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FARMACI ANTIPERTENSIVI

Unalta pressione sistolica non conseguente ad alcun disturbo definita ipertensione essenziale o idiopatica.

Un aumento lieve ma progressivo della pressione arteriosa che non comporta disturbi viene definito
ipertensione essenziale benigna, e si verifica con lavanzare dellet.

Invece, un aumento repentino e progressivo della pressione arteriosa che comporta eetti secondari definito
ipertensione maligna.

I livelli di pressione arteriosa sono classificati in base allo scostamento dai valori fisiologici:

Sistolica/diastolica (mmHg)

Normale <120/80

Alta-normale 130-139 / 85-89

Stadio 1 140-159 / 90-99

Stadio 2 160-180 / 100-110

Stadio 3 >180/>110

Quando sono presenti uno o pi fattori di rischio (diabete, patologia cardiaca, obesit, patologia renale) si
attua una terapia farmacologica.

Le linee dintervento volte a ripristinare una pressione arteriosa normale sono:

- riduzione della gittata cardiaca;

- diminuzione delloutput simpatico;

- inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone;

- ristabilimento della funzionalit dei barocettori;

- riduzione della resistenza vascolare periferica.

Sistema renina-angiotensina-aldosterone

La renina un enzima proteolitico prodotto dalle cellule juxtaglomerulari, situate tra parte terminale
dellarteiola aerente e larteriola eerente, a contatto con la macula densa del tubulo contorto distale. Gli
stimoli per la sua liberazione sono:

bassa concentrazione di Na+ a livello della macula densa.

ipovolemia e conseguente ipotensione a livello dellarteriola renale aerente si avr una scarica simpatica
riflessa;

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Nelle cellule della macula densa c un simporto per Na+, K+ e Cl-. Quando c unelevata capostazione di
Na+, questo attiva la produzione di adenosina, che legandosi al proprio recettore sulle cellule juxtaglomerulari
inibisce la produzione di AMPc, e inibisce quindi la produzione di renina.

Quando invece giunge poco Na+, si attiva la produzione di ossido dazoto NO a partire dallarginina, che attiva
la COX2: si ha quindi la produzione di prostaglandine. Queste legano il loro recettore, promuovono cos la
produzione di AMPc, che consente il rilascio di renina.

Sulle cellule juxtaglomerulari ci sono anche dei recettori 1 adrenergici, e la noradrenalina induce la
produzione di AMPc, ci significa che anche una scarica simpatica promuove la liberazione di renina.

La renina viene liberata dalle cellule juxtaglomerulari come prorenina, che poi nel sangue viene convertita a
renina da una proteasi. Essa poi trasforma langiotensinogeno, il suo substrato prodotto nel fegato e liberato
nel sangue, in angiotensina I, che a sua volta viene convertito in angiotensina II.

La conversione dellangiotensina I ad angiotensina II avviene grazie allenzima convertitore dellangiotensina,


detto ACE, che rimuove due amminoacidi terminali.

Langiotensina II ha tre organi bersaglio: il cuore, i vasi e i reni.

1. Azioni dellangiotensina II sul cuore:

aumenta lespressione di proto-oncogeni: la loro attivazione provoca la proliferazione delle cellule


cardiache, quindi si possono sviluppare ipertrofia ventricolare e insucienza cardiaca;

aumenta il post-carico, cio la tensione ventricolare durante la sistole, quindi il lavoro cardiaco;
una conseguenza della vasocostrizione;

2. Azioni sui vasi:

vasocostrizione diretta, perch sui vasi ci sono recettori per langiotensina II;

vasocostrizione mediata dal simpatico, perch langiotensina II aumenta la trasmissione


noradrenergica periferica, e ricuce anche la ricaptazione della noradrenalina dal terminale
presinaptico.

3. Azioni sul rene:

aumenta il riassorbimento di Na+ nel tubulo contorto prossimale;

promuove la liberazione di aldosterone dalla corticale del surrene riassorbimento di Na+ e H2O
nel tubulo contorto distale e nel dotto collettore (vedi pag. 13 dei diuretici).

vasocostrizione renale sia per azione diretta, sia per azione mediata dal simpatico.

Langiotensina II media anche la produzione di vasopressina o ormone antidiuretico (ADH) da parte


dellipotalamo. Nel rene lADH promuove linserimento di acquaporine nelle cellule tubulari per il
riassorbimento di H2O, e il riassorbimento di Na+.

