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Friburgo in Moravia 1856 - Londra 1939, poiché nel ‘37 i nazisti arrivarono in Austria e lui
dovette scappare.
MAESTRO DEL SOSPETTO: con Freud, ultimo (in ordine cronologico) dei “maestri del
sospetto” abbiamo ancora una volta il TRIONFO DELL’UMANO CONTRO OGNI
TRASCENDENZA. Anche Freud, come Marx e Nietzsche, ritiene che la coscienza che l’uomo
ha di se stesso non è in grado di cogliere la verità, che non vi è coincidenza immediata tra
apparenza e realtà, e che dunque occorre una “decifrazione” di tale coscienza.
Per Freud è necessario decifrare i propri impulsi umani reconditi per superare le proprie
paure dell’inconscio liberandosi da ciò che ci angoscia nel profondo. Solo così si può guarire
e tornare, finalmente, alla felicità.
La sua opera principale “L’interpretazione dei sogni” ha aperto la strada ad una nuova
disciplina: la PSICANALISI, questa a sua volta apre nuove prospettive alla filosofia e allo
studio sull'uomo.
La psicoanalisi è caratterizzata da tre aspetti fondamentali:
- è un metodo di indagine che tenta di chiarire i processi che avvengono nella psiche o
meglio nell'inconscio;
- è una forma di psicoterapia, cioè di cura di alcune malattie psichiche;
- è un complesso sistema di teorie fondate sulla pratica, sull'analisi psicologica al fine
di definire i processi della psiche.
Che rapporto c'è, allora, tra filosofia e psicoanalisi?
La filosofia è interessata alla psicoanalisi per due motivi:
- perché l'oggetto di studio della psicanalisi è l'uomo della sua vita interiore, oggetto
condiviso anche dalla filosofia;
- perché, studiando ed elaborando teorie sulla struttura della psiche, la psicoanalisi
propone un'interpretazione dell'uomo aprendo nuovi campi di ricerca.
Tuttavia, la PSICOANALISI NON APPARTIENE ALLA FILOSOFIA. Se quest'ultima aspira ad
un'interpretazione globale e totale della realtà, la psicoanalisi rimane dentro dei confini, e
come disciplina scientifica opera su un oggetto ben determinato e con un metodo scientifico.
Lo stesso Freud considera la filosofia un'illusione proprio per la sua aspirazione ad
un'interpretazione totale della realtà che reputa appunto impossibile.
LA SCOPERTA DELL'INCONSCIO
La novità freudiana più importante risiede nella scoperta dell'inconscio. Questa avviene in
seno all'opera “L’interpretazione dei sogni”, nella quale Freud afferma che per quanto il
mondo dei sogni sia assurdo e illogico, in realtà questo ha precise regole che possono
essere studiate e interpretate. La realtà inconscia si scopre nel sogno.
Il sogno ha due livelli:
1. IL CONTENUTO MANIFESTO
2. IL SIGNIFICATO NASCOSTO.
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Il primo livello o contenuto manifesto è rappresentato da tutte le immagini, le parole, le
emozioni di cui il soggetto è cosciente mentre sogna e che in parte ricorda al suo risveglio.
Freud si accorge che il contenuto manifesto del sogno nasconde in sé un significato. Questo
significato, se viene letto attraverso le forme razionali del pensiero, risulta incomprensibile;
ma diviene comprensibile mediante una ricerca che indaghi su quanto si celi dietro il sogno
stesso.
L'incomprensibilità del sogno, per Freud, dipende dal fatto che il contenuto manifesto
esprime il significato nascosto in un linguaggio incomprensibile alla coscienza.
È come se tra la psiche che sogna e la coscienza dell'io ci fosse una comunicazione
attraverso il sogno di cui però non si coglie il senso.
È come se dentro di noi ci fossero forze che devono esprimersi e che per farlo scelgono una
via che il soggetto non può capire.
