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DIDAT
TICA
ONLIN
EE
PANDE
MIA Matteo Accogli
Classe 3 A
INTODUZIONE
In quest’ultimo anno abbiamo e purtroppo stiamo ancora vivendo uno dei momenti più
difficili del XXI secolo a causa di un virus chiamato COVID – 19.
Tutto ha inizio nel mese di novembre - dicembre del 2019, quando nella città di Wuhan, in
Cina, ha iniziato a diffondersi un virus abbastanza pericoloso per la salute dell’uomo.
Nonostante le autorità cinesi siano intervenute tempestivamente per contenerlo invitando i
cittadini alla quarantena, il virus ha raggiunto l’Europa e così il nostro Paese, l’Italia.
Nel mio elaborato ho voluto trattare il tema della didattica online legata alla pandemia, la
scelta è ricaduta su questa tematica perché questa è stata un’esperienza nuova per me e per
tutti i miei amici ed è qualcosa che sicuramente non dimenticheremo facilmente perché ha
stravolto le nostre abitudini e ce ne ha fatte introdurre di nuove.
La pandemia ci ha privati di ciò che prima davamo per scontato, come uscire con gli amici,
o fare un giro in bicicletta, salutarci a distanza e soprattutto andare a scuola.
La chiusura della scuola è stata l’esperienza che più mi ha segnato perché siamo passati
dallo stare cinque ore in classe con professori e compagni all’alzarsi la mattina e sederci
davanti allo schermo di un computer ognuno da casa propria. Questo è stato un grosso
cambiamento che ci ha portati a vivere in solitudine un momento che prima condividevamo
da vicino con i compagni.
In futuro quando rileggerò questo elaborato ricorderò sicuramente questo momento:
l’impossibilità di studiare tutti insieme a causa di un virus che ci ha obbligato alla distanza
per così tanto tempo.
Spero che questo brutto episodio spinga noi esseri umani a diventare più responsabili e
rispettosi anche e soprattutto nei confronti dell’ambiente, con la speranza che eventi così
drastici non si verifichino mai più.
SCIENZE
Che cos’è il COVID-19?
COVID-19 è il nome della malattia da nuovo coronavirus: “CO” indica corona, “VI” virus,
“D” significa disease (malattia in inglese) e 19 si riferisce al 2019, l’anno della sua
comparsa.
Le goccioline del respiro sono la modalità di trasmissione principale del virus; queste
possono passare da una persona all’altra attraverso uno starnuto, un colpo di tosse e contatti
diretti personali, ma anche attraverso le mani che se non lavate possono essere contaminate
e trasmettere il virus ad altri tramite il semplice contatto (si pensi a una stretta di mano: se il
soggetto infetto ha le mani contaminate può trasferire il virus sulle mani dell’altro che può a
sua volta infettarsi portando una mano alla bocca, agli occhi o al naso). Queste goccioline
sono troppo pesanti per rimanere sospese nell'aria e dunque cadono rapidamente,
adagiandosi sul pavimento e sulle superfici.
COVID-19 può manifestarsi con sintomi quali raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, ma
anche con manifestazioni più serie come polmonite e difficoltà respiratorie. Alcuni soggetti
possono invece essere asintomatici.
Il periodo di incubazione, ovvero il tempo che passa tra il contagio e la manifestazione dei
sintomi, si stima duri dai 2 agli 11 giorni, fino a un massimo di 14 giorni.
In presenza di sintomi o dubbi occorre restare a casa e non recarsi in Pronto soccorso o dal
proprio medico. È bene poi chiamare il proprio medico di famiglia, il pediatra o la guardia
medica, oppure rivolgersi ai numeri verdi regionali consultabili qui. È inoltre stato attivato il
numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.
Diagnosi
Per confermare la diagnosi di COVID-19 è necessario sottoporre il paziente a esami
specifici di laboratorio secondo i protocolli “Real Time PCR” per SARS-CoV-2 stabiliti
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il paziente viene poi sottoposto a un tampone faringeo: un esame rapido, non invasivo e
indolore volto a prelevare un campione della secrezione a livello della gola (in particolare
sulla mucosa della faringe posteriore) attraverso un bastoncino cotonato che viene inserito
in bocca. L’analisi del campione permette poi di verificare la presenza del virus.
