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MEDICINA

COMPITO 1

1)IDONEITA' SPORTIVA AGONISTICA


Per ottenere l'idoneità agonistica bisogna sottoporsi a 3 esami strumentali eseguiti da un
medico sportivo.
-La spirografia che permette di misurare i volumi e i flussi polmonari e trovare malattie
respiratorie.
-L'esame delle urine permette di trovare disfunzioni nell'apparato urinario.
-Elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo che permette di trovare malattie cardiache; (3
minuti sali e scendi un gradino alto 30-50cm)
Il paziente per ottenere l'idoneità dovrà superare obbligatoriamente tutti e 3 gli esami.
(VALIDITA' ANNUALE)

2)FATICA ACUTA
La fatica acuta viene definita come la limitazione acuta della prestazione che implica sia
un aumento della percezione dello sforzo necessario per sostenere un determinato carico,
sia un'incapacità di sostenere l'intensità la dovuta ed eventualmente il ritmo imposto. La
fatica è caratterizzata dal calo di prestazione e dall'aumento della percezione dello sforzo.
Il calo avviene per via dei meccanismi di autodifesa del muscolo per non far avvenire
infortuni. Le cause sono l'esaurimento di risorse energetiche come ATP e CP, debito
alattacido, esaurimento del glicogeno muscolare e ipoglicemia.

3)SINDROME METABOLICA
Quando si crea questa condizione, il soggetto ha un rischio elevato di malattie come il
diabete. Le alterazioni presenti sono l'obesità viscerale, l'insulina resistenza,
l'ipertrigliceridemia, bassi livelli di colesterolo HDL e pressione arteriosa alta. Con attività
fisica regolare questi soggetti possono ridurre il grasso viscerale e l'insulino resistenza
prevenendo il diabete mellito. Per avere questa sindrome, bisogna rientrare in almeno 3 di
questi fattori (valori). I soggetti affetti da SM trovano beneficio nell'attività fisica regolare,
specie di tipo aerobico, associata ad un regime alimentare adeguato.

4)ANABOLIZZANTI
Gli anabollizzanti sono assunti allo scopo di aumentare la sintesi proteica a livello delle
cellule muscolari scheletriche. Questo doping è attuato da chi fa uno sport dove risulta
decisiva la forza muscolare per la prestazione, poiché modifica realmente la massa
muscolare e la forza. L'uso cronico e le dosi elevate comportano effetti collaterali e carico
della formazione riproduttiva, fegato, sistema nervoso centrale, sull'apparato
cardiocircolatorio, aumenta LDL e diminuzione HDL. La WADA ha suddiviso gli
anabolizzanti in due categorie:
ESOGENI:non prodotti dal corpo;
ENDOGENI: prodotti dal corpo e assunzione esterna (testosterone)

5) SOGLIA ANAEROBICA
La soglia anaerobica è l'intensità di lavoro oltre la quale il metabolismo aerobico non è più
in grado da solo di far fronte alle richieste energetiche e la produzione di una quota di ATP
è assicurata dall'intervento del metabolismo lattacido, con conseguente accumulo di acido
lattico nel sangue.
Rottura dell'equilibrio tra produzione e smaltimento di
ACIDO LATTICO ---> SOGLIA (Indica la capacità di lavoro di un soggetto).
- MISURA DIRETTA: misura della LATTOCIDEMIA del sangue (OBLA, grafico curva
lattato-lavoro)
-MISURA INDIRETTA: (SPIROMETRIA) Ventilazione polmonare, gas respiratori (O2,CO2)

6) SOGLIA DI VENTILAZIONE
Aumenta intensità dell'esercizio, aumenta la ventilazione in maniera lineare; nel momento
in cui non aumenta più in modo lineare, si avrà la soglia di ventilazione. Quel BREAK
EVEN POINT corrisponde allo sviluppo dell'acidosi nei muscoli.
La soglia ventilatoria è il consumo di ossigeno relativo al carico di lavoro oltre il quale si
comincia ad accumulare acido lattico.

