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Emilia Pardo Baz n

Emilia Pardo Baz n (1851-1921) nacque a La Coru a, glia unica di una famiglia nobile, tutti elementi che
condizioneranno la sua vita e la sua produzione letteraria, il che sembrerebbe una sorta di "vendetta del
destino", visto che l'autrice contraster sempre il determinismo: lo snobismo della sua classe la portarono
ad aderire alle forme di cultura europee, cui pot relazionarsi anche grazie all'attaccamento alla famiglia; il
determinismo naturale della sua Galizia, inoltre, fa spesso da fondo alle sue opere. Trasferitasi a Madrid
(1868) per seguire la famiglia (ma gi sposata all'et di appena sedici anni), ebbe l'opportunit di viaggiare a
lungo per l'Europa (1871-1872), entrando quindi a diretto contatto con le culture italiana, francese (conobbe
Zola) ed inglese dell'epoca; rientrata in Spagna, furono determinanti per la sua decisione di scrivere la
lettura di autori come Valera, Alarc n e Gald s. Nasce cos Pascual L pez (1879), il suo primo romanzo, ma
sar a partire da Un viaje de novios [Un viaggio di nozze] (1881) e La tribuna (1882) che l'autrice dimostrer
la sua originalit all'interno del naturalismo; proprio il naturalismo (o meglio, la ri essione dell'autrice
sull'argomento) sar il tema della raccolta di saggi con uita ne La cuesti n palpitante (1883), e con uir poi
nei capolavori della Pardo Baz n, Los pazos de Ulloa (1886) e La madre naturaleza (1887).

Lavoratrice infaticabile (fu soprannominata "Lope in gonnella"), questo si ripercosse sulla vita privata, dal
momento che nel momento di maggiore successo si separ dal marito (1883); fu autrice di saggi, articoli,
romanzi, opere teatrali, e la vena polemica con cui portava avanti incessantemente il suo lavoro le
conquist sia forti amicizie (Men ndez Pelayo, Clar n, Blasco Ib ez, Gald s, con cui per un periodo ebbe
anche una relazione), sia forti inimicizie (Valera arriv a farle negare il posto nella Real Academia de la
Lengua).

Nel 1916 ottenne la cattedra di letterature contemporanee all'Universit di Madrid (risultato impensabile per
una donna in quel periodo), ma dovette abbandonarla poco dopo a causa dell'ostilit degli studenti.

Scrisse oltre mille articoli, ma i pi interessanti (scritti tra il 1882 e il 1883 per la rivista La epoca) restano
senz'altro quelli che verranno poi raccolti nel gi citato volume La cuesti n palpitante, che scaten la
polemica sul naturalismo, attaccato da Valera e Men ndez Pelayo, difeso invece da Clar n e Gald s (forse
non a caso conservatori i primi, liberali i secondi). Nel suo saggio (che in realt riprende idee gi espresse
nel prologo a Un viaje de novios) l'autrice propone una letteratura seria, scienti ca e sperimentale, che
osservasse il mondo in maniera imparziale, annullando quindi il punto di vista dell'osservatore; lei stessa, in
quest'ottica, us l'osservazione sul campo per cogliere gli aspetti della vita che avrebbe poi riprodotto nelle
sue opere.

Ma la Pardo Baz n scrisse in realt La cuest on palpitante per difendersi dall'accusa di essere la
divulgatrice del naturalismo in Spagna: essa intendeva infatti sottolineare la sua originalit rispetto al
naturalismo francese che, a suo vedere, non aveva saputo cogliere la vera natura dell'uomo, il libero
arbitrio, dando invece troppa importanza al determinismo, sotto tutti i suoi aspetti. La critica, quindi, non
tanto di natura tecnica o formale (Zola resta comunque un autore profondamente ammirato dall'autrice), ma
ideologica, in quanto il determinismo nega la possibilit di coscienza e quindi abolisce la morale, che invece
uno dei punti cardini della sua ideologia. Per la Pardo Baz n, il naturalismo quindi un aspetto
soprattutto tecnico, in cui importante la depurazione dalla retorica che si vedeva in tante opere
dell'epoca; deve inoltre essere adeguato alla realt , per cui il naturalismo francese non pu funzionare in
Spagna, perch le due realt sono diverse; modello allora sar il realismo che si pu trovare in Cervantes,
Quevedo, La Celestina.

