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Geografia

studio delle
migrazioni

intercultura
Partiamo da una notizia: nel
2014 in Italia gli emigranti
sono stati molti di più degli
immigrati:

«per ogni straniero approdato


nel 2014 ci sono 3 nostri
connazionali che, nello stesso
periodo, hanno fatto fagotto in
cerca di un futuro migliore
altrove»,

Fonte: La Stampa, 7 ottobre


2015
La fonte usata dal quotidiano è il più importante
studio sulle migrazioni in Italia:

La Fondazione
Migrantes, insieme alla
Caritas, pubblica ogni
anno rapporti dettagliati
sull’evoluzione del
fenomeno migratorio in
Italia.
La svolta, che è da mettere in relazione alla crisi iniziata nel
2008, si registra fra 2010 e 2011: da allora il numero di espatri
aumenta costantemente e il saldo migratorio negativo cresce
vistosamente.
Tutte le regioni sono
coinvolte nel processo
migratorio, ma spicca
il dato della Sicilia.
Dal 1861 sono emigrati all’estero circa 25 milioni di
italiani: la più numerosa migrazione dell’epoca
contemporanea.

Tra il 1876 e il 1900 l'esodo interessò prevalentemente le


regioni settentrionali con tre regioni che fornirono da sole
il 47 per cento dell'intero contingente migratorio: il Veneto
(17,9), il Friuli Venezia Giulia (16,1 per cento) e il
Piemonte (12,5 per cento)

tra il 1880 e il 1925, si registrò una inversione di tendenza


a sfavore del Meridione: su un totale di 16.630.000 italiani
partiti per l'estero, la percentuale degli emigranti
settentrionali si abbassò al 50% (8.308.000, di cui ben
3.632.000 veneti), mentre la percentuale degli emigranti
meridionali triplicò, salendo al 39% (6.503.000 unità)
Principali comunità di oriundi italiani nel mondo

25 milioni (circa 15% pop.


Brasile italo-brasiliani (categoria)
totale)[54]

Argentina 20 milioni (circa 50% pop. totale) italo-argentini (categoria) ]

Stati Uniti 18,1 milioni (circa 6% pop. totale) italoamericani (categoria)


Principali comunità di oriundi italiani nel mondo
Francia 4 milioni (circa 6% pop. totale) italo-francesi (categoria) ]

1.445.335 (circa 4,5% pop.


Canada italo-canadesi (categoria)
totale)

italo-uruguaiani
Uruguay 1.500.000 (circa 40% pop. totale)
(categoria)

1.400.000 (circa 4,8% pop.


Perù Italo-peruani (categoria)
totale)
• Da gennaio a dicembre 2017 si sono iscritti all’AIRE quasi 243 mila
italiani di cui il 52,8% per espatrio ovvero 128.193 italiani. E’ uno dei
dati presenti nell’edizione 2018 del “Rapporto Italiani nel Mondo”
della Fondazione Migrantes

• Nell’ultimo anno la crescita è stata del +3,3%, considerando gli


ultimi tre anni la percentuale sale a +19,2% e per l’ultimo
quinquennio arriva addirittura a +36,2%.

• Il 37,4% di chi parte (quasi 48 mila persone) ha tra i 18 e i 34 anni. I


giovani adulti, ovvero la classe tra i 35 e i 49 anni, sono un quarto
del totale (poco più di 32 mila persone). Un’attenzione a sé meritano
le fasce di età più mature. Infatti, se l’incidenza nel 2018 è
dell’11,3% per chi ha tra i 50 e i 64 anni (valore assoluto: 14.500
circa) è il 7,1% dai 65 anni e oltre (valori assoluti: 5.351 persone per
la classe 64-74 anni; 2.744 per la classe 75-84 anni e poco più di
mille anziani per chi ha dagli 85 anni in poi).
Cittadini italiani residenti all'estero
comunità con oltre 1.000 residenti
(censimento AIRE 31-12-2012) Aggiornamenti 2017
Argentina 691 481 819.899 +
Germania 651 852 743.799 +
Svizzera 558 545 614.545 +
Francia 373 145 412.263 +
Brasile 316 699 415.933 +
Belgio 254 741
Stati Uniti 223 429
Regno Unito 209 720
Canada 137 045
Australia 133 123
Spagna 124 013
Venezuela 116 329
Uruguay 90 603
Cile 52 006
Paesi Bassi 35 715
Facciamo un salto
indietro per
concentrarci su:

