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Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi

20 ANNI
DI MIGRAZIONI
IN ITALIA

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INDICE
MIGRAZIONI E METICCIATO
LO STATO DEI FENOMENI MIGRATORI IN ITALIA P. 5
LEGISLAZIONE, NORME, DOCUMENTI P. 17

I PROFESSIONISTI DELLA MIGRAZIONE P. 33

IL SERVIZIO ALLO SPORTELLO: JADRANKA JASA P. 35


L’AVVOCATO MIGRAZIONISTA: MASSIMO SPADARO P. 37

LA GIORNALISTA: RAFFAELLA COSENTINO P. 39

RACCONTARE LA MIGRAZIONE
LA CARTA DI ROMA P. 45

GLOSSARIO P. 47

LINK UTILI
ISTITUZIONI P. 57
ENTI E ORGANIZZAZIONI P. 60

OSSERVATORI E CENTRI DI RICERCA P. 62


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MIGRAZIONI
E METICCIATO
I. LO STATO DEI FENOMENI MIGRATORI IN ITALIA

G l’Italia si colloca
li ultimi vent’anni
sono stati decisivi
per la storia migrato-
ria nel nostro Paese:
in un contesto
gli stranieri sono infatti pas-
sati da 500mila a 5 milioni,
europeo che
segnando definitivamente la
trasformazione dell’Italia da
ha visto una
Paese di emigrazione a Paese
di immigrazione. C’è un moti-
crescita costante
vo preciso: l’Italia si colloca in della presenza
un contesto europeo che ha vi-
sto una crescita costante della di stranieri
presenza di stranieri nel corso
degli ultimi vent’anni, crescita nel corso degli
che ha coinvolto principalmente
i Paesi del Mediterraneo, riguar- ultimi vent’anni.
do ai quali il discorso pubblico è
sempre concentrato sul tema irregolari si è mantenuta stabile nel tempo,
dell’immigrazione irregolare. contraddistinta da un andamento ondula-
torio di crescita e decrescita in corrispon-
denza delle grandi sanatorie che hanno
A questo proposito è interessante scandito questi anni.
notare come, nei primi anni Novanta
del secolo scorso, gli stranieri che sog- Fino alla prima metà degli anni Novanta
giornavano regolarmente e irregolar- è possibile rilevare un equilibrio numeri-
mente nel nostro Paese erano sostan- co anche nella presenza di uomini e don-
zialmente in parità numerica. La forte ne; infatti, è solo a partire dal 1995 che i
crescita della presenza straniera che flussi si caratterizzano per l’incremento
ha caratterizzato l’Italia a partire dal dell’immigrazione maschile, per poi tor-
1995 ha segnato però un grandissimo nare in equilibrio nei primi anni del Due-
incremento dei cittadini regolarmente mila e far segnare un superamento delle
soggiornanti mentre la quota di cittadini donne sugli uomini a partire del 2009

5
(complice la sempre maggiore richiesta chi (nell’anno scolastico 1991/1992 erano
di “badanti” ma anche lo stabilizzarsi del infatti poco meno di 26mila). A partire dal
fenomeno migratorio e il conseguente in- Duemila le rilevazioni cominciano a segna-
cremento dei ricongiungimenti familiari). lare una presenza significativa: 147mila
nel 2000, 300mila nel 2003, oltre 600mila
Per quanto riguarda le nazionalità di pro- nel 2008 fino ad arrivare ai 786mila alunni
venienza, fino ai primi anni Novanta si ri- con cittadinanza non italiana nel 2013.
leva una certa eterogeneità della presen- Dal punto di vista demografico è impor-
za, con l’unica incidenza particolarmente tante soffermarsi su altri due aspetti delle
significativa relativa ai marocchini. Alla migrazioni tipici del nostro Paese: migra-
fine degli anni Novanta alla presenza ma- zioni interne ed emigrazione. L’Italia infat-
rocchina si affianca quella albanese che, ti, considerata un Paese giovane dal punto
nel corso di cinque anni, incrementa del di vista dell’immigrazione, è stata a lungo
200% fino a diventare, nel 2003, la pri- protagonista sia per le grandi emigrazioni
ma nazionalità in termini quantitativi. sia per le migrazioni interne.
Un’ulteriore svolta si realizza a partire
dal 2007 quando, a seguito dell’ingresso Oggi si può affermare che questi tre aspet-
della Romania nell’UE, l’alto numero de- ti (immigrazione, emigrazione e migrazio-
gli stranieri provenienti da questo Paese ni interne) coesistono. Per quanto riguar-
cresce di oltre il 300% in cinque anni, su- da le migrazioni interne questo fenomeno,
perando così quelli albanesi. Oggi, com- che ha visto il suo apice negli anni Sessan-
plessivamente, rumeni, albanesi e ma- ta e Settanta, è tuttora vivo. Le regioni con
rocchini sono oltre il 40% degli stranieri indici di attrattività positivi (ossia dove il
presenti in Italia. rapporto tra cancellati e iscritti all’ana-
grafe è positivo) continuano a essere
Il fenomeno migratorio ha subìto, quelle del Nord: il Trentino ha visto
nel corso di questi vent’anni, un’evo- crescere negli anni la propria attrat-
luzione significativa. Primo indicatore tività, quella lombarda si è mantenuta
di questa modificazione è, innanzi tutto, stabile mentre Veneto ed Emilia Roma-
la crescita delle famiglie di stranieri. A gna hanno visto diminuire i propri valori
conferma di questo basti pensare che, soprattutto negli ultimi dieci anni. Il Sud
tra il 1993 e il 2013, i nuclei composti da mantiene invece indici di attrattività ne-
almeno quattro persone sono cresciuti gativi, con la Campania in testa.
dell’864%. All’incremento delle famiglie
si affianca, necessariamente, anche la Per quanto riguarda i cittadini italia-
crescita dei minori stranieri. All’inizio de- ni residenti all’estero, cioè il fenomeno
gli anni Novanta del secolo scorso, infatti, dell’emigrazione, si rileva un calo tra il
questi erano poco più di 100mila ma sono 1990 e il 2000 mentre nel decennio suc-
andati crescendo, triplicandosi nel 2001 cessivo si evidenzia una ripresa. Nel 2013
(323mila), ancora quasi raddoppiandosi gli italiani all’estero risultano essere
tra il 2001 e il 2006 (627mila), fino a sfio- quasi 3 milioni, distribuiti principalmen-
rare quota 1 milione nel 2013 (995mila). A te in Europa (dove risiedono circa 1,7 mi-
questo si aggiungono gli stranieri nati in lioni di nostri connazionali), in America
Italia, decuplicati negli ultimi 20 anni (da Latina (anche se questa area geografica
61mila a 648mila). ha fatto registrare, nell’ultimo venten-
nio, un grande calo: da 515mila nel 1990
L’aumento della presenza di minori stra- ai 273mila del 2013, dato inferiore agli
nieri, come è facile immaginare, ha cam- italiani residenti in Francia nello stesso
biato anche il volto della scuola italiana. anno) e nel Nord America (anche qui la
Infatti, nei primi anni Novanta, gli alunni loro presenza è in calo: più di 1 milione nel
con cittadinanza non italiana erano po- 1990, oggi circa 747mila).

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II. L’IMMIGRAZIONE AL PRIMO GENNAIO 2014

S
econdo il XX Rapporto agli ingressi per ricongiungimento familiare
sulle migrazioni della che a quelli per motivi di lavoro. Secondo i
Fondazione Ismu, dall’ dati più recenti le famiglie che hanno esclu-
sivamente componenti stranieri sono oltre 1
1 gennaio al 15 ottobre milione e 300mila.
2014 i migranti sbarcati in Italia
hanno toccato la cifra record di Oggi la componente irregolare è ai minimi
quasi 150mila unità, numero più storici (6% del totale, pari a circa 300mila
che triplo rispetto a quello degli unità), sia per effetto delle più recenti sa-
natorie, sia per la minor forza attrattiva
sbarcati nel 2013 (43mila) e più del mercato del lavoro nel nostro Paese.
che doppio rispetto al valore del Passando alle nazionalità, rumeni, albanesi
2011 (anno in cui si era registrata e marocchini rappresentano nel 2013 com-
la cifra di 63mila arrivi a seguito plessivamente il 40% degli stranieri pre-
delle primavere arabe). Ma al- senti: oltre un milione i primi e oltre mezzo
milione sia gli albanesi che i marocchini. No-
cune recenti ricerche mostrano nostante il perdurare della crisi, gli occupati
che le mete preferite dei migran- stranieri continuano a crescere anche se
ti che approdano via mare sulle di poco: nel 2013 sono 2.356.000 (+22.000
coste italiane sono la Svezia e la rispetto al 2012). Un dato in controtenden-
Germania, e in generale il Nord za rispetto agli occupati italiani che invece
diminuiscono di 501.000 unità, arrivando a
Europa. Tutto porta a pensare rispondenza delle grandi sanatorie che han-
che ci troviamo di fronte a una no scandito questi anni.
nuova dinamica migratoria: l’Ita-
lia, dopo essersi trasformata da Fino alla prima metà degli anni Novanta è pos-
Paese di emigrazione a Paese di sibile rilevare un equilibrio numerico anche
nella presenza di uomini e donne; infatti, è solo
immigrazione, adesso si trova al a partire dal 1995 che i flussi si caratterizzano
centro di complessi flussi di immi- per l’incremento dell’immigrazione maschile,
grazione, emigrazione e transito. per poi tornare in equilibrio nei primi anni del
Duemila e far segnare un superamento delle
A questo proposito è interessante noIn- donne sugli uomini
fatti, all’1 gennaio 2014 la popolazione
straniera in Italia è stimata da Ismu in ol-
tre 5 milioni e mezzo di stranieri (regolari
e non), con un aumento di oltre mezzo mi-
lione di unità rispetto all’anno preceden-
te in cui si contavano 4 milioni 900mila Dal 1 gennaio
presenti. Un incremento che a prima
vista può sembrare consistente, ma che
in parte è dovuto anche a rettifiche suc-
al 15 ottobre 2014
cessive al dato del censimento che han-
no comportato il recupero in anagrafe
i migranti sbarcati
di precedenti cancellazioni. Se tenia-
mo conto del fatto che i nuovi nati sono in Italia sono quasi
150mila unità.
78mila e gli sbarcati 43mila, l’incremento
effettivo sembra dovuto soprattutto più

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III. I RIFUGIATI IN ITALIA (E IN EUROPA)

N
el 2013 i migranti forza- zione internazionale in Italia. Molti hanno
ti nel mondo hanno rag- preferito transitare senza farsi registrare,
approfittando della benigna negligenza di
giunto la cifra di 51,2 mi- varie istituzioni preposte, per andare a
lioni, 6 milioni in più del domandare asilo a Nord delle Alpi.
2012 e 9,2 milioni in più del 2011.
E’ il dato più alto da quando sono Meno soddisfacenti sono invece i disposi-
disponibili rilevazioni statistiche tivi dell’accoglienza successiva. Una volta
tratti in salvo e distribuiti sul territorio, in
sistematiche sul problema (dati misura preponderante nelle regioni del
Unhcr). Sempre nel 2013, nei 38 Sud, i rifugiati sono molto spesso abban-
paesi dell’Europa, sono state donati a se stessi anche quando vengono
presentate 484.600 domande riconosciuti come meritevoli di protezio-
di asilo, il 32% in più rispetto al ne. Scarseggiano i progetti di formazio-
ne, avviamento al lavoro, integrazione
2012. In particolare l’Europa me- nelle società locali. Incertezza sul futuro,
ridionale ha registrato un incre- passività, giornate vuote e senza senso,
mento dal 2012 al 2013 del 49%, lavoro nerissimo e saltuario, dipendenza
arrivando a 89.600 domande, assistenziale, sono il destino che attende
che rappresentano però solo il gran parte di coloro che bussano alle por-
te dell’Italia in cerca di asilo. Di qui la ne-
18,5% del totale delle richieste cessità di attivare progetti di formazione,
presentate in Europa. Il Paese di avviamento al lavoro e di integrazione
della regione meridionale che ne nelle società locali. Il recente aumento dei
ha ricevute il maggior numero è fondi e dei posti disponibili nei progetti
la Turchia, confinante con la Si- SPRAR (il Sistema di Protezione e Acco-
glienza dei Rifugiati), portati a 20mila, in-
ria: 44.800, quasi la metà del to- dica una presa di coscienza del problema
tale regionale. e fa sperare in una svolta.

L’Italia, con 28.700 domande di asilo


presentate nel 2013, ha segnato un in-

80 %
cremento notevole rispetto al 2012 (oltre
+10.480) ma è rimasta in una posizione
di secondo piano nel panorama europeo
dell’accoglienza. Il Paese europeo che nel
2013 ha raccolto più domande è la Germa-
nia (109.600, +45.040 rispetto al 2012),
ed è quello che da vent’anni accoglie più Persone
rifugiati al mondo dopo Pakistan e Iran.
Seguono la Francia, con 60.100, e la Sve-
zia con 54.300 domande. Nel 2013 oltre
provenienti da
l’80% di persone con titolo per richiede-
re asilo (perché provenienti da Paesi in
Paesi in guerra
guerra come Eritrea, Somalia, Siria) sono
approdate in Italia via mare. Ma solo una sono approdate
in Italia via mare.
parte dei 43mila sbarcati nel 2013 ha re-
almente presentato domanda di prote-

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IV. IL LAVORO

N
egli ultimi vent’anni la
crescita dell’immigra-
zione ha trasformato il
mercato del lavoro ita-
liano rendendolo irre-
versibilmente multietnico. Gli ar-
chivi Inps registravano nel 1991
(primo anno disponibile) soltan-
to 209.220 lavoratori stranieri
regolari, passati a 263.257 nel
1994 (anno di pubblicazione del
Primo Rapporto Ismu), per poi
arrivare a 878.993 all’inizio del
millennio. Poi a partire dal 2005
l’Istat ha istituito la nuova in-
dagine permanente sulle forze
lavoro straniere, strumento che
permette di monitorare in modo
più attendibile la crescita e la
trasformazione del fenomeno
migratorio nel nostro Paese.

Tra il 2005 e il 2013 gli occupati stranieri


passano da 1.169.000 a 2.356.000, regi-
strando una crescita di 1.187.000 unità
(+201%), mentre quelli italiani diminu-
iscono di ben 1.329.000, passando da
21.393.000 a 20.064.000. La disoccupa-
zione assume una configurazione sem-
pre più multietnica, considerato che, in
quest’arco di tempo, il numero di immi-
grati alla ricerca di un impiego quasi si
quadruplica, fino ad arrivare a coprire
oltre un sesto del totale dei disoccupati.

A colpire è soprattutto il fatto che, an-


che negli anni più bui di questa reces-
sione, gli occupati stranieri hanno con-
tinuato a crescere, dando corpo a quello
strano binomio di un’immigrazione che
cresce nonostante la stagnazione. An-
che considerando i dati relativi all’ulti-
mo anno, si nota che nel 2013, rispetto
al 2012, gli occupati stranieri crescono,
anche se di poco (+22.000), mentre quelli ditori). Nessuna strategia è risultata ef-
italiani diminuiscono di 501.000 unità, ar- ficace. Si può perciò sostenere il sostan-
rivando a quota 20.064.000. di coscienza ziale fallimento della programmazione
del problema e fa sperare in una svolta. dei flussi.

