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La diagnosi viene dedotta dai valori di misura dellEAV e da fiale filtro apposite. I punti in maggiore squilibrio sono quelli del Vaso dellAllergia, specie l1All, quelli dellIntestino Crasso e dellIntestino Tenue (specie il 3IT e 3a IT), oltre che della Circolazione e del Sistema Nervoso. Tali valori patologici possono per essere provocati da molte cause quindi, per non essere costretti a testare a tappeto tutti gli alimenti, abbiamo bisogno di un metodo pi rapido. Possiamo usare la fiala filtro Causticum D30 che ci d unindicazione generale di Intolleranza alimentare. Per lAllergia Ambientale abbiamo le fiale Histaminum D60 e, per lallergia ambientale critica, Histaminum D200
Le intolleranze alimentari sono spesso causate da altri fattori nascosti. In particolare da: una disbiosi intestinale, una parassitosi, la conseguenza di una vecchia malattia gastroenterica (salmonellosi, lambliasi ecc), una intossicazione da metalli tossici odontoiatrici od ambientali, intossicazioni chimiche (insetticidi, conservanti, solventi, sostanze plastiche, coloranti ecc.),
Altre Cause delle Intolleranze Alimentari una flogosi appendicolare cronica, una diverticolosi, una colecistite cronica, unannessite.
Ciascuno dei suddetti problemi possono essere facilmente diagnosticati e curati con le apposite fiale test.
Allergia-Intolleranza Alimentare
Le malattie allergiche, pur essendo in continuo aumento nella societ occidentale, non hanno ricevuto una risposta terapeutica adeguata dalla Medicina Accademica. Per questo esamineremo alcuni approcci alternativi al problema. Gi i medici della Scuola di Ecologia Clinica, negli USA durante gli anni venti, avevano affermato che molte malattie, in particolare le allergie inalanti e da contatto, erano provocate da una sensibilizzazione mascherata agli alimenti, tanto che fu coniato il termine di Allergia alimentare.
Tali ipotesi non furono per accettate dalla medicina accademica poich, con lo sviluppo dellimmunologia e degli esami di laboratorio, non si riscontrarono alterazioni immunologiche nei soggetti allergici.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, non vi era una relazione temporale tra lassunzione degli alimenti incriminati e la comparsa(o la recidiva), della sintomatologia allergica.
Negli ultimi decenni nel mondo occidentale, accanto alla riduzione di molte malattie infettive ottenuta per mezzo di vaccinazioni, antibiotici, maggior igiene e maggior benessere socioeconomico, si associa un drammatico aumento delle malattie allergiche ed autoimmuni. Le nazioni pi settentrionali sono quelle pi colpite da patologie su base immune come: riniti allergiche, dermatiti e asma, oltre che forme autoimmuni come sclerosi multipla, diabete tipo I, morbo di Crohn (ci vale per lEuropa ed il resto del mondo).
Sembra che, ad un aumento della temperatura (come tra Europa ed Africa), si affianchi una maggiore crescita di microrganismi, un numero pi elevato di infezioni ed una diminuzione delle forme allergiche ed autoimmuni. Linizio di questa fase risale ai primi anni cinquanta; da allora si passati dal 5-10% di forme allergiche nella popolazione ad oltre il 25-30%.
Romagnani, presidente della Societ Italiana di Immunologia Clinica, afferma che questo non sia ascrivibile a fattori genetici, non essendosi verificati eventi che possano causare mutazioni nel 15% della popolazione. Sono comunque stati identificati dei geni del Complesso maggiore di istocompatibilit (MHC) che si accompagnano a maggiore o minore suscettibilit al diabete di tipo I, alla SM ed allasma. Per vi sono anche altri fattori in gioco, poich soggetti che provengono da paesi con bassa incidenza di diabete tipo I, una volta trasferiti in paesi dove la malattia pi frequente si sono, a loro volta, ammalati. Evidentemente vi sono importanti fattori ambientali.
