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I VICERE’

Il libro è suddiviso in parti, che sono tre. Esiste una suddivisione in capitoli, che sono
nove per ogni parte, in pratica 27. I capitoli hanno una lunghezza pressoché uguale, che
è di circa 30 pagine. I capitoli sono preceduti soltanto da un numero romano. Il romanzo
può essere diviso in tre grandi macrosequenze che coincidono perfettamente con le parti
in cui è suddiviso il libro. La prima riguarda lo splendore dei Viceré dove avviene la
presentazione della famiglia; nella seconda si vedono gli avvenimenti storici che fanno
da cornice e sfondo alla lenta decadenza della famiglia; nella terza vediamo la fine del
decadimento con la conseguente estinzione della famiglia.

Il romanzo narra la storia della nobile famiglia siciliana degli Uzeda nel periodo che va
dai primi molti dell'isola alle elezioni del 82. Gli Uzeda sono dilaniati da accaniti
contrasti d’interesse che oppongono il principe Giacomo, duro e avido, al dissoluto conte
Raimondo, il cinico e corrotto don Blasco al nipote Ludovico, anch'esso monaco senza
vocazione, e alla sorella, donna Ferdinanda. Questi contrasti hanno per cornice i grandi
avvenimenti dell'unità italiana; alle beghe di fratelli e parenti si aggiunge la lotta che tutti
insieme sostengono per conservare gli antichi privilegi, per mantenere, nel rapporto
sfruttatori e sfruttati, la parte dei dominatori, nonostante il naufragio d’alcuni singoli,
come don Eugenio, finito in miseria. Così don Blasco è pronto ad approfittare della
soppressione di convenienti per acquistare i beni degli ordini ecclesiastici; il vecchio don
Gaspare non esita fingere simpatie liberali, riuscendo a farsi eleggere deputato;
Consalvo, l'ultimo degli Uzeda, si mescola a faccendieri e corruttori pur di farsi eleggere
a sua volta. Il naufragio degli ideali della borghesia liberale è tipizzato dalla figura di
Giuliente, giovane patriottico, che nonostante il matrimonio con un’Uzeda, non ottiene
la sperata promozione sociale ed è sconfitto alle elezioni politiche.

La storia si svolge nel XIX secolo, in un periodo di circa 40 anni. Durante tutta la
narrazione troviamo tantissimi riferimenti storici, come ad esempio la discesa di
Garibaldi in Sicilia, i moti del ’48 o l’elezioni per il parlamento. Ed è proprio con le
elezioni per il parlamento del '82 che la storia termina. Il romanzo procede pressoché
sempre in ordine cronologico, anche se presenta alcuni flashback. Questi flashback
riguardano soprattutto ricordi che i personaggi hanno, ricordi della loro infanzia quando
ancora era in vita Teresa Uzeda. Prevalgono notevolmente le scene e le pause, le prime
utilizzate durante i dialoghi, le seconde utilizzate per spiegare meglio il fatto che si sta
narrando con riferimenti ad altri personaggi o situazioni contemporanee o antecedenti. Il
sommario e le ellissi sono utilizzati pochissimo soltanto su argomenti che sono di
pochissima importanza per la comprensione della narrazione.

Il luogo principale in cui si svolge la vicenda è Catania, anche se ogni tanto la famiglia si
sposta al Belvedere durante le epidemie. 

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