Per Eurostat 2013, ben il 29% degli stra- Questo regime infatti si è ridotto a un
nieri è impiegato in un’occupazione ele- equivalente delle regolarizzazioni, ser-
mentare (rispetto al 7% degli italiani), il vendo a sanare situazioni di chi già vive-
52,9% lavora come operaio specializzato va e lavorava in Italia. E anche la recente
in agricoltura, pesca, lavori artigianali, o riduzione del numero di irregolari non è
come conduttore di impianti e macchi- dovuta a un reale incremento delle pro-
nari. Il 13% svolge mansioni impiegatizie grammazioni, ma al semplice calo degli
o di addetto alle vendite, e solo il 5% oc- ingressi, dovuto alla crisi, che ha reso il
cupa una posizione “apicale”, svolgendo nostro Paese meno interessante per gli
una professione manageriale o tecnica immigrati in cerca di lavoro.
(categoria che invece copre il 35,9% de-
gli occupati italiani).

Neppure 1 su 10, tra gli stranieri diplo-


mati o laureati, svolge un lavoro qualifi-
cato. Più di 4 stranieri su 10 risultano so-
vraistruiti, ovvero impiegati in mansioni
che richiedono competenze inferiori
rispetto al titolo di studio conseguito,
una percentuale che tra le donne sfiora
addirittura il 50%.

Con l’intento di combattere l’immigra-


zione irregolare, nel 1990 fu introdotta Tra il 2005 e il 2013
gli occupati
la programmazione dei flussi che però
venne di fatto attuata solo tra il 1995 e il
1998 prevedendo un numero di ingressi
tra 20mila e 25mila. stranieri passano
Quote modeste sia rispetto al numero
dei candidati all’ingresso, sia alla richie- da 1.169.000
sta del mercato del lavoro. In questo
scarto hanno trovato origine le perio- a 2.356.000,
diche regolarizzazioni di massa, che col
tempo si sono imposte come il canale
“normale” di ingresso. Negli anni si è
registrando
tentato di rendere questo meccanismo
più funzionale alla lotta all’immigrazio-
una crescita di
ne irregolare (prevedendo “quote pri-
vilegiate” per i Paesi sottoscrittori di 1.187.000 unità.
accordi, o quote più coerenti coi reali
fabbisogni, ad esempio per infermieri

+201%
professionali, o con ingressi stagionali,
o attribuendo privilegi ai discendenti di
emigranti italiani, o cercando di attrarre
migranti qualificati o aspiranti impren-

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V. LA SCUOLA precedente (secondo i dati resi di-

I
sponibili dal MIUR il 27/10/2014)
rapporti ministeriali sugli in cui erano 786.630. In pochi
alunni con cittadinanza non anni l’Italia è arrivata ai livelli di
italiana (cni), pubblicati pe- presenze dei Paesi con più antiche
riodicamente negli ultimi tradizioni di immigrazione: sen-
venti anni, documentano che la za il contributo degli stranieri, il
presenza straniera nella scuola numero degli iscritti nelle scuole
italiana è cresciuta rapidamen- italiane avrebbe subito un ridi-
te e in modo esponenziale so- mensionamento nel corso degli
prattutto nell’ultimo decennio. ultimi due decenni. Dal 2008/09
Basti pensare che se nell’anno a oggi, tuttavia, c’è stato un ral-
scolastico 1992/93 erano poco lentamento nella crescita e ciò
più di 30mila, lo 0,3% del totale, evidenzia il passaggio dell’Italia
nell’anno scolastico 2013/14 sono a una fase di maggiore stabiliz-
802.785, ovvero il 9% della po- zazione dei flussi migratori nella
polazione scolastica complessi- scuola. Questo fa presupporre che
va, 16.155 in più rispetto all’anno la popolazione scolastica potreb-

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be ridursi significativamente ventennio evidenzia due importanti tra-
nel prossimo futuro. sformazioni: da un lato si è assistito alla
relativa perdita di rilevanza degli stranie-
ri nella scuola primaria, che accoglieva
La distribuzione degli stranieri nei di-
nel 1992/93 il 47,4% del totale degli alunni
versi cicli scolastici rispecchia sempre
stranieri e 35,3% nel 2013/14; dall’altro, si
più quella della popolazione scolastica
complessiva. Tra il 1992/93 e il 2013/14
gli iscritti stranieri che sono cresciuti
di più in valori assoluti si trovano nel-
Gli alunni con
le scuole primarie (passando da 15.025
a 283.233, con un’incidenza del 10%),
cittadinanza
seguono le secondarie di secondo gra-
do passate da 4.090 a 182.181 alunni non italiana sono
stranieri, con un’incidenza del 6,8%),
e di primo grado passando da 6.320 a riconosciuti come
169.780, con un’incidenza del 9,6%) e
infine delle scuole dell’infanzia passan- un’opportunità
do da 6.202 a 167.591, con un’incidenza
del 10,1%). L’analisi della distribuzione di cambiamento
percentuale degli studenti stranieri
nei diversi livelli scolastici nell’ultimo per l’intera scuola.
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è osservata la forte espansione di questo alunni stranieri nati all’estero: dall’an-
gruppo nelle scuole secondarie di secon- no scolastico 2007/08 al 2013/14 si sono
do grado (13,1% nel 1992/93 e 22,7% del dimezzati, arrivando a rappresentare il
2013/14), in seguito al crescere delle se- 4,9% degli alunni con cittadinanza non
conde generazioni all’interno del sistema italiana, cioè 30.825 allievi.
scolastico italiano, oltre che dall’arrivo di
preadolescenti e adolescenti per ricon- L’estrema diversificazione delle prove-
giungimento familiare. nienze è da sempre un aspetto distintivo
degli stranieri nel sistema scolastico ita-
Dal 2012/13 la distribuzione degli alunni liano: sono presenti 196 cittadinanze, che
stranieri rispecchia maggiormente quel- hanno fatto parlare del “mondo a scuola”.
la della popolazione scolastica comples- Questo aspetto ha creato notevoli com-
siva: più numerosa nei corsi quinquennali plicazioni nella gestione della pluralità
(primarie e secondarie di secondo grado), delle differenze linguistiche e culturali. Le
minore nei tre anni delle secondarie di cittadinanze più numerose, dal 2007/08,
primo grado e nelle scuole dell’infanzia. sono sempre le stesse: Romania (154.605
Ciò testimonia che l’Italia sta passando a studenti stranieri, +150mila dal 1995/96),
un ciclo migratorio più maturo e stabile, Albania (107.862, +100mila), Marocco
sempre più simile nella distribuzione del- (101.167, +93mila), Cina (39.204, +36mila).
le presenze agli alunni italiani.
Si mantiene nel tempo una disparità di
L’incremento delle presenze è dovuto risultati tra italiani e stranieri, con gli
sempre più agli alunni stranieri nati in Ita- stranieri che hanno un minore successo
lia. Se nel primo decennio l’aumento de- scolastico nei diversi ordini di scuole,
gli stranieri era dovuto principalmen- soprattutto nelle secondarie di secon-
te all’ingresso nelle scuole di minori do grado. Tuttavia, nel periodo con-
nati all’estero, più di recente la cresci- siderato (2002/03 – 2012/13), la diffe-
ta è legata all’ampliamento del gruppo renza tra stranieri e italiani nei tassi di
di alunni nati in Italia da genitori immigra- promozione si è assottigliata: in un decen-
ti. Dalla prima rilevazione di questo dato nio è passata (pur sempre a sfavore degli
(2007/08), gli alunni stranieri nati in Italia stranieri) nelle scuole primarie dal –4,3%
si sono più che raddoppiati passando da al –1,9%, nella scuola secondaria di primo
199.119 unità dell’anno scolstico 2007/08 a grado da –8,6% a –6,1%, nella secondaria
415.182 unità del 2013/14, anno in cui rap- di secondo grado da –13,1% a –10,8%.
presentano la maggioranza degli alunni
stranieri (il 51,7% del totale). Anche gli alunni stranieri in ritardo sco-
lastico sono progressivamente diminui-
Essi esprimono bisogni ed esigenze edu- ti, anche se il problema ancora sussiste:
cative differenziati rispetto alle prime ge- nell’anno 2013/14 è in ritardo quasi la
nerazioni e richiedono nuove risposte a metà degli alunni stranieri nelle scuole
livello didattico, oltre a riproporre il nodo secondarie di primo grado (il 41,5%) e ad-
della concessione della cittadinanza ai dirittura i tre quinti degli studenti delle
figli di immigrati che nascono, crescono secondarie di secondo grado (il 65,1%).
e studiano in Italia. Il gruppo che è cre-
sciuto di più è quello della scuola prima- Questo fenomeno, non imputabile solo
ria (+92.894 arrivando a 182.315 alunni alle ripetenze, sembra dipendere dalla
nell’anno 2013/2014, il 64,4% dei bimbi retrocessione in classi inferiori al mo-
stranieri che frequentano questo ordi- mento del primo inserimento di nati all’e-
ne di scuola) e poi dell’infanzia (+61.626, stero, alle carriere irregolari delle prime
arrivando a 140.739 l’84% degli iscritti generazioni e ai problemi del passaggio
stranieri). In parallelo, diminuiscono gli da un sistema scolastico a un altro. Una

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situazione che dovrebbe migliorare gra- Poiché in queste scuole e classi con alte
zie all’aumento degli alunni di seconda percentuali di stranieri, le ricerche han-
generazione che frequentano le scuole no segnalato una prevalenza di alunni di
italiane a partire dall’infanzia. status di socio-economico basso, la sfida
per le politiche è di incoraggiare non solo
Nel 2013/14, dei 182.181 studenti delle la mescolanza etnica, ma anche quella
secondarie di secondo grado, 69.062 (il socio-economica.
37,9% del totale degli stranieri che fre-
quentano questo livello scolastico) è Il 19 febbraio 2014 il Miur ha emanato
iscritto a istituti professionali e 70.220 le “nuove linee guida per l’accoglienza
a istituti tecnici (il 38,5%), il restante e l’integrazione degli alunni stranieri”,
23,6% frequenta un liceo. in cui gli alunni con cittadinanza non
italiana sono riconosciuti come un’op-
Nell’ultimo decennio si segnala un cam- portunità di cambiamento per l’inte-
biamento nelle iscrizioni degli studenti ra scuola. In realtà, i giovani di origine
stranieri: si sono ridotte quelle negli isti- immigrata soffrono di una specifica
tuti professionali passando dal 42,6% del vulnerabilità scolastica, soprattutto
2002/03 al 37,9% del 2013/14, sono au- se di prima generazione, segnalandosi
mentate quelle negli istituti tecnici pas- per performance peggiori rispetto agli
sati dal 35,5% del 2002/03 al 38,5% del autoctoni, maggiori probabilità di ab-
2013/14 (che per la prima volta hanno in bandono precoce del percorso di istru-
questo anno scolastico hanno sorpassato zione/formazione, più elevati rischi di
gli Istituti professionali) e nei licei, passati divenire Neet (Not in Education, Em-
dal 21,9% al 23,6%. Gli stranieri di prima ployment or Training): essi rappresen-
generazione sono più presenti negli isti- tano una nuova fascia debole, a rischio
tuti professionali, mentre gli studenti di di insuccesso scolastico, assimilabile ai
seconda generazione si indirizzano mag- soggetti di status basso. In questo sen-
giormente verso istituti tecnici e licei. so l’immigrazione si può considerare
uno “specchio” dei punti critici del no-
La canalizzazione nella filiera tecnico- stro sistema scolastico, in cui si annida
professionale dell’istruzione, tuttavia, il rischio di non garantire pari opportu-
permane e può essere interpretata come nità a tutti gli studenti svantaggiati, sia-
indicatore di rischio nei percorsi di ap- no essi italiani o stranieri.
prendimento: il tasso di bocciatura e i
rischi di abbandono scolastico sono più
elevati negli istituti professionali, mentre
il livello degli apprendimenti è più basso
in questo tipo di scuole. 37,9 %
Dal 2002/03 a oggi (anno scolastico
2013/14) si è dimezzato il numero di
scuole che non accolgono, passando dal Totale degli
43% del 2002/03 al 20,4% del 2013/14,
ed è molto cresciuto il gruppo di scuo- studenti stranieri
le con presenze di stranieri inferiori al
30% (dal 56,9% del 2002/03 al 74,5%
del 2013/14). Nel corso del decennio poi,
che ha frequentato
in particolare dal 2006/07, sono emerse
scuole con percentuali di stranieri supe- le scuole secondarie
riori al 30% (gruppo che attualmente si
attesta al 4,9% del totale delle scuole). di secondo grado.
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LEGISLAZIONI
NORME E
DOCUMENTI
VI. LA LEGGE TURCO-NAPOLITANO

N
La legge 40 del 1998, det- frammentarie e sempre carenti, segna-
ta anche Turco-Napolita- te dall’urgenza di provvedere in qual-
che modo, pur senza avere strumenti
no dal nome dei ministri concettuali adeguati.
proponenti, nasce dalla
volontà di una maggioranza di Dopo la legge 943 del 1986 era stata
centro-sinistra di dare finalmen- adottata la 39 del 1990, detta anche
te all’Italia una stabile e organica Martelli dal nome del ministro propo-
nente; nel periodo 1995-1997 si erano
disciplina in materia di ingresso e poi susseguiti diversi decreti e infine
soggiorno degli stranieri. una legge per far fronte in particolare
all’arrivo di quasi ventimila albanesi
L’Italia si era trovata negli anni Ottanta sulle coste pugliesi (il famoso episodio
a fronteggiare l’immigrazione di mas- della nave Vlora). Con la Turco-Napoli-
sa con una disciplina basata su poche tano si assiste a una svolta.
vecchie norme in materia di pubblica
sicurezza, lascito di una storia nazio- La maggioranza di centro-sinistra ri-
nale che fino ad allora quasi non aveva tiene che i tempi siano maturi per su-
conosciuto l’arrivo di stranieri. perare le logiche emergenziali con una

Con quelle regole non si potevano ge-


stire quei flussi migratori manifestati-
si quasi all’improvviso e poi cresciuti
In questi vent’anni
rapidamente.
in Italia si sono
Sulla carta la risposta più corretta
sarebbe stata varare subito una disci- susseguite
plina organica. Ma l’Italia era cultural-
mente impreparata all’immigrazione diverse leggi
sull’immigrazione.
di massa. Ecco allora il susseguirsi, in
un clima di emergenza, di discipline

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disciplina organica dell’immigrazione. Quanto alla disciplina degli ingressi,
Solo il tema dell’asilo non viene consi- la legge 40 prevede fondamentalmen-
derato, sostanzialmente perché que- te due canali: l’ingresso per lavoro e
sto fenomeno, mai sino ad allora dav- quello per ricongiungimento familiare
vero importante nella storia italiana, (quest’ultimo più tardi oggetto della
appare ancora marginale. direttiva 2003/86).