Che il prodotto interno lordo possa essere associato alla comparsa di malattie allergiche per sorprendente. A un basso tenore di vita e minore attenzione alligiene, logico aspettarsi una maggiore diffusione di malattie infettive e, riferendosi allipotesi di base, una minore incidenza di malattie allergiche.
Lipotesi che fattori ambientali, come le sostanze inquinanti, potessero essere in gioco, non viene confermato da ricerche epidemiologiche. In uno studio comparativo tra allergie in un paese molto contaminato come Dresda ed una citt dellOvest tedesco priva di industrie e a basso tasso di inquinamento, sorprendentemente si trov una maggiore incidenza di allergia nel paese meno inquinato. I dati furono confermati da studi comparativi tra villaggi della Svezia e dellEstonia, a poca distanza da una parte e dallaltra del mare, con tassi di inquinamento completamente diversi: anche in questi casi si vide che: i tassi di allergia erano superiori nel paese meno inquinato.
Il fattore inquinamento importante come esacerbante dellallergia, ma non come fattore eziologico. Ad esempio, un attacco asmatico pu essere scatenato perch le sostanze inquinanti possiedono un effetto irritante. Invece si osserva, non lesacerbazione di patologie preesistenti, ma un aumento di un fenomeno biologico con una diversa risposta immune. Secondo Romagnani, con la diminuzione della tubercolosi, in passato molto diffusa, si era andati incontro ad un cambiamento nelle risposte immunologiche della popolazione; il micobatterio induce una grande produzione di interferone e di interleuchina 10(citochine che riducono la risposta Th2), mentre la risposta alla tubercolosi Th1 dipendente.
Studi epidemiologici dimostrarono la validit della teoria chiamata, in seguito, ipotesi igienica, la quale sostiene che, alla base di una diversa suscettibilit alle malattie immunitarie, sarebbero i cambiamenti nello stile di vita rispetto al primo dopoguerra: mangiamo cibi quasi sterili, beviamo acqua sterile e non abbiamo lesposizione cronica ai batteri del passato. Inoltre assumiamo antibiotici al primo raffreddore e ci vacciniamo molto di pi, con un ampia protezione dalle malattie infettive sin dalla nascita. Lipotesi stata confermata da analisi epidemiologiche con molti lavori sullargomento, come lo studio della popolazione delle due Germanie dopo la riunificazione. A parit di base genetica, tra le popolazioni della Germania dellEst e dellOvest c una grande differenza delle patologie immuni.
La parte orientale, economicamente pi arretrata e pi incline alle malattie infettive meno suscettibile alle malattie allergiche ed immuni. Alcuni studi dimostrano che non c differenza tra bambini di citt e di campagna in termini di differenza per le allergie. La differenza in campagna c tra chi vive in una fattoria con animali e chi no. Lincidenza maggiore in chi non ha animali. Questo forse perch erano a contatto con gli animali e bevevano latte di fattoria non pastorizzato.
Avere in casa un cane od un gatto sembra proteggere i bambini dalle allergie. I virus per sono sospettati di essere una concausa nelle malattie auto-immuni.
Unipotesi complementare che le infezioni a cui si espongono i bambini figli di contadini, pi che malattie sono infezioni asintomatiche o meglio un esposizione cronica a germi non necessariamente patogeni.
Anche i saprofiti possono avere un ruolo poich, una volta ingeriti, stimolano il sistema immunitario. Queste infezioni, se da un lato inducono una risposta immune da difesa, dallaltro fanno attivare dei meccanismi soppressivi in grado di spegnere la risposta immune.
La risposta si deve spegnere grazie a linfociti T soppressori o regolatori, che producono citochine come lIL 10 il Tgf beta, ovvero molecole ad azione immuno-soppressiva.
Essendo ridotta lesposizione ai germi, non vengono pi attivati questi meccanismi soppressori. Il sistema immune risponderebbe quindi in modo anomalo a stimoli come il pelo di animale, ecc. Luso di antibiotici nel primo anno di vita aumenta la probabilit di sviluppare allergie, forse per modificazione della flora intestinale.
Infatti la flora intestinale dei neonati che svilupperanno una forma allergica completamente diversa da quella di coloro che non diventeranno atopici.