Queste forze e queste pulsioni sfuggono al controllo dell'io, anzi a volte, sono contrarie
anche al nostro carattere. Tutte queste forze sono il nostro inconscio, il nostro mondo
interiore, i nostri desideri e le nostre pulsioni, cioè tutte quelle forze che spesso non
vogliamo accettare, ma che esistono e si esprimono in modo mascherato.
I SOGNI, allora, sono la MANIFESTAZIONE MASCHERATA DEI DESIDERI DELL'INCONSCIO
CHE IL SOGGETTO IGNORA.
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la verità; lo psicologo quindi percorre all'inverso il lavoro onirico leggendo gli enigmi della
condensazione della simbolizzazione dello spostamento.
Tutte le pulsioni che si esprimono nel sogno giungono dall'inconscio da una parte che è
sottratta allo sguardo cosciente. Per Freud è nell'inconscio che nasce la malattia psichica ed
è ad esso che il terapeuta deve porre attenzione.
La scoperta dell'inconscio non è avvenuta solo con lo studio dei sogni, ma anche con altri
fenomeni come il LAPSUS ossia un errore, uno scambio di parola, il chiamare una persona
con il nome di un'altra, una battuta involontaria che esprime comunque la presenza
dell'inconscio; oppure il DÉJÀ-VU.
Nelle nostre scelte più coscienti, nei nostri atti più razionali si celano impulsi inconsci
desideri. E di ciò ci accorgiamo se analizziamo attentamente le ragioni della scelta, anche se
l'inconscio è una realtà inconoscibile che la psicoanalisi tenta di capire.
1. L’APPROCCIO DINAMICO
Freud mostra come nell'uomo esista un'energia che chiama psichica, pulsionale, libido,
tensione. Egli propone una analogia con l'energia nel campo della disciplina fisica e afferma
che l'energia psichica può aumentare di intensità, può essere trasformata, scaricata, …
L’uomo vive attraverso questa energia che regola la vita interiore e il corpo dell'individuo.
Questa energia proviene dagli istinti che l'uomo ha e propone uno scambio continuo tra
mente e corpo.
I due istinti fondamentali che creano questa energia pulsionale si chiamano EROS (inteso
come forza vitale, come amore, come auto-conservazione, sessualità legata alla vita) e
THANATOS (inteso come istinto di morte, di disgregazione, odio).
L'energia prodotta da Eros si chiama libido; invece non c'è un'analoga energia proposta per
Thanatos.
Freud ha sempre posto l'attenzione su Eros, ma dopo aver visto le atrocità della Prima
guerra mondiale e vissuto i sentimenti razziali e di antisemitismo contempla anche la
presenza di una forza distruttiva e di un istinto di morte.
Ricorrendo ad Eros, che è pulsione sessuale, Freud presenta quattro caratteristiche
dell'istinto:
- l'origine: la pulsione sessuale ha la sua origine nei bisogni corporei (es bambino,
allattamento, seno materno = vita)
- lo scopo della pulsione o di un istinto è di rimuovere questo bisogno corporeo. Lo stato
di equilibrio lo si raggiunge attraverso la soddisfazione del bisogno;
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- l'oggetto: la tensione cresce e se viene individuato l'appropriato oggetto sessuale
(seno materno) la tensione si scarica e la persona prova l'esperienza del piacere
(appagamento del senso della fame)
- la pressione della pulsione è determinata dalla quantità di energia sessuale. Maggiore
è l'energia più forte è la pulsione.
I diversi comportamenti umani dipendono dai due istinti che abbiamo analizzato: scrivere un
libro, guardare la tv, crescere con gli altri hanno la loro origine nei bisogni umani. Giocare a
pallone soddisfa un bisogno di aggressività, ma anche di cooperazione. Per Freud ad
esempio l'interesse di Leonardo nel dipingere madonne era un modo per soddisfare il
desiderio nei confronti della madre, di cui si era separato in tenera età.