Quali sono le caratteristiche salienti L’ingresso per lavoro in particolare


della legge 40? Anzitutto essa si ca- viene assoggettato, salvo casi partico-
ratterizza per la forte tutela dei diritti lari, a due condizioni: che lo straniero
degli immigrati. La Turco-Napolitano rientri nelle quote previste periodica-
dà vita a una disciplina nella quale lo mente dall’esecutivo con i cosiddetti
straniero viene addirittura tendenzial- decreti flussi; che, inoltre, lo straniero
mente equiparato al cittadino, non solo sia “chiamato” da un datore di lavoro
nei rapporti di lavoro e in quelli civili in che si impegna ad assumerlo.
genere, ma anche quanto all’accesso
alle prestazioni dello Stato sociale. Riguardo al soggiorno, il lavoratore
straniero deve munirsi di un perwmesso
Ciò viene enfatizzato dalle forze politi- temporaneo, rinnovabile alla scadenza
che di centro-sinistra, che presentano se vi è rapporto di lavoro; dopo cinque
la legge come la base per la costruzio- anni di regolare soggiorno l’immigrato
ne di una società giusta in presenza di può superare l’onere dei periodici rinno-
massicci flussi migratori. vi acquisendo un permesso permanente.

Queste misure valgono in caso di sog-


giorno regolare. Altrimenti scattano
discriminazioni pesanti, riducendosi la
Quali sono le
tutela entro il perimetro dei diritti fon-
damentali: ad esempio, se il soggiorno caratteristiche
non è regolare non si può avere un re-
golare rapporto di lavoro né lo straniero salienti della
legge 40?
può accedere alla medicina di base; così
la prospettiva è quella dell’espulsione.

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VII. DALLA TURCO-NAPOLITANO ALLA BOSSI-FINI

S
ubito però nell’applicazio- Il fenomeno dell’immigrazione irregolare
ne della Turco-Napolitano per motivi di lavoro si era già invero mani-
emergono tensioni. La festato in precedenza.
legge non riesce di fatto a La legge 40 avrebbe dovuto se non can-
governare aspetti importanti del cellarlo almeno ridimensionarlo, e inve-
fenomeno migratorio. ce esso persiste in forme imponenti: si
tratta come già detto di centinaia di mi-
Fanno il loro ingresso in Italia molti più la- gliaia di ingressi l’anno fuori controllo.
voratori stranieri di quanto stabilito dai Anche per questo, in un contesto sociale
decreti flussi: centinaia di migliaia l’anno a nel quale l’immigrazione continua co-
fronte di una programmazione che ne vor- munque a essere vissuta da molti come
rebbe invece solo poche decine di migliaia. un’emergenza, si manifestano spinte per
un cambiamento radicale della discipli-
A volte – e allora c’è chi parla di clandestini na, che porti ad avere in generale meno
– lo stesso arrivo è illegale. Più spesso inve- immigrazione e in particolare meno im-
ce l’ingresso è di per sé legale, ma non av- migrazione irregolare. L’enfasi è soprat-
viene secondo le procedure prescritte per tutto su quest’ultima che appare tra l’al-
l’immigrazione; frequente è, ad esempio, il tro serbatoio per la criminalità; così chi
ricorso a visti turistici. Gli immigrati non invoca misure restrittive lo fa anche se
arrivano perché, come vorrebbe la legge, non anzitutto in nome di esigenze di si-
un datore di lavoro li ha chiamati, ma per curezza. Nel 2002, con una maggioranza
cercarsi un lavoro, che poi per lo più tro- di centro-destra maturano le condizioni
vano, beninteso “in nero” perché come già politiche per una messa in discussione
detto non è possibile una regolare assun- della disciplina introdotta dalla Turco-
zione senza il rispetto delle procedure le- Napolitano. Oltretutto, di quella maggio-
gali per l’ingresso con finalità migratoria. ranza è componente chiave la Lega Nord,
Una volta trovato lavoro, essi poi conti- un partito che ha tra i punti chiave del
nuano a soggiornare, ovviamente senza il proprio programma una politica restrit-
permesso previsto dalla legge. tiva nei confronti dell’immigrazione.

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VIII. LA BOSSI-FINI A questa previsione si affianca anche un
aggravamento delle sanzioni penali per
chi organizza o comunque in qualche
modo favorisce l’immigrazione irregolare.

L’
approccio della maggio- Vengono poi introdotte altre modifiche
ranza di centro-destra alla disciplina genericamente volte a ri-
durre i flussi migratori e a “promuovere”
è molto netto: se l’immi- il rientro in patria dei migranti. Troviamo
grazione per lavoro si è a questo proposito maggiori oneri per chi
sviluppata con numeri reputati vuole assumere un neo-immigrato e alcu-
eccessivi, non sostenibili dal Pa- ne restrizioni al ricongiungimento fami-
ese, e oltretutto fuori controllo, liare (cui ne seguiranno altre nel 2008).
Nella Bossi-Fini è prevista anche una
il motivo va ravvisato in difetti riduzione della durata dei permessi di
dell’impianto della Turco-Na- soggiorno temporanei.Dai due-quattro
politano, giudicata in generale anni secondo i casi previsti dalla Turco-
troppo aperta rispetto all’immi- Napolitano si passa a uno-due anni.
grazione e troppo morbida nei
Quindi, il lavoratore migrante che a un
confronti degli irregolari. certo punto sia riuscito a regolarizzare
la propria posizione con le misure stra-
Tale approccio non conduce peraltro a ordinarie di cui si dirà più avanti, se vuole
una disciplina radicalmente nuova. Il le- rimanere legalmente nel territorio è te-
gislatore focalizza l’attenzione solo su nuto a più frequenti “rinnovi” del titolo
alcuni aspetti particolari della normativa fino al conseguimento di un permesso
della legge 40, nel frattempo confluita nel permanente.
testo unico di cui al decreto 286 del 1998.
Questo nelle intenzioni del legislatore do-
Tuttavia l’intervento viene presentato vrebbe portare in generale a un maggior
come una svolta radicale, alla quale si at- controllo degli immigrati e poi a un loro
tribuisce anche un forte valore simbolico, più rapido rientro in patria, per l’impossi-
contrapponendosi con enfasi una sorta di bilità di rinnovare il permesso, lì dove non
nuovo rigore al “buonismo” che avrebbe esista più quell’attività lavorativa che ne
perniciosamente contraddistinto la Tur- ha giustificato la venuta.
co-Napolitano. Con la legge 189 del 2002,
detta Bossi-Fini dal nome dei ministri Mentre il legislatore del 1998 “accet-
proponenti, viene anzitutto modifica- tava” l’eventualità di un radicamento
ta la disciplina delle espulsioni. degli immigrati nel territorio, quello
del 2002 è sedotto dall’idea del lavo-
La Turco-Napolitano già prevedeva l’e- ratore “ospite”, ossia dell’immigrato che
spulsione per tutti gli immigrati irregola- viene per sopperire a una momentanea
ri; tuttavia solo nei casi più gravi era pre- carenza di manodopera e poi lascia il ter-
vista l’esecuzione coattiva da parte delle ritorio. Tale idea si rivelerà peraltro irrea-
forze di polizia, previo eventuale tratteni- listica: gli immigrati perlopiù passeranno
mento in apposite strutture, mentre ne- di lavoro in lavoro e di rinnovo in rinnovo
gli altri si aveva un semplice invito rivolto del permesso mettendo radici nel Paese.
allo straniero a lasciare il territorio. Con
la Bossi-Fini, invece, l’esecuzione coattiva Questo, persistendo l’immigrazione di
viene stabilita per tutti i casi di soggiorno massa, determinerà negli anni successivi
senza il prescritto permesso. un effetto negativo della riduzione della

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durata dei permessi non adeguatamente
tenuto in conto dal legislatore. Si avrà in-
fatti un pesante sovraccarico per i compe-
tenti uffici di polizia costretti a gestire ogni
anno milioni di procedure burocratiche di
rinnovo, con una paradossale sottrazione
di risorse a quella tutela della sicurezza
che pure era stata l’esigenza primaria in-
vocata a sostegno della legge 189.

Nella Bossi-Fini
è prevista anche
una riduzione
della durata
dei permessi
di soggiorno
temporanei.

21
“pacchetti” di lavoratori
IX. DOPO LA BOSSI-FINI genericamente provvisti
di alcune qualità di base.

S
Ma nell’Italia dell’immi-
e la Turco-Napolitano grazione di massa sono per lo più i “pic-
coli” ad assumere: piccoli imprenditori
aveva mancato l’obietti-
o famiglie alla ricerca di personale per il
vo di governare i flussi di lavoro domestico e poi sempre più spes-
lavoratori in entrata, la so per il lavoro di cura (badanti e simili).
Bossi-Fini non ha peral- Tali datori di lavoro non assumono mai
tro miglior fortuna. Le modifi- senza una personale conoscenza del la-
voratore; di conseguenza il procedimen-
che introdotte per contrastare
l’immigrazione irregolare si
rivelano poco utili allo scopo
a causa di una serie di errori
di valutazione. Pesa anzitutto
una lettura superficiale delle
ragioni dell’immigrazione in-
controllata dei lavoratori.

Il legislatore ha ritenuto che fosse solo


questione di debolezza del sistema sanzio-
natorio, trascurando così altri due fattori
invece decisivi che “spingono” l’immigra-
zione fuori controllo.

Un primo fattore è la presenza in Italia di


un ampio mercato del lavoro nero – spe-
cie nell’edilizia, nell’agricoltura e nel lavo-
ro domestico – che offre delle chance ai
lavoratori immigrati irregolari che altri-
menti non avrebbero per lo più motivo di
soggiornare essendo come detto vietato
assumere un immigrato sprovvisto di re-
golare permesso.

L’immigrazione fuori controllo è poi in non


piccola misura determinata dall’obiettiva
inadeguatezza delle norme della Turco-
Napolitano sull’ingresso per lavoro. In
particolare, la regola che vuole la previa
chiamata da parte di un datore di lavoro
si rivela nell’esperienza del tutto estranea
alle logiche del mercato.

Essa era stata introdotta pensando forse


ad alcune esperienze europee del dopo-
guerra dove “grandi” datori di lavoro in
Germania o in Belgio avevano acquisito

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to previsto dalla Turco-Napolitano si golari effettivamente questi ultimi avreb-
rivela nella più parte dei casi obiettiva- bero lasciato il territorio. Ma non sarà così.
mente inutilizzabile.
Già in precedenza, nei casi di espulsio-
L’aver trascurato tali fattori inficia il tenta- ne coattiva previsti dalla Turco-Napoli-
tivo del legislatore del 2002 dai governare tano erano emersi gravi ostacoli di vario
l’immigrazione per motivi di lavoro. A ciò genere alla concretizzazione su larga
si aggiunga che anche nel considerare il si- scala della misura; ostacoli a livello di
stema sanzionatorio il legislatore ha com- individuazione e identificazione degli
piuto un errore di valutazione: ha pensato irregolari, a proposito della necessa-
che generalizzando il meccanismo dell’e- ria collaborazione da parte dei Paesi di
spulsione coattiva per gli immigrati irre- provenienza, e più in generale di tipo
organizzativo. Il semplice ampliamento
del novero dei casi di espulsione coatti-
va ovviamente non li rimuoverà.

Considerati i limiti contenutistici e quelli


sul piano degli effetti reali, invero la Bos-
si-Fini si rivela più una svolta annunciata
che non una svolta reale. Essa resterà
peraltro anzitutto per il suo valore sim-
bolico al centro del dibattito in contrap-
posizione alla Turco-Napolitano.rativa
che ne ha giustificato la venuta.

Mentre il legislatore del 1998 “accettava”


l’eventualità di un radicamento degli im-
migrati nel territorio, quello del 2002 è
sedotto dall’idea del lavoratore “ospite”,
ossia dell’immigrato che viene per soppe-
rire a una momentanea carenza di mano-
dopera e poi lascia il territorio.

Tale idea si rivelerà peraltro irrealistica: gli


immigrati perlopiù passeranno di lavoro in
lavoro e di rinnovo in rinnovo del permesso
mettendo radici nel Paese. Questo, persi-
stendo l’immigrazione di massa, determi-
nerà negli anni successivi un effetto negati-
vo della riduzione della durata dei permessi

Presenza in Italia
di un ampio
mercato del
lavoro nero.
23
X. VERSO IL “PACCHETTO SICUREZZA”

D
i fronte al nodo del man- punto, le sanatorie di massa, seguite dai
cato controllo degli in- ricongiungimenti familiari, fanno cresce-
re rapidamente il numero degli immigrati
gressi per motivi di lavo-
regolari. Quindi, data l’impostazione del-
ro, e in generale di fronte la legge 40, si ha un crescente numero di
ai problemi generati dall’immigra- stranieri che chiedono di accedere e ac-
zione, il riferimento a due leggi in cedono alle prestazioni sociali. A ciò cor-
certo modo opposte e caricate di risponde il manifestarsi di orientamenti
politici a favore della discriminazione
forte valore simbolico come la Tur-
degli immigrati che ridimensiona l’opzio-
co-Napolitano e la Bossi-Fini dà ne egualitaria della Turco-Napolitano, in
vita a un peculiare configurarsi del particolare in quei settori del Welfare nei
dibattito sul futuro della legisla- quali la scarsità di risorse porta a esclu-
zione, destinato a permanere nel dere parte degli italiani bisognosi.
tempo fino ad oggi, caratterizzato
Questi orientamenti danno luogo a leggi
da marcata rigidità ideologica. Si statali, a leggi regionali e a provvedimen-
confrontano due blocchi politici e ti locali che effettivamente discriminano
sociali contrapposti, poco disponi- gli immigrati regolari o talvolta alcuni tra
bili a mettere in discussione le pro- essi come, ad esempio, coloro che sono
sprovvisti di permesso per soggiorno per-
prie convinzioni anche di fronte
manente. Ma il tema più caldo resta quello
alle smentite dei fatti e in generale del governo dei flussi migratori. Centro-
poco disposti al dialogo. destra e centro-sinistra annunciano a più
riprese interventi radicali secondo oppo-
Da un lato, vi sono i partiti e i cittadini che ste linee. Alla fine sarà il centro-destra a
hanno voluto la Bossi-Fini. Per essi tale intervenire ancora una volta, tra durissi-
legge resta comunque un punto fermo me polemiche, sulla legislazione.
da sviluppare ulteriormente senza modi-
ficarne l’approccio per quel che riguarda
il contrasto all’irregolarità e più in gene-
rale il “freno” all’immigrazione; mentre
la Turco-Napolitano per la parte rimasta
in vigore appare ai loro occhi da supera-
re per il suo essere “troppo” a favore dei
migranti. Dall’altro, vi sono i partiti e i cit-
tadini che hanno invece voluto la Turco-
Napolitano, che criticano aspramente la
Bossi-Fini considerata frutto di osses-
sione securitaria e di pulsioni liberticide
oltre che xenofobe e ne propugnano l’a-
brogazione per un ritorno pieno alla di-
sciplina della legge 40.
Lo scontro verte anzitutto sulle norme
in tema di ingresso e soggiorno ma poi si
estende anche in generale al tema dei di-
ritti degli immigrati. Circa quest’ultimo

24
XI. IL “PACCHETTO SICUREZZA”

N
el 2009 viene varata Peraltro quest’ultima previsione risul-
ta subito priva di effetti, perché in sede
la legge 94, detta Pac- interpretativa e applicativa viene poi
chetto sicurezza. Qui fatta prevalere la tutela comunque dei
son presenti modifiche diritti fondamentali garantita a tutti
alla disciplina dell’ingresso e dalla Costituzione; mentre il divieto di
del soggiorno degli stranieri che matrimonio viene annullato dalla Corte
costituzionale, trattandosi di un dirit-
cercano di ottenere i risulta-
to fondamentale.
ti mancati dalla Bossi-Fini
proseguendo lungo una linea Quanto poi al nuovo reato di ingres-
sanzionatoria. Viene disposto so e soggiorno irregolare e al prolun-
il prolungamento da sessanta gamento dei termini massimi del trat-
a centottanta giorni dei termini tenimento in vista dell’espulsione, tali
misure, fortemente criticate dai giuristi,
massimi di trattenimento in vista non risultano capaci di accrescere l’effi-
dell’espulsione coattiva. È intro- cienza e l’efficacia della sanzione.
dotto un nuovo reato: ingresso e
soggiorno irregolare. È fatto di- Quanto al reato di ingresso e soggiorno
vieto agli immigrati irregolari si irregolare, è prevista una pena pecu-
sposarsi. Si prevede l’esibizione niaria che nel complesso ben poco può
di un permesso di soggiorno per incidere sugli ostacoli che incontra un
l’ammissione a un’ampia gam- migrante irregolare. Il reato in questio-
ne (poi cancellato nel 2014) andrà a porsi
ma di prestazioni pubbliche che per i suoi forti connotati simbolici come
riguardano diritti fondamentali costante oggetto di polemica più che
“punendo” così gli irregolari con come un elemento davvero condizionan-
la non-tutela degli stessi. te i processi migratori.

