale, ma altri non sono altrettanto sicuri. Nel
marzo 2019 sulla rivista Science è stata pubblicata una
ricerca con la più precisa datazione della cenere vulcanica
indiana mai realizzata finora.
“L’IMPATTO DI CHICXULUB
“Abbiamo appurato che le eruzioni si sono verificate
in ondate successive”, spiega Gerta Keller, paleontologa
dell’Università di Princeton, “l’ultima delle quali durò
SATURÒ L’ATMOSFERA
all’incirca ventimila anni e si concluse con l’estinzione
di massa. Ma non ci sono prove che a provocarla sia
stato l’asteroide”.
TERRESTRE DI POLVERE,
Secondo questa e altre ricerche della Keller, la serie
di eruzioni vulcaniche non fu scatenata da cause
esterne, e giocò un ruolo fondamentale nella scomparsa
38 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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BLACK HOLES FE ATURE
IN ALTO: Le ultime
ricerche
sembrerebbero
indicare che la
scomparsa dei
dinosauri non fu
provocata solo
dall’impatto di un
asteroide
A SINISTRA: Lo
schianto di Chicxulub
sconvolse l’intero
ecosistema terrestre…
che tuttavia forse era
già in un momento di
crisi per altre ragioni
ALAMY, SCIENCE PHOTO LIBRARY
39 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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BIOLOGIA
FE ATURE BLACK HOLES
nel caso dell’estinzione della fine del Cretaceo, ma A destare particolari preoccupazioni è la regione artica: se
anche qui c’erano probabilmente altri fattori in gioco, il permafrost dovesse fondere, rilascerebbe nell’atmosfera
tra cui una diminuzione dei livelli di ossigeno nella enormi quantità di anidride carbonica e metano, due
parte più profonda degli oceani e cambiamenti chimici gas-serra. In più, se neve e ghiaccio diminuiscono, la
nell’atmosfera. In definitiva, tutte le grandi estinzioni superficie terrestre diventa meno riflettente, cioè meno
del passato sembrano aver avuto alla base un “cocktail” capace di riflettere la luce solare nello Spazio: tutti fattori
di problemi ambientali. che andrebbero ad accrescere il cambiamento climatico.
Ora gli scienziati stanno studiando alacremente per Se si riuscisse a capire dove si situano precisamente
capire quali possano essere i potenziali punti di non i punti di non ritorno, sarebbe assai più facile fare
ritorno nel cambiamento climatico attuale, i livelli oltre i previsioni sulla prossima estinzione di massa.
quali il riscaldamento del globo diventerebbe irreversibile.
ADATTI A SOPRAVVIVERE
Una cosa tuttavia non va dimenticata: per quanto
possano essere state catastrofiche le estinzioni di
massa del passato, la vita è sempre sopravvissuta.
Anzi, l’estinzione dei dinosauri fece la fortuna dei
mammiferi, il cui numero crebbe a dismisura. Dunque,
quali potrebbero essere le chances della razza umana
in una futura grande estinzione?
I segnali non sono incoraggianti: “Se c’è una cosa che le
GETTY, PETER MURPHY ILLUSTRAZIONE: DAN BRIGHT
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LE CINQUE ESTINZIONI DI MASSA
Gli scienziati hanno identificato cinque principali estinzioni nella storia della Terra
66 milioni di anni fa
Fine del Permiano
Nel livello
del mare e
nei cicli glaciali
Nella chimica
degli oceani
Nella chimica
dell’atmosfera
Nel clima
Nel livello
di ossigeno
IN ALTO: L’estinzione dei dinosauri negli oceani
potrebbe essere stata favorita
anche da un cambiamento
climatico provocato da una Nell’attività
serie di eruzioni vulcaniche vulcanica
IN BASSO A SINISTRA: Gerta Keller,
paleontologa dell’Università
di Princeton, studia gli effetti
delle eruzioni vulcaniche Nell’impatto
preistoriche sul clima di un asteroide
“I DINOSAURI ERANO
e i ratti di fogna avranno possibilità di sopravvivenza
migliori di quelle degli elefanti o degli orsi polari”,
conclude Brusatte.