concetto di Movimento

Movimenti di
popolazione

Processi interculturali
Il MOVIMENTO

È quindi considerato
come uno dei 5 concetti
chiave per
l’insegnamento della
geografia e per lo
sviluppo delle
competenze geografiche.
Come fanno le
persone, le idee, le
culture, le risorse, i
beni, a spostarsi da
un luogo a un altro?

Che conseguenze
causano queste
relazioni, questi
scambi, queste
interazioni?
La domesticazione di piante e
animali è il più importante atto di
territorializzazione dell’umanità.

Questa carta è indispensabile per spiegare le relazioni tra sistemi umani e sistemi ambientali
e tutta la geografia sociale, culturale ed economica del mondo contemporaneo.

Sta anche alla base dello sviluppo dei comportamenti di


stanzialità/migrazione e dei fattori di attrazione/espulsione che generano le
spinte migratorie (e le loro conseguenze politiche, sociali e culturali)
Processi di Consumo di
desertificazione suolo e perdita
e sostenibilità di valori
alimentare
territoriali
Regioni
economiche

Paesaggi

Biodiversità e
tutela della
varietà
alimentare

Geopolitica e contese
per il controllo del
suolo fertile in passato
e oggi

Distribuzione della
popolazione

Nuove regioni di Processi di diffusione,


espansione migrazioni e
agricola a scapito interazioni culturali
della copertura
naturale
L’alimentazione cambia il senso del luogo ed è segno delle sue relazioni geografiche.
Una conclusione con tre esempi educativi e didattici.

Il mais viene domesticato in Centro America e


introdotto in Europa solo nel 1500. Tanto che
all’inizio viene chiamato “grano turco” (turco
come sinonimo di straniero). La polenta, prima
che un piatto tipico è stata un piatto esotico,
quello che oggi chiameremmo un piatto etnico.

Anche il pomodoro è domesticato in Centro America e


viene diffuso in Europa dagli spagnoli, ma come pianta
ornamentale. Nel Sud Italia inizia a diffondersi nel
Settecento. Negli anni ’50 del Novecento, a Torino, la
pastasciutta al pomodoro è ancora un piatto etnico. I
piemontesi mangiano il minestrone.

Il “doner kebab” viene inventato a Berlino da


un immigrato turco nel 1972. Molti pensano sia
arabo, invece è turco-tedesco.
Il movimento come chiave di
analisi delle migrazioni
Flussi
Il movimento come chiave di
analisi delle migrazioni

Con quali fattori geografici possiamo


interpretare criticamente questi dati?
http://news.nationalgeographic.com/2015/09/150919-
data-points-refugees-migrants-maps-human-migrations-
syria-world/

https://www.iom.int/world-migration
L’analisi geografica delle migrazioni rientra negli studi sulla mobilità, e tiene conto
di particolare di due aspetti:

- La scale regionali:
-- regioni che vengono trasformate dalle interazioni
legate ai movimenti di persone
-- le migrazioni come rapporti convolutivi fra luoghi in
ogni campo dell’attività umana: economia, società,
politica, cultura

- La capacità dei territori di fornire risposte al fenomeno


migratorio (es. fattori di attrazione o di espulsione, politiche
di gestione – governance - dei flussi migratori, rapporti fra
Paesi ricchi e Paesi Poveri, geografie del controllo, ruolo
dello stato-nazione)
Chi è il
MIGRANTE?
Il migrante è colui che si sposta in un paese
diverso da quello di residenza abituale per un
periodo di almeno un anno. (Definizione ONU)

Ad un certo livello è bene


Lo status del migrante è in
non dare troppa importanza
continuo cambiamento e
alle classificazioni:
coinvolge traiettorie geografiche
condizione fluida del
multiple
migrante

