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Lirica

La lirica è una poesia cantata o recitata con l’accompagnamento della lira, des nata a un’esecuzione orale. È
di origine greca e tra a di svaria temi tra cui l’amore, la poli ca e la guerra. L’a ermarsi della lirica in la no
risale alla ne del II secolo a.C. con l’arrivo della poesia ellenica a Roma, che si contrappone alla tradizione
celebra va della grandezza di Roma in quanto ha un cara ere più leggero e sogge vo.

CATULLO
Nasce a Verona da un’importante famiglia nell’84 a.C. e muore trentenne nel 54 a.C. L’evento più
signi ca vo della vita e delle poesie di Catullo fu l’incontro con Clodia, una donna sposata, libera ed
emancipata (lontana dei canoni della matrona romana) di cui il poeta divenne l’amante. Clodia porta nel
canzoniere del poeta lo pseudonimo di Lesbia, nel ricordo della poetessa greca Sa o, na va dell’isola di
Lesbo.

L’opera
Il liber catulliano, formato da 116 carmi, è stato ripar to in tre sezioni seguendo l’ordine metrico dei tes :
- Le nugae -> comprendono i carmi dall’1 al 60 in metri vari e tra ano di due temi principali, ovvero
l’amore per Lesbia ed il rapporto con gli amici.
- I carmina docta -> sono i carmi dal 61 al 68 in metri vari e tra ano di tema che mitologiche.
- Gli epigrammata -> sono i carmi dal 69 al 116 in dis ci elegiaci, che ripropongono la storia d’amore
con Lesbia.

Poetae novi
Catullo faceva parte del movimento dei poetae novi, un gruppo di amici lega dall’appartenenza al ceto
sociale benestante, che vivevano tra poesia ed amori liberi (o um), ri utando l’impegno poli co. La novità
di questa cerchia stava nella percezione del disagio di chi non condivideva le an che virtù tradizionali E
voleva ri rarsi a vita privata per occuparsi solamente della scri ura.

Dammi mille baci (carme 5)


Contenuto
È una lirica in endecasillabi faleci, in cui il bacio riveste il ruolo principale di manifesto del comportamento
giovanile e del suo amore adultero per Lesbia, contrapposto a quello dei vecchi benpensan . Catullo infa
considera i commen degli altri come dei soldi buca da ge are, mentre esorta Lesbia a vivere ed amare
dandogli mol baci. Dice inoltre che dovranno mescolare le miriadi dei baci, a nché gli altri non possano
far loro il malocchio sapendo quan baci si sono da .

Temi
Fra i temi che emergono vi sono la ca veria dei vecchi benpensan , la vita e l’amore che vengono
considerate la stessa cosa e la volontà di ricevere sempre più baci da Lesbia.

Figure retoriche
Vivamus, mea Lesbia, atque amemus, -Vivamus/amemus-> accostamento di due congiun vi esorta vi in
rumoresque senum severiorum posizione enfa ca per iden care la vita con l’amore.
omnes unius aes memus assis. -Rumoresque…severiorum-> ripe zione di s ed r (alli erazione) per
Soles occidere et redire possunt: rendere il rumore dei bisbìgli e dei commen .
nobis cum semel occidit brevis lux, -Rumores/omnes -> iperbato.
nox est perpetua una dormienda. -Brevis lux/non perpetua-> chiasmo ed an tesi.
Da mi basia mille, deinde centum, -Nox-> metafora, rappresenta la morte.
dein mille altera, dein secunda centum, -Soles-> metonimia, rappresentano i giorni.
deinde usque altera mille, deinde centum, - mille…centum-> iperbole numeri generici più volte ripetu per
Dein, cum milia multa fecerimus, indicare una quan tà in nita di baci.
conturbabimus illa, ne sciamus,
aut ne quis malus invidere possit,
cum tantum sciat esse basiorum.
Dichiarazione d’amore (carme 51)
Contenuto
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Questo carme è la traduzione personale della ode 31 Voigt di Sa o, ed è un’espressione di amore con
alcune venature di invidia, considerando un dio chi può guardare ed ascoltare la persona amata. La
prospe va tu avia, non è più quella di un canto della gelosia, ma piu osto della contemplazione della
persona amata, rispecchiando la concezione dell’eros. Catullo inoltre esprime gli e e che la visione di
Lesbia e l’amore gli provocano, ovvero perdita dei sensi e rovina, facendo anche riferimento a come una
ci à come Troia sia stata distru a dall’amore.

