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Gi inizi del XX secolo

Il XIX secolo si chiude in Spagna con la perdita delle ultime colonie (Cuba, Portorico e Filippine) a
seguito della scon tta nella guerra contro gli Stati Uniti (1898), ma non sar (solo) questo a poter
distinguere la letteratura ottocentesca da quella nel Novecento; molti autori, infatti, scrivono in
entrambi i secoli, e saranno le loro scelte (stilistiche, contenutistiche,...) a determinare la loro
'appartenenza' all'uno piuttosto che all'altro; si pensi, ad esempio, che Blasco Ib ez (di cui
abbiamo gi parlato), era pi giovane di Unamuno e di Valle- Incl n, considerati autori
'novecenteschi'.

Certo la perdita delle ultime colonie acu il forte disagio sociale gi in essere, che non pot certo
essere compensato dalla di coltosa annessione di parte del Marocco; in questo clima, pi di una
volta viene minacciata l'unit nazionale, soprattutto in Catalogna e nei Paesi Baschi, dove una
forte borghesia interessata alla rapida modernizzazione si ribella contro l'immobilismo del governo
centrale (nel 1909, ad esempio, a Barcellona si s ora la guerra civile durante la semana tr gica). Il
restare fuori dalla Prima Guerra Mondiale permise una certa ripresa economica in Spagna, di cui
per bene ci solo una ristretta minoranza, portando quindi ulteriori squilibri sociali e una
fortissima in azione. Di questa situazione appro tt Primo de Rivera per prendere il potere con un
colpo di Stato nel 1923; questa dittatura fu in un primo momento ben vista da parte della
popolazione (che vi vedeva una possibilit di attuazione delle riforme), ma una volta al potere il
dittatore sospese la Costituzione, revoc lo statuto speciale alla Catalogna, proib i partiti politici e
impose la censura per cui, nonostante mise ne alla guerra in Marocco, favor l'occupazione e
inizi la riforma militare e agraria, si alien i favori dell'opinione pubblica, e la crisi economica
mondiale del 1930 diede il colpo di grazia al suo regime.

A questo punto la sinistra si organizz con l'intenzione di instaurare una repubblica democratica
che potesse nalmente metter mano alle necessarie riforme; la seconda Repubblica verr
proclamata il 14 aprile 1931 e il re and in esilio, senza per rinunciare ai suoi diritti, il che
permetter il ritorno della monarchia alla morte di Franco. La Repubblica separ la Chiesa dallo
Stato, abol i privilegi dell'esercito, avvi la riforma agraria, concesse lo statuto di autonomia alla
Catalogna (e successivamente ai Paesi Baschi), stabil la parit di diritti tra uomo e donna e
garant la libert di stampa; questo per provoc l'organizzarsi della destra (con l'appoggio della
Chiesa) che, grazie al boicottaggio degli anarchici, riusc a vincere le elezioni del 1934 e quindi a
bloccare le riforme del governo precedente; le proteste della sinistra vennero represse nel sangue,
ma questa riusc ad organizzarsi e a vincere le elezioni del 1936, mandando al potere Manuel
Aza a; la situazione era per diventata ormai ingestibile, e l'omicidio del deputato Calvo Sotelo
diede il via alla guerra civile che port , nel 1939, alla vittoria delle forze militari capeggiate da
Franco.

Con la dittatura di Francisco Franco venne ripristinata la situazione antecedente le riforme


repubblicane, per cui vennero riuniti i poteri di Stato e Chiesa, recuperato il prestigio militare,
eliminati i sindacati (a parte quello controllato dal regime) e inizi una sistematica opera di
repressione delle opposizioni. Il fatto che Franco (nonostante l'appoggio ottenuto da Italia e
Germania durante la guerra civile) mantenne la Spagna neutrale anche durante la Seconda Guerra
Mondiale favor nel dopoguerra un graduale allentamento dell'isolamento internazionale, il che
permise alla nazione una certa ripresa. Col tempo si assistette anche ad una progressiva apertura
del regime sul piano economico, ma non su quello politico (il che caus , ad esempio, la nascita
dell'ETA nel Paesi Baschi), il che port ad un allontanamento anche della Chiesa. Alla morte di
Franco (1975) si ristabil la monarchia, e re Juan Carlos ripristin la pluralit politica, indisse le
elezioni e promulg l'attuale Costituzione (1978).

La Generazione del ‘98

La profonda crisi sociale in cui viveva la Spagna di ne Ottocento venne soltanto acuita dal
desastre nacional (la perdita delle ultime colonie), che per ravviv ancora una volta il discorso
sulla questione dell’identit nazionale; il problema del cambiamento di mentalit venne ora
a rontato cercando le radici della crisi nel passato attraverso la ri essione storica, e questo port
alla riscoperta del paesaggio castigliano, visto come il cuore della nazione da parte di molti
scrittori.

