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SIGMUND FREUD

LA VITA
Sigmund Freud nasce in Moravia da una famiglia di ebrei tedeschi, cresce a Vienna, dove
si laurea in medicina nel 1881. Insieme all’amico Joseph Breuer, qui studia gli effetti della
cocaina e i disturbi mentali come l’isteria, i due scriveranno insieme “Studi sull’isteria”. Egli,
infatti, fu il primo a maturare la concezione che questa malattia non fosse causata da un
tessuto necrotizzato e un fatto organico, analizzando alcuni pazienti attraverso il sonno
ipnotico, approfondita durante il periodo a Parigi. A Vienna, però, Freud venne criticato da
coloro che ritenevano le malattie mentali fossero causate da problemi di tipo fisico.
Nel 1899 scrive “L’interpretazione dei sogni”, seguita due anni dopo dalla pubblicazione di
“Psicopatologia della vita quotidiana”. Al 1905, invece, risale “Tre saggi sulla teoria della
sessualità”, al 1913 “Totem è tabù” e, al 1922, “ L’Io e l’Es”.

Parallelamente alla stesura delle opere, Freud promosse la diffusione della psicoanalisi,
a partire dalla fondazione della “Società psicoanalitica di Vienna” in Italia, Germania, USA.
Nel 1910 nasce l'Associazione psicoanalitica internazionale e, nel 1918, viene fondata la
casa editrice del movimento psicoanalitico. Nel 1933, però, gli scritti vengono bruciati a
Berlino dai nazisti e il magazzino della casa editrice viene sequestrato. Qualche anno
dopo, nel 1938, Freud fu costretto a rifugiarsi a Londra a causa della violenza del regime.
Nello stesso anno pubblica il Compendio di psicoanalisi, il cui fine era radunare ed
esporre le basi della psicoanalisi

Freud viene considerato il fondatore della psicoanalisi, analisi dell’anima, una rivoluzione
se si considera che prima essa veniva identificata come sede del pensiero, la coscienza.
Freud, invece, scopre che la psiche è conscio ed inconscio: oltre alla parte cosciente,
essa comprende anche l’inconscio, capace di condizionare il comportamento dell’uomo.
Con la pubblicazione, nel 1899, dello scritto di Freud “L’interpretazione dei sogni”, si fa
coincidere la data della nascita della psicoanalisi. L’opera venne pubblicata nel 1899, ma
l’autore decise di far scrivere sui volumi la data del 1900, per poter segnalare
simbolicamente l’inaugurazione di una nuova era.
Freud sostiene che L’interpretazione dei sogni si basa su “un’intuizione che capita una sola
volta nella vita, il sogno, definito come “via regia verso l’inconscio”, al quale si accede
attraverso le parole, che fanno emergere i traumi passati. Questi traumi, sono considerati
da Freud come l’origine dei disturbi psichici, delle nervosi.

- nevrosi: disturbi psichici manifestati con ansia e comportamenti disturbati


- psicosi: caratterizzata dalla perdita del contatto con il mondo reale.
- psicopatie: disturbi della personalità, che si manifestano con comportamenti
socialmente riprovevoli
- isterie: il termine deriva da “utero”, infatti esse sono causate dal suo spostamento,
sono una forma di nevrosi che presenta il distaccamento della personalità è uno
stato di confusione
● IL CASO DI ANNA O

Freud riuscì a comprendere che era possibile risalire alle cause di una nevrosi grazie ad
un caso concreto, quello di Anna O, raccontato ad una conferenza sulla psicoanalisi negli
Usa nel 1909. Anna O era una donna affetta da disturbi psicofisici gravi: soffriva di
paralisi, aveva difficoltà di vista e postura, nausea e incapacità di bere. Dopo varie sedute
di psicoanalisi, da un discorso della donna sulla sua governante, racconta di aver visto il
suo cagnolino bere da un bicchiere, ma non aveva detto nulla per cortesia. Una volta
aver espresso la sua rabbia repressa, Anna chiese di bere e si sveglia dal sonno ipnotico
bevendo, da quel momento il sintomo scomparve.