Lipotesi igienica dellasma non si concilia con laumento di frequenza dellasma a patogenesi IgE mediata nella popolazione povera di colore negli USA. Queste persone, pur vivendo in condizioni igieniche precarie, presentano un incremento della patologia allergica respiratoria. Per quanto riguarda gli agenti che inducono le riacutizzazioni delle crisi asmatiche nella prima infanzia, essi sono dovuti dalle infezioni respiratorie virali mentre, in seguito, sono gli aero-allergeni, soprattutto gli acari della polvere, che negli atopici stimolano la produzione di IgE, andando ad interagire con questi anticorpi fissati ai recettori ad alta e a bassa affinit delle cellule infiammatorie. Nellet adulta prevalgono gli agenti infettivi ed irritativi aspecifici (fumo, inquinanti ambientali ecc.).
STORIA E DEFINIZIONI
Per Ecologia Clinica si intende la cura delle malattie attraverso la diagnosi ed il trattamento delle sensibilizzazioni verso cibi e sostanze chimiche. Essa nata negli anni venti a Chicago, ad opera di Thron Randolph, il quale osserv che lesclusione di certi cibi faceva migliorare determinate malattie, anche se: Il cibo da evitare per una stessa malattia (ad esempio un eczema), era diverso per ciascun individuo. Inoltre egli osserv che i sintomi non peggioravano ogni volta che il paziente mangiava il cibo incriminato, ma oscillava con miglioramenti e peggioramenti, senza una netta relazione temporale con il cibo sospetto.
Bench Randolph denomin tale fenomeno Allergia alimentare, oggi chiaro che, molto spesso, in questo tipo di fenomeni non in causa un meccanismo immunologicamente mediato: quindi preferibile adottare il termine di Intolleranza alimentare. In ogni caso, da un punto di vista clinico, possiamo denominare indifferentemente con i due termini i seguenti fenomeni: miglioramento di un certo gruppo di sintomi con lastensione assoluta da determinati cibi; recidiva se gli alimenti causali vengono di nuovo assunti; di nuovo regressione dei sintomi con l astensione dagli alimenti causali.
Per comprendere il Fenomeno del Carico(Load phenomenon) ed i suoi effetti, bisogna considerare che il corpo deve raggiungere una certa soglia perch si abbia la comparsa dei sintomi. La soglia non fissa, ma pu essere abbassata dallo stress, dalle infezioni e da fattori generali come la mancanza di sonno. Quando il corpo viene a contatto con gli agenti ambientali, gli effetti sono cumulativi e fanno raggiungere la soglia che fa scatenare i sintomi. In genere la struttura ed il tipo di risposta la stessa sia quando levento scatenante (trigger) chimico, ambientale, nutrizionale od elettrico.
I fattori che contribuiscono a far raggiungere la soglia critica includono: la polluzione ambientale interna ed esterna, il tipo di alimentazione, la contaminazione chimica dei cibi, il cibo in se stesso. Se una persona divenuta sensibile ad alcuni cibi e sostanze comuni, la soglia viene rapidamente raggiunta ed i sintomi diverranno evidenti.
Se invece, questo stesso soggetto sensibilizzato: ha uno stress generale molto basso, non presenta infezioni, fa dellesercizio fisico e non ha deficit di sonno allora, a dispetto dellincontro con alcune sostanze a cui sensibile, la soglia non sar raggiunta. Questo concetto del fenomeno del carico molto importante per comprendere come le persone sensibili possono avere uno scatenamento dei sintomi.
Sensibilizzazione mascherata
Un altro concetto essenziale per comprendere le malattie da intolleranza alimentare, quello di: Sensibilizzazione mascherata. Questo significa che abbiamo di fronte uno stato di malattia cronico, causato da uno o pi alimenti (ad esempio latte o frumento), senza che ci sia un peggioramento dei sintomi in relazione temporale con lassunzione del cibo causale. Quindi il nostro primo problema quello di: smascherare la Sensibilizzazione mascherata, cio trovare il cibo causale. Una volta determinato questo alimento ed escluso dalla dieta, si avr un progressivo miglioramento dei sintomi.
