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VITA

È uno psichiatra, uno studioso della psiche. È un austriaco, nasce in Moravia tuttavia studia a Vienna che in quegli anni era considerata la capitale
mondiale della cultura.si laurea in fisiologia e si specializza in neurologia.utilizza la pratica dell'ipnosi e continua i suoi studi sulla nevrosi e sui
disturbi comportamentali. In questi anni costruisce le sue ipotesi scientifiche che pubblica in vari libri; nel 1899 esce l'interpretazione dei sogni in
seguito i tre saggi sulla sessualità, successivamente esce il disagio della civiltà. Nel 38, prima della guerra, lascia la Germania e trova asilo a Londra
dove muore nel 40.

NOVITA
Freud è l'inventore della psicoanalisi; prima di Freud i disturbi psichici erano attribuiti dalla cultura media a dei danni organici riconducibili al sistema
nervoso; perciò la cultura media riconduceva a fatti organici problemi comportamentali. Con Freud i problemi comportamentali sono ricondotti a
squilibri psichici. Per lui la causa degli squilibri psichici è racchiusa nel fatto che l’uomo è condizionato da forze differenti che vorrebbero trascinarlo
da una parte o dall’altra (super io e l’es). Freud paragona metaforicamente l’uomo (L’io) è come una barca nella quale il timoniere deve essere in
grado di governare (malgrado le condizioni).
Freud afferma inoltre che in questa ipotetica barca, non è la razionalità a decidere la direzione, ovvero il comportamento umano, ma che la forza
principale è l'impulso vitale, ovvero la spinta originaria che Freud chiama libido e che corrisponde all'impulso sessuale. Freud maestro del sospetto
perché sostiene che L’io non è padrone.
Non è la ragione che condiziona il comportamento ma l'impulso sessuale.

PSICHE
La psiche è uno dei sistemi del nostro organismo. È uno scenario virtuale con cui ciascuno organizza e gestisce il sé nelle relazioni col mondo. È un
territorio simbolico, perché non è un referente fisiologico, tuttavia non è inconsistente: è l'espressione di un'attività mentale fondamentale, necessaria.

1 RAFFIGURAZIONE PSICHE
La prima rappresentazione della psiche umana viene raffigurata da Freud come un iceberg, di cui solo una parte minima appare emersa; così anche
nella mente c'è una parte soltanto visibile, la dimensione della coscienza: il conscio. Tutte le consapevolezze di cui noi abbiamo pieno dominio
visione, disponibilità. Nella coscienza c'è una parte interiore: il preconscio, che è un'area virtuale (psiche); questa parte è costituita da contenuti che
sono momentaneamente accantonati, ovvero non presenti, ma che tuttavia possono diventare parte del conscio in qualsiasi momento e senza
resistenze.
L'inconscio vero e proprio è formato da una serie di contenuti psichici rimossi, che sono stati riposti in un luogo indefinito. Il motivo di questa
rimozione è anche esso ignoto, o meglio la rimozione è dovuta al fatto che questi elementi sono complicati da gestire nelle relazioni con gli altri.
Questi contenuti sono fatti che ci complicano le relazioni sociali.

IPNOSI 1 rapp
I contenuti psichici rimossi possono essere curati attraverso l’ipnosi; procedimento che servirebbe a metterci in una situazione mentale rassicurante
che ci possa permettere di parlare con quei fatti per esorcizzarli, ovvero per ridimensionarli nel loro significato imbarazzante. l'ipnosi è un
procedimento catartico. L'effetto terapeutico è l'eliminazione dell'emozione correlata all'evento traumatico che era stata repressa, e la conseguente
scomparsa di questo trauma che dava origine al sintomo.

METODOLOGIE FREUD 1 rapp


Le metodologie da utilizzare per accedere alla psiche sono: Il sistema delle libere associazioni, che consiste nell'indurre il paziente a parlare
stimolandolo con affermazioni, stimoli visivi,… perché si realizzi questa dinamica di libera espressione deve crearsi un legame rassicurante tra
paziente e analista; questa situazione è il transfert. Il limite del transfert è che può succedere che alla conclusione del legame tra paziente e analista il
problema del paziente ritorni, dato che non ha più il punto di riferimento, il legame di cui ha bisogno. Si può incappare perciò in ricadute.
Un altro strumento con cui si può accedere alla psiche sono i sogni. I sogni sono esperienze realistiche che viviamo, ma che accadono in una
dimensione diversa dalla realtà; in questi ci si rende conto che non ci sono regole spazio-temporali. Nei sogni non presenti norme morali, non c'è una
sorveglianza e per questo sono una strada di accesso alla psiche (dato che non c'è sorveglianza si possono osservare le dinamiche per utilizzarle a
scopi terapeutici). I sogni hanno un contenuto manifesto (le cose in sé) e un contenuto latente (ciò che le cose evocano). Il contenuto latente riguarda
la sessualità: nei sogni manifestiamo il nostro desiderio sessuale, anche se non esplicitamente. Questo desiderio sessuale è il libido.