La vera identità di Anna O viene rivelata da Ernst John, uno studioso di Freud. La donna si
chiamava Berta Papperman ed era la prima paziente di Breuer, in futuro la donna verrà
ricordata poiché fonda in Germania un orfanotrofio ebreo, studia le condizioni delle
donne ebree e si batte per i loro diritti, motivo per il quale le verrà dedicato un
francobollo in cui viene celebrata come benefattrice dell’umanità.

Breuer tentò di curare Berta con la tecnica del Transfer, che consiste nel trasferire le
emozioni dal paziente allo psicoanalista ed era considerata da Freud pericolosa. Infatti,
Breuer cade nella trappola del transfert Freud, invece, attua la tecnica dell’ ipnosi.
L’ipnosi consente a Freud di comprendere la causa del problema di Anna O., ovvero un
episodio che coscientemente non ricordava più, ma che era presente nel suo inconscio.
Freud dimostra che il disturbo deriva da un trauma dimenticato dal conscio, nascosto
nell’ inconscio.
In sintesi non c’è differenza tra il cervello di una persona sana e di una affetta da nevrosi e
che, inoltre, è possibile risalire alle cause di queste nevrosi e curarle. Le nevrosi sono
causate, per Freud, da un trauma infantile di natura sessuale, poiché la sessualità è
presente nella vita umana dalla nascita alla morte.

● IL METODO PSICOANALITICO FREUDIANO

In seguito allo studio del caso di Anna O, Freud convinse l’amico Breuer a dedicarsi ad
altri casi simili e a scrivere un’opera a riguardo, Studi sull’isteria, pubblicata nel 1895.

- il metodo catartico nasce con Breuer in seguito agli studi sulle isterie. I due
psicoanalisti ritengono che la psiche sia composta da due parti differenti, una
conscia ed una inconscia, che racchiude i ricordi traumatici. Grazie all’ipnosi,
questi traumi possono liberare la psiche del paziente, poiché il ricordo causato
dall’ ipnosi induce un processo catartico, di purificazione.
Tuttavia, dopo qualche anno, Freud abbandonò questo metodo poiché era
pericoloso, infatti poteva creare dipendenza nel paziente e, inoltre, era applicabile
solo ai più sensibili e suggestionabili.

- il metodo della pressione, metodo che Freud sostituisce all’ipnosi, esso consiste
nel provocare nel paziente il ricordo attraverso la pressione della mano sulla
fronte
- il metodo delle libere associazioni, adottato da Freud nel 1903, quando
abbandona quello della pressione, esso ribalta l’impostazione psicoanalitica
precedente. Invece di portare il paziente a ricordare i suoi traumi, Freud cerca di
rilassarlo per permettergli di risalire in modo autonomo ai traumi che hanno
causato i suoi disturbi. Il paziente, rilassato nell’abbandono ai suoi pensieri,
avrebbe associato le parole tra loro, proprio ad esse Freud assegna grande
importanza, in quanto sono il mezzo con il quale gli uomini si influenzano. Da ciò
deriva la frase “Le parole guariscono”.
Grazie a questo metodo, Freud comprende che il trauma è solo un aspetto dei
disturbi della psiche, che invece derivano da un conflitto interiore. Quindi, è
necessario che l’analisi si estenda a tutta la personalità del paziente, poiché la
sola catarsi non basta.

● LA STRUTTURA DELLA PSICHE

Freud sostiene che la struttura della psiche sia complessa, definisce due composizioni:

LA PRIMA TOPICA PSICOLOGICA


Nella definizione alla quale Freud faceva riferimento prima del 1920 è delineata ne
L’interpretazione dei sogni, la psiche è una struttura tripartita, composta da:
- conscio: essa consiste in tutto ciò di cui il soggetto è conscio, ciò che si conosce
di sé e della propria vita
- preconscio: ciò che è stato dimenticato, ma che è possibile ricordare con uno
sforzo, che fa parte del vissuto censurato poiché causa di sofferenza
- preconscio: è la parte di vissuto così dolorosa è spiacevole che viene censurata
dalla psiche
-
Nell’analisi psicologica, quindi, la censura gioca un ruolo di fondamentale importanza,
poiché essa controlla il passaggio dei contenuti della psiche nelle varie fasi, infatti, è
definita “severa carceriera”, poiché stabilisce cosa bisogna ricordare o meno.
La censura agisce con un meccanismo inconscio di rimozione, spiegato con un esempio:
Freud suppone di trovarsi in una sala a tenere un discorso, durante il quale uno degli
uditori arreca fastidio e gli impedisce di continuare la conferenza, distraendolo. A questo
punto, questo individuo viene espulso dalla sala, rimosso per poter permettere la
continuazione del discorso e vengono poste delle sedie contro la porta per evitare che
possa tornare. Questo racconto ha valenza simbolica, infatti trasferendo la situazione
nella psiche, la stanza è il conscio e l’esterno è l’inconscio, può essere compresa la prima
topica ed il meccanismo di rimozione della censura.