Questo avvicinamento al realismo sembra fare da preludio a quella che sar l'ultima tappa della produzione
dell'autrice, il romanzo psicologico cui si dedicher negli anni Novanta, tappa cui appartengono Una
cristiana (1890) e La prueba (1890), romanzi in cui le azioni dei personaggi sono spiegate a partire dalla loro
psiche, con un focus particolare sull'etica; La quimera (1905) e La sirena negra (1909), che invece tendono
al simbolismo, con una prosa che si fa poetica, ricca di preziosismi.

In chiusura, la Pardo Baz n fu anche apprezzabile scrittrice di racconti, dove pu so ermarsi sui piccoli
eventi quotidiani della sua terra, ma anche sui suoi paesaggi e sulle sue leggende; gli oltre cinquecento
racconti scritti furono riuniti in varie raccolte come Cuentos de Marianela (1892), Cuentos nuevos (1894),
Cuentos de amor (1898), Cuentos sacroprofanos (1899) e Cuentos de Navidad y de Reyes [Racconti di
Natale e dell'Epifania] (1902).

Los pazos de Ulloa e La madre naturaleza possono essere letti come due romanzi dall’argomento unico (di
fatto gli argomenti e i personaggi di La madre naturaleza riprendono quelli di Los pazos), e sono un
vigoroso quadro della vita rurale galiziana, dove protagonista pare essere un’umanit primitiva sottomessa
alle leggi dell’istinto e della natura. Entrambi trattano del rapporto tra uomo e natura, ma nel primo questa
appare come violenta ispiratrice di basse pulsioni, mentre nel secondo presentata come madre
amorevole.

Il nuovo cappellano del pazo (palazzo) di Ulloa, Juli n, trova al suo arrivo una situazione disastrosa; il
marchese Pedro Moscoso ha lasciato l’amministrazione dei suoi beni al servo Primitivo (con la cui glia,
Sabel, ha anche avuto un glio, Perucho), e questi se ne appro ttato per i suoi scopi; inoltre, la situazione










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del luogo tale per cui sembra che la natura e gli istinti animali abbiano preso il sopravvento su cultura e
societ , il che render ancor pi di coltoso l’adattamento di Juli n, uomo ra nato, di carattere debole e
salute cagionevole.

Per cercare di recuperare la sua situazione, il marchese si sposa con Nucha, una delle sue cugine che
vivono nella capitale, donna fragile e poco adatta alla vita di quel luogo, il cui adattamento sar reso ancor
pi di coltoso dalla scoperta della relazione tra il marito e Sabel; don Pedro intanto (che dal matrimonio
avr una glia, Manuela) si d alla politica, appoggiato dal cacique di Ulloa, ma non riuscir ad essere eletto
a causa del tradimento di Primitivo, timoroso di perdere il suo ascendente sul marchese, tradimento che
per gli coster la vita.

Don Pedro, saputo di un abbraccio tra Juli n e Nucha (accomunati da questo disagio dovuto alla loro
educazione cittadina), caccia il cappellano, il che porter Nucha, che si trova a vivere in un ambiente
dominato dalle passioni, a cadere in una depressione tale che, nonostante le cure del medico Juncal
(difensore dei principi del naturalismo), la porter alla morte. Il romanzo si conclude con Juli n che,
nominato parroco di Ulloa, torna dieci anni dopo in quei posti e, nei pressi della tomba di Nucha, vede
Manuela e Perucho, i due inseparabili fratellastri.