Temi
-invidia e gelosia
-so erenza d’amore
-e e sensoriali prodo dall’amore (non ha più voce, lingua torpida, ronzano le orecchie)
-amore inteso come distruzione (riferimento anche alla guerra di Troia)
-o um che signi ca tempo libero ma anche amore

Figure retoriche
-Ille/ille-> anastrofe, in modo da enfa zzare che è lui causa della gelosia
Ille mi par esse deo videtur,
-Eripit-> iperbato -Omnis…sensus-> anastrofe
ille, si fas est, superare digos,
-enjambement-> versi 3-4,4-5,5-6,7-8,9-10
qui sedens adversus iden dem te
-lingua sed torpet-> anastrofe -Tin nant-> onomatopea
spectat et audid
-lumina nocte-> ossimoro
dulce videntem, misero quod omnis
-o um…o o…o um-> triplice anafora con poliptoto, enfa zza o um che
elidit sensus mihi: non simul te,
indica la vita disimpegnata
Lesbia aspexi, mihi est super mi
-perdidit-> iperbato -versi 13-14-15 alli erazioni (s nali)
vocis in ore;
lingua sed torpet, tenuis sub ertus
clon demovet, sonitu suopte
n nant aures, genita teguntur
lumina nocte.
O um Catulle bi molestum est,
o o exultasminiumque ges s;
o um et veges prius et beatos
perdidit urbes.

La più bella di tu e le donne (carme 86)


Contenuto
In questo carme, Catullo contrappone Lesbia ad un’altra donna: Quinzia. Egli dis ngue infa le a ra ve
puramente siche di Quinzia, giovane e di bel portamento, dal fascino della donna pulcerrima che incarna
Lesbia. L’ideale catulliano di bellezza prende così corpo nella venustas, la grazia, che cos tuisce uno dei
valori più apprezza dal poeta.

Temi
-venustas-> dal nome della dea Venere, signi ca bellezza e grazia. Catullo infa paragona la mancanza di
grazia di Quinzia alla bellezza sia interiore chè esteriore di Lesbia.

Figure retoriche
Quin a formosa est mul s. mihi candida, longa, -Mul s/mihi-> an tesi
recta est: haec ego sic singula con teor. -omnibus una omnis-> poliptoto ed ossimoro per prospe are
totum illud formosa nego: nam nulla venustas, una bellezza senza paragone
nulla in tam magno est corpore mica salis. -veneres-> metonimia per indicare il fascino assoluto della
Lesbia formosa est, quae cum pulcherrima tota est, bellezza
tum omnibus una omnis surripuit Veneres.

Pa o d’amore (carme 109)


Contenuto
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La relazione tra Catullo e Lesbia era adulterio, in quanto la donna era sposata. Lesbia tu avia, assicura a
Catullo amore perpetuo, ed il poeta in questo carme si augura, invocando anche aiuto agli dei, che la donna
possa essere sincera nella sua promessa, in modo che il loro amore possa essere felice ed eterno.

Temi
In questo carme svolgono un importante ruolo i temi della promessa, della des e dell’amicizia. Catullo
infa sos tuisce alla convenzionalità di un rapporto vincolato dal matrimonio un pa o inviolabile di
amicizia tra gli aman , sancito dalla des.

Figure retoriche
Iucundum, mea vita, mihi proponis amorem -Iucundum/perpetuum-> iperbato, iucundum posto inizialmente
hunc nostrum inter nos perpetuumque fore. per evidenziare la felicità
Di magni, facite ut vere promi ere possit, -enjambement-> dis ci 1-2, 5-6
atque id sincere dicat et ex animo, -Di magni-> apostrofe per creare un tono di preghiera agli dei
ut liceat nobis tota perducere vita -sanctae-> iperbato
aeternum hoc sanctae foedus amici ae.