Gli istinti possono essere anche sublimati cioè trasformati in qualcosa di produttivo: un
oggetto, con scopo culturalmente elevato, viene sostituito con il vero oggetto desiderato (ad
esempio una persona arrabbiata può sublimare il suo desiderio di attaccare altre persone,
dipingendo scene violente).
Freud adotta quindi un approccio dinamico caratterizzato dai due istinti e dalla nozione di
equilibrio che deriva dalla fisica. Dall'equilibrio si passa ad un disequilibrio e di nuovo ad un
equilibrio.
Si utilizzano due immagini per spiegare il rapporto tra queste tre regioni.
La prima immagine è l'immagine delle camere comunicanti nella quale viene rappresentata
una camera più grande costituita dall'inconscio che comunica attraverso uno strettissimo
corridoio (il preconscio) con una seconda stanza dove risiede la coscienza. Sulla soglia di
quest'ultima c'è una specie di guardiano che esamina e censura ciò che non vuole far
emergere.
La seconda immagine è quella dell'iceberg: il conscio è solo la punta esposta dell'iceberg, la
parte che affiora, mentre la parte più grande di quest'ultimo rimane nascosta. Le onde del
mare costituiscono il preconscio che decide che cosa far riemergere e che cosa mantenere
invece nascosto.
Inoltre, le tre regioni subiscono dei cambiamenti durante le fasi di crescita di un uomo. Infatti,
all'inizio la mente del bambino è quasi completamente inconscia, crescendo sia il preconscio
sia il conscio occupano un territorio sempre più ampio.
Tra le tre regioni non esiste una separazione netta e un ruolo fondamentale gioca
sicuramente l'inconscio.
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3. L’APPROCCIO STRUTTURALE (2° TOPICA)
Le pulsioni non conducono direttamente al comportamento; tra le due si innestano le
strutture psicologiche.
4. L'APPROCCIO STADIALE.
Freud propone due affermazioni importanti riguardanti lo sviluppo umano:
- i primissimi anni di vita sono più importanti per la formazione della personalità
dell'individuo;
- lo sviluppo comporta stadi psicosessuali.
Per Freud si può capire un comportamento solo se si conosce come si è sviluppato durante
la storia precedente della persona. I comportamenti hanno le loro radici nei primi anni di vita
quando si costruisce la personalità. Freud per sottolineare l'importanza dei primi anni di vita
afferma che il bambino è il padre dell'uomo.
Lo sviluppo dell'uomo è segnato da quattro stadi distinti e da un lungo periodo di latenza.
Ogni stadio è definito da una parte del corpo su cui sono centrate le pulsioni. Nei primi
cinque anni di vita si passa dalle aree/fasi orale, anale e fallica. Poi vi è un periodo di
latenza, nella fase centrale della fanciullezza, seguita da uno stadio genitale corrispondente
all'età dell'adolescenza.
Ogni stadio presenta bisogni diversi ed è fondamentale il soddisfacimento dei bisogni perché
da questo dipende la crescita della persona, le relazioni che si instaurano con gli altri e con
se stesso. Il passaggio da uno stadio ad un altro è biologicamente determinato. Ecco perché
Freud parla di “determinismo psichico” intendendo che ci sono regole precise che governano
le dinamiche psichiche.
5. IL CONTINUUM NORMALE-ANORMALE
Freud è convinto che lo studio di patologie anormali aumenti la comprensione del normale.
Tuttavia, Freud fa un'ulteriore affermazione ossia che non c'è alcuna separazione netta tra
normale e anormale. Le personalità sia normali sia anormali obbediscono agli stessi principi,
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semplicemente occupano posizioni diverse lungo un continuum che va dal gravemente
disturbato al completamente sano.
