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- Paziente
o Malattie cardiache, pneumologiche e renali per cui deve essere valutato il
bilancio rischio-beneficio della laparoscopia vs laparotomia
o Sono controindicazioni l’ipertensione endocranica e, quindi, il paziente cranico,
l’ipovolemia non corretta grave, i pazienti con uno shunt destro-sinistro e
quelli con un forame ovale pervio
- Chirurgia
o Emostasi complessa per la presenza dello pneumoperitoneo che maschera
sanguinamenti venosi
o Rischio di embolia polmonare gassosa per cui è sempre di fondamentale
importanza fare il priming dell’anidride carbonica
o Rischio di sanguinamento legato al posizionamento dei trocar (ago di
Veress)
- Posizione
o Posizioni estreme
Trendelemburg edema celebrale, edema della via aerea superiore,
riduzione della CFR e peggioramento del mismatch V/Q, migrazione
endobronchiale del tubo tracheale. “Well leg compartment
syndrome” dovuta dalla diminuzione della perfusione, dalla
compressione venosa da parte dei supporti e dal ridotto ritorno venoso
per il pneumoperitoneo che può portare alla sindrome compartimentale
con dolore all’arto, rabdomiolisi e insufficienza renale acuta per
mioglobinuria. I fattori di rischio per la WLCS sono interventi di lunga
durata (>4 ore), massa muscolare ipertrofica, malattie vascolari
periferiche, ipotensione e Trendelemburg “spinto”. Un saturimetro può
essere posizionato sull’alluce per il monitoraggio della perfusione degli
arti inferiori.
Anti-Trendelemburg riduzione del ritorno venoso che si associa ad
ipotensione soprattutto nei pazienti anziani e con ipovolemia (assoluta o
relativa)
o Lesioni da pressione
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Focus on anestesia per la chirurgia laparoscopica, bariatrica e nel paziente anziano
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Focus on anestesia per la chirurgia laparoscopica, bariatrica e nel paziente anziano
Aumento della PIC lineare rispetto al IAP che può essere causato da
una diminuzione del ritorno venoso celebrale, da un aumento del
liquor per congestione dei plessi venosi lombari e dall’ipercapnia
CPP mantenuta per aumento della MAP (in Trendelemburg) in presenza
di IAP elevata
Edema celebrale
o Effetti immunologici
La laparoscopia si associa ad una riduzione della risposta
infiammatoria e immunologica rispetto alla chirurgia open con il
beneficio teorico di ridurre le infezioni postoperatorie, le recidive locali e
le metastasi a distanza
Non è dimostrato che la tecnica laparoscopica aumenti il rischio di
recidiva a distanza per lo pneumoperitoneo e il rischio di ricorrenza locale
per la ridotta visuale del tumore al momento della resezione
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Focus on anestesia per la chirurgia laparoscopica, bariatrica e nel paziente anziano
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Focus on anestesia per la chirurgia laparoscopica, bariatrica e nel paziente anziano
Assolute
- Occlusione intestinale meccanica
- Gravidanza
- Rischio di edema celebrale e aumento della PIC
- Aneurismi celebrali noti
Relative
- Aderenze post-chirurgiche
- Cirrosi epatica avanzata
- Presenza di mesh peritoneali
- Peritonite
- Port site recurrence
- Tumori invasivi e con alta disseminazione
- Shunt VP
- Scarsa riserva funzionale cardiaca e/o respiratoria
- Competenze chirurgiche
L’utilizzo di una LMA di II generazione è sicuro almeno quanto quello di un tubo oro-
tracheale cuffiato nella chirurgia laparoscopica?
Dimensione della ferita chirurgica e infiltrazione locale: esiste una dimensione che
si correla alla perdita di effetto?
Quale farmaco non può mancare nella gestione del dolore postoperatorio di
chirurgia laparoscopica?
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TBW
IBW
LBM
Le atelettasie post-operatorie sono più presenti nel paziente obeso rispetto a quello non obeso e la
relazione tra BMI e superficie di atelettasie correla in modo lineare.
Il PROBESE Trial ha mostrato che non ci sono differenze nello sviluppo di complicanze polmonari
postoperatorie (PPC) a 5 giorni per i pazienti trattati con bassa PEEP con o senza reclutamento e
quelli con alta PEEP e reclutamento. I pazienti trattati con alta PEEP hanno mostrato una migliore
saturazione intraoperatoria, ma hanno richiesto più liquidi ed hanno avuta una maggiore mortalità
postoperatoria. Il fattore maggiormente associato con lo sviluppo di PPC è stato reclutamento con il
pallone (bag squezee).