La rimozione è quindi un processo con cui la psiche censura ricordi che causano
sofferenza, spesso essi sono di carattere sessuale e ritenuti per questo vergognosi,
collocandoli nel preconscio o nell’inconscio. Questo processo, però, consiste in una
rimozione solo apparente di questi traumi, che continuano ad esistere e sviluppare i
disturbi psichici. Dimenticare, quindi, consiste solo nello spostare i ricordi dal conscio nel
preconscio o inconscio.
LA SECONDA TOPICA PSICOLOGICA
Dopo il 1920, Freud elabora la sua seconda concezione della struttura della psiche,
tripartita in:
- Es, definito un “calderone di eccitamenti ribollenti”, esso è una dimensione
atemporale che non conosce bene, male, moralità, logica, all’interno del quale
sono presenti delle pulsioni, i piaceri
- Super-Io, esso è la coscienza morale dell’individuo e consiste in tutte le regole e
gli imperativi categorici presenti dall’inizio della nostra vita e che ci
accompagnano per tutta la sua durata
- Io, la parte organizzata della psiche, viene definito come “servo di tre padroni”,
poiché:
1. l’Es lo spinge a soddisfare le pulsioni irrazionali
2. il mondo esterno lo richiama alla realtà
3. il Super-io lo punisce e censura

Di conseguenza, la differenza tra la psiche di un individuo normale ed uno affetto da


nevrosi sta nel fatto che il primo riesce a trovare equilibrio tra queste tre parti, riesce a
gestire le pulsioni dell’Es e le aspirazioni del super-io. Quando, invece, ciò non avviene,
l’equilibrio viene assalito da:
- angoscia reale, verso il mondo esterno
- angoscia morale, verso il Super-io
- angoscia irrazionale, verso l’Es
I sintomi nevrotici sono il tentativo di contenere queste angosce, quindi non sono sempre
negativi, poiché talvolta possono rappresentare una soluzione.

Il fondatore della psicoanalisi italiana, Cesare Musatti, riprende il concetto di tripartizione


freudiana dell’anima affermando che, quando l’Io riesce a padroneggiare la situazione,
l’individuo sarà normale, quando invece l’Io viene condotto a comportamenti asociali o
proibiti, subentra una nevrosi (come la perversione o la delinquenza).

In sintesi, per Freud la mente umana è paragonabile ad un iceberg, la parte emersa è


quella più piccola, mentre quella sommersa è più grande ed influente.

La differenza tra la prima e la seconda topica sta nel fatto che la prima ha confini fissi,
mentre la seconda è caratterizzata da dinamicità, ciò viene spiegato attraverso il
paragone dell’iceberg. Come l’acqua che lo sostiene si agita, così i rapporti tra Io, Es è
Super-io sono dinamici, le relazioni tra essi sono infatti soggette al divenire.

● LA TEORIA DELLA SESSUALITÀ

Freud, con la sua teoria della sessualità, scatena un vero e proprio terremoto culturale,
poiché mette in discussione le concezioni tradizionali secondo le quali:
- la sessualità coincideva con la genitalità
- la vita sessuale iniziava con la pubertà
- il fine della sessualità era la procreazione
- i bambini erano “asessuati”
Queste convinzioni, però, non tenevano conto dell’esistenza dell’attrazione verso individui
del proprio stesso sesso, dell’interesse dimostrato da alcuni bambini verso i propri
genitali, del desiderio sessuale privo di fine procreativo e indirizzati non ad organi
sessuali