7) SCALA DI BORG
Con l'uso di questa scala ( scala di Borg CR10) si vuole valutare la percezione dello
sforzo, cioè quanto faticoso ed estenuante viene sentito l'esercizio. È importante che il
soggetto risponda con quello che percepisce e non con quello che crede di dover
rispondere, deve cercare di essere il più onesto possibile e di non sovra o sottostimare
l'intensità.
Questa è una scala di intensità generale per valutare le più importanti grandezze
soggettive e può essere utilizzata per valutare lo sforzo ed il dolore.
In linea generale possiamo dire che il soggetto che deve essere valutato dovrà conoscere
il perchè stiamo facendo questo test. Questa scala verrà utilizzata per stabilire quanto
forte è la percezione di una "sensazione, la scala va da "assolutamente niente (0)" a
"massimo assoluto (10)". Il 10 corrisponde ad "Estremamente forte" o "Dolore Massimo",
"max P" (P-pain = dolore) e rappresenta la percezione più forte mai sperimentata di una
certa sensazione. Può darsi tuttavia che sia possibile fare esperienza o immaginare una
grandezza più forte di quella che personalmente ha sperimentato precedentemente e
perciò " massimo assoluto", il livello "più alto possibile" è collocato ancora più in basso
nella scala senza un numero fissato e segnato con un "°". La percezione dello sforzo
dipende sopratutto dallo stiramento e dalla fatica dei suoi muscoli e dalla sensazione di
mancanza di respiro o dolore al petto.

COMPITO 2

1) POTENZA AEROBICA MASSIMA


La potenza aerobica massima è la massima quantità di ossigeno che può essere utilizzato
nell'unità di tempo da un individuo nel corso di un'attività fisica intensa e protratta
all'esaurimento. Si misura con VO2 MAX ed è la massima velocità con la quale
l'organismo può sviluppare energia attraverso la via ossidativa, ovvero potenza del
meccanismo aerobico, è definita MASSIMO CONSUMO di O2.

2) ADATTAMENTI
L’adattamento è quel processo attraverso il quale l’organismo reagisce allo stress
ristabilendo l’omeostasi.
Sono risposte croniche, avvengono più lentamente, ma hanno durata maggiore.
Gli adattamenti sono dati dal lavoro (allenamento) intenso e sistematico, che costringe
l'organismo ad adattarsi alla condizione di "superlavoro" con modificazioni morfologiche e
funzionali.
Esistono due tipi di adattamenti: CENTRALI, a carico del cuore e PERIFERICI, a carico
dei vasi sanguigni (arteriosi, venosi e capillari). Gli adattamenti cardiocircolatori si
distinguono in funzione di:
- tipo, intensità e durata dell’allenamento
- età del soggetto e epoca d’inizio dell’attività
- caratteristiche genetiche
Principali adattamenti cardiaci:
- aumento di volume delle cavità e conseguente aumento della gittata sistolica
- riduzione della frequenza cardiaca a riposo per gli sforzi di intensità submassimale
Principali adattamenti vascolari riguardano:
- microcircolazione, specialmente dei muscoli a sport aerobici
- Capillarizzazione, dove aumentano numero e dimensione dei capillari
- Vasi di atleta, vasi di calibro medio e grosso aumentano il loro diametro. Fenomeno
molto evidente nella vena cava inferiore

3) FATICA CRONICA
L'overtraining è uno squilibrio dell'allenamento che si verifica quando l'attività fisica
praticata è troppo intensa tanto che l'organismo non riesce nei tempi di recupero ad
eliminare la fatica accumulata. Squilibrio chiamato SOVRALLENAMENTO presenta i
seguenti sintomi: calo della prestazione, sensazione di affaticamento, aumento di infezioni,
disturbi del sonno, perdita di peso, aumento della pressione cardiaca a riposo e
dell'arteriosa, modificazione del rapporto testosterone/cortisolo. L'atleta diventa svogliato,
apatico e distratto durante gli allenamenti che svolge sempre con maggiore fatica.

4) ANTIDOPING : ERITROPROIETINA
L'EPO è un ormone secreto dalle cellule del rene, che stimola la produzione di globuli
rossi da parte del midollo osseo. La secrezione è collegata all'ossigenazione dei tessuti
del sangue. La somministrazione di EPO induce un aumento di globuli rossi, del contenuto
emoglobina e conseguente aumento dell'ematocrito. Si hanno vantaggi per la prestazione
aerobica ma effetti collaterali come l'aumento della viscosità del sangue con rischio di
trombosi, effetti negativi sulla pressione arteriosa e ipertrofia patologica cardiaca.

5) CERTIFICATO NON AGONISTICO


Possono rilasciare il certificato il medico di famiglia o il medico sportivo, non il pediatra. È
necessaria la misurazione della pressione e dell'ECG a riposo. Ha valenza annuale e
riguarda attività sportive non agonistiche.

6) QT LUNGO
Chi ne soffre può sviluppare l'aritmia, ovvero il battito cardiaco diventa irregolare. Il QT
viene registrato dal momento in cui i ventricoli ricevano l'impulso a contrarsi e il momento
in cui accumolano il potenziale per contrarsi di nuovo. 1/3 del battito totale dell'ECG.
La sindrome del QT lungo è una rara anomalia delle cellule miocardiche ed associate a
sincope. QT, consiste nel prolungamento dell'intervallo QT all'ECG. Inizio onda Q al
termine onda T.

7) VISUAL ANALOGIC SCALE


La VAS è la scala del dolore, ed è uno strumento di misurazione delle caratteristiche
soggettive del dolore provato dai pazienti. La VAS è una striscia di carta di 10cm con due
"END POINTS" alle due estremità che indicano rispettivamente "NESSUN DOLORE" e
"PEGGIOR DOLORE". Il sanitario chiede al paziente di segnare in un punto della scala il
dolore così come viene percepito in quel momento. Ad ogni centimetro corrisponde uno
step di dolore.
COMPITO 3

1) APOFISITE TIBIALE
Detta anche malattia di Osgood-Schlatter. Nella fase di contrazione del quadricipite il
tendine rotuleo esercita una trazione sulla sua inserzione tibiale, creando una ripetuta
azione traumatica. Nei giovani di età compresa tra 10 e 15 anni, la componente più debole
è il punto di ancoraggio del tendine rotuleo con la parte superiore e anteriore della tibia,
che è formata ancora da osso e cartilagine immatura. Gli sport più a rischio sono quelli in
cui prevalgono le azioni di salto ( atletica leggera, pallavolo, pallacanestro, calcio, ecc.).
Questo meccanismo BOH uno spostamento a una errata ossificazione dell'APOFISI, che
porta ad una organizzazione errata del tessuto cartilagineo prodotto. Quando
l'ossificazione avviene troppo anteriormente, si crea la protuberanza della patologia. Per
guarire è fondamentale il riposo.

2) AGGIUSTAMENTI
sono risposte acute, rapide e temporanee. Tali risposte però non sono durature nel tempo
(un esempio è dato dall’incremento della frequenza cardiaca indotto dallo sforzo)
Gli aggiustamenti cardiocircolatori all’esercizio fisico variano in funzione di:
- Intensità dello sforzo
- Tipo di esercizio (isotonico, isometrico)
- Fattori intrinseci del soggetto (postura, arti impiegati, livello di coinvolgimento
psichico, stato di fatica preesistente, distanza esercizio dal pasto)
- Fattori estrinseci (temperatura, altitudine o pofondità
Gli aggiustamenti si distinguono in centrali (avvengono nel cuore e nella circolazione
polmonare) e periferici (avvengono nei vas sanguigni che irrorano gli organi)

3) STEP TEST
Viene effettuato per ottenere il certificato medico agonistico, su un gradino di altezza
variabile di 30-40-50cm per 3 minuti totali in cui il paziente dovrà salire e scendere, per 30
cicli al minuto. Lo step test ci permette di calcolare la tolleranza allo sforzo fisico: IRI
(indice di recupero). Dopo 1' 30'' di recupero si calcola la FC. Numero di pulsazioni in 30s.