Il tidal volume deve essere compreso tra 6 e 10 ml/Kg di peso ideale (IBW) al fine di garantire una
ventilazione protettiva. Uno studio osservazionale mostra come questo valore sia enormemente
maggiore con l’aumentare del BMI poiché il volume tidalico viene calcolato sulla base del peso
totale (TBW) e non dell’IBW.
La PEEP deve essere inizialmente impostata a 5 cmH2O e ci si deve avvalere di manovre di
reclutamento e PEEP alte solo se non si riesce ad ottenere un valore di saturazione >92%
incrementando la FiO2 fino al 75%. Nel caso di dover ricorrere a manovre di reclutamento è meglio
eseguire un aumento progressivo della PEEP (fino a 20 cmH2O) o del Vt (con una PEEP iniziale
fissa di 10-12 cmH20), ma sempre utilizzare il ventilatore per effettuare la manovra. Nella scelta
della best-PEEP si può ricorrere alla driving pressure che sembra mostrare valori in linea con quelli
dell’EIT permettendo di ottenere il miglior rapporto tra sovradistenzione e dereclutamento.
I valori limiti accettati nella ventilazione del paziente obeso sono una Pplat < 22 (rispetto al 18 del
paziente non obeso), una driving pressure < 18 (rispetto al 13 del paziente non obeso), una
saturazione periferica del 92% e un volume tidalico di 6-10 ml/Kg IBW.
La CPAP e gli HFNO profilattica non diminuisce le PPC al contrario della CPAP early terapuetic
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Non ci sono dati univoci sulle modalità di ventilazione del paziente obeso in posizione
Trendelemburg, in chirurgia laparoscopica e nelle chirurgie della durata maggiore di tre ore; in
questi casi l’utilizzo di una PEEP alta potrebbe essere favorevole.
AVATAR trial per la chirurgia robotica in corso: La maggior parte delle chirurgie laparoscopiche
sono con l’anti-trendeleburg
Nei pazienti in trendelemburg nel probese una alta PEEP era ai limiti della significatività per una
riduzione delle complicanze.
Liquidi o farmaci vasoattivi? Uno studio australiano mostra che ci vorrebbe un equilibrio anche se
la maggior parte degli anestesisti preferisci utilizzare farmaci vasoattivi.
L’inibizione GABAergica determina un aumento della sindrome delle apnee del sonno (OSAS) ed i
pazienti obesi hanno una minor presenza di recettori mu per gli oppioidi, quindi, l’utilizzo di
oppioidi e sedativi aumenta il rischio di insorgenza di OSAS e OHS.
Il PRODIGY trial ha mostrato come si ottenga un outcome migliore utilizzando un monitoraggio
respiratorio postoperatorio, supplemento di ossigeno e una maggiore assistenza postoperatoria;
mentre come l’outcome sia peggiore nei pazienti trattati con oppioidi e sedativi.
I pazienti obesi hanno un rischio di dolore postoperatorio persistente (6,3%)
PSI index?
Meglio il DSA che l’EEG processato
Non ci sono evidenze pe rutilizzare un monitor per l’antinocicezione: si può ridurre la quantità di
oppioidi somministrati, ma non si riducono le complicanze
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I FANS aumentano il rischio di leak della anastomosi nella chirurgia colonrettale non in elezione
Ipertensione e tachicardia non devono per forza essere seguiti da somministrazione di oppioidi
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ANZIANI
> 65 ANNI
ALTA RICHIESTA DI
CHIRURGIA
VANTAGGI
INVECCHIAMENTO
FISIOLOGICO PER LA
MIGLIORAMENTO
RELATIVO
DELL'OUTCOME
RIDUZIONE
RELATIVA DELLE
COMPLICANZE
SOCIETA'
INVECCHIMANETO
PATOLOGICO
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cure palliative senza intervento. Nella fattispecie una scelta collegiale è auspicabile nei
pazienti che presentano una Palliative Performance Scale (PPS) < 50%
E uno o più dei seguenti criteri: >1 ricovero in ospedale negli ultimi 12 mesi, ricovero
in ospedale da altra istituzione sanitaria, in attesa di ricovero in RSA o altra lungo-
degenza o hospice, inserito già in una rete di assistenza palliativa domiciliare,
dialisi e O2/NIV terapia domiciliare.
Con particolare attenzione deve essere indagata l’esistenza di una pianificazione
anticipata delle cure e/o di disposizioni anticipate di trattamento (Legge 22 dicembre
2017 – GU 16 gennaio 2018 n°12).
Fra i criteri di scelta per le terapie nei pazienti end-stage è importante, più che l’età
anagrafica, la valutazione sulla qualità della vita residua stimata in rapporto a quella
precedente l’eventuale intervento (es.: l’intervento può rendere più sopportabili i
sintomi?) piuttosto che ricercare ad ogni prezzo un minimo prolungamento della vita,
anche se spesso le due cose coincidono positivamente. In tale ottica, molte volte, può
essere assai utile una stomia per un’occlusione intestinale, un drenaggio per un’ascite
intrattabile, pur senza che tali procedure possano modificare sostanzialmente la prognosi
quoad vitam.