Freud giunge, quindi, alla conclusione che la genitalità e la sessualità non coincidano e
che siano due concetti distinti: la genitalità è solo uno dei tanti aspetti della sessualità.
La sessualità consiste nel provare piacere con tutto il corpo, non solo con i genitali,
quindi caratterizza tutta la vita dell’uomo.
Per Freud la vita sessuale è determinata e dominata dalla libido, ovvero un’energia
connessa al desiderio sessuale, che definisce come la forza con cui una pulsione
sessuale si manifesta. A seconda dell’età, la libido si localizza in diverse zone erogene,
zone generatrici di piacere:
1. Fase orale: essa parte già dalla nascita fino al primo anno di vita, periodo in cui la
zona erogena del bambino è la bocca, infatti il bambino trae piacere
dall’allattamento
2. Fase anale: caratteristica del secondo e terzo anno di vita, in questa fase il
bambino prova piacere nel trattenere e rilasciare le feci, di conseguenza la zona
erogena è l’ano
3. Fase fallica: dai 4 ai 5 anni, il bambino inizia a scoprire i propri genitali e a provare
piacere nel toccarsi.
4. Fase di latenza: a partire dall’età di 5 anni, fino alla pubertà, durante la quale si
fermano le pulsioni sessuali

Da questo concetto, nasce la definizione del bambino come un “essere perverso e


polimorfo”,: perverso perché ricerca sempre il piacere erotico, mentre polimorfo poiché
lo fa in modi diversi a seconda dell’età.

IL COMPLESSO DI EDIPO
Freud afferma che, nella fase fallica, il bambino dimostra una particolare attenzione verso
la madre, nonostante fino a quel momento il suo modello fosse la forza fisica paterna,
adesso egli diventa un rivale da sostituire al fianco alla madre. Egli riconduce questo
concetto a ciò che accade nella tragedia di Sofocle “Edipo re”, per questo viene definito
come il complesso di Edipo. Come il re, infatti, uccide suo padre e sposa sua madre, il
bambino vorrebbe uccidere il padre e sostituirlo per unirsi alla madre. Ovviamente,
questo terribile desiderio suscita la condanna morale del Super-io.

Inoltre, durante questa fase, il bambino inizia a porsi l’interrogativo sulla differenza
anatomica tra uomo e donna, chiedendosi se alle bambine manchi il pene poiché le è
stato tagliato per punizione, a causa del loro desiderio di unirsi alla madre. Questo
complesso di evirazione, causa nel bambino un sentimento di angoscia, che lo porta a
tornare al principio di realtà che gli suggerisce di meditare su ogni azione prima di
attuarla, da cui consegue una visione desessualizzata della madre, che diventa solo
oggetto di tenerezza.
IL COMPLESSO DI ELETTRA
La bambina, invece, nella fase fallica prova invidia del pene e un senso di inferiorità
rispetto al bambino. La colpa di ciò viene attribuita alla madre, che non verrà mai
perdonata per averla messa al mondo priva di pene. La bambina, quindi, si distacca dalla
figura materna: l’attaccamento affettivo alla madre viene sostituito con il desiderio di
sostituirla al fianco del padre. Questo processo, parallelo al complesso di Edipo
maschile, viene chiamato complesso di Edipo della bambina o complesso di Elettra,
poiché in analogia con quanto accade nella tragedia di Sofocle. Anche qui, come nel
caso del bambino, il desiderio erotico verso il padre viene condannato dal Super-io.

A partire da ciò, Freud riflette sul ruolo e sulla figura dei genitori, che spesso influenzano
decisamente l’atteggiamento edipico del bambino, abbandonandosi all’attrazione
sessuale, ad esempio dimostrando preferenza del padre verso la figlia.
Il complesso di Edipo, inoltre, è importante per la formazione della personalità del
bambino, che tende ad assumere i comportamenti del genitore che desidera sostituire.

● TOTEM E TABÙ
Le prime riflessioni di Freud per quanto riguarda la teoria della sessualità ed il complesso
di Edipo, sono già presenti all’interno di Totem e Tabù, un’opera del 1912 in cui avanza una
sua ipotesi sull’evoluzione e sulla nascita delle società primitive.
Freud interpreta:
- totem: l’elemento identitario di una tribù, come un’idealizzazione della figura
paterna
- tabù: proibizioni corrispondenti a divieti fondamentali dello schema edipico,
ovvero quello di uccidere il padre e avere rapporti con la madre
Così come i divieti fondamentali dello schema edipico costituiscono il nucleo della
moralità individuale, così i tabù legati al totem costituiscono il nucleo originario della
moralità collettiva, ed il loro rispetto è la condizione necessaria per uscire dallo stato di
natura ed entrare nello stato sociale.