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ACE-inibitori
Captopril
Moexipril *

Benazepril *
Perindopril *

Enalapril *
Quinapril *

Enalaprilat
Ramipril *

Fosinopril *
Trandolapril *

Lisinopril
(* Profarmaci con gruppo estereo)

Meccanismo dazione

La loro struttura chimica mima la sequenza amminoacidica dellangiotensina I, quindi funzionano da falsi
substrati per lenzima convertitore dellangiotensina, con un meccanismo dinibizione competitiva.

Gli ACE-inibitori riducono la pressione arteriosa media, sia sistolica che diastolica. Leetto antipertensivo
evidente gi dopo la prima somministrazione, si accentua progressivamente e si stabilizza entro due settimane
di trattamento.

Gli ACE-inibitori quindi prevengono gli eetti mediati dallangiotensina II (vedi pag. 2), che sono
complessivamente la vasocostrizione periferica, il potenziamento degli eetti mediati dal simpatico, il
riassorbimento di Na+ nel tubulo contorto prossimale, la liberazione di aldosterone con conseguente
riassorbimento di Na+ e H2O nel tubulo contorto distale e nel dotto collettore.

Quindi la capacit di questi farmaci di ridurre la pressione arteriosa dovuta allaumento della natriuresi e alla
riduzione delle resistenze periferiche totali, in particolare nel rene, dove infatti si verifica unimportante
vasodilatazione associata a un aumento del flusso ematico locale, senza alcuna modificazione della filtrazione
glomerulare.

Gli ACE-inibitori aumentano anche la capacit delle arterie di grosso calibro, contribuendo a diminuire la
pressione sistola senza per modificare in modo rilevante la gittata e la frequenza cardiache.

Lazione terapeutica degli ACE-inibitori dovuta anche allaumento dei livelli di bradichinina, un peptide
vasodilatatore, perch la sua inattivazione normalmente mediata proprio dallACE, che per essendo
bloccato dal farmaco non pu catalizzare questa reazione. La bradichinina tuttavia viene liberata anche nella
trachea e nei bronchi, su cui ha unazione irritante, e a livello dei quali gli ACE-inibitori ne provocano
laccumulo.

Parametri farmacocinetici

Volume di distribuzione Vd: se basso significa che il farmaco si distribuisce poco, cio resta nel sangue e
va poco nei tessuti. Ma questo lideale, perch la conversione dellangiotensina I in angiotensina II avviene
proprio nel sangue.

- Benazepril: Vd= 8,4L

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- Fosinopril: Vd= 10,5L

- Perindopril: Vd= 15,4L

Legame alle proteine plasmati che PB: i farmaci che si legano molto alle proteine plasmatiche creano una
riserva di farmaco che si liberer gradualmente. Attenzione al rischio di accumulo.

- Benazepril: >95%

- Fosinopril: 95%

- Perindopril: <30%

Emivita plasmatica t/ : bisogna trovare il giusto compromesso tra durata dazione e tempo di
dimezzamento, per evitare il pi possibile laccumulo del farmaco con conseguenti eetti tossici. Va da 2h
per il moexipril all1 16-24h per il trandolapril.

Impieghi terapeutici

Gli ACE-inibitori inducono una serie di modificazioni a livello cardiovascolare che li rendono molto utili del
trattamento di diverse patologie:

Ipertensione, quando i diuretici tiazidici e i -bloccanti sono controindicati, non tollerati o non ecaci.
Particolarmente indicati nel trattamento dellipertensione in soggetti diabetici insulino-dipendenti con
nefropatia, in quanto migliorano la sensibilit allinsulina.

Insucienza cardiaca congestizia dopo infarto del miocardio (prima scelta)

Scompenso cardiaco;

Ipertrofia ventricolare sinistra, perch abbassando le resistenze periferiche la riducono;

Insucienza renale, anche se in caso di danno renale bisogna ridurre il dosaggio, in quanto leliminazione
del farmaco risulta ridotta. Gli ACE-inibitori inoltre riducono i livelli proteinurici: nella fase iniziale della
malattia si ha un aumento di pressione dovuta alla maggior liberazione di renina, quindi anche di
angiotensina II che aggrava il danno renale, per cui questi farmaci, oltre a diminuire la perdita di proteine con
le urine, ripristinano la pressione arteriosa, apportando benefici in pazienti che potrebbero essere sottoposti
a un trapianto di rene. Gli ACE-inibitori infatti sono nefroprotettori, tranne nel caso della stenosi renale

Effetti collaterali

Ipotensione in pazienti con elevati livelli di renina, che comprendono i soggetti ipovolemici o che assumono
diuretici.