Se, durante questo periodo, che dura circa uno-due mesi, il paziente assume di nuovo lalimento causale, si avr immediatamente ed acutamente una recidiva della sintomatologia (Stadio dell Ipersensibilit). Dopo due-tre mesi dalla sospensione, il paziente tollera una minima esposizione a quellalimento (Stadio della Sensibilizzazione latente). In seguito tollerer unesposizione sempre maggiore (Stadio della Tolleranza). Infine, se lintroduzione dellalimento diventa sempre maggiore per quantit e frequenza (Esposizione eccessiva), si ritorna di nuovo ad una Sensibilizzazione attiva e mascherata, con la recidiva della malattia cronica iniziale.
Spesso la Sensibilizzazione mascherata collegata con la Dipendenza a determinati cibi: in questi casi il paziente si rende conto che, quando li assume, si sente momentaneamente meglio, per cui portato a mangiarli regolarmente. Questa Dipendenza di tipo fisico, simile a quella che si instaura nei confronti della nicotina e dellalcool. Da quanto sopra possiamo dedurre che: se il soggetto presenta un intolleranza alimentare, questa sar dovuta ai cibi che egli assume pi spesso ed ai quali non riesce a rinunciare; non invece a quelli che mangia del tutto saltuariamente.
DIAGNOSI
La diagnosi di allergia agli alimenti ed alle sostanze chimiche pu essere effettuata con diversi metodi.
1.Anamnesi
-storia di sensibilizzazione primaria al cibo -cibi preferiti e consumati pi spesso -variazione stagionale dei sintomi -presenza o meno di sensibilizzazione chimica -storia di candidiasi cronica (che pu essere causa di sensibilizzazioni alimentari multiple).
2.Dieta di eliminazione
Si inizia con un digiuno di tre-cinque giorni, bevendo solo pura acqua di sorgente(generalmente i sintomi peggiorano durante i primi due-tre giorni). Si introduce poi un cibo alla volta, somministrando al massimo tre nuovi cibi al giorno. In questo periodo il paziente sar nella fase di iperreattivit e presenter un aumento di 10-20 pulsazioni cardiache al minuto quando mangia i cibi a cui sensibilizzato (cosiddetto test di Coca, dal nome del suo inventore), oltre che una netta recidiva dei sintomi cronici precedenti. Per attenuare la reazione, in questi casi si consiglia di somministrare un cucchiaino di bicarbonato di sodio e potassio in un bicchiere dacqua.
4.La prova del graffio Si scarifica la cute con lallergene e si osserva se avviene una reazione immune di primo tipo immediatamente o nel giro di 24-48 ore. Questo test utile solo nelle sensibilizzazioni da contatto e non ha alcun valore nelle sensibilizzazioni alimentari. Inoltre la desensibilizzazione convenzionale, con dosi crescenti di allergene, pericolosa ed inefficace. 5.RAST (Radio-allergo-sorbent test) Misura la quantit degli anticorpi serici circolanti Ig G verso cibi e sostanze chimiche: esso non attendibile per cibi, prodotti chimici, muffe e sensibilizzazione da contatto.
6.Test citotossico
Con questa metodica si cimenta il sangue del paziente col cibo sospetto, osservando al microscopio le alterazioni dei globuli bianchi e dei globuli rossi (rigonfiamento, rottura della membrana e disfacimento cellulare): viene usata una classificazione in Stadi da I a IV secondo un criterio crescente di gravit. Con questo test la maggior parte dei pazienti presenta allergie multiple ed, in genere, per ottenere miglioramenti clinici apprezzabili, non necessario evitare tutti i cibi risultati positivi. quindi sensibile, ma scarsamente selettivo.
7.Chinesiologia applicata
Questa tecnica stata sviluppata dal chiropratico George Goodheart; essa fondata sul fatto che un gruppo muscolare forte perde in parte questa forza se il paziente viene a contatto col cibo responsabile dellintolleranza (ponendolo in bocca o in mano),. Il test DRIA rende obbiettivo su un grafico, usando un apposito strumento, le variazioni di forza ottenute col test chinesiologico.