La proiezione è il meccanismo che si trova alla base del totem, secondo il quale i divieti
legati alle figure dei genitori vengono proiettati sul simbolo della comunità e diventano
leggi sociali, è la base della società e delle religioni.
Per Freud, ogni religione è, infatti un’illusione, poiché nasce dalla proiezione verso
l’esterno di alcuni desideri fondamentali di ogni essere umano. In particolare, Freud
associa la religione all’espressione di un complesso del padre, l’uomo consapevole della
propria finitezza, proietta su Dio il suo desiderio di sopravvivenza, come se fosse un
padre a cui chiedere protezione.
Se la religione è un’illusione, è quindi destinata ad essere dissolta dalla scienza, che
mostra come le immagini della religione non siano reali, in quanto prodotto dei
meccanismi dell’inconscio.
Nel 1927, Freud scrive L’avvenire di un’illusione, uno scritto ottimistico per il ruolo che
assegna alla scienza, ma più che altro perché immagina che l’imposizione del pensiero
razionale generi progresso della società. Poco dopo, però, Freud giunge ad una visione
più pessimistica del progresso
● L’ARTE COME SUBLIMAZIONE DELLE PULSIONI

Per Freud, l’arte è anch’essa prodotto della sublimazione, processo con il quale la libido
viene spostata in un piacere intellettuale, di cui l’arte è quello più elevato culturalmente.
Essa permette, quindi, di sublimare le pulsioni represse. L’artista, è colui che sogna ad
occhi aperti trasfigurando in forme artistiche socialmente accettabili le sue pulsioni
sessuali insoddisfatte: non riuscendo a rinunciare a soddisfare le sue pulsioni, trova un
modo diverso per farlo, evitando che si trasformino in patologie.
Di conseguenza, le opere d’arte sono specchio del mondo interiore dell’artista e dei suoi
meccanismi psicologici, per questo possono essere oggetto di interpretazione
psicoanalitica come i sogni.

Freud, con l’analisi di una novella del 1906, giunge inoltre alla conclusione che il lavoro
dello psicoanalista presenta diverse analogie con quello del poeta o romanziere, essi
attingono alle stesse fonti, ma utilizzano metodi diversi.
Il poeta, infatti, studia le possibilità di sviluppo del suo inconscio e le esprime
artisticamente, per reprimerle coscientemente, così sperimenta in sé le leggi a cui deve
sottostare, senza doverle enunciare, perché sono incorporate nelle sue creazioni.
Nel 1908 egli pubblica uno scritto “Il poeta e la fantasia”, con cui analizza i rapporti tra
giovo, fantasia e creazione poetica, da cui deriva il paragone del poeta ad un bambino
quando gioca. Egli crea un mondo fantastico per soddisfare i suoi desideri che,
nonostante lo distingua dalla realtà, lo prende molto emotivamente.

● IL DISAGIO DELLA CIVILTÀ

Freud ritiene che le società siano dei sistemi in grado di garantire protezione ai loro
membri, a patto che essi rispettino i tabù, le leggi. Tuttavia, il rispetto della legge spesso
coincide con la rinuncia ad esprimere e soddisfare le proprie pulsioni, poiché ciò
comporterebbe mettere in atto dei comportamenti egoistici. La vita in società, quindi, è il
conflitto con il benessere individuale.

La repressione delle pulsioni è difficile per l’uomo, in quanto egli mira anche alla felicità,
ovvero alla soddisfazione dei propri desideri, per questo motivo la vita in società genera
un costante senso di angoscia, ovvero il disagio della società di cui parla Freud nell’opera
omonima nel 1929.