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


Le migrazioni: diverse tipologie

- interne
- internazionali o esterne
circolari
A
B permanenti
A B

PROCESSO
MIGRATORIO

temporanee
A B C D …. massimo 3 mesi

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


• DIRITTO
regolari irregolari
forzata volontaria
Profughi
migrazione economica
Richiedenti asilo
Rifugiati
I motivi che spingono le persone ad emigrare sono un mix di «forzato» e
«volontario» (Samers, 2010)

•povertà
•disoccupazione
•salari bassi
•malattie
•denutrizione
•crisi ambientali
•conflitti
Rifugiati

La Convenzione di Ginevra del 1951 dichiara che un


rifugiato è colui che “[…] avendo il fondato timore di
essere perseguitato per motivi di razza, religione,
nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo
sociale o opinione politica, si trova fuori dal territorio del
Paese di cui ha la cittadinanza e non può o, a causa di
tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale
Paese, oppure apolide che si trova fuori dal territorio nel
quale aveva precedentemente la dimora abituale per le
stesse ragioni succitate e non può o, a causa di siffatto
timore, non vuole farvi ritorno[…].”
migrazione economica

QUALIFICA
qualificata poco
qualificata

studenti

Intercultura e migrazioni - AIIG


Piemonte
Fattori più importanti nelle migrazioni internazionali

REDDITO basso
alto reddito
reddito
Spiegare le migrazioni: Teorie push and pull
Effetti sui Paesi e luoghi di partenza
perdita di forza lavoro giovane,
perdita di capacità di innovazione (es.
Negativi fuga di cervelli)

• valvola di sfogo per


l’eccesso di popolazione;
Positivi
• le rimesse sono una
risorsa economica (es.
paesi africani)

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


Effetti sui Paesi e luoghi di arrivo:

Negativi Tensioni sociali

• Forniscono
Positivi manodopera a basso
costo
• Arricchimento
culturale

Intercultura e migrazioni - AIIG


Piemonte
Teorie delle Reti dei migranti
“La situazione di un uomo immigrato da poco sarebbe qui
di totale disorientamento se egli non trovasse alcuni
punti fermi di identità rispetto alla propria vita passata,
e li trova proprio tra coloro che appartengono al suo
gruppo o alla sua nazionalità e che lo hanno
preceduto. Quasi sempre arriva presso amici; spesso
sono stati loro a mandargli il biglietto della nave, e sono
loro a ospitarlo finché non trova un lavoro e non
restituisce il costo del biglietto.” (Thomas, 1921)

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


Teorie delle Reti dei migranti
Centralità degli aspetti relazionali della vita sociale

Radicamento storico e i legami basati su reti culturali,


economiche, politiche e sociali tra il paese di origine e
quello di destinazione.

• Legami di amicizia o parentela = LEGAMI FORTI


• Legami basati su una cultura o su una etnia comuni,
oppure derivanti dalle passate esperienze lavorative o
da conoscenti = LEGAMI DEBOLI

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


L’importanza dei legami deboli
nelle Reti sociali
Grieco e Wegener: l’uso dei legami deboli
dipende dallo status del soggetto

Granovetter: la ricerca di lavoro da parte


delle persone di ceto più basso passa
prevalentemente da legami forti
informazioni ridondanti e riduzione della
mobilità sociale
Granovetter

Maggiore efficacia dei legami deboli nella ricerca


di un posto di lavoro:
• Veicolano informazioni maggiori e diversificate
• Possibilità di trovare lavoro diverso da quello dei
propri famigliari, aumenta il proprio status
sociale

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


Elizasbeth Grieco
“Le motivazione sottostanti all’emigrazione sono
riconducibili alla struttura di opportunità che si
presenta al migrante. Tali opportunità hanno
una base relazionale: la decisione di partire è
influenzata dai flussi informativi alimentati da chi
ha compiuto tale scelta in precedenza, mentre i
comportamenti dei migranti nel Paese di
accoglienza, ma anche la percezione della
propria eticità, sono collegati al network in cui è il
migrante si inserisce una volta arrivato a
destinazione.” [Grieco E. 1998]
Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte
Altri tipi di reti...
• sia legali che illegali
• coinvolgono un’ampia gamma di attori, dai
grandi datori di lavoro e dalle agenzie di
subappalto ai governi e alle agenzie di
reclutamento privato, ai contrabbandieri e ai
trafficanti