Sulla questione dell’identit nazionale si concentra l’Idearium espa ol (1897) di ngel Ganivet,
diviso in tre parti: nella prima l’autore segnala come caratteristica spagnola lo stoicismo
senechiano, che costituirebbe la base dello spirito individualista e indipendente degli spagnoli, cui
successivamente si sarebbe a ancato il cattolicesimo e la passione araba; nella seconda parte si
cerca la causa della crisi spagnola nell’aver sprecato risorse in imprese esterne, auspicando per
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una ricostruzione interna della nazione; e nella terza parte, in ne, si segnala come peggior
malattia spagnola la debilitazione della volont

La questione dell’identit nazionale il tema praticamente esclusivo dell’opera di Ramiro de


Maetzu (1875-1936), che dapprima si muove per su posizioni di apertura all’Europa (Hacia otra
Espa a [Verso un’altra Spagna], 1899), ma poi torna su posizioni di cattolicesimo integralista con
La crisis del humanismo (1919) e Don Quijote, Don Juan y Celestina (1926); nel primo di questi
testi, vede nel Potere, nella Verit , nella Giustizia e nell’Amore i valori universali cui l’uomo deve
sottomettersi, e indica nello spirito imprenditoriale la base per la modernizzazione ed il benessere
del Paese.

Ma la questione dell’identit nazionale (che comunque non certo argomento esclusivo della
Spagna in quel periodo) fu anche uno dei temi che accomunarono gli autori della cosiddetta
Generazione del ‘98, etichetta in realt piuttosto ‘vuota’, dal momento che unisce autori
estremamente diversi tra di loro (e che infatti parte della critica considera solo una variante del
Modernismo), e che forse dal disastro del ‘98 hanno solo avuto un ulteriore impulso alle loro
ri essioni.

Sulla questione dell’identit nazionale possiamo ricordare Unamuno, per il quale l’anima della
comunit iberica sta nel paesaggio e nella storia quotidiana (l’intrahistoria); anche Azorin cerca nel
paesaggio nazionale e nella grandezza delle piccole cose l’essenza della nazione, e proprio in
questa essenza arcaica della tradizione vede il l rouge che unisce gli autori del ‘98; al tema
dedic i suoi primi scritti anche Ortega y Gasset, che per vede la causa della decadenza
spagnola nell’inerzia delle masse e nella loro incapacit di autocontrollo razionale.

Sulla questione si avr anche una diatriba tra Am rico Castro, che nella sua Espa a en su
historia: cristianos, moros y jud os [Spagna nella sua storia: cristiani, mori ed ebrei] (1948)
sosteneva che la coscienza spagnola si sarebbe formata dall’interazione tra le tre culture, e
Claudio Sanchez Albornoz, che nella sua Espa a: un enigma hist rico sosteneva invece che la
storia spagnola ha caratteristiche speci che che si formarono ancor prima della conquista
romana. I due concordavano per sulla debolezza del feudalesimo spagnolo.

Per quanto (come abbiamo detto) l’etichetta di Generazione del ‘98 non sia del tutto funzionale,
possiamo provare a vedere quali siano le caratteristiche che in qualche modo accomunano questi
autori, per altri versi cos diversi tra di loro.

Possiamo partire dalla ‘gravit castigliana’ (come la de n Azor n) con cui tutti questi autori
contemplano la vita, da contrapporti alla frivolezza degli anni della Restaurazione; patiscono la
triste realt spagnola, e reagiscono con amaro pessimismo di fronte allo spettacolo che la loro
patria o re, cercando di creare un nuovo spirito; accanto a questo, per , si pu notare anche uno
spiccato spirito individualista, che fa loro adottare una postura soggettiva di fronte alle cose. Se
vero che tutti sono accomunati dall’amore per la Spagna, anche vero che il modello non quello
della Spagna asburgica, bens quella medievale; l’essenza spagnola verr allora ricercata
prevalentemente in tre aspetti: il paesaggio (in particolare l’idealizzazione di quello castigliano), la
storia (ma quella intima delle persone, la intrahistoria unamuniana) e la letteratura (soprattutto
medievale).

Se in una prima fase si pu vedere in molti autori del ‘98 una certa apertura verso l’Europa,
dall’inizio del XX secolo si assiste ad un’attitudine pi contemplativa, si abbandona lo slancio di
protesta per una nostalgica evocazione del passato, dietro alla quale si intravede ormai la rinuncia
alla lotta iniziale e un graduale distacco dalla realt in cui vivono.