CREATURE ALTAMENTE
Un altro evento ricorrente nei casi di grande
estinzione è che gli animali tendono a diventare più
piccoli, un fenomeno noto come nanismo evolutivo o
SPECIALIZZATE
“Effetto Lilliput”. Dai fossili si evince che in quelle
situazioni qualunque forma di vita, dai molluschi ai
microbi fino ai mammiferi, tende sempre verso un
E ADATTATE ALLE
rimpicciolimento. La ragione non è del tutto chiara:
forse è perché le creature più piccole crescono e si
riproducono più in fretta, e un lasso di tempo ridotto
NICCHIE ECOLOGICHE
tra una generazione e l’altra permette un più rapido
adattamento ai cambiamenti ambientali.
Insomma, in una possibile futura estinzione sarebbero
le creature più piccole e meno specializzare a cavarsela
meglio. Noi esseri umani potremmo avere voce
in capitolo su chi debba vivere e chi morire, se CHE ABITAVANO”
41 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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BIOLOGIA
42 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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MASS EXTINCTION FE ATURE
È stata avanzata
GETTY IMAGES X3
l’ipotesi di modificare
geneticamente le
barriere coralline per
renderle più resistenti
limita a valutare le possibilità di sopravvivenza dei Ma il nostro impulso creativo va applicato con
singoli individui, la situazione appare davvero grigia”, attenzione, avverte Lauren Holt. Prendiamo ad esempio
dice Beard. Eppure, se presi collettivamente, siamo una l’ingegneria genetica: c’è chi ritiene che la tecnologia di
specie non specializzata: “Possiamo sopravvivere nello manipolazione genetica detta CRISPR possa rappresentare
spazio, in Antartide, nel deserto, sott’acqua. Ci serve solo la soluzione a tutti i problemi, dal rendere le barriere
la tecnologia giusta”. Ed è questo il paradosso che dovremo coralline più resistenti al riscaldamento degli oceani al
affrontare se le condizioni ambientali dovessero collassare. creare piante che assorbano maggior quantità di anidride
“La razza umana è dotata di un’adattabilità e di una carbonica dall’atmosfera. “Ma io non credo che le persone
creatività straordinarie. La nostra forza è la curiosità comprendano davvero le implicazioni a lungo termine
verso la soluzione dei problemi. Se troveremo un modo di tecnologie come questa sulla stabilità dei genomi
per risolvere anche questi, allora avremo buone chances coinvolti”, dice Holt. E quando il genoma di un organismo
di cavarcela davanti al rischio di estinzione. In caso diventa instabile ha maggiori probabilità di mutare
contrario, è molto probabile che il sistema intero crollerà. e causare malattie. “Possiamo liberare nell’ambiente
Rimane sempre e comunque una nostra responsabilità: organismi manipolati in tal modo, ma non possiamo avere
se continuiamo a vivere come stiamo facendo ora, non alcuna certezza sulla loro stabilità”.
sopravviveremo. È semplicemente impossibile”. Ci sono poi questioni di portata ancora maggiore da
affrontare. “Essere adattabili e non specializzati anziché
specializzati e quindi vulnerabili è una caratteristica
in genere definita ‘resilienza’”, continua Beard. “Ma è
DI UN’ADATTABILITÀ E DI UNA
come la ridondanza (ossia avere tutti i “backup” che
potrebbero servire), la previdenza (ossia aver impiegato
risorse per far fronte anche alle minacce meno probabili)
CREATIVITÀ STRAORDINARIE.
e la flessibilità (ossia non essere troppo attaccati allo
stato attuale delle cose)”. Il problema è che tanto i
governi quanto le economie puntano all’efficienza più
LA NOSTRA FORZA È
che alle caratteristiche sopraelencate.
In definitiva, se possiamo imparare qualcosa dalle
estinzioni di massa del lontano passato, è che l’unità, la
collaborazione e un po’ di resilienza in più ci renderebbero
43 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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TEORIE DEL COMPLOTTO
44 44 / GENNAIO/FEBBRAIO 2020
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COME RISPONDERE
A CHI NEGA LO
SBARCO SULLA LUNA Sono in molti a non crede
che l’Apollo 11 sia realmente
atterrato sulla Luna. Ecco dunque
una piccola guida per smontare
questo genere di argomentazioni
TESTI: PAUL PARSONS
I
l 20 luglio 1969 il Modulo Lunare
Apollo 11 atterrò sulla Luna. Il
punto culminate della missione