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Discussione tesi

Il mio lavoro consiste nel presentare una ricostruzione del fenomeno della segregazione
scolastica italiana fino al febbraio 2020 per successivamente analizzare come essa si
sia articolata durante la pandemia da covid-19.

La scelta di indagare questo fenomeno è nata da un’esperienza


personale, organizzando laboratori artistici-letterari per le scuole
elementari situtate in contesti più periferici della città Torino. È in questa
occasione che ho avuto modo di entrare in contatto con la scuola
dell’istituto comprensivo Aurora. ( situtata nel quartiere aurora).
Dove sono rimasta particolarmente impressionata da una realtà molto
diversa rispetto a quella che era stata la mia esperienza elementare,
vissuta da ragazza nata e cresciuta nel centro di Torino.
Ed è stata infatti L’altissima presenza di studenti stranieri ( che nella
scuola aurora arriva all’87% del corpo studenti ) a farmi porre delle
domande
Il lavoro di analisi è stato svolto sia dal punto di vista quantitativo che
qualitativo.
Per quanto riguarda il primo caso, ho analizzato diversi dati, partendo da
una prospettiva macro per arrivare ad una prospettiva micro.
Sono partita quindi dai dati nazionali degli studenti stranieri presenti sul
territorio italiano (rispondendo alle domande: quanti sono, in quali
territorio sono piu presenti e in che percentuale rispetto ai vari gradi di
istruzione) passando per quelli della regione Piemonte, successivamente
del suo capoluogo, poi del quartiere Aurora e infine della sua scuola.
Durante questo primo lavoro si sono inoltre delineate le principali
difficoltà scolastiche a cui vanno incontro i ragazzi stranieri come la bassa
frequenza e l’alta dispersione scolastica
Per quanto riguarda invece l’analisi qualitativa, per delineare il fenomeno
della segregazione scolastica, sono partita dalla revisione della letteratura
accademica esistente per soffermarmi e corroborare in particolar modo
sull’ ipotesi secondi cui è l'evitamento da parte delle famiglie appartenenti alla classe
media delle scuole fortemente etnicizzate o con alunni di estrazione socio-economica bassa,
situate maggiormente in contesti periferi uno dei dei principali fattori di determinazione
del fenomeno della segregazione scolastica.

a questo lavoro di rilettura della letteratura accademica è stato poi


accostato un lavoro di analisi delle nuove considerazioni di diversi
sociologi e sociologhe nate durante il periodo pandemico da covid 19.

è in questo quadro teorico che si sono mosse le miei ricerche presso le


classi della scuola di aurora a cui ho poi affiancato delle interviste svolte a
tre testimoni privilegiati; due maestri e una maestra della scuola aurora e
tommaseo di torino.
(i quali hanno avvalorato l’ipotesi di cui ho fatto maggiore riferimento per tutto l’arco del
contributo, i quali hanno voluto
porre l’accento su quanto il gran numero di stranieri nella scuola Aurora abbia
pesato sulla scelta delle famiglie più solide economicamente e con maggiori
aspettative sul futuro dei figli.)

Inoltre è
stato utilizzato il mezzo fotografico come strumento per l’analisi
sociologica.
Il contributo vuole dimostrare che se è vero che le implicazioni della segregazione scolastica, in
termini di capitale
umano, di livello di istruzione e di implicazioni socio-economiche e culturali, creano
un forte divario tra gli studenti, in seguito alla pandemia da covid 19 queste differenze si sono siano
enormemente acuite.

Infatti, nel corso di quest’ultima, alla pre-esistente situazione di segregazione scolastica si è


accostata quella abitativa e culturale.
A causa del confinamento nelle proprie case i ragazzi infatti sono rimasti
ancora più esclusi e senza la possibilità di condividere uno spazio comune.
Per quanto riguarda il diritto all’istruzione esso non è stato garantito a tutti e tutte e la modalità con
cui si è cercato di supplire a questa mancanza ha ampliato le disuguaglianze già esistenti. Come ha
indicato il Ministero dell’Istruzione circo il 30% dei bambini non ha frequentato la scuola: in alcuni
casi non è stata organizzata la didattica a distanza, e nei casi in cui è stata attivata alcuni alunni non
disponevano del computer o della connessione ad internet. Questo è confermato dai dati Istat, che
hanno rilevato un 20% di minori tra i 6 e i 17 anni sprovvisto di tablet o computer. Inoltre in Italia
solo il 6,1% vive in famiglie dove
è disponibile un computer per ogni componente (Istat 2020)
Altri, abitando in case sovraffollate o con pochi spazi personali, non hanno avuto la
possibilità di concentrarsi per seguire le lezioni con costanza ( In italia, secondo i dati istat sono il il
41% di minori si trova in situazioni di sovraffollamento abitativo Ma anche avere o non avere i
genitori in grado di dare loro una mano ha fatto la differenza.

Se quindi la segregazione scolastica minaccia di non garantire pari opportunità, di perpetuare il


peso delle condizioni iniziali di svantaggio e di esclusione sociale, impedendo la mobilità sociale da
una generazione ad un’altra, il lockdown dovuto alla pandemia ha ulteriormente esasperato e
amplificato queste problematiche. E con ogni probabilità queste stesse disuguaglianze si
trasmetteranno negli ordini scolastici superiori e quindi, nel tempo, nel mercato del lavoro e nella
società̀ del futuro.
( ripetitivo?)

E La scuola, dunque, che costituisce per sua


Natura un servizio pubblico obbligatorio, universalistico che è alla base per i processi di inclusione
e parità sociale, al contrario alimenta e scolpisce le disuguaglianze creando veri ghetti sociali
all’interno del sistema pubblico della scuola dell’obbligo .

In conclusione, mi è sembrata esaustiva e suggestiva l’immagine che il maestro


Claudio mi ha lasciato: “Prova a fare un lavoro di immaginazione: entra nella casa di
uno nei nostri alunni: fatiscenti, sovraffollate, con cibo scadente quando non
scaduto, dove non esiste un angolo dedicato al bambino per la sua didattica, con
genitori che lavorano giorno e notte, e poi entra nella casa di uno dei bambini di
una scuola del centro: la stanzetta apposta per il bambino e con un angolo apposito
per la didattica a distanza, poi c’è questo, quello e quell’altro ancora. Prova a
figurarti queste due situazioni e ad immaginare chi è più avvantaggiato e chi è
svantaggiato. Ho detto tutto”
Questo mi pare un grande fallimento di uno stato democratico e della scuola
pubblica intesa come luogo di convivenza, formazione di cittadinanza, e motore di
mobilità sociale.

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