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Gaio Valerio Catullo

Nasce a Verona nell’84 a.C. quando la città faceva


ancora parte della Gallia Cisalpina.
Dalla provincia si trasferì a Roma dove incontrò persone
importanti nell’ambito politico e culturale del tempo.
Stringe amicizia con Cesare e si innamora di Clodia,
sorella del tribuno Publio Clodio Pulcro, che nei suoi versi
prende il nome di Lesbia.
Visse una vita breve ma intensa e morì nel 54 a.C.
intorno ai trent’anni.
La poetica:

Catullo ha composto 116 carmi che ha poi raccolto in un unica opera “il Liber catulliano”: una serie di brevi carmi
in metri diversi che erano componenti di carattere leggero (nugae).
Una serie di componimenti più lunghi e stilisticamente più elaborati chiamati carmina docta.
Infine una serie di componimenti brevi, in distici elegiaci chiamati epigrammi.
In tutti e tre le sezioni del liber catulliano applica i canoni estetici della poetica alessandrina:
brevità,
raffinatezza stilistica e grazia,
originalità.
TRADUZIONE

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo,


e i rimproveri dei vecchi severi
stimiamoli tutti un soldo.
Il sole può comparire e scomparire:
noi, una volta che la luce breve si abbassa,
dobbiamo dormire un’unica interminabile notte.
Dammi mille baci, poi altri cento,
poi altri mille, poi ancora cento,
poi senza fermarti altri mille, poi cento.
Infine,quando ne avremo dato a migliaia,
mescoleremo il conto, per non sapere,
o perché nessun malvagio possa invidiarci,
scoprendo l’esistenza di così tanti baci,
PARAFRASI

O mia Lesbia,
Godiamoci la vita, l’amore e le dicerie di quei vecchi inaciditi
consideriamole meno di niente.
I giorni passati possono ritornare
ma se questa nostra breve vita muore
noi dormiremo per sempre.
Perciò dammi mille baci e ancora altri cento.
E alla fine quando saranno migliaia
dimentichiamoci del numero dei baci dati,
in modo che nessuno possa fare
incantesimi
su un numero di baci così grande
Figure retoriche
Il carme ha una struttura raffinata, che alterna registri diversi a seconda del
contenuto. I due versi 1-2 hanno una coloritura tra loro profondamente diversa,
l’effetto sembra assecondare il contrasto tra l’immagine “chiusa” delle chiacchiere
malevole dei vecchi e l'apertura dell’invito prepotente a godere una vita d'amore".
Nei versi centrali corrisponde un innalzamento di tono rispetto alla giocosità
iniziale: lo dimostra chiaramente l’uso metaforico dei termini lux e nox in
riferimento alla vita e alla morte degli uomini.
Lesbia è lo pseudonimo letterario con cui il poeta nasconde la reale identità della donna amata.
Nel componimento Catullo esalta la vita che è illuminata dalla passione amorosa.
Il poeta esorta Lesbia a godere a pieno la vita e non dare importanza ai pettegolezzi dei vecchi
moralisti.
Quel che importa è vivere intensamente l’amore, di cui i baci sono la più alta celebrazione.
Migliaia e migliaia di baci, un numero tanto grande che, una volta rimescolati, se ne perda il conto.
Nessuno deve poter invidiare la felicità dei due amanti,che si esprime nell’infinità di baci
scambiati.
Nessuno, con il suo odio e la sua invidia deve poter scagliare su di loro il malocchio,
osservazioni e conclusioni:

Troviamo molto interessante la riflessione che riguarda la


brevità della vita e di quanto sia importante abbandonarsi
alla gioia dell’amore.

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