25
XII. DAL “PACCHETTO SICUREZZA” AL 2014

G
ià da prima del Pac- sponde un venir meno delle spinte per l’a-
chetto sicurezza e poi dozione di provvedimenti nelle intenzioni
“forti”, proponendosi interventi di routi-
sempre più col passare ne e ritocchi alla disciplina non irrilevanti.
degli anni alcuni fatti
introducono importanti elemen- Nel 2012 si da il via all’ennesima procedu-
ti di novità rispetto alla scenario ra di regolarizzazione che coinvolge poco
sopra delineato, in particolare più di 100mila lavoratori. Quanto ai ritoc-
progressivamente riducendo, pur chi alla disciplina, in particolare nel 2013,
senza cancellarla, la rilevanza la legge 97 prevede una prima importan-
te apertura all’accesso degli stranieri non
della questione del governo degli comunitari ai concorsi pubblici, accesso
ingressi per lavoro. non previsto dalla legge 40 cosicché per
lo più le amministrazioni si erano orienta-
Da un lato, vi sono i partiti e i cittadini che te nel tempo a negarlo: vengono ammessi
Vi è anzitutto l’allargamento dell’Unione i titolari di permesso di soggiorno perma-
europea che porta al suo interno la Roma- nente o riconosciuti come aventi diritto
nia, ossia uno dei paesi più importanti per alla protezione internazionale.
quel che riguarda i flussi migratori verso
l’Italia. La svolta avviene nel 2007, sostan-
zialmente in termini di un’immediata li-

2008
beralizzazione dell’ingresso e soggiorno,
fatto salvo il rispetto degli obblighi mini-
mi previsti dalla direttiva 2004/38, non a
caso oggetto proprio in quell’anno di uno
specifico, organico provvedimento legi-
slativo di recepimento (il decreto legisla-
tivo 30). Da quel momento, uno dei flussi
come già detto più importanti per l’Ita- La crisi
economica
lia, ossia quello rumeno, risulta appunto
sostanzialmente liberalizzato. Di conse-
guenza si restringe non di poco l’ambito
dei flussi di lavoratori per i quali si può
discutere di un effettivo governo.
iniziata nel 2008,
Un secondo fatto assai rilevante è la crisi determina una
economica iniziata nel 2008, che determi-
na una forte diminuzione in generale dei forte diminuzione
flussi migratori per motivi di lavoro, fino
quasi all’azzeramento nel biennio 2012-
2013. Un terzo fatto che va a ridurre l’im-
in generale dei
portanza del tema del controllo dei flussi
d’ingresso per lavoro è il crescere del nu-
flussi migratori
mero dei richiedenti asilo che inevitabil-
mente richiama su di sé l’attenzione. per motivi
di lavoro.
Alla minor rilevanza del tema del con-
trollo dell’immigrazione per lavoro corri-

26
XII. RICHIESTA DI ASILO ropee in materia, procedere all’adozione di
tre decreti legislativi: il 140 del 2005, in tema
di accoglienza; il 251 del 2007, in tema di sta-

P
tus; e il 25 del 2008, in tema di procedure.
arlando della legge Tur- Ma c’è una grave falla nel sistema: come già
co-Napolitano si è rile- emerso a proposito della crisi del 2011, quan-
vato che in quell’occasio- do i flussi di richiedenti protezione diven-
ne il legislatore rinunciò tano massicci per l’accoglienza si deve far
ad occuparsi dell’asilo anche per- ricorso a misure straordinarie. A ciò si deve
aggiungere che anche in assenza di flussi
ché quest’ultimo appariva ancora massicci i mezzi disponibili appaiono inade-
allora tutto sommato marginale guati a garantire a tutti gli asilanti condizio-
nel contesto dei flussi migratori ni di vita dignitose e chance di integrazione;
riguardanti l’Italia. Ma negli anni si hanno addirittura casi di trattenimento in
successivi i flussi di rifugiati ten- condizioni inumane e anche si registrano si-
tuazioni di “non accoglienza”, con non pochi
deranno a crescere, in particolare richiedenti asilo che vengono a trovarsi in
a partire dal 2008. uno stato di vero e proprio abbandono.

In quell’anno quasi 30mila persone giungo- In relazione a tali carenze un importante


no in Italia per chiedere asilo; un numero non passo nella giusta direzione è stato com-
alto in assoluto rispetto agli standard di altri piuto nel 2013 rivedendo la struttura dello
Paesi europei come la Francia o la Germania, Sprar ossia del Sistema di protezione per i
ma altissimo rispetto a quella che era stata richiedenti asilo e rifugiati. Con un apposi-
fino ad allora l’esperienza italiana. Seguono to decreto la sua capacità ricettiva viene di
i discussi accordi italo-libici per bloccare i molto accresciuta giungendo a 16mila posti,
profughi sulle coste africane, che tempora- cioè a un livello che, considerato il turn over,
neamente portano le domande d’asilo nel può essere adeguato a gestire la situazione
2009 e nel 2010 sotto il livello di 20mila l’an- fino a 20-30 mila arrivi l’anno. Non solo. Con
no. Ma con le primavere arabe mutano gli un altro decreto è stabilito che chi opera nel
equilibri. Nel 2011 traversano il Mediterra- sistema con ciò si impegna anche a garanti-
neo con mezzi di fortuna decine e decine di re in caso di flussi eccezionali l’attivazione
migliaia di persone, per lo più profughi. Nei con preavviso di pochi giorni di posti ag-
soli primi tre mesi dell’anno le domande di giuntivi nella misura di un trenta-quaranta
protezione internazionale sono 45mila. per cento di quelli a disposizione in via
In tale contesto già nel mese di febbraio ordinaria. Con questa soluzione, il si-
viene dichiarato lo stato di emergenza stema dovrebbe poter fronteggiare
umanitaria cui seguono misure stra- anche afflussi di richiedenti protezio-
ordinarie di accoglienza. Come già era ne nell’ordine dei 30-40mila l’anno.
avvenuto con l’immigrazione di massa
alla fine del Ventesimo secolo, anche questo Resta però drammatica la situazione a
rapido intensificarsi dei flussi di rifugiati in livello di prima accoglienza. Il sistema di
un Paese privo di una tradizione di terra d’a- protezione, infatti, interviene solo dopo che
silo trova quest’ultimo impreparato e di con- l’interessato ha ricevuto i primi soccorsi,
seguenza prevalgono logiche emergenziali. ha manifestato la volontà di chiedere asilo
ed è stato identificato. Prima operano al-
A questo proposito la legislazione, dopo es- tre strutture appunto dette di prima acco-
sere stata per lungo tempo del tutto carente, glienza. Ebbene, esse sono così inadeguate
è da qualche anno formalmente abbastanza rispetto alle necessità che non appena le
organica, avendo dovuto il legislatore, per condizioni del mare favoriscono gli arrivi
adeguare il diritto italiano alle direttive eu- dei profughi subito si parla di emergenza.

27
XIV. LA PRIMA ACCOGLIENZA

I
n questi ultimi anni, a fronte di della giustificazione del soggiorno. Quanto
poi all’idea che in presenza di afflussi mas-
flussi di rifugiati tendenzial- sicci del problema dovrebbe farsi carico
mente crescenti due elementi l’Europa, essa non tiene conto della realtà
hanno frenato l’adozione di più di un insieme di Paesi, quelli europei, tutti o
efficaci misure di accoglienza: da quasi sotto pressione per le richieste d’asi-
un lato, la diffusa percezione di lo, e molti chiamati a riguardo a fronteggia-
re sfide ancor più impegnative delle nostre.
queste persone come “clandestini”; Dalla piccola Malta alla grande Germania
dall’altro, l’idea che in presenza di passando attraverso la considerazione an-
afflussi massicci del problema do- che di altri Paesi come la Francia, il Regno
vrebbe farsi carico l’Europa indi- Unito o la Svezia, vediamo situazioni nelle
rizzando finanziamenti verso l’Ita- quali le richieste d’asilo sono in termini
assoluti o comunque in proporzione alle
lia o distribuendo nei diversi paesi risorse nazionali maggiori rispetto a quel-
i profughi giunti sulle nostre coste. le riscontrabili in Italia. In un tale contesto,
salvo che per la questione del soccorso in
Se però in passato una certa mescolanza mare, è irragionevole e irrealistico atten-
di migranti economici e di profughi può dersi da una qualche esterna solidarietà
aver generato equivoci, oggi i barconi che la soluzione dei problemi. Si impone, dun-
solcano il Mediterraneo paiono portare que, uno sforzo di ridefinizione in partico-
esclusivamente persone vittima di violen- lare del sistema di prima accoglienza, sulla
za e persecuzione. E comunque, secondo le base di regole procedurali e organizzative
norme internazionali chi chiede asilo non è e di corrispondenti risorse che consentano
un “clandestino”, ma una persona che eser- di ricevere in modo dignitoso flussi che ben
cita un diritto; impregiudicata ovviamente potranno anche nei prossimi anni raggiun-
la possibilità poi di respingere la domanda gere i livelli del recente passato senza che
se infondata, con conseguente venir meno sia lecito di ciò meravigliarsi.

28
XV. L’INTEGRAZIONE e di ambizioni, evidente anche solo
considerando le differenza rispetto

C’
all’altro quanto al numero di ore dei
è anche da riconside- corsi di lingua previsti e ai livelli di
rare il tema dell’in- competenza attesi.
tegrazione. La scelta
della Turco-Napoli- La sfida per gli anni a venire è quella di
tano di puntare sull’eguaglian- “prendere sul serio” l’idea del contratto
za dei diritti deve rimanere fer- d’integrazione arricchendo i percorsi
anche col coinvolgimento delle organiz-
ma. Tuttavia, tensioni sociali e zazioni imprenditoriali che dovrebbe-
oggettive carenze impongono ro essere abbastanza lungimiranti da
anzitutto di ripensare in alcuni comprendere l’importanza di un inve-
suoi aspetti l’architettura dello stimento nelle formazione dei migranti.
Stato sociale perché, altrimen-
ti, eguaglianza di diritti po-
trebbe significare in concreto
eguale insoddisfazione di esi-
genze primarie e esasperazione
dei conflitti tra autoctoni e im-
migrati.

Parlando di integrazione c’è poi, al di là


dell’eguaglianza dei diritti, il nodo degli XVI. LA CITTADINANZA
interventi ad hoc a favore dei migranti.
Per i richiedenti asilo, restano da defini-

U
re effettivi percorsi di buon inserimen-
to sociale, tenendo conto delle difficol- ltimo è il nodo della
tà di persone che sono arrivate senza un disciplina della cit-
vero e proprio progetto migratorio, con tadinanza. Esso so-
alle spalle esperienze drammatiche. stanzialmente non è
Più in generale e in particolare per i stato affrontato dal legisla-
lavoratori stranieri e i loro familiari si tore in questi vent’anni. Ma la
dovrà anche riconsiderare lo specifico legge del 1992 appare ogget-
percorso di inserimento sociale dise- tivamente inadeguata a con-
gnato dal Pacchetto sicurezza con la durre gli immigrati e i loro
previsione del contratto d’integrazione.
figli lungo quell’ultimo miglio
L’esperienza in questi primi anni di uti- dell’integrazione che è appun-
lizzo dello strumento è stata abbastan- to la cittadinanza.
za positiva, specie per quel che riguar-
da i corsi di lingua che effettivamente
hanno dato ai migranti qualcosa che Dopo decenni di immigrazione di mas-
altrimenti sarebbe loro mancato. sa l’Italia dovrebbe essere finalmente
in condizione di ripensare radicalmen-
Tuttavia, confrontando il modello ita- te il tema in relazione alla propria di-
liano con quello tedesco, vediamo nel sciplina della cittadinanza, come già
nostro una relativa povertà di risorse ha fatto qualche anno fa la Germania.