2 RAPP. PSICHE
Nella seconda rappresentazione della psiche Freud parla di tre istanze: Les, L’io e il super io; (un'istanza è un'esigenza, una domanda, un appello
dentro la nostra psiche).
1. Les è una forza impersonale e caotica, il polo pulsionale della realtà; è il richiamo primario, istintivo, biopsichico.L’es fa riferimento la forza
vitale chiamata libido. È il principio, il richiamo pulsionale della psiche.
2. Il super io è l'insieme delle proibizioni istituzionali della società, in culcate nella nostra mente fin dei primi anni di vita. Da una parte c'è la
natura (Les) e dall'altra la cultura (super io), ovvero le regole della convivenza fornite dall'educazione.
3. In mezzo a es e superi-io si trova la terza istanza, L’io. Il principio di realtà; è l'istanza che deve equilibrare le pressioni contrastanti dell'es e del
super io. È il mediatore. Quando svolge in maniera adeguata il suo compito la nostra personalità risulta equilibrata. Qualora l’io non fosse
capace, le personalità risultano sbilanciate: se prevale Les si ha l’asocialità che arriva fino al limite della natura e trasforma un uomo in
criminale. In caso contrario, se è eccessiva la presenza del richiamo morale si rischia di trovare personalità rigide ossessive, incapaci di
rinunciare al rispetto delle regole (anche per Kant la piena realizzazione delle santità era impossibile). Essi sono coloro che spinti all'estremo si
trovano i fanatismi, i blocchi della personalità; in mancanza di regole non sanno come comportarsi

SESSUALITA’
Freud considera il tema della sessualità, prima di Freud la sessualità era identificata con la genitali ta, ovvero l'uso di genitali per scopo riproduttivo.
Per Freud lo scopo della sessualità non è più la riproduzione, egli sostiene che la sessualità sia una forma di espressione primordiale del nostro istinto
vitale, che si esprime come ricerca del piacere; è il modo in cui gli uomini attingono alla più grande forma di piacere consentito loro nella vita terrena.

SESSUALITA’ INFANTILE
Per Freud anche i bambini esercitano la loro natura sessuale, esprimibile in tre fasi:
1. La fase orale, in cui sia l'appagamento del desiderio sessuale nella bocca, la bocca ci permette di raggiungere il libido.
2. Fase anale: piacere che il bambino trova trattenendo rilasciando escrementi; questa fase viene superata quando il bambino che capisce che deve
sottostare alle regole.
3. La fase fallica: dura fino a 45 anni e in questa si manifesta il complesso di Edipo. Si instaura un rapporto di affettuosità nei confronti dei
genitori, il maschio in particolari nei confronti della mamma e la femmina nei confronti del padre. Questo desiderio di affettuosità porta il
bambino a competere con il genitore dello stesso sesso e a fargli assumere comportamenti che imitano questo genitore; questa fase permette al
bambino di sviluppare i fondamenti dell'identità sessuale.
Tra i cinque e i 12 anni sia la fase di latenza, nella quale la ricerca del piacere non ha un riferimento fisico ben preciso. Dopodiché inizia la fase della
maturità sessuale, l'adolescenza, in cui l'essere umano è biologicamente adulto.
Freud dice che c'è il bisogno di dare espressione al libido, tuttavia spesso la vita ci massacra con i suoi ritmi e con le prestazioni richieste, perciò
bisogna trovare delle forme di sublimazione, di espressione libidica. Queste forme sono individuabili nella creatività artistica, nella passione
lavorativa e perfino nella religione. Perciò l'uomo per Freud necessità di avere interesse per qualcosa.

ORIGINE DELLA MORALITA’


La morale è un argomento trasversale, è il problema delle regole della convivenza, problema che affrontano Kant, Hegel, Marx, Schopenauer,…
Freud in un suo scritto (totem e tabù) ricorre ad una costruzione metaforica, antropologica a partire dalla sua concezione della natura dell'uomo per
spiegare l'origine della moralità. Egli afferma che le comunità originarie di uomini non erano guidate da alcuna logica ed alcuna norma morale, loro
infatti vivevano in branco, guidati da un capo branco che aveva il ruolo fondamentale di mantenere unito questo gruppo. Il capo esercitava su tutti i
membri un potere assoluto: disponeva di tutte le femmine e con la sua prestanza fisica garantiva la sicurezza del gruppo.
Ad un certo punto, tuttavia, gli altri maschi divorano il capo branco; loro infatti provavano un sentimento ambivalente di odio e amore verso questo
leader (odio perché disponeva di tutte le femmine e amore perché li proteggeva). In seguito a questa decisione i maschi del branco provano un senso
di colpa e costruiscono un totem (un simbolo da un orale). Questo senso di colpa ad un certo punto da luogo alla definizione di alcune norme che da
quel momento in poi dovranno essere osservate: il divieto di uccidere, la prima norma morale che deve essere riconosciuta e rispettata e il divieto di
appropriarsi delle donne e delle cose altrui.
La moralità perciò è il riconoscimento dei principi originari creati nelle comunità primitive. Perciò per Freud le norme della società moderna nascono
da questi ragionamenti primordiali.

MORALITA’ e CIVILTA’
La moralità è uno stile di convivenza che garantisce ai membri di una comunità la sicurezza. Nel disagio della civiltà Freud scrive che l'uomo
moderno vive in una condizione di forte frustrazione perché le regole della vita gli impediscono di dare uno sfogo soddisfacente ai suoi bisogni di
natura sessuale; l'uomo vive in un senso di costrizione del libido a causa delle norme morali. L'unico modo per eliminare questo senso di frustrazione
sarebbe quello di abbattere le regole, questo tuttavia non è possibile, perchè causerebbe il ritorno alla brutalità.
Freud perciò non incolpa la civiltà per il senso di frustrazione, egli crede che la civiltà sia necessaria. L'uomo civile a barattato la felicità con la
sicurezza.
La vita richiede sacrifici, rinunce; solo nella misura in cui siamo in grado di concepire la rinuncia come utile per farci raggiungere una condizione di
equilibrio.

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