(Esempio un omicida è dominato da pulsioni aggressive molto forti, ma questo non vuol dire
che le persone normali non vivano sentimenti di aggressività). Ogni personalità normale
possiede tracce di paranoia, di dimenticanza, di aggressività solo che si collocano nel
continuum gravemente disturbato-completamente sano più vicine al completamente sano.
6. LA METODOLOGIA
Freud introdusse molte novità, fra cui un metodo di cura basato sulla parola, sul
discorrere. I suoi pazienti erano tutti adulti, ma Freud sviluppò metodi per sollecitarli a
fornire informazioni sulla fanciullezza. La metodologia freudiana si compone di tre approcci:
- le ASSOCIAZIONI LIBERE: Freud permetteva che i pazienti, dopo essersi distesi e
rilassati su un divano, divenuto poi il famoso lettino dell'analista, dessero libero sfogo alle
parole e al flusso dei propri pensieri. Freud è accanto al paziente, ma fuori dalla sua
vista. Freud istruisce il paziente a riferire ogni pensiero senza omettere o censurare
nulla. Freud, analizzando le sequenze dei pensieri, notò che c'erano delle relazioni tra
alcuni di esse. Queste sequenze spesso ritornavano alla fanciullezza e al tema
sessuale. Attraverso questo metodo Freud tentava di vincere l'azione di censura delle
tradizioni, della morale e degli imperativi sociali che impedivano ai pensieri delle persone
di essere riportati a parole per quello che veramente erano. Questo approccio prevede
che i pensieri scorrano liberamente, senza alcuna logica razionale, trasformando in
parole ciò che è presente nel profondo.
- L'ANALISI DEI SOGNI ossia il resoconto verbale che il paziente propone sull'attività della
mente. Durante i sogni tutti i controlli psicologici o i meccanismi di difesa sono
addormentati e permettono l'espressione di altri pensieri e di altri desideri.
- il TRANSFER con il procedere delle sedute si sviluppò una particolare relazione tra il
paziente e l'analista. Per Freud il paziente vede nell'analista un ritorno, una
reincarnazione di una persona importante del suo passato (il padre o la madre), quindi il
paziente può nutrire sentimenti positivi o negativi verso il proprio analista. In questo
modo il paziente trasferisce sull’ analista i sentimenti e le relazioni che vengono rivolte
però alle persone importanti del passato. Il transfert è quindi, quel vincolo emotivo che si
stabilisce tra paziente e analista, con il quale il paziente sposta sentimenti e pensieri
relativi ad una relazione significativa della sua vita sull'analista. Nella concezione di
Freud il transfert era di aiuto all’analista e indispensabile alla guarigione del paziente, in
quanto lo rendeva parte attiva del processo terapeutico, aiutandolo a scoprire da sé il
modo migliore per risolvere il suo trauma. Questo era un concetto nuovo e stupefacente
per il tempo, in quanto fino a quel momento il paziente veniva considerato come parte
passiva del processo terapeutico.
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ERIC BERNE – THOMAS HARRIS
ANALISI TRANSAZIONALE
Si tratta di una teoria psicologica elaborata negli anni ’60 dagli psicologi Eric Berne e
Thomas Antony Harris.
A Eric Berne va il merito di aver reinterpretato la psicoanalisi freudiana cercando di rendere
il linguaggio tecnico, comprensibile a pochi esperti, accessibile a un pubblico più vasto; a
Harris di aver esposto le nuove teorie in un’opera molte interessante: “Io sono ok, tu sei ok”.
La teoria originaria dell'analisi transazionale, così come venne elaborata da Berne, può
essere considerata un'evoluzione in senso relazionale della psicoanalisi freudiana.
L’Analisi Transazionale (A.T.) è una teoria della comunicazione basata sull’analisi delle
transazioni di specifici stati dell’Io coinvolti, e permette di comprendere come i nostri schemi
abbiano origine
nell’infanzia, e continuino a riproporsi nella vita da adulti, rivelandosi talvolta inadeguati o
dannosi.