Tosse secca nel 5-20% dei pazienti, dovuta allaumento di bradichinina, irritante per bronchi e trachea. Si
sviluppa nella prima settimana di trattamento e scompare pochi giorni dopo la sospensione della terapia.

Iperkaliemia, perch venendo meno la liberazione di aldosterone, non c pi secrezione di K+. Per questo
motivo meglio non associare ACE-inibitori a diuretici risparmiatori di K+ e non assumere integratori di K+
in pazienti con ridotta funzionalit renale.

Angioderma: edema con rigonfiamento a livello di naso, gola, bocca, glottide, faringe o lingua; pu essere
una reazione di ipersensibilit o legata allaumento di bradichinina.

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Rash cutanei o reazioni simili allo shock anafilattico come reazioni di ipersensibilit, per formazione di
anticorpi contro il farmaco legato a proteine diverse dal target.

Disgeusia, cio sensazione di un sapore metallico, in quanto gli ACE-inibitori si accumulano nelle papille
gustative.

Glicosuria, con meccanismo incognito.

Epatotossicit, con meccanismo incognito.

Neutropenia.

Controindicazioni

Stenosi dellarteria renale, perch riducono o eliminano la filtrazione glomerulare e quindi possono causare
insucienza renale grave.

Gravidanza, perch gli ACE-inibitori possono indurre tossicit fetale con riduzione del liquido amniotico,
ipoplasia di cranio e polmoni (teratogenesi), ritardo nellaccrescimento e morte fetale. Questi eetti sono
riconducibili a unipotensione fetale.

Associazioni

ACE-inibitore + diuretico tiazidico:

- Benazepril + Idroclorotiazide

- Captopril + Idroclorotiazide

- Cilazapril + Idrocloritiazide

ACE-inibitore + Ca-antagonista:

- Trandolapril + Verapamil

Note

Gli ACE-inibitori sono meno ecaci nei pazienti di colore.

Possono essere impiegati nei pazienti asmatici, grazie allazione broncodilatatrice della bradichinina.

Hanno un eetto neutro o favorevole sui livelli dei lipidi sierici, per questo sono indicati in casi di
ipercolesterolemia.

Esistono vie alternative per la formazione di angiotensina II: diversi enzimi infatti possono convertire
langiotensina I o direttamente langiotensinogeno indipendentemente dallACE. Sulla base di queste
considerazioni nato linteresse di sviluppare degli antagonisti recettoriali dellangiotensina II, che bloccano
direttamente il suo recettore indipendentemente dalla via metabolica di formazione del peptide.

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Antagonisti dei recettori dellangiotensina II: i sartani


Candesartan *
Temisartan

Irbesartan
Valsartan

Losartan
Eprosartan

Olmesartan *
(* Profarmaci con gruppo estereo)

Meccanismo dazione

I sartani inibiscono competitivamente il recettore AT, bloccando gli eetti mediati dallangiotensina II.
I recettori AT si trovano:

nella muscolatura liscia vasale, dove la loro attivazione promuove il trasporto di Ca2+ a livello intracellulare,
determinando vasocostrizione;

nella zona glomerulare della corteccia del surrene, dove la loro attivazione promuove la biosintesi di
mineralcorticoidi, tra cui laldosterone, per cui i sartani inibiscono anche la sintesi di ADH, riducendo
ulteriormente il riassorbimento di H2O e Na+.

Inoltre i sartani inibiscono il rimodernamento cardiaco mediato dallangiotensina II.

Impieghi terapeutici

Sono gli stessi degli ACE-inibitori, quindi possono essere impiegati come alternativa ad essi.

Associazioni

Sartano + diuretico tiazidico, perch si ha la sommazione degli eetti:

- Candesartan + Idroclorotiazide

- Valsartan + Idroclorotiazide

Effetti collaterali e controindicazioni

Gli eetti collaterali sono simili a quelli degli ACE-inibitori, ma i sartani a dierenza di questi non causano la
tosse secca, in quanto lenzima ACE non risulta bloccato e pu catalizzare la reazione di inattivazione della
bradichinina.

Le controindicazioni sono le stesse che si hanno con gli ACE-inibitori.