Intercultura e migrazioni - AIIG Piemonte


«economie» illegali legati ai movimenti
migratori
CONTRABBANDO
• Traffico di esseri umani (smuggling “importazione di migranti”) ha
luogo quando qualcuno viene trasportato illegalmente (a piedi, con
camion, barche, ecc.) attraverso le frontiere internazionali.
• compenso pagato direttamente dal migrante al trafficante
• è un’ operazione ai fini di lucro

TRAFFICO
• trafficking “importazione di schiavi”
• è un’attività commerciale
• porta con sè il peso sostanziale di un debito e comporta un lavoro
forzato dopo la migrazione, spesso per saldare il debito con il
trafficante
Il caso ITALIA:

Un PAESE
MULTICULTURALE fin dalla
sua evoluzione storica

L’incisione su questa colonna della cattedrale di Palermo


testimonia la costruzione dovuta alla cooperazione tra arabi
La targa indica il nome della via in tre lingue: italiano, e normanni nel XII secolo
ebraico e arabo (Palermo) Fonte fotografie: http://www.michelmartone.org/palermo-multiculturale-275.html
Lo spazio vissuto ci riporta sempre più frequentemente
all’azione trasformatrice legata alle migrazioni e alle
relazioni/influenze legate ai processi migratori.

I nodi dei flussi migratori sono anche luoghi reali e


complessi (città, quartieri, villaggi) nei quali i
migranti crescono, trovano casa, affrontano
discriminazioni etno-razziali, crescono figli, creano
delle comunità.
La contesa spaziale per il territorio entra
prepotentemente in gioco anche nello spazio
vissuto dei migranti, ha a che vedere con
l’inclusione e la cittadinanza e riguarda il processo
sociale e culturale (anche materiale, nel senso del
paesaggio) di costruzione di nuove forme di
territorialità).
In Piemonte
Il caso
degli
5% immigrati
cinesi a
2% Barge e a
Bagnolo
5% Piemonte
57% Il Piemonte è la sesta regione per
numero di cittadini cinesi, arrestandosi al
quarto posto nella classifica delle
nazionalità più presenti nella regione. A
In tutte le province della regione
2% risiedono cittadini cinesi i quali si sono
inseriti nei locali mercati del lavoro
modificandone la composizione.
Dati sono probabilmente sottostimati
La caratteristica della comunità cinese di
Torino è che l’80% proviena da una zona
16% specifica: la cittadina di Yuhu in cui il
cognome più diffuso è HU, ciò spiega
perché molti hanno questo cognome.
I comuni di Barge e Bagnolo Piemonte sono
due importanti centri di estrazione e
lavorazione della pietra di Luserna e dei
graniti del monte Bracco.
Questo settore è lentamente stato
abbandonato dai giovani italiani (molto
faticoso), e il lavoro è stato raccolto dalla
manodopera cinese. Oggi i cinesi
rappresentano il 64% della popolazione
straniera.
I Cinesi di Barge e Bagnolo sono
prevalentemente provenienti dallo stesso
distretto rurale di Wencheng, vicino alla città
di Wenzhou, nella provincia dello Zhejiang,
alcuni anche dalla regione del Fujiang
Barge
17%
pop.
1.375
7.941 ab. residenti
31.12.2013 stranieri

si tratta della comunità cinese più


numerosa d'Europa rispetto alla 64%
popolazione del luogo stranieri
877 ab.
Nazionalità
Cinese
Bagnolo Piemonte
13%
pop.
822
6.120 ab. stranieri
31.12.2013 residenti

56%
stranieri

Curiosità 459 ab.


Cognomi Nazionalità
1 ° Boaglio (167)
Cinese
2° Hu (140) originari di Yuhu inZhejiang
3° Bruno Franco (139)
Una lettura geostorica della costruzione dell’identità
italiana attraverso i movimenti migratori.

I popoli preromani che abitarono l’Italia: provengono da un’area geografica


amplissima; in parte, sono popoli nomadi, di origine asiatica (indoeuropea).

