COLORE ● capitolo 1 = presente nel power point→ come le donne o chi ha un genere che non rientra nella eteronormatività subisce una duplice discriminzazione: quella di genere e quella etnica. ● capitolo 2 = presente nel power point→ spiega cosa ci sta alla base di stereotipi e pregiudizi rispetto ad un’etnia diversa ● capitolo 3 = presente nel power point→ Vaccarelli, un prof importante che parla della pedagogia interculturale ● capitolo 4 =presente nel power point→ Campani, studiosa della pedagogia interculturale e parla di come c’è questo passaggio dal multiculturalismo all’intercultura. ● capitolo 5 → L’intersezionalità è strettamente collegata al genere, è una forma di razzismo rispetto al genere. Esempio: c’è una fabbrica dove il dirigente decide di fare dei licenziamenti perché gli conviene, per risparmiare sulle risorse umane. La tecnica che mette in atto è licenziare donne di colore. Nei suoi confronti ha fatto una doppia discirminzazione: di genere ed etnica= intersezionale. Queste donne si sono ribellate perché sono state licenziate per il semplice fatto di essere donne e di colore e quindi il direttore preferisce l’uomo bianco e le donne bianche anche se in una prospettiva down rispetto agli uomini. Purtroppo non hanno vinto la causa perché il dirigente ha attuato questo meccanismo per diversi motivi non legati all’essere donna nera. L’intersezionalità vede due fattori importanti allo stesso tempo :identità di genere e identità di origine // discriminazione multipla avviene per più fattori e in momenti diversi. ● capitolo 6→ strategie di resistenza per esempio i minori stranieri non accompagnati che vengono qui in italia e quelli di seconda generazione ovvero nati da cittadini stranieri. ● dal capitolo 7 al 12 → leggere le tre ricerche. Margherita Cardellini ha fatto un’intervista ai bambini dell’infanzia per spiegare il concetto di razza, razzismo ed etnica. Annalisa Frisina ha fatto un’altra ricerca in veneto e poi l’ultima è la mostra fotografica di Angelica Dars che spiega la questione del pantone artisticamente. Ci sono foto di gente di colore ma il colore della pelle ha sfumature assolutamente diverse. ● fare pure introduzione e conclusione per avere un’idea —-------- Iniziamo con una citazione della prof lorenzini. Le Interconnessioni avvengono secondo il processo di cognitivo di categorizzazione -semplificazione cognitiva → produce schemi mentali che vengono definito stereotipi sociali rispetto all’identità. Ci aiuta a distinguere le persone che appartengono ad un gruppo sociale rispetto all’altro sulla base di alcune caratteristiche. Il libro si ferma al contesto italiano perché l'Italia, come altri paesi europei, sta vivendo questo continuo processo di migrazione con diverse culture diverse all’interno di contesti culturali uguali. eg. palermo è multiculturale o meglio interculturale perché c’è la diaspora tamil più grande del mondo. Oggi si parla sempre di inclusione per la bes (bisogni educativi speciali). Il documento sull’inclusione si basa su: -integrazione degli alunni stranieri -la grande madre è la pedagogia interculturale all’interno della quale si trova l’educazione interculturale - ci sono percorsi che rifiutano sia la logica dell’assimilazione sia la costruzione ed il rafforzamento di comunità etniche chiuse. Questi percorsi sono orientati a favorire il confronto, il dialogo, l’arricchimento entro la convivenza delle differenze. Non si deve pensare al nostro modo di essere ma deve essere un dialogo continuo ed è per questo che c’è stato un passaggio dalla multiculturalità all’interculturalità. Le novità principalmente si rivolgono al secondo ciclo di istruzione= secondario di secondo grado. E’ presente uno svantaggio relativo in termini di ritardi e performance scolastiche. Si pensa che rispetto al quadro europei, gli alunni stranieri siano in ritardo rispetto a competenze e conoscenze quindi partono sempre dalla secondaria di primo grado e questo non fa bene perché perdono tempo, sono svantaggiati rispetto agli altri e ritardano ad inserirsi nel mondo del lavoro. Bisogna quindi valutare gli alunni stranieri all’inizio, in itinere e alla fine per vedere quella che è la competenza linguistica, tener conto molti fattori (apprendimento