8.Il riflesso del polso di Nogier (VAS o RAC) Un paziente allergico ad un cibo se si apprezzano pi di dieci RAC positivi quando un cibo posto sulla cute simpatica(cute parasimpatica: al di sopra della clavicola e nella regione genitale; cute simpatica: sul resto del corpo). Un RAC negativo indica la dose neutralizzante. La sottodose d un RAC molto positivo. Questa metodica veloce ed affidabile, ma piuttosto difficile apprezzare il RAC con certezza, se non dopo una lunga esperienza. 9.Tecniche BER (Bioelectronic Regulatory Techniques): EAVI, Vegatest, MORA.
PROTOCOLLO 1.Misurare i quaranta PMC(Punti di misura di controllo) dei meridiani. 2.Testare inoltre alcuni punti quasi sicuramente disturbati da alimenti non tollerati come: 1Al, 3aIT a destra, i punti del meridiano della Circolazione, dellIntestino Crasso e del Fegato. 3.Eseguire un pretest con le fiale filtro Causticum D30(Intolleranza alimentare), Histaminum D60 e D200(Allergia ambientale), Acidum formicum D30(Autoimmunit).
4.Controllare le fiale con gli alimenti complessi in dose ponderale 1:20(Latticini, Carni, Pesci, Cereali, Dolcificanti, Verdure,Legumi, Condimenti, Frutta secca, Frutta fresca). Se si testa su un punto che presenta gi una CI(Caduta dellIndice), linserimento di un alimento ponderale non tollerato nella vaschetta, far persistere la CI, spesso peggiorandola. Se viene lasciato nel pozzetto Causticum D30, che aveva riequilibrato il punto di misura, linserimento della fiala con lalimento in dose ponderale squilibrer di nuovo il punto, con la comparsa di un valore alto e CI. 5)Controllare quindi gli alimenti singoli che sono contenuti nel complesso testato positivamente: si arriver cos ad una diagnosi di tutti gli alimenti non tollerati.
6)Consigliare al paziente di escludere dalla dieta gli alimenti risultati positivi al test, insieme agli alimenti che ne contengono anche una minima parte. Prescrivere eventualmente, per ottenere un effetto terapeutico pi rapido, una terapia desensibilizzante con gli alimenti dinamizzati, iniziando dalle diluizioni pi alte sino alle pi basse . 7)Se sono state trovate altre cause sottostanti le intolleranze alimentari(specie in quei soggetti che hanno seguito diverse diete, ma hanno sempre recidivato alla ripresa di unalimentazioen libera), curare eziologicamente questi problemi.
Un certo numero di soggetti, anche dopo aver eseguito una dieta appropriata ed una desensibilizzazione specifica ai cibi, ritornano a sensibilizzarsi alle stesse o ad altre sostanze. In questi casi dobbiamo ricercare le cause soggiacenti a questa sensibilizzazione recidivante.
La normale flora batterica intestinale mantiene infatti ad un giusto livello la capacit di assorbimento della mucosa intestinale. In caso contrario, essa troppo permeabile: di conseguenza tossine e cibi parzialmente scomposti nei loro costituenti elementari vengono assorbiti e portati in circolo, con successivo deposito in altre zone del corpo (soprattutto sulle mucose delle vie respiratorie ed urogenitali). La terapia in questi casi consiste nella somministrazione di germi eubiotici specifici (acidophilus, bifidus ecc). Bisogna inoltre migliorare le capacit digestive del fegato e del pancreas, che sono sempre compromesse, in modo che allintestino arrivino cibi completamente scissi e non grosse molecole poli-peptidiche e poli-saccaridiche che, attaccate dai micro-organismi locali, se ne nutrono proliferando ulteriormente.