Bruzi (Italici) popolavano la


Calabria settentrionale,
parlavano l'Osco ed erano
nomadi.

Enotri, vivevano in Calabria


e in Basilicata. Provenivano
dalla penisola balcanica.

Camuni vivevano nell'Italia


nord occidentale,

Etruschi vivevano nell'Italia


centro orientale. La loro
origine è incerta.

Latini è quello più


conosciuto, perché diede
vita alla civiltà dei Romani.
Italia multiculturale: alcuni popoli preromani che abitarono l’Italia. In
parte, sono popoli nomadi, di origine asiatica (indoeuropea).

Bagenni, Salassi e
Taurini in Piemonte.

Liguri forse sono nati in


Italia quindi hanno
sempre abitato in essa.

Villanoviani già nel


2.000 a.C. vivevano
nella Pianura Padana.

Sardi sapevano, anche


essi lavorare il bronzo.

Apuli occupavano la
Puglia
Multiculturalità italiana nell’età del bronzo (4000 anni fa)

Popolazioni di ceppo
indoeuropeo si spostano in
ITALIA dall'Europa Orientale e
Centrale in varie ondate
migratorie (veneti, umbro-
sabelli, latini, ecc.),

Essi si affiancarono,
sovrapposero o mescolarono
ad etnie pre-indoeuropee già
presenti nell'attuale territorio
italiano.
Interazioni multiculturali delle GRECI
popolazioni italiane negli ultimi FENICI
2000 anni:
CARTAGINESI

CELTI

OSTROGOTI

LONGOBARDI

NORMANNI

BIZANTINI

CAROLINGI

ARABI

ALBANESI

FRANCESI

SPAGNOLI

TEDESCHI

AMERICANI
A questi popoli dobbiamo aggiungere le influenze portate dagli italiani emigrati
all’estero e dagli stranieri emigrati in Italia (senza bisogno di invasioni)

Stranieri in Italia per paese di origine


La popolazione e la cultura italiana sono il risultato di
continui
- Movimenti di persone
- Movimenti di idee e culture
- Movimenti di prodotti e di manufatti

- E in sintesi:
DI CONTINUI SCAMBI E INTERAZION I FRA
LUOGHI, PERSONE, AMBIENTI E CULTURE A
SCALE DIVERSISSIME, mai unicamente o
prevalentemente a scala nazionale
 La prima comunità straniera residente in Italia
proviene della Romania (1 milione di individui);
 Vi sono poi le comunità Marocchina e Albanese
(500.000 individui ciascuna);
 A grande distanza sei collettività con una popolazione
compresa tra i 300.000 e i 100.000 individui (Cina,
Ucraina, Filippine, Polonia, Moldavia, Tunisia);
 Tutte le altre hanno una popolazione inferiore alle
100.ooo

Fonte: Centro Studi e Ricerche IDOS/Immigrazione Dossier Statistico Caritas 2013


Immigrazione in Italia
Fonte: Limes 2/09 carta di Laura Canali
Conclusioni 1
La cultura è una merce di scambio, fondamentale nella
costruzione delle identità territoriali come di quelle individuali.

Occorre spostare l’attenzione educativa da una visione


Tassonomica – naturalizzante (fissa)
(che pone l’attenzione sui luoghi come individualità stabili)

Ad una visione
relazionale/interattiva/coevolutiva (movimento)
(che pone l’attenzione sui luoghi come risultati delle relazioni
che li attraversano)
Conclusioni 2
L’Italia è un Paese storicamente e geograficamente
multiculturale.

I movimenti interculturali sono una costante che dall’inizio


del popolamento dell’Italia ha prodotto
(attraverso relazioni /interazioni /coevoluzioni)
la società, l’economia e la cultura attuale del Paese.
Conclusioni 3

La multiculturalità è un fatto individuale, ogni persona è il


risultato di contatti e interazioni con culture diverse

Il movimento (fisico, di idee, ecc.) è la chiave di lettura dei


progetti di vita e delle relazioni interpersonali
Conclusioni 4
I luoghi e le regioni geografiche
svolgono nei processi interculturali un ruolo fondamentale
come
mediatori culturali

Il movimento è il punto di vista da cui osservare i


processi

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