4) DOPING DIURETICI
I diuretici sono sostanze che aumentano la produzione di urina favorendo l'eliminazione di
acqua e sali minerali dal corpo. Nello sport non esistono benefici nella performance;
vengono utilizzati per abbassare il peso prima di una competizione negli sport divisi in
categoria di peso e per mascherare altre sostanze dopanti avendone ridotta la
concentrazione.

5) SPIROMETRIA/ECG
Esame non invasivo, utile alla valutazione funzionale polmonare e a svelare eventuali
malattie respiratorie (asma branchiale). Viene eseguito con uno spirometro che permette
di misurare il flusso e il volume di aria, collegato ad un computer che trasforma il segnale
in valori numerici ed in immagini grafiche. Per evitare perdite di aria, il paziente avrà una
molletta per chiudere le narici.
ECG: è un'esame strumentale cardiologico e consiste nella rivelazione e nella trascrizione
grafica dell'attività elettrica emessa dal cuore (contrazione e rilasciamento).
Si applicano 6 elettrodi sul torace, in regione precordiale, e 4 rispettivamente sui due polsi
e le due caviglie. Attraverso l'ECG è possibile valutare la FC e la sua regolarità, la
presenza di ingrossamenti del cuore ed eventuali cardiopatie.
6) CLASSIFICAZIONE ATTIVITÀ TABELLA A-B
Gli sport sono suddivisi in due tipologie, a seconda dell'impegno muscolare e cardio-
respiratorio necessario:
-sport della tabella A: IMPEGNO LIEVE O MODERATO
(esempi di sport)
-automobilismo*
-tiroa segno
-tiro a volo
-tuffi
-badminton*
-bob
-bocce*
-curling*
-golf*
*=visita biennale
-sport della tabella B: IMPEGNO ELEVATO
-atletica leggera
-calcio
-ciclismo
-sci di fondo e alpino
-nuoto
-pallamano
-pallavolo
-pallacanestro
-pallanuoto
-rugby
-scherma

7)CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA
É una malattia ereditaria del miocardio dove vi è una rispessimento delle pareti dei
ventricoli e una riduzione delle loro cavità interne, riducendo così l'azione di pompaggio
del sangue da
Jparte del cuore, facendo arrivare meno sangue ai tessuti. Spesso è coinvolto il ventricolo
sinistro. Avviene per cause genetiche e sintomi come la dispnea, dolore al torace, aritmie
cardiache, ed edema in varie part del corpo.

COMPITO 4

1)DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DELL'OMEOPATIA


CARDIACA/CARDIOMIOPATIE CARDIACHE/ OMEOPATIA CARDIOCIRCOLATORIA
le cardiomiopatie cardiache sono delle malattie del miocardio che possono essere
ipertrofiche o dilatative. Quella ipertrofica si ha quando vi è un inspessimento delle pareti
cardiache soprattutto a livello del setto interventricolare, ovvero la porzione di parete che
separa il ventricolo sinistro dal destro, spesso è definita come asimmetrica o concetrica.

2)ANTIDOPING: STEROIDI
Gli steroidi anabolizzanti sono una classe di ormoni sintetici che promuovono la crescita e
la divisione cellulare, producendo lo sviluppo di diversi tipi di tessuti, soprattutto quelli
muscolare e osseo. Gli steroidi anabolici sono associati a una grande varietà di effetti
secondari, come la comparsa di acne, colesterolo elevato, malattie cardiovascolari e
moltissime altre.
3)DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE ASMA BRONCHIALE E DA SFORZO
L'asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree. L'asma
rappresenta una possibile causa di non idoneità sportiva. L'asma deriva da 4 fattori. I
fattori ereditari, dove si eredita l'iper-reattività bronchiale, e il " HABITUS ATOPICO". I
fattori casuali che stimolano l'organismo a reagire contro gli ALLERGENI, e le sostanze
chimiche. I fattori favorenti che aumentano la possibilità di comparsa (sigaretta) e
l'esercizio fisico. i fattori scatenanti sono dovuti ad un ricordo "immunologico". In soggetti
con iperattività bronchiale, l'esercizio fisico induce una crisi di broncospasma.
Broncodilatazione iniziale, seguita alla fine dall'esercizio da broncocostrizione (5-10 minuti
dopo, si risolve in 30-120 min).
Bisogna tener conto quindi di 3 fattori: la reazione bronco dilatatoria; l'iperventilazione,
ovvero lo scambio termico e idrico per almeno 5-8 minuti senza pause; e delle condizioni
climatiche e ambientali (broncocostrizione).
PREVENZIONE: un riscaldamento di 15-20 minuti alterando fasi aerobiche e anaerobiche.
Il riscaldamento non sostituisce la prevenzione con i farmaci.
Questi vengono presi per far tornare normale il calibro dei bronchi. Lo sport consigliato dai
medici è il nuoto.