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Ca - antagonisti
Diidropiridine: Benzotiazepine:

Amlodipina
Diltiazem

Felodipina

Isradipina
Fenilalchilammine:

Nicardipina
Verapamil

Nifedipina

Meccanismo dazione

I farmaci appartenenti a questa classe presentano strutture chimiche dierenti ma lo stesso meccanismo
dazione, cio bloccano i canali del Ca2+ di tipo L, sebbene con diversa selettivit.

I canali del Ca2+ di tipo L sono canali ionici voltaggio-dipendenti e si trovano:

nelle cellule muscolari lisce di vasi venosi e arteriosi;

nelle cellule del nodo del seno, del tessuto di conduzione e nelle cellule muscolari a livello cardiaco;

in altri organi che contengono cellule muscolari lisce, come ad esempio lapparato gastrointestinale.

Questi canali si aprono quando, in seguito allapertura dei canali per il Na+, sinnesca la depolarizzazione che
cambia il loro voltaggio: il Ca2+ entra nella cellula muscolare liscia, si lega a una proteina chiamata
calmodulina e porta allattivazione del complesso actina-miosina e quindi alla contrazione.

I Ca2+ - antagonisti, impedendo lingresso del Ca2+ legandosi ai canali L, hanno un eetto negativo sulla
depolarizzazione della cellula, e quindi danno:

eetto inotropo negativo, perch diminuiscono la forza di contrazione cardiaca;

eetto dromotropo negativo, perch rallentano la conduzione dellimpulso elettrico cardiaco;

eetto cronotropo negativo, perch diminuiscono la frequenza di contrazione cardiaca;

vasodilatazione periferica per lazione sulle cellule muscolari lisce dei vasi.

Tuttavia, la struttura dei canali per il Ca2+ di tipo L del cuore dierente da quella dei canali L dei vasi, e le
classi di farmaci sopraelencate hanno una diversa selettivit per le due isoforme. Questa influisce sulla
potenza che i farmaci hanno nei vari distretti in cui agiscono:

le diidropiridine sono pi selettive per i canali L presenti nella muscolatura liscia vasale: hanno unazione
vasoselettiva;

il diltiazem (benzotiazepina) pi selettivo per i canali L del cuore;

il verapamil ha potenti eetti cardiaci, ma d anche vasodilatazione periferica.

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Diidropiridine Benzotiazepine Fenilalchilammine
(Diltiazem) (Verapamil)

Vasodilatazione 5 3 4

Soppressione contrattilit 1 2 4
cardiaca

Soppressione automatismo 1 5 5
(nodo seno-atriale)

Soppressione conduzione 0 4 5
(nodo atrio-ventricolare)

Indicazioni terapeutiche

Ipertensione, anche in pazienti diabetici; in gravidanza possibile assumere la nifedipina a rilascio


controllato;

Emergenze ipertensive;

Angina pectoris, perch diminuiscono il lavoro del cuore;

Verapamil, diltiazem: aritmie sopraventricolari;

Diidropiridine: vasculopatie periferiche, come ad esempio la sindrome di Raynaud, per lazione di


vasodilatazione.

Effetti collaterali

Ipotensione ortostatica e capogiri negli anziani

Ipotensione per eccessiva vasodilatazione

Arrossamento cutaneo, per via della vasodilatazione

Cefalea, per via della vasodilatazione dei capillari cerebrali

Edema periferico (piedi e caviglie), perch uneccessiva vasodilatazione provoca il rallentamento del flusso
sanguigno, che a sua volta provoca una diminuzione della pressione oncotica. Quindi la ci sar una
maggiore fuoriuscita di H2O e sali dai vasi e un minor recupero di questi, con conseguente edema.

Palpitazioni, perch uneccessiva vasodilatazione periferica pu causare lattivazione del riflesso barocettivo
simpatico, che un meccanismo di controllo a breve termine coinvolto nel mantenimento di una corretta
pressione arteriosa media. I barocettori si trovano nel seno carotideo e nellarco dellaorta, e la loro
frequenza di scarica ai centri superiori aumenta in modo proporzionale alla pressione arteriosa. Una
diminuzione di questa frequenza porter alla diminuzione dellinibizione del centro cardioacceleratore e a alla
diminuzione dellattivazione del centro cardioinibitore: per ripristinare la pressione corretta quindi aumenter
la frequenza cardiaca.

Infarto del miocardio, perch riducendo il lavoro del cuore e diminuendo le resistenze periferiche, i Ca2+
antagonisti possono scatenare lattivazione del simpatico, esponendo il cuore allazione deleteria delle

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catecolamine. Il rischio aumenta in relazione alla dose, ed massimo nel caso dellassociazione di un
farmaco Ca2+ - antagonista con un diuretico tiazidico.

