Laura Capantini
a.s. 2016-2017
La psicoanalisi
Freud fu particolarmente
influenzato dalla teoria
dell’evoluzione di Charles
Darwin, soprattutto dal
pensiero che ogni forma
di vita, quindi anche
l’uomo, è determinata da
due forze, cioè dalla
volontà di sopravvivenza e
dall’istinto riproduttivo
(influenza che converge
nella teoria pulsionale)
Influenze:
Schopenhauer
Prima fase
– Pulsioni sessuali e Pulsioni di sopravvivenza
(dell’Io)
Seconda fase (narcisismo)
– Oggetto della libido: il proprio Io (narcisismo) o un
oggetto esterno
Terza fase
– Pulsioni di vita (Eros): conservare ed unire
– Pulsione di morte (Thànatos): distruggere e
annientare
Le pulsioni
Gli istinti di vita agiscono in accordo al
principio della ricerca del piacere e di
evitamento del dolore.
L’istinto di morte (pulsioni aggressive) si
basa sul desiderio inconscio di ferire noi
stessi e/o gli altri finanche alla distruzione.
– Da una parte c’è la Libido, la fonte d’energia per
gli impulsi sessuali, l’altra pulsione è il
Thanatos, pulsione verso la morte, che è
responsabile dei comportamenti aggressivi e
distruttivi.
Tendenze libidiche e aggressive
Thanatos
sintetizza gli istinti
aggressivi,
autodistruttivi e la
crudeltà. Al riguardo
si parla anche di
istinto di morte.
Al di là del principio di piacere, 1920 e L’Io
e l’Es, 1922
Nuova concezione
della sessualità
Il “sessuale” non
equivale al genitale
Meccanismo psichico
attraverso il quale l’individuo,
a livello inconscio e in modo
simbolico, trasferisce dentro
di sé oggetti e aspetti del
mondo esterno.
I bambini che introiettano,
fanno propri atteggiamenti,
affetti e comportamenti che
appartengono ai loro genitori
Fase della
latenza
Le difese sono
configurazioni
inconsce dell’Io
che riducono il conflitto
e di conseguenza l’angoscia, mantengono un equilibrio
intrapsichico, regolano e preservano l’autostima
Le difese sono evolutivamente necessarie e dunque
funzionali allo sviluppo: meccanismi di difesa primari e
meccanismi di difesa secondari
Per quanto normali e funzionali le dinamiche difensive
possono essere implicate nelle sofferenze e nei disagi
della persona
I meccanismi di difesa
Tattiche che riducono o re-dirigono l’ansietà in modi
diversi, ma che comportano inevitabilmente la
distorsione della realtà e un’attività psichica che si
sviluppa a livello inconscio.
Processi che assicurano all’Io la protezione dalle
esigenze pulsionali (guidate dal “principio di
piacere”) e dunque da tutto ciò
(rappresentazioni/affetti/motricità) che ne
assicurava un soddisfacimento troppo diretto.
si tratta di comportamenti e processi ordinari e,
dunque, non necessariamente patologici ma pur
tuttavia atti a creare anche gravi turbamenti e disagi
I meccanismi di difesa
Tutti abbiamo delle difese
preferenziali che
corrispondono al nostro
modo abituale di
confrontarci con le
situazioni problematiche.
La preferenza per un tipo
di difesa deriva da:
– Temperamento
costituzionale
– La natura dei disagi subiti
nella prima infanzia
– Le difese presentate e a
volte deliberatamente
insegnate dai genitori
– Le conseguenze
sperimentate dell’uso di
particolari difese ( effetti di
rinforzo)
I meccanismi di difesa
Il termine difesa risale al 1894 (Neuropsicosi da difesa),
per descrivere l’opposizione dell’Io contro
rappresentazioni e affetti penosi o insopportabili.
Più tardi questo termine viene abbandonato e in
seguito sostituito da quello di rimozione.
In Inibizione, sintomo e angoscia, il concetto di difesa
viene riferito alla “designazione generale per tutte le
tecniche di cui l’Io si avvale nei suoi conflitti che
possono eventualmente sfociare nella nevrosi; mentre
rimozione rimane il nome di uno speciale tra questi
metodi di difesa …”
(A. Freud, 1936; p. 179)
I meccanismi di difesa
Rimozione: allontanamento dalla coscienza di contenuti
perturbanti
Diniego: negazione di dolorosi e spiacevoli parti della realtà,
sostenendo e convincendosi che ciò che è vero è invece falso.
