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È un testo astratto. Siamo di notte. L’assiuolo assomiglia ad una civetta. È uno dei tanti suoni della
notte. La notte è vista con forte inquietudine.
Questa poesia ci porta nell’ambito del simbolismo, dove simao in un’atmosfera fatta solo di
sensazioni. È n elemento spesso indeterminato, e una domanda retorica, dov’era la luna?.
Uno stilema del poeta è quello di accostare due sostantivi: alba di perla.
Il mandorlo e il melo sono due elementi determinati (ricorda leopardi che contrapponeva
determinato e indeterminato). Soffi di lampi è una sinestesia.
Il temporale è in fondo, sta piano piano arrivando.
Anche il verso dell’asiuolo è leopardiano, è evocativo.
Nebbia di latte e ancora un accostamento di due sostantivi. Il suono ha la funzione di dare
significato alla parola.
Sentivo=anafora.
Compare l’io lirico, che sente, il fruscio, il mare, e il sussulto del cuore. Il sussulto è il passaggio
dalla natura al cuore. Il sussulto è il ricordo di qualcosa che ci ha causato spavento.
Singulto=singhiozzo.
Sospiro di vento è ancora un’altra: IMPRESSIONISMO LINGUSITICO.
Il rumore delle cavallette e paragonato al sistro (rumore inquietante).
Le porte che non sia aprono più forse sono il regno dei morti.
Ultima strofe: c’è un climax, c’è una voce che diventa man mano più tragica. Questo porta ad una
considerazione sulla morte. Le cavallette diventano messaggere di un ricordo di morte. Queste per
analogia sono paragonate ai sistri d’argento. Foscolo per esempio traboccava di elementi classici,
che erano portanti. Qui l’elemento classico diventa immagine, diventa integrato, non solo un
mezzo di saccenza, ma è evocativa di sensazioni.
Anche il valore delle parentesi, si interrompe nel dialogo fra attori, o nel dialogo con la natura. La
parentesi è come una riflessione inconscia, un tintinnio di porte invisibili, quindi anche qui prevale
l’indeterminato. Queste porte appartengono al mondo dell’ade. Il rumore delle cavallette evoca
un canto di morte.