La trama di Los pazos de Ulloa determinata dallo scontro tra due gruppi principali, socialmente e
culturalmente distinti: da una parte i personaggi rurali (Primitivo, Sabel, in un certo senso anche il marchese
don Pedro), caratterizzati dalla dipendenza dalle passioni; dall’altra quelli cittadini (Juli n e Nucha), che
invece si distinguono per il predominio della ragione e l’autocontrollo. Nei primi, quella che potrebbe essere
intelligenza diventa invece astuzia e interesse senza scrupoli: l’autorit di Primitivo sul resto della servit , ad
esempio, non basata sul rispetto, ma sulla paura destata dalle sue minacce e dai suoi comportamenti.

I due gruppi hanno stili di vita, visioni del mondo totalmente distinti, e sembra quindi che siano i diversi
ambienti da cui provengono (citt / campagna; ragione / sensi) a determinare i signi cati del romanzo;
proprio il particolare punto di vista scelto dall’autrice (quello di un cittadino che si trova ‘catapultato’ nel
mondo rurale) a dare particolare rilevanza all’ambientazione del romanzo, che diventa (come postulato da
Zola), il luogo dove riprodurre e analizzare la realt .

In quest’ottica anche importante che siano in due a darci questa visione: Juli n, cappellano, pu soltanto
vedere gli aspetti esteriori della decadenza del luogo mentre Nucha, moglie del marchese, pu vedere
come questa decadenza sia anche (se non soprattutto) interiore, intima e sentimentale. Nel testo si creano
due diversi parallelismi che esempli cano questa lotta tra uomo e natura, tra cultura e istinto: don Juli n /
Primitivo (nome certo non casuale), ma anche Nucha / Sabel. Altro aspetto da rilevare come l’uomo che
brama il potere (Primitivo) otterr la morte, mentre chi non lo insegue (Perucho) otterr un posto di rilievo
nella societ .

Oleza Sim ha letto il romanzo come emblema della decadenza di una classe sociale, della scon tta
dell’uomo contro la natura e della battaglia tra la societ rurale e quella cittadina; Mayoral, invece, lo legge
come romanzo psicologico (in e etti pu esserlo almeno nell’ultima parte, quando la Pardo Baz n si
so erma sulle ri essioni di don Juli n), mentre Villanueva vi vede un romanzo di formazione (il che
spiegherebbe il prevalere del punto di vista di don Juli n).

Dal momento che Los pazos de Ulloa considerato il primo romanzo naturalista spagnolo, forse bene
ricordare come il naturalismo della Pardo Baz n sia pi di forme che di sostanza; il cattolicesimo dell’autrice
le impediva infatti di accettare il determinismo che caratterizzava, invece, l’opera dei naturalisti francesi.

Sicuramente di matrice naturalista sono i riferimenti alla siologia per spiegare alcuni comportamenti dei
personaggi (secondo la teoria degli umori), ma questo acquisisce toni quasi caricaturali quando l’autrice
esagera nelle descrizioni delle idee del naturalista dottor Juncal, o delle forme prorompenti della balia;
naturalistici sono anche l’impossibilit di riscatto per gli uomini che rimangano prigionieri delle regole della
natura, la descrizione della decadenza sociale, lo stile indiretto libero (che vuole dare la necessaria
sensazione di oggettivit ) e una lingua priva di arti ci retorici, che porta no all’uso di espressioni galiziane
da parte di personaggi meno acculturati; la lingua giunge anche a caratterizzare i personaggi, e questa
sembra essere una sorta di concessione al costumbrismo.

Nella situazione nale di Los pazos de Ulloa la natura ad aver preso il sopravvento sulla cultura: Manolita,
glia di Nucha, vestita miseramente, mentre Perucho, glio illegittimo di don Pedro, vestito in abiti
eleganti, perch il padre gli ha accordato la sua preferenza, relegando la glia ad un ruolo subordinato in
casa; i due ragazzi per , cresciuti insieme, si amano, senza sapere di essere entrambi gli del marchese, e
la natura rigogliosa e sensuale in cui crescono sembra favorire questo loro amore incestuoso.