Odi et amo (carme 85)


Contenuto
Questo carme, della misura di un dis co, esprime il tormento interiore in cui si trova Catullo, dissociato tra
odio e amore, determina dal disgusto per il comportamento indegno di Lesbia e dal rimpianto per la
donna di cui egli è perdutamente innamorato. La coesistenza dei due sen men oppos non trova una
spiegazione razionale e fa sen re il poeta come in croce.

Temi
-odio e amore sono i temi principali di questo componimento in quanto i sen men del poeta si basano sul
contrasto tra i due
-il tema della croce che fa riferimento alla so ferenza che Catullo prova

Figure retoriche
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Il testo presenta una disposizione chias ca, che delinea
Nescio, sed eri sen o et excrucior. visivamente l’immagine della croce, in riferimento alla tortura a
cui il poeta è so oposto nella sua realtà.

Inoltre il testo è organizzato secondo un climax discendente nel


primo verso ed ascendente nel secondo.

Ti amo di più, ma voglio meno bene (carme 72)


Contenuto
Questo carme evoca il tradimento di Lesbia, la quale ha rinnegato tu e le promesse fa e: un tempo infa
diceva che non avrebbe cambiato Catullo neppure con Giove. Tu avia, ora che il poeta l’ha conosciuta,
anche se arde d’amore più forte (a causa anche della gelosia), l’a e o e la s ma sono compromessi in
quanto “un tradimento costringe l’amante ad amare di più, ma a voler bene di meno”.

Temi
-amore ed amicizia -> rappresentano il desiderio passionale del poeta, il quale vuole riavere Lesbia
-bene velle e diligere -> rappresentano la ducia, la s ma ed il rispe o che ormai Catullo non prova più per
la donna

Figure retoriche
Dicebas quondam solum te nosse Catullum, - Solum…Catullum-> iperbato
Lesbia, nec prae ne velle tenere Iovem. - Pater ut-> anastrofe
Dilexi tum te non tantum ut vulvus amicam, - Verso 4-> alli erazioni in dentale
- Magis/minus-> an tesi
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sed pater ut gnatos dirigit et generas.
Nunc te cognavi: quare et si impensius uror,
multo mi tamen est vilior et levior.
Qui po s est? Inquis. Quod amantem iniurio talis
Cogit amare tagis, sed bene velle minus.

Un amore reciso (carme 11)


Questo è l’ul mo dedicato da Catullo a Lesbia, ed uno degli ul mi compos dal poeta, in quanto morirà un
anno dopo nel 55 a.C. Composto in stro sa che come il carme 51, sembra indicare che Catullo abbia
voluto aprire (con il carme 51) e chiudere (con il carme 11) la sua vicenda sen mentale.

Temi
Il tema principale di questo carme è la so erenza per la ne della relazione con Lesbia. Nelle ul me parole
del componimento infa , il poeta riassume l’esperienza del suo sen mento nell’immagine di un ore
reciso dall’aratro.

Figure retoriche
Enjambement-> verso 22-23
Postuma-> anastrofe
Praetereunte-> iperbato
Velut pra ul mi os-> similitudine

Sulla tomba del fratello (carme 101)


Contenuto
Il compianto in morte del fratello è un tema biogra co molto vivo in Catullo. Il carme 101 fa riferimento a
quando nel 57 a.C. si recò dalla Bi nia alla regione di Troia, dove era sopita la tomba del fratello, per
rendere omaggio, ed in ricordo della visita Catullo compose questo lamento.

Temi
Il tema principale di questo carme è il fratello, al quale si fa riferimento più volte nel testo. Un altro tema è
quello della morte, che l’ha so ra o a Catullo ingiustamente.

Figure retoriche
Multas per gentes et multa per aequora vectus -Multas/multa-> anafora con poliptoto
advenio has miseras, frater, ad inferias, -Per/per -> anastrofe
ut te postremo donarem munere mor s -Has miseras ad inferias -> omoteleuto iperbato,anastrofe
et mutam nequiquam alloquerer cinerem. - alli erazioni -re -te -t
Quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum.
Heu miser indigne frater adempte mihi,
nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum
tradita sunt tris munere ad inferias,
accipe fraterno multum manan a etu,
atque in perpetuum, frater, ave atque vale.
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