29
30
I PROFESSIONISTI
DELLA
MIGRAZIONE

I
n questi anni venti anni di mi- delle leggi he lo regolano è così comples-
grazioni sono nate realtà ad so, che possiamo parlare di centinaia di
associazioni presenti sul territorio na-
hoc per venire incontro alle ne-
zionale che, di questi servizi ai migran-
cessità dei migranti. Spesso si ti, ne hanno fatto una missione e, come
tratta di figure professionali già dimostrano anche episodi di cronaca
presenti e attive come avvocati, giudiziaria in alcune zone del Paese,
operatori umanitari, assistenti anche di businnes, certe volte poco lecito.
sociali, insegnanti, giornalisti
che però si sono altamente spe-
cializzate nel venire incontro a
questa varia umanità e clientela.
Ciò che in questi venti anni di migrazione
è spesso mancato e che si sta conquistan-
do a poco a poco è un servizio efficiente
Centinaia
per queste fasce di persone, che potesse
indirizzarle verso corrette procedure e le
di associazioni
aiutasse a districarsi nell’insieme di leggi
prodotte dal nostro Stato; molte volte la
presenti
difficoltà linguistica o la diffidenza non
hanno consentito ai migranti di fare del-
sul territorio
le scelte oculate; in alcuni casi semplice-
mente il ritardo nella presentazione di nazionale che,
una serie di documenti ha sprofondato il
migrante in una condizione che lo ha visto di questi servizi
destinatario di un decreto di espulsione;
altre volte, per cattiva informazione e ai migranti,
mancanza di accuratezza, un migrante si è
visto atttribuire da organi di stampa de- ne hanno fatto
una missione.
finizioni assolutamente non corrette sul
suo status. Il mondo della migrazione e

31
32
a. IL SERVIZIO ALLO SPORTELLO:

JADRANKA
JASA
U
na delle problematiche l’immigrazione come risorsa; favorire
più frequenti per i mi- processi di integrazione sociale e cittadi-
nanza responsabile; promuovere l’incon-
granti è la comprensione tro tra persone portatrici di culture e tra-
delle procedure burocra- dizioni differenti; favorire azioni positive
tiche legate alle richieste del pro- contro le discriminazioni.
prio status giuridico fino all’otteni-
mento della cittadinanza. Spesso La signora Jadranka Jasa, croata, è un
esempio illuminante di migrante della
le questure, per tutta una serie di prima ora (si trasferì in Italia 20 anni fa)
ragioni, non riescono a soddisfare diventata professionista per i migranti. Il
tutte le richieste in coda. suo compito è quello di fornire un serviizo
di sportello efficiente presso la Fondazio-
Ma esistono altre realtà alle quali è possibi- ne a chi ne faccia richiesta e la sua profes-
le rivolgersi: sono gli sportelli ACLI, CISL, sionalità ha una marcia in più. “Avendo
delle parrocchie, dei sindacati, dei comuni vissuto sia tecnicamente che psicologica-
e di molte associazioni o fondazioni priva- mente la trafila di ogni migrante in Italia
te che offrono servizi dedicati. Tra queste, riesco a prevedere, anticipare e compren-
una delle più antiche è l’associazione mi- dere molte richieste.
lanese “Fondazione Franco Verga – COI”.
Nata a Milano nel 1978 per dare continuità Ciò che è importante non è solo conosce-
e sviluppo all’opera dell’onorevole Franco re a menadito le normative e adattarle a
Verga che, fin dal 1963 aveva fondato il COI ogni esigenza e caso specifico ma anche
– Centro Orientamento Immigrati – aveva accompagnare questa persona nel suo
come primo obiettivo l’assistenza degli im- percorso verso la cittadinanza: un per-
migrati italiani che si trasferivano dal Sud corso difficile, pieno di incognite, dubbi,
al Nord Italia. preoccupazioni, incomprensioni, stan-
chezze”. Il suo motto e quello di tutta la
Oggi la “Fondazione Franco Verga COI” e Fondazione è “saper fare, saper essere”.
il suo partner femminile CIF (Centro Ita-
liano Femminile Provinciale di Milano) è Allo sportello di orientamento, consulen-
un’associazione non-profit iscritta nei re- za e assistenza giuridico-amministrativa
gistri nazionale e provinciale che operano “Diversi ma uguali” ci si può rivolgere
a favore degli immigrati stranieri. per: pratiche di ricongiungimento fami-
liare; problematiche relative ai permessi
Oggi gli obiettivi della fondazione sono di soggiorno; consulenza e orientamen-
molteplici e più complessi: valorizzare to per richiedenti asilo politico; orien-

33
tamento ai servizi sociali del territorio Francia, Germania, Inghilterra, Benelux,
della Pubblica amministrazione ed Enti Svizzera). Si tratta di persone che han-
privati; aiuto alla risoluzione di proble- no un regolare permesso di soggiorno
mi di tipo amministrativo e giuridico; in Italia ma che hanno intenzione di rag-
sportelli donna per consulenze legali; giungere parenti o amici in Paesi dove
sportello genitori per consulenze psico- auspicano di trovare lavoro e crearsi un
pedagogiche. futuro migliore”.

“La fondazione – spiega Jadranka – orga- Negli anni, la signora Jadranka Jasa ha
nizza corsi di lingua italiana per stranieri vissuto diversi momenti “caldi”, in ter-
adulti a prezzi molto bassi, laboratori di mini di richieste allo sportello da parte
lingua italiana per mamme straniere, la- di migranti: il funzionamento della legge
boratori di lingua e cultura d’origine per Bossi-Fini; la prima fase dei decreti flus-
bambini di lingua cinese, araba e spagno- si; la direttiva europea numero 30 in ma-
la; laboratori di lingua italiana per bambi- teria di ricongiungimenti familiari per
ni nelle scuole”. cittadini europei; la richiesta dello sta-
tus di rifugiato. “A volte – ci dice – anche
Lo sportello della Fondazione è un ottimo una semplice procedura di inserimento
indicatore sociale. Gli accessi allo sportel- dati, se fatta male presso la questura
lo nel 2014 sono stati 293 (il 56% uomini, o un altro sportello può generare gravi
il 44% donne). Il 17% degli utenti hanno problemi alla persona che viene qui a ri-
chiesto consulenza per ricongiungimento chiedere il servizio.
familiare; il 16% assistenza nella compila-
zione di moduli; il 15% il rinnovo del per- Bisogna avere molta pazienza e control-
messo di soggiorno; il 10% il permesso di lare tutti i particolari delle procedure
soggiorno CE come lungo soggiornante; il precedenti per offrire un servizio effi-
9% hanno fatto richiesta di cittadinanza; ciente ma, soprattutto, umano”.
l’8% hanno prenotato appuntamenti per
altri servizi; il 7% hanno richiesto infor-
mazioni sulla regolarizzazione del pro-
prio status; il 2% per le pratiche di visto.

“Uno dei particolari che abbiamo notato


293
– riferisce la signora Jasa – è che alcuni
cittadini stranieri si informano su un even-
tuale rientro nel Paese d’origine, attirati
dalle prospettive di sviluppo del proprio
Paese: ci è capitato con l’Ecuador”.
Accessi allo
Prosegue: “Vogliamo sottolineare il
sportello della
tema degli immigrati che lasciano l’Ita-
lia colpiti dalla crisi e dalla mancanza di Fondazione
lavoro, in altre parole la questione della
migrazione all’interno dell’UE a causa
della crisi economica.
nel 2014.
Nel caso specifico, alcuni di loro si sono
Un ottimo
presentati allo sportello per avere infor-
mazioni su come ci si possa trasferire indicatore
sociale.
in altri Paesi europei (l’area di approdo
di solito è l’Europa centro-occidentale:

34
b. L’AVVOCATO MIGRAZIONISTA:

MICHELE
SPADARO
L’
svolte dal Naga più di 15mila visite am-
avvocato Michele Spada-
bulatoriali; oltre 800 persone che vivono
ro ha creato un gruppo su nelle aree dismesse della città vengono
Facebook per confronta- contattate dal servizio di Medicina di
re con i colleghi “migra- Strada; centinaia sono i lavoratori di stra-
zionisti” tutte le informazioni in da cui i volontari dell’unità di strada Ca-
biria offrono un servizio di prevenzione e
suo possesso in materia normativa
riduzione del danno sanitario; centinaia
e giurisprudenziale: “Sembra una sono i soggetti cui l’associazione offre
attività da poco, invece è molto im- tutela legale gratuita. Dal 2001, inoltre, i
portante. Si tratta di una materia volontari del Centro Naga Har prestano
molto viva, dal punto di vista delle assistenza legale e sociale a richiedenti
asilo, rifugiati e vittime della tortura.
sentenze e della giurisprudenza e ci
costringe a fare i conti con la vita e L’avvocato, all’interno del gruppo dei
con le speranze delle persone”. professionisti “migrazionisti” è, per
sua stessa definizione, “un generali-
L’avvocato è un volontario esterno sta”: negli anni si è occupato di rimpa-
dell’associazione NAGA, dal 1987 a tri, decreti di espulsione, permessi di
Milano con lo scopo di promuovere e soggiorno, decreti flussi, di tutte le tra-
tutelare i diritti di tutti i cittadini stranieri, file dal nulla osta al permesso di soggiorno.
rom e sinti senza discriminazione alcuna.
Spiega che il destino di quasi tutti gli
Gli oltre 300 volontari del Naga garan- avvocati del suo settore è lavorare in
tiscono assistenza sanitaria, legale e base alle “ondate legislative”: “Nel 2011
sociale gratuita a cittadini stranieri ir- ci siamo dovuti occupare di migliaia di
regolari e non, a rom, sinti, richiedenti cittadini stranieri che hanno chiesto
asilo, rifugiati e vittime della tortura la cittadinanza dieci anni prima, nel
oltre a portare avanti attività di forma- 1999-2000 e, a causa di ritardi impre-
zione, documentazione e lobbying sulle visti per l’accumularsi di pratiche al
Istituzioni. L’associazione non si pone in Ministero dell’Interno, hanno dovuto
alternativa o in concorrenza con i servi- attendere un tempo maggiore; tra il
zi sanitari pubblici; si propone, anzi, di 2012 e il 2013 abbiano dovuto fronteg-
estinguersi come inevitabile conseguen- giare un aumento di richieste di assi-
za dell’assunzione concreta e diretta del stenza in tribunale per molti dinieghi
“problema” da parte degli organismi di protezione internazionale su Paesi
pubblici preposti. In un anno, vengono come Libia, Bangladesh, Nigeria”.

35
Spadaro rende noto che la mole di richie- vano tardi a delle soluzioni di regolariz-
ste dello status di rifugiato presente in zazione perché nel loro gruppo etnico
questi anni, segue un trend migratorio prevale il passaparola: “Spesso alcuni
molto chiaro: “Una volta a richiedere arrivano a un avvocato e a un determi-
questo status erano rifugiati politici, in- nato avvocato o al Naga perché qualcun
tellettuali perseguitati dai regimi, gior- altro della famiglia, del clan o del vicina-
nalisti. Oggi sono i migranti economici to è arrivato prima di loro. E’ un discor-
che però vengono da Paesi con problema- so che vale soprattutto per gli irregolari
tiche politico-sociali molto gravi. che hanno sempre molto timore di rivol-
gersi ai legali”. Il terzo riguarda la man-
E’ il caso, ad esempio, di quasi tutti i mi- canza di regolarizzazione del migrante
granti da regioni sub-sahariane attra- da parte dei datori di lavoro: “Un pro-
verso la Libia”. Per ragioni complesse, blema endemico che crea storture come
legate alle difficoltà delle prefetture di l’identificazione del finto datore di lavo-
accogliere e smaltire tutte queste richie- ro che però chiede il pizzo al migrante”.
ste, ci si è trovati ad assistere alla fuga di Last but not least: i ritardi della buro-
questi migranti dall’Italia verso altri Pa- crazia “gravi e problematici” che spesso
esi europei, talvolta al ritorno ai Paesi di si risolvono in confuse sanatorie.
origine e, nei casi migliori, molti migranti
propendono per la conversione dei per- In generale, al di là degli sportelli di con-
messi ottenuti per motivi umanitari nel sulenza, l’avvocato Spadaro ritiene che
permesso di residenza sotto ammissione una buona pratica sia sempre quella di
di attvità di ambulante o di lavoratore indirizzare il migrante verso un profes-
autonomo. sionista delle leggi: “La materia della
migrazione è talmente vasta che, affi-
In base alla sua esperienza per il Naga dandosi a un legale, è possibile avvalersi
e a quella di libero professionista, l’av- della conoscenza delle norme per avere
vocato ritiene che il nostro sistema di un progetto di vita che abbia un esito
accoglienza, poco lungimirante e com- molto soddisfacente”.rivolgere per:
plicato da normative macchinose, soffra pratiche di ricongiungimento familiare;
di quattro problemi macro. Il primo è un problematiche relative ai permessi di
problema linguistico: “Molti migranti soggiorno; consulenza e orientamento
parlano una sorta di inglese, un “broken per richiedenti asilo
english” di difficile comprensione nelle
questure, nelle prefetture, negli uffici,
agli sportelli. Prima ancora di fornire
a queste persone i corsi di italiano, gli
operatori del settore non sono in grado
di comprenderli perché essi stesi non
conosco o non capiscono l’inglese, il
francese o lo spagnolo.
Una buona
Questo spiega anche perché intercettia- pratica è quella
mo una migrazione di un certo tipo: un
intellettuale africano preferirà andare a di indirizzare il
vivere o lavorare in Inghilterra, Francia,
Canada o Usa sia perché potrebbe uti- migrante verso
lizzare subito il suo bagaglio linguistico,
sia perché si trova davanti persone che un professionista
delle leggi.
almeno lo capiscono quando parla”. Se-
condo problema: i migranti spesso arri-

36
c. LA GIORNALISTA:

RAFFAELLA
COSENTINO
L’ attività giornalisti-
ca sulla migrazione è
ricca di ottimi esempi.
Dalla storica agenzia
Redattore Sociale, al gruppo
creto dell’articolo 12 della legge Tur-
co-Napolitano (40/1998).

La giornalista Raffaella Cosentino ha


iniziato a occuparsi di questa realtà
fin da subito, nelle sue corrispondenze
di attività editoriali della Mi- per l’agenzia Redattore Sociale e per il
lanese Cart’Armata, con l’e- quotidiano “La Repubblica”.
sperienza del magazine Terre
Con il tempo, la sua attività di reporting
di mezzo, venduto dagli stessi si è trasformata in un impegno diverso e
migranti, fino ad arrivare alle addirittura in una campagna della socie-
free press in lingua dirette da tà civile LasciateCIEntrare che ha come
giornalisti migranti, il giorna- obiettivo la richiesta ai governi italianidi
lismo sociale declinato su que- potere fornire dati trasparenti su queste
strutture. Obiettivo ultimo sarebbe ad-
sti temi è diventato una vera dirittura la loro chiusura, a causa delle
e propria specializzazione. costanti violazioni sui diritti umani
lì registrate e che la Cosentino ha
mostrato anche con il docuemn-
Ci sono però dei casi in cui, que- tario EU 013 L’Ultima frontiera,
sta specializzazione si è trasforma- prodotto insieme al regista Alessio
ta in qualcosa di più e ha consentito Genovese.
di favorite attività di monitoraggio,
osservazione, investigazione e anche Rende noto la Cosentino: “Entrare nei
controllo di strutture statali nate a Centri di identificazione e di espulsio-
servizio dei migranti ma che poi han- ne significa calarsi in una dimensione
no disatteso le necessità rispetto di annientamento della dignità umana,
alle quali sono state create. E’ il caso di costrizione fisica e di tortura menta-
dei CIE (Centri di identificazione e di le. Sono luoghi in cui vengono rinchiusi
espulsione) prima denominati CPT i cittadini di Paesi non Ue, ma parados-
(Centri di permanenza temporanea). salmente anche i romeni, non in regola
In quanto strutture previste dalla leg- con il permesso di soggiorno, pronti
ge italiana ed istituite per trattenere per essere identificati e rimpatriati. Il
gli stranieri “sottoposti a provvedi- problema è che, nella maggioranza dei
menti di espulsione o di respingimen- casi, i CIE non servono a identificare
to con accompagnamento coattivo e ad espellere, secondo quanto previ-
alla frontiera”, sono stati nati per de- sto dalla Turco-Napolitano. Essi sono

37
grandi gabbie, che non esito a definire
“le Guantanamo d’Italia”: ferro e cemen-
to, porte blindate, feritoie, lucchetti, alte
mura di cinta, telecamere di sorveglian-
za, finestre senza oscuranti e bagni sen-
za porte, perché i “trattenuti” devono
essere controllati, spiati 24 ore su 24,
per tutti i giorni della loro reclusione.

wLa “detenzione amministrativa” che


giustifica l’esistenza dei CIE vuol dire
privare i “trattenuti” della libertà perso-
nale per un periodo decisamente lungo
(18 mesi fino a novembre 2014, ora ripor-
tato a 90 giorni) per essere identificati. In
pratica la prigionia è decretata sulla base
di chi si è, non di ciò che si è fatto, e non
per avere compiuto un reato. In questo i
CIE sono la prosecuzione ideale della logi-
ca dei lager novecenteschi e dei manico-
mi: istituzioni totali, sottratte al normale
controllo democratico della società civile.
Perfino l’assistenza sanitaria nei CIE non
è fornita dalle Asl, che non possono en-
trare. Il medico del CIE è pagato dalla co-
operativa che gestisce il centro. Secondo
i rapporti dei Medici per i diritti Umani,
con questa procedura anche il medico si
trasforma in un carceriere”.