Stipsi, soprattutto con il verapamil, per interazione dei Ca2+ -antagonisti con la muscolatura liscia
gastrointestinale.

Malessere generale dovuto allipotensione.

Controindicazioni

Insucienza cardiaca, per laumento del rischio di infarto del miocardio.

Associazioni

Ca2+ - antagonista + ACE-inibitore:

- Verapamil + Trandolapril

Da evitare lassociazione di Ca2+ -antagonisti, soprattutto verapamil e diltiazem, con -bloccanti, perch
entrambi deprimono lattivit cardiaca e insieme possono causare bradicardia e ipotensione gravi, fino
allarresto cardiaco improvviso.

Da evitare lassociazione dei Ca2+ -antagonisti con i diuretici tiazidici, per laumento del rischio dinfarto del
miocardio.

Note

I Ca2+ - antagonisti hanno un eetto positivo sui lipidi sferici e sulla glicemia.

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Farmaci simpaticolitici: -bloccanti

Carteololo *
Atenololo

Nadololo *
Bisopropololo

Propranololo *
Celiprololo

Sotalolo *
Metropropololo

Timololo *
( * Non selettivi; ** Agonista parziale; Sottolineati: selettivi
)

Acebutololo **

Recettori e meccanismo dazione

I recettori 1 si trovano in:

- nodo senoatriale eetto cronotropo positivo

- muscolo atriale eetto inotropo positivo

- nodo atrioventricolare eetto dromotropo positivo

- muscolo ventricolare eetto batmotropo positivo

- cellule juxtaglomerulari aumento di secrezione di renina

I recettori 2 si trovano in:

- cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni del muscolo scheletrico vasodilatazione

- cellule muscolari lisce dei bronchi broncodilatazione

- detrusore della vescica rilassamento

- utero rilassamento

- muscolo ciliare rilassamento (visione da lontano)

- cellule del pancreas aumento secrezione di insulina

- muscolatura liscia del tratto gastrointestinale diminuzione della motilit

I -bloccanti non selettivi agiscono bloccando il recettore 1 e 2, determinano una riduzione dei valori della
pressione arteriosa, agendo soprattutto sulla gittata cardiaca.

Gli eetti farmacologici sono dovuti principalmente al blocco dei recettori 1 cardiaci e renali, che si traduce in
una diminuzione di tutti i parametri cardiaci, per cui si registra un eetto cronotropo, dromotropo, batmotropo
e inotropo negativi, e un calo nella secrezione di renina da parte delle cellule juxtaglomerulari.

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Al minor rilascio di renina conseguono una minore attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone,
con una diminuzione delle resistenze vascolari periferiche, della volemia e quindi della pressione.

Visti gli eetti dei -bloccanti non selettivi in altri distretti al di fuori del cuore, si sono sviluppati dei -bloccanti
selettivi per il recettore 1, che hanno un profilo farmacologico migliore, in quanto non mostrano eetti
soprattutto a livello bronchiale e metabolico.

Indicazioni terapeutiche

Ipertensione, prima scelta se associata ad angina pectoris

Angina pectoris, perch riducono il lavoro del cuore

Aritmie

Infarto del miocardio pregresso, perch riducono il lavoro del cuore

Ischemia cardiaca, perch riducono il lavoro del cuore

Effetti collaterali

Broncocostrizione per azione sui recettori -adrenergici;

Modificazione del metabolismo di carboidrati e lipidi;

A carico del SNC: allucinazioni, insonnia, depressione e senso di fatica;

A carico del sistema gastrointestinale: nausea, diarrea, dolori addominali;

Crampi muscolari;

Bradicardia

Controindicazioni

Sindrome di Raynaud

Asma, perch bloccano i recettori -adrenergici

Diabete

Ipercolesterolemia

Associazioni

Atenololo, carteololo, celiprololo, nadololo, sotalolo vengono eliminati per via renale, per cui va evitata la loro
associazioni con i FANS. I FANS causano vasocostrizione dei vasi renali e la diminuiscono lultrafiltrazione,
riducendo lecacia nonch leliminazione di questi -bloccanti, che quindi per precauzione possono
richiedere un abbassamento del dosaggio.