Dal punto di vista tecnico, la Generazione del ‘98 ri uta la retorica grandiloquente della
Restaurazione, preferendo un’espressione semplice, sincera ed espressiva; conseguenza del forte
soggettivismo il fatto che ogni autore presenti uno stile personale ben di erenziato da tutti gli
altri. Anche dal punto di vista della scrittura, si abbandonano i procedimenti tipici del realismo
ottocentesco per insistere invece sull’espressione degli echi intellettuali o sentimentali che le cose
provocano nell’intimo dell’autore.

Il Modernismo

Il Modernismo di cilmente de nibile come un’epoca o un movimento: innanzitutto la rottura


col passato, come si pu notare anche dai nomi con cui in genere viene de nito nelle altre nazioni
(art nouveau, Jugendstil, modern style); di fatto, con questo termine intendiamo oggi (per la
letteratura spagnola) il movimento poetico introdotto in Spagna da Rub n Dar o, che coincise
cronologicamente con gli anni della prosa del ’98.

Bench si potrebbe dire che in Spagna si tratt di poco pi che una moda e mera (una
quindicina di anni), in realt il Modernismo presuppose un totale rinnovamento della poesia
spagnola, che raggiunger il suo apice con la poesia di Juan Ram n Jim nez; nemmeno si pu
parlare di netta distinzione tra Modernismo e Generazione del ‘98: autori come Unamuno e
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Antonio Machado presentano tratti modernisti nelle loro opere, ma anche autori modernisti come
Valle Incl n tradiscono un certo interesse per le problematiche della Generazione nelle loro opere.

Caratteristiche del Modernismo spagnolo sono:

• un concetto ‘aristocratico’ dell’arte, con la ricerca di sfumature sublimi;

• una particolare attenzione alla bellezza (colori, sensi, e etti musicali);

• l’espressione personale;

• l’evocazione di ambienti irreali o esotici;

• ritorna l’idea dell’arte ne a s stessa.

Tutti questi aspetti ricordano un po’ la poetica romantica, cos come lo spirito di ribellione contro
la realt circostante e l’ansia di libert , di rinnovamento e di originalit . Temi ricorrenti sono
l’evocazione storico- leggendaria e l’espressione della propria intimit . Lo scrittore modernista
fugge la volgarit del quotidiano e si rifugia in un mondo irreale ed idealizzato che soddis il suo
desiderio di bellezza, partendo per dalla storia e dalla tradizione leggendaria. Oltre alla fantasia,
altro sentimento che caratterizza l’opera modernista sar la malinconia, anche se spesso pi
letteraria che autentica.

Rub n Dar o

F lix Rub n Garc a Sarmiento, poeta nicaraguense meglio noto con lo pseudonimo di Rub n
Dar o (1867-1916), port la poesia modernista in Spagna; arriv una prima volta nel Paese iberico
nel 1888, ma sar nel suo secondo viaggio, nel 1899, che entrer a contatto con gli esponenti
della Generazione del ‘98; a quell’epoca in Spagna erano gi note le sue raccolte Azul (1888 e
1890) e Prosas profanas (1896), e quindi la sua grande innovazione stilistica; in uenzato in
qualche modo da Mallarm e dalla poetica parnassiana, la novit della sua poesia risiede dalla
profusione di immagini, di parole colte o rare, scelte per in base al loro valore sensoriale ed
evocativo; ma anche nella variet metrica (alessandrini, dodecasillabi con cesura, endecasillabi
dattilici) e nell’organizzazione delle strofe, con la possibilit di combinare metri diversi e quindi di
creare nuove forme.

Il suo prestigio in Spagna aumenter ulteriormente dopo l’uscita di Versos de vida y esperanza
(1905), dove l’evocazione di luoghi esotici e tempi lontani si unisce alla ri essione interiore, che d
maggior valore ai simboli usati.

L’attivit di Dar o sar favorita dalla di usione delle opere ispanoamericane da parte del
giornalista andaluso Francisco Villaespesa, ma anche dalla rivista Helios di Mart nez Sierra, Ayala
e Jim nez; il modello di Dar o o re una poesia che tende all’evasione nel tempo e nello spazio, al
sentimento di solitudine, all’esaltazione dell’irrazionale, del fantastico e dell’onirico, alla
predilezione per le tonalit autunnali e crepuscolari.

Le sue raccolte poetiche fondamentali sono:

• A z u l [Azzurro] (1888): l’inizio del nuovo stile, in cui si percepisce l’attenzione ai temi
particolari e lussuosi, e la suggestione della bellezza sensoriale; contiene anche alcuni racconti.

• Prosas profanas [Prose profane] (1896): predominano elementi coloristici ed ornamentali, i motivi
esotici e i ritmi di origine francese (alessandrino)

• Cantos de vida y esperanza [Canti di vita e speranza] (1905): prevale l’esaltazione dello spirito
ispanico e un maggior intimismo.















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