4)DEFINIZIONE, CARATTERISTICHE E DIFFERENZE TRA OVERREACHING E


OVERTREANING

OVERREACHING si manifesta dopo un'eccessivo affaticamento dovuto a prestazioni


ravvicinate, che consentirà all’organismo di adattarsi meglio ai successivi stimoli allenanti,
recuperabili in pochi giorni.
Sul breve periodo l’overreaching porta ad un piccolo decremento della performace che
verrà recuperato durante il microciclo di scarico prima di una eventuale gara o di un nuovo
ciclo di allenamento, con un periodio di scarico che andrà da qualche giorno fino ad un
paio di settimane. La mole di lavoro che l’atleta deve sostenere in questa fase è molta e di
pari passo molto è anche l’affaticamento.
Quando l’overreaching è mal gestito porterà ad un accumulo di fatica, che se non
dissipata si trasformerà in overtraining.

La sindrome di OVERTRAINING o svrallenamento è la condizione nella quale l’atleta è


eccessivamente stressato da allenamenti, competizioni e/o fattori esterni, al punto di
andare incontro ad una riduzione delle prestazioni, che persiste anche dopo un
appropriato periodo di riposo. Si differenzia da quella di overreaching poiché per essa non
basta un adeguato riposo ma perdura anche per mesi. Quindi, il sovrallenamento è uno
stimolo allenante negativo che può causare una perdita di forza otre che di benessere.

5)LA MORTE IMPROVVISA


É una morte naturale ed improvvisa che avviene entro un'ora dall'inizio dei sintomi acuti, in
coincidenza temporale con l'attività sportiva ma in assenza di cause atte a provocarla. É
molto rara, ma i più colpiti sono il sesso maschile; nel nostro paese il calcio è risultato uno
degli sport con più elevato tasso di morte improvvisa da sport (MIS). La MIS interessa
soprattutto sportivi di basso livello agonistico, (dilettanti, partecipanti a tornei amatoriali
ecc.). le cause riguardano malattie al miocardio silenti, con sintomi inesistenti o leggeri. La
morte improvvisa da sport avviene con un meccanismo meccanico (emorragia dovuta a
rottura aorta o aneurisma cerebrale) o elettrico (aritmia "maligna" che provoca l'arresto
cardiaco).
6) COLESTEROLO MELLITICO DI TIPO 1 E SPORT (DIABETE)
Allenandosi con regolarità gli organi periferici diventano più sensibili all'insulina.Si tratta di
uno dei tanti adattamenti cui va incontro il nostro organismo con l'allenamento. questo
però è impossibile nei soggetti con diabete mellito di tipo 1, che sono insulino dipendenti,
in quanto non riescono a produrre l'insulina da soli e sono costretti ad iniettarsi insulina
artificiale in modo regolare. Questi soggetti durante lo sport, dunque, vanno incontro a
ipoglicemia da sforzo dove i valori di glucosio raggiungono livelli inferiori alla norma e il
soggetto manifesta tremori, ansia, sudorazione fredda, senso di fame, capogiri, diplopia,
minore concentrazione, convulsioni, perdita di coscienza fino ad arrivare al coma. Nelle
successive 24 ore può manifestarsi una ipoglicemia tardiva e un'ipoglicemia da sforzo a
causa della poca insulina presente nel corpo. Il momento migliore per praticare sport è
quello che precede l'iniezione di insulina; un'attività regolare aiuta molto questi soggetti sia
fisicamente che mentalmente.