La Cosentino racconta che nel 2011, insie-


me al collega Stefano Liberti, ha portato in
tribunale il ministero dell’Interno che, con
una circolare dell’allora ministro Maroni,
aveva vietato l’accesso ai CIE per i giornali-
sti e per i parlamentari. “Nel 2012 – aggiun- Giuliano Amato, oggi giudice costituzio-
ge la giornalista – il Tar del Lazio ci ha dato nale, li ha definiti “luoghi in cui si mette
ragione: la stampa deve poter entrare in la gente di cui non si sa che altro fare”.
quanto “cane da guardia “ della democra- E ancora, a proposito della lunga deten-
zia. In seguito a un appello del collega Ga- zione, Amato ebbe a dire: “L’esilissimo
briele Del Grande e intorno a quell’azione fondamento costituzionale sul quale si
giudiziaria è nata la campagna della socie- reggeva il centro di identificazione e la
tà civile LasciateCIEntrare, sostenuta da restrizione della libertà personale a cui
Open Society Foundation, e coordinata da esso dà luogo non tiene più, costituzio-
Gabriella Guido. La campagna si batte non nalmente collassa”.
solo per la trasparenza sui Cie ma anche
per la loro definitiva chiusura in quanto In quanto carceri extra-ordinarie e pri-
violano i diritti umani”. gioni non dichiarate, sono ritenute peri-
colose per chi crede nello Stato di diritto.
La commissione Diritti Umani del Senato Il dibattito sulla loro gestione, utilizzo ed
li ha infatti definiti “peggiori delle carceri”. eventuale chiusura è ancora tutto aperto

38
CENTRI DI
ACCOGLIENZA
STORIA, DEFINIZIONE E TIPOLOGIE

I
n Italia, i centri di accoglienza Tali centri sono chiamati ad ospitare
(CDA) sono sono stati istituiti i richiedenti asilo ammessi, o comun-
que presenti, sul territorio nazionale
dalla Legge n. 563/1995. Tali in attesa dell’esito della procedura
centri sono destinati a svolge- di richiesta della protezione interna-
re la funzione di accoglienza, ga- zionale. Infine, chiudono il panorama
rantendo un primo soccorso allo dei centri i Centri di Identificazione
straniero irregolare rintracciato ed Espulsione (CIE), strutture de-
tentive create nel 1998 dalla legge
nei pressi della zona di frontiera e “Turco-Napolitano” e denominate
ospitandolo in attesa della deter- originariamente Centri di Permanen-
minazione della sua posizione giu- za Temporanea (CPT), il cui scopo è
ridica. L’accoglienza nel centro è di “trattenere” gli stranieri destinati
limitata al tempo strettamente ne- all’espulsione in attesa dell’esecuzio-
ne di tale provvedimento.spingimen-
cessario per stabilire l’identità e la to con accompagnamento coattivo
legittimità della sua permanenza alla frontiera”, sono stati nati per
sul territorio o per disporne l’allon- decreto dell’articolo 12 della legge
tanamento. Turco-Napolitano (40/1998).

Alcuni CDA vengono definiti Centri di


Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA),

48 h.
che servono solamente a fornire una
prima assistenza di carattere emergen-
ziale ai migranti arrivati sul suolo ita-
liano, in attesa del trasferimento in una
struttura considerata più attrezzata.

Nella prassi, il periodo di trattenimento


del migrante nella struttura è limitato
alle 48 ore, ma nella storia recente non Periodo medio
sono mancati esempi di condizioni ec-
cezionali. Si distinguono da questi per di trattenimento
funzioni e legislazione i Centri di Acco-
glienza per Richiedenti Asilo (CARA), del migrante
nella struttura.
istituiti nel 2002 con la denominazione
di Centri di Identificazione (CDI).

39
40
RACCONTARE
LA MIGRAZIONE

I
media locali sono da sempre ca- tori e le vittime di reato sono di origione
ratterizzati per l’ampio spazio straniera rispetto a quelle i cui autori e
vittime di reato sono autoctoni. Si invi-
dedicato alla cronaca. Negli ul- tano i giornalisti a garantire l’anonimato
timi anni, in Italia in particola- del richiedente asilo, rifugiato, vittima
re, lo spazio dedicato alla cronaca della tratta, migrante coinvolto in fatti di
nera è andato via via crescendo, cornaca, anche se di rilevanza penale, che
così come il peso delle notizie di possono recare danno alla sua persona.
nera che vedono i migranti autori Conoscere e rispettare le norme penali,
di reato. Le ricerche sulla rappre- civili e amministrative e i vari strumenti
sentazione dell’immigrazione nei giuridici nazionali ed internazionali sui
media ci dicono che c’è una sovra- diritti umani in materia di protezione è
rappresentazione dell’immigra- utile al dovere di cronaca e per utilizzare
termini giuridicamente appropriati tra
zionee nella cronaca nera. Per le varie categorie. Si dovrebbe usare con
questo motivo, dal 2008, in parti- maggiore responsabilità e consapevolez-
colare con l’istituzione della Carta
di Roma – il protocollo deontologi-
co che riguarda richiedenti asilo,
rifugiati, vittime della tratta e mi- Origine, religione,
granti firmato il 13 giugno 2008
– si incoraggia un racconto della
status giuridico
migrazione sempre più dettaglia-
to e rispettoso dei vari status del
non dovrebbero
migrante, da parte degli operatori essere utilizzate
dell’informazione.

Al di là del rispetto della Carta stessa,


per qualificare
gli operatori dell’informazione sono
invitati a tenere conto di alcune racco-
i protagonisti se
mandazioni di massima che non ledono
comunque il dovere di cronaca. Infatti, non sono rilevanti
nella riaffermazione quotidiana dell’in-
dipendenza del giornalista, si racco- per la compren-
sione della notizia
manda di assegnare lo stesso spazio e
rilievo alle notizie di cronaca in cui gli au-

41
za rispetto a quanto avviente attulma- della persona, in particolare delle don-
nete la citazione della nazionalità per ne (gravide o neo-partorienti), dopo le
nominare il/la protagonista di un fatto attività di primo soccorso in mare.
di cronaca.
Per una buona intervista è importante
Informazioni quali l’origine, la religione, munirsi del servizio di un mediatore
lo status giuridico - immigrato, richie- culturale o di interprete in campo so-
dente asilo, rifugiato, regolare/irrego- ciale, per riportare con correttezza le
lare - non dovrebbero essere utilizzate informazioni, e il rispetto della opinio-
per qualificare i protagonisti se non ni e delle rappresentazioni culturali
sono rilevanti e pertinenti per la com- dell’intervistato.
prensione della notizia. Perché scrive-
re, ad esempio, “clandestino arrestato Nel caso di richiedenti asilo o rifugiati si
per il furto di un motorino” significa deve evitare la pubblicazione di tutti gli
attribuire alla caratteristica della clan- elementi che possano portare alla loro
destinità un ruolo fondamentale nella identificazione, onde evitare di esporre a
spiegazione dell’accaduto. ritorsione gli stessi e i loro familiari, tanto
da parte delle autorità del Paese di origi-
Si raccomanda pertanto di non scade- ne, che di entità non statali o di organiz-
re mai nel sensazionalismo e indurre zazioni criminali. Il solo fatto che rifugiati
così “sentimenti di terrore, paura o caos o richiedenti asilo siano identificabili al di
nell’opinione pubblica, così come anche fuori del Paese d’origine può esporre i fa-
suggerito dal Consiglio d’Europa. Notizie miliari a rischio persecuzione.
su terrorismo, fondamentalismo religio-
so, crimini, devianza e migrazione, meri- Si raccomanda particolarmente agli ope-
tano un’attenzione particolare e un livello ratori dei telegiornali e ai fotografi di non
maggiore di attenzione sulle conseguen- riprendere in volto rifugiati, richiedenti
ze che sul territorio possono avere per la asilo e vittime della tratta; meglio pubbli-
convivenza pacifica e democratica. care le immagini “fuori fuoco” per ragio-
ni collegate alla loro sicurezza.
Un’attenzione particolare va destinata
alla tecnica dell’intervista. Nel caso del-
le interviste è utile tenere presente che
chi proviene da contesti socio-culturali
diversi, nei quali il ruolo dei mezzi di
informazione è limitato e circoscritto,
può non conoscere le dinamiche media-
tiche e non essere quindi in grado di va-
lutare le conseguenze dell’esposizione
attraverso i media.

E’ importante comunicare con chiarez-


za a una persona che decide di rilascia- Un’attenzione
re un’intervista le possibili conseguen-
ze e adottare accortezze specifiche per particolare va
chi parla in ambito detentivo, nei CIE e
nei CARA, valutando i concreti rischi di destinata
alla tecnica
repressioni successive al rilascio di una
testimonianza. E’ altrettanto impor-

dell’intervista.
tante valutare con sensibilità lo stato di
salute e i possibili traumi fisico/psichici

42
LA CARTA
DI ROMA
C
on “Carta di Roma” si in- CNOG e FNSI richiamano l’attenzione
dica il Protocollo deonto- di tutti i colleghi, e dei responsabili di
redazione in particolare, sul danno che
logico redatto e sottoscrit- può essere arrecato da comportamenti
to dal Consiglio Nazionale superficiali e non corretti, che possano
dell’Ordine dei Giornalisti (ODG) e suscitare allarmi ingiustificati, anche
dalla Federazione Nazionale della attraverso improprie associazioni di
Stampa Italiana (FNSI) concernen- notizie, alle persone oggetto di notizia e
servizio; e di riflesso alla credibilità del-
te richiedenti asilo, rifugiati, vitti- la intera categoria dei giornalisti;
me della tratta e migranti. Il docu-
mento è stato redatto nel 2008 in
condivisione delle preoccupazioni Tutelare i richiedenti asilo, i ri-
dell’UNHCR, l’Alto Commissariato 3 fugiati, le vittime della tratta ed
delle Nazioni Unite per i Rifugiati, i migranti che scelgono di parlare con
e seguendo il criterio deontologico i giornalisti, adottando quelle accor-
tezze in merito all’identità ed all’im-
fondamentale “del rispetto della ve- magine che non consentano l’identi-
rità sostanziale dei fatti osservati” ficazione della persona, onde evitare
contenuto nell’articolo 2 della Legge di esporla a ritorsioni contro la stessa
istitutiva dell’Ordine. Il protocollo e i familiari, tanto da parte di autorità
invita i giornalisti italiani a rispet- del Paese di origine, che di entità non
statali o di organizzazioni criminali.
tare quattro indicazioni deontolo- Inoltre, va tenuto presente che chi pro-
giche fondamentali nel trattamento viene da contesti socioculturali diversi,
della tematiche dell’immigrazione: nei quali il ruolo dei mezzi di informa-
zione è limitato e circoscritto, può non
conoscere le dinamiche mediatiche e
Adottare termini giuridicamente non essere quindi in grado di valutare
1 appropriati sempre al fine di re- tutte le conseguenze dell’esposizione
stituire al lettore e dall’utente la massi- attraverso i media;
ma aderenza alla realtà dei fatti, evitan-
do l’uso di termini impropri;
Interpellare, quando ciò sia pos-
4 sibile, esperti ed organizzazio-
Evitare la diffusione di informa- ni specializzate in materia, per poter
2 zioni imprecise, sommarie o di- fornire al pubblico l’informazione in
storte riguardo a richiedenti asilo, ri- un contesto chiaro e completo, che
fugiati, vittime della tratta e migranti. guardi anche alle cause dei fenomeni.

43
44
GLOSSARIO
ACCOGLIENZA CATENA MIGRATORIA-
Insieme delle misure riconosciute da uno RICONGIUNGIMENTO
Stato sovrano a favore dei richiedenti
asilo: queste possono comprendere al-
FAMILIARE
Particolare forma di protezione terri-
loggio, vitto e vestiario, ed essere fornite
toriale che uno Stato può garantire a
sotto forma di sussidi economici o buoni.
chiunque ne faccia richiesta. Solitamen-
In Europa, queste legislazioni sono rego-
te, l’asilo viene riconosciuto a chi non è
late dalla direttiva 2009/CE.
considerato adeguatamente protetto
dallo Stato di cittadinanza o di residen-
ASILO za, per motivi di persecuzione razziale,
Particolare forma di protezione ter- religiosa, sociale o politica. Ogni Stato
ritoriale che uno Stato può garantire concede il diritto di asilo a propria di-
a chiunque ne faccia richiesta. Soli- screzione e in virtù della propria sovra-
tamente, l’asilo viene riconosciuto a nità territoriale, rispondendo ad una do-
chi non è considerato adeguatamente manda di asilo posta da un cittadino di
protetto dallo Stato di cittadinanza o un Paese estero o da un apolide.
di residenza, per motivi di persecuzio-
ne razziale, religiosa, sociale o politica.
Ogni Stato concede il diritto di asilo a
CENTRO DI ACCOGLIENZA
Struttura per l’accoglienza, il tratta-
propria discrezione e in virtù della pro-
mento e il soddisfacimento dei bisogni
pria sovranità territoriale, risponden-
immediati dei rifugiati o dei richiedenti
do ad una domanda di asilo posta da
asilo al loro arrivo in un Paese di asilo.
un cittadino di un Paese estero o da un
Si dividono tra CDA e CPSA (centro di
apolide.
primo soccorso e accoglienza). Da non
confondere con i Centri di prima acco-
ALLONTANAMENTO glienza (CPA), strutture adibite in Italia
Il processo fisico di trasporto di una ad ospitare minorenni in Stato di ar-
persona al di fuori dei confini dello Sta- resto, fermo o accompagnamento fino
to in cui si trova. Può avvenire per mo- all’udienza di convalida.
tivazioni diverse (scadenza di un visto,
condizione di clandestinità, reati com- CITTADINANZA
messi) e seguendo modalità differenti. Legame giuridico, acquisibile tramite la na-
È sinonimo di espulsione. scita o un processo di naturalizzazione, che
vincola un individuo al suo Stato di appar-
APOLIDE tenenza. La cittadinanza garantisce alla
Dicasi di persona che non è cittadino di persona fisica pieni diritti civili e politici,
alcuno Stato, o di cui la cittadinanza non conformemente alle leggi vigenti nello Sta-
è dimostrata o dimostrabile. Questa con- to in questione. Lo status di cittadinanza si
dizione è stata riconosciuta per la prima può perdere a seguito di rinuncia, di acqui-
volta nel 1954, all’interno della Conven- sizione della cittadinanza di altro Stato o di
zione delle Nazioni Unite sullo status de- privazione per atto della pubblica autorità
gli apolidi stilata a New York. in conseguenza di gravissime violazioni.