Al termine della valutazione devono essere rigorosamente registrate nella cartella clinica
le decisioni adottate dalla Commissione, specificando la collegialità e il percorso
terapeutico stabilito (chirurgia, chirurgia palliativa, cure palliative). In particolare, in
caso di limitazione dei trattamenti, devono emergere tutti i motivi che hanno portato a
definire le scelte cliniche di trattamento nel rispetto del miglior interesse del paziente e nel
rispetto della sua volontà.
È sempre necessario specificare chiaramente al paziente e/o ai familiari che l‘astensione
dall’intervento chirurgico non comporterà l’abbandono terapeutico. Ogni componente la
commissione collegiale di valutazione dovrebbe sempre considerare che la differenza non
sta nel “fare” (cure attive) o “non fare” ma tra “fare” o “fare altro” (cure palliative).
In caso di disposizioni anticipate che includono l’ordine di non rianimare (DNR = do
not resuscitate), i pazienti ed i curanti dovrebbero ridiscutere le disposizioni relative
al DNR prima della chirurgia quando possibile, giungendo ove possibile a una
sospensione transitoria del DNR e stabilendo in anticipo in quale situazione o dopo
quanto tempo ripristinarlo. Evitare i trattamenti futili costituisce un dovere non solo nei
confronti del paziente, ma anche della società. Non a caso la corretta allocazione delle
risorse disponibili rappresenta uno dei 4 principi etici fondamentali (giustizia distributiva).
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Tuttavia, bisogna fare sempre attenzione che questo principio non diventi prevalente sugli
altri 3 (autonomia, beneficenza, non maleficenza). Infatti, uno dei motivi della diffidenza nei
confronti delle discussioni sulla futilità è l’assunto implicito che esse rappresentino uno
stratagemma finalizzato al taglio della spesa e al razionamento.
Cambiamenti fisiopatologici dell’anziano
- In generale si può dire che con l’invecchiamento si perdono le cellule più nobili e specializzate
che sono sostituite da tessuto connettivo
- Sistema cardiovascolare
o Le cellule miocardiche aumentano di dimensione e aumenta la quota di tessuto fibroso
che determina un aumento del peso del cuore
o Le cellule pacemaker sono le più sensibili all’invecchiamento e agli 80 anni si stima che
ne rimangano solo il 10% di quelle iniziali
o Le valvole cardiache soffrono calcificazioni con la riduzione dell’apertura producendo
stenosi valvolare
o I vasi epicardici si fanno tortuosi e le arterie coronariche soffrono un riduzione del lume
del 50% ai 50-60 anni anche in assenza di fumo, ipercolesterolemia o diabete
o Dai 55 anni in avanti la gittata cardiaca diminuisce dell’1%/anno
o Con l’invecchiamento si assiste ad un aumento del postcarico per alterazioni del
rilasciamento aortico che determina ipertrofia ventricolare sinistra e pattern di alterato
rilasciamento (HFpEF). L’insufficienza diastolica risente molto delle alterazioni del
riempimento atriale
o Diminuzione dei recettori B-adrenergici che determina un aumento del volume tele-
diastolica e spesso una funzione cardiaca frequenza-dipendente
- Sistema respiratorio
o Diminuzione della compliance polmonare per aumento del collagene e diminuzione
dell’elastina
o Diminuzione della compliance toracica per alterazioni della colonna e dello scheletro
toracico
o Aumento della CFR e del VR
o Aumento del volume di occlusione (PEEPi)
o Aumento dello spessore della MAC
o Aumento del gradiente alveolo-capillare
- Sistema nervoso centrale
o Il flusso di ossigeno celebrale si riduce dai 50 ml/100g/min dei 25 anni a quello di 25
ml/100g/min degli 80 anni a fronte di una diminuzione del consumo di ossigeno di solo
il 10-20%
- Organi splancnici
o Il metabolismo dei farmaci che richiedono biotrasfromazione epatica si duplica di tempo
ai 70 anni
o Il pH dello stomaco si eleva predisponendo una maggiore colonizzazione di batteri gram
negativi
- Endocrinometabolico
o Diminuzione delle necessità metaboliche
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Valutazione preoperatoria
Valutazione funzionale
ADL
Time Up and Go (TUG) Test
comorbidity (Charlson Comorbidity Index ≥ 3), polypharmacy (≥5 drugs/day), and ADL
dependency were predictive factors for postoperative complications in gastrointestinal
cancer patients
leading comorbidity contributing to postoperative mortality is chronic renal failure (OR =
2.806), acute MI (OR = 4.58), and intracranial hemorrhage (OR = 3.758)
Valutazione neurocognitiva
La demenza ha una prevalenza tra il 5 e l’8% nella popolazione con più di 65 anni e può
arrivare ad una prevalenza del 30% negli over-85 anni. La presenza di demenza è di per
sé un fattore di rischio per una peggiore prognosi.