7)L'ANEMIA
Si definisce anemia una condizione patoligica caratterizzata da riduzione di livelli di
emoglobina (Hb) sotto i valori minimi normali. Un'anemia può essere causata da un difetto
nella produzione di globuli rossi , da una loro aumentata perdita o da un'eccessiva
distruzione (emolisi). Gli studi dimostrano che in atleti ben allenati si può avere un'anemia
evidente (anemia dell'atleta), in modo particolare i corritori di lunghe distanze e di elevato
livello agonistico. Un allenamento intenso stimola inoltre in maniera moderata l'eritropeiesi.
L'anemia ha un frequente riscontro di un deficit di ferro. Esistono 3 fasi: prelatente, latente
e manifesta dove l'atleta si stanca facilmente.

TEST:
1)STEP TEST (compito 3)
2)TEST DI SARGEANT
3)PLICOMETRIA ARTI INFERIORI E SUPERIORI
4)TEST DI LEGER
5)TEST NAVETTA AUSTRALIANA
6)TEST DI COOPER
7) TEST DI CONCONI
8)TEST SQUAT JUMP
9)SPIROMETRIA

STEP TEST
Viene effettuato per ottenere il certificato medico agonistico, su un gradino di altezza
variabile di 30-40-50cm per 3 minuti totali in cui il paziente dovrà salire e scendere, per 30
cicli al minuto. Lo step test ci permette di calcolare la tolleranza allo sforzo fisico: IRI
(indice di recupero). Dopo 1' 30'' di recupero si calcola la FC. Numero di pulsazioni in 30s.

TEST DI SARGEANT
Test per misurare la potenza alattacida esplosiva ed eplosivo-elastica principalmente degli
arti inferiori.
E' necessario disporre di una parete con metro per il rilevamento dei dati.
Ci si posiziona a fianco della parete e con la mano più vicina ad essa bisognerà toccare il
punto più alto raggiungibile con le dita: questo sarà l'altezza 1 di partenza. Rimanendo sul
posto si effettua un salto verso l'alto cercando di raggiungere il punto più alto possibile
della parete con la stessa mano: questa sarà la seconda misurazione. La differenza tra la
misura 2 a la misura 1 ci fornirà l'altezza del salto.
Per una maggiore attendibilità si può prendere il valore medio su 3 salti.

PLICOMETRIA ARTI INFERIORI E SUPERIORI


La misurazione dello spessore delle pliche cutanee si esegue prendendo tra l’indice e il
pollice una doppia piega di pelle e di tessuto sottocutaneo, in modo da escludere il
muscolo sottostante, a circa 1 cm di distanza al di sopra del sito di misurazione.
Le dita devono essere poste poco al di sotto delle cresta della piega, non troppo vicine alla
base.
La plica viene sollevata in modo da essere perpendicolare alla superficie del corpo
Le estremità del plicometro (calibro a molla) vengono applicate alla cute in modo che lo
spessore di questa sia misurato su una linea perpendicolare all’asse longitudinale delle
plica
Il plicometro esercita a livello delle sue punte una pressione costante di 10 gr/mm2 Gli
assunti di base sono che:
-- il grasso sottocutaneo rappresenti circa il 50% del grasso totale del corpo,
-- e che i siti selezionati per la misurazione siano rappresentativi dello spessore medio del
tessuto adiposo
La lettura va effettuata dopo 4 secondi dall’applicazione del plicometro, evitando errori di
parallasse; dopo 4 sec infatti la lettura risulterà più piccola di quella reale perchè i fluidi
saranno forzati dalla pressione del plicometro ad uscire dai tessuti
Per ogni plica si effettuano 2-3 misure e si calcola la media; molto importante l’abilità
dell’operatore
Soggetti molto obesi e molto magri sono difficili da misurare; in genere più la plica è
spessa e più difficile è la misura.