Berne afferma che la personalità si può suddividere in tre parti, corrispondenti ad
altrettanti stati dell’Io, e che osservando il comportamento della persona che agisce sia
possibile individuare lo stato
dell’Io che ha generato tale atteggiamento.
Ogni individuo ha a sua disposizione un repertorio limitato di stati dell’io, intesi come realtà
psicologiche.
1. Stati che ricordano la figura dei genitori => GENITORE (riferibile al SUPER-IO di Freud)
2. Stati che consentono la valutazione obiettiva della realtà => ADULTO (riferibile all’IO di
Freud)
3. Stati acquisiti e fissati nella prima infanzia => BAMBINO (riferibile all’ES di Freud)
Genitore, è lo stato dell’io esteropsichico che “riproduce” gli stati dell’ego dei propri genitori
o la percezione che si ha Di essi. A livello cerebrale vi sono delle registrazioni costituite da
parole e comportamenti dei genitori. Noi riproduciamo queste registrazioni ed agiamo come
nostro padre e nostra madre, anche se non ci piacevano le cose che dicevano o facevano.
Lo stato dell’io-Genitore si forma da 0 a circa 10 anni di vita del bambino, ma non è escluso
che possano aggiungersi registrazioni anche dopo.
“il tuo Genitore” è lo stato psichico che era tipico di uno dei tuoi genitori”
Adulto, è lo stato dell’io neopsichico che è caratterizzato dalla valutazione obiettivo della
realtà, ed esprime la nostra parte logica e razionale che registra e utilizza ogni tipo di
informazione, ed elabora i concetti attraverso il ragionamento. Solo quando si è nello stato
dell’io-Adulto si reagisce alle situazioni con tutte le risorse disponibili della persona adulta.
Lo stato dell’Io Adulto inizia a formarsi sin dai primi mesi di vita del bambino. Di fatto il
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sistema nervoso alla nascita non è ancora sufficientemente sviluppato e si completa solo
intorno ai 12 anni, e pertanto questa l’età in cui l’Adulto diventa realmente funzionale.
Bambino, è lo stato dell’io archeopsichico, che contiene le emotività della prima infanzia.
A livello cerebrale vi sono delle registrazioni costituite dai sentimenti provati dal bambino alle
parole e ai comportamenti dei genitori. È la sede di bisogni, atteggiamenti e comportamenti
della nostra infanzia, legati alle esigenze psicobiologiche più profonde. La soddisfazione o
l’insoddisfazione verso una situazione, memorizzata come valore positivo o negativo, si
espliciterà in creatività e fantasia, oppure, in frustrazione e
senso di colpa.
Lo stato dell’Io Bambino si forma da 0 ai 6 anni di vita. Nel Bambino ritroviamo l’impulso ad
agire, la creatività, la curiosità, le emozioni, l’invidia, la gelosia, il piacere, ecc.
“..il tuo Bambino” ovvero l’espressione e l’intento della tua reazione sono identici a quelli
che avresti avuto da bambino”
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dialogo, oppure uno scambio di gesti affettuosi la tipologia di transazione determina un
comportamento normale o nevrotico.
Si chiama transazione l’unità del rapporto sociale secondo il seguente modello:
A. stimolo transazionale: due persone si incontrano, si scambiano parole, e adottano
comportamenti ➔ uno dei due si attiverà per primo manifestando di essersi accorto
dell’altro;
B. reazione transazionale: l’altro dirà o farà qualcosa in funzione dello stimolo ricevuto
Thomas Harris in “Io sono ok, tu sei ok” propone un’estrema semplificazione delle
transazioni secondo il seguente schema:
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I legami con la psicoanalisi freudiana risultano evidenti sia per quanto riguarda i punti di
contatto tra le topiche freudiane e i tre stati dell'io dall'analisi transazionale sia per
l'importanza fondamentale dell'analisi del transfert e del controtransfert nella terapia
transazionale.
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