2.Intossicazione chimica: da insetticidi, diserbanti, conservanti, coloranti, ecc. I cibi adulterati possono infatti essere causa di ipersensibilit(per presenza di erbicidi, insetticidi, antigermoglianti, coloranti, conservanti, emulsificanti ecc.) Alcuni pazienti sono ipersensibili sia al cibo che ai conservanti ed insetticidi. Queste sostanze tossiche vengono depositate nel connettivo e nei tessuti adiposi: per questo motivo le analisi di laboratorio a livello di sangue ed urine risultano nella norma.
3.Infezioni virali: esiti di sindromi influenzali e mononucleosi infettiva non completamente superate, che lasciano una sensazione di malessere generale indefinito. 4.Deficienze vitaminiche e minerali (per uso continuo di prodotti raffinati). 5.Frequenze elettromagnetiche disturbanti nelle abitazioni. 6.Problemi psicologici e conflitti non risolti.
D)Se Focus odontoiatrico, tonsillare ecc.: vedi paragrafo successivo e capitoli appositi. E)Se intossicazione da amalgama e metalli pesanti: terapia di drenaggio e disintossicazione dei metalli.
F)Se intossicazione da insetticidi e diserbanti: terapia di drenaggio e disintossicazione dei diserbanti e degli altri pesticidi.
G)Se intossicazione da additivi e conservanti: disintossicazione specifica dei tossici. H)Se stress da Campi elettromagnetici: Vedi capitolo apposito sulla geopatia. I)Se stress psichico: testare i fiori di Bach, trovare il simillimum omeopatico ad alta potenza, somministrare fitoterapici sedativi, seguire una psicoterapia. Inoltre, nel caso di rinocongiuntivite allergica e bronchite asmatica aggiungere una terapia omeopatica ed omotossicologica personalizzata.
Dal punto di vista clinico si distinguono due grandi gruppi di patologie: malattia non differenziata e malattia differenziata. Col primo termine si intende il non sentirsi bene(che non trova riscontro in esami clinici e strumentali convenzionali) come: astenia generale, senso improvviso di cardiopalmo, ansia, meteorismo, ecc. che spesso vengono interpretati come disturbi psicosomatici. Essi sono invece, in questo caso, somato-psichici: derivano cio dal soma (alimentazione), e si riflettono a livello funzionale, sia neurovegetativo che psichico
Per malattia differenziata si intende invece un disturbo con una diagnosi chiara(ad esempio: asma bronchiale, ulcera duodenale, ecc.). Per lecologia clinica in questo caso siamo semplicemente di fronte allorgano bersaglio di un particolare cibo cui si sensibilizzati. Bisogna infine distinguere una sensibilizzazione primaria al cibo, che si presenta con una storia tipica: colica infantile, crosta lattea, malattia catarrale cronica dellinfanzia (cosiddetto bambino linfatico), quiescenza durante ladolescenza e malattia cronica nellet adulta. In questo caso la cura migliore lastensione dal cibo causale. La sensibilizzazione secondaria al cibo si sviluppa solitamente durante let adulta, in seguito ad una malattia cronica o ad uno stress psichico: in questi casi, trattando la malattia di base, si risolve anche la sensibilizzazione alimentare.
Possiamo cos classificare le malattie che rispondono ad un approccio ecologico usando lEAVI Nellinfanzia
1.Coliche infantili dei tre mesi: sono in genere dovute a latte vaccino od a cibi che ne contengono. A volte anche il latte materno pu essere dannoso; in questo caso la madre dovrebbe cessare di assumere latte e derivati. Il latte non infatti un cibo essenziale per gli adulti. Sappiamo che, ad esempio, la mucca e la giraffa possiedono uno scheletro molto forte e non assumono latte, ma solo alimenti provenienti dal regno vegetale. Anche alcuni popoli come i Cinesi non consumano abitualmente latte, ma il loro bilancio calcico buono. 2.Turbe comportamentali: insonnia, iperattivit(da additivi, coloranti e salicilati nei cibi). La tartrazina(un colorante arancione o rosso), ne una delle cause. 3.Costipazione o diarrea (spesso da deficit di lattasi).