45
CLANDESTINO tempo determinato (emigrazione tem-
Vedi “Migrante irregolare”. poranea) o indeterminato (emigrazione
permanente). Tra le cause dell’emigra-
CLAUSOLE DI ESCLUSIONE zione possono esserci ragioni econo-
Clausole inserite nella Convenzione di miche, sociali, politiche o ambientali. Il
Ginevra sullo status dei rifugiati, che pre- cittadino che compie l’azione è definito
cludono dai benefici della Convenzione emigrante. È  il termine opposto, non-
stessa le seguenti categorie di persone ché complementare, di immigrazione.
(sezioni D, E, F dell’articolo 1 del tratta-
to): coloro che beneficino attualmente ESODO
ed effettivamente della protezione o L’abbandono volontario del Paese di
assistenza da parte di organi o agenzie origine da parte di una popolazione,
delle Nazioni Unite diverse dall’Alto una comunità o un gruppo etnico. L’e-
Commissariato per i rifugiati; i rifugiati sodo può avvenire per motivi lavorativi,
o profughi nazionali, cioè i cittadini di un religiosi, politici, etici.
Paese che abbiano la propria residenza
abituale in un altro Paese e che, a causa ESPULSIONE
di eventi bellici, politici o altre situazioni Azione che si verifica quando uno Stato
verificatesi in tale Paese, volontariamen- sovrano espelle un residente straniero
te o forzatamente lo abbandonano o non dal proprio territorio, verso un altro
vi facciano rientro e si rifugiano nel Paese Stato. Il termine è sinonimo di depor-
di cui sono cittadini; coloro che non sono tazione ed è riconosciuto a livello legale
degni di protezione internazionale. soltanto da alcuni Paesi. È quindi prefe-
ribile utilizzare il più corretto “Allonta-
DIASPORA namento”, valido a livello europeo.
Dispersione di un popolo, o un gruppo et-
nico numeroso, al di fuori dei confini del FATTORE DI ATTRAZIONE
proprio Stato di origine. Si verifica quan- La condizione o circostanza che attira
do un popolo (o gruppo etnico) sia co- un migrante o un gruppo di migranti in
stretto ad abbandonare il proprio Stato un altro Paese. Il fattore di attrazione
di residenza per stabilirsi all’estero, ma più diffuso è quello che riguarda le op-
continui a mantenere uno stretto legame portunità economiche (di guadagno e di
con il luogo di origine. Il termine viene lavoro) e quelle sociali. La combinazio-
usato comunemente in riferimento alla ne tra fattori di attrazione (pull factors)
storia del popolo ebraico, obbligato dalle e fattori di spinta (push factors) deter-
persecuzioni ad abbandonare la propria mina il fenomeno migratorio.
terra di provenienza.
FATTORE DI SPINTA
DUMPING SALARIALE La condizione o circostanza che spinge
Quando il salario di un migrante è infe- un migrante o un gruppo di migranti ad
riore a quello corrisposto ad un cittadino abbandonare un Paese. Tra i fattori di
dello Stato in oggetto, a parità di presta- spinta più diffusi: situazioni di sotto-
zioni effettuate. sviluppo, miseria, sottoalimentazione;
persecuzioni politiche o religiose; dif-
EMIGRAZIONE ficoltà economiche e di realizzazione
Il fenomeno sociale che porta una per- personale. La combinazione tra fattori
sona o un gruppo di persone a lasciare il di attrazione (pull factors) e fattori di
Paese di origine o di residenza con l’in- spinta (push factors) determina il feno-
tenzione di stabilirsi in un altro Paese, a meno migratorio.

46
FLUSSO DI MASSA di stabilirvisi a tempo determinato
L’arrivo in un Paese o in un insieme co- (immigrazione temporanea) o indeter-
ordinato di Paesi (come, ad esempio, l’U- minato (immigrazione permanente).
nione Europea) di un ampio gruppo di Tra le cause dell’immigrazione posso-
sfollati, provenienti da un determinato no esserci ragioni economiche, sociali,
Paese terzo o da un’area geografica. A politiche o ambientali. Il cittadino che
livello europeo, a questo tipo di afflus- compie l’azione è definito immigrante.
so di migranti può essere garantita una È  il termine opposto, nonché comple-
forma di protezione temporanea straor- mentare, di emigrazione.
dinaria al di fuori dei programmi di asilo
dei singoli Stati.
INTEGRAZIONE
Processo bilaterale di adattamento re-
FLUSSO MIGRATORIO ciproco dell’immigrato e dei residenti di
L’insieme dei migranti che trasferisce la uno Stato, che ha come idea guida la pro-
propria residenza in uno Stato entro due mozione di una società priva di discrimi-
date temporali definite. nazioni e in grado di garantire il rispetto
dei diritti fondamentali dell’uomo. Le
FLUSSO MIGRATORIO MISTO politiche di integrazione sono atte a fa-
Flusso composto da migranti economici, vorire questo processo, agevolandolo e
richiedenti asilo e rifugiati che si muovo- combattendone difficoltà e ostacoli.
no in maniera irregolare, spesso usando
le rotte e i mezzi di trasporto gestiti dal- IUS SANGUINIS
le bande criminali che da queste attività Acquisizione della cittadinanza di uno
traggono grandi profitti. Stato per diritto “di sangue”, in base alla
cittadinanza dei genitori e indipenden-
FRONTALIERO temente dallo Stato in cui ci si trova. Si
Cittadino residente in uno Stato che contrappone allo Ius soli.
lavora quotidianamente in un altro
Stato, e la cui residenza è posta so- IUS SOLI
litamente nei pressi del confine tra i Acquisizione della cittadinanza di uno
due Paesi. Tra i frontalieri italiani, i Stato per diritto “del suolo”, in base al fat-
più numerosi sono quelli che lavorano to di essere nati sul suo territorio e indi-
in Svizzera; cifre minori riguardano i pendentemente dalla cittadinanza dei ge-
frontalieri impiegati a San Marino, Cit- nitori. Si contrappone allo Ius sanguinis.
tà del Vaticano e Francia.
LAVORATORE MIGRANTE
IBRIDAZIONE CULTURALE Individuo che possiede un’occupazione
Il termine, corrispettivo italiano di “mel- remunerata in uno Stato di cui non pos-
ting pot”, indica l’unione a livello sociale siede la cittadinanza, nel quale potrebbe
di elementi diversi di carattere etnico, essere stato ammesso specificatamente
religioso, culturale. Può indicare la convi- per motivi di lavoro. Ci sono diverse ti-
venza in uno stesso luogo o comunità di pologie di lavoratore migrante: tra esse,
persone di estrazione diversa e possiede il Lavoratore stagionale migrante (occu-
una connotazione generalmente positiva. pato in un’attività di durata stagionale);
il Lavoratore Straniero Distaccato (tra-
IMMIGRAZIONE sferito temporaneamente in un Paese in
Il fenomeno sociale che porta una per- cui non risiede dalla propria azienda per
sona o un gruppo di persone a spostar- ragioni di lavoro); Lavoratore Straniero
si in un nuovo Paese, con l’intenzione Frontaliero (vedi alla voce “Frontaliero”).

47
LIBERA CIRCOLAZIONE MIGRANTE IRREGOLARE
Diritto personale alla libertà di movi- Termine generico che si riferisce a una per-
mento tra più Stati in vigore, ad esempio, sona che lascia il proprio Paese o regione
all’interno degli Stati membri dell’Unio- per stabilirsi in un altro, spesso alla ricerca
ne Europea. A livello europeo, tale diritto di una vita migliore. Il migrante può essere
è stato sancito dal Trattato di Roma del definito dalla durata del suo spostamento
1957 ed è esteso anche ai cittadini di Stati (“migrante di breve termine” o “di lungo
terzi che abbiano acquisito la residenza termine”), dalle ragioni che lo hanno spinto
in uno Stato membro. a migrare (“migrante forzato”, “migrante
economico”, “migrante per motivi ambien-
MATRIMONIO DI CONVENIEN- tali”, “migrante per motivi di lavoro”) e può
essere un migrante regolare o irregolare
ZA / FALSA DICHIARAZIONE (vedi alla voce “migrante irregolare”).
DI PARENTELA/PATERNITÀ/
MATERNITÀ MIGRAZIONE NETTA
Quando un matrimonio è stipulato all’uni- Detta anche “saldo migratorio”, è la diffe-
co scopo di agevolare l’arrivo in un Paese renza tra immigrazione ed emigrazione in
straniero dello sposo/sposa e, nello speci- una determinata area durante l’anno di ri-
fico, per aggirare le leggi vigenti all’inter- ferimento. La migrazione netta o saldo mi-
no dello Stato in questione, si ha un “ma- gratorio è negativa quando il numero di emi-
trimonio di convenienza”. Molti Stati, tra granti è superiore al numero di immigranti.
cui l’Italia, hanno sviluppato legislazioni
specifiche nel tentativo di disincentivare NATURALIZZAZIONE
l’utilizzo di questo tipo di scorciatoie. Termine che indica il migrante entrato
regolarmente nel Paese di destinazio-
METICCIATO ne, ad esempio con un visto turistico, ivi
Il termine indica l’unione e l’ibridazione rimasto dopo la scadenza del visto d’in-
di influenze culturali differenti proprie di gresso. È una condizione di irregolarità
persone appartenenti a razze o ceppi et- sanzionabile dalla legislazione dei singoli
nici differenti. Il risultato del meticciato Stati anche con l’espulsione.
è un gruppo etnico o sociale composto di
individui nati da genitori di origini etni- PERMESSO DI SOGGIORNO
che diverse in cui le influenze si ibridano Autorizzazione rilasciata dalle autorità
e influenzano a vicenda. di uno Stato che, se necessaria, consen-
te a un cittadino di un Paese straniero di
MIGRANTE soggiornare secondo la normativa nazio-
Termine generico che si riferisce a nale sul proprio territorio. Nell’ambito
una persona che lascia il proprio Pae- del diritto amministrativo italiano, il per-
se o regione per stabilirsi in un altro, messo di soggiorno è un’autorizzazione,
spesso alla ricerca di una vita migliore. rilasciata dalla Polizia di Stato, che deve
Il migrante può essere definito dal- essere richiesta dai soggetti extracomu-
la durata del suo spostamento (“mi- nitari per poter soggiornare nel Paese
grante di breve termine” o “di lungo per più di otto giorni, ovvero di novanta
termine”), dalle ragioni che lo hanno giorni se in possesso di visto d’ingresso
spinto a migrare (“migrante forzato”, per motivi di turismo.
“migrante economico”, “migrante per
motivi ambientali”, “migrante per mo- PROTEZIONE SUSSIDIARIA
tivi di lavoro”) e può essere un migran- Forma di protezione internazionale in-
te regolare o irregolare (vedi alla voce trodotta dalla normativa dell’Unione Eu-
“migrante irregolare”). ropea come ulteriore forma di protezione

48
rispetto allo status di rifugiato, basato REINSEDIAMENTO
sulla Convenzione di Ginevra che pre- Processo attraverso il quale un rifugiato,
suppone una persecuzione individuale. fuggito dal suo Paese d’origine e tempo-
La protezione sussidiaria, infatti, viene raneamente rifugiatosi in un altro Paese,
riconosciuta nei casi in cui un richiedente è ulteriormente trasferito – “re”insediato
asilo non può essere rimpatriato nel suo – in un Paese terzo, dove troverà una pro-
Paese di origine, poiché sarebbe a rischio tezione permanente. Il reinsediamento
di subire un danno grave, a causa di una diventa vitale per quei rifugiati che non
situazione di violenza generalizzata e di possono trovare adeguata protezione
conflitto. Inoltre, può essere riconosciuta nel Paese nel quale sono fuggiti e che non
la protezione sussidiaria in caso di peri- possono ritornare nel loro Paese d’origine,
colo di subire tortura, condanna a mor- perché a rischio di persecuzioni.
te o trattamenti inumani o degradanti
per motivi diversi da quelli previsti dalla
Convenzione di Ginevra.
RESPINGIMENTO
Rifiuto di ingresso alla frontiera esterna
nei confronti di un cittadino straniero in
PULIZIA ETNICA quanto non soddisfa tutti i requisiti d’in-
Varietà di azioni intimidatorie o violen- gresso previsti dalle legislazioni vigenti o
te atte a rimuovere forzosamente da un non dispone dello status di rifugiato.
territorio la popolazione di una mino-
ranza etnico-culturale per preservare
l’identità e la “purezza” di un gruppo
RIFUGIATO
Nell’articolo 1 della Convenzione di Gi-
etnico. L’espressione pulizia etnica, du-
nevra il rifugiato viene definito come
rante gli anni ‘90, è stata spesso utilizza-
una persona che: “Temendo a ragione
ta in riferimento alle Guerre Jugoslave e
di essere perseguitato per motivi di
dunque agli avvenimenti verificatisi in
razza, religione, nazionalità, apparte-
Bosnia-Erzegovina.
nenza a un determinato gruppo sociale
od opinioni politiche, si trova fuori del
QUOTA DI IMMIGRAZIONE Paese di cui ha la cittadinanza, e non
Soglia limite di immigrati prevista dalla può o non vuole, a causa di tale timore,
legislazione di un Paese. avvalersi della protezione di tale Pae-
se”. Lo status di rifugiato viene quindi
REFOULEMENT riconosciuto alle persone che si tro-
Il ritorno di un individuo in uno Stato in cui vano nella condizione prevista dalla
questi possa essere perseguitato per motivi Convenzione, cioè a chi abbia un ragio-
di razza, religione, nazionalità, appartenenza nevole timore di poter essere, in caso
a un determinato gruppo sociale o opinione di rimpatrio, vittima di persecuzione.
politica, oppure dove sarebbe esposto a un ri- Rientrano nel termine “persecuzione”
schio di tortura. Il suo opposto (“non-refoule- determinati atti, che per loro natura
ment”) è il principio fondamentale del diritto o frequenza, rappresentano una vio-
internazionale dei rifugiati, che vieta agli Stati lazione grave dei diritti umani fonda-
di far tornare in qualsiasi modo i rifugiati nei mentali, e sono perpetrati per motivi di
paesi o nei territori in cui la loro vita o la loro razza, religione, nazionalità, opinione
libertà possano essere messe in pericolo. politica o appartenenza ad un determi-
nato gruppo sociale.
REGOLARIZZAZIONE
Una procedura portata avanti da uno Sta- RIMESSE
to con la quale, ai cittadini irregolarmente I trasferimenti finanziari effettuati dai
presenti nel territorio, viene concesso uno migranti a favore di beneficiari dei loro
status giuridico legalmente riconosciuto. Paesi di origine.