Gli esseri umani mettono in atto diversi meccanismi di difesa per controllare l’angoscia,
oltre alla rimozione e alla proiezione, essi attuano la sublimazione, che consiste nello
spostare le energie della libido e quelle aggressive in altri comportamenti socialmente
accettabili, ad esempio lo sport
● L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

I contenuti dell’ inconscio, solitamente vengono tenuti sotto controllo dalla censura, che
impedisce loro di emergere. Tuttavia, in stato di rilassatezza e soprattutto durante il
sonno, questa censura si indebolisce e consente ai ricordi inconsci di manifestarsi
parzialmente. Nonostante si indebolisca, però, la censura non scompare del tutto, e i
contenuti inconsci sono manifestati nel sogno solo in maniera parziale e distorta, motivo
per cui è necessaria un’interpretazione dei sogni

Con la sua opera “L’interpretazione dei sogni”, Freud porta all’interno del dibattito
scientifico un argomento fino a quel momento legato solo a credenze popolari, ma si
giustifica citando alcuni studiosi che hanno trattato questo tema nel corso del tempo,
come Aristotele. Il processo di studi di Freud sui sogni e sul linguaggio dell’ inconscio,
decodificato nella sua opera, avviene attraverso un'analisi dei suoi sogni e di quelli dei
suoi pazienti.

Freud distingue due diversi tipi di contenuto dei sogni:


- contenuto manifesto, ciò che si ricorda del sogno
- contenuto latente, le immagini che vanno comprese

Egli comprende come la censura modifica il contenuto dell’inconscio, ovvero quello


latente, e lo rende manife e distingue quattro diversi meccanismi con cui questo
processo, volto a mascherare i reali contenuti del sonno, avviene:
1. SPOSTAMENTO: questa fase si svolge durante il sonno e consiste nello
spostamento di una pulsione aggressiva o erotica impossibile o socialmente
inaccettabile dalla realtà al sonno, per rassicurarci
2. CONDENSAZIONE: grazie alla quale un’idea, un’immagine del sogno può fondere
insieme vari pensieri e ricordi, è la condensazione di elementi di più persone
all’interno di un unico soggetto
3. DRAMMATIZZAZIONE: la maggior parte dei sogni sono composti da immagini
vivide, mentre il pensiero concettuale in essi è debole o assente e si presenta in
modo movimentato, il sognatore si sente spettatore ed attore del dramma
contemporaneamente
4. SIMBOLIZZAZIONE: consiste nell’utilizzo da parte dell’inconscio di simboli
sostitutivi delle cose, ad esempio il genitale maschile viene rappresentato nei
sogni con oggetti lunghi e sporgenti
5. ELABORAZIONE SECONDARIA: il prodotto di questa elaborazione è ciò che
ricordiamo del sogno. Infatti, durante il sogno avviene una prima elaborazione
degli impulsi inconsci grazie alla censura, ma dopo il risveglio ne avviene una
seconda, quando la censura torna in funzione totale e ostacola il ricordo
completo della trama del sogno.
● PSICOPATOLOGIA DELLA VITA QUOTIDIANA

Nel 1901, Freud pubblica Psicopatologia della vita quotidiana, che ebbe subito grande
diffusione e contribuì alla sua popolarità fino in America. Quest’opera sostiene la tesi
secondo la quale vari avvenimenti che ci capitano quotidianamente, come i lapsus
linguae o le paraprassie, non sono casuali ma dipendono da varie cause specifiche.
Secondo il determinismo psichico, nulla avviene a caso, tutto avviene per necessità e ha
una causa. In quest’opera, inoltre, Freud teorizza la continuità tra normalità e malattia, tra
fisiologia e patologia mentale, sostenendo che l’inconscio invii segnali che possono
disturbare la nostra vita quotidiana leggermente, ma se sono più intensi possono poi
generare una malattia mentale. Gli stessi meccanismi delle nevrosi sono presenti nella
vita di tutti i giorni, motivo per cui l’opera si chiama Psicopatologia della vita quotidiana
Tutti gli eventi che sono analizzati da Freud hanno come origine un meccanismo di
interferenza, ovvero il disturbo dell’inconscio, che genera nevrosi e sono:

- LAPSUS LINGUAE: essi sono degli errori che avvengono quasi inevitabilmente, ad
esempio durante la lettura di un testo, che sono in realtà causati dal fatto che c’è
qualcosa per noi inaccettabile che ci ossessiona, che ci porta a compiere tale
errore. La difficoltà, ad esempio, nel pronunciare un termine, è data da un
meccanismo di disturbo dell’inconscio, poiché quella parola la vediamo con
inquietudine in quanto ci connette a qualcosa di sgradevole.