4.Malattie ORL Bambino catarrale cronico con: otiti, tonsilliti, sinusiti recidivanti. Se viene eseguita una tonsillectomia, dopo qualche mese possono insorgere: eczema, cefalea, asma e dolori addominali. 5.Eczemi e dermatiti allergiche: i cibi pi frequentemente implicati in questi casi sono: latte vaccino, uova, pollo, coloranti e conservanti artificiali. Altre volte: polveri, sostanze chimiche ed acqua di rubinetto. 6.Asma: nel caso in cui abbiamo un alternanza di asma, eczema e febbre da fieno si parla di bambino atopico.
3.Disturbi psichiatrici: ansia, depressione e, secondo alcuni, anche sintomi psicotici(Mackarness). In genere sono implicati zucchero ed alimenti raffinati. 4.Malattie ORL -rinite allergica e febbre da fieno -rinosinusite catarrale cronica e laringite. 5.Malattie neurologiche -Cefalea ed micrania -Sclerosi multipla(come concausa) -Ictus cerebri(come concausa)
6.Malattie reumatologiche -Osteoartrite -Artrite reumatoide -Spondilite anchilosante -Lupus eritematosus sistemico -Dermatomiosite -Lombosciatalgie In genere sono implicati: grano, granoturco, caff, zucchero, latte.
7.Malattie gastroenterologiche -Malattia celiaca(ipersensibilit alla gliadina, proteina del glutine, contenuto nei cereali): questa malattia in continuo aumento negli ultimi anni. -Malattia di Crohn e colite ulcerosa(Malattia intestinale cronica) -Sindrome del colon irritabile -Dolori addominali di origine sconosciuta 8.Malattie cardiocircolatorie: ad esempio angina pectoris da intossicazione cronica da carburante delle automobili.
9.Malattie dermatologiche -eczema e dermatite da contatto -acne ed orticaria cronica -psoriasi(come concausa) 10.Malattie urologiche -Cistite e vescica irritabile -Candidiasi -Enuresi 11.Problemi ginecologici -Dismenorrea -Tensione premestruale(somministrare anche vit. B6 ed oligoelementi)
LE COMBINAZIONI ALIMENTARI
Vengono infine forniti alcuni consigli generali sulle combinazioni alimentari.
Combinazione consigliabile 1.Proteine + Vegetali non Amidacei (Asparagi, Broccoli, Melanzane, Indivia, Fagiolini, Lattuga, Funghi, Spinaci, Pomodori, Zucchine, Germogli) 2.Carboidrati Amidacei(Pane, Cereali, Fagioli, Lenticchie, Patate, Zucche, Granaglie)+Vegetali non Amidacei 3.Vegetali non Amidacei + Grassi ed Olii (Avocado, Burro, Crema, Soia, Mais, Oliva, Nocciole) 4.Carboidrati Amidacei + Grassi ed Olii
Combinazione non consigliabile 1.Proteine + Carboidrati amidacei 2.Proteine +Grassi ed Olii I vegetali con pochi amidi si possono associare con tutti i cibi. Essi sono: Carciofi, Carote, Granturco, Barbabietola, Piselli. Consigli per quanto riguarda la frutta: -Non associarla con altri cibi -Mangiare solo frutta fresca -Assumere la frutta dolce(Banane, Datteri, Uva secca, ecc.) solo dopo altra frutta -Mangiare spesso frutta la mattina sino a mezzogiorno per disintossicarsi. -Una volta a settimana assumere solo frutta e di un solo tipo(Uva, Papaya, Mango, Mela, Anguria).
Non assumere: 1.Alcoolici 2.Grassi, Margarine 3.Cibi piccanti 4.Caff, Latte, T, Cioccolato 5.Zucchero ed altri prodotti raffinati 6.Sale 7.Proteine animali 8.Patate
Assumere spesso(anche sotto forma di succhi) 1.Carote, Sedano 2.Uva, Melone, Anguria 3.Nocciole, Noci, Semi 4.Cereali integrali 5.Rapa rossa, Barbabietola rossa 6.Papaya, Ananas 7.Cibi con molte fibre