Gabriel, un fratello di Nucha, venendo a sapere della situazione della nipote va a Ulloa con l’intenzione di
aiutarla proponendosi di prenderla in moglie, ma incontra la resistenza dei due ragazzi, cui si vedr
costretto a raccontare la verit per evitare la situazione incestuosa; a questo punto Perucho, disperato,
decide di fuggire a Madrid mentre Manolita, anche lei di salute cagionevole come la madre, cade in
depressione e accetta di farsi monaca, come suggerito da don Juli n, ma prima chiede allo zio di evitare il
suicidio di Perucho.

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Il nale del romanzo sembra confermare il messaggio gi insito nel titolo: nulla, n la religione (don Juli n),
n la cultura (lo zio Gabriel), pu competere con il potere di madre natura. Rispetto a Los pazos, La madre
naturaleza sposta il focus su personaggi che l erano secondari (Manolita, Perucho, Gabriel), e lascia invece
in secondo piano quelli che prima erano stati i protagonisti (il marchese don Pedro e don Juli n); la trama si
concentra ora sull’amore tra i due fratellastri, e sull’in usso della natura su di esso.

In questo romanzo, la natura sembra proteggere e favorire l’amore tra i due giovani, il cui amore sembra
prendere vitalit da essa; importanti, da questo punto di vista, sono le gure di Ant n, il curandero
[guaritore], e la Sabia (una strega che vive nel bosco), rappresentanti di una religione naturale che non pone
vincoli n veti, in cui non c’ peccato e, quindi, l’incesto non visto come tale. interessante notare come
l’incesto si produrrebbe anche in caso di matrimonio tra Manolata e Gabriel, suo zio, che per si pone
come portavoce della legge.

Gabriel , nel romanzo, l’ordine sociale costituito che cerca di evitare il disordine dell’incesto tra i due
fratellastri, e per questo deve opporsi alla natura che, per , una forza onnipotente, che sottomette tutto e
tutti, senza che nulla possa contrastarla; la madre buona che accoglie i suoi gli, li protegge e li nutre.

Anche la magia, in quest’ottica, altro non che il saper dialogare con la natura, come sembra dimostrare il
panteismo di Ant n. Anche la Sabia sa come dominare le forze della natura, e a causa di un dispetto fatto
da Perucho alla strega, i due ragazzi hanno l’impressione che il loro amore sia stato oggetto di una sua
maledizione: la natura, quindi, si sarebbe loro ribellata contro una volta che essi hanno s dato colei che ne
detiene l’energia. Il determinismo in questo romanzo si fa ambientale, in quanto si ha la sensazione che la
Pardo Baz n stia indicando una sorta di contiguit della razza galiziana con le forze della terra, tanto da
arrivare a sostituire la cultura u ciale con il sapere degli avi (e molti sono gli esempi di quest’ultimo
all’interno del romanzo).

Il naturalismo di La madre naturaleza molto ridotto rispetto a quello di Los pazos de Ulloa, in quanto non
c’ pi la necessit di spiegare le situazioni; il determinismo biologico, come si gi accennato, qui
sostituito dal determinismo ambientale, il loro amore non ha nulla a che fare con la loro eredit genetica, ma
invece collegato alla natura che li circonda.

Se vero che il nale sembra concedere la vittoria alla ragione sulla natura, per altrettanto vero che lo
stesso Gabriel riconosce che questa una vittoria soltanto «di facciata», in quanto sia Manolita, sia
Perucho, in realt sono e restano in balia della natura e dell’amore; i due ragazzi, nel nale, potrebero
essere visti come la mascolinit e la femminilit allo stato puro, senza costrizioni etiche o sociali, che si
fanno eroici nel momento in cui devono lottare contro il proprio destino, per cui non possono arrendersi alla
natura, che li porterebbe a fare determinate scelte, ma sono costretti ad accettare i canoni imposti dalla
societ .



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