- PARAPRASSIE: Freud analizza anche gli atti sbagliati, sostenendo che siano
determinati dall’ inconscio. Ad esempio, non accorgersi e scendere alla fermata
sbagliata della metropolitana non è un errore inutile, ma un segnale del fatto che
l’inconscio non vuole farmi arrivare in tale luogo. Le paraprassie sono eventi della
vita quotidiana in cui opera un disturbo dell’inconscio, che possono portare anche
a procurarci dei danni, come lo scivolare su una buccia di banana simboleggia un
complesso di colpa inconscio Inoltre, Freud sostiene che alcune perdite possano
dipendere da ciò, fa l’esempio della perdita del portafoglio, che deriva dal timore
di perdere una persona cara, si offre al destino quell’oggetto perso per non
perdere invece la persona.
Sulla base di ciò, Freud fonda il determinismo psichico, secondo il quale tutto è
necessario ed avviene per un motivo preciso, c’è sempre un rapporto di causa effetto,
nonostante a volte la causa sprofondi nell’inconscio e ci faccia considerare queste cose
come attribuibili al caso.

LA SVOLTA DEL PENSIERO E LA TEORIA DEL THANATOS


Nel 1920, in seguito allo studio delle nevrosi di guerra, il pensiero di Freud subisce una
notevole svolta: analizzando i comportamenti ed i sogni dei soldati, egli scopre che essi
sognano immagini spiacevoli, e rivaluta quindi la concezione di sogno come
realizzazione dei desideri.
La svolta per il suo pensiero, tuttavia, nasce dall’osservazione del gioco fatto dal suo
nipotino, che lancia un oggetto lontano, aspettando che gli venga restituito, a causa della
sua necessità di rassicurazione.
Da qui nasce la maturazione della convinzione che la vita psichica non è solo
determinata dal piacere, ma da un’altra pulsione, una tendenza a tornare indietro, un
istinto di morte, una pulsione aggressiva che stimola alla disorganizzazione e alla
distruzione. Essa è la teoria del Thanatos, l’auto distruzione, che si manifesta ad esempio
nelle dipendenze come la droga. Contrapposto al Thanatos c’è l’Eros, la pulsione alla vita.
Questa teoria è stata elaborata in risposta ad una lettera di Einstein che gli chiede se
l’uomo potesse porre fine alla guerra. Freud crede che eros e thanatos non possano
esistere senza l’altra, quindi la speranza di arrivare ad una società senza violenza è vana.
Inoltre, egli cita Marx e attacca il comunismo, che vede nell’eliminazione della proprietà
privata una società egualitaria. Freud crede, invece, che così si tolga al thanatos uno dei
suoi strumenti, ma non il più forte. Questa aggressività non è dettata solo dalla proprietà
privata.

● TOTEM E TABÙ
Le prime riflessioni di Freud per quanto riguarda la teoria della sessualità ed il complesso
di Edipo, sono già presenti all’interno di Totem e Tabù, un’opera del 1912 in cui avanza una
sua ipotesi sull’evoluzione e sulla nascita delle società primitive.
Freud interpreta:
- totem: l’elemento identitario di una tribù, come un’idealizzazione della figura
paterna
- tabù: proibizioni corrispondenti a divieti fondamentali dello schema edipico,
ovvero quello di uccidere il padre e avere rapporti con la madre
Così come i divieti fondamentali dello schema edipico costituiscono il nucleo della
moralità individuale, così i tabù legati al totem costituiscono il nucleo originario della
moralità collettiva, ed il loro rispetto è la condizione necessaria per uscire dallo stato di
natura ed entrare nello stato sociale.

L’obiettivo della psicoanalisi di Freud è studiare le stratificazioni, i piani di frattura e le


interferenze del pensiero logico. Egli ritiene che il concetto di razionalità vada ampliato: in
esso devono rientrare anche elementi come sogni e superstizioni, estendendolo anche a
ciò che si manifesta apparentemente come irrazionale, ma che può portare alla luce.
Infatti, Freud sostiene che il pensiero di Cartesio e degli illuministi, secondo cui la ragione
è una luce che illumina le tenebre, vada abbandonato, anche le tenebre nascondono una
verità. Come egli stesso afferma, Freud “Sconvolgerà l’Acheronte”, con le sue concezioni
innovative fa venire a galla ciò che c’è al di sotto della realtà: gli elementi dell’inconscio
possono entrare a far parte del conscio.

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