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La lirica, Fiesolana

Molti riferimenti al simbolismo, e poi a pascoli.

Lettura di Gassmann

Il poeta contempla gli alberi di gelso, e lui è accompagnato da una donna che ama, c’è un lieve
riferimento ad essa. È il paesaggio che parla.
Siamo dopo il tramonto in una serata di fiesole.
Abbiamo ritrovato una cosa simile al primo verso con la pioggia. Fresche parole= sinestesia.
Coglie=forte allitterazione, sensazioni non espresse.
L’opra lenta= leopardi
C’è la presenza di questo contadino, che si attarda nel suo lavoro di raccolta delle foglie del gelso.
L’alta scala si annera e il fusto si inargenta. L’alta scala si annerisce perché fa buio, le foglie si
inargentano perché c’è la luce della luna.
L’aggettivo “fresche” stimola l’idea del fruscio, parola ripresa anche dopo. Le foglie rappresentano
la realtà della natura. C’è una misteriosa corrispondenza fra la parola e la natura: Baudelaire in
corrispondenze.
La luna ci apre un mondo: leopardi.
La luna sembra sia personificata, troviamo una teofania: apparizione di una divinità. Non ci sono
richiami mitologici, è SOLO UNA FIGURAZIONE MITICA. La luna sembra che distenda davanti a se
un velo. Su questo velo sembra giacere il nostro sogno. Abbiamo molto onirico qui.
la luce lunare, il gelo, e la fertilità simboleggiata dal bere, e infine la pace, uan pace data dal
refrigerio (in toscana faceva molto caldo d’estate). La campagna, illuminata dalla luna, ritrova il
fresco della sera. Refrigerio si ritrova nella divina commedia. Gelo che fa rima con velo. Il gelo ci
porta ad una sensazione tattile. Poi inizia questo passo in cui si inizia come inizierà per la strofe
successiva: laudata sii: richiamo a san francesco, e si riferisce alla LUNA.
Viso di perla è un richiamo agli stilnovisti. Viso di perla: analogia. La sera ha degli occhi umidi,
come delle pozze, dove si riflette l’acqua del cielo.
Dolci: altro riferimenti a petrarca.
Buiva= Verlaine. Bruire: fare un rumore.
La primavera se ne va e viene accompagnata da questa pioggia, ormai siamo in estate.
Diti rosei: sono le pigne, ancora rosee: queste sono protese, sembrano delle dita.
Il grano in quella fase dell’anno non è più verde: è già stato falciato.
Perché fratelli olivi? Cantico del frate sole: simbolo dell’umile santità. Questi rendono pallidi di
santità i pendii. È vero che gli ulivi hanno una forte varianza cromatica a seconda dei periodi della
giornata. Si pensa poi a figure di monaci, santi, che hanno la pelle pallida di chi vive in luoghi
chiusi.
Cinto che ti cinge è una figura etimologica: è l’orizzonte che cinge la sera, come il salice che cinge il
fieno che odora. Il ramo di salice faceva da legame.
C’è ora un po' di eros: c’è il culto antico che esaltava tutto ciò che fosse liquido. Il fiume a cui fa
riferimento è l’Arno, e l’Arno. C’è sempre questo elemento sacrale, che però si sposta al sessuale.
C’è una fusione fra la chiusura, le forme delle colline, e il corpo della donna. La forma delle colline
ricordano le labbra di una donna che un divieto chiude, forse perché non possono esprimersi,
forse perché non possono parlare, e perché la volontà di parlare le rende ancora più desiderabili
oltre tutto. E nel silenzio semrba che ogni sera l’anima possa amarle di amor più forte: IL
DESIDERIO NASCE DAL FATTO DI NON POTER OTTENERE, E LA DONNA SE SI CONSEGNA FA
DECADERE IL DESIDERIO. QUESTO DIRE NON DIRE RENDE TUTTO Più ECCITANTE.
C’è un valore allegorico, dalla sera alla notte, e di ciò che possa accadere nella notte, e questo fa
palpitare, come palpitano le stelle. Le stelle sono un ulteriore omaggio a Dante.
Il fine principale della poesia non è l’esercizio intellettuale.
Confrontato con Ungaretti troviamo proprio la parola nuda della realtà. Per d’annunzio è la parola
quella che conta (ricorda Isotteo).
È molto lontano da leopardi, qui non c’è filosofia. C’è il dionisiaco ma c’è anche l’apollineo.

Fai l’analisi della sabbia del tempo per prox volta.

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