ARTI SUPERIORI
PLICA BICIPITALE: faccia anteriore del braccio, lungo la linea tra acromion e fossa
antecubitale all’altezza del ventre del bicipite; palmo delle mani rivolto in avanti.

PLICA TRICIPITALE: Superficie posteriore del braccio sinistro, sopra al muscolo tricipite
Punto di repere: punto intermedio tra processo acromiale e olecrano; palmo delle mani
rivolte in avanti.

PLICA DELL'AVAMBRACCIO: Linea mediana posteriore dell’avambraccio a livello della


circonferenza massima dello stesso (dove cioè ci sono i muscoli sovratrocleari)
Palmo delle mini rivolte alla superficie laterale delle cosce.

ARTI INFERIORI

PLICA ANTERIORE DELLA COSCIA: Sulla linea mediana della coscia sinistra in un punto
medio tra la piega inguinale e il margine prossimale della patella
Soggetto in posizione eretta ma con arto sinistro rilassato mentre scarica il peso corporeo
sull’arto controlaterale

PLICA SOPRAPATELLARE: Superficie anteriore della coscia 2 cm al di sopra del margine


prossimale della patella
Arto rilassato come per la misurazione della plica anteriore della coscia

PLICA MEDIALE DEL POLPACCIO: Faccia mediale o laterale del polpaccio a livello della
sua circonferenza massima.
Soggetto seduto con ginocchio flesso di circa 90°; piede appoggiato a terra
Plica parallela all’asse longitudinale del polpaccio.

PLICA ADDOMINALE
Si misura 3 cm lateralmente a sinistra dell’ombelico, 1 cm inferiormente ad esso
Muscolatura addominale rilassata e respiro normale
Plica orizzontale

PLICA MEDIOASCELLARE
Sulla linea medioascellare in corrispondenza della giunzione xifosternale
Braccio sinistro lievemente abdotto e flesso Operatore di fianco
Plica orizzontale

PLICA SOTTOSCAPOLARE
Braccia rilassate ai lati del corpo; operatore alle spalle;
Asse della plica inclinato infero-lateralmente rispetto alla verticale passante per la punta
della scapola, formando un angolo di circa 45° col piano orizzontale.
Appena sotto all’angolo inferiore della scapola

PLICA SOPRAILIACA
Lungo la linea medio-ascellare appena sopra alla cresta iliaca; inclinata infero
medialmente di 45°

4 pliche più importanti e sufficienti:


1. Tricipite
2. Bicipite
3. Soprailiaca
4. sottoscapolare

TEST DI LEGER
Viene usato per stimolare il VO2 max (massimo volume di ossigeno) di un atleta. L'atleta
deve correre tra 2 coni ad una distanza di 20 metri l'uno dall'altro secondo una cadenza
sincronizzata con una musichetta, un CD o un software, che emette un beep a intervalli
preimpostati. al momento dell'inizio della prova, ovvero al primo beep della registrazione,
l'atleta dovrà iniziare a correre e raggiungere il cono opposto entro il secondo avviso
sonoro, a questo punto dovrà ritornare al cono di partenza entro il suono del beep
successivo, e così via. Mentre il test procede, l'intervallo fra ogni successivo beep si
riduce, obbligando l'atleta ad incrementare la propria velocità nel corso del test, fintanto
che gli sia possibile mantenere la sincronia con la registrazione. È ammesso non
raggiungere il cono entro l'avviso sonoro, ma solo nel caso in cui entro il successivo si
riesca a coprire la distanza rimanente. La registrazione è tipicamente strutturata in 21
livelli, ciascuno dei quali dura circa 62 secondi. Di solito, l'intervallo fra i beep è calcolato
richiedendo una velocità iniziale di 8,5 km/h, aumentando poi di 0,5 km/h ogni volta
seguente. Il passaggio da un livello al seguente è segnalata da 3 beep ravvicinati più il
beep di arrivo al corrispettivo cono.
TEST NAVETTA AUSTRALIANA
Test Anaerobico Lattacido, vengono disposti su una linea retta 5 marker visivi a distanza
di 5 metri l'uno per un percorso totale di 25m (andata) e 25m (ritorno). Per 6 volte, 30
secondi di esercizio, alternati a 60 secondi di recupero. All'aumentare della fatica, cala la
prestazione. I grafici risultanti in base alle distanze percorse, faranno notare l'indice di
affaticamento. (aumento acido-lattico -> calo prestazione)