in un contesto nuovo) adattando gli strumenti e le modalità con cui attivare la valutazione stessa→ i futuri insegnanti non devono conoscere in base a stereotipi e pregiudizi e devono essere a disposizione degli studenti. BES Sono gli alunni che rientrano nei bisogni educativi speciali oppure coloro i quali hanno bisogno di interventi personalizzati sulla base delle loro esigenze. eg. Adrian viene dall’ucraina e ha difficoltà nella comprensione delle geografia, non rientra all’interno della categoria del bes ma ha bisogno di un piano didattico personalizzato. schema CIRCOLARE MINISTERIALE 27/12/12 BES→ grande categoria dei bisogni educativi speciali In questa macrocategoria rientrano -alunni con disabilità intellettive o motorie (hanno la 104) -coloro che hanno nessuna disabilità ma delle difficoltà -alunni di origine straniera -difficoltà a livello socio economico e culturale ( → famiglie disagiate, genitori in carcere, madri prostitute→ chi costituisce la povertà educativa, chi non vuole andare a scuola) C’è il PDP→ PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO= rientrano gli alunni stranieri o con svantaggio socio economico che hanno difficoltà in determinate materie (Adrian viene dall’ucraina e ha difficoltà nella comprensione delle geografia, quindi facciamo attenzione a costruire un programma per le sue competenze). Vede te insegnante di una disciplina strutturale la materia sulla base delle esigenze dell’alunno per esempio facilitare un programma. c’è il PEP→ PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO =non vede solo come l’insegnante deve strutturale la sua materia per l’alunna Adriana, ma prende in considerazione per Sophie di origine francese tutte le sue caratteristiche perchè è BES (è stata abbandonata dai genitori, non vuole parlare con i coetanei etc..) Vede te insegnante che non considera solo la materia in base alle esigenze di Adrian ma tutte la persona. Sono piani complementari, dando sempre priorità al piano educativo personalizzato perché dobbiamo considerare la persona in toto e non solo la relazione tra persona e materia. La pedagogia interculturale è già oggi il modello per permettere a tutti i bambini e ai ragazzi il riconoscimento reciproco e dell’identità di ciascuno, è lo strumento principe per permettere il riconoscimento delle differenze e combattere il razzismo. Se prima c’era una società multiculturale ora abbiamo una società interculturale perché permette l’integrazione delle differenze e non l’assimilazione. Oggi addirittura si parla di transculturalità ovvero il saper andare oltre le culture. Abbiamo detto che c’è un paragrafo (8 del capitolo 6 ) che parla delle strategie di resistenza. Quali sono queste resistenze che possiamo incontrare? -inserimento stranieri nella società e nella scuola → sono varie e di vario tipo. i mediatori culturali, i facilitatori all’insegnamento, i referenti per la cultura sono pochi nella scuola -resistente negli insegnanti di vecchio stampo che evidenziano gli aspetti problematici dell’inserimento degli stranieri in classe lamentando la solitudine nell’affrontare troppi problemi all’interno di una classe multivariata senza il supporto di una formazione adeguata e materiali didattici adeguati. -resistenze curricolari→ sono troppo etnocentrici, poco adatti a stimolare il confronto culturale e il cambiamento Per riassumere→ “Diversi da..” è un progetto realizzato dall’associazione di genitori. Il video raccoglie le interviste di vari protagonisti a cui è stato chiesto in che modo e le le particolarità somatiche hanno influenzato il contesto sociale e scolastico in cui sono vive e cosa si può fare per contrastare atteggiamenti di pregiudizi e razzismo. https://www.youtube.com/watch?v=3tEAIrzb_aE → collegamento alla figura dell’insegnante o ai mediatori culturali che devono cercare di stemperare questi comportamenti razzisti che si possono sviluppare nell’ambito scolastico. https://d21zrvtkxtd6ae.cloudfront.net/public/uploads/2016/11/12125513/Dichiarazione-universale- dei-diritti-umani.pdf → fare per giorno 12 un lavoro di gruppo che consiste nel leggere la dichiarazione e scegliere uno o due articoli che ci hanno più colpito.Ci sono alcuni elementi di criticità da spiegare.