49
RIMPATRIO strative o giudiziarie, affinché delle
Il ritorno, volontario oppure no, di una al procedure di giudizio o di espulsione
suo Paese di origine, di cittadinanza o di possano essere attuate. Nel contesto
residenza abituale, dopo aver trascorso UE in materia di protezione interna-
un significativo periodo di tempo in un zionale, questo termine può indicare il
altro Paese (superiore ai tre mesi). trattenimento di un richiedente asilo
operato da uno Stato membro.
SANS PAPIERS
Termine francese che indica, anche a livel- VISTO
lo internazionale, un immigrato sprovvisto Autorizzazione o decisione di uno
di documenti di cittadinanza o di identità Stato necessaria per il transito o per
l’ingresso ai fini di soggiorno di un mi-
grante al suo interno. I visti possono
SECONDA GENERAZIONE essere di varie tipologie e prevedere
I figli di immigrati costituiscono le co-
soggiorni di diversa durata e cambia-
siddette “seconde generazioni” di im-
no da Stato a Stato.
migrazione. Alcuni studiosi identificano
delle classificazioni intermedie tra pri-
ma e seconda generazione per indicare VITTIMA DELLA TRATTA
bambini e ragazzi trasferitisi in un Paese Persona che, a differenza dei migranti ir-
straniero in tenera età: generazione 1,25 regolari che si affidano di propria volontà
(immigrati tra 13 e i 17 anni), generazione ai trafficanti, non ha mai acconsentito ad
1,5 (tra 6 e 12), generazione 1,75 (tra 0 e 5). essere condotta in un altro Paese o, se lo
ha fatto, l’aver dato il proprio consenso è
stato reso nullo dalle azioni coercitive e/o
SFOLLAMENTO ingannevoli dei trafficanti o dai maltrat-
L’allontanamento forzato di una persona
tamenti praticati o minacciati ai danni
dalla sua casa o dal suo Paese, spesso a
della vittima. Scopo della tratta è ottene-
causa di conflitti armati o di disastri na-
re il controllo su di un’altra persona ai fini
turali. È sinonimo di migrazione forzata
dello sfruttamento. Per “Sfruttamento“
ed è una delle condizioni che possono
s’intendono lo sfruttamento della pro-
portare a misure di asilo e protezione
stituzione o altre forme di sfruttamento
temporanea. Il corrispondente termine
sessuale, il lavoro forzato, la schiavitù
inglese, molto diffuso, è displacement.
o pratiche analoghe, l’asservimento o il
prelievo degli organi.
SPONSOR
Il migrante che, una volta acquisito lo sta-
tus di cittadinanza del Paese di immigra-
zione, chiede allo Stato il ricongiungimento
familiare per un membro della sua famiglia.

TRANSITO
Passaggio temporaneo di un migrante tra
uno Stato e l’altro, per cui può essere neces-
saria l’emissione di un visto specifico (deno-
minato solitamente “visto di transito”).

TRATTENIMENTO
Limitazione temporanea della libertà
di movimento di un migrante, ordi-
nato da una o più autorità ammini-
51
52
LINK UTILI
ISTITUZIONI INTEGRAZIONE MIGRANTI -
VIVERE E LAVORARE
MINISTERO DELL’INTERNO IN ITALIA
PORTALE IMMIGRAZIONE Il Portale Integrazione Migranti è un
E ASILO progetto co-finanziato dal Fondo Eu-
Informazioni, contenuti, notizie riguardan- ropeo per l’Integrazione che nasce
ti le politiche di immigrazione e asilo in Ita- sotto il coordinamento della Direzio-
lia, le convenzioni di protezione internazio- ne Generale dell’Immigrazione e delle
nale, il sistema di accoglienza sul territorio, Politiche di Integrazione del Ministero
i programmi di controllo delle frontiere, le del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il
modalità di ingresso nello Stato italiano. portale, gestito con il supporto di Ita-
• www.interno.gov.it/it/temi/immigrazione-e-asilo lia Lavoro, intende favorire l’accesso a
tutti i servizi offerti sul territorio, assi-
curando una corretta informazione dei
DIPARTIMENTO PER LE cittadini stranieri quale presupposto
LIBERTÀ CIVILI E per facilitare la loro integrazione nella
L’IMMIGRAZIONE società italiana.
Il Dipartimento per le libertà civili e l’im- • www.integrazionemigranti.gov.it
migrazione svolge funzioni e compiti di
tutela dei diritti civili, ivi compresi quelli
concernenti l’immigrazione e l’asilo, la cit- S.P.R.A.R. - SISTEMA DI
tadinanza, le confessioni religiose. In tema PROTEZIONE PER RICHIEDENTI
di immigrazione e asilo il Dipartimento
concorre alla definizione delle politiche mi- ASILO E RIFUGIATI
gratorie del Governo, occupandosi anche Il Sistema di protezione per richieden-
di garantire sia l’accoglienza e l’assistenza ti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito
dei richiedenti asilo e sia il primo soccorso dalla rete degli enti locali che - per la
agli immigrati irregolari sbarcati o rinve- realizzazione di progetti di accoglienza
nuti sul territorio nazionale. integrata - accedono al Fondo naziona-
le per le politiche e i servizi dell’asilo. A
• www.libertaciviliimmigrazione.interno.it livello territoriale gli enti locali, con il
supporto delle realtà del terzo settore,
PORTALE IMMIGRAZIONE garantiscono interventi di “accoglienza
Informazioni, contenuti, notizie riguar- integrata” che superano la sola distri-
danti le politiche di immigrazione e asi- buzione di vitto e alloggio, prevedendo
lo in Italia, le convenzioni di protezione in modo complementare anche misure
internazionale, il sistema di accoglienza di informazione, accompagnamento,
sul territorio, i programmi di controllo assistenza e orientamento, attraverso
delle frontiere, le modalità di ingresso la costruzione di percorsi individuali di
nello Stato italiano. inserimento socio-economico.
• www.portaleimmigrazione.it • www.serviziocentrale.it

53
DATI STATISTICI ICMPS
SULL’IMMIGRAZIONE Il Centro Internazionale per lo Sviluppo del-
La sezione dell’Istituto Nazionale di le Policy Migratorie è stato fondato nel 1993
Statistica dedicata agli studi riguar- su iniziativa di Austria e Svizzera. L’orga-
danti migranti e nuovi cittadini, con nizzazione è oggi diventata internazionale,
notizie sulla presenza straniera nel con 15 Stati membri (tra i quali non figura
Paese, sui cittadini non comunitari l’Italia). Il suo scopo è quello di proporre po-
residenti, sulla percezione degli stra- licy migratorie innovative e sostenibili e di
nieri da parte degli italiani, sui flussi funzionare come meccanismo di appoggio
delle migrazioni. e consulenza per governi e organizzazioni.
• www.istat.it/it/immigrati • www.portaleimmigrazione.it

TUTTI GLI ENTI E LE


ASSOCIAZIONI IN ITALIA
Fondata nel 1951, l’Organizzazione In-
ternazionale per le Migrazioni (OIM) è
la principale organizzazione intergo-
vernativa in ambito migratorio. L’Italia ENTI,
è uno dei paesi fondatori. La Missione ASSOCIAZIONI,
dell’OIM di Roma esercita un ruolo di
coordinamento per i paesi dell’area ORGANIZZAZIONI
mediterranea. Fornisce tra le altre cose
servizi di informazione in materia di ADUC IMMIGRAZIONE
immigrazione, contrasto alla tratta di
esseri umani e assistenza alle vittime, SPORTELLO LEGALE
orientamento alla migrazione per la- Aduc Immigrazione è un servizio gra-
voro e integrazione sociale, progetti di tuito di informazione e consulenza co-
migrazione e sviluppo. ordinato dai legali dell’Associazione
per i Diritti degli Utenti e Consumatori,
• www.lavoro.gov.it/AreaSociale/ specializzati in diritto degli stranieri. Il
Immigrazione/associazioni
servizio mira alla risoluzione dei pro-
blemi del singolo in quanto utente vitti-
O.I.M. - ORGANIZZAZIONE ma delle disfunzioni e degli abusi della
ITALIANA DELLE MIGRAZIONI pubblica amministrazione.
Fondata nel 1951, l’Organizzazione In- • www.integrazionemigranti.gov.it
ternazionale per le Migrazioni (OIM) è
la principale organizzazione intergo- ASGI - ASSOCIAZIONE
vernativa in ambito migratorio. L’Italia
è uno dei paesi fondatori. La Missione PER GLI STUDI GIURIDICI
dell’OIM di Roma esercita un ruolo di SULL’IMMIGRAZIONE
coordinamento per i paesi dell’area L’ASGI è nata da un gruppo di avvoca-
mediterranea. Fornisce tra le altre cose ti, giuristi e studiosi con l’intenzione
servizi di informazione in materia di di condividere la normativa nascente
immigrazione, contrasto alla tratta di in tema d’immigrazione. Nel tempo ha
esseri umani e assistenza alle vittime, contribuito all’elaborazione dei testi
orientamento alla migrazione per la- normativi statali e comunitari in mate-
voro e integrazione sociale, progetti di ria di immigrazione, asilo e cittadinan-
migrazione e sviluppo. za. Ha sede a Torino.
• www.serviziocentrale.it • www.asgi.it

54
ASSOCIAZIONE che proteggono e avanzare i diritti dei
rifugiati, dei richiedenti asilo e degli
CARTA DI ROMA sfollati. La nostra missione è quella di
L’Associazione Carta di Roma, nata nel
promuovere la creazione di politiche di
dicembre 2011, lavora per diventare un
asilo europee eque e umane e le pratiche
punto di riferimento stabile per tutti co-
in conformità con la legge internaziona-
loro che lavorano quotidianamente sui
le sui diritti umani.
temi della carta, giornalisti e operatori
dell’informazione in primis, ma anche • www.ecre.org
enti di categoria e istituzioni, associa-
zioni e attivisti impegnati da tempo sul
fronte dei diritti dei richiedenti asilo, dei
rifugiati, delle minoranze e dei migranti
nel mondo dell’informazione.
CENTRI DI RICERCA
• www.serviziocentrale.it
E OSSERVATORI
ASSOCIAZIONE NAZIONALE FONDAZIONE ISMU
OLTRE LE FRONTIERE L’Ismu nasce nel 1991 per iniziativa della
L’ANOLF - Associazione Nazionale Ol- Fondazione Opere sociali della Cariplo
tre Le Frontiere - è un’associazione di con la denominazione di Istituto per lo
immigrati di varie etnie a carattere vo- Studio della Multietnicità con la mission di
lontario, democratico che ha come sco- promuovere studi e ricerche e di svolgere
po la crescita dell’amicizia e della fra- un’attività di documentazione, informa-
tellanza tra i popoli, nello spirito della zione e formazione sui molteplici aspetti
Costituzione italiana. Promossa dalla connessi con la trasformazione multie-
CISL, ANOLF non ha scopi di lucro e non tnica e multiculturale della società. Due
è collaterale ad alcuna formazione o mo- anni più tardi, l’Istituto viene trasformato
vimento politico. È stata costituita nel in Fondazione, ottiene il riconoscimento
dicembre del 1989. della personalità giuridica con la denomi-
• www.serviziocentrale.it nazione di Fondazione Cariplo per le Ini-
ziative e lo Studio della Multietnicità.
• www.ismu.org
C.I.R. - CONSIGLIO ITALIANO
PER I RIFUGIATI STRANIERI IN ITALIA IL PORTALE
Il Consiglio Italiano per i Rifugiati
è un ente morale e una onlus, costi- DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA
tuitasi nel 1990 sotto il patrocinio Stranieri in Italia, fondata nel 2000 da
dell’UNHCR. Tra i soci fondatori e Gianluca Luciano e Francesco Costa, è
membri del Comitato direttivo del CIR una casa editrice specializzata in pro-
vi sono i più importanti organismi ita- dotti e servizi editoriali per gli stranieri
liani di carattere umanitario e le Con- residenti in Italia. Il sito www.stranieriini-
federazioni sindacali. talia.it nasce con l’obiettivo di colmare il
vuoto di informazioni in materia di immi-
• www.cir-onlus.org
grazione per gli stranieri residenti in Ita-
lia. Un magazine online dedicato al tema
ECRE - CONSIGLIO EUROPEO dell’immigrazione che offre notizie e ag-
PER I RIFUGIATI E GLI ESULI giornamenti in italiano su leggi, senten-
Il Consiglio europeo per i rifugiati e gli ze, moduli, normative, regolarizzazioni,
esuli (ECRE) è un’alleanza paneuropea ma anche approfondimenti e interviste.
di 85 organizzazioni non governative • www.stranieriinitalia.it

55
RETE G2
SECONDE GENERAZIONI
La Rete G2 - Seconde Generazioni è
un’organizzazione nazionale aparti-
tica fondata da figli di immigrati e ri-
fugiati nati e/o cresciuti in Italia. Chi
fa parte della Rete G2 si autodefini-
sce come “figlio di immigrato” e non
come “immigrato”. La Rete G2 offre
uno sportello legale online, oltre ad un
osservatorio con numerosi contenuti
sulle seconde generazioni.
• www.secondegenerazioni.it

CESTIM - SITO DI DOCUMEN-


TAZIONE SUI FENOMENI
MIGRATORI
Il CESTIM nasce a Verona nel 1990
come associazione di operatori sociali e
culturali che si occupano a vario titolo
degli immigrati e delle loro problemati-
che in ambiti diversi. Ognuno dei soci si
propone di mettere a disposizione degli
altri la propria esperienza e competen-
za professionale assieme ai materiali
informativi e di studio eventualmente
acquisiti e ritenuti utili per tutti.
• www.cestim.org

PROGETTO MELTING
POT EUROPA
Melting Pot Europa è un progetto di
comunicazione indipendente nato nel
1996 e frutto dell’impegno collettivo
di associazioni, esperti, avvocati, do-
centi, attivisti, giornalisti, fotografi,
videomaker, che mettono a disposi-
zione il loro lavoro per la realizzazio-
ne di questo spazio di informazione
e approfondimento libero, autonomo
e gratuito. Il Progetto ha l’ambizione
di offrirsi come strumento di lavoro e
nello stesso tempo come spazio di ri-
flessione e di costruzione dal basso, di
una nuova narrazione delle migrazio-
ni del nostro tempo.
• www.meltingpot.org
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