TEST COOPER
Il Test di Cooper permette di verificare i miglioramenti della resistenza aerobica.
Il test di Cooper dei 12 minuti per la corsa richiede alla persona che viene testata di
correre o camminare, per quanto possibile in un periodo di 12 minuti. L'obiettivo della
prova è misurare la massima distanza coperta dall'individuo durante il periodo di 12 minuti
e viene di solito effettuato posizionando coni a varie distanze per consentire la misura
della distanza. È necessario un cronometro per garantire che l'individuo corra per la
corretta quantità di tempo. Di solito si fa su una pista di atletica di cui ne conosciamo le
distanze.

La tabella ideata da Cooper si esprime in termini di chilometri percorsi in 12 minuti. Nel


mondo della corsa però si è abituati a pensare più in termini di ritmo, di minuti al
chilometro che non di distanze percorse. Per trasformare i chilometri da percorrere
secondo il Test dei 12 minuti in questa unità di misura più congeniale a molti corridori è
comunque sufficiente impostare la seguente proporzione:
chilometri percorsi : 12 = 1 km : x

Se il risultato ottenuto durante il test vuole essere superato per arrivare ad una categoria
superiore bisogna correre in dodici minuti una distanza maggiore della precedente,
corrispondente ad un ritmo al chilometro maggiore ottenuto tramite la proporzione. (12
minuti per 1 chilometro diviso DISTANZA CHE SI PONE IN OBBIETTIVO in chilometri =
minuti al kilometro).

TEST DI CONCONI

È un test massimale, incrementale ad esaurimento. Il test finisce quando l'atleta non


riesce ad arrivare prima del segnale. Ogni 100m la velocità incrementa di 0.3 km/h, il
percorso è circolare. Velocità iniziale di 8km/h. La frequenza cardiaca aumenta in
funzione del carico di lavoro, per via del maggior apporto di sangue ai muscoli. Ad un certo
punto l'atleta arriverà a superare la SOGLIA ANAEROBICA, ovvero viene attivato in modo
importante il meccanismo ANAEROBICO ALATTACIDO. Da questo punto in poi il corpo
non è più in grado di smaltire il lattato prodotto, e si è costretti a rallentare. Sopra soglia:
aumenta la produzione di CO2, ventilazione e lattato (BREAK POINT).

-COSTRUZIONE PERCORSO CIRCOLARE ( la circonferenza deve essere di 100m -> c=


2πr; r=100m/2π -> 100/6,29= 15,92m -> d=31,84m)
TEST SQUAT JUMP (ANAEROBICO ALATTACIDO)
Permette di valutare, attraverso l'elevazione raggiunta dall'atleta senza l'aiuto delle
braccia, la capacità degli arti inferiori di esprimere forza esplosiva. L'elevazione si ottiene
dal tempo di volo del soggetto con la formula:
h=t2 x 1,226
Posizione di 1/2 squat, gambe piegate a 90° sulle ginocchia. L'atleta deve compiere la
prova senza effettuare contromovimenti verso il basso per evitare di accumulare energia
elastica.

SPIROMETRIA/ECG
Esame non invasivo, utile alla valutazione funzionale polmonare e a svelare eventuali
malattie respiratorie (asma branchiale). Viene eseguito con uno spirometro che permette
di misurare il flusso e il volume di aria, collegato ad un computer che trasforma il segnale
in valori numerici ed in immagini grafiche. Per evitare perdite di aria, il paziente avrà una
molletta per chiudere le narici.

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