-bloccante + ACE-inibitore: il -bloccante d vasodilatazione e abbassa la pressione arteriosa, e questo,


come riflesso, incide su:

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- il rilascio di renina da parte del rene, che aumenta aumento dei livelli di angiotensina II aumento
delle resistenze periferiche e aumento della pressione;

- lescrezione di Na+, e di conseguenza di H2O, che diminuiscono aumento della volemia e della
pressione;

- la scarica simpatica, che aumenta aumento della frequenza e della contrattilit cardiache, aumento
delle resistenze periferiche aumento della pressione arteriosa e della gittata cardiaca.

Tutto ci avviene perch a una diminuzione della pressione lorganismo risponde con un suo aumento.

Se per al -bloccante si associa un ACE-inibitore, questultimo aumenta la quota di Na+ e di H2O eliminate,
portando a una riduzione della volemia e quindi della pressione.

Alcuni esempi di associazioni sono:

- Atenololo + Clortalidone

- Metoprololo + Clortalidone

- Oxeprenololo + Clortalidone

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Vasodilatatori diretti

Minoxoidil

Nitroprussiato

Diazossido

La classe dei vasodilatatori diretti comprende una serie di molecole eterogenee, con meccanismi dazione
diversi.

Tutti agiscono direttamente a livello vasale, determinando un rapido rilassamento della muscolatura liscia delle
arteriole, diminuendo le resistenze periferiche.

Non sono farmaci di prima scelta nel trattamento dellipertensione, e si utilizzano in associazione con altri
antipertensivi.

Minoxidil

Meccanismo dazione attiva i canali del K+ situati nella membrana delle cellule muscolari lisce delle
arterie, le iperpolarizza e quindi le rende meno suscettibili allo stimolo della contrazione. Aprendo i canali
del K+, pone fine al potenziale dazione e termina lazione del Ca2+. Il minoxidil in quanto tale non attivo:
devessere trasformato in minoxidil-NO-solfato da una sulfotransferasi epatica.

Eetti collaterali:

- ritenzione idrosalina marcata;

- edema, versamento pericardico;

- incremento della frequenza e della contrattilit caridiache per attivazione riflessa del simpatico;

- aggravamento dellangina perctoris;

- aumento del consumo di O2 da parte del miocardio;

- ipertricosi e irsutismo

Impieghi terapeutici trattamento dellipertensione a lungo termine; per uso topico per la cura di alcune
forme di calvizie.

Nitroprussiato sodico

Meccanismo dazione le sue propriet vasodilatanti sono dovute al rilascio di monossido dazoto NO, un
mediatore gassoso che attiva la guanilato ciclasi, la quale induce un aumento d cGMP, il quale a sua volta
attiva la proteina chinasi G, inducendo vasodilatazione. Dilata sia i vasi arteriosi, sia quelli venosi. E una
molecola molto instabile: deve essere preparata subito prima della somministrazione e devessere protetta
dalla luce.

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Caratteristiche farmacocinetiche somministrato solo per infusione endovenosa, i suoi eetti compaiono
entro 30 secondi, ma scompaiono entro 3 minuti dalla sospensione dellinfusione. Viene metabolizzato dai
globuli rossi con liberazione di ioni cianuro CN-, che vengono a loro volta metabolizzati a tiocianati nel
fegato. I tiocianati sono eliminati molto lentamente per via renale, lemivita di eliminazione infatti di 3
giorni.

Impieghi terapeutici:

- emergenze ipotensive

- insucienza cardiaca grave

Eetti collaterali:

- Nausea, vomito

- Cefalea

- Vertigini, per via dellipotensione

- Cefalea, per dilatazione dei capillari cerebrali

- Sudorazione, per attivazione riflessa del simpatico

- Palpitazioni, per attivazione riflessa del simpatico

- Acidosi metabolica, per accumulo di cianuro, prevenibili mediante somministrazione di tiosolfato


sodico, un donatore di zolfo

- Aritmie, per accumulo di cianuro, prevenibili mediante somministrazione di tiosolfato sodico

- Ipotensione eccessiva

Diazossido

Meccanismo dazione attiva i canali del K+ situati nella membrana delle cellule muscolari lisci delle
arterie, le iperpolarizza e quindi le rende meno suscettibili allo stimolo della contrazione. Aprendo i canali
del K+, pone fine al potenziale dazione e termina lazione del Ca2+.

Eetti collaterali:

- eccessiva ipotensione, che pu portare a ictus o infarto del miocardio;

- iperglicemia, per inibizione del rilascio di insulina da parte delle cellule pancreatiche, che mediata
dai canali per il K+;

- ritenzione idrosalina;

- attivazione riflessa del sistema simpatico.

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