Sublimazione: trasformazione di impulsi inaccettabili in azioni
socialmente accettabili
Repressione: costrizione dei pensieri inconfessabili
nell’inconscio
Regressione: ritorno ad un precedente stadio dello sviluppo
psicosessuale
Formazione reattiva: sovradimensionamento della risposta
opposta a quella che genera ansietà
Proiezione: attribuzione ad altre persone di sentimenti,
posizioni ed impulsi indesiderabili ed inaccettabili.
Razionalizzazione: crearsi giustificazioni credibili per quanto
false
Dislocazione: ri-direzionamento di impulsi sessuali ed
aggressivi verso oggetti e persone diverse da quelle oggetto
dell’impulso originario.
L’interpretazione dei sogni (1900)
“Mi sono dedicato per anni, a scopo terapeutico, a dissolvere nei
loro elementi varie formazioni psicopatologiche … cioè sin da
quando ho imparato, da un’importante comunicazione di Josef
Breuer, che per queste formazioni, intese come sintomi
patologici, dissolverle nei loro elementi significa risolverle (…).
Nel corso di questi studi psicoanalitici mi sono imbattuto
nell’interpretazione del sogno [quella proposta dal paziente nel
corso del racconto]. I pazienti che io avevo impegnato a
raccontarmi tutte le idee e i pensieri che si imponevano loro di
fronte a un determinato argomento, mi raccontavano i loro sogni,
dimostrando così che un sogno è inseribile nella concatenazione
psichica che, partendo da un’idea patologica, va inseguita a
ritroso nella memoria. Non ci volle dunque che un passo per
trattare il sogno stesso come un sintomo e per applicare al sogno
il metodo di interpretazione già elaborato per il sintomo”.
L’interpretazione dei sogni Freud, S. (1899): Opere, vol. III
L’interpretazione dei sogni (1900)
Il sogno è:
– Appagamento
camuffato di un
desiderio latente
(rimosso)
Contenuto manifesto
(scena onirica)
Contenuto latente (desiderio censurato)
L’interpretazione del sogno svela i messaggi
segreti dell’Es esaminando il processo di
trasformazione del contenuto latente in
quello manifesto e dunque il desiderio
rimosso.
Funzione
del sogno
Sogno latente =
contenuto latente =
pensieri del sogno
Insieme di significati che esprimono
uno o più desideri inconsci.
il contenuto latente, come opposizione
al sogno manifesto, è l’espressione
adeguata di desideri inconsci.
Il processo primario
è a-crono, fuori dal
tempo
ignora la
contraddizione;
ignora la negazione;
le tendenze sono
dotate di mobilità
(carica che si sposta);
Processi primari dell’attività psichica
di condensazione di elementi disparati in
un unico elemento (molte idee o immagini
sono amalgamate ed espresse in una sola
idea o immagine, - un luogo o un
personaggio ne rappresentano molti).
di spostamento su immagini associate o
associabili a quella originariamente
connessa al desiderio giudicato proibito.
di figurazione (tutto nel sogno, anche le
operazioni logiche, viene ritrasformato in
immagini sensoriali visive).
Lavoro onirico
Drammatizzazione/ raffigurabilità
Spostamento d’accento
Condensazione/
Diffusione
Trascrizione
simbolica
Identificazione/
Proiezione
Lavoro onirico
Se al travestimento risultante da questi processi
si aggiunge un’ulteriore “messa in forma” per
rendere la “trama” del sogno meno incoerente
(ELABORAZIONE SECONDARIA), si ottiene il
sogno così come appare alla coscienza del
soggetto al risveglio.
Questo contenuto comunicabile con la parola è
detto sogno (o Contenuto manifesto), e su di
esso si effettua il lavoro inverso
dell’interpretazione che, tramite le associazioni
di idee fornite dal sognatore, prova a ricostruire
il senso (o contenuto) latente e i desideri
rimossi, che sono tutti di origine infantile.