Con un ruolo complementare a quello del tampone, anche la TAC può fornire informazioni
molto importanti per individuare nelle fasi iniziali questi pazienti. Una TAC senza mezzo di
contrasto ed eseguita con tecnica tradizionale è in grado di cogliere i segni polmonari della
malattia in fase precoce e fornisce informazioni altamente specifiche per il coronavirus
perché i segni presenti in TAC sono ben identificabili.
SCIENZE
APPARATO RESPIRATORIO
ITALIANO
Alessandro Manzoni nasce nella Milano asburgica il 7 marzo 1785. Dopo la separazione dei
genitori, Manzoni compie gli studi nei collegi religiosi più prestigiosi.
Nel 1805 Manzoni raggiunge la madre, residente da anni a Parigi e conosce alcuni esponenti
della nuova poetica romantica. Da questo momento in poi Manzoni vede la propria opera di
scrittore come una missione affidatagli da Dio. La sua opera principale è “I promessi sposi”
la cui composizione impegna Manzoni per più di vent’anni.
Nei Promessi sposi Manzoni inserisce in un contesto storico reale una vicenda verosimile,
con personaggi realmente esistiti accanto ad altri inventati, i cui pensieri comportamenti e
abitudini sono però coerenti con l’ambientazione storica della trama. L’argomento del
romanzo trae spunto da tre fatti drammatici realmente accaduti in Lombardia nel periodo tra
il 1628 e il 1630 la carestia, la discesa dei Lanzichecchi e la peste.
LA MADRE DI CECILIA
…madre di Cecilia
Scendeva dalla soglia
d’uno di quegli usci, e
veniva verso il convoglio,
una donna, il cui aspetto
annunciava una giovinezza
avanzata, ma non
trascorsa; e vi traspariva
una bellezza velata e
offuscata, ma non guasta,
da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e
maestosa che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante;
gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d’averne sparse tante; c’era in quel dolore
un non so che di pacato e di profondo, che attestava un’anima tutta consapevole e presente
a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la indicasse così
particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito
ne cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov’anni, morta; ma tutta ben
accomodata, co’ capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle
mani l’avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la
teneva a giacere, ma sorretta, a sedere su un braccio, col petto appoggiato al petto, come
se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte,
con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull’omero della madre, con un
abbandono più forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de’ volti non
n’avesse fatto fede, l’avrebbe detto chiaramente quello de’ due ch’esprimeva ancora un
sentimento. Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie
però d’insolito rispetto, con un’esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza
però mostrare sdegno né disprezzo, «no!» disse: «non me la toccate per ora; devo metterla
io su quel carro: prendete». Così dicendo, aprì una mano, fece vedere una borsa, e la
lasciò cadere in quella che il monatto le tese. Poi continuò: «promettetemi di non levarle un
filo dintorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo e di metterla sotto terra così».Il
monatto si mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per il
nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l’inaspettata ricompensa,
s’affacendò a far un po di posto sul carro per la morticina. La madre, dato a questa un
bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce l’accomodò, le stese sopra un panno bianco,
e disse l’ultime parole: «addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per
restar sempre insieme. Prega intanto per noi; ch’ io pregherò per te e per gli altri». Poi,
voltatasi di nuovo al monatto, «voi», disse, «passando di qui verso sera, salirete a prendere
anche me, e non me sola». Così detto, rientrò in casa, e, un momento dopo, s’affacciò alla
finestra, tenendo in collo un’altra bambina più piccola, viva, ma coi segni della morte in
volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché il carro non si
mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro poté fare, se non posar sul letto
l’unica che le rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme? come il fiore già
rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che
pareggia tutte l’erbe del prato.
Il brano dal titolo “la madre di Cecilia” è presente nel cap. XXXIV e questa risulta essere la
protagonista di uno dei momenti più drammatici dell'intero romanzo, da commuovere il
lettore. La narrazione inizia quando il giovane Renzo, protagonista importate dei Promessi
Sposi, dirigendosi verso la casa di don Ferrante, in uno scenario insolito in cui si presenta la
città di Firenze colpita dalla peste del 1630, vede una donna, di “giovinezza avanzata”,
uscire dall'uscio di una casa e dirigersi verso il carro dei monatti. La donna porta in braccio
il cadavere di una bambina di circa nove anni, morta di peste, vestita con l’abito bianco e
lindo della domenica, tutto ricamato e ben pettinata. La madre le regge il capo come se fosse
ancora viva, per poi poggiarla con delicatezza sul carro, salutandola per l’ultima volta. La
donna, mostra "una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un
languor mortale", poiché appare evidente che essa ha versato molte lacrime per la perdita
della sua amata bambina e sul suo volto sono abbastanza evidenti i terribili segni del
contagio della peste.
La scena si conclude quando un "turpe monatto" si avvicina con esitazione alla madre per
prendere il corpicino della figlia, un atteggiamento inusuale per quell’uomo, ma la donna gli
chiede di poter adagiare lei stessa la sua bambina sul carro, ricompensandolo con del denaro
e facendosi promettere che la fanciulla verrà sotterrata vestita, senza "levarle un filo
d'intorno". È l’ultimo addio della madre a Cecilia, augurandole di riposare in pace. La
donna si rivolge ancora una volta al monatto e gli ricorda che in serata dovrà ripassare da
quella casa a raccogliere lei e l'altra sua figlia, detto ciò, rientra in casa e, da lì, si affaccia da
una finestra tenendo in braccio un'altra bambina, "viva, ma coi segni della morte in volto".
Renzo assiste alla scena toccante e trattiene a stento le lacrime, sopraffatto da un'emozione
straordinaria, e prima di proseguire il suo viaggio prega Dio di porre presto fine alle
sofferenze della donna e della figlia superstite
STORIA
Influenza spagnola
Oltre alla guerra nel periodo che va dal 1913 e il 1924 si diffuse in Europa una terribile
epidemia di influenza, la cosiddetta “spagnola”. Fu una vera strage che, sommata alle
perdite della guerra, provocò una grave crisi demografica.
La denominazione era dovuta alla credenza, sbagliata, che i primi casi si fossero verificati
nella Penisola iberica.
In realtà i primi focolai si erano avuti in Cina nei primi mesi del 1918.
La gente era ammassata insieme spesso in condizioni di grande miseria e ciò favoriva il
contagio e il diffondersi dell’epidemia. Alla fine di aprile la malattia si diffuse in Spagna,
otto milioni di spagnoli si misero a letto fra cui anche re Alfonso XIII.
A Madrid un terzo della popolazione venne colpita.
Il morbo cominciava in modo non preoccupante dopo due giorni di incubazione con la tosse.
Quindi insorgevano dolori in gran parte del corpo. Seguivano sonnolenza e torpore con
febbre fino a 41°, polso debole, lingua bianca, mal di testa e di gola.
La malattia si diffuse in Europa, stati uniti, India, Nuova Zelanda e Africa del Sud.
In Argentina gli Spagnoli vennero considerati a tal punto colpevoli del flagello che la paella,
il loro piatto nazionale, venne bandito da tutti i menu.
Complessivamente furono contagiate circa un miliardo di persone, più della metà della
popolazione globo. I morti accertati furono tra i 21 e i 22 miliardi. La malattia naturalmente
fece strage anche tra i soldati sui fronti di guerra.
Nel New Jersey, negli stati Uniti, vennero fucilati come spie dei tedeschi medici e infermieri
accusati di diffondere il contagio tra le truppe Americane.
Il provvedimento più diffuso fu l’obbligo della mascherina per bocca e naso, peraltro non
giudicato utile dai medici e invece l’unico veramente efficace.
Peste nera
Un’altra pandemia, fu’ la peste nera, forse la peggiore della storia dell’umanità, avvenuta
verso la metà del XIV secolo (tra il 1346 e il 1353). Secondo gli storici, la popolazione
europea passò da 80 a 30 milioni di persone.
Nel 1314 in Europa ci furono molte rivalità tra gli stati che contribuivano ad alimentare un
clima di tensioni. Era conosciuta per i suoi precedenti, ma le sue cause e il suo trattamento
erano completamente ignorati. Questo, insieme alla velocità di diffusione, l'hanno resa una
delle più grandi pandemie della storia. Solo cinque secoli più tardi venne scoperta la sua
origine animale, e il suo collegamento con i ratti, che durante il Medioevo convivevano
nelle grandi città con le persone e si spostavano addirittura con gli stessi mezzi di trasporto,
come le navi, per esempio, verso città lontane, portando il virus con sé. I numeri che ha
lasciato dietro di sé questa epidemia sono sconvolgenti.
Il vaiolo
Il cosiddetto virus del vaiolo, trae il suo nome alle piaghe che si formavano sulla pelle del
malato. Era una malattia grave ed estremamente contagiosa che decimò la popolazione
mondiale dalla sua comparsa, arrivando ad avere tassi di mortalità fino al 30%. Si espanse
nel Nuovo mondo quando i conquistatori iniziarono ad attraversare l'oceano, colpendo in
modo terribile una popolazione con difese molto basse contro nuove malattie, e in Europa
ebbe un periodo di drammatica espansione durante il XVIII secolo, infettando e sfigurando
milioni di persone. Fortunatamente, è una delle due uniche malattie che l'uomo è riuscito a
debellare con la vaccinazione. È stato proprio combattendo questa malattia che fu scoperto
il primo vaccino. Fu Lady Mari Montagu ad elaborare inizialmente alcune osservazioni
chiave in Turchia e, quasi 100 anni dopo, Edward Jenner ne dimostrò scientificamente la
loro efficacia. Nel 1977 è stato registrato l'ultimo caso di contagio del virus, che da allora è
considerato estinto.
GEOGRAFIA
La pandemia da COVID -19, attualmente in corso, ha registrato i primi casi nella città di
Wuhan, nella Cina centrale, verso la fine di novembre dello scorso anno.
In seguito, nelle prime settimane di gennaio si è diffuso nelle altre province cinesi, forse
favorito dagli spostamenti della popolazione per via del capodanno cinese.
Wuhan è il capoluogo della provincia di Hubei ed è la settima città più grande della Cina,
con una popolazione di oltre 11 milioni di persone. È un importante snodo dei trasporti del
Paese, nota da tempo come "La via delle nove province". Un’altra nazione fortemente
colpita dal virus COVID19 sono stati gli Stati Uniti, dove il virus si è sparso rapidamente
uccidendo migliaia di persone in pochissimo tempo.
Cina
Con una superfice di 9.572.900 km, la Cina è il terzo Paese più esteso del mondo dopo
Russia e Canada.
Il territorio presenta una morfologia varia e complessa, dal momento che in Cina si trovano
le montagne più alte della terra, lunghissimi fiumi, vasti deserti, steppe, altopiani e fertili
pianure.
la Regione occidentale è detta la “Cina esterna”, molto vasta e scarsamente
abitata, perché aspra e arida;
la Regione orientale è detta la “Cina propria”, dove le fertili pianure hanno
favorito l’insediamento umano.
Le coste cinesi della baia di Hangzhou sono prevalentemente basse, sabbiose o paludose
mentre sul Mar Cinese e Meridionale tendono invece a essere più alte e rocciose.
L’influsso dei monsoni è forte dunque il clima è umido e piovoso.
La Cina tutela il suo straordinario patrimonio naturale con parchi e riserve protette molto
estese. Ma la Cina è sempre più colpita dalle conseguenze del gravissimo inquinamento,
dove l’aria è spesso irrespirabile, sia del territorio, a causa delle piogge acide, della
desertificazione, con il rischio di estinzione di molte specie animali. Il governo cinese
comincia solo ora a prendere misure per arginare questi fenomeni che stanno danneggiando
fortemente il paese.
Con 1 miliardo e 354milioni di abitanti, la Cina è lo stato più popolato del mondo: vi risiede
circa il 20% della popolazione mondiale.
In Cina fino a poco tempo fa la stragrande maggioranza della popolazione viveva nelle
campagne, mentre oggi sta avvenendo un gigantesco processo di inurbamento: il 52% della
popolazione vive in città.
Le maggiori aree metropolitane sono quelle di Shanghai, Pecchino, Hong Kong, Chongqing
e Nanchino.
Dal 1949 a oggi la popolazione è raddoppiata, soprattutto a causa del miglioramento delle
condizioni di vita. Preoccupato dall’accesso di nascite, nel 1979 il governo aveva infatti
introdotto la <Politica del figlio unico>, cioè l’obbligo di non far nascere più di un figlio per
famiglia. Questa scelta ha provocato l’arresto della crescita demografica con un rapido
processo di invecchiamento della popolazione.
Il gruppo etnico prevalente è quello Han ma sono presenti oltre 50 etnie. Si parlano
numerosi dialetti: quello di pechino costituisce la base del mandarino, la lingua ufficiale del
paese e la più parlata al mondo. È organizzata per ideogrammi, cioè per simboli che
rappresentano concetti e idee.
La Repubblica popolare Cinese è ufficialmente laica e il 60% della popolazione si dichiara
non credente.
La Cina ha una produzione agricola superiore del 30% a quella degli Stati Uniti, pur
possedendo meno terreni coltivabili ha il primato nella produzione di grano e di riso ed è tra
i principali produttori di mais, tabacco, soia, patate, arachidi, tè, cotone, seta e lino.
La Cina è ricca di materie prime e di fonti di energia, estrae oltre il 30% del carbone
utilizzato nel mondo.
La Cina è leader mondiale nella produzione di materie prime, di fertilizzanti chimici e di
molti prodotti di largo consumo come quelli del settore tessile e i giocattoli.
Le esportazioni sono una voce fondamentale: ogni genere di merce viene prodotta negli
stabilimenti cinesi, per essere poi esportata in tutto il mondo.
Il sistema delle vie di comunicazione è avanzato e in continuo miglioramento, caratterizzato
da un’ampia rete ferroviaria ad alta velocità, da lunghe vie fluviali navigabili e da una
diffusa rete stradale.
Un effetto negativo della crescita economica sono gli enormi danni ambientali. Le metropoli
sono avvolte da una nube di smog a causa del traffico, della produzione di energia e degli
scarichi industriali, mentre il versamento di rifiuti nei fiumi sta inquinando le terre destinate
all’agricoltura.
Stati Uniti
Con un territorio immenso di oltre 9 milioni di km, gli Stati Uniti sono il quarto paese al
mondo per estensione.
Dal punto di vista morfologico, il territorio può essere suddiviso in tre regioni.
Nella regione orientale, la prima a essere colonizzata dagli Europei, si elevano i
monti Appalachi. La costa settentrionale è incisa da baie ben riparate.
La regione centrale è quella delle grandi pianure, dove scorrono i principali corsi
d’acqua del continente.
A ovest nel territorio che un tempo era conosciuto come “Far west” si incontra la
terza regione, caratterizzata da una stretta e uniforme fascia costiera sull’oceano
Pacifico.
Gli stati uniti sono molto ricchi di acque. Nelle grandi pianure si trova il bacino del fiume
Mississippi-Missouri con affluenti come Ohio, Minnesota, Tennessee: è il bacino
idrografico più esteso dell’America del nord e il terzo al mondo dopo quello del Rio delle
Amazzoni e del Congo. Il clima degli stati uniti in gran parte è da considerare un clima di
tipo temperato. In Alaska, data la vicinanza al polo nord, il clima è subartico e l’ambiente
caratterizzante è la tundra.
Oggi la popolazione supera i 316 milioni di persone, è infatti terzo stato più popoloso del
mondo.
La composizione etnica è estremamente varia, proprio a causa del forte movimento
migratorio, che continua ancora oggi.
Gli abitanti sono distribuiti sul territorio in modo molto disomogeneo.
A grandi metropoli, che tendono a fondersi in megalopoli, si contrappongono vaste aree
interne quasi disabitate e regioni prive di qualsiasi insediamento umano.
Gli stati uniti detengono il PIL più alto del mondo e dominano il commercio internazionale:
sono il secondo esportatore, il primo investitore e il primo importatore del pianeta.
Gli stati uniti sono anche la prima potenza militare mondiale.
Le terre coltivate sono molto estese. Gli USA sono grandi produttori di cereali, soia, agrumi,
cotone, e tabacco. Il sottosuolo è ricco di carbone, gas naturale, rame, ferro, oro e petrolio.
Si registrano livelli di eccellenza in tutti i comportamenti industriali, ma sono
particolarmente avanzati quelli ad alta tecnologia come l’informatica, l’elettronica, le
telecomunicazioni, le biotecnologie, la farmaceutica.
TECNOLOGIA
STORIA DELL’ARTE
Il surrealismo si espande in tutta l’Europa e riguarda le arti figurative, la letteratura e la
poesia, la fotografia, il cinema e il teatro.
Gli artisti surrealisti vogliono indagare l’inconscio, cioè gli aspetti nascosti della nostra
coscienza, che a volte emergono nel sogno, negli incubi, attraverso le paure, nei
comportamenti spontanei e inspiegabili di ciascun uomo.
Tra gli esponenti del movimento ricordiamo René Magritte.
“Gli amanti” di Magritte, il dipinto che esprime l’impossibilità dell’amore
Sono diversi i quadri di Magritte davanti ai quali non possiamo che rimanere intrappolati,
ma ce n’è uno in particolare che si imprime dentro di noi. Si tratta de “Gli amanti”.
Considerato uno dei più grandi pittori del Surrealismo, René Magritte ci ha consegnato
dipinti meravigliosi, destinati a resistere all’usura del tempo in virtù non solo della loro
bellezza estetica, ma anche della loro capacità di emozionarci. Se vi è capitato sotto gli
occhi anche una sola volta, siamo sicuri che non lo avrete più dimenticato. Un quadro che
testimonia una tragedia accaduta nella vita di Magritte e che allo stesso tempo mette in
scena una relazione per certi versi negata.
Un quadro in cui gli amanti sono vicini, ma divisi da un velo che li rende ciechi. Una sorta
di muro che allontana, malgrado la vicinanza. Un capolavoro dell’inizio del secolo scorso,
che segna ancora come inarrivabile un’era fatta di grandi autori che hanno rivoluzionato
grazie alla grande poesia delle loro opere.
Al centro del quadro ci sono infatti due amanti – protesi l’una verso l’altro – nell’atto di
baciarsi, ma questo bacio è destinato a rimanere sospeso. Infatti, i due soggetti, connotati
soltanto dalle loro vesti, non sono riconoscibili e un lenzuolo bianco avvolge le loro teste,
impossibilitando il loro desiderio di unirsi. L’amore diventa dunque aspirazione, desiderio,
tensione, ma non può esserci fusione. Lo struggimento che si vive guardando l’opera nasce
dal conflitto, il conflitto tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, fra il desiderio viscerale
di unione e l’impossibilità che accada.
Osservandola in questo contesto storico vedremo questa tela come simbolo di lontananza, di
distanziamento sociale.
Il velo bianco impedisce ai due amanti di comunicare, riporta ad un senso di inquietudine ed
angoscia; lo sfondo è contrastato da un colore molto accesso, il blu, dalla cornice
classicheggiante che riveste la rossa parete, riportando agli occhi i tempi antichi. I drappeggi
dei veli appaiono leggeri ed appena appoggiati sui volti dei due amanti e sono in netto
contrasto con l’architettura rigida che appare accennata in alto a destra. Dietro questa
descrizione formale c’è altro.
In questi giorni anche noi siamo ostacolati dal vederci l’un l’altro. Non coperti da sottili
veli, ma separati da mura. Possiamo vederci, ma attraverso uno schermo, che è il velo che ci
separa dalla persona amata.
“Il bacio”
Francesco Hayez
EDUCAZIONE CIVICA
Nel periodo della pandemia abbiamo vissuto alcuni periodi di lockdown, di chiusura che ha
portato alla chiusura della scuola e alla DAD, la didattica a distanza.
Ogni giorno anziché svegliarci al mattino e dirigerci verso scuola, ci sedevamo alla
scrivania di casa, accendevamo il computer e seguivamo le lezioni da casa.
Molte sono state e proteste in tutta Italia da parte degli studenti, che dopo il primo anno di
didattica a distanza desideravano fortemente tornare tra i banchi di scuola, con le dovute
precauzioni dichiarando che la scuola è un diritto e che l’istruzione è una parte
fondamentale nella vita di un ragazzo/a.
Articolo 34
Che cosa significa? L’art. 34 esplicita, per tutti i cittadini, il diritto di accedere al sistema
scolastico: la reale effettività dell’istruzione dell’obbligo viene garantita dal fatto che questa
è gratuita, mentre quella dell’istruzione superiore viene assicurata dalla concessione di
“provvidenze” a chi è privo di mezzi (purché si dimostri capace e meritevole).
Le indicazioni presenti in questo articolo sono state riferite, in un primo tempo, alla sola
scuola pubblica. Nel 1994, però, la sentenza n. 454 della Corte costituzionale ha ritenuto
“ingiustificatamente discriminatoria” l’esclusione degli alunni delle scuole private dalla
possibilità di ottenere una “provvidenza”.
Inoltre la Costituzione indica un numero minimo di anni (“almeno 8”), ma non un numero
massimo. Nel 2005 il decreto legislativo n. 76 ha modificato – estendendola – la durata
dell’obbligo scolastico, stabilendo che “la Repubblica assicura a tutti il diritto all’istruzione
e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una
qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età”.
Ma perché...? Nella società attuale questo articolo può sembrare obsoleto. Eppure per i
Costituenti era di grande importanza perché essi vedevano nell’accesso alla scuola una
possibilità di ascesa sociale. In altri termini, la cultura e l’istruzione erano intesi come un
potente strumento per l’affermazione individuale. Ecco anche perché troviamo affermazioni
circa la gratuità dei primi otto anni di studi e l’erogazione di aiuti ai meritevoli per gli anni
successivi: questo diritto doveva essere effettivo.
Ma l’equivalenza tra formazione scolastica e ascesa sociale è ancora vera? Gli anni recenti,
caratterizzati dal dominio dei mass media e della tv-spazzatura, dal lavoro precario e dalla
disoccupazione, sembrano smentire questo principio: il successo pare spesso determinato
dalla sola capacità di rendersi fenomeni mediatici, indipendentemente e spesso
sfacciatamente in contrasto con capacità professionali e cultura. Eppure sta proprio nella
formazione culturale l’antidoto che permette di sviluppare nei cittadini un rifiuto verso quei
fenomeni mediatici che si reggono sulla curiosità altrui.
Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto
riguarda le classi elementari e di base. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria.
L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione
superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al
rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve
promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e
religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro
figli.
EDUCAZIONE FISICA
L’importanza del respiro trova profonde radici nelle culture orientali che sulle tecniche di
respirazione hanno elaborato una vera e propria filosofia di benessere fisico e psichico.
L’educazione respiratoria è un aspetto importantissimo, soprattutto nella formazione fisica
di base, in quanto ci permette di:
migliorare l’elasticità della gabbia toracica e aumentare la funzionalità e l’efficienza
dell’apparato respiratorio
migliorare i processi metabolici dell’intero organismo.
mantenere la corretta postura
La respirazione nelle ATTIVITÀ SPORTIVE CICLICHE a forte impegno organico (es.:
corsa a piedi, ciclismo, canottaggio, nuoto, ecc.), è più conveniente se effettuata anche
attraverso la bocca in quanto permette di raggiungere i massimi valori di ventilazione
polmonare e, quindi, di rendimento.
MUSICA
Flash mob o Flashmob (dall'inglese flash, lampo, inteso come evento rapido, improvviso, e
mob, folla) è un termine coniato nel 2003 per indicare un assembramento improvviso di un
gruppo di persone in uno spazio pubblico, che si dissolve nel giro di poco tempo, con la
finalità comune di mettere in pratica un'azione insolita. Il raduno viene generalmente
organizzato via internet (posta elettronica, reti sociali) o telefonia cellulare. Le regole
dell'azione di norma vengono illustrate ai partecipanti pochi minuti prima che questa abbia
luogo, ma se necessario possono essere diffuse con un anticipo tale da consentire ai
partecipanti di prepararsi adeguatamente.
In Europa, il primo evento del genere si svolse in Italia, a Roma, nel luglio 2003. Eventi
simili si erano già verificati a New York, San Francisco e Tokyo.
INGLESE
Reported for the first time by the World Health Organization on December 31, 2019, it
emerged in all its danger with the pneumonia epidemic in Wuhan, in the province of Hubei.
Today the city’s fish market is considered the origin of the outbreak. At the beginning, the
cases were officially 198, with 5 cases in the capital, 14 in the province of Guangdong and
one in Shanghai. On January 30, there were 169 deaths in China and over seven thousand
infections all over the world.
Finally, the WHO defined Covid-19 as the disease, which could remember Sars, but it is not
the same disease and we cannot minimize it as a form of flu. Coronavirus was isolated in the
other countries to study its phylogeny from China to the derived strains. It was called
SARS-CoV2, distinguishing it from SARS SARS-CoV1.