Il MiniCog può essere utilizzato per la valutazione dello stato neurocognitivo basale. Un
peggior stato basale si associa con un aumento di rischio di insorgenza di POD.
Decadimento cognitivo
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Assessing the metabolic equivalents (METS) of daily activities is a useful way to assess
exercise tolerance for patients who may not participate in regular exercise.
Older patients are more vulnerable to perioperative cardiac adverse events. A 2018
retrospective study of 8,441 adult patients who underwent general and vascular surgeries
showed that the underlying predictors of cardiac events after surgery included age > 65
years (OR 4.9, 95% CI 3.4–6.9, P < 0.01)
Pulmonary function declines with age due to loss of both lung and chest wall compliance
and oxygen diffusion capacity, especially in smokers, contributing to decline in oxygen
uptake and delivery. Age and functional dependence have been identified as the most
reliable risk factors for postoperative pulmonary complications (PPC).
Più del 10% della poplazione anziana presenta depressione. La presenza di depressione
si associa ad un aumento della mortalità a 12 mesi per cui una strategia multidiscipliunare
deve essere adottata.
Malnutrizione
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Anamnesi farmacologica
Polifarmacologia
The risk of adverse drug reactions increases with the number of drugs taken, leading to
more hospital stays
For patients at risk of POD, new benzodiazepines [54] and meperidine should be avoided
[55,56]. Antihistamine H1 antagonists and strong anticholinergic effective drugs should be
cautiously prescribed [54,57].
Terapia anticoagulante
Blood strategy
Management intraoperatorio
Strategia anestesiologica
Il TPS e il propofol hanno un minore volume di distribuzione per cui si raccomanda una
riduzione della dose e una titolazione della stesso sull’effetto.
Gli oppiodi dovrebbero essere usati a dosi ridotte ad un 50-70% di quelle del paziente
giovane; stesso discorso vale per i NMB che dovrebbero essere ridotti all’80%.
A prospective cohort study showed that cardiac output and blood pressure decreased
significantly after the onset of SA in elderly patients, mainly due to a decrease in stroke
volume and not in systemic vascular resistance
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Ventilaizione protettiva
ry pressure (PEEP) of 5–8 cmH 2O and repeated recruitment maneuvers, use of routine
monitoring to avoid hyperoxia, and efforts to limit neuromuscular blockade; and post-
operative factors, i.e., deep breathing exercises and elevation of the head of the bed
Monitoraggio
A suitable limit of blood pressure is a fall in systolic blood pressure of more than 20% from
pre-anesthesia induction baseline.
A 2015 systematic review showed that goal-directed fluid therapy during hip fracture repair
under SA does not result in a significant reduction in length of stay or postoperative
complications
a 2016 RCT in patients aged ≥ 70 years old undergoing hip-fracture surgery also indicated
that the main GDHT component, the stroke volume maximization by fluid challenges, and
traditional pre-anesthesia fluid loading are of questionable value in the elderly
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postoperative transfusion using the liberal hemoglobin target (7 mmol/L, or 11.3 g/dl)
improved survival within one year after surgery in the frailest elderly (the nursing home
residents) without impairing recovery from physical disabilities and overall quality of life or
increasing the risk of infection when compared with the restrictive hemoglobin target (6
mmol/L, or 9.7 g/dl) [123]. According to the Hb thresholds, recovery from physical
disabilities in frail elderly hip fracture patients was similar after a restrictive RBC
transfusion strategy (Hb < 9.7 g/dl; < 6 mmol/L) and after a liberal strategy (Hb < 11.3 g/dl;
< 7 mmol/L). The 90-day mortality rate was higher for the nursing home residents in the
restrictive transfusion group (36%) than for those in the liberal group (20%) (HR 2.0, 95%
CI 1.1-3.6, P = 0.010).
Prevenzione dell’ipotermia
retrospective study performed in arthroscopic shoulder surgery reported that the incidence
of postoperative hypothermia was higher and the associated temperature drop was more
prominent in geriatric patients compared to young adult patients and suggested that
additional warming methods are needed to prevent perioperative hypothermia in geriatric
patients
Complicanze postoperatorie
Older adults are at particular risk for urinary tract infection, and indwelling urinary catheters
should not be used as a substitute for adequate nursing care of incontinent patients.
Anlgesia post-operatoria
Necessità di supporto postoperatorio
DPO
DCPO
Bibliografia
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Focus on anestesia per la chirurgia laparoscopica, bariatrica e nel paziente anziano
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