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EDUCAZIONE UNIVERSALE
L’ideale su cui poggia tutta la riflessione pedagogica di Comenio è
l’educazione universale ovvero un’educazione garantita a tutti
indipendentemente dal ceto di appartenenza, dall’età, dal sesso e dalle
capacità. Questo principio si pone in assoluta discontinuità con il passato
(ad eccezione della parentesi luterana). Per la prima volta viene
riconosciuta l’educazione come un diritto di tutti e non come una
prerogativa di pochi, l’educazione è anche un dovere dal momento che la
scuola per Comenio (almeno quella di base) doveva essere obbligatoria e
uguale per tutti. Perché bisogna educare tutti?
L’educazione è concepita da Comenio più che come uno strumento di
emancipazione sociale (un modo per migliorare il proprio status) come
l’unica possibilità di rinascita dell’umanità: in un mondo dilaniato dalle
guerre, dai conflitti, dall’egoismo e dall’allontanamento da Dio, l’unica
strada percorribile per promuovere la pace, la fratellanza, la bontà e
l’amore per Dio è che tutti, dai più ricchi ai più poveri, escano
dall’ignoranza. Il cambiamento morale affinchè sia radicale e significativo
deve riguardare tutti, nessuno escluso. Attraverso l’educazione gli uomini
possono esercitare la ragione (di cui tutti, nessuno escluso sono dotati per
natura) e attraverso il suo utilizzo indagare e comprendere ciò che Dio ha
realizzato con ordine e intelligenza nel mondo. Chi è razionale (cioè chi
utilizza la ragione per pensare e per agire) non può volere il male e poiché
tutti gli uomini sono per natura razionali, educando tutti è possibile
realizzare la pace e la concordia nel mondo.
In definitiva, la rinascita dell’umanità si realizza solo a condizione che tutti
coloro che appartengono al genere umano siano educati da qui l’ideale di
un’educazione universale.
Il concetto di educazione universale viene espresso da Comenio mediante
il termine PAMPEDIA (educazione di tutti)
RICAPITOLANDO:
L’IGNORANZA fa scegliere il male ( egoismo, conflitti ecc)
L’EDUCAZIONE, promuovendo l’esercizio della ragione, fa scegliere il bene
(pace, bontà, fratellanza, Dio) dunque tutti devono essere educati per
rinnovare l’umanità intera.
3. EDUCAZIONE NATURALE
L’educazione perché sia efficace deve essere naturale. Che cosa si
intende per educazione naturale? Deve cioè rispettare basarsi sulla
“natura” degli alunni e cioè adeguarsi alle loro capacità ed esigenze che
sono diverse a seconda dell’età.
Comenio per la prima volta supera “l’adultismo” delle epoche precedenti
ossia la tendenza a considerare il bambino un adulto in miniatura da
educare tenendo a mente ciò che sarebbe diventato e non ciò che il
bambino è nel presente. In altre parole con Comenio inizia a delinearsi il
concetto di infanzia come età a sé, come struttura completa e non
incompleta dotata di specifiche caratteristiche mentali ed emotive. La
personalità del bambino non è qualcosa di mancante o parziale, è una
personalità intera completa e armonica, non è inferiore all’uomo è
semplicemente diversa dall’uomo, è per questo che non è possibile fare
paragoni né educare il bambino come si farebbe con un adulto.
A partire da questa concezione ( la specificità mentale, fisica ed emotiva
di ogni età) Comenio propone il metodo ciclico o graduale. Bisogna cioè
presentare le nozioni “gradualmente” in base a ciò che l’alunno sa fare e
come è in grado di fare. Non si tratta assolutamente di presentare nozioni
e discipline diverse a seconda dell’età bensì il contrario: presentare le
stesse materie ma in modo diverso, aggiungendo man mano che il
bambino cresce, maggiori approfondimenti e maggiori dettagli e
mediante metodi e strumenti adeguati all’età ( ad esempio si può iniziare
a fare storia dalla scuola dell’infanzia, naturalmente contenuti e metodi
saranno commisurati all’età degli alunni).
COLLEGAMENTI
Per la sua idea di educazione che rispetta la natura del discente, Comenio
ha senza dubbio contribuito alla nascita della pedagogia moderna. La sua
idea di bambino come persona completa e armonica nelle sue
caratteristiche verrà poi sviluppata da Rousseau mediante il concetto di
puerocentrismo in opposizione all’adultismo, sempre Rousseau
svilupperà ulteriormente l’idea di un’educazione naturale. L’idea che ogni
età si presenta con caratteristiche ed esigenze proprie troverà conferma
nello studio dell’evoluzione del pensiero ad opera degli psicologi dello
sviluppo. In tale senso un grande contributo è stato dato dal “padre” della
psicologia dello sviluppo, Jean Piaget. Il rapporto sottolineato da Piaget
tra educazione e caratteristiche psicologiche del bambino porterà nei
secoli alla nascita della psicopedagogia ( indirizzo di studio che analizza i
processi mentali coinvolti nell’apprendimento al fine di migliorarlo).
Tutte queste idee espresse da Comenio( centralità del bambino e
adeguamento dell’insegnamento alle sue caratteristiche) troveranno
compimento nell’indirizzo pedagogico più importante della prima metà
del Novecento: l’Attivismo.
4. DIDATTICA MAGNA
Comenio non si è limitato ad una riflessione pedagogica ma ha proposto
un vero e proprio metodo per riorganizzare l’educazione.
Teoria e pratica pedagogica vengono dettagliatamente trattate da
Comenio nella sua opera più importante, “Didactica Magna”(1638)( la
Grande Didattica) al cui interno è possibile trovare un completo e
articolato programma educativo.
Basandosi sull’educazione naturale e sulle caratteristiche psicologiche
proprie delle diverse età, Comenio elabora un curriculum completo,
indicando finalità dell’educazione, i metodi per raggiungerle i contenuti e
i metodi d’insegnamento.
Innanzitutto suggerisce la suddivisione della scuola in 4 cicli di sei anni
ciascuno, dalla nascita fino ai 24 anni. Ad ogni ciclo bisognerà proporre gli
stessi contenuti ma in modo sempre più ampio e organico ( metodo
ciclico e graduale) solo in questo modo è possibile realizzare l’ideale
pansofico.
I 4 CICLI
. SCUOLA MATERNA
SCUOLA VERNACOLARE
SCUOLA LATINA
ACCADEMINA
Scuola materna
In realtà Comenio non parla di scuola materna nel senso moderno del
termine ma allude all’educazione che deve avvenire in casa soprattutto
per mezzo delle madri. Anche a quest’età bisogna prevedere
l’insegnamento di tutte le discipline di base limitatamente ai concetti
elementari e soprattutto adeguando l’insegnamento alle capacità dei
bambini. In questa fase i bambini apprendono soprattutto attraverso i
sensi ( questo verrà poi confermato qualche secolo dopo proprio da
Piaget) pertanto le attività dovranno essere strutturate e pensate proprio
per esercitare i sensi( attività con le immagini, i colori